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Ior, gli scandali della banca del Vaticano

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GalileoGalilei
view post Posted on 21/1/2014, 14:36 by: GalileoGalilei
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http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/...951449776.shtml

COINVOLTO UN NOTAIO
Riciclaggio, arrestato monsignor Scarano
Sequestrati immobili e conti correnti
Salerno, finte donazioni alla chiesa per far sparire
denaro contante. Ai domiciliari anche un altro sacerdote

Chiesa cattolica 56
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SALERNO - Nuovo arresto per monsignor Nunzio Scarano, l’ex funzionario dell’Apsa – l’agenzia per la gestione dei beni della Santa Sede - già coinvolto nello scandalo Ior-Vaticano. Insieme a lui è finito ai domiciliari anche un altro sacerdote - don Luigi Noli - mentre per il notaio Bruno Fraunfelder è stata adottata la misura di divieto dell'esercizio dell'attività professionale. La Finanza ha anche sequestrato beni immobili e conti correnti - alcuni dei quali allo Ior - per circa sei milioni di euro (Ma non è entrata negli uffici dell'Istituto opere religiose).
RICICLAGGIO - Ancora una volta Scarano è finito agli arresti, su richiesta della Procura di Salerno, per un giro di soldi e di riciclaggio. Anzi di finte donazioni per i poveri che diventavano contanti da gestire sui conti correnti della banca vaticana. «Monsignor 500», chiamato così per la passione delle auto d’epoca della Fiat, aveva elaborato insieme al suo commercialista e a qualche altro amico fidato uno stratagemma efficace. Il sacerdote consegnava, a chi voleva “far sparire denaro”, delle buste che contenevano contanti prelevati direttamente dallo Ior (l'ultimo incasso verificato dalla Finanza era di oltre mezzo milione). Le stesse «custodie» dovevano essergli restituite con assegni circolari di pari importo, che avevano quale causale “donazione per i poveri”, e una dichiarazione firmata di elargizione alla chiesa. I suoi “clienti” erano soprattutto imprenditori, medici, ingegneri e architetti, avvocati e addirittura qualche politico che poi si ritrovavano il frutto di quelle donazioni su conti off shore.

IL DENARO - Nel corso delle indagini è emersa la riconducibilità a Scarano di numerosi conti bancari presso lo Ior da uno dei quali veniva prelevata la somma di oltre 588 mila euro utilizzata per l'estinzione, con modalità dissimulatorie, attraverso il ricorso a falsi certificazioni di donazione da parte di 50 persone individuate dal monsignore e da una sua commercialista, di un mutuo ipotecario intestato a una società immobiliare di cui Scarano è socio. Gli investigatori hanno accertato che le notevoli somme di denaro nella disponibilità di Scarano per un importo superiore ai 5 milioni di euro derivavano dai componenti della famiglia di armatori romani D'Amico, anche mediante il ricorso a società offshore in paradisi fiscali. Tali somme che all'apparenza erano destinate a finalità assistenziali e benefiche sarebbero invece state utilizzate dal monsignore per investimenti immobiliari tra cui un appartamento di 17 vani a Salerno e la costituzione di società immobiliari.

LA SANTA SEDE - «Il Vaticano, come ha risposto in precedenza a tutte le altre richieste di rogatoria internazionale, risponderà tempestivamente anche questa volta». E' quanto fa sapere la sala stampa della Santa Sede in merito alla richiesta inoltrata dal ministero della Giustizia sul nuovo troncone d'indagine che ha portato al nuovo arresto di monsignor Scarano.

MALORE PER DON NUNZIO - Alla notifica di una nuova misura cautelare con l'accusa di riciclaggio. Il suo legale, Silverio Sica, ha già chiesto al gip in maniera urgente la visita psichiatrica del suo assistito, a causa del «profondo turbamento psicologico» generato dalle nuove accuse. L'altro sacerdote destinatario di provvedimento restrittivo, don Luigi Noli, è un collaboratore del presule. mentre per il notaio Bruno Frauenfelder è stato disposto il divieto temporaneo di esercitare l'attività professionale. Secondo quanto si è appreso i beni oggetto di sequestro hanno un valore stimato di 2 milioni di euro tra immobili e conti correnti intestati a don Scarano.

IL PRECEDENTE - Scarano era già stato arrestato a giugno dello scorso anno, insieme al broker finanziario Giovanni Carenzio e all'ex 007 Mario Zito per aver tentato di riportare in Italia venti milioni di euro degli imprenditori D'Amico. Da qualche mese il sacerdote era tornato a casa.

21 gennaio 2014
 
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