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Maddaloni. Buco da 33 mln di € nelle scuole dei Legionari di Cristo, 5 condanne e 5 assoluzioni per violenze al Villaggio dei Ragazzi. Prescrizione salva 3 imputati

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view post Posted on 11/9/2014, 15:28
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I sindacati venduti ai preti

http://noi.caserta.it/villaggio_dei_ragazz...sariamento.html

Villaggio dei Ragazzi, Cgil e Cisl si schierano contro il commissariamento

Maddaloni

11 / 09 / 2014

Le rappresentanze sindacali aziendali Flc-Cgil, Fp-Cgil e Cisl-Scuola della Fondazione Villaggio dei Ragazzi “Don Salvatore D’Angelo” sono in disaccordo con la richiesta di qualsivoglia soggetto, pubblico o privato, di commissariamento della struttura. La stessa componente chiede fortemente agli organi preposti l’aiuto necessario per continuare a perseguire i fini istituzionali dell’ente e per la salvaguardia occupazionale.

http://noi.caserta.it/villaggio_dei_ragazz...fondazione.html
Villaggio dei Ragazzi, la Commissione di Liquidazione ammette alla massa passiva i crediti con la Fondazione
Politica|Maddaloni10 / 09 / 2014


Alle parole seguono i fatti: non più tardi di ieri il sindaco di Maddaloni Rosa de Lucia aveva annunciato il coinvolgimento della Commissione di Liquidazione rispetto ai crediti vantati dal Villaggio dei Ragazzi. Puntuale è arrivata la decisione con la pubblicazione della delibera della commissione straordinaria di liquidazione, n. 3 dell’8 settembre, con la quale si ammette alla massa passiva l’istanza della Fondazione per un importo complessivo pari a 1.201.453,50 euro. “Grazie all’adesione fatta a tempo debito da questa amministrazione alla procedura semplificata – dichiara Rosa de Lucia – e con questa ammissione a massa passiva, sulla quale si è pronunciata la Commissione di Liquidazione, come avevo preannunciato nei giorni scorsi, saremo in grado di sanare la posizione dell’Ente in breve tempo, anche se questo, purtroppo, rappresenta una piccolissima parte rispetto all’ammontare dei debiti del Villaggio dei Ragazzi che sono stati quantificati, come ormai ben noto, in circa 14 milioni di euro”.

maddaloni villaggio dei ragazzi debiti commissione di liquidazione crediti fondazione

http://www.casertace.net/altri-comuni2/mad...m-20140910.html

L’INTERVISTA ESCLUSIVA. VILLAGGIO DEI RAGAZZI, parla il colonnello DEL MONACO, promotore del comitato: “la regione commissari subito e si ritorni alle funzioni espresse da don Salvatore nel suo testamento”

Una lunga e interessante conversazione con l'alto ufficiale dell'esercito, valente psicologo, ma soprattutto innamorato e custode della storia della istituzione più cara ai maddalonesi come lui



Nella foto don Salvatore D'Angelo e il colonnello Antonio Del Monaco
Nella foto don Salvatore D’Angelo e il colonnello Antonio Del Monaco
MADDALONI - La delicata questione del Villaggio dei Ragazzi sta coinvolgendo i cittadini attivi di Maddaloni. È cosi che si è formato il comitato spontaneo ‘a difesa dell’ente pubblico Villaggio dei Ragazzi’. A capo del gruppo, attualmente formato da circa 10 persone, il colonnello maddalonese Antonio Del Monaco, psicologo, che da anni si batte per la legalità ed è vicino a situazioni di disagio dei giovani, occupandosi dell’assistenza alle famiglie colpite da gravi lutti, come quella di Ciro Esposito, il giovane tifoso del Napoli morto dopo due mesi di agonia, dopo il ferimento negli scontri tra tifosi prima della finale di Coppa Italia. Noi lo abbiamo intervistato per sapere di più sul comitato pro Villaggio.

Colonnello Del Monaco, come nasce il suo impegno e quello del comitato pro Villaggio?
Guardi, dopo aver lavorato per anni fuori Maddaloni, penso sia mio dovere ora occuparmi della mia città, anche se nessuno è profeta in patria. Ma quando si parla di Maddaloni si parla di Villaggio dei Ragazzi. Sento questo dovere anche perché, una settimana prima della morte di don Salvatore D’Angelo, lo incontrai, e ne rimasi colpito. Gli proposi il progetto ‘Maddaloni città educativa’ e lui mi fece visitare la scuola materna che era il fiore all’occhiello della sua opera. Si prendeva cura dei suoi ragazzi: non potrò mai dimenticare quello sguardo felice e oggi, sento il bisogno di fare qualcosa per questa istituzione.

La situazione del Villaggio non è affatto rosea. Qual è il vostro scopo?
Come comitato chiediamo trasparenza. Il Villaggio è in dissesto finanziario e il paradosso è che coloro che hanno causato questo collasso economico sono gli stessi che devono sanarlo, e questo è l’assurdo. Il bilancio è in negativo su tutte le voci ormai da tempo. La regione doveva controllare e vigilare assieme al comune, perché non è intervenuta quando la situazione debitoria cominciava a lievitare? Inoltre, da febbraio 2014, il Villaggio è a tutti gli effetti un ente privato, come può adesso attingere al denaro pubblico? A queste domande stiamo cercando di rispondere, ma non è facile.

Quali azioni avete intrapreso per cercare di chiarire questa situazione?
Innanzitutto, abbiamo chiesto alla regione il commissariamento dell’istituto perché, in questo momento, non può più essere gestito da chi ha contribuito al suo fallimento. Abbiamo scritto alla commissione anti corruzione sulla trasparenza presieduta da Raffaele Cantone. Abbiamo chiesto al sindaco Rosa De Lucia i documenti dell’intero iter che ha portato al deficit ma non abbiamo avuto risposta, se non che anche il comune sta aspettando la stessa documentazione dai legionari: a quanto pare, nessuno vuole tirare fuori i documenti. In uno degli incontri con il sindaco, infine, Rosa De Lucia non ha voluto prendere posizione, preferendo aspettare: credo che, come istituzione, avrebbe dovuto chiedere il commissariamento alla regione, una richiesta che avrebbe di certo avuto una certa valenza istituzionale. L’ente comunale non poteva non sapere quello che stava succedendo. Non solo. La delibera di sopra indebitamento fu votata all’unanimità, quindi anche da parte del delegato del comune, dall’intero consiglio di amministrazione.

Anche per il comune pare che gli unici responsabili del disastro siano i Legionari di Cristo…
Alla fine la colpa del disastro si dà alla regione, alla provincia e al comune per il mancato pagamento degli stipendi, dovuto ai crediti che il Villaggio vanta. I legionari non hanno investito un euro nella gestione apportando solo la loro opera spirituale. Il punto è: dove sono finiti quei soldi e perché nessuno ha vigilato denunciando prima questa situazione. Anche le istituzioni hanno dunque le loro responsabilità.

Come si potrebbe salvare il Villaggio?
Dobbiamo salvarlo come istituzione pubblica, come voleva don Salvatore, e recuperare quel contesto educativo che per anni ha aiutato tanti bimbi in difficoltà.

Il 15 settembre riaprono le scuole in Campania. Le porte del Villaggio resteranno chiuse?
Il liceo scientifico di certo non aprirà e temo anche che la stessa sorte potrebbe toccare al musicale e al coreutico che, in questo momento, rischiano di più.

Come comitato avete chiesto di rispettare il testamento di Don Salvatore D’Angelo. Di cosa si tratta nello specifico?
Nel testamento don Salvatore chiedeva alla curia di definire il suo successore. Ma cosi non è stato. Sono arrivati i legionari che, in tutto questo, hanno anche cambiato lo statuto. Se realmente i legionari sono colpevoli devono pagare.

Se la situazione non dovesse risolversi o sbloccarsi, come vi comporterete?
Non resterà’ che presentare un esposto alla procura della repubblica per accertare le eventuali responsabilità penali in questa vicenda. Il nostro scopo è, e resta, il commissariamento, da ottenere il prima possibile.

Il 21 e il 22 novembre, inoltre, potrebbe essere presente in città Maria Falcone, sorella del magistrato Giovanni, per un evento che contrapponga la legalità dell’asse Napoli-Palermo a quello mafia-camorra. Anche a questo sta lavorando il colonnello Del Monaco.

Maria Valentino
 
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view post Posted on 11/9/2014, 21:03
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http://www.casertace.net/altri-comuni2/mad...t-20140911.html

ESCLUSIVA MADDALONI. Bisogna metterci le catene al Villaggio dei Ragazzi: i dipendenti a tempo determinato sono di più di quelli a tempo indeterminato, in violazione del contratto nazionale. Lo dimostrano i numeri del referendum

E all'improvviso, anche la sindaca De Lucia che non ha espresso una parola quando Casertace sfornava una dietro l'altra le puntate della sua inchiesta che ha fatto deflagrare la gestione dei Legionari di Cristo, si è messa a cavalcare ( si fa per dire) la causa del "commissariamento subito".



villaggio dei ragazzi

Maddaloni – A distanza di due giorni dal referendum con cui i dipendenti del Villaggio, a scrutinio segreto, hanno chiesto l’allontanamento dalla Fondazione dei padri Legionari di Cristo che l’hanno gestita negli ultimi 13 anni e il conseguente commissariamento dell’Ente da parte della Regione Campania, si percepisce un certo disorientamento da parte dei padri della discussa congregazione di origine messicana che, evidentemente, non si aspettavano un risultato del genere e, invece di emettere il solito comunicato “ad hoc” in cui dare nuovamente tutta la colpa del dissesto finanziario dell’ente alla Regione ed al Comune di Maddaloni, meditano in silenzio sul da farsi.

