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Le notti brave dei preti gay, inchiesta di Panorama, vicariato: chi lo e' venga allo scoperto

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view post Posted on 22/7/2010, 17:39
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http://blog.panorama.it/italia/2010/07/22/...i-con-panorama/

Le notti brave dei preti gay: una grande inchiesta in edicola venerdì con Panorama


Un’inchiesta con telecamera nascosta, seguita da verifiche minuziose e da controlli accurati. Per venti giorni un giornalista di Panorama, affiancato da un «complice» gay, si è infiltrato nelle serate brave di alcuni preti che, a Roma, conducono una sorprendente doppia vita: di giorno sono sacerdoti in abito talare; di notte, smessa la tonaca, sono uomini perfettamente integrati negli ambienti omosessuali della capitale.

Quella che ne è uscita è un’inchiesta sul campo che ha permesso di scoprire una realtà inedita e per certi versi sconvolgente: sacerdoti che partecipano a feste notturne con escort uomini; che hanno rapporti omosessuali con partner casuali; che frequentano chat e ritrovi gay. Panorama ha individuato numerosi casi e ne ha raccontati tre in particolare: quello di Paul, quello di Carlo e quello di Luca (i nomi sono inventati per proteggere l’identità dei sacerdoti).
Il primo, un francese sui 35 anni, ha incontrato il cronista di Panorama venerdì 2 luglio, in una festa gay in un locale del quartiere di Testaccio. Nella serata, cui partecipavano – retribuiti - due escort uomini che hanno ballato seminudi con il prete e con altri ospiti (praticando poi sesso gay con alcuni di loro), era presente anche Carlo, il secondo prete, che ha un’età tra i 45 e i 50 anni. La notte termina a casa di Paul, dove il complice gay del cronista di Panorama prima chiede al prete di indossare l’abito talare e poi ha un rapporto sessuale con lui, ripreso dalla telecamera nascosta.

La sera successiva Paul e Carlo hanno dato appuntamento al cronista di Panorama e al suo complice al Gay village di Roma, mostrando di trovarsi a loro agio in quell’ambiente. In questa occasione, Carlo più volte si è assentato sostenendo di averlo dovuto fare per evitare di incontrare quelli che aveva riconosciuto come altri preti o catechisti. La serata si è chiusa con lo stesso finale della precedente. Il giorno dopo, domenica 4 luglio, Paul ha celebrato la messa su un tavolino della propria abitazione, alla presenza del cronista di Panorama e del suo complice.

Panorama ha verificato che Paul è effettivamente un prete. Con Carlo, invece, l’incontro si è svolto in un ristorante del centro di Roma, abitualmente frequentato da gay. Carlo ha indicato una coppia di uomini a un altro tavolo, sostenendo che uno dei due fosse un prete e che fossero «fidanzati». A suo dire, il locale è abitualmente frequentato da tanti prelati gay. Carlo ha sostenuto anche che almeno il 98 per cento dei preti che conosce è omosessuale, ma ha aggiunto che nella Chiesa di oggi c’è una parte «intransigente» che si sforza di non guardare la realtà, e un’altra parte più «evangelica», che invece riconosce e accetta il fenomeno dei preti omosessuali. Al termine del pranzo, Carlo ha portato il complice di Panorama nel suo appartamento, che è collegato a una grande struttura ecclesiastica, e ha avuto con lui un rapporto sessuale, anche questo ripreso dalla telecamera nascosta. Il cronista di Panorama ha anche filmato Carlo mentre celebrava la messa in una chiesa non lontana dal suo appartamento.

Sulla versione online di “Panorama” e sull’iPad saranno disponibili, da domani 23 luglio, tutti i filmati a corredo dell’inchiesta.

redazione
Giovedì 22 Luglio 2010
 
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perlanaturale
view post Posted on 23/7/2010, 13:04





Preti gay, vicariato: chi lo e' venga allo scoperto
'Nessuno li constringe a rimanere sacerdoti sfruttandone i benefici'
23 luglio, 13:15
http://ansa.it/web/notizie/rubriche/politi...1874435553.html

Preti gay, vicariato: chi lo e' venga allo scoperto

ROMA - Se ci sono sacerdoti gay, "coerenza vorrebbe che venissero allo scoperto", perche "nessuno li costringe a rimanere preti, sfruttandone solo i benefici". Lo afferma il vicariato di Roma in una nota diffusa all'indomani delle rivelazioni di Panorama su alcuni preti che condurrebbero una "doppia vita", frequentando nel tempo libero i locali di ritrovo degli omosessuali della capitale.

