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Maddaloni. Buco da 33 mln di € nelle scuole dei Legionari di Cristo, 5 condanne e 5 assoluzioni per violenze al Villaggio dei Ragazzi. Prescrizione salva 3 imputati

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view post Posted on 4/8/2014, 07:56
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ESCLUSIVA MADDALONI VILLAGGIO DEI RAGAZZI. LEGIONARI DI CRISTO, piantatela di raccontare balle anche a Papa Francesco. Contratti di solidarietà per i docenti o tutti a casa. ECCO tutti i numeri del DISASTRO e LUNEDI MAXI SCOOP

Come sempre, cifra per cifra, tutto quello che può entrare a fronte della montagna di debiti che sfiorano i 20 milioni di euro con don Sabadell, successore di padre Miguel Cavallè, che ha ribadito un punto fermo: i Legionari non metteranno un euro proprio nei bilanci della fondazione. Nell'incontro con il Santo Padre di sabato scorso...



bonifacio
Nella foto Padre Bonifacio consegna a Papa Francesco il libretto del Villaggio dei Ragazzi
MADDALONI – Si fa sempre più grave la crisi della Fondazione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni. Archiviato il ricorso alla cassa integrazione in deroga per mancanza dei requisiti e, in attesa del responso incerto del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in ordine all’adesione al “procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento”, giovedì al Villaggio dei Ragazzi si è tenuta una riunione “fiume” tra i rappresentanti dei sindacati nazionali, pochi dipendenti e i dirigenti della Fondazione.

Il presidente P. Juan Sabadell, presente alla riunione insieme al consigliere P. Mostaza ed al direttore generale Giusto Nardi, per mantenere il livello occupazionale attuale, ha proposto l’uscita dal contratto AGIDAE – Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica – e la stipula di contratti di solidarietà che prevederebbero la riduzione della retribuzione netta in busta paga di almeno il 20 per cento; in caso contrario il cda provvederà alla riduzione delle classi, se non addirittura alla chiusura dell’Istituto Industriale e del Liceo Linguistico prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.

Alle giuste obiezioni dei sindacalisti e di quanti tra i dipendenti hanno esternato dubbi sul fatto che il Villaggio possa onorare nuovi contratti, visto che da due mesi e mezzo non paga più gli stipendi, Sabadell ha ribadito che i Legionari di Cristo non sborseranno nemmeno un euro per la Fondazione e che il futuro dell’Ente calatino, così come il pagamento delle retribuzioni degli impiegati, dipenderà esclusivamente dai pochi fondi attesi dalla Regione – un milione e 700mila relativi al 2013 e non ancora liquidato nonostante le promesse del presidente Caldoro – dalla Provincia – un milione e 400mila euro che verrà pagato in 10 rate nel corso dell’ a.s. 2014/15 – e dal Comune di Maddaloni – 940mila euro che il Villaggio aspetta da anni e che il sindaco De Lucia quasi certamente non sa dove andare a prendere, ma si è impegnata a pagare a settembre.

In totale poco più di 4 milioni a cui si devono aggiungere circa 150mila euro di fitti arretrati della colonia estiva di Rimini, per cui il Villaggio ha fatto causa all’inquilino moroso, e più o meno 300mila euro di crediti delle rette scolastiche non ancora incassate; somma, quest’ultima, che difficilmente verrà recuperata visto che la maggioranza degli oltre 100 studenti morosi é consapevole del fatto che tali crediti si prescrivono in un anno e, approfittando della lentezza della macchina amministrativa del Villaggio, riesce talvolta a completare l’intero corso di studio (5 anni) gratis o quasi, pur non avendo alcun diritto all’assistenza.

A conti fatti, la somma di tutti i crediti vantati equivale a poco più di “una goccia nel mare” dei 18 milioni di euro di debiti che hanno “sommerso” la Fondazione in 13 anni di amministrazione da parte della Congregazione Religiosa dei Legionari di Cristo, che adesso rimanda al mittente tutte le accuse di cattiva gestione, documentate da oltre 50 nostri articoli, e, per bocca di P. Sabadell intervistato da un quotidiano locale, contro ogni evidenza promette per il Villaggio “un futuro di crescita, come accaduto in un recente passato; infatti, – a suo dire – sono stati creati, dal 2000 in poi, grazie alla competenza di Padre Miguel Cavallé e la generosa dedizione di altri sacerdoti, quasi 100 posti di lavoro, si sono aperte quattro nuove scuole, essendo l’istituto Alberghiero ed il Liceo musicale le ultime di esse, si sono moltiplicate le borse di studio per famiglie in difficoltà, si è realizzato un Centro di Ascolto Psicologico al servizio di studenti e famiglie, si è sostenuto un numero di allievi oltre i mille per tutto un decennio.”

Questa la “vulgata” di P. Sabadell che, per lodare l’operato del suo confratello, non volendo gli attribuisce la colpa degli attuali 100 e più esuberi da lui stesso creati negli anni del suo governo assoluto.

sabadell
Padre Sabadell incontra il Santo Padre. All’incontro non era presente Don Miguell Cavallè
Chissà se questa bella storia sarà stata raccontata anche al Santo Padre sabato scorso durante l’udienza privata concessa al clero della Diocesi di Caserta nei saloni della reggia vanvitelliana. Ovviamente, erano presenti anche P.Sabadell e gli altri legionari che fanno parte della comunità del Villaggio (vedi foto); non c’era, però, P.Miguel Cavallè che, da religioso “sui generis”, pur avendo la residenza a Maddaloni dal 2001, fa capo come legionario alla Direzione Generale che si trova a Roma e, giustamente, non è stato invitato all’incontro privato con Papa Francesco.

L’esclusione da tale evento deve aver rammaricato non poco il padre catalano, il quale avrà pensato di farsi comunque “conoscere” dal Santo Padre attraverso un libretto sul Villaggio (vedi foto), pubblicato nel 2012 in occasione dei 65 anni della Fondazione, che P.Bonifacio Cuesta, suo confratello, ha offerto al Papa. Sfogliando quelle 66 pagine, però, si nota che in soli due anni la situazione del Villaggio è cambiata radicalmente: viene presentato come presidente lo stesso P.Miguel, ormai “degradato” a semplice consigliere del cda; la Fondazione viene definita IPAB di diritto pubblico, mentre oggi è privata a tutti gli effetti – come abbiamo dimostrato in un precedente articolo lo era anche in passato, ma questa è un’altra storia; si parla della Scuola per l’Infanzia chiusa già da un anno; dell’ Istituto Comprensivo Statale trasferito altrove nel 2013; del Liceo Scientifico appena chiuso; della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici che a settembre dovrebbe riaprire a Villa Vitrone; del Centro Culturale Tertio Millennio e di diverse attività oratoriali (SportsLeader, Net, Cima, Faro, Crescere in Famiglia) non più esistenti o fortemente ridimensionate.

Queste sono solo alcune delle incongruenze che “saltano agli occhi” leggendo questo libricino e che, probabilmente, nessuno ha fatto notare a Sua Santità, al quale sommessamente suggeriamo di dedicarsi ad altre letture, tipo la nostra circostanziata inchiesta in 11 puntate, se vuole conoscere la verità sul Villaggio e sull’operato dei Legionari di Cristo al suo interno.

Un operato che continua ad essere poco chiaro perché, se da un lato si paventano licenziamenti dall’altro si avvia la selezione pubblica per la nomina del nuovo direttore della Scuola per Mediatori Linguistici a cui, però, viene offerto un compenso netto di 1000 euro, pari a quello di un cameriere della mensa o di un telefonista che, con tutto il rispetto per il loro lavoro, hanno responsabilità oggettivamente inferiori al primo (CLICCA QUI PER LEGGERE LA DOMANDA da presentare).

Il libretto del Villaggio consegnato anche a Papa Francesco
Il libretto del Villaggio consegnato anche a Papa Francesco
Mentre poi il presidente davanti a sindacati e dipendenti minaccia la chiusura o il ridimensionamento di altre scuole, il direttore generale rassicura “le famiglie e gli allievi comunicando che a settembre le scuole e le attività assistenziali prenderanno normalmente e che, per quanto possibile, funzioneranno meglio di prima.” Dichiara, inoltre “Risponderò personalmente ai messaggi di posta elettronica che mi perverranno all’indirizzo mail: [email protected] oppure attraverso sms al numero 334 3347293 ”. Insomma, con questi presupposti, invece di “linea diretta” sarebbe più opportuno parlare di “linea calda” (CLICCA QUI) .

Per oggi è tutto; ma lunedì pubblicheremo una “scottante” lettera del 2009, diretta all’allora direttore generale dei Legionari di Cristo, P. Alvaro Corcuera, morto di recente a causa di un cancro, contenente importanti rivelazioni in ordine a temi di cui già ci siamo occupati, come le presunte accuse di pedofilia a carico di P. Miguel e la controversa successione dei Legionari alla guida del Villaggio dopo la morte di don Salvatore. Non perdetela.

G.G.
 
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view post Posted on 6/8/2014, 05:42
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www.casertace.net/cronaca/villaggio...r-20140805.html

VILLAGGIO DEI RAGAZZI IL DOCUMENTO ESCLUSIVO. La lettera con cui Nunzio Cappuccio inchioda i legionari di Cristo: “Io cacciato per non aver avallato l’operazione economica con la holding Integer”

Cappuccio, scomparso pochi mesi fa, è l'uomo che ha favorito, su richiesta di Andreotti e don Salvatore d'Angelo, l'arrivo dei Legionari di Cristo a Maddaloni. In una lettera al Direttore Generale del Regnum Christi, di cui pubblichiamo ampi stralci, denuncia il tentato business di Don Cavallé e dei Legionari attraverso la holding Intergest che, a livello internazionale, gestisce i beni dell'ordine. Una operazione contraria alla legge canonica e che, per il Villaggio dei Ragazzi, avrebbe contraddetto anche le normative regionali.



