http://www.casertace.net/altri-comuni2/mad...7-20140724.htmlLA LETTERA. VILLAGGIO DEI RAGAZZI. Duri attacchi ai Legionari di Cristo del prof. Vigliotti e del nipote di don Salvatore d’Angelo
Pubblichiamo la prima parte della lettera scritta dall'avvocato Francesco D'Angelo
Nella foto don Salvatore e don Cavallè
Nella foto don Salvatore e don Cavallè
MADDALONI – E’ ancora viva nella città calatina la eco delle parole di “fuoco” pronunciate dal rettore del Convitto Nazionale Giordano Bruno, il prof. Michele Vigliotti, che 10 giorni fa, dalle colonne dell’Eco di Caserta, ricordando con affetto e stima don Salvatore d’Angelo, ma anche analizzando con tristezza la gravissima crisi finanziaria in cui è invischiata attualmente la Fondazione Villaggio dei Ragazzi e, aggiungiamo noi, biasimando di certo il “cambio di rotta” del suo segretario generale Antonio D’angelo in seno al CDA del Villaggio (di cui vi abbiamo dato notizia qui:
www.casertace.net/cronaca/villa-20140717.html), si scagliava con veemenza contro il “manipolo di avventurieri con la croce”, ovvero i Legionari di Cristo che ormai “mendicano qualche centinaia di migliaia di euro da Provincia e Regione, dimenticando che, essendo essi i responsabili di questo disastro, dovrebbero por mano ai miliardi che la Congregazione ha sparsi per il mondo o custoditi nello IOR, perché chi rompe paga”.
Parole “forti” – il cui testo completo è facilmente reperibile in internet – alle quali si aggiungono oggi quelle “pesanti come macigni” di un altro esponente di spicco della società maddalonese, l’avv. Francesco d’Angelo, ex sindaco di Maddaloni, ma soprattutto nipote di don Salvatore d’Angelo, che in una lunga e circostanziata lettera aperta ha voluto esporre il suo autorevole punto di vista sull’attuale situazione della Fondazione creata dal nulla da suo zio nel lontano 1947 e oggi a rischio fallimento.
Noi di Casertace condividiamo quasi “in toto” il contenuto di questa lettera che sintetizza e, per certi aspetti, addirittura amplia tutta la nostra documentata e circostanziata inchiesta sul Villaggio dei Ragazzi e sulla sua gestione di P. Miguel Cavallè che abbiamo “vivisezionato” in circa 50 articoli scritti a partire dall’aprile 2013. Per questo, pubblicheremo la lettera in tre parti, da oggi fino a sabato, e la indirizzeremo, attraverso la Sala Stampa Vaticana, a un destinatario davvero speciale, Papa Francesco,
Ecco la prima parte della lettera:
“AVVOCATO Francesco d’Angelo
Via Emanuele Campolongo,87 – 81024- Maddaloni (CE)
Tel/fax 0823/408505 – Cell. 3471353254 e-mail:
[email protected]Oggetto: lettera aperta
Ciò che mi spinge a scrivere, non è né un sentimento di odio o di rancore né, in qualità di nipote e discepolo, di qualche diritto sulla Fondazione.
Don Salvatore mi ha insegnato ed educato, così come ha fatto con tutta la sua famiglia, ad amare la sua creatura, alla quale bisogna dare senza mai dover chiedere niente. L’unico interesse è quello di difendere la morale, la figura ed il nome di Don Salvatore, che è patrimonio della sua famiglia e non della Fondazione, la quale ha violato, trasformato, utilizzato e svenduta la sua volontà, la sua storia, l’orgoglio e la tenacia che lo hanno reso grande, sia sul piano pedagogico che su quello patrimoniale. Un pezzo di storia di una prestigiosa comunità ecclesiastica, che dura da sessant’anni, si avvia al fallimento.
