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Ior, gli scandali della banca del Vaticano

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GalileoGalilei
view post Posted on 5/9/2013, 11:10 by: GalileoGalilei
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Scarano al papa: «Bertone sapeva tutto»

Nell’ultima lettera inviata al pontefice dal carcere, il prelato salernitano racconta con dovizia l’incontro con il cardinale

di Fiorella Loffredo

Ha paura che, morendo “durante un delicatissimo intervento di chirurgia vascolare a cui devo presto sottopormi”, la sua anima, depositaria di troppi segreti, non arrivi nell’Aldilà immacolata come dovrebbe. “Non voglio lasciare nulla in sospeso”. Per questo don Nunzio Scarano, dal carcere in cui è rinchiuso dal 28 giugno scorso, scrive a papa Bergolio: “Perchè non voglio apparire veramente peggiore di quello che posso essere - si legge nella missiva scritta a mano dal sacerdote e inviata a papa Francesco - e ancora una volta per dirle la mia verità che penso possa essere utile”.

Dopo aver tirato in ballo il cardinal Tarcisio Bertone in uno dei suoi interrogatori in carcere - in cui don Nunzio aveva affermato che il prelato era ben a conoscenza di quanto avveniva all’interno dell’Apsa - ed essere stato, poi, pubblicamente smentito dal segretario di Stato di sua santità , Scarano decide di “disturbare” ancora una volta il pontefice “con le mie parole - scrive - che forse non le sono gradite proprio perchè provenienti da me che sembro essere per i giornali come una sorta di grande criminale”. E dà la sua versione dei fatti: “Il cardinal Bertone, mi riferiscono gli avvocati, ha negato di avermi incontrato e di aver appreso da me le notizie relative all’Apsa. Ebbene Santità - afferma don Nunzio nella sua lettera - ho incontrato il cardinal Bertone nella settimana santa del 2006 -7 (nella settimana santa del 2006 o del 2007? - ndr) Il colloquio avvenne su mia richiesta - continua il sacerdote - con la presenza anche del cardinal Medina”. È ricco di particolari don Nunzio nella sua lettera; ricorda perfettamente - se non l’anno in cui incontrò il cardinal Bertone - almeno dove lo incontrò e come arrivò all’appuntamento: “Fui ricevuto presso torre San Giovanni ed il colloquio durò oltre un’ora; per recarmi al colloquio fui prelevato da una vettura della Santa Sede proprio del cardinal Bertone. Posso confermare - afferma sicuro - di essere in grado di riconoscere anche l’ascensorista che mi fece strada. Il cardinal Bertone mi ascoltò dicendomi che avrebbe preso provvedimenti. Ma come lei ben sa non ha mai preso alcun provvedimento ed io fui preso ancora di più in ostilità dai miei superiori”.

L’astio che nutrivano i suoi superiori nei suoi confronti, Scarano lo denunciò anche nella prima lettera inviata a papa Bergoglio, datata 20 luglio 2013, nella quale don Nunzio fece più volte riferimento alle “battaglie fatte contro l’abuso dei miei superiori laici, ben coperti e protetti da alcuni signori cardinali”. Parlando dei cardinali li definì allora come “i famosi scheletri degli armadi, ben ricattati, usati e gestiti dai miei superiori laici”.

L’ultima lettera inviata al papa si conclude con infinita devozione: “Mentre bacio il suo anello - scrive il sacerdote salernitano rivolgendosi al pontefice - mi ricordi al Signore e mi benedica”.

Al momento Scarano è in attesa del provvedimento di scarcerazione grazie al quale potrà essere trasferito in una struttura ospedaliera con reparto detentivo, così come richiesto dai suoi legali per via della sua precaria condizione di salute. Ancora incerto, però, se si tratterà del “Ruggi” o del romano “Sandro Pertini”.

04 settembre 2013
 
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