In primo piano P. Luis Garza (a sinistra) e Don Miguel Cavallé. Alle spalle Matrisciano.
In primo piano P. Luis Garza (a sinistra) e P. Miguel Cavallé. Alle spalle Matrisciano.
MADDALONI – Due giorni fa abbiamo raccontato i retroscena del brevissimo incontro tra i padri Legionari di Cristo del Villaggio dei Ragazzi e Papa Francesco, durante l’udienza privata concessa a tutto il clero diocesano, e il rammarico di P. Miguel Cavallè per essere stato escluso da tale storico evento (www.casertace.net/altri-comuni2/mad...i-20140802.html). Il suo dispiacere deve essere diventato ancora più forte quando si è reso conto che in prima fila alla messa del Papa c’era anche il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, con cui, come è noto, non corre buon sangue da quasi tre anni (www.casertace.net/cronaca-bianca/do...o-20131104.html). Per cui, don Cavallè, ispirato dalla parole pronunciate dal Papa in piazza Carlo III e non contento del “tweet” rivolto al suo amico Antonio Bassolino circa due mesi fa e su cui già ci soffermammo – “Caro presidente @a_bassolino, ci manca al @villaggiodr. Con lei al governo eravamo al sicuro; ora invece…” – domenica 27 luglio alle 18:31 ha pensato bene di scrivere, sempre su Twitter, questo messaggio: “@StefanoCaldoro Allora, al Villaggio dei Ragazzi, signor Presidente, la Regione Campania vuole ridare la speranza?”

L’intento di Cavallè è chiaro, ricordare al presidente Caldoro la promessa, fatta oltre un mese fa e non ancora mantenuta, di sbloccare in 15 giorni il milione e 700mila euro di fondi arretrati attesi dal Villaggio, ma è facile immaginare che il legame tra Caldoro e la Fondazione non migliorerà di certo dopo quest’ennesima critica di don Cavallè al successore di Bassolino.

Nel frattempo, però, apprendiamo da un comunicato della Fondazione che dopo l’incontro del 26 luglio si sarebbero rafforzati i rapporti tra il Villaggio dei Ragazzi e Papa Francesco (www.villaggiodeiragazzi.it/index.ph...a-photogallery/); in merito abbiamo ovviamente i nostri dubbi, ma una cosa è certa, e la vogliamo dire a chiare lettere a Michele Cerreto; Papa Francesco è “al secolo” Jorge Mario Bergoglio e non si chiama Jose come scritto nella “velina” uscita dal ufficio del Villaggio retto da quello che è anche il vicesindaco di Maddaloni.

Detto questo, veniamo ora al vero tema di questo articolo. Già due mesi fa pubblicammo, in esclusiva, il testo integrale della lettera inviata a inizio 2009 dall’ex amministratore della Fondazione Nunzio Cappuccio all’allora vicario generale nonché direttore territoriale (provinciale) per l’Italia dei Legionari di Cristo, P. Luis Garza (www.casertace.net/altri-comuni2/mad...o-20140523.html), in cui chiedeva ragione del suo improvviso allontanamento dal Villaggio. Oggi siamo in grado di pubblicare un’altra lunga lettera scritta negli stessi giorni da Cappuccio all’allora direttore generale dei Legionari di Cristo, P. Alvaro Corcuera. Entrambi, mittente e destinatario sono morti quest’anno a distanza di pochi mesi e le ben 11 pagine della missiva trasmessa per e-mail il 27 gennaio 2009 ci sono state fornite da uno stretto collaboratore del dr. Cappuccio che, per volontà della vedova, ha avuto accesso al suo computer.

nunzio cappuccioo
Nunzio Cappuccio
Cappuccio scrive a P. Alvaro per informalo di “Fatti compiuti da un Suo confratello (P.Miguel Cavallè) contro la mia persona [Cappuccio], che rivelano un atteggiamento inaccettabile, … per odio irredimibile ed immotivato, premeditazione, arroganza, modo di manifestarsi, determinazione cattiva e mancanza di carità”.

Poiché non conosce personalmente il direttore generale dei Legionari, l’ex amministratore del Villaggio fornisce prima il suo curriculum professionale (avvocato, ex direttore generale di Condotte d’Acqua, società del Gruppo IRI, docente universitario ecc.), ma subito dopo il suo “Cursus honorum presso il Regnum Christi”(braccio laico dei Legionari), raccontando anche il suo “approdo al Villaggio”. Ecco cosa afferma: “Nel 1992 venni avvicinato da due Suoi conterranei Fratello Pablo Oiarzàbal (Guadalajara) e Padre Alberto Villasana [ora ex sacerdote, noto giornalista e scrittore messicano], di cui sono tuttora fraterno amico e corrispondente, e subito dopo aderii al nascente in Italia Regnum Christi per Signori (penso di essere stato uno tra i primissimi, assieme a Imperatori, Giustiniani [Pasquale Giustiniani, ex direttore centrale della Banca d’Italia] e qualche altro), mi incorporò proprio Padre Luis Garza nel 1992. Ora ho compiuto 17 anni di adesione con piena operatività ed impegno. Nel 1999 fui contattato dai miei amici Sen.G.Andreotti e don Salvatore d’Angelo (Fondatore del Villaggio dei Ragazzi) che mi sapevano coinvolto con i Legionari di Cristo, per sottopormi l’offerta del Villaggio alla Legione e mi adoperai per una serie di incontri, di cui uno storico con Ns.Padre [Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari, accusato tra l’altro di pedofilia e abuso di droga, che Benedetto XVI definì “falso profeta”] Da Ns.Padre, per il tramite di P.Evaristo Sada [per molti anni segretario generale dei Legionari], venne la proposta di accettare la funzione eventuale di amministratore del Villaggio, la scelta avveniva sopratutto per le mie esperienze gestionali e la conoscenza delle difficoltà ambientali ed umane (dalla camorra alla politica locale), quindi avrei dovuto essere qualcosa di più del semplice contabile amministratore, in quanto delegato di fatto alle relazioni con il mondo esterno, in modo da essere quello che si esponeva, rispetto ai Padri: accettai. Il resto è Storia.”

Qui iniziano le lamentele di Cappuccio e il racconto di come sia stato sollevato improvvisamente dal suo incarico: “Tra il 23 ed il 25 ottobre 2008, sono stato letteralmente “buttato fuori” dal Villaggio, all’improvviso, senza preavviso e senza alcuna motivazione imputatami, nonché dall’incarico e dalla posizione ricoperta, dandomene comunicazione scritta con una copia di una lettera inviata alle autorità esterne informate così della mia espulsione prima di me!

Tale metodo, in Italia almeno, è sempre considerato infamante, come se fosse stata scoperta qualche mia gravissima mancanza, o addirittura di peggio !”

I rapporti tra Cappuccio e Cavallè erano stati ottimi fino al 2006, anno in cui Cappuccio chiese al padre catalano di diventare consigliere del cda della Fondazione in quota legionaria: “…Fino a quel momento il rapporto era stato perfetto sotto tutti i profili: P.Cavallè, era per me e Pina [la moglie ] un fratello, un figlio ed un padre e noi da lui eravamo rispettati con amicizia, affetto e cordialità, anzi vigeva un motto benedettino tra noi: lavorare in letizia!

Oggi, dopo i gravi insulti ricevuti direttamente del tipo: “vecchio rimbambito”, “povero invalido”, con amarezza mi viene da pensare che quel primo atteggiamento di bonomia e rispetto nei miei confronti fosse dettato unicamente da una forma di gratitudine “contabile”per quanto io mi ero prodigato in sua difesa quando scoppiò lo scandalo contro la sua persona per presunta pedofilia, che attivò pesantemente Magistratura, Ministero dell’Istruzione nazionale, Prefettura, Regione e Forze di Polizia; vennero inviati ispettori che condussero interrogatori sia ai minori coinvolti che allo stesso P.Miguel. Ella ne sarà stato certamente informato, forse non è al corrente però in che misura mi attivai per sostenerlo e trarlo d’impaccio, assumendo la sua difesa formale in tutti gli interrogatori; Ebbi una serie di incontri con Prefetto, Questore, Comandante Provinciale Carabinieri e magistrati: addirittura mi feci carico io personalmente di presentare una mia denuncia contro ignoti per calunnie presso la procura della Repubblica di S.Maria Capua Vetere, per far sì, e fummo fortunati, che il Magistrato inquirente si preoccupasse un po’ e frenasse i propri pruriti di scoop per un’azione contro un prete… All’epoca la faccenda venne seguita costantemente, mio tramite, da ns.Padre e da P.Luis (Garza, ndr).” Insomma, dalle parole di Cappuccio si evince chiaramente che tutti i vertici della Legione erano al corrente, fin dal primo momento, delle gravissime accuse a carico di P. Miguel, di cui abbiamo ampiamente parlato nella decima puntata della nostra documentata inchiesta sul “faraone” del Villaggio, ma mai nessuno, in tutti questi anni, si è deciso a rimuoverlo da una posizione che gli ha permesso di stare a stretto contatto con migliaia di bambini, ragazzi e giovani adolescenti, nonostante a parole i Legionari di Cristo abbiano dichiarato di aver, in altri casi simili, “applicato misure cautelari restringendo il ministero sacerdotale dell’accusato perché la protezione dei bambini e delle comunità è prioritaria per la congregazione, senza per questo anticipare una decisione sulla sua colpevolezza”.