Procedimenti penali in corso per maltrattamenti, arresti, ambigue e sospette trasformazioni giuridiche, finanziamenti pubblici milionari, lo spettro di un tracollo finanziario di quasi 18 milioni di euro, dipendenti senza stipendio ed un presidente, oggi consigliere d’amministrazione, diventato il protagonista a puntate di un noto giornale on line casertano, per il suo suggestivo e dissoluto modo di condurre l’esistenza, vestito da sceriffo e da arabo, con in mano le carte da gioco, fiches ed alle prese con il narghilé (la tipica pipa turca), rendono l’immagine dell’attuale Fondazione Villaggio dei Ragazzi “don Salvatore d’Angelo” di Maddaloni – Caserta, un tempo modello ispirato ai valori di don Bosco e palestra di vita per la formazione e l’istruzione dei bambini bisognosi, e che ha avuto il conforto morale del Presidente On.le Giulio Andreotti ed il conforto spirituale da Monsignor Giovanni Benelli.
Cenni sull’Istituzione Villaggio dei Ragazzi
Il Villaggio dei Ragazzi, con sede a Maddaloni, è una realtà sociale, civile e religiosa.
Nasce nel dopoguerra come casa del fanciullo ed ospita ragazzi orfani e abbandonati, quelli che provengono da famiglie disagiate, multiproblematiche, con difficoltà anche solo economiche.
Nasce da una intuizione di un sacerdote, don Salvatore D’Angelo, che ne diventa fondatore e padre di un’opera senza precedenti.
Con atto costitutivo ed un proprio statuto, don Salvatore trasforma il Villaggio dei Ragazzi in “Fondazione Villaggio dei Ragazzi”, che nel 1975, con delibera della Giunta Regionale della Campania, viene eretta in Ente morale.
In oltre cinquant’anni, don Salvatore ha dato assistenza a migliaia e migliaia di ragazzi, ed ha costruito un patrimonio mobiliare ed immobiliare per un valore di circa qualche centinaia di milioni di Euro, che, per testamento pubblico è di esclusiva proprietà della Fondazione.
Le famiglie affidavano a don Salvatore i propri figli, con soddisfazione e fiducia, perché Egli conosceva e curava ogni minima cosa di quanto accadeva all’interno del Villaggio, delle scuole, dei reparti, degli uffici, delle camerate.
La storia e la figura di San Giovanni Bosco sono stati i principi ispiratori dell’opera e il metodo educativo e formativo di ispirazione salesiana, era adottato dai dipendenti e trasmesso ai ragazzi ospiti.
La Fondazione è stata un punto di riferimento importante per le famiglie, per la società, per la politica, per Maddaloni e per tutto il territorio della Regione Campania ed oltre.
Il motto era “ NON CHIEDE MA DONA, DONA ATUTTI LA GIOA DI DARE”
Nel 2000 la Fondazione Villaggio dei Ragazzi rimane “orfana di padre”. Il 30 Maggio infatti viene a mancare don Salvatore d’Angelo. A subentrargli è la diocesi di Caserta, e dopo circa un anno, viene consegnata alla Congregazione dei Legionari di Cristo del defunto Padre Marciel Maciel Degollado, le cui vicende immorali sono state rese note dopo l’anno 2000, sia in ambito ecclesiastico che laico.
Negli ultimi tredici, le vicende che hanno interessato la Congregazione si sono intrecciate inevitabilmente con alcune vicende della Fondazione.
Agli inizi del 2001, i Legionari di Cristo si insediano nel Villaggio dei Ragazzi, ma non sanno cosa è la Fondazione del Villaggio dei Ragazzi: Ente Morale? Fondazione? Ipab? Asp?
Non sanno trovare risposte. Colgono esclusivamente che è un bene! Un bene economico importante di cui “impadronirsene”, senza debiti e con un patrimonio immenso.
All’insegna di una presunta eredità di Don Salvatore d’Angelo (non esiste atto o scritto in tal senso), modificano immediatamente lo statuto, si assicurano la maggioranza assoluta del Consiglio di Amministrazione, diventando di fatto e di diritto proprietari della Fondazione, tradendo in modo vergognoso la Storia e la Volontà del fondatore e della Fondazione.
Ancora in vita Don Salvatore aveva chiesto alla Congregazione di Cristo l’ aiuto alla gestione della Fondazione e che doveva avvenire con la presenza di tre sacerdoti dei legionari di Cristo ed otto suore Messicane, richiesta simile negatagli dalla Curia di Caserta.