Il vicariato di Roma, pur tacciando l'articolo di scandalismo, diffamazione e di voler screditare la Chiesa, di fatto non esclude che qualche sacerdote possa condurre una doppia vita, precisando però che a Roma vivono molti sacerdoti provenienti da tutto il mondo per studiare e che nulla hanno a che fare con la Chiesa di Roma. "Non vogliamo loro del male - si afferma nella nota pubblicata sul sito del vicariato Romasette.it - ma non possiamo accettare che a causa dei loro comportamenti sia infangata la onorabilità di tutti gli altri". "Chi conosce la Chiesa di Roma, dove vivono anche molte centinaia di altri preti provenienti da tutto il mondo per studiare nelle università, ma che non sono del clero romano né impegnati nella pastorale - rileva il vicariato - non si ritrova minimamente nel comportamento di costoro dalla 'doppia vita', che non hanno capito che cosa è il 'sacerdozio cattolico' e non dovevano diventare preti. Sappiano che nessuno li costringe a rimanere preti, sfruttandone solo i benefici. Coerenza vorrebbe che venissero allo scoperto".

Il vicariato di Roma "è impegnato a perseguire con rigore, secondo le norme della Chiesa, ogni comportamento indegno della vita sacerdotale": è quanto afferma in una nota riferita alla "doppia vita" condotta da alcuni sacerdoti gay su cui punta il dito un'inchiesta di Panorama. "Dinanzi a simili fatti - aggiunge la nota diffusa sul sito del vicariato - aderiamo con convinzione a ciò che il Santo Padre Benedetto XVI ha ripetuto più volte negli ultimi mesi: i peccati dei sacerdoti ci richiamano tutti alla conversione del cuore e della vita e ad essere vigilanti a non inquinare la fede e la vita cristiana, intaccando l'integrità della Chiesa, indebolendo la sua capacità di profezia e di testimonianza, appannando la bellezza del suo volto".
 
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Felipe-bis
view post Posted on 23/7/2010, 13:09




Stiamo parlando di questo:

http://blog.panorama.it/italia/2010/07/22/...i-con-panorama/

Le notti brave dei preti gay: una grande inchiesta in edicola con Panorama

image

Un’inchiesta con telecamera nascosta, seguita da verifiche minuziose e da controlli accurati. Per venti giorni Carmelo Abbate, giornalista di Panorama, affiancato da un «complice» gay, si è infiltrato nelle serate brave di alcuni preti che, a Roma, conducono una sorprendente doppia vita: di giorno sono sacerdoti in abito talare; di notte, smessa la tonaca, sono uomini perfettamente integrati negli ambienti omosessuali della capitale.
Quella che ne è uscita è un’inchiesta sul campo che ha permesso di scoprire una realtà inedita e per certi versi sconvolgente: sacerdoti che partecipano a feste notturne con escort uomini; che hanno rapporti omosessuali con partner casuali; che frequentano chat e ritrovi gay. Panorama ha individuato numerosi casi e ne ha raccontati tre in particolare: quello di Paul, quello di Carlo e quello di Luca (i nomi sono inventati per proteggere l’identità dei sacerdoti).
Il primo, un francese sui 35 anni, ha incontrato il cronista di Panorama venerdì 2 luglio, in una festa gay in un locale del quartiere di Testaccio. Nella serata, cui partecipavano – retribuiti - due escort uomini che hanno ballato seminudi con il prete e con altri ospiti (praticando poi sesso gay con alcuni di loro), era presente anche Carlo, il secondo prete, che ha un’età tra i 45 e i 50 anni. La notte termina a casa di Paul, dove il complice gay del cronista di Panorama prima chiede al prete di indossare l’abito talare e poi ha un rapporto sessuale con lui, ripreso dalla telecamera nascosta.
La sera successiva Paul e Carlo hanno dato appuntamento al cronista di Panorama e al suo complice al Gay village di Roma, mostrando di trovarsi a loro agio in quell’ambiente. In questa occasione, Carlo più volte si è assentato sostenendo di averlo dovuto fare per evitare di incontrare quelli che aveva riconosciuto come altri preti o catechisti. La serata si è chiusa con lo stesso finale della precedente. Il giorno dopo, domenica 4 luglio, Paul ha celebrato la messa su un tavolino della propria abitazione, alla presenza del cronista di Panorama e del suo complice.