Torniamo al racconto di Cappuccio, dopo due anni di attesa riesce finalmente nel 2008 a diventare consigliere del cda, ma i problemi per lui sono appena iniziati: “Onde dare da parte mia il massimo delle garanzie di lealtà e rispetto verso la Legione di Cristo, che doveva mantenere il controllo di maggioranza nel Consiglio, io stesso proposi una mia lettera di dimissioni in bianco, data da me poi a P.Jacobo (Jacobo Muñoz, all’epoca direttore territoriale per l’Italia dei Legionari, ndr), da usare ovviamente solo in caso che il mio comportamento fosse stato dannoso o di scandalo per la Legione. (lettera che venne usata nell’ottobre 2008 per farlo “uscire di scena”, come accenna più sopra lo stesso Cappuccio e come vi abbiamo raccontato due mesi fa pubblicando la missiva a P.Garza, ndr) Ma, appena finiti i problemi in Legione, iniziarono tanti ostruzionismi strani in sede Regione Campania a Napoli, il Consulente che avevamo dr.Pietro Matrisciano, trovava enormi difficoltà, a suo dire, a far ratificare la mia nomina,…A questo punto, e soltanto alla fine del “coup de theatre”, ho capito tutto: le difficoltà venivano sempre dalla stessa mano di P.Cavallè, sia prima che dopo, prima in casa legionaria, poi usando in Regione il mio “giuda”, che poi mi ha sostituito dopo la mia eliminazione completa (il riferimento è allo stesso Matrisciano, ndr): era tutta una trama ordita e diretta da un unico regista ! Se fossi restato alle sue dipendenze dirette: andava tutto bene, nel momento in cui assurgevo (!) al rango di consigliere, suo pari grado, andavo eliminato.”

Il discorso di Cappuccio continua con una serie di congetture sugli altri possibili motivi dell’improvviso allontanamento e alla fine si sofferma su uno già evidenziato nella lettera di pochi giorni prima a P. Luis Garza (quella pubblicata due mesi fa); infatti, afferma: “…mi sorge il sospetto che la mia figura fosse per qualcuno di ostacolo alla realizzazione in Maddaloni del progetto INTEGER.” Il Grupo Integer era una holding internazionale gestita da laici del Regnum Christi che controllava il patrimonio dei Legionari di Cristo attraverso una complicata rete di partecipazioni azionarie e società multinazionali molto difficile da ricostruire, ma facente capo direttamente a P. Luis Garza. Tale rete è stata recentemente smantellata dal cardinale Velasio de Paolis, fino a pochi mesi fa delegato del Santo Padre per la Legione di Cristo, dopo che nel febbraio 2009 sono emersi i gravi scandali a carico del fondatore Marcial Maciel. La vera anomalia stava nel fatto che il patrimonio della congregazione non era gestito direttamente dalla stessa, come prevede il diritto canonico, ma da un terzo, Integer appunto, esterno all’ordine religioso. Una stranezza che Cappuccio ha evidenziato con alcuni anni di anticipo proprio in questa lettera al direttore generale, nella parte in cui espone le sue perplessità sull’applicazione del modello Integer al Villaggio; ma l’ex amministratore, a nostro avviso, ha profetizzato anche gli attuali gravissimi problemi finanziari del Villaggio, sommerso da quasi 18 milioni di euro di debiti, quando, parlando della Fondazione e di come i legionari siano riusciti ad ottenerne il controllo nonostante l’assenza di una valida dichiarazione di volontà da parte di don Salvatore d’Angelo (circostanza fondamentale che abbiamo evidenziato nella seconda puntata della nostra inchiesta e su cui ci soffermeremo nuovamente in un prossimo articolo), così si è espresso: “…è necessario che mi limiti a quanto conosco alla perfezione, forse come nessun altro, dopo il povero don Salvatore d’Angelo: il Villaggio dei Ragazzi. …I Legionari hanno ricevuto la Fondazione dal Fondatore don Salvatore d’Angelo in eredità “anomala”, cioè non valida, ma l’anomalia è stata sanata dalla Regione Campania che ha accettato nel 2000 il trasferimento gestionale, ma non in quanto passaggio di proprietà, bensì come delega alla gestione.

Infatti è stata accettata la formula della modifica di Consiglio (unico organo collegiale deliberante) nello statuto, per cui i legionari sono stati immessi nel Consiglio di Amministrazione in numero maggioritario (4 membri su sette) cioè il Villaggio resta della Regione, i Legionari possono solo gestirlo ed in modo corretto. Ove ci fosse una decisione non conforme alle prerogative fissate, la Regione certamente ha il diritto (magari non lo farà), di nominare un “commissario ad acta” e sciogliere il Consiglio di Amministrazione e liberare i Legionari dall’incarico detenuto, senza nulla a pretendere.

Attualmente è ancora una I.P.A.B. (acronimo che sta per Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficienza), ma una legge nazionale del 2000, fissa la scomparsa di tale figura giuridica e la trasformazione delle opere interessanti la comunità in A.S.P. (Aziende di servizio pubblico alla persona),di stretta dipendenza regionale,… Tale modifica è ancora inapplicata in quanto è stata data delega alle Regioni di legiferare la parte attuativa per ogni area, ma ormai è quasi fatto tutto: il grosso rischio è che proprio in questo momento così delicato, tale improvvisa mutazione di strategie e di interfaccia umano potrebbe essere estremamente deleterio per l’interesse legionario a causa della stupidità e della miopia di qualche suo confratello, Ecco il grande errore nato da scelte ego[is]tiche ed errate, ma a me anche ciò non riguarda più !” Che dire, non si può certo dare torto a Cappuccio, visto che il Villaggio rischia di perdere i finanziamenti pubblici necessari a mantenerlo in vita in questo delicatissimo momento proprio perché la Regione Campania qualche mese fa ha rigettato la proposta di trasformazione in ASP.

Segue infine l’amara conclusione della missiva: “non posso accettare che dopo otto anni di grossi sacrifici fatti unicamente per la Legione di Cristo, debba essere buttato via all’improvviso come immondizia, meritavo di lasciare il Villaggio con tutti gli onori e non con onta com’è accaduto, addirittura vengono perseguitati i dipendenti se sorpresi a contattarmi telefonicamente !” …Non nascondo che tutto questo sta avendo gravi conseguenze per la mia salute fisica e spirituale…Ecco perché, stimatissimo Padre, ho preso un’altra decisione, questa più importante e più dolorosa, almeno per me… intendo presentarLe, congiuntamente a questo scritto, le mie dimissioni da Membro cofondatore del Regnum Christi e di mia moglie Giuseppina… lascio comunque a Lei la decisione di accettarmele o respingerle…”

Questo, in sintesi, il contenuto di tale lettera a dir poco “scottante”, dalla quale emerge un fatto incontrovertibile, non si può capire bene la storia recente del Villaggio dei Ragazzi se non si mette a confronto con quella, ancora in parte oscura, della discussa congregazione dei Legionari di Cristo che, negli ultimi 13 anni, ha gestito la fondazione maddalonese come una sua esclusiva proprietà.


PUBBLICATO IL: 5 agosto 2014 ALLE ORE 17:28

Edited by GalileoGalilei - 9/8/2014, 09:21
 
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Confermati i 92 licenziamenti e i 28 contratti a a termine non rinnovati.

Finalmente costretti a dire la verità: impossibili i contratti di solidarietà con riduzione di stipendio e orario: non li prevedono il contratto collettivo nazionale


www.casertace.net/cronaca/maddaloni...e-20140808.html

MADDALONI. La “Marchetta” (fu il Mattino) ha scritto oggi che il Villaggio dei Ragazzi va verso il disastro. Questo giornale è ancor più responsabile per le sue omissioni e per le sue autocensure del fallimento della creatura di Don Salvatore D’Angelo

Intanto emergono altri particolari sull'incontro tra Don Sabadell e Papa Francesco. Soprattutto una battuta fatta da quest'ultimo su una nomina del Regnum Christi.


MADDALONI – A distanza di un anno al Villaggio dei Ragazzi i vertici legionari riavviano il procedimento di licenziamento collettivo; ma se l’anno scorso questo interessava solo le 9 insegnanti che qualche mese dopo sarebbero state riassunte come bidelle e cameriere, adesso la procedura riguarderà tutti il personale a tempo indeterminato, ex maestre comprese – quelli a tempo determinato già sono fuori.

Tra i dipendenti coinvolti, solo i più “fortunati” riusciranno a settembre a ottenere un “contratto di solidarietà” con riduzione dello stipendio e dell’orario di almeno il 20 per cento, perché per riassumere tutti bisognerebbe prima superare le presunte difficoltà burocratiche sollevate dal presidente, P. Sabadell, che, forse al fine di chiudere definitivamente qualche altra scuola, sostiene che ognuno dei 5 istituti scolastici interni alla Fondazione debba provvedere separatamente alla stipula dei nuovi contratti.

Dunque, si tratta di un copione in parte già visto, almeno per noi di Casertace che seguiamo le vicende del Villaggio dei Ragazzi da quasi un anno e mezzo e con oltre 50 articoli abbiamo cercato di fare luce sulla cattiva gestione della Fondazione da parte dei Legionari di Cristo.

Non può dire la stessa cosa il sempre più rinomato giornale che, come è noto, a Caserta ha cambiato nome perchè non si chiama più il Mattino ma la “Marchetta” che, solo da qualche mese (da quando l’opinione pubblica ha iniziato, finalmente, ad essere ostile alla congregazione messicana) ha incominciato timidamente a sollevare critiche ai gestori del Villaggio assecondando il vento, l’inerzia delle cose, la riconformazione del senso comune, come solo i veri marchettari e voltagabbana sanno fare; ma, evidentemente, nostalgici della “corrispondenza di amorosi sensi” che per anni è esistita tra loro e l’ex presidente P. Miguel Cavallè, si guardano ancora oggi dal chiamare in causa il prete catalano e se la prendono solo con il suo successore che, obiettivamente, è, come abbiamo scritto decine di volte, un mero “curatore fallimentare” che si può criticare per alcune scelte infelici, ma non si può certo biasimare per un disastro economico non imputabile a lui, ma a chi lo ha preceduto in tutti questi anni ed è stato sempre appoggiato dalla “Marchetta” e dagli altri giornali locali. Da la “Marchetta” soprattutto che, ai nostri occhi, è, dunque, corresponsabile per aver tradito il dovere di indagine, di controllo e di informazione che dovrebbero essere i punti cardine dell’attività giornalistica, del tracollo del fallimento del Villaggio dei Ragazzi.