Invece, il business, secondo la logica dei Legionari di Cristo, è stato il motivo della loro presenza. Era troppo importante acquisire gratis e con l’inganno un patrimonio di grande valore morale e materiale, utilizzare la storia di Don Salvatore, ricevere i finanziamenti pubblici dalla Regione Campania, dall’Amministrazione Provinciale di Caserta, dal Comune di Maddaloni e dallo Stato, per circa nove milioni l’anno. Era questo un motivo per affermare la loro presenza anche in Provincia di Caserta. Era ed è prioritario per loro, rispetto agli scopi della Fondazione, alle ragioni della nascita e della crescita della Fondazione, costruire l’immagine da proiettare all’esterno ed avere senza mai dare, come è verificabile nel momento più difficile che attraversa l’ente dalla loro venuta. Di fronte ad un sovraindebitamento di quasi 18 milioni di euro, non riescono a garantire risorse proprie per mandare avanti la struttura, pagare i dipendenti e garantire la continuità dell’opera, ma come è nella logica imprenditoriale il danno causato deve essere a carico dei più deboli e dello Stato.
Scopi della Fondazione
La Fondazione Villaggio dei Ragazzi, secondo l’articolo 2 dello statuto ancora vigente dell’Ente, ha lo scopo di promuovere iniziative varie in favore dell’infanzia e della gioventù maschile e femminile in stato di necessità materiale, morale ed educativa, da attuare nelle diverse forme di assistenza anche attraverso la gestione di Enti di formazione, Enti sportivi, Associazioni culturali, Circoli sociali, di scuole di ogni ordine e grado, pure a carattere universitario, e laboratori a carattere professionale; assicurare interventi a favore degli anziani nelle forme più varie come previste dalla legislazione statale e regionale vigente in materia.
In particolare, la Fondazione provvede:
• all’assistenza religiosa, morale e materiale della gioventù;
• all’assistenza scolastica;
• all’assistenza in senso lato dei giovani aventi vocazione sacerdotale;
• alla gestione di colonie marine e montane nell’ambito dell’assistenza scolastica, religiosa e morale;
• all’assistenza, diretta alla tutela degli anziani, anche attraverso l’istituzione e la gestione di strutture e servizi nell’ambito della normativa statale e regionale a favore dei soggetti che abbiano raggiunto i limiti di età per il pensionamento. [In realtà i commi evidenziati da noi in grassetto sono stati modificati nel giugno 2013 perché, rinnegando l’ispirazione religiosa della Fondazione, i Legionari di Cristo, capeggiati fa P. Miguel, hanno cercato invano di trasformare in ASP il Villaggio, come vi raccontammo qui:
http://www.casertace.net/cronaca-bianca/ma...e-20131112.html ]
Dopo tredici anni, nessuno di queste forme di assistenza è stata realizzata in toto. Al contrario, l’opera di don Salvatore è stata stravolta ed oggi, per volere dei Legionari, è diventata una struttura con al centro le Onlus, e di qualche attività, per raggranellare fondi pubblici, quale l’Istituto Tecnico Superiore, che cura la formazione professionale di persone estranee alla Fondazione e la cui costituzione va ad incidere sulla personalità giuridica dell’Ente, trasformato da pubblico a privato, per soddisfare subdole operazioni, delle quali si occuperà l’autorità preposta.
Il patrimonio della Fondazione
Il patrimonio mobiliare e immobiliare della Fondazione si stima in svariati milioni di euro in quanto oltre all’enorme struttura maddalonese ex caserma Bixio, possiede alcuni (4) appartamenti in Roma, un appartamentino a Maddaloni, Palazzo di tre piani su via Roma, Palazzo Genovese (adiacente al precedente), edificio della fine del ‘700 di tre piani ubicati sempre a Maddaloni, una vasta distesa di terreno con manufatto a Valle di Maddaloni ed una grandissima struttura a Torre Pedrera di Rimini (FO), che veniva utilizzata per il soggiorno marino dei ragazzi maddalonesi dal mese di giugno al mese di settembre. Oggi la struttura è diventata fatiscente ed è stata trasformata in casa – albergo, affidata alla gestione di privati, che perseguono scopi lucrativi. Tale attività, gratuita per i ragazzi iscritti alle scuole della Fondazione ed a pagamento per gli altri ospiti affidati dagli Enti Pubblici alla Fondazione, è stata abolita del tutto. Dal 2001 agli inizi di quest’anno, il Villaggio si avvia al fallimento
Il Presidente
Da ben tredici anni il Villaggio dei Ragazzi è gestito ininterrottamente da un Presidente (Padre Miguel Cavallè Puig, L.C.), ed oggi componente del Consiglio di Amministrazione, in quota ai legionari, sempre lo stesso che ormai ha radici solide nel territorio e che ha saputo accontentare sempre il politico di turno, anteponendogli qualsiasi interessi a discapito di quelli della Fondazione. Ha saputo infondere nei dipendenti il culto del capo ed il timore in tutti quelli che hanno osato opporsi al suo potere, che si concretizza nel ricorso ai licenziamenti ed alla vendetta. Tuttora figura in prima persona nelle trattative per mettere in atto licenziamenti, cassa integrazione e quant’altro serve per avviare le procedure di rientro dalla crisi di sovraindebitamento in cui versa il Villaggio, incurante del fatto che, stando ai vincoli giuridici con gli enti locali, dovrebbe diventare concreto il ricorso ad un commissario, per fare chiarezza sull’utilizzo di finanziamenti milionari di cui ha beneficiato l’ente che fu di don Salvatore.