A nulla sono serviti sia lo stratagemma dei 300 euro elargiti a qualche dipendente un giorno prima del voto, che le forme un po’ estreme di persuasione, esercitate sugli impiegati da personaggi come Antonio Cerimoniale, responsabile di quel poco che resta del Settore Assistenza del Villaggio, ma anche uomo chiave di P. Cavallè nella sua onlus Vida, di cui Cerimoniale è socio fondatore e consigliere del cda. “Il bell’Antonio” l’altro ieri non si è recato a votare e fin qui non ci sarebbe niente di male, visto che altri fedelissimi di Cavallé, come il capufficio “veline” della Fondazione nonché vicesindaco di Maddaloni, Michele Cerreto, e l’ex economo Gianluca Longo, hanno fatto lo stesso; ma Cerimoniale è andato oltre, infatti ha cercato di convincere gli educatori del suo ufficio a disertare la consultazione, ma con scarsi risultati. Naturalmente si tratta di un’attività del tutto legittima, inquadrabile all’interno di una normale promozione di un’idea e di un modello del Villaggio dei Ragazzi alternativo ad un’altra idea e a un altro modello.

Sempre Cerimoniale, vero protagonista della “campagna elettorale”, risoltasi in un flop, dei Legionari di Cristo, si è anche lanciato in una difesa “a spada tratta” della congragazione centro americana.

Secondo Cerimoniale, i Legionari sarebbero in grado tranquillamente di ripianare i debiti del Villaggio, quasi 20 milioni di euro. Evidentemente, il nostro è un po’ distratto o non si è ancora aggiornato sulle cose del Villaggio, visto che da poco è tornato dalla “missione” in India con Cavallè. Non abbiamo altre spiegazioni per comprendere questa acritica determinazione alla difesa. Acritica e inutile, visto che, mentre lui si trovava in India , i dipendenti del Villaggio hanno ricevuto tantissime informazioni da Casertace per farsi un’idea precisa e oggettiva dell’autentica situazione, dell’autentico stato comatoso in cui la fondazione versa.

ha ribadito più volte e noi di Casertace abbiamo riportato in numerosi articoli, ovvero che “i Legionari non hanno più un euro – per gli scandali in cui li ha coinvolti Marcial Maciel, il pedofilo seriale loro fondatore, aggiungiamo noi con cognizione di causa – e se anche lo avessero, non lo spenderebbero nel Villaggio”.

Per cui l’invito all’astensione di Cerimoniale non ha sortito l’esito sperato e a votare sono andati 76 dipendenti, di cui 51, il 67 % dei voti validi, si sono espressi per il commissariamento, solo 11 per mantenere la gestione della Fondazione in mano ai legionari, 10 hanno votato scheda bianca e 4 sono stati i voti nulli. Non è chiaro, però, il numero degli aventi diritto, ovvero i dipendenti a tempo indeterminato, che secondo le notizie in nostro possesso sarebbero 180; la “marchetta”, rinomato giornale, ridotto al rango rionale, invece, ha scritto di 126 persone e le organizzazioni sindacali di appena 113 unità. Sicuramente il dato più attendibile è quest’ultimo, per cui, possiamo dire che si è recato a votare il 67% degli aventi diritto; ma questo non è tutto. Se i dipendenti a tempo indeterminato sono appena 113, vuol dire che il numero dei contratti a tempo determinato – quelli di prossima scadenza e i circa 80 già scaduti tra giugno e luglio nell’indifferenza generale – è superiore ai primi; cosa che contrasta nettamente con il contratto collettivo nazionale Agidae, a cui aderisce la Fondazione, secondo il quale, per tutelare tutti i lavoratori, i contratti a tempo determinato dovrebbero essere massimo il 20 % di quelli a tempo indeterminato. Ecco un altro esempio della cattiva gestione della Fondazione durante il lunghissimo “regno” del “faraone” Cavallè; una gestione su cui da più parti si chiede di fare chiarezza. Lo strumento idoneo a ciò potrebbe essere proprio il commissariamento da parte della Regione; uno scenario, questo, che fa paura ai Legionari, i quali sarebbero costretti non solo a cedere la gestione dell’Ente, ma anche a rendere conto, carte alla mano, del “buco” di bilancio accumulato negli anni.

Anche il sindaco Rosa De Lucia, adesso, “cavalca il carro”(si fa per dire) del commissariamento e si ricorda finalmente che il Villaggio appartiene a Maddaloni, dopo che per oltre un anno, come abbiamo scritto più volte, si è disinteressata totalmente della questione, affermando addirittura che quello che succedeva all’interno del Villaggio non era un problema del Comune. Del resto, questo suo cambio di rotta non ci meraviglia più di tanto, perché come diceva Flaiano, “gli italiani sono sempre pronti a correre in soccorso dei vincitori”. Inoltre, ci viene il sospetto che la De Lucia voglia cogliere questa ghiotta occasione per levarsi finalmente di torno il vicesindaco Cerreto; infatti, nel suo penultimo comunicato sul villaggio ha parlato delle “pressioni che la politica ha in questi anni esercitato per far assumere questo o quel parente, questo o quell’amico” e tutti sanno che Michele Cerreto fu assunto nella Fondazione grazie ai buoni uffici e alle ottime referenze esplicitate dal sindaco buonanima di Franco Lombardi. Mera coincidenza,? A noi di Casertace non sembra proprio.

Adesso, sia i dipendenti sia il comitato “pro Villaggio” attendono fiduciosi un segnale forte anche dal vescovo di Caserta mons. D’Alise che finora ha avallato in silenzio l’operato dei Legionari, come hanno fatto per anni i suoi predecessori Nogaro e Farina. Il fatto che la settimana scorsa il presidente P. Sabadell e il consigliere del cda P. Mostaza abbiano atteso ben due ore in anticamera prima di essere ricevuti dal vescovo che gli ha liquidati in appena venti minuti di colloquio sulle sorti della Fondazione fa ben sperare sul fatto che anche la Diocesi stia per “voltare le spalle” ai Legionari di Cristo.

G.G.
 
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view post Posted on 15/9/2014, 05:27
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http://www.casertace.net/altri-comuni2/mad...r-20140913.html

MADDALONI. I dipendenti li hanno cacciati, ma i Legionari voglio spolpare l’osso fino all’ultimo. Ve le raccontiamo noi le condizioni in cui versano tutte le scuole del Villaggio in vista dell’apertura di lunedì

Giovedì pomeriggio, un altro cda macchietta. E intanto il debito viaggia verso i 20 milioni di euro

Maddaloni – La tanto attesa risposta dei Legionari di Cristo al voto con cui la maggioranza dei dipendenti a tempo indeterminato li ha sfiduciati e ha chiesto il loro allontanamento dalla Fondazione, è arrivata nel tardo pomeriggio di giovedì a chiusura dell’ennesima riunione del cda.

Al Villaggio erano abituati a due massimo tre riunioni all’anno del consiglio, ma da un po’ di tempo a questa parte le convocazioni dell’organo di gestione avvengono quasi ogni settimana, nel vano tentativo di far fronte ai crescenti problemi prodotti da una “valanga inarrestabile” di debiti, che sta per raggiungere e superare la soglia di 20 milioni di euro. Insomma lo “stato di salute” della Fondazione è sempre più grave ogni giorno che passa. Non c’è speranza per questo “malato terminale”, sottoposto a “terapie” che fungono al massimo da “sedativi”, dato che il “poveretto” è affidato alle cure non di “luminari”, ma di veri e propri “macellai”, i Legionari di Cristo capitanati dal “faraone” Cavallè, che in questi anni avrebbero fatto bene a compiere esclusivamente la loro missione sacerdotale, invece d’improvvisarsi manager di una realtà complessa come la Fondazione, con i pessimi risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Esaminiamo dunque i tanti, inutili, “palliativi” proposti dal cda del Villaggio nella riunione di giovedì, leggendo il verbale ufficiale reso noto dall’ufficio “veline” del Villaggio:

“Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione “Villaggio dei Ragazzi” di Maddaloni, riunitosi oggi 11 settembre 2014, alla presenza di tutti i componenti dell’organo tranne il dott. Antonio D’Angelo (in sostanza c’erano i tre legionari e il rappresentante della Diocesi di Caserta che ancora appoggia i primi e, per ora, non è intenzionato a prendere le distanze dalla loro cattiva gestione; mancava, però, il delegato del Comune di Maddaloni, ulteriore sintomo della rottura in corso tra i gestori della Fondazione e l’amministrazione comunale), ha preso atto di quanto segue:

La Fondazione è pronta per l’inizio del nuovo anno scolastico. Infatti, è stato completato l’organico del personale da parte dei dirigenti di ogni settore ed è stata rimodulata la posizione logistica delle scuole per assicurare un risparmio nel bilancio complessivo (Ci risulta infatti che il Villaggio stia riassumendo diversi dipendenti il cui contratto era scaduto a giugno. Viene da domandarsi come intenda pagarli visto che in cassa non ci sono soldi. Inoltre, riguardo alla logistica, una parte delle “nuove” classi, di recente solo imbiancate, insiste su un’area pericolante dello stabile di Piazza Matteotti, sgomberata da due anni in attesa di importanti lavori di consolidamento statico che non sono mai iniziati; cosi come non sono state ancora realizzate le scale di emergenza più volte sollecitate dal Genio Civile, con un notevole risparmio nel bilancio complessivo sulla sicurezza di allievi e professori).