Sempre riguardo al “povero” Sabadell, poi, consentiteci un ultima nota a margine dell’incontro di Caserta tra i legionari e il Santo Padre, di cui vi abbiamo ampiamente parlato in precedenza e da cui si evince che nemmeno Papa Francesco è tanto “generoso” nei confronti del neo presidente del Villaggio; infatti, secondo il comunicato dell’ufficio “veline” per l’Italia dei Legionari di Cristo, diretto da Lucifero, che non è l’angelo ribelle come qualcuno potrebbe maliziosamente pensare, bensì la dottoressa Chiara Lucifero, laica del Regnum Christi: “P. Sabadell si è presentato al Papa ricordandogli di essere stato nominato da lui, all’interno del Consiglio generale del Regnum Christi. Il Papa ha risposto chiedendo ironicamente perdono parchè non di rado commette errori”. A giudicare dalle grasse risate del Santo Padre, immortalate dai fotografi dell’Osservatore Romano, sembra che Papa Francesco sia stato più che ironico nel fare questa battuta; se poi si considera che nel recente viaggio a Gerusalemme il pontefice ha preferito pranzare con i francescani della Custodia di Terrasanta piuttosto che con i miliardari messicani invitati dai Legionari di Cristo nel Centro Notre Dame. da loro gestito (clicca qui per leggere l’articolo in merito de il Fatto Quotidiano), si ha un quadro abbastanza completo dei veri rapporti che intercorrono tra questo papa e la discussa congregazione religiosa fondata dal prete pedofilo Marcial Maciel che Benedetto XVI non esitò a definire “un falso profeta”.

Gianluigi Guarino

QUI DI SEGUITO L’ARTICOLO PUBBLICATO SU IL MATTINO OGGI:

www.ilmattino.it/CASERTA/maddaloni-...ie/838289.shtml

Maddaloni, Villaggio dei Ragazzi: si va verso il licenziamento dei dipendenti

PER APPROFONDIRE: Villaggio dei Ragazzi, licenziamenti, scuola
di Giuseppe Miretto A+ A- Stampa
CASERTA - Molto peggio della peggiore delle previsioni possibili. Le procedure di licenziamento collettivo al «Villaggio dei Ragazzi» di Maddaloni sono ormai certe. Problematiche invece «le procedure finalizzate alla stipula del contratto di solidarietà collettivo». Il presidente padre Juan Sabadell parla di «tre problemi». E’ l’inizio del dramma occupazionale per i dipendenti della gloriosa struttura maddalonese.
venerdì 8 agosto 2014 - 12:19 Ultimo agg.: 12:38

Edited by GalileoGalilei - 10/8/2014, 19:41
 
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MADDALONI. Conflitto di interessi grande come un grattacielo per Michele Cerreto, vicesindaco e funzionario del Villaggio dei Ragazzi. E ora, care bellezze al bagno, da una spiaggia o dalla Loira dove vi trovate rispondete ancora a Casertace

E' mai possibile che uno, che vive grazie allo stipendio della Fondazione di cui il Comune è ente partecipante, possa essere, di questo stesso Comune, vicesindaco? Rozzi anche nei conflitti d'interessi



Michele Cerreto, Cecilia D'Anna e Rosa De Lucia
Michele Cerreto, Cecilia D’Anna e Rosa De Lucia






MADDALONI – Domanda semplice semplice alle due bellezze al bagno a vacanza mensile: il signor Michele Cerreto, vicesindaco di Maddaloni, ha partecipato mai a qualche seduta di giunta in cui si è parlato dei problemi del Villaggio dei Ragazzi? Il signor Michele Cerreto, vicesindaco di Maddaloni, ha partecipato mai a qualche riunione, anche informale, con il rappresentante dell’amministrazione comunale nel consiglio di amministrazione del Villaggio Dei Ragazzi, D’Angelo?

Siccome queste sono domande retoriche, visto che possediamo continenza e prova del fatto che Michele Cerreto, nella veste di vicesindaco della città, ha partecipato a queste riunioni, ha avuto contatti informali e formali con la dirigenza della fondazione Villaggio dei Ragazzi, allora spiegateci, leggiadre bellezze al bagno: Michele Cerreto partecipava come vicesindaco o come dipendente della Fondazione?

Chiamarlo conflitto di interessi è decisamente poco. Questa è l’ennesima cialtroneria della politica maddalonese.

E’ mai possibile che possa essere assessore e addirittura vicesindaco il dipendente di un ente, formalmente e statutariamente, partecipato dal Comune di Maddaloni?

Vediamo se una delle bellezze al bagno, magari quella mora corvina, che spara fregnacce senza avere il coraggio, codinamente, di fare nomi e cognomi e di nominare i giornali che con lei e con la sindaca De Lucia non hanno mai avuto alcun contatto personale, nè diretto, nè indiretto.

Mai viste, mai parlato, ma conosciute, accidenti se conosciute, per come disamministrano la città.

Forza, bellezze al bagno, rispondete.



Gianluigi Guarino


PUBBLICATO IL: 21 agosto 2014 ALLE ORE 19:00
 
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ESCLUSIVA MADDALONI. VILLAGGIO DEI RAGAZZI, martedì si parlerà dei licenziamenti dei dipendenti, ma don Miguel Cavallè fa l’asceta in India con le due fondazioni ingrassate con le risorse dell’ente fondato da don Salvatore

Con lui ci sono anche due dipendenti maddalonesi. Ora le cene di beneficenza, dopo lo scandalo pedofilia che ha travolta Marcia Maciel non funzionano più. E allora via con Madre Teresa, anche se nelle strutture della suora albanese è arrivata la miseria di 3 mila euro



PM indiano
Nella foto Cavallè e Sai Baba
MADDALONI- Le ferie per molti sono già un ricordo e per i dipendenti del Villaggio dei Ragazzi, dopo venti giorni di calma apparente, si avvicina la fatidica data del 26 agosto, giornata in cui ci sarà l’ennesimo incontro tra i vertici della Fondazione, a cominciare dal presidente P. Sabadell, e i sindacati nazionali per avviare la procedura di licenziamento collettivo di tutti gli impiegati, a cui dovrebbe seguire – con i Legionari di Cristo il condizionale è d’obbligo – la stipula dei nuovi contratti di solidarietà con stipendi e orari ridotti di almeno il 20 per cento.

A quella riunione non sarà presente l’ex presidente della Fondazione, ora consigliere del cda, P. Miguel Cavallé, impegnato, come ogni anno, per tre settimane in una missione umanitaria in India con la sua onlus Vida, precisamente a Calcutta nei centri gestiti dalle suore di Madre Teresa.

Quest’anno il suo gruppo è costituito più o meno da 18 persone, tra cui un altro sacerdote legionario, ma anche due funzionari della Fondazione, Antonio Rosario Cerimoniale, responsabile di quel che resta del settore assistenza e Francesco Grauso, economo della Fondazione, il cui contratto è scaduto lo scorso 31 luglio e quindi, attualmente, senza lavoro.

Entrambi, pur non percependo lo stipendio da metà maggio e pur non essendo persone agiate, hanno potuto permettersi, chissà come, questo viaggio in India che costa, tra biglietti aerei, alberghi ed altri extra, attorno ai 1.500 euro a persona. Si tratta, insomma, di una meta non proprio per tutte le tasche; ma si sa, ormai è di moda trascorrere parte delle vacanze estive in India o Africa per aiutare i poveri del Terzo Mondo; costa, ma fa sicuramente più “figo” che fare volontariato in una mensa della Caritas o in un ospizio per anziani della propria città.

I genitori dei più giovani “missionari” sono fieri della scelta altruistica dei propri figli, contribuiscono con piacere al pagamento delle spese e si vantano pure con gli amici. Poi, al ritorno dal viaggio esotico, si può raccontare a tutti della grande esperienza vissuta e organizzare raccolte di fondi da destinare ai più poveri tra i poveri.

P. Miguel questo lo sa bene e, infatti, dopo che nel 2009 scoppiò lo scandalo della doppia vita del fondatore del suo ordine, il sacerdote pedofilo Marcial Maciel, non potendolo più presentare a tutti come modello di santità, smise di organizzare cene di beneficenza a favore dei seminaristi del suo ordine, che fruttavano 3-4mila euro in un anno, e divenne improvvisamente grande devoto della beata Teresa di Calcutta, a suo dire incontrata a Roma quando era un giovane seminarista.

Nel giro di un anno fondò VIDA e iniziò ad organizzare numerose attività di fundrising con cui ogni anno raccoglie decine di migliaia di euro. Benissimo, niente di male in questo, ma viene da domandarsi che fine facciano tutti questi soldi se nell’attuale missione sono stati donati, come affermato dallo stesso Cavallé, appena 3000 euro per 8 centri di Calcutta. Perché don Miguel non mostra il bilancio analitico delle sue creature VIDA e di Vis, con tutte le entrate e le uscite e la finisce di pubblicare dati parziali sui siti delle due onlus?

Don Cavallé dovrebbe, una volta per tutte, smetterla di fare “scherzi da prete”, come quello messo in atto l’8 dicembre 2010, giorno in cui veniva costituita VIDA. In quell’occasione, il padre legionario, aiutato come al solito da Pietro Matrisciano, fece firmare a una decina di ragazzi reduci dalla precedente missione in India un non meglio precisato documento, attraverso cui i firmatari avrebbero dovuto assumere la veste di soci fondatori della nuova associazione, costituita in realtà solo tra lui, un altro legionario, e i predetti Cerimoniale e Matrisciano che, a differenza degli altri, in India non ha mai messo piede in vita sua.