Questo gli ha permesso e gli permette di avere libertà di movimento e di azioni. Infatti è residente in Fondazione, ma reperibile solo quando chiamato in causa. Per il resto, trascorre la sua esistenza in missioni africane, messicane e altro.
I suoi interessi, sulla costituzione delle tanto chiacchierate VIDA, VIS FOUNDATION, come ha avuto modo di chiarire l’ex sindaco di Maddaloni, Avv. Antonio Cerreto in ordine alla crisi di sovraindebitamento del Villaggio, sono diretti più ad acquisire titoli e meriti nei confronti dei suoi superiori della Congregazione dei Legionari che all’amore di chi è più debole e di chi soffre. Questo è un lato che meriterebbe un particolare approfondimento, visto che toglie i soldi ai lavoratori, agli studenti assistiti, alla Fondazione, per portarli (come dice) ai più poveri dell’Africa e dell’America latina.
Da Legale Rappresentante della Fondazione, opera in sinergia solo con il suo piccolo enturage. Insomma ha creato una struttura con il capo accerchiato da tanti altri capi, le cui mansioni possono essere sintetizzate nella creazione di due addetti stampa, di cui uno vice sindaco della città, già molto chiacchierato al tempo della sua assunzione e in aperta incompatibilità con il ruolo che riveste all’interno della Fondazione soprattutto in questo momento di totale disfacimento finanziario e giuridico in cui anche l’ente locale è chiamato in causa.
Il Direttore
Dal 2001 i Direttori – con funzione di Direttore Spirituale – se ne sono succeduti ben tre:
• il primo è stato allontanato dopo circa un anno perché il suo modo di fare era in contrasto con la linea del Presidente;
• il secondo è rimasto in auge finché ha mantenuto gli equilibri desiderati dal Presidente;
• il terzo è in carica da circa un anno [recentemente, è stato sostituito dall’ing. Giusto Nardi, preside dell’Istituto Aeronautico della Fondazione].
Non costituiscono riferimento né per i ragazzi ospiti né per i genitori e né per i dipendenti.
È praticamente impossibile ottenere un colloquio [nei prossimi giorni vi daremo notizia della “linea calda” che verrà attivata dal primo settembre per ovviare a questo problema].
Un genitore o un dipendente che ha bisogno di un confronto o suggerimento o indicazione non sa a chi rivolgersi e viene sballottato tra i vari coordinatori degli uffici.
Per qualche anno i ragazzi interni al convitto (che pernottavano in struttura) sono stati curati anche da suore carmelitane, sempre della famiglia legionaria.
Un bel giorno le suore scomparvero nel nulla…. E nulla più si è saputo!
La gestione economica
La parte della gestione economica, completamente riservata, oscura e per niente trasparente ( basti pensare che oltre 400 studenti privati che corrispondono la retta, questa deve essere corrisposta necessariamente in danaro contanti e non è ammesso versamento a mezzo assegno e/o conto corrente e/o bonifico), è stata ed è affidata non a religiosi ma laici appartenenti al Regnum Christi.
Dal 2001 al 2008 si è succeduto un primo amministratore, dott. Nunzio Cappuccio,che ha gestito l’intera struttura in piena armonia con il Presidente, compreso quelli che erano i bisogni dello stesso che non potevano comparire ufficialmente.