Il numero degli allievi per il primo anno è di circa 100 unità e la popolazione studentesca complessiva per i licei, gli istituti tecnici e l’istituto professionale supera le 900 unità ( con la chiusura del liceo scientifico, il forte ridimensionamento delle iscrizioni, appena 20 per ognuno dei cinque istituti ancora aperti, e il numero crescente di richieste di nullaosta per il trasferimento in altre scuole, i numeri complessivi sono scesi al livello dell’anno scolastico 2000/01, quando don Salvatore era morto da pochi mesi. Un vero fallimento per P. Cavallè che durante il suo “regno” puntò invano a raggiungere la quota di 2000 allievi) .
Gli studenti che usufruiranno delle tre comunità residenziali sono 78 ed è già stato tutto predisposto per avviare il servizio come ogni anno. Inoltre saranno offerte anche le attività per il sistema semiresidenziale (Qui il problema sono i fornitori della mensa che da tempo hanno sospeso gli approvvigionamenti, visto che alcuni di loro non vengono pagati da oltre 3 anni. Con tali presupposti, i poveri convittori mangeranno “di magro” tutto l’anno. ).
Rimane ferma la volontà dei sindacati e del Consiglio di Amministrazione di attivare appena possibile le procedure per il patto di solidarietà già approvate per evitare i licenziamenti e garantire il livello occupazionale (ovvero riduzione dello stipendio e dell’orario di almeno il 20%; ma comunque rimane il problema di base, non ci sono soldi per pagare nemmeno il restante 80%).
È stata consegnata e protocollata la relazione corretta delle attività sociali della Fondazione “Villaggio dei Ragazzi” per il 2013 negli uffici competenti della Regione Campania per permettere la liquidazione dei fondi (dopo che è stata rigettata ben tre volte perché errata, come rivelato da Rosa de Lucia nel suo “outing” contro i Legionari di qualche giorno fa).
Il nuovo progetto sociale “P.E.G.A.S.U.S.” (Programma Educativo Giovanile di Assistenza Sociale Unificata per lo Sviluppo) della Fondazione “Villaggio dei Ragazzi” è stato ultimato da parte degli esperti ed è pronto per essere proposto all’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione (si tratta probabilmente della base scientifica immaginaria dell’universo Marvel, quello dei fumetti di Spiderman e Superman, per intenderci, e se gli esperti sono gli stessi che hanno presentato le tre relazioni errate alla Regione il Villaggio è proprio “a cavallo”).

Il Presidente ha completato la proposta programmatica per il rilancio e il risanamento del Villaggio, necessari per le procedure della crisi di sovra indebitamento e del patto di solidarietà (Ci meraviglia che P. Sabadell abbia potuto elaborare un programma per un periodo di ben 6 anni, 2014/2020, quando non è in grado di far fronte nemmeno alla gestione corrente; un programma che, viste le sue passate dichiarazione, prevederà certamente investimenti di natura solo spirituale a carico dei Legionari, ma con un congruo rimborso spese, e benefit a base di pane e fagioli a tutti i dipendenti, per premiarli del fatto che ormai si sono abituati a lavorare gratis e non minacciano nemmeno di fare sciopero).

Procede bene il coinvolgimento concreto, nella misura necessaria per coprire le esigenze del piano di rilancio e risanamento del Villaggio, da parte di enti privati per il sostentamento delle attività socioeducative della Fondazione in virtù di un finanziamento misto pubblico-privato (il fantomatico progetto di fund raising di cui si parla da almeno cinque anni e che, per ora, ha funzionato solo a vantaggio delle onlus private di P. Miguel, come dimostrato dalla nostra documentata inchiesta in 11 e più puntate) .
Il Comune di Maddaloni ha consegnato il documento della commissione di liquidazione che certifica parte del debito attuale nei confronti del Villaggio dei Ragazzi (e sul punto “la marchetta” ha pubblicato un articolo falso, ma con un bel titolo ad effetto, “Villaggio, un milione per le aule”, per poi precisare che il comune calatino in dissesto ha iscritto alla massa passiva i debiti nei confronti del Villaggio per un ammontare di un milione e 200mila euro, che in parole povere significa che la Fondazione vedrà concretamente i soldi chissà quando) .

C’è stato qualche giorno fa un referendum interno organizzato dalle sigle sindacali della Fondazione per esprimere il voto sulla presenza dei Legionari di Cristo nella gestione del Villaggio dei Ragazzi e delle istituzioni scolastiche. Di tale referendum la Direzione Generale ha ricevuto il conteggio ma non le conseguenti valutazioni (ovviamente fa comodo ai gestori non menzionare i risultati della consultazione, cioè non parlare dei 51 dipendenti, il 67% dei votanti, che hanno chiesto l’allontanamento immediato dei Legionari di Cristo dal cda della Fondazione) .

È stato consegnato in data odierna un comunicato da parte della FLC-CGIL, FA-CGIL e CISL-SCUOLA in cui si dichiarano in disaccordo con la richiesta di qualsivoglia soggetto, pubblico o privato, di commissariamento delle struttura. Le altre sigle sindacali all’interno della Fondazione hanno comunicato verbalmente al Presidente la loro intenzione di dichiarare all’opinione pubblica di essere contrari al commissariamento della struttura (Parliamo dei cinque sindacalisti che prima, per ben due volte, hanno convocato i dipendenti per farli esprimere sull’allontanamento dei Legionari dalla Fondazione e adesso, facendo finta di niente ed ergendosi a rappresentanti dei loro iscritti, si schierano contro il commissariamento che dovrebbe essere la normale conseguenza del voto si sfiducia ai Legionari. Creare una cesura tra sindacati e dipendenti è stato il vero colpo da maestro di P. Cavallè che il giorno dopo il referendum si aggirava nel cortile del Villaggio ed è stato visto da più persone confabulare proprio con uno di questi cinque rappresentanti sindacali, la cui credibilità, adesso, è sotto zero e bene farebbero, a nostro avviso, a dimettersi prima che i loro iscritti gli revochino tutte le deleghe).

Inoltre, è stato riferito al Consiglio, da parte del sacerdote don Stefano Tagliafierro, la vicinanza e solidarietà a tutta la Fondazione “Villaggio dei Ragazzi” dei sacerdoti della forania di Maddaloni… (come no, a cominciare dall’arciprete di San Pietro e dai Carmelitani Scalzi dell’Annunziata, “grandi estimatori” dei Legionari di Cristo e principalmente di don Miguel)”
Qui si ferma la nostra lettura, visto che il resto del verbale ripete quanto detto prima e a noi di Casertace i “brodi allungati” non piacciono minimamente. Comunque, se proprio ci tenete a leggere il resto, potete farlo al link qui sotto.

http://www.villaggiodeiragazzi.it/index.ph...lla-fondazione/


PUBBLICATO IL: 13 settembre 2014 ALLE ORE 19:04
 
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LA LETTERA. IL DIRETTORE DEL VILLAGGIO DEI RAGAZZI apre il suo bignamino e fa una lezione di diritto al colonnello Del Monaco. Casertace si inserisce e dice la sua

Ospitiamo volentieri l'intervento dell'attuale guida operativa di un ente subissato da quasi 20 milioni di euro di debiti. Ribadiamo iL concetto: il problema della fondazione non è rappresentato dalla chiusura dei rubinetti dello stato, della regione e di altri enti pubblici territoriali



Giusto Nardi e Antonio Del Monaco
Giusto Nardi e Antonio Del Monaco


MADDALONI – Non ci compete la funzione di difensori d’ufficio delle tesi espresse dal colonnello Del Monaco nell’intervista rilasciatasi nei giorni scorsi. Il pensiero del promotore del comitato pro Villaggio dei Ragazzi è una sua esplicitazione personale di cui noi ci limitiamo a prendere atto. E’ un’ espressione del pensiero che noi accogliamo in maniera esattamente speculare a quella che, oggi, il direttore della fondazione Giusto Nardi ci ha inviato e che ci gratifica, rendendoci possibile la realizzazione di un ruolo di mediatore dell’informazione e di un dibattito che, al di là delle ragioni e dei torti, non può che far bene alle necessità e alla prospettiva di questa istituzione cara alla memoria del passato, ma anche del presente, dei maddalonesi e dei non maddalonesi.

Detto questo, però, ci dispiace che il direttore Nardi si faccia ispirare solo dall’intervista rilasciata dal colonnello Del Monaco per farsi vivo e per uscire allo scoperto. La sua ricostruzione storica dell’evoluzione del diritto in tema di finanziamenti pubblici ad enti esterni al settore pubblico è interessante, ma affronta la questione muovendo da un presupposto troppo generale, troppo fondamentale per esaurirla e per permetterci di affermare che la scoperta dell’acqua calda, e cioè che anche enti privati possano ricevere finanziamenti pubblici perchè questo principio è scritto in una sentenza della corte costituzionale, possa abbracciare ed esaurire l’intera materia dell’agibilità di ogni soggetto privato, seppur erogatore di servizi pubblici e seppur partecipato da enti pubblici, rispetto alle procedure di erogazione di danari, tratti dalla res publica.

Dunque, direttore, niente lezioncine, perchè la giurisprudenza contiene meandri ed interstizi a iosa e l’errore, la sorpresa, possono trovarsi sempre dietro l’angolo.

Dicevamo che ci dispiace, che lei, invece, non abbia trovato nel milione di notizie e di documenti che noi abbiamo pubblicato sul crack finanziario, provocato da coloro che l’hanno messa su quella poltrona, argomenti di confronto e di confutazione. Non abbia trovato, nelle vicende oblique e tutt’altro che chiare delle fondazioni collaterali, messe in piedi da don Cavallè, nell’attività di regnum cristi, braccio secolare dei Legionari di Cristo, argomentazioni da contestare e confutare. Il problema della fondazione Villaggio dei Ragazzi non è rappresentato dalla riduzione o dall’annullamento dei flussi di finanziamento pubblico e questo, Nardi, lei lo sa bene. E sa bene che se tutto questo sta succedendo è perchè, quelli che l’hanno messo su quella poltrona, hanno distrutto la fondazione. E ora, direttore, tiri fuori gli attributi e ci rimproveri, se ne ha il coraggio, di essere demagogici, apodittici e poco argomentati quando affermiamo le cose che affermiamo. Ce lo dica, e soprattutto ci dica perchè, quando sosteniamo che i Legionari di Cristo hanno distrutto il Villaggio, affermiamo un’inesattezza. Ci deve dire perchè e deve rispondere alle nostre domande. Se si mostrerà disponibile a ciò, le faremo un applauso. Altrimenti….

Gianluigi Guarino



QUI SOTTO LA LETTERA INVIATACI DA GIUSTO NARDI

Egregio Direttore,

le do atto che quanto riporta nei suoi articoli sul Villaggio è quasi sempre ben documentato. Mi è anche

capitato una volta di venire su CasertaCE per consultare un documento che mi interessava e non trovavo

nel mio ufficio. Con la stessa sincerità le dico che spesso non condivido certe interpretazioni ed opinioni

personali e commenti, ma questa è un’ altra storia.

Le scrivo perché mi deve consentire di puntualizzare le affermazioni fatte nella intervista da me letta il giorno

9.9.2014 e che riguarda il Villaggio. Il suo giornale è molto letto. Al punto in cui siamo si deve precisare.