Il perché di questo trucchetto è presto detto, con pochi soci con diritto di voto è più facile per Cavallé mantenere il controllo della sua onlus. Un’ultima offesa all’intelligenza umana, però, il sacerdote legionario l’ha perpetrata lo scorso 30 giugno, qualche giorno dopo che noi di Casertace avevamo pronosticato che la crisi finanziaria del Villaggio avrebbe influito anche sull’assetto amministrativo ed economico delle due “organizzazioni umanitarie” del sacerdote e, come al solito, non ci eravamo sbagliati.

In sostanza, Cavallé ha avuto il barbaro coraggio di affermare che il cda della VIS Foundation, fondata e presieduta da lui, ha accolto la richiesta di Vida Onlus, fondata e presieduta sempre da lui, di collaborare con la prima nelle attività di volontariato in India, dando vita al progetto “Vis Foundation for India”. Insomma, se da un lato è chiaro che P. Miguel, come si suol dire, “se la canta e se la suona” è ancor più palese il tentativo di fondere le due associazione in un’unica realtà, probabilmente per ridurre i costi di gestione, visto che il Villaggio non può più sostenere economicamente, come fatto in passato, le iniziative personali del suo ex presidente.

Questi ormai è consapevole che per lui è arrivato il periodo delle “vacche magre” e rischia addirittura di dover pagare personalmente per decisioni prese da solo quando era a capo della Fondazione, tipo la nomina ad amministratore del predetto Matrisciano, la cui designazione non fu mai ratificata dal cda del Villaggio, per cui Cavallé potrebbe essere costretto in futuro a sborsare di persona i 130mila euro che ancora avanza il commercialista casertano, per non parlare delle ingenti somme da questo già percepite nei cinque anni in cui ha lavorato per la Fondazione.

Forse proprio per la consapevolezza di questo possibile scenario, o forse perché affascinato dalla spiritualità indiana e dalle “vacche sacre”, don Miguel ha dimenticato le regole restrittive del suo ordine sull’abbigliamento di un religioso e, pensando di essere la reincarnazione del grande mistico Sai Baba, si fa fotografare per le strade di Calcutta a piedi scalzi con la barba lunga, una corona di fiori al collo e una piccola croce da missionario – forse per non dimenticare del tutto di essere ancora un sacerdote cattolico.

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«Villaggio dei Ragazzi» a Maddaloni, procedure per il licenziamento

PER APPROFONDIRE: maddaloni; baratro; villaggio; licenziamenti; caserta; ragazzi
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CASERTA - Licenziamento collettivo: via al caos occupazionale al «Villaggio dei Ragazzi». Tanto che per evitare «atti di macelleria sociale», in «difformità a tutti i principi di trasparenza e garanzia previsti per il comparto scuola», proprio sul ciglio del baratro arriva la proposta collettiva (indirizzata mediante un disperato sollecito al sindaco Rosa De Lucia) di «attivare il subentro del Comune di Maddaloni nella gestione diretta e indiretta delle scuole a rischio ridimensionamento o soppressione.



lunedì 25 agosto 2014 - 23:50 Ultimo agg.: martedì 26 agosto 2014 08:19
 
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ESCLUSIVA MADDALONI. Villaggio dei Ragazzi, ennesimo no dei Legionari allo stipendio chiesto dai lavoratori. Ora i sindacati potrebbero intimargli di lasciare la gestione della Fondazione

Situazione sempre più drammatica. Intanto il Direttore Generale Nardi lascia la carica di preside dell'Istituto Industriale e Aeronautico a Petrone



villaggio-dei-ragazzi





MADDALONI – Il rapporto tra i sindacati, che tutelano, con le loro rappresentanze interne, gli interessi dei dipendenti della Fondazione Villaggio dei Ragazzi, e i Legionari di Cristo, sono arrivati ai minimi termini. Martedì scorso, i lavoratori hanno chiesto a padre Sabbadel la corresponsione di un mese di stipendio, ma, a quanto pare, oggi è arrivata la risposta negativa dell’uomo scelto dai Legionari per curare, in pratica, la fase pre-fallimentare della Fondazione.

Da questo diniego potrebbe venir fuori una iniziativa clamorosa: una vera e propria lettera di sfiducia in cui i sindacati chiedono ai Legionari di lasciare la gestione amministrativa della Fondazione.

Un piano inclinato apparentemente irreversibile, dunque.

Vedremo nei prossimi giorni cosa succederà.

Per intanto, si vanno a definire gli assetti dirigenti di quello che rimane delle strutture scolastiche del Villaggio: il Direttore Generale Nardi si appresta a lasciare la carica di preside dell’Istituto Industriale e Aeronautico, carica a cui dovrebbe approdare Claudio Petrone, già preside, si dice con l’imprimatur di Angelo Polverino, del Liceo Scientifico e del Liceo Musicale, che hanno chiuso i battenti, e che in passato sono stati diretti dal preside Papa, cioè dal padre, oggi recluso insieme al figlio, dell’ex deputato napoletano di Forza Italia, ed ex magistrato, Alfonso Papa.



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MADDALONI VILLAGGIO DEI RAGAZZI. Dipendenti ancora terrorizzati dai LEGIONARI. A voto palese, solo il 10% dice “si” al loro sfratto dalla città. Ma i sindacati non demordono e faranno un REFERENDUM a scrutinio segreto

Intanto prosegue la positiva attività del comitato pro villaggio, guidato autorevolmente dal colonnello Del MOnaco, che sta provando addirittura a fare impugnare il testamento di Don Salvatore



Nella foto, da sinistra, il colonnello Del Monaco e padre Miguel Cavallè
Nella foto, da sinistra, il colonnello Del Monaco e padre Miguel Cavallè
MADDALONI – Il Villaggio dei Ragazzi sprofonda sotto il peso di 18 milioni di euro di debiti; i dipendenti non ricevono lo stipendio da metà maggio e il presidente P. Sabadell, prima dichiara tutto il suo disprezzo e quello dei Legionari di Cristo per l’opera fondata da don Salvatore d’Angelo, affermando che la sua congregazione non ha un euro da investire nel Villaggio e anche se lo avesse non lo farebbe perché non vi è tenuta, poi però si muove a “compassione” e con grande spirito di “carità” tipicamente legionaria chiede l’elenco dei dipendenti più provati da questa difficile situazione, garantendo a loro e alle loro famiglie un pasto nella mensa del Villaggio a base di pane e fagioli.

Queste sono le indiscrezioni che girano all’interno del Villaggio dei Ragazzi nelle ultime ore sulle parole dette dal sacerdote catalano come il suo famoso predecessore P.Cavallè, nella riunione di giovedì scorso con i sindacati, parole gravissime che hanno avuto l’effetto di una doccia gelata per coloro che speravano ancora in un aiuto concreto da parte dei Legionari di Cristo che, ancora una volta, hanno dimostrato invece di non avere minimamente a cuore le sorti del Villaggio e dei suoi oltre 250 dipendenti, trattati come i senzatetto nelle Caritas, anzi peggio, in quanto, a differenza dei barboni, a loro non è stato offerto nemmeno un pasto degno di questo nome. P. Sabadell, forse, pensa che Maddaloni sia come una favela latinoamericana in cui il problema principale è quello di mettere insieme il pranzo con la cena; non si rende conto, o fa finta di non rendersi conto, che il vero problema per molti è il pagamento dell’affitto o del mutuo, delle varie bollette, dell’assicurazione della macchina e questo lo sanno bene persone come quel dipendente della Fondazione che ormai è costretto a vivere a casa senza luce nè gas e di cui per ovvie ragioni non facciamo il nome.

La non soluzione proposta da P. Sabadell ci ricorda quella presa nel 2011 dal suo confratello Cavallè che, all’epoca presidente del Villaggio, per garantire un pasto decente a quattro educatori accusati di abusi su minori nel processo ancora in corso a Santa Maria Capua Vetere, dopo la revoca degli arresti domiciliari, ma quando ancora vigeva per loro il divieto di dimora a Maddaloni, dicevamo invece di accettare la loro legittima richiesta di svolgere un lavoro da casa (telelavoro) o presso un ufficio fuori città, per esempio a San Felice a Cancello nella comunità Santa Bernadette di cui abbiamo già avuto modo di parlare, decise molto “magnanimamente” di concedere loro ogni mese 300 euro di buoni pasto da spendere in un supermercato di Caserta “segnalato” da quel Pietro Matrisciano a noi tanto noto.

Nonostante l’indignazione generale che hanno generato le parole inappropriate di P. Sabadell, queste non sono bastate a convincere i più a prendere posizione contro i Legionari di Cristo; molti, per paura o calcoli di convenienza, a nostro avviso sbagliati, non si sono ancora schierati e aspettano gli eventi; perciò, questo lunedì nella riunione in cui si doveva decidere l’allontanamento dei padri legionari dalla Fondazione solo una decina dei circa cento impiegati presenti ha sottoscritto il documento con cui si chiedeva l’azzeramento del cda e il commissariamento dell’Ente da parte della Regione.

Sono volate parole grosse, accuse nei confronti dei tanti “ignavi”, ma c’è stato anche chi ha voluto difendere l’ indifendibile, ovvero la cattiva gestione del Villaggio in questi ultimi anni, addirittura tacciando d’ingratitudine gli altri, in un post su Facebook. Davanti ad una situazione del genere, i sindacati hanno deciso di cambiare strategia e nei prossimi giorni proveranno a far approvare il documento con un referendum a voto segreto.

Intanto, il comitato “pro Villaggio” di cui è portavoce il colonnello Del Monaco sarebbe intenzionato ad avviarsi sulla strada impervia e tutta in salita dell’impugnazione del testamento di Don Salvatore; staremo a vedere l’evolversi della situazione che, per il momento, sembra vantaggiosa solo per la discussa congregazione dei Legionari di Cristo.

G.G.
 