Nel 2008, quando la lotta interna tra il Presidente e l’amministratore, perché quest’ultimo non poteva più assicurare ed assecondare i tanti bisogni economici del Presidente (come risulta dalla lettera inviata al Vicario Generale Legionari di Cristo Rev. Padre Luis Garza Medina L.C., in data 16 gennaio 2009), ci fu un cambio nella direzione amministrativa, fortemente voluta e tacitamente predisposta dal Presidente, il quale nominò due nuovi amministratori: uno sempre appartenente al Regnum Christi [Pietro Matrisicano] e l’altro componente del Gruppo Integer (la holding multinazionale creata dalla Congregazione dei Legionari). Questi, nell’esercizio del loro mandato, hanno sempre sostenuto le strategie del Presidente, cosa che il primo amministratore (Dott. Nunzio Cappuccio) aveva fortemente limitato.
A seguito della visita apostolica disposta dalla Santa Sede e al chiacchiericcio mediatico intorno al Gruppo Integer, l’amministratore si è (o è stato) allontanato.
La gestione economica è tenuta da un commercialista casertano dott. Pietro Matrisciano [ufficialmente la sua collaborazione è terminata il 31 dicembre scorso], appartenente al Regnum Christi, che lascia ampio spazio alle strategie del Presidente.
Non esiste trasparenza nella gestione economica.
I bilanci non sono pubblici, anzi rigorosamente riservati.
I debiti hanno raggiunto cifre esorbitanti, si parla di circa 18 milioni di Euro, e lo stipendio non viene più erogato nei termini e nei modi previsto dal contratto. Il contratto stesso non viene adeguato, ed addirittura sono stati trattenuti i soldi dei dipendenti, che lo Stato ha restituito ai lavoratori in sede di conguaglio fiscale, ed oggi non si pagano neppure gli stipendi.
Numerose vertenze lavorative sono in pendenza, con la chiara volontà di allungare i tempi. Al primo tentativo di conciliazione mai nessun delegato della Fondazione si è presentato.
La gestione scolastica e dei servizi residenziali (per chi pernotta) e semi residenziali (per chi frequenta solo le scuole).
La Fondazione è un’opera che annoverava al suo interno le seguenti scuole:
• Scuola dell’Infanzia Paritaria ( chiusa un anno fa)
• Scuola Elementare Statale ( accorpata ad altri istituti)
• Scuola Media Statale ( accorpata ad altri istituti)
• Istituto Tecnico IndustrialeParitario
• Istituto Tecnico Aereonautico Paritario
• Istituto Alberghiero Paritario
• Liceo Scientifico Paritario (chiuso dal prossimo anno scolastico)
• Liceo Musicale Paritario
• Liceo Linguistico Paritario
• Istituto per Interpreti e Traduttori [Scuola Superiore per Mediatori Linguistici che dal prossimo anno accademico verrà trasferita a Villa Vitrone a Caserta]
• Polo Formativo I.T.S
Le scuole paritarie accolgono alunni solventi e assistiti.
Solventi
Frequentano solo il tempo scuola. Le scuole sono paritarie e le famiglie devono corrispondere una retta mensile pari a €.250,00 oltre ai costi relativi alla divisa, all’iscrizione annua, ai libri di testo, che devono essere corrisposti con danaro contante; è vietato l’uso di assegni, conto correnti o bonifici.
Assistiti
Gli assistiti si distinguono in residenziali (permanenza in struttura h. 24) e semi residenziali (permanenza in struttura dalle ore 8:00 alle 16:30)
Sono gli alunni le cui famiglie non superano la somma di euro 12.000.00 – modello ISEE –
Sono gli Enti che provvedono al pagamento della divisa, libri e retta mensile sulla base di convenzioni o accordi. Per ottenere lo status di assistito, la famiglia inoltra una domanda alla fondazione. La fondazione accetta o annulla la richiesta esclusivamente in forma non pubblica.
Enti sovvenzionatori:
Il Villaggio dei Ragazzi fino all’emanazione della legge 328/00 era una struttura sovvenzionata oltre che dalla Provincia di Caserta (settore Politiche Sociali) anche dal Ministero della Sanità in quanto “ricoverava” minori a rischio tubercolosi, con un contributo complessivo di circa 6 milioni di Euro ogni anno. Debellata la malattia, i contributi venivano erogati dalle Politiche Sociali, ma doveva identificare il suo ruolo all’interno del welfare campano.