Il videoeditoriale del direttore: abbiamo le prove

Panorama ha verificato che Paul è effettivamente un prete. Con Carlo, invece, l’incontro si è svolto in un ristorante del centro di Roma, abitualmente frequentato da gay. Carlo ha indicato una coppia di uomini a un altro tavolo, sostenendo che uno dei due fosse un prete e che fossero «fidanzati». A suo dire, il locale è abitualmente frequentato da tanti prelati gay. Carlo ha sostenuto anche che almeno il 98 per cento dei preti che conosce è omosessuale, ma ha aggiunto che nella Chiesa di oggi c’è una parte «intransigente» che si sforza di non guardare la realtà, e un’altra parte più «evangelica», che invece riconosce e accetta il fenomeno dei preti omosessuali. Al termine del pranzo, Carlo ha portato il complice di Panorama nel suo appartamento, che è collegato a una grande struttura ecclesiastica, e ha avuto con lui un rapporto sessuale, anche questo ripreso dalla telecamera nascosta. Il cronista di Panorama ha anche filmato Carlo mentre celebrava la messa in una chiesa non lontana dal suo appartamento.

Sulla versione online di “Panorama” e sull’iPad saranno disponibili, dal 23 luglio, tutti i filmati a corredo dell’inchiesta.

VICARIATO: PRETI GAY SI DIMETTANO
CHI HA DOPPIA VITA SI DIMETTA, DICE VICARIATO Se ci sono sacerdoti gay, ''coerenza vorrebbe che venissero allo scoperto'', perche ''nessuno li costringe a rimanere preti, sfruttandone solo i benefici''. Lo afferma il vicariato di Roma in una nota diffusa all'indomani delle rivelazioni di Panorama su alcuni preti che condurrebbero una ''doppia vita'', frequentando nel tempo libero i locali di ritrovo degli omosessuali della capitale.

MANCUSO (ARCYGAY): ANCH’IO CON MONSIGNOR Che tanti sacerdoti siano omosessuali e cerchino sesso, anche a pagamento, con altri uomini ''non e' una novità'': non è stupito, Aurelio Mancuso, leader storico della comunita' lgbt italiana, dell'inchiesta di 'Panorama' sui preti gay. ''Anch'io, una quindicina di anni fa, ho avuto una storia con un monsignore'', aggiunge. ''Nella comunità si sa da sempre - spiega l'ex presidente di Arcigay - e' molto consueto che sacerdoti frequentino i luoghi di ritrovo degli omosessuali, come saune, bar, discoteche. Posti dove comunque non si va solo per fare sesso, ma anche per conoscere persone. E per entrare magari hanno fatto la tessera di Arcigay''. Con il loro vero nome? ''Perche' no, tanto sono protetti dalla legge sulla privacy''. E il monsignore? ''La storia è durata sei mesi, era il 1994 o il 1995. Era qui a Roma, lui era un alto funzionario vaticano. Poi ne ho perso le tracce, ma credo che stia sempre a Roma''. E l'alto prelato non e' l'unico prete con cui Mancuso abbia avuto una storia: ''Ce ne sono stati anche altri, e a volte ho scoperto solo dopo che erano sacerdoti''.


FOTO E VIDEO:
http://blog.panorama.it/italia/2010/07/22/...i-con-panorama/

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Comunque, quanta ipocrisia, ragazzi, quanta ipocrisia... che schifo, che squallore...
 
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perlanaturale
view post Posted on 23/7/2010, 13:49




O_O
 
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perlanaturale
view post Posted on 23/7/2010, 14:47




"Carlo ha sostenuto anche che almeno il 98 per cento dei preti che conosce è omosessuale, ma ha aggiunto che nella Chiesa di oggi c’è una parte «intransigente» che si sforza di non guardare la realtà, e un’altra parte più «evangelica», che invece riconosce e accetta il fenomeno dei preti omosessuali."
 