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view post Posted on 5/9/2014, 11:57
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VILLAGGIO DEI RAGAZZI MADDALONI. Andrea De Filippo esce allo scoperto: “via i Legionari, la regione prenda provvedimenti seri”

Il gruppo Maddaloni nel cuore chiede il commissariamento dell'istituto da parte della Regione Campania. Dito puntato sui Legionari di Cristo



Nella foto, da sinistra, Andrea De Filippo e il manifesto del gruppo Maddaloni nel cuore
Nella foto, da sinistra, Andrea De Filippo e il manifesto del gruppo Maddaloni nel cuore
MADDALONI – Sul fronte della lotta in difesa dei posti di lavoro a rischio al Villaggio dei Ragazzi prende posizione il gruppo politico di opposizione “Maddaloni nel cuore“, che si schiera a favore del commissariamento del Villaggio da parte della Regione Campania: finora l’unico gruppo a dire la propria sulla questione.

Andrea De Filippo esce allo scoperto e auspica il commissariamento da parte della Regione Campania del Villaggio per togliere una volta e per tutte dalle mani dei Legionari di Cristo, il controllo dell’istituto.

In quest’ottica il gruppo di De Filippo si schiera apertamente con la posizione di sindacati che si stanno occupando della vicenda. Nell’ultima riunione di cui vi abbiamo riferito in questo articolo, gli stessi dipendenti, intimoriti dai Legionari, non hanno votato palesemente per lo “sfratto” dalla città calatina dei missionari.

I sindacati, dal canto loro, non demordono preannunciando un referendum a voto segreto per porre fine al controllo dei Legionari di Cristo dell’istituto maddalonese.

De Filippo e il suo gruppo, inoltre, non escludono di richiedere al sindaco Rosa De Lucia di convocare un consiglio comunale ad hoc sulla questione, se la stessa non verrà risolta in tempi relativamente brevi.


PUBBLICATO IL: 5 settembre 2014 ALLE ORE 9:30
 
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Villaggio dei Ragazzi verso il fallimento, il Comitato chiede il commissariamento alla Regione
Politica|Maddaloni04 / 09 / 2014|Redazione


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Non tutto è perduto. Il Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni è alla frutta, con i suoi debiti che a fine anno arriveranno a sfiorare i 20 milioni di euro. Ma si spera ancora perchè in atto c’è il tentativo di metterlo nelle mani di una persona a cui affidare il compito di capire che cosa è successo dalla morte di don Salvatore ad oggi. Il comitato a difesa del Villaggio, che si è apertamente schierato dalla parte della trasparenza, sta cercando in tutti i modi di azzerare i vertici della fondazione, con l’affidamento dell’Ente ad una persona al di sopra delle parti ed a garanzia del debito, dei posti di lavoro e della tenuta in vita dell’opera. A tal proposito interviene il portavoce del Comitato, il colonnello Antonio Del Monaco. “Caldoro – sostiene il portavoce - ha sulla sua scrivania la richiesta di commissariamento del Villaggio. Ora tocca a lui. Potrebbe rimediare ad trasformazione concessa troppo in fretta e a fare la cosa migliore alla luce di quanto sta avvenendo. Già a maggio – prosegue – doveva intervenire ed accertarsi della pesante massa debitoria, nella quale stava affogando il Villaggio”. Con Caldoro, tutti i gruppi consiliari hanno ricevuto la sollecitazione a prendere provvedimento. Ma il Colonnello Del Monaco non nasconde le sue preoccupazioni: “Dipende soprattutto dal governatore e dalla politica, che rimane in silenzio. Se si vuole mantenere una condotta omissiva, lo capiremo nei prossimi giorni. Se Caldoro ha chiuso i rubinetti dei finanziamenti, avrà i suoi buoni motivi”. Il commissariamento rientra nel regolamento regionale delle trasformate Ipab. Il Villaggio è legato al Decreto regionale delle Fondazioni di diritto privato, che contiene un articolato proprio sul commissariamento e sulla cattiva amministrazione. “La volontà di don Salvatore – precisa il portavoce del Comitato – non si presta per nessuna interpretazione. Per il Comitato è stata disattesa e in ogni sede tenteremo di farla rispettare. Oggi il Villaggio – precisa il colonnello - è un’altra cosa da come è stato voluto da don Salvatore. E’ stata soppressa persino la scuola dell’Infanzia, il fulcro di quella comunità, la cui funzione primaria doveva rimanere l’assistenza alle famiglie bisognose. Pertanto non ci sono più dubbi su quello che accade: la struttura gestita dai legionari è ben altra cosa. E’ una fondazione che ingloba altre fondazioni, ma è fatto anche di scuole che aprono e chiudono nel giro di pochi anni e di un polo per l’Alta Formazione Professionale, proiettata nel settore dell’aerospazio”. Intanto si continua a non pagare i dipendenti. Ma pure su questo fatto c’è tanto da chiarire: sono emessi gli statini paga, ma la retribuzione non è affatto corrisposta. “Il Comitato ha prodotto tantissime istanze. L’ultima è stata indirizzata al Sindaco proprio sul momento critico che vivono numerose famiglie e sullo strano meccanismo di far figurare l’avvenuto pagamento. Senza voler polemizzare – precisa il Colonnello Del Monaco – il sindaco non può permettere che sia offesa la dignità dei dipendenti. Va accertata nei particolari la questione sul piatto di fagioli caldi che non si nega a nessuno”. Il Comitato ha espresso, fin dalla sua nascita, tutta la sua contrarietà per l’approvazione della delibera di sovraindebitamento, che è servita solo a mettere al sicuro i gestori del Villaggio. Sono stati bloccati i creditori, è stato aggredito il debito, ma è emersa la parte più incresciosa: si è avallato un fallimento realizzato probabilmente con i soldi pubblici e non si è pensato ai lavoratori, ridotti alla fame da mesi. “I legionari di Cristo – conclude Del Monaco – devono ricorrere alle proprie disponibilità, altrimenti il comitato farà opposizione alla pratica di funzionamento in esame all’Ufficio Regionale Scolastico. Non ci sono alternative: o pagano o inoltreremo l’ennesimo esposto. Il potere economico dei legionari è forte e non si possono tirare indietro. Solo loro possono far fronte alla crisi di liquidità che attanaglia il Villaggio. Questo è l’unico modo per giustificare la loro permanenza a Maddaloni, dopo un fallimento su cui va fatta piena luce”.

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Villaggio dei Ragazzi, De Filippo tuona contro i Legionari: ‘Vanno allontanati, commissariare la Fondazione’
Politica|Maddaloni05 / 09 / 2014|Redazione


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“I Legionari di Cristo, che esprimono dal loro insediamento la maggioranza assoluta del Consiglio di Amministrazione, hanno l’obbligo morale e materiale di far fronte alle proprie responsabilità ed evitare la rovina del Villaggio, patrimonio dell’intera comunità maddalonese”. È quanto si legge in un duro comunicato di ‘Maddaloni nel cuore’, il movimento di Andrea De Filippo, in merito alla travagliata gestione del Villaggio dei Ragazzi, a rischio fallimento. “Se i Legionari di Cristo non faranno fronte alle loro responsabilità in maniera efficace e in tempi rapidissimi, chiederemo al sindaco, attraverso la convocazione di un consiglio comunale sul tema, di assumere ogni iniziativa che porti all’allontanamento dei Legionari dal Villaggio dei Ragazzi e al commissariamento dalla Fondazione da parte della Regione Campania, secondo le norme vigenti”.
 
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view post Posted on 7/9/2014, 20:25
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ESCLUSIVA MADDALONI. Robert Louis Stevenson avrebbe buttato nel cesso Dottor Jeckill e Mr Hyde e avrebbe scelto lui Michele Cerreto che ora si fa anche i comunicati contro se stesso. Il Villaggio dei Ragazzi attacca il comune di cui è il vicesindaco roba da matti!

Non ci credete? Scrutate nella foto in alto il nome del nostro, che firma come addetto stampa la nota in cui il CDA della fondazione attacca l'amministrazione comunale. IN CALCE, IL TESTO INTEGRALE DEL CITATO COMUNICATO DEL CDA E IL TESTO INTEGRALE DI QUELLO SCRITTO NEI GIORNI SCORSI DAL CONSIGLIERE COMUNALE LUIGI BOVE

MADDALONI – Un fatto del genere avrebbe indotto il famoso romanziere scozzese Robert Louis Stevenson a scartare l’idea di costruire il suo celeberrimo romanzo sulla figura di Dottor Jeckill, che si sdoppia nel perfido Mr Hyde. Se Stevenson fosse vissuto ai giorni nostri avrebbe sicuramente scelto, per il suo “Strano caso”, Michele Cerretto, vicesindaco di Maddaloni di pomeriggio e sera, e addetto stampa,nonchè dipendente della Fondazione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni, il restante tempo.

Guardate la foto in alto che non si vede tanto bene. Sforzatevi un po’ e leggerete il nome di Michele Cerreto, che firma, in qualità di addetto stampa, un comunicato al fulmicotone anche contro l’amministrazione comunale di Maddaloni cioè contro se stesso. Poi, evidentemente, va a a casa e soffrendo le stesse pene dell’inferno di Mr Hyde si trasforma come vicesindaco e corre al comune a leggere il comunicato scritto da lui medesimo, contro se stesso.

Roba da matti. Maddaloni, ormai è un circo. La Fondazione Villaggio dei Ragazzi è alla frutta, come solo Casertace diceva un anno fa nella sua celeberrima inchiesta giornalistica. I Legionari di Cristo invece di chiedere perdono per i loro peccati, per aver tradito la memoria di don Salvatore D’Angelo, se la prendono con la regione e il comune, come se i 18 milioni di euro, che schiacciano letteralmente il Villaggio dei Ragazzi e che lo porteranno alla banca rotta non c’azzeccassero niente con la gestione scellerata di don Miguel Cavallè. Su Michele Cerreto non ci sono parole. Parlare di conflitto d’interessi è, come afferma giustamente il consigliere Luigi Bove a dir poco riduttivo. Il sindaco De Lucia è una brava ragazza al cui piace divertirsi ed è per questo che si è fatta un mese di ferie. La città va in malore specularmente al suo Villaggio. Affonda nell’ inazione di chi la governa che, non ci risparmia e non risparmia ai maddalonesi fatti grotteschi come questo del comunicato stampa del CDA che pubblichiamo in calce insieme a quello scritto nei giorni scorsi dal già citato consigliere Luigi Bove.