Oggi gli enti sovvenzionatori sono:
• Provincia di Caserta
La convenzione riguarda 200 ragazzi di cui 150 come semi residenziali e 50 residenziali. L’ente versa la somma contabile per un totale di €. 1.300.000 ogni anno.
• Regione Campania settore Politiche Sociali
La Fondazione è inserita nella Carta dei Servizi della Regione Campania.
Riceve contributi da questo ente sulla base di progetti “fantasma” per il dopo scuola. (L’erogazione della somma di questi contributi dipende dal bilancio regionale, è stato fino al 2012 di circa 5 milioni di Euro ogni anno, ridotto a tre e a due negli anni successivi.
Istituti scolastici
Le scuole paritarie della Fondazione hanno personale docente non abilitato.
Per il corpo docente non esiste una graduatoria e la scelta segue criteri personali e non professionali.
I presidi vengono scelti sulla base di accordi personali, e non per titoli [ su questo punto ci soffermeremo nei prossimi giorni, visto che ieri la Fondazione ha indetto, per la prima volta nella sua storia, una specie di “concorso” per titoli per selezionare il nuovo direttore della SSML].
Alcune attività scolastiche sono esclusivamente a pagamento soprattutto per coloro che frequentano l’Istituto Tecnico Aereonautico (Lezioni di volo e conseguente brevetto, Patente Europea e altro. Il costo elevato esclude gli alunni con disagio economico di potervi accedere).
1 Marzo 2011 arresto degli educatori
Il Villaggio dei Ragazzi è alle prese con un ciclone giudiziario di enorme dimensioni.
Cinque educatori sono stati arrestati (4 educatori e 1’insegnante della scuola elementare) con l’accusa di maltrattamenti e abusi sessuali.
Il processo penale, ancora in corso, è scaturito dalla denuncia di genitori di minori che subivano all’interno del servizio residenziale maltrattamenti fisici e psicologici (oltre a percosse, quotidianamente i ragazzi venivano chiamati con termini vessatori, costretti a fare la doccia attendendo il proprio turno nudi e con la finestra aperta e altro….)
A testimonianza del clima educativo vissuto dai ragazzi all’interno del Villaggio dei Ragazzi,si riportano stralci delle dichiarazioni rese per iscritto da alcuni genitori e ragazzi.
Una mamma di un quindicenne:
… “Non è stato seguito negli studi…quando ho chiesto ai tutor perché non avessero controllato che studiasse mi hanno risposto che se il ragazzo diceva di aver studiato (loro si accontentavano della sua dichiarazione,) finiva lì, senza accertarsene. Mi è stato detto più volte che sarebbe stato meglio mandarlo a lavorare. .. Non è stato stimolato nel comportarsi meglio, anche perché ad ogni sua mancanza c’era qualcuno che gli urlava in testa e questa è una cosa che neanche io come mamma mi permetto di fare….. mi sono ritrovata un ragazzino che adesso quando va a letto mi chiede di rimboccargli le coperte e vuole la luce accesa (cosa normale, ma se fosse stato sempre così) ….quindi penso che lì dentro non ci siano persone adatte a svolgere un compito così importante come quello di formare i ragazzi e no con urla e punizioni ma con educazione e dolcezza…e se mio figlio dovesse essere lì l’anno prossimo non nascondo che mi viene il brutto pensiero di qualche ripercussione per questa mia dichiarazione”….
Uno dei tanti ragazzi coraggiosi:
…“Educatori come(omissis) che usano la forza invece del dialogo….Ma un ragazzo non sta a scuola per sentirsi dire che nella vita non farà niente di buono”…
Servizi residenziali e semiresidenziali
Non esiste nessun progetto educativo e formativo esplicito rivolto ai ragazzi che sono accolti e seguiti dal personale della Fondazione al termine del tempo scuola.
Il Servizio residenziale
Il centro residenziale ospita i cosiddetti “interni”. Su di loro fino al 2012 ha vigilato il Tribunale dei Minorenni di Napoli. Sono minori per la maggior parte affidati dalle famiglie [come abbiamo dimostrato qualche giorno fa, almeno dal 2011 sono tutti affidati volontariamente dalle famiglie].