Lo faccio per chiarezza e semplicità nel testo dell’intervista limitandomi alle parti che non condivido perché,

a mio avviso, inesatte e senza spirito polemico ma solo per contribuire ad una informazione corretta.



DEL MONACO: La situazione del Villaggio non è affatto rosea. Qual è il vostro scopo?

Come comitato chiediamo trasparenza. Il Villaggio è in dissesto finanziario e il paradosso è che coloro che hanno causato questo collasso economico sono gli stessi che devono sanarlo, e questo è l’assurdo. Il bilancio è in negativo su tutte le voci ormai da tempo. La regione doveva controllare e vigilare assieme al comune, perché non è intervenuta quando la situazione debitoria cominciava a lievitare? Inoltre, da febbraio 2014, il Villaggio è a tutti gli effetti un ente privato, come può adesso attingere al denaro pubblico? A queste domande stiamo cercando di rispondere, ma non è facile.

Vediamo se ho capito bene:

se il Villaggio è ente di diritto pubblico può ricevere finanziamenti, se ente di diritto privato non può ricevere

finanziamenti.

Fortunatamente (o sfortunatamente) non siamo fermi alla legge 6972 del 1890: c’è stata una evoluzione

delle leggi, che ha avuto origine dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 173 del 30.7.1981, che ha portato

al venir meno della esclusività dell’assistenza sociale detenuta dagli enti pubblici e dagli enti di diritto

pubblico.

Quello che conta, per avere il finanziamento, non è lo stato giuridico ma quello che si fa col finanziamento.

Porto un esempio, così parlo di un’altra cosa a me cara, l’ITS (Istituto Tecnico Superiore per la Mobilità

Sostenibile, unico in Italia nel settore ferroviario e con sede, per legge, a Maddaloni e di cui è scuola di

riferimento l’Istituto Tecnico del Villaggio ): l’ ITS è una Fondazione (come tale di diritto privato perché

come è noto non esistono fondazioni di diritto pubblico) e riceve per le sue attività istituzionali, per legge, un

contributo che è per il 70% a carico dello stato e per il 30% a carico della Regione.

Il Villaggio, nel suo nuovo stato giuridico di ente di diritto privato, può avere finanziamenti. E deve averli.

Sono già stanziati. Sostenere il contrario è un atto contro i lavoratori del Villaggio. Quello che affermo non

nega assolutamente il dovere della trasparenza ed il diritto al controllo. Ossia: come verranno utilizzati i

fondi che ci verranno erogati? Saremo a disposizione, ogni giorno, per mostralo. Una precisazione: il grosso

della massa debitoria relativa agli ultimi anni è relativa a fondi mai erogati.



DEL MONACO: Quali azioni avete intrapreso per cercare di chiarire questa situazione?

Innanzitutto, abbiamo chiesto alla regione il commissariamento dell’istituto perché, in questo momento, non può più essere gestito da chi ha contribuito al suo fallimento. Abbiamo scritto alla commissione anti corruzione sulla trasparenza presieduta da Raffaele Cantone. Abbiamo chiesto al sindaco Rosa De Lucia i documenti dell’intero iter che ha portato al deficit ma non abbiamo avuto risposta, se non che anche il comune sta aspettando la stessa documentazione dai legionari: a quanto pare, nessuno vuole tirare fuori i documenti. In uno degli incontri con il sindaco, infine, Rosa De Lucia non ha voluto prendere posizione, preferendo aspettare: credo che, come istituzione, avrebbe dovuto chiedere il commissariamento alla regione, una richiesta che avrebbe di certo avuto una certa valenza istituzionale. L’ente comunale non poteva non sapere quello che stava succedendo. Non solo. La delibera di sopra indebitamento fu votata all’unanimità, quindi anche da parte del delegato del comune, dall’intero consiglio di amministrazione.

Dal 17 gennaio 2014 ho fatto sapere con ogni mezzo che sono a disposizione per fornire qualunque

documento che riguardi il Villaggio.

Nessuno, a parte le rappresentanze sindacali, mi ha chiesto la copia dei bilanci che sono tutti depositati

in Regione Campania, Centro Direzionale, Isola 6 ,6° piano. Mi sono procurato il numero telefonico del

col.del Monaco, ho telefonato dicendogli che sarei stato a disposizione per fornire qualunque informazione

e per incontrarlo. Non ho avuto fortuna. Nessuno, mai, mi ha chiesto documenti, quindi mai ho rifiutato di

consegnare documenti.

Ho pubblicizzato un numero di cellulare per i messaggi (non posso materialmente rispondere alle telefonate

di cui non individuo il mittente): tanti messaggi incoraggianti e tanti distruttivi ma nessun messaggio mi è

pervenuto da giornalisti o da persone che dicono di interessarsi del Villaggio. Sono stato nel mio ufficio tutto

il mese di agosto, tranne il 14, per dare un volto al Villaggio e per dare risposte ai lavoratori disperati, perché

senza stipendio, ed alle finanziarie che chiedevano e chiedono spiegazioni.

Per quanto riguarda il commissariamento: si faccia quanto prima se hanno deciso di non finanziarci. Sono

arrivato a dire, per iscritto, al Presidente della Regione Campania, che se il problema è la composizione del

CDA, siamo in grado di cambiarlo la sera per la mattina (accadeva in tempi non sospetti, nel marzo scorso).

Ho ripetuto questa possibilità e disponibilità a tutti i politici di rilevo istituzionale che ho avuto il piacere di

incontrare. Personalmente, visto il vuoto sconcertante che ci circonda, mi auguro che i Legionari decidano di

restare.



DEL MONACO: Anche per il comune pare che gli unici responsabili del disastro siano i Legionari di Cristo…

Alla fine la colpa del disastro si dà alla regione, alla provincia e al comune per il mancato pagamento degli stipendi, dovuto ai crediti che il Villaggio vanta. I legionari non hanno investito un euro nella gestione apportando solo la loro opera spirituale. Il punto è: dove sono finiti quei soldi e perché nessuno ha vigilato denunciando prima questa situazione. Anche le istituzioni hanno dunque le loro responsabilità.

Per raccapezzarsi, bisogna almeno individuare e separare due problematiche: il debito e la mancanza di

liquidità attuale.

Il debito è enorme e nessuno potrà sottrarsi ad ogni approfondimento che dovesse essere richiesto.

Assicuro però che la caccia al colpevole non va condotta nella categoria dei ladri.

La mancanza della liquidità che impedisce oggi di pagare gli stipendi dipende dal mancato versamento delle

somme scritte nel bilancio regionale e riportate nella colonna “cassa”. Un milione per il 2013, di cui erogati

solo trecentomila, ed un milione per il 2014 di cui erogato zero. Attenzione però: se la Regione avesse fatto

i versamenti a bilancio, poco praticamente sarebbe cambiato: ogni mese occorre una cifra enorme, circa

450.000€ per stipendi, compreso tributi e contributi. Aggiungo che gli organici, per quanto riguarda le

scuole, per posizioni non legate alla didattica, sono carenti.

Una precisazione poi che mi riguarda direttamente: se qualcuno vuole credere alla favola delle quattro

relazioni errate, letta non ricordo dove, io mi arrendo.



DEL MONACO: Come si potrebbe salvare il Villaggio?

Dobbiamo salvarlo come istituzione pubblica, come voleva don Salvatore, e recuperare quel contesto educativo che per anni ha aiutato tanti bimbi in difficoltà.

Fatta eccezione per CasertaCE, tutti, al riguardo della trasformazione pubblico/privato, sono stati molto

distratti. Personalmente, nell’estate del 2013 ero al mare. Il Villaggio non mi interessava. Ritengo che il

Villaggio avrebbe potuto aspirare alla trasformazione in ASP. Però rimane una mia opinione che cozza contro

documenti inconfutabili, alcuni dei quali esprimono la volontà del Fondatore (per approfondire posso fornire

copia della G.U dove è possibile gustare un decreto a firma dell’ allora Presidente del Consiglio, Giulio

Andreotti. C’è poi un carteggio originale, disponibile solo per gli studiosi, avente ad oggetto la dimostrazione

che la Fondazione Villaggio dei Ragazzi ha una caratterizzazione religiosa e come tale non passibile di

inglobamento in strutture laiche.

Come potrebbe oggi il Villaggio diventare un ente di diritto pubblico o addirittura un ente pubblico? I termini

per i ricorsi sono scaduti, rimane solo la strada della legge regionale. La faccia chi ha la forza di farlo. Ma

non si evochi la volontà del Fondatore.



DEL MONACO: Il 15 settembre riaprono le scuole in Campania. Le porte del Villaggio resteranno chiuse?

Il liceo scientifico di certo non aprirà e temo anche che la stessa sorte potrebbe toccare al musicale e al coreutico che, in questo momento, rischiano di più.

Ripeto, non è spirito polemico ma è solo rendere onore alla verità: l’accanimento contro gli amministratori

della Fondazione (i Legionari di Cristo) è riuscito solo a concretizzarsi in atti contro la Fondazione. Si è

confuso, e si continua a confondere, gli amministratori con l’Ente. E’ come se io volessi diventare sindaco

di Maddaloni e, per eliminare il sindaco attuale, sganciassi una bomba sulla città. Dimenticando, con

questo atteggiamento, che gli uomini passano e che le idee e le opere rimangono, devono rimanere. Cosa

amministreranno quelli che si propongono come amministratori se il loro sport preferito è quello di

distruggere la Fondazione? Si è arrivati a chiedere di verificare i presupposti giuridici per il mantenimento

della parità delle scuole. Ma se le scuole venissero chiuse, chiedo, chi verrebbe colpito: i Legionari o la

fondazione ed i lavoratori della Fondazione? Se la provincia di Caserta dovesse revocare la convenzione,

chi sarebbero le vittime? I Legionari o i lavoratori e l’ intera comunità che verrebbe privata di un servizio

essenziale e di qualità?

Le scuole hanno registrato una flessione, molto contenuta, per la cattiva pubblicità che ci è stata fatta.