G.G.

Comunicato CDA Villaggio dei Ragazzi

Comunicato stampa Luigi Bove villaggio dei ragazzi

Il Consiglio di Amministrazione della “Fondazione Villaggio dei Ragazzi”, riunito in data odierna (5 settembre 2014) ha manifestato, con toni accesi e drammatici, sincera costernazione per la situazione che sta coinvolgendo la suddetta Istituzione e per l’ingiusto disagio che i dipendenti stanno subendo a causa del mancato pagamento degli ultimi stipendi dovuto all’assenza di liquidità.
Le promesse fatte nel mese di giugno, da parte del Comune di Maddaloni e della Regione Campania, di liberare i fondi dovuti in un tempo di quindici giorni sono state del tutto incompiute e ignorate.
Per questo, si rinnova l’accorato appello alle Istituzioni affinché sblocchino urgentemente i fondi in favore della Fondazione. Il debito che il Comune di Maddaloni ammonta nei nostri confronti è di circa 1.800.000 euro: comprendiamo le difficoltà che sta attraversando l’ente comunale, e non vogliamo ulteriormente appesantirlo, ma chiediamo uno sforzo maggiore per mettere a disposizione almeno una congrua parte del debito. A tal proposito si dà atto al Sindaco Rosa de Lucia di aver rinnovato oggi l’impegno col Presidente della Fondazione per la soluzione delle problematiche in tempi brevi.
La Regione ha liquidato soltanto 300.000€ del milione stanziato per il 2013 e niente del milione stanziato per il 2014. Prima dell’arrivo dell’attuale governo regionale, la somma che veniva erogata al “Villaggio” era di circa 5.000.000 di euro l’anno.
Rivolgiamo particolarmente, ancora una volta, un urgente e disperato appello alla Regione Campania affinché rispetti il protocollo d’intesa, firmato nell’anno 2010, in cui l’ente regionale s’impegnava a sostenere le attività sociali della Fondazione, compreso le scuole. La Regione Campania non può ignorare l’ingente servizio sociale che svolge il Villaggio in favore della gioventù proveniente da un territorio, quello campano, estremamente colpito da gravi devianze giovanili.
Senza l’immediato pagamento da parte della Regione, la Fondazione non potrebbe proseguire le sue attività.
Il Consiglio di Amministrazione non sa come interpretare quest’atteggiamento della Regione nei confronti del Villaggio. Se tale atteggiamento, cioè il mancato accreditamento dei fondi stanziati, è stato motivato dalla volontà di commissariare il Villaggio o di entrare a far parte del Consiglio di Amministrazione bastava che ciò fosse stato detto chiaramente mesi fa e non ci sarebbe stata nessuna difficoltà nel compiere tale passo se questo avesse garantito il bene dell’istituzione e il sereno proseguimento delle attività. Si sarebbe risparmiata molta tensione sociale e sofferenza nei dipendenti e in tutta la comunità che gira attorno alla Fondazione. Se invece il problema da parte della Regione è di disponibilità finanziaria, prendiamo atto del fatto che un eventuale commissariamento non servirebbe ad altro se non a portare avanti le procedure dovute per chiudere il Villaggio dei Ragazzi. Se quest’ultima è l’intenzione della Regione, cioè di chiudere il Villaggio, troverà nel Consiglio di Amministrazione una ferma opposizione e una lotta appassionata. Il Villaggio non deve morire!
Crediamo che nel bilancio regionale possa esserci lo spazio per sostenere ancora il Villaggio dei Ragazzi, se non nelle dimensioni del precedente governo, almeno per quanto basta per evitarne la morte.
Pertanto, chiediamo un incontro urgente con il Presidente Stefano Caldoro per chiarire la situazione e per sollecitare l’immediata risoluzione del problema. Senza questo primo passo, sarà inutile attivare il patto di solidarietà, fortemente voluto per assicurare la continuità lavorativa dei nostri dipendenti e che oggi il Consiglio di Amministrazione ha approvato come richiesto dai sindacati. Sarà inoltre impossibile mettere in atto la nuova programmazione progettata per la Fondazione e che prevede un modello finanziario misto tra pubblico e privato capace di rientrare con la crisi di sovra indebitamento e di avere la liquidità per pagare gli stipendi con ordinaria normalità senza dover ricorrere, mai, alla alienazione di beni immobili. È questa l’unica strada per garantire alla Fondazione il proseguimento del suo benemerito operato sociale.
Infine, come hanno già fatto in precedenza i sindacati dei lavoratori, il Consiglio di Amministrazione desidera tranquillizzare le famiglie dei nostri allievi e assicurare il normale inizio del nuovo anno scolastico. Siamo fiduciosi nella sensibilità delle istituzioni che in tempi brevissimi verranno incontro alle nostre richieste riportando alla normalità la vita della Fondazione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni.


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Comunicato stampa Luigi Bove

Il consigliere comunale Luigi Bove chiede lumi al sindaco Rosa de Lucia e dichiara “Il vice sindaco di Maddaloni, il dottor Michele Cerreto si è dimesso da vice sindaco? Oppure , il sindaco Rosa de Lucia ha revocato il vice sindaco Michele Cerreto dal suo incarico? O il vice sindaco Michele Cerreto di mattina fa il vice sindaco e il pomeriggio , come dipendente della Fondazione Villaggio dei Ragazzi, fa i comunicati contro l’ amministrazione comunale?”. Bove spiega “nella giornata di sabato, ho trovato nella mia posta elettronica una mail – indirizzata a tutti i consiglieri comunali di Maddaloni- da parte dell’ ufficio stampa della Fondazione Villaggio dei Ragazzi e in allegato c’era il comunicato stampa ufficiale della riunione del cda della Fondazione tenutosi in data 5 Settembre 2014; il comunicato stampa è firmato dal dottor Michele Cerreto dell’ ufficio stampa del Villaggio ed è lo stesso Michele Cerreto vice sindaco dell’ amministrazione De Lucia. Il comunicato stampa allegato e pubblicato dagli organi di informazione è una disamina attenta che il cda fa e attraverso la stessa analisi si accusa chiaramente il Comune di Maddaloni di non aver adempiuto agli impegni economici e finanziari nei confronti del Villaggio dei Ragazzi. E il comunicato stampa è firmato dal dottor Michele Cerreto ufficio stampa del Villaggio ma anche vice sindaco di Maddaloni. Il cda del Villaggio ha preso a muso duro il Comune , e la Regione, e il comunicato stampa è firmato, scritto, inoltrato dal vice sindaco Cerreto. Passano 24 ore e il sindaco Rosa de Lucia replica al cda del Villaggio dei Ragazzi e respinge le accuse e quindi respinge anche il comunicato scritto dal “suo” vicesindaco. Ma nel cda non c’è anche il componente del comune, il dottor Antonio D’ Angelo, il quale ad onor del vero si sta impegnando per la vicenda del Villaggio però D’ Angelo non ha preso le distanze dal comunicato dell’ altro giorno del cda in cui si attacca il Comune, naturalmente a buon ragione. E il sindaco Rosa de Lucia cosa dice? Cosa fa? Come reagisce rispetto a questa cosa? O santo cielo; dove viviamo? Mi ritorna in mente il film di Massimo Troisi e Roberto Benigni quando i protagonisti “Mario” e “Saverio” ( Troisi e Benigni) vengono fermati da uno che a ripetizione gli chiede “chi siete? Quanti siete? Dove andate?” e “Mario” risponde “siamo sempre noi, quelli di prima”… ecco, in questa vicenda: chi sono? Dove siete? Dove andate? E sono sempre loro, quelli di prima , quelli che la mattina fanno la giunta insieme: Rosa e Michele e il pomeriggio uno si stacca, Michele, e scrive contro Rosa ma sono sempre loro, quelli di prima. Ma io aggiungo e concludo: “Non ci resta che piangere” ci fa ancora ridere, questi dell’ attuale amministrazione ci stanno solo facendo piangere”

http://noi.caserta.it/villaggio_dei_ragazz...e_dappalto.html

Villaggio dei Ragazzi, il sindaco contro i Legionari di Cristo: 'Hanno gestito con la politica che ha chiesto posti e gare d'appalto'
Politica|Maddaloni07 / 09 / 2014|Redazione