Dovrebbe essere una struttura finalizzata a favorire l’esercizio e il diritto all’istruzione e alla formazione. Il servizio dovrebbe garantire attraverso percorsi e progetti educativi personalizzati, un percorso formativo ed educativo idoneo al minore. Il servizio dovrebbe garantire la frequenza scolastica alle scuole e la partecipazione alle attività sportive, ricreative e culturali dell’Ente stesso.
MA….
Il personale non è idoneo al ruolo ricoperto. È sprovvisto di titoli e di competenze. All’interno operano ancora con gli stessi incarichi educativi o di coordinamento personale indagato e/o che hanno avuto gli arresti domiciliari nel processo penale non ancora concluso.
Attualmente grazie alla denuncia i ragazzi che dormono all’interno della struttura vivono una condizione migliore rispetto a prima.
I minori di anni 14 non vengono più accolti e sono stati eseguiti dei lavori strutturali.
Il vitto è scadente. Non è la qualità dei prodotti in discussione ma la preparazione, conservazione e distribuzione. Si registrano diversi casi di lamentele che hanno difficoltà ad emergere in quanto i ragazzi evitano di parlarne ai genitori perché condizionati dalle eventuali ritorsioni da parte degli educatori stessi.
I ragazzi spesso non trovano più la propria roba personale (abiti, libri e denaro). Nonostante lo facciano presente ai coordinatori, questi non intervengono.
Il servizio semi residenziale
Dovrebbe essere una struttura di prevenzione e recupero aperta a tutti i minori che frequentano le scuole dell’Ente, attraverso la realizzazione di un programma di attività e servizi socio-educativi, culturali, ricreativi che mirano in particolare a
• favorire lo sviluppo della socializzazione;
• individuare e valorizzare abilità e competenze individuali;
• aiutare la crescita di una identità positiva.
MA…
È caratterizzato dalla medesima disorganizzazione di personale e attività.
Entrambi i servizi residenziali e semi residenziali sono organizzati sempre all’interno dell’Ente, ma in spazi differenziati.
La realtà odierna
Grazie alle nuove teorie pedagogiche, ogni ragazzo deve essere visto nella sua individualità. Ogni percorso di vita è singolo e personale. Ogni individuo è una persona.
Per i Legionari invece ogni ragazzo è una somma economica.
Attualmente il Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni funziona come un grande istituto educativo-assistenziale, a carico di fondi pubblici, dove vige il potere della regola. Il minore sa che si alza ad una certa ora, viene portato a scuola, va a pranzo. Molto poco e solo per alcuni vengono sfruttati i servizi del territorio.
Tutto è privo di calore. A volte vuole funzionare come famiglia ma senza la naturalezza della famiglia c’è il rischio di frustrazione e di colpevolizzazione dei rapporti diventando come un modello che vuole surrogare la famiglia. Fare educazione non è un atto neutro.
La nuova normativa sull’assistenza, ha conferito all’educatore un diverso ruolo: oggi non si può essere educatori “spontanei”, ma educatori “professionali” preparati ed in grado di intervenire in una relazione d’aiuto.
L’educatore deve accogliere e proteggere, tutelare i minori in crisi e in difficoltà offrendo loro uno spazio alternativo alla famiglia senza pretesa di sostituirsi alla famiglia stessa.
I ragazzi oggi si attendono delle cose… se si vuole capire che cosa attende un ragazzo dobbiamo partire da cosa viene loro proposto, ci si deve interrogare sulle modalità di accoglienza e di educazione.
Importante sarebbe esplicitare un modello di funzionamento e un chiaro progetto educativo di riferimento che renda l’azione educativa più mirata.
Tale documento, inesistente per i minori che dormono nel centro residenziale, avrebbe anche lo scopo di stabilire le corresponsabilità di ciascuno dei Capi nei confronti della proposta educativa.
Conclusione
E’ così che, nel silenzio generale, muore un pezzo di storia non solo di Maddaloni e della Chiesa.
E’ nella confusione totale, che oggi regna al Villaggio, che si vuole probabilmente chiudere con il passato, tentando di fare della Fondazione uno strumento più congeniale alla volontà dei Legionari di Cristo.
Se un nuovo Villaggio nascerà, non sarà più il Villaggio di don Salvatore, della città di Maddaloni!
Con il dovuto rispetto
Francesco d’Angelo”