Lo scientifico, il musicale, sono scuole che, secondo me, in partenza non dovevano essere attivate:

mantenerle ora sarebbe stata una pazzia. Attenzione però: il musicale viene chiuso in modo graduale per

evitare disagi agli allievi frequentanti le classi attive nello scorso anno. Non consideriamo gli allievi dei

sacchi di patate che possono essere spostati disinvoltamente da un luogo ad un altro.



DEL MONACO: Come comitato avete chiesto di rispettare il testamento di Don Salvatore D’Angelo. Di cosa si tratta nello specifico?

Nel testamento don Salvatore chiedeva alla curia di definire il suo successore. Ma cosi non è stato. Sono arrivati i legionari che, in tutto questo, hanno anche cambiato lo statuto. Se realmente i legionari sono colpevoli devono pagare.

Mi astengo da ogni commento. Faccio solo notare che io non nomino mai il Fondatore del Villaggio perché

temo di commettere un sacrilegio: sfruttarlo da morto.



DEL MONACO: Se la situazione non dovesse risolversi o sbloccarsi, come vi comporterete?

Non resterà’ che presentare un esposto alla procura della repubblica per accertare le eventuali responsabilità penali in questa vicenda. Il nostro scopo è, e resta, il commissariamento, da ottenere il prima possibile.

La validità, l’ attualità ed il destino del Villaggio lo farei decidere, senza appello, agli ex allievi. Quelli

storici, che quando mi incontrano esprimono simpatia ed incoraggiamento, e quelli giovanissimi che si sono

diplomati in tutti questi anni. Loro sono i giudici naturali del Villaggio. Il resto è gente che approfitta. Mi

piacerebbe tanto avere questo verdetto prima che il mio tempo finisca.

Grazie a CasertaCE per l’ospitalità che mi vorrà concedere

Giusto Nardi

[email protected]
 
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VILLAGGIO DEI RAGAZZI MADDALONI. Uno dei dipendenti è in protesta da stamattina nel cortile della Fondazione. Chiede a SABADELL il pagamento degli stipendi arretrati

Il rappresentante legale del Villaggio, però, informato del fatto, ha preferito abbandonare la Fondazione



A sinistra Gennaro Cassaro e il suo personale manifesto di protesta
A sinistra Gennaro Cassaro e il suo personale manifesto di protesta
MADDALONI – E’ in atto in queste ore la protesta di uno dei dipendenti del Villaggio dei Ragazzi, Gennaro Cassaro, che con il suo gesto, sta chiedendo il pagamento degli stipendi arretrati alla fondazione.

Cassaro ha scritto una lettera indirizzata a Padre Sabadell e al direttore della Fondazione Giusto Nardi, lo scorso 2 settembre, in cui lamentava la propria situazione economica e reclamava il pagamento degli stipendi. Stamattina lunedì 22 settembre, il dipendente sta protestando nel cortile del Villaggio dei Ragazzi chiedendo risposte, ancora una volta, a Sabadell.

Ma quest’ultimo, informato del fatto, ha preferito lasciare il Villaggio dei Ragazzi, allontanandosi in auto, senza dare risposte. Cassaro resterà nel cortile della Fondazione fino a quando non riceverà certezze e bonifici bancari, come riportato chiaramente nel suo personale manifesto di protesta. Niente lo fermerà, nemmeno i tentativi dei dirigenti della fondazione che lo stanno invitando a desistere “per evitare provocazioni e successive reazioni“, perchè non lo farà dato che gli stipendi non corrisposti hanno portato sul lastrico la sua famiglia.

Infine, la conclusione: “Se non avrò rassicurazioni in merito a quanto detto, ci sarà la seconda fase di protesta, quella che vi farà rabbrividire e vi farà venire la pelle d’oca“.
 
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Villaggio dei Ragazzi, la Regione sblocca 300 mila euro per gli stipendi
Politica|Maddaloni27 / 09 / 2014|Redazione


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"In questa settimana sono stata molto spesso al Villaggio per parlare con i lavoratori e per confortarli sul fatto che mi stavo adoperando, in ogni modo, per risolvere in maniera veloce la questione delle retribuzioni. Ieri, grazie all'interessamento del consigliere regionale Massimo Grimaldi, c'è stato lo sblocco dei primi 300mila euro. L'onorevole mi ha garantito che, la settimana prossima, si riunirà nuovamente la giunta del presidente Caldoro per fissare il tetto di spesa e saranno disponibili altri 400mila euro da destinare alla Fondazione". Lo dichiara il sindaco di Maddaloni Rosa De Lucia, che ha già contatto anche il Ministero per avere tempi certi sull'erogazione dei fondi di cui il Comune è debitore nei confronti del Villaggio. Con la delibera dell'organismo straordinario di liquidazione si è data infatti una celere spinta. La commissione ministeriale dovrebbe ora riunirsi e dare l'ok per un totale, al momento, di circa 900 mila euro. Il sindaco De Lucia lunedí partirà alla volta di Roma. "L'obiettivo - conclude il primo cittadino - è quello di discutere con i vertici governativi della situazione del Villaggio assicurando una garanzia futura per la stabilità della Fondazione".
 
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ESCLUSIVA VILLAGGIO DEI RAGAZZI. Il bidello Cassaro si sente male, ma stamattina altri dipendenti hanno protestato davanti alla chiesa nel giorno di San Michele, parlando direttamente col vescovo D’Alise

Giorni concitatissimi, e ci piace ricordare che se tutto questo sta succedendo e se l'opinione pubblica è al corrente delle scelleratezze della gestione dei Legionari di Cristo, questo si deve esclusivamente alla cocciutaggine con cui, da 12 mesi, Casertace si sta occupando del problema con inchieste e articoli esclusivi



Gennaro Cassaro e padre Miguel Cavallè
Gennaro Cassaro e padre Miguel Cavallè






Maddaloni – Continua la lenta agonia della Fondazione Villaggio dei Ragazzi, sommersa da quasi 20 milioni di euro di debiti, e dei suoi dipendenti che non percepiscono lo stipendio da metà maggio. In questi giorni è continuata la protesta di uno di loro, Gennaro Cassaro, che da lunedì, come vi abbiamo raccontato, si è appostato davanti a quello che fu lo storico ufficio di don Salvatore d’Angelo con una sedia, un grosso cartello e un crocifisso per chiedere ai dirigenti del Villaggio, in modo non violento, il pagamento degli stipendi arretrati, necessari al sostentamento della sua famiglia, ormai stremata da questa situazione insostenibile.

Cassaro in questi giorni ha avuto il sostegno di alcuni colleghi e di tutti i rappresentanti sindacali interni, ma anche del sindaco Rosa de Lucia che, venuta più volte in Fondazione, ha rassicurato i dipendenti che se entro il 6 ottobre non arriveranno i 700mila euro di finanziamenti regionali arretrati, appena promessi in due tranches dal consigliere Massimo Grimaldi, presidente della commissione bilancio, e i 900mila euro di fondi comunali che dovrebbero essere sbloccati nonostante lo stato di dissesto dell’ente calatino, lei stessa, da novella Giovanna d’Arco, condurrà il corteo dei dipendenti davanti alla prefettura di Caserta.

Anche il PD ha voluto mostrare la sua solidarietà al dipendente in protesta e una rappresentanza composta da Camilla Sgambato, deputata alla Camera, dal consigliere regionale Lucia Esposito, dal segretario cittadino Salvatore Mataluna e da altri gregari del partito si è recata sabato mattina in Fondazione, ricevuta dal direttore generale Nardi e dal consigliere del cda in quota comunale Antonio D’Angelo, ma non dagli altri membri del consiglio ( i tre Legionari di Cristo e il rappresentante della curia) “stranamente” assenti.

Dalla riunione, a cui ha partecipato anche il portavoce del comitato “pro Villaggio”, il colonnello Del Monaco, è emerso quello che già noi di Casertace andiamo dicendo da mesi, ovvero che i finanziamenti arretrati sarebbero sufficienti per andare avanti solo pochi mesi. Per far fronte alla crisi strutturale del Villaggio servirebbe ben altro, come dichiarato dalla Sgambato in un comunicato a margine della riunione: “Qui ci vuole, subito, un commissario che si prenda carico di una amministrazione che fino ad ora è stata disastrosa ma che può ancora essere rimessa in salute, salvaguardando i 270 dipendenti e le tantissime famiglie che ancora credono nella proposta formativa del Villaggio dei Ragazzi. Chi ha sbagliato, paghi. Ma ora bisogna guardare subito al cosa fare”.

Ben più dura, verso la gestione dei Legionari di Cristo, la dichiarazione di un altro esponente politico che, qualche giorno prima, ha fortemente criticato l’intervista concessa dal legionario P. Miguel Cavallè, per tredici anni presidente della Fondazione, ad un giornalista sportivo e pubblicata sul blog “Raffaele Auriemma Si gonfia la rete” (http://www.raffaeleauriemma.com/cronaca-di...ifferente-15780). In un miscuglio di sacro e profano, serio e faceto, don Miguel ha ripetuto le solite accuse, tutte da provare, contro la Regione, colpevole secondo lui di non aver onorato la convenzione conclusa nel 2010; ha cercato di far passare come una risposta di papa Francesco, il ciclostilo inviato dalla Segreteria di Stato vaticana a tutti coloro che mandarono auguri al papa dopo la sua elezione e quindi anche a lui, all’epoca ancora presidente della Fondazione; ha detto una serie d’inesattezze sul fugace saluto dello scorso 26 luglio tra lo stesso papa e alcuni suoi confratelli all’interno della reggia di Caserta, di cui noi vi abbiamo raccontato tutti i retroscena; infine, trovandosi a parlare con un giornalista sportivo, ha voluto “mettere bocca” anche sul Barcellona e sul Napoli, a suo dire da scudetto. Quest’intervista farsa, non è passata inosservata e il senatore Vincenzo D’Anna, ex allievo del Villaggio, ha così commentato su Facebook le dichiarazioni di P. Cavallè: “Dopo aver saccheggiato il Villaggio, assunto una pletora di persone che non poteva né può pagare, l’ineffabile Don Miguel si appella alle Istituzioni per danaro. Solo che alle Istituzioni deve mostrare i bilanci ed i conti della gestione che ha accumulato debiti multimilionari. Ma i bilanci ed i rendiconto non escono, e non usciranno. Credo che Don Miguel abbia cannibalizzato il Villaggio per aprire altrove altri centri (qualcuno afferma in Messico, altri in India). Non ha nè il carisma nè la capacità di Don Salvatore D’Angelo e soprattutto il disinteresse di quel grande Prete ed ancor più grande Uomo che morì povero come visse”. D’Anna, infine, ha auspicato “un’iniziativa popolare rivolta al Magistrato”.