All’indomani di un nuovo consiglio di amministrazione del Villaggio dei Ragazzi, il sindaco di Maddaloni Rosa De Lucia interviene con fermezza sulla questione con l’intento di tutelare i “suoi” cittadini. “Non è possibile – dichiara il primo cittadino - che l’ingente situazione debitoria maturata negli ultimi anni dai Legionari di Cristo, pari a 14 milioni di euro, venga posta a carico dei maddalonesi attraverso l’Ente. Si rincorrono, ormai da mesi, accuse più o meno velate ai danni dell’amministrazione che, secondo me, poco hanno a che fare con la reale situazione dell’Istituzione e molto con l’abitudine di sparare a zero sempre e comunque. La nostra prima preoccupazione – prosegue l’ingegnere – è stata quella di tutelare i lavoratori e di garantire che il nuovo anno scolastico riprendesse regolarmente ed ancora siamo impegnati in tal senso. Abbiamo incontrato più volte lavoratori e sindacati per ascoltare il loro punto di vista ed anche i loro suggerimenti; insieme abbiamo deciso e intrapreso una strategia che pare stia dando buoni frutti”. Naturalmente, al netto di inutili trionfalismi, bisognerà attendere il 15 settembre per valutare la reale efficacia dei tavoli. “Ancora sento di accuse su mancati pagamenti di Comune e Regione e, in tal senso, voglio sottolineare come l’amministrazione sia impegnata costantemente su questo fronte tanto da aver incontrato la commissione di liquidazione perché, ricordo sempre, siamo in una situazione di dissesto, la stessa che ci ha indotto ad azzerare i fitti passivi delle aule. Ho incontrato anche la Regione su questo tema e mi hanno spiegato che la relazione necessaria alla liquidazione, che il Villaggio doveva inviare, è tornata indietro, errata, per ben quattro volte ed ora, per accorciare al massimo i tempi, si è concordato di far incontrare i rappresentanti della Fondazione con i tecnici regionali. Ognuno ci sta mettendo del suo per risolvere questa delicata e dolorosa questione, ma, i Legionari di Cristo, venuti a ‘prendersi’ anni fa un bene di Maddaloni, pare non abbiano proprio intenzione di recitare un mea culpa ed ammettere i gravi errori di gestione commessi vuoi per inesperienza, vuoi per scarsa capacità di pianificazione, vuoi per le pressioni che la politica ha in questi anni esercitato per far assumere questo o quel parente, questo o quell’amico. In mancanza di una onesta revisione del business planning dei prossimi dieci anni, ci ritroveremmo, pur sanando ora i debiti, con nuove situazioni debitorie, forse ancora più pesanti. Sarebbe opportuno che i Legionari prendessero anche la sana abitudine di convocare i CdA con un anticipo maggiore rispetto ai pochi giorni cui ci hanno abituato, a dire il vero, anche uno solo in qualche caso, per dare la possibilità alla politica, quella di oggi, quella che non ha chiesto posti o gare d’appalto, di valutare con attenzione documenti e proposte”.

Edited by GalileoGalilei - 8/9/2014, 21:23
 
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ESCLUSIVA MADDALONI. VILLAGGIO DEI RAGAZZI, i Legionari di Cristo non si fanno mancare nulla: pagano 300 euro ai dipendenti 24 ore prima del referendum che potrebbe affossarli. Come lo vogliamo chiamare, VOTO DI SCAMBIO?

Incredibile ma vero, e d'altronde, può sembrare incredibile ad altri ma non certo a noi che abbiamo studiato e lavorato ore e ore nei documenti e nei bilanci di questa dannatissima gestione che ha caricato l'istituzione di 18 milioni di euro di debiti

Nella foto padre Cavallè e don Salvatore D'Angelo

Nella foto padre Cavallè e don Salvatore D’Angelo

MADDALONI – Domani, martedì i dipendenti della fondazione Villaggio dei Ragazzi voteranno a scrutinio segreto nel referendum, organizzato dai sindacati, che chiedono ai lavoratori di pronunciarsi sulla permanenza dei Legionari di Cristo al timone della istituzione, fondata da don Salvatore D’ Angelo.

Stamattina, i Legionari di Cristo, manco a dirlo, hanno pagato 300 euro, una mollichina delle spettanze arretrate ai dipendenti. Non ci stupisce avendo letto in profondità i documenti, i bilanci, della fondazione e tutte le operazioni a dir poco spregiudicate, condotte in questi anni dai Legionari, non può certo suscitare sorpresa un palmare utilizzo dello strumento diabolico, ascrivibile al peccato, del voto di scambio.

Gianluigi Guarino
 
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MADDALONI. Don Cavallè è tornato dall’India per fare i voti, non certo quelli religiosi, tra i dipendenti per il referendum di oggi pomeriggio. Speriamo non si suicidino premiando gli “affossatori di Cristo”

Onestamente, non si capisce più, per quale motivo, anche gerarchie vaticane, possano sopportare che un ordine religioso, costituito, il quale assume il nome del Salvatore, possa continuare a fare strage di legalità a capo di una istituzione cara a tutta la provincia di Caserta e che ha collezionato, negli ultimi anni, 18 milioni di euro di debiti

cavallè

MADDALONI – Si vivono ore decisive al Villaggio dei Ragazzi; oggi pomeriggio conosceremo l’esito del referendum a scrutinio segreto con i cui dipendenti sono chiamati a esprimersi sulla permanenza o meno dei Legionari di Cristo a capo della Fondazione. Nel caso in cui prevarrà la linea di rottura con il passato, i rappresentanti sindacali si faranno portavoce della volontà dei dipendenti con il presidente Caldoro e gli chiederanno di procedere al commissariamento dell’ente, come previsto dalla legge regionale di riforma delle IPAB. In caso contrario, gli stessi rappresentanti hanno annunciato che si dimetteranno dalla loro carica, come ha già fatto, per motivi di salute, Claudio Barbarisi, che con l’inizio del nuovo anno scolastico dovrebbe diventare coordinatore di tutte le segreterie degli istituti scolastici della Fondazione.

Il quorum da raggiungere è più o meno di 90 voti favorevoli, pari al 50 per cento più uno dei dipendenti della Fondazione che, dal primo agosto nell’indifferenza quasi generale, si sono ridotti da oltre 260 unità a circa 180; poiché sono scaduti circa 80 contratti a tempo determinato che certamente non verranno rinnovati, visto che la Fondazione ha un deficit che ammonta addirittura a 20 milioni di euro, secondo le ultime stime del consigliere in quota comunale Antonio D’Angelo.

In questi giorni, all’interno della Fondazione si vocifera di pressioni, con una configurazione politico elettorale, da parte dell’ex presidente del Villaggio, P. Miguel Cavallè, che attraverso i suoi fedelissimi starebbe cercando di acquisire voti a favore dei legionari.

La strategia sembrerebbe la stessa adottata l’anno scorso con le maestre dell’asilo, come è noto e abbiamo scritto più volte, ridotte al rango di bidelle e cameriere.

All’interno della Fondazione serpeggia il malumore, ma molti ancora oggi hanno paura di schierarsi apertamente, come gli anonimi firmatari di un volantino pieno zeppo d’improperi contro i Legionari di Cristo che qualche giorno fa è stato fatto scivolare nell’ascensore che porta proprio all’appartamento dei padri. Non ha invece paura di prendere posizione, e per questo gode della nostra stima incondizionata, un altro dipendente che per ben due volte nei giorni scorsi ha affisso sulla bacheca della Fondazione un manifesto scritto di suo pugno in cui ha raccontato la gravissima situazione in cui si trovano lui e la sua famiglia, a causa del fatto che da metà maggio non vengono pagati gli stipendi. Si tratta dello stesso dipendente che ormai in casa sua non ha nè luce nè gas e di cui già vi abbiamo parlato.

Anche P. Cavallè, appena tornato dall’India, ha visto questo manifesto e parlando con un altro dipendente si è detto rammaricato per questa tragica vicenda e deciso anche ad incatenarsi davanti al palazzo della Regione se Caldoro si rifiutasse di riceverlo. Speriamo vivamente che il padre catalano non abbia detto la solita frase ad effetto.

Nelle prossime ore sapremo se i 300 euro dati appena ieri, a ventiquattrore dal voto, a quei dipendenti stremati da questa insostenibile situazione che nei giorni scorsi avevano fatto richiesta di una somma di denaro saranno serviti a mantenere ancora saldo il “timone” del Villaggio in mano ai Legionari o avranno avuto l’effetto “boomerang” di acuire lo scontento di tutti coloro che sono rimasti esclusi da questo contributo economico che ha il sapore amaro dell’elemosina.

G.G.
 
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MADDALONI. Questa è una vittoria di CASERTACE e di nessun altro: i dipendenti del Villaggio dei Ragazzi hanno sfiduciato nel referendum i Legionari di Cristo. ECCO IL RISULTATO

Il referendum si è svolto oggi pomeriggio


MADDALONI. Questa è una vittoria di CASERTACE e di nessun altro: i dipendenti del Villaggio dei Ragazzi hanno sfiduciato nel referendum i Legionari di Cristo. ECCO IL RISULTATO

Il referendum si è svolto oggi pomeriggio

cavallè

MADDALONI - Se oggi i Legionari di Cristo sono stati, per il momento, solo informalmente, sfrattati dal Villaggio dei Ragazzi,è perché da un anno questo giornale, con una lunga inchiesta e altri 40, 50 articoli, ha raccontato ai suoi dipendenti, con atti documentali alla mano, tutte le schifezze della gestione realizzata negli ultimi anni.

In questi giorni hanno tentato di tutto per non farsi sfiduciare. Manco a dirlo, l’altro giorno, hanno pagate anche 300 euro di arretrati.

Ma Casertace ha fatto breccia e oggi questo è il risultato del referendum: 113 i lavoratori aventi diritto al voto, ma a recarsi alle urne sono stati solamente in 76, di cui 51 hanno votato contro i Legionari di Cristo.
 
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Villaggio dei Ragazzi, il referendum boccia la gestione dei Legionari di Cristo. Vicino il commissariamento

Maddaloni

09 / 09 / 2014

Clamorosa bocciatura nel referendum tra i dipendenti dei Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni sulla gestione della Fondazione da parte dei Legionari di Cristo, Sui 113 aventi diritto, sono andati a votare 76 persone, di cui 51 hanno votato contro i Legionari alla guida del Villaggio. Sulla questione è intervenuta il sindaco Rosa De Lucia, nei giorni scorsi durissima contro i Legionari, maggioranza nel Cda dell’Ente: "Il risultato del referendum svoltosi tra i dipendenti della Fondazione conferma, ove mai ce ne fosse stato bisogno, ciò che ho dichiarato nei giorni scorsi. Chi meglio dei dipendenti ha potuto valutare, nel corso degli anni, l'oculatezza della gestione economica dei prelati. A questo punto, al fine di tutelare la struttura, i lavoratori e tutti i cittadini maddalonesi, siamo pronti, come amministrazione, a chiedere alla Regione Campania di valutare l'opportunità di un commissariamento atto a definire responsabilità oggettive della gestione fallimentare e, soprattutto, idoneo a disegnare, superata l'emergenza del momento, un progetto a medio-lungo termine per il rilancio del Villaggio dei Ragazzi la cui proprietà 'morale', ricordo, appartiene alla città intera".
 
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