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Ior, gli scandali della banca del Vaticano

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GalileoGalilei
view post Posted on 21/1/2014, 14:02 by: GalileoGalilei
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Milioni di finte donazioni, arresto per mons Scarano
E' accusato di riciclaggio e falso, č ai domiciliari. Presentata a Vaticano richiesta di rogatoria
21 gennaio, 13:46
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Monsignor Scarano durante l'arresto del giugno scorso
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Monsignor Scarano durante l'arresto del giugno scorso
Milioni di finte donazioni, arresto per mons Scarano
ROMA - Nuovo arresto per monsignor Scarano, l'ex contabile dell'Apsa (Amministrazione patrimonio Sede Apostolica). La Guardia di Finanza gli ha notificato un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari che riguarda anche un altro sacerdote e un professionista.

Gli investigatori avrebbero accertato finte donazioni per milioni di euro. Le accuse ipotizzate nei confronti di monsignor Nunzio Scarano, che era gią stato arrestato lo scorso giugno e poi messo ai domiciliari, sono concorso in riciclaggio e falso. Avanzata tramite il ministero della giustizia una richiesta di rogatoria al Vaticano che č ora in attesa di risposta.L'ordinanza di custodia cautelare dispone infatti il sequestro dei conti correnti a lui riferibili giacenti presso lo Ior.

"I conti di monsignor Nunzio Scarano - riferisce all'ANSA un portavoce dello Ior - sono stati congelati fin dal luglio scorso e tutte le informazioni riguardanti gli ultimi dieci anni di attivitą su questi conti sono state sottoposte alle autoritą".

Le accuse di riciclaggio che hanno portato mons. Nunzio Scarano agli arresti domiciliari, a Salerno, sono state formulate dalla Procura della Repubblica di Salerno in un'inchiesta su riciclaggio di ingenti somme di denaro. Ai domiciliari č stato posto anche un altro sacerdote, mentre per un notaio č stato adottata la misura del divieto dell'esercizio dell'attivitą professionale. I provvedimenti sono del Gip di Salerno e sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Giudiziaria di Salerno. Nell'inchiesta della Procura di Salerno, mons. Nunzio Scarano č accusato di riciclaggio per presunte donazioni ritenute dagli inquirenti fittizie. Secondo l'ipotesi investigativa le donazioni sarebbero servite a coprire un grosso riciclaggio di denaro. Il prelato avrebbe contattato una sessantina di persone chiedendo ad ognuno di loro la compilazione di un assegno circolare con somme intorno ai diecimila euro, spiegando di dover ripianare i debiti di una societą immobiliare titolare di alcune abitazioni nel centro storico di Salerno. Sempre secondo l'accusa formulata dopo mesi di indagini avviate all'inizio del 2013 e condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, coordinate dal colonnello Antonello Mancazzo, gli assegni sarebbero stati soltanto una partita di giro, in quanto al momento della consegna i donatori avrebbero ricevuto l'equivalente in denaro contante. Monsignor Scarano era stato gią arrestato lo scorso 28 giugno in un'inchiesta della Procura di Roma, insieme all'operatore finanziario Giovanni Carenzio e all'ex agente dei Servizi Giovanni Maria Zito. Era stato successivamente posto agli arresti domiciliari, dopo essere stato ricoverato per un periodo nell'ospedale Ruggi d'Aragona di Salerno.

I destinatari delle ordinanze cautelari, oltre a mons. Scarano, sono il sacerdote Luigi Noli, anch'egli agli arresti domiciliari, e il notaio Bruno Frauenfelder, per il quale č stato disposto il divieto temporaneo di esercitare l'attivitą professionale. Si indaga su versamenti di somme illecite per milioni su conti presso lo Ior e reimpiegate per l'acquisto di beni, costituzione di societą e estinzione di un mutuo. Le persone indagate sono 52. Nel corso delle indagini č emersa la riconducibilitą a Scarano di numerosi conti bancari presso lo Ior da uno dei quali veniva prelevata la somma di oltre 588 mila euro utilizzata per l'estinzione, con modalitą dissimulatorie, attraverso il ricorso a falsi certificazioni di donazione da parte di 50 persone individuate dal monsignore e da una sua commercialista, di un mutuo ipotecario intestato a una societą immobiliare di cui Scarano č socio. Gli investigatori hanno accertato che le notevoli somme di denaro nella disponibilitą di Scarano per un importo superiore ai 5 milioni di euro derivavano dai componenti della famiglia di armatori romani D'Amico, anche mediante il ricorso a societą offshore in paradisi fiscali. Tali somme che all'apparenza erano destinate a finalitą assistenziali e benefiche sarebbero invece state utilizzate dal monsignore per investimenti immobiliari tra cui un appartamento di 17 vani a Salerno e la costituzione di societą immobiliari.
 
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