Davanti alle proteste attualmente pacifiche dei dipendenti ed alle accuse che arrivano dal mondo politico, i cinque Legionari di Cristo che operano nel Villaggio, durante la settimana appena trascorsa hanno preferito non farsi vedere in giro, hanno utilizzato uscite secondarie e cercato di evitare in tutti i modi Gennaro Cassaro; addirittura l’ex direttore generale P. Francisco Elizalde gli è passato davanti ignorandolo; ma anche se invisibili, i sacerdoti della chiacchierata congregazione messicana, non sono stati immobili. Si sono premurati di dare ordine in portineria di non far entrare nessuno dei parenti o amici dell’impiegato in protesta e hanno mandato quasi subito un loro fido dipendente, Antonio Nuzzo, responsabile del personale, a comunicargli che per i giorni di astensione dal lavoro non sarebbe stato pagato – affermazione che suona come una barzelletta, visto che gli stipendi non vengono liquidati da quasi cinque mesi – e che se si fosse trattenuto nella struttura oltre l’orario notturno di chiusura sarebbe stato denunciato per occupazione di suolo privato. Cassaro perciò ha deciso d’interrompere la sua protesta ogni sera prima della chiusura del portone della Fondazione per ricominciarla la mattina dopo; questo fino a sabato pomeriggio quando un malore, causato dal forte stress emotivo dei giorni precedenti, ha colpito il dipendente cardiopatico mentre si trovava a casa e lo stesso è stato condotto d’urgenza dai famigliari al pronto soccorso.

Oggi, però, il posto di questo bidello che con la sua protesta non violenta sta mettendo in ginocchio i plurilaureati preti “manager” legionari, è stato preso dai rappresentanti sindacali e da un paio di dipendenti che hanno manifestato silenziosamente, in difesa del loro posto di lavoro, davanti alla Basilica del Corpus Domini di Maddaloni, prima dell’inizio della celebrazione in onore di San Michele presieduta dal Vescovo di Caserta.

All’arrivo di monsignor D’Alise, uno dei rappresentanti sindacali, Filippo Ferraro della UIL, ha chiesto al vescovo di non lasciare soli i dipendenti della Fondazione ricevendo parole di rassicurazione dal prelato. Staremo a vedere se effettivamente la curia si deciderà finalmente a prendere posizione a favore dei dipendenti contro le scelte scellerate dei Legionari di Cristo, visto che finora il suo rappresentante nel cda, don Stefano Tagliafierro, ha sempre appoggiato supinamente le deliberazioni proposte prima da P. Cavallè ed oggi da P. Sabadell.



G.G.
 
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ESCLUSIVA CON FOTO MADDALONI. I Legionari di Cristo tirino fuori il tesoro di San Michele di oro e gioielli e dimostrino che si trova nella cassaforte di don Salvatore

Il tesoro di San Michele è custodito all'interno del Villaggio dei Ragazzi, ma con il Villaggio dei Ragazzi non c'entra nulla. Si tratta di una donazione fatta negli anni '60 da un maddalonese emigrato negli Stati Uniti e che don Salvatore D'angelo acquisì all’epoca in cui era rettore della chiesa di San Benedetto da cui dipendeva il tempio di San Michele sulla montagna . Ma visto come si sono comportati con le quattro tele di Francesco de Mura, del valore superiore ai 250mila euro, non siamo molto ottimisti



tesoro di San Michele





Maddaloni – Quest’anno la statua di San Michele è passata in processione davanti alla Fondazione Villaggio dei Ragazzi senza fermarsi, senza nemmeno girarsi verso il portone di Piazza Matteotti.

Peccato, perché il santo, tanti anni fa, senza volerlo, ha lasciato qualcosa di suo all’interno dell’opera fondata nel lontano 1947 ed oggi sommersa da quasi 20 milioni di euro di debiti. Stiamo parlando di una parte del tesoro del Santuario che è custodita nella cassaforte della presidenza della Fondazione e venne presa in custodia da don Salvatore D’Angelo all’epoca in cui era rettore della chiesa di San Benedetto da cui dipendeva il tempio di San Michele sulla montagna. In due contenitori di latta sono conservati diversi anelli, bracciali e tre spille di oro tempestate di diamanti di cui vi mostriamo in esclusiva le foto. Parte di questi gioielli furono donati negli anni ’60 da un maddalonese emigrato negli Stati Uniti devoto di San Michele, come dimostrano le incisioni sulle tre spille.

Tutto quest’oro dovrebbe essere conservato insieme al resto del tesoro di San Michele nei locali del Museo Civico di Maddaloni.

Speriamo che i Legionari di Cristo, gestori assoluti dell’ente maddalonese dal 2001, dopo aver letto questo articolo, si decidano a restituire l’oro del santo patrono, ma ne dubitiamo vivamente, visto che è passato quasi un anno dal nostro articolo in cui svelavamo che ben quattro tele del valore complessivo di 250mila euro, attribuite al grande Francesco de Mura e di proprietà della parrocchia di San Benedetto, adornavano gli appartamenti privati dei padri legionari e, ad oggi, non ci risulta né che siano state restituite al legittimo proprietario né che qualcuno le abbia richieste indietro, a cominciare dal parroco di San Benedetto, don Stefano Tagliafierro, ex allievo del Villaggio, ma anche consigliere del cda della Fondazione da oltre 20 anni.
 
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Villaggio dei Ragazzi, si dimettono dal CdA i tre membri designati dai Legionari di Cristo
Attualità|Maddaloni01 / 10 / 2014|Redazione

Durante la riunione del Consiglio d’amministrazione della Fondazione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni, i tre componenti designati dalla Congregazione dei Legionari di Cristo hanno formalmente rassegnato le proprie dimissioni. La Congregazione, dopo aver sostituito i componenti più volte nell’ultimo anno, si è dichiarata impossibilitata a procedere alla nomina di nuovi componenti rimettendo così all’autorità competente la nomina di un nuovo organo gestionale.
 
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view post Posted on 1/10/2014, 21:18
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MADDALONI. “E’ NU JUORN BUON” per il Villaggio dei Ragazzi: pressati dalle nostre inchieste giornalistiche, si sono dimessi dal Cda i tre Legionari di Cristo e i rappresentanti della Curia

La decisione, arrivata fin troppo in ritardo, è stata presa oggi. Per ora, nel Cda della Fondazione, resta in carica solo il rappresentante del Comune, Antonio D'Angelo



Da sinistra: padre Miguel Cavallè, don Stefano Tagliafierro e padre Sabadell
Da sinistra: padre Miguel Cavallè, don Stefano Tagliafierro e padre Sabadell




MADDALONI. Finalmente qualcosa si muove per il futuro del Villaggio dei Ragazzi. Nella seduta del Consiglio di Amministrazione appena terminata, i tre Legionari e il rappresentante della Curia si sono dimessi. E speriamo che nessuno li richiami. Si tratta del presidente, don Juan Sabadell, del vicepresidente, don Mostaza, del componente del cda ed ex presidente, don Miguel Cavallè e di don Stefano Tagliafierro, rappresentante della Curia.

Vediamo se c’è qualcuno in grado di contestare il fatto che questo si è verificato solo e solamente per la folle cocciutaggine di questo giornale, che, nel momento in cui tutti i perbenisti, i conformisti e i farisei di questa provincia inorridivano, quando il noto quotidiano napoletano “Ma.” continuava a suonare i violini, bollava la gestione dei Legionari di Cristo, subissandola di documenti, fatti, rilievi inoppugnabili e incontestabili, attraverso cui risalivamo ai motivi del disastro economico che, sempre mentre il noto quotidiano “Ma.”suonava i violini, aveva toccato la cifra record di 18 milioni di euro.

A questo punto, è rimasto solo il rappresentante del Comune Antonio D’Angelo.

Questo lo scheletro della notizia. Più tardi vi daremo tutti i dettagli.



G.G.
 
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view post Posted on 2/10/2014, 20:54
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IL COMMENTO. VILLAGGIO DEI RAGAZZI. I Legionari se la svignano e fanno pure le vittime. Se il clima è questo la colpa è solo loro

In attesa di conoscere anche dove sia finito l'oro della donazione del maddalonese-americano, esprimiamo qualche breve considerazione sul comunicato stampa, che ha annunciato le dimissioni dal cda dei 3 rappresentanti della congregazione e di quello della diocesi di Caserta. Una voce da verificare: le famose e famigerate fondazioni di don Cavallè, Vida e Vis, potrebbero trasferirsi in Sicilia



Nella foto Cavallè, Tagliafierro e D'Angelo
Nella foto Cavallè, Tagliafierro e D’Angelo
MADDALONI – “Abbandonate la nave!” Questo deve essere stato l’ordine arrivato dai vertici della discussa congregazione dei Legionari di Cristo ai confratelli di Maddaloni i quali, questa volta, non hanno avuto grandi difficoltà a rispettare il voto di obbedienza e ieri, nell’ultimo cda, si sono dimessi, lasciando poi in fretta e furia il Villaggio con una macchina carica di valigie. In effetti, già nei giorni precedenti, due auto piene zeppe di roba sono partite dalla Fondazione alla volta di Roma e uno dei factotum di don Cavallè, quell’Antonio Cerimoniale di cui abbiamo già parlato più volte, ha impacchettato tutti i documenti e il materiale delle due onlus private di don Miguel, Vida e Vis, la cui sede legale verrà trasferita, molto probabilmente, a Palermo dove il padre catalano conserva ancora diversi sostenitori.

La motivazione ufficiale della “fuga” dei Legionari dal cda è espressa nel comunicato pubblicato ieri dall’ufficio “veline” della Fondazione: La congregazione messicana “si è dichiarata impossibilitata a procedere alla nomina di nuovi componenti [del cda, ndr] rimettendo così all’autorità competente la nomina di un nuovo organo gestionale”, perché dal 2011 la Fondazione avrebbe perso “il sostegno della Regione Campania nonostante vi fosse un protocollo d’intesa, firmato nel 2010”. Insomma, la solita “vulgata” legionaria che stiamo sentendo da mesi e a cui non crede più nessuno; ma il comunicato non si ferma qui. Dal 2000, il cda e la direzione del Villaggio, entrambi in mano ai Legionari, avrebbero continuato l’opera di don Salvatore, nel rispetto dello “spirito del fondatore…ed incrementando ulteriormente le diverse proposte formative-assistenziali garantendo un considerevole livello occupazionale” ovvero l’assunzione di 100 lavorati in esubero già al momento della stipula del contratto. “Tale spirito – continua il comunicato – rafforzato negli anni dai risultati tangibilmente raggiunti, ha sempre avuto a cuore i ragazzi ed il loro avvenire e le famiglie più disagiate. Bene, come prima detto, tale spirito non è più condiviso delle Istituzioni pubbliche che probabilmente avranno “progetti” diversi ed alternativi da svolgere altrove. A nulla sono giunti gli sforzi delle persone chiamate a gestire e la loro frustrazione per il mancato riconoscimento dell’importanza sociale dell’Opera è stata, inoltre, aggravata da un clima aggressivo da parte di alcuni gruppi locali”.

Secondo noi, la vera frustrazione degna di rispetto è quella dei dipendenti senza stipendio da oltre cinque mesi, dei fornitori, che non vengono pagati da anni e degli allievi che, insieme ai loro genitori, sono giustamente preoccupati per il loro percorso scolastico. Perciò, Casertace è fiera di essere stata la prima a sollevare il “velo di omertà” che da anni copriva la scellerata gestione del Villaggio dei Ragazzi e di essere divenuta involontariamente la capofila di quei “gruppi locali” che non alimentano alcun “clima aggressivo” nei confronti degli amministratori della Fondazione, ma desiderano solamente che vengano individuati gli effettivi responsabili di questo scempio – noi un’idea in merito già l’abbiamo – e che gli stessi vengano perseguiti sia in sede civile sia in sede penale. “In tale contesto – conclude il comunicato – la decisione di consegnare il “Villaggio” al commissariamento regionale è assolutamente improrogabile”.

Più che improrogabile, il commissariamento, secondo noi, è l’ultima “spiaggia” per il Villaggio e lo si evince dal testo integrale della delibera n. 22/2014 del cda di ieri che pubblichiamo integralmente alla fine di questo articolo. Dal documento emerge quello che Casertace va dicendo da mesi ovvero che il Villaggio è letteralmente sommerso da cause di ex dipendenti, decreti ingiuntivi dei fornitori e dei consulenti non pagati; ha tutti i conti pignorati da Equitalia per il mancato versamento dei contributi previdenziali ai lavoratori; la Provincia di Caserta sta revocando la convenzione conclusa a dicembre 2013 con il Villaggio e i crediti vantati nei confronti di Comune e Regione sono sufficienti ad andare avanti solo per pochi mesi. Perciò, visto che la “nave” sta andando letteralmente “a picco”, i legionari hanno deciso di abbandonarla prima che “affondi”, in questo seguiti come sempre dalla curia di Caserta, visto che il consigliere don Stefano Tagliafierro ha rassegnato anche lui le dimissioni. Resta in consiglio solo il rappresentante del Comune, Antonio D’Angelo, su richiesta esplicita del sindaco Rosa De Lucia che, in un comunicato ufficiale, fa sapere che oggi invierà una missiva alla Regione Campania in cui chiederà “di concordare la scelta del Commissario, visto che l’Ente locale conosce tutte le sensibilità ed ha seguito passo passo la vicenda Villaggio”. Nel frattempo, anche la Congregazione dei Legionari di Cristo ha scritto alla Regione per chiedere “l’intervento della Autorità vigilante”, visto che “al momento” non è in grado di designare i 3 membri del cda. Tale precisazione sta a significare che l’uscita di scena dei legionari è solo temporanea? Forse i legionari nutrono la vana speranza di ritornare quando e se la situazione economica sarà risolta da altri e non da loro. Staremo a vedere e come sempre vi terremo aggiornati.

G.G.
 
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Che pena il Villaggio Dei Ragazzi: sversa il suo materiale di scarto in una discarica abusiva. Denunciate 4 persone

La responsabilità degli sversamenti abusivi è ricaduta sui vertici della Fondazione





MADDALONI – Nella mattinata odierna, nel corso dei servizi per il contrasto dello smaltimento illecito dei rifiuti pericolosi e dei roghi tossici mediante un dispositivo che prevede l’impiego di pattuglie dell’Esercito, sono state denunciate alla Polizia di Stato del Commissariato di Maddaloni 4 persone resesi responsabili dello sversamento di materiale vario classificato come pericoloso, ovvero di monitors di computers di vecchia generazione con tubo catodico, di tastiere e di materiale cartacei in un terreno provato di via Ficucelle.

Dagli accertamenti svolti si è verificato che il materiale appartiene alla Fondazione “Villaggio dei Ragazzi” di Maddaloni e che la responsabilità ricade sui vertici dell’istituto oltre che sugli esecutori materiali dello sversamento.

Pertanto, sia i vertici della Fondazione che gli esecutori materiali sono stati identificati e denunciati in stato di libertà ai sensi dell’art. 256 di 152/2006.

In particolare, poiche la ditta esecutrice dello sversamento è in possesso di autorizzazione per lo smaltimento di materiale differente da quello rinvenuto, è stata segnalata all’autorità competente per la revoca della predetta autorizzazione.

Attualmente l’area è sottoposta a sequestro a disposizione del Pm, per poi essere bonificata, al termine delle incombenze penali, a cura del proprietario del terreno.


PUBBLICATO IL: 13 ottobre 2014 ALLE ORE 16:34
 
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view post Posted on 17/10/2014, 21:09
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MADDALONI. Villaggio dei ragazzi verso la catastrofe, lo Snals pensa allo sciopero

Per portare in piazza il disagio dei lavoratori, che non percepiscono stipendio, e delle famiglie degli alunni dopo che la Provincia ha bloccato le convenzioni.



villaggio dei ragazzi

CASERTA - E’ lo Snals a lanciare nuovamente l’allarme per gli oltre 200 dipendenti tra docenti, educatori ed impiegati, della Fondazione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni a causa della drammatica crisi che l’istituzione fondata da don Salvatore D’Angelo e amata da Giulio Andreotti vive ormai da mesi a causa di una gestione, a dir poco, sconsiderata, come Casertace ha in più occasioni tentato di dimostrare.

“Non percepiamo lo stipendio dal mese di maggio – spiega la professoressa Grazia Caterina Pietropaolo dello Snals – inoltre la Regione Campania ha bloccato l’erogazione dei fondi per le politiche sociali destinati all’Ente e non provvede a commissariarlo; a cio’ si aggiunge la circostanza che la Provincia di Caserta ha sospeso la convenzione finanziaria che aveva con l’Ente per i ragazzi convittori. Al momento c’e’ un silenzio assordante, e oltre 200 famiglie continuano ad avere enormi problemi economici. Chiediamo che le istituzioni intervengano, ad iniziare dalla Curia di Caserta, completamente assente nell’ultimo periodo” denuncia la Pietropaolo. Nel 2013 a causa della crisi e’ stata gia’ chiusa la scuola dell’infanzia, e di conseguenza sono state eliminate anche le elementari e le medie, cosi’ come lo Scientifico. Sono rimasti il Convitto e le scuole superiori di secondo grado (i Licei Linguistico e Musicale, gli istituti tecnici Industriale e Aeronautico e l’Ipsar). “I responsabili di questa situazione sono i gestori della fondazione, riuniti nel cda, ma anche gli altri enti pubblici come Provincia e Regione che sovvenzionavano la Fondazione e che avrebbero dovuto controllare come venivano utilizzati i loro fondi”. Nei prossimi giorni verra’ annunciato anche uno sciopero da parte dei dipendenti.


PUBBLICATO IL: 17 ottobre 2014 ALLE ORE 18:15
 
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view post Posted on 25/10/2014, 06:39
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MADDALONI VILLAGGIO DEI RAGAZZI. Centesima richiesta di elemosina a Caldoro che ora da babbo natale pre elettorale, potrebbe sganciare

Ieri pomeriggi il consiglio comunale dedicato alla terribile crisi della fondazione. Chiesto un tavolo di concertazione. Il comune sarebbe anche disposto ad assumere un ruolo guida, ma ci vogliono i quattrini della regione



Il consiglio comunale di ieri
Il consiglio comunale di ieri
MADDALONI – Gira bene ai dipendenti della fondazione Villaggio dei Ragazzi. Gira bene perchè il governatore Caldoro, abbandonando il suo proverbiale aplomb che ce l’ha fatto paragonare al vice comandante dell’astronave Enterprise, il vulcaniano spock, un orologio al posto del cuore come ebbe a dire, in una delle sue memorabili citazioni, il grande Gennaro Coronella, dicevamo, l’algido Caldoro ha già indossato gli improbabili abiti di Babbo Natale, aprendo un vero e proprio dispensatoio di mance elettorali. Per cui, l’ennesimo appello, lanciato ieri pomeriggio dalla dolente da quanto imbelle politica maddalonese, troverà orecchie pronte ad ascoltare e mani ugualmente leste a dispensare. La regione deve trasferire un bel pò di quattrini al villaggio. Serviranno per tirare avanti magari per quest’anno scolastico, poi l’anno prossimo si va tutti a casa lo stesso, ma questo noi lo diciamo ora, pensa che tra 12 mesi, come è sempre accaduto fino ad oggi con le nostre previsioni sul villaggio, tutto ciò si verificherà. Le elezioni del sud dell’Italia d’altronde, servono proprio a questo, per tirare a campare, per reiterare lo schema epicureo di una vita che è un’addizione di piccoli e di medi costruiti sull’improvvisazione e mai sull’organizzazione del pensiero e delle azioni.

QUI SOTTO LA RICOSTRUZIONE LINEARE, “STILE VERBALE” DELLA SEDUTA SVOLTASI IERI POMERIGGIO

Dicevamo del consiglio di ieri. Si è tenuto nella sede nel villaggio dei ragazzi. Assenti Teresa Cafarelli, Vincenzo Vinciguerra, Giuseppe Magliocca e Andrea De Filippo. Il sindaco prende la parola e ringrazia tutti i dipendenti del villaggio per i sacrifici fatti finora ed esprime la propria solidarietà nei loro confronti, perchè non percepiscono lo stipendio da sei mesi. “Sono stata vicino alla fondazione dimostrando di fatto la mia presenza” dichiara il primo cittadino. “Voglio assumermi le responsabilità e sono disponibile a traghettare il villaggio verso un commissionariamento condiviso, escludendo eventuali colori politici.”

Antonio Di Nuzzo, capogruppo di Maddaloni nel Cuore chiede un minuto di silenzio in onore di Don Salvatore D’Angelo, fondatore della fondazione. Di Nuzzo, poi, interviene: ”ultimamente c’è un fuggi fuggi di professori laddove una volta si faceva a gara per insegnare qui”. Meno tenero il consigliere Mario D’Addiego che punta l’indice contro l’amministrazione accusandola di essere stata troppo vaga e superficiale nell’affrontare la questione.

Clemente Di Rosa esprime solidarietà ai lavoratori che hanno bisogno di certezze in merito agli stipendi che devono percepire e si augura che i responsabili paghino gli errori che hanno portato al baratro la fondazione, inoltre indica di studiare una strategia che possa essere anche diversa dal commissionariamento; Giuseppe Lutri, invece, sostiene: “personalmente sono legato al Villaggio che ha segnato la mia adolescenza e mi auguro che la situazione venga risolta nel migliore dei modi e la politica maddalonese definisca le linee guida dell’ente. Zinzi ci ha detto che segue la vicenda e le cifre concordate saranno erogate. I lavoratori non saranno mai soli. A tutto il consiglio comunale sta a cuore la vicenda, maggioranza e opposizione”.

Cioffi: “con Grimaldi ci occuperemo della vicenda nonostante la legge di stabilità che limita i fondi alla regione. La nostra è una politica attiva ed attenta. Non voterò nessuno se nessuno fa qualcosa per il villaggio. Regione, provincia ci diano quello che è nostro. Un milione dalla regione è poco”.
Sono state due le presentazioni all’ ordine del giorno:
Uno, bocciato, proposto da Bove e D’Addiego che prevedeva la fissazione del termine perentorio di 15 gg entro i quali regione, comune e enti pubblici coinvolti paghino le somme dovute al villaggio per gli stipendi. Inoltre chiedono che il commissario, eventualmente nominato dalla regione Campania, debba avere un termine preciso nel quale far valere i crediti che vanta ed eventualmente venisse a mancare questa azione, occuparsi dell’alienazione dei beni immobili non utilizzati. Punto che ha avuto 16 voti contrari e i soli Bove e D’Addiego, ovviamente, favorevoli.
Passa l’ordine del giorno della maggioranza con 16 voti favorevoli e 2 contrari la proposta di inviare alla regione l’immediato pagamento e chiedere di concertare con il comune, la nomina del commissario del villaggio tenendo conto della nota di alcune sigle sindacali di valutare la possibilità di nominare il sindaco o presidente pro tempore o commissario.

G.G. e D.B.



PUBBLICATO IL: 22 ottobre 2014 ALLE ORE 11:23
 
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view post Posted on 11/11/2014, 16:19
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ESCLUSIVA. VILLAGGIO DEI RAGAZZI. La “dietrologia” di una fine annunciata. Spettanze milionarie, dimissioni, e ora i preti vengono allontanati dai sindacati dopo la messa del primo Venerdì del mese

La storia della celebrazione eucaristica non è passata inosservata e due sindacalisti che si sono rivolti al direttore Nardi per chiedere l’allontanamento dei sacerdoti, la cui presenza in Fondazione non era gradita a molti dipendenti visto il clima di tensione in atto per il mancato pagamento degli stipendi. Poi il voto contrario di don Cavallè alla proposta di nomina come perito di parte del commercialista casertano Iaselli



villaggio dei ragazzi



MADDALONI - “C’eravamo tanto amati per un anno e forse più, c’eravamo poi lasciati non ricordo come fu. Una sera c’incontrammo per fatal combinazion, perché insieme riparammo per la pioggia in un porton…” Così comincia una vecchia e famosa canzone di Massimo Ranieri che racconta di una storia d’amore finita male e con tanti rimpianti, un po’ come il controverso rapporto d’amore e odio tra due vecchie conoscenze di Casertace, don Miguel Cavallè, il legionario di Cristo che per 14 anni ha retto da leader indiscusso, più che da presidente, il Villaggio dei Ragazzi e con la sua discutibile gestione ha accumulato un deficit di circa 20 milioni di euro che da mesi cerca invano di addebitare alla Regione Campania, e Pietro Matrisciano, noto commercialista casertano, presidente della Banca Capasso e membro dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero di Caserta, ma soprattutto per ben 5 anni amministratore per gli affari esterni del Villaggio e strettissimo collaboratore di don Miguel in tutte le sue molteplici attività (Vida, Vis, Sognare ad Occhi Aperti, ecc.), come abbiamo evidenziato nella nostra documentata inchiesta sulla crisi finanziaria dell’Ente maddalonese articolata in 11 puntate e circa 60 articoli.

Il rapporto tra i due si era già incrinato nel 2011, subito dopo l’arresto di quattro educatori del Villaggio, attualmente sotto processo unitamente ad altri quattro dipendenti della Fondazione, per presunti maltrattamenti sui minori convittori dell’Ente maddalonese. Ma dopo un po’ di tempo tutto tornò come prima e i due riallacciarono i rapporti e ricominciarono a lavorare insieme, anche se Matrisciano, apparentemente, si ritagliò un ruolo più marginale di amministratore per gli affari esterni, ovvero di responsabile dei rapporti con gli enti pubblici (Comune, Provincia e Regione); questo in teoria, perché nella pratica continuò a gestire anche le questioni interne alla Fondazione, poiché il nuovo amministratore formalmente addetto a ciò, il legionario P. Francisco Elizalde, non aveva alcuna esperienza nella gestione di un’azienda complessa come il Villaggio e si limitava a presiedere riunioni e firmare atti il cui contenuto spesso nemmeno capiva e che venivano preparati dallo stesso Matrisciano o da altri come il rag. Nuzzo, responsabile del personale.

DOPO AVER LASCIATO IL VILLAGGIO, MATRISCIANO CHIEDE IL PAGAMENTO DELLE SPETTANZE. Questa situazione è andata avanti fino all’anno scorso, quando, molto probabilmente, a seguito della nostra documentata inchiesta che ha messo in evidenza le numerose contraddizioni della discutibile gestione del Villaggio ad opera di don Cavallè, Matrisciano, come vi abbiamo già raccontato, lasciò la Fondazione, ufficialmente perché era scaduto il suo contratto, e chiese il pagamento delle spettanze arretrate per un ammontare di ben 130mila euro, somma che difficilmente vedrà mai, dato il “profondo rosso” dei conti dell’Ente maddalonese.

L’allontanamento dal Villaggio, però, non è stato indolore, ma è stato segnato da una crisi di nervi più forte di quella vissuta nel 2011.

DIVISIONI SULLA NOMINA DEL CONSULENTE DI PARTE - Don Miguel, a sua volta, non ha certo gradito il fatto di essere stato rinnegato da uno dei suoi fedelissimi ed ecco perché, nell’ultimo CDA di una decina di giorni fa, a sorpresa, mentre gli altri due padri legionari proponevano la nomina di un consulente di parte per controllare l’operato del perito nominato dal tribunale per avviare la procedura di crisi da sovraindebitamento, don Cavallè votava contro tale proposta, unitamente al rappresentante della curia don Stefano Tagliafierro e a quello del Comune di Maddaloni Antonio d’Angelo, perché al prete catalano non piaceva il nome indicato, quello del commercialista casertano Massimo Iaselli, fino a pochi mesi fa colonna portante proprio dello studio di Pietro Matrisciano. Insomma tra il sacerdote e il professionista, ormai, non corre buon sangue e difficilmente i rapporti miglioreranno visto che nei giorni scorsi sono stati emessi nei loro confronti i primi avvisi di garanzia per il mancato pagamento dei contributi previdenziali ai dipendenti della Fondazione e i due, in vista di una possibile imputazione di reato, dovranno elaborare una linea difensiva che, quasi certamente, sarà diametralmente opposta. Per Cavallè, inoltre, i problemi non finiscono qui, visto che anche la Congregazione per la Dottrina della Fede sta indagando nuovamente su di lui per addebiti di ben altra e più grave natura.

Non sappiamo dove si trovi al momento il sacerdote catalano; probabilmente si è allontanato da Maddaloni per un po’, come hanno fatto altri tre suoi confratelli che la settimana scorsa erano al Villaggio per celebrare la messa del primo venerdì del mese per tutti gli studenti; una celebrazione che purtroppo stona con la nuova natura laica della Fondazione, il cui statuto, ricordiamolo, dall’anno scorso non fa più alcun riferimento alla religione cattolica, a seguito delle modifiche volute proprio da don Cavallè e Matrisciano nel vano tentativo di riuscire a trasformare l’Ente da Ipab in Asp (azienda per i servizi alla persona).

Questa storia non è passata inosservata e due sindacalisti si sono rivolti al direttore Nardi per chiedere l’allontanamento dei sacerdoti, la cui presenza in Fondazione non era gradita a molti dipendenti, visto il clima di tensione in atto per il mancato pagamento degli stipendi dal mese di giugno. Perciò, è bastata una telefonata di Nardi alla direzione generale dei legionari per far sì che i tre annullassero la messa e partissero per Roma.

G.G.
 
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