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view post Posted on 24/7/2010, 09:36
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http://notizie.virgilio.it/notizie/politic...a,25333487.html

Preti gay/ Franco Grillini: 'Panorama' ha scoperto l'acqua calda
"Se tutti gay abbandonassero clero, seri problemi organizzazione"
postato 14 ore fa da APCOM StampaInviaFacebookTwitterOK NotizieSegnalo
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Il settimanale 'Panorama', con la sua inchiesta sui preti gay, "ha scoperto l'acqua calda", secondo Franco Grillini (Gaynet). "Che quasi tutti i preti abbiano una vita sessuale è infatti cosa nota. Questa cosa è risaputa tanto quanto è vero un famoso adagio curiale secondo cui i preti son soliti ripetere 'fate quello che dico e non quello che faccio'", prosegue Grillini in una nota. D'altra parte è ovvio che sia così perché la sessualità umana, sia essa etero o gay, non è sopprimibile e il celibato dei preti semplicemente non esiste". "Il Vicariato di Roma - prosegue Grillini - invita i preti gay a dimettersi, in effetti sarebbe più coerente che non ci fossero omosessuali in un'organizzazione come la chiesa romano-cattolica principale avversario in Italia e nel mondo delle rivendicazioni per i diritti civili. Ma evidentemente la coerenza non è di questo mondo e la carne è tremula. Tuttavia temiamo che se tutti i gay nella chiesa cattolica lasciassero di colpo la chiesa stessa, cosa che a noi a piacerebbe moltissimo, si porrebbero seri problemi sul funzionamento della sua organizzazione. La verità - afferma Grillini - è che la sessuofobia vaticana, con la sua ossessione omofoba e misogina della vita, è condannata a subire uno scandalo al giorno. Per cui osiamo su timido consiglio: si abolisca il celibato, si lascino sposare i preti compresi quelli omosessuali, si abbandoni sessuofobia e omofobia. Altrimenti - conclude Grillini - il destino della chiesa romano cattolica, è quella di essere smentita un giorno sì e l'altro pure dalle malefatte pecorecce del suo clero".


http://blog.ilgiornale.it/tornielli/2010/0...a-ai-preti-gay/

24
Jul 10
Appunto sull’inchiesta di Panorama dedicata ai preti gay
Sul Giornale di oggi pubblico un articolo a partire dalla notizia della reazione del Vicariato di Roma all’inchiesta di Panorama sulle notti brave di alcuni sacerdoti a Roma, e sulle loro frequentazioni gay. Vi propongo alcune considerazioni al riguardo.
1) La mia prima reazione, nel leggere due giorni fa le anticipazioni stampa e nel vedere ieri il filmato messo in rete sul sito del settimanale, è stata quella di dire un’Ave Maria per i preti coinvolti: come sempre accade in questi casi l’anonimato non regge, le abitazioni risulteranno conoscibili per chi li frequenta; nel caso del prete di origini francesi si scorge la foto in bianco e nero di una donna, probabilmente la mamma, che speriamo non veda mai quelle immagini. Mi colpisce il fatto che, mentre nel Paese si discute animatamente sulla pubblicazione delle intercettazioni e sulla necessità di rispettare la privacy delle persone, le vite (non certo esemplari…) di questi anonimi sacerdoti vengano messe in pagina e in rete a loro insaputa e - immagino - senza il loro consenso. Non sto dicendo, ovviamente, che non si possano o non si debbano fare inchieste sull’argomento, che purtroppo offre materia e pure abbondante. Credo però esistano altri sistemi, più rispettosi delle persone. E altri stili, che non si riducono all’uso di telecamere nascoste e complici compiacenti disposti ad adescare o a farsi adescare per consumare, filmandolo, un rapporto omosex con un prete. Ricordo a questo proposito il libro Io, prete gay, scritto nel 2007 dal vaticanista Marco Politi, che ha raccolto la testimonianza, anonima, di un sacerdote omosessuale. Una lettura sconvolgente, utile per capire, ma senza alcuna concessione voyeristica o scandalistica.
2) Detto questo, però, come osservo nell’articolo pubblicato oggi sul Giornale, non si può non notare l’assoluta gravità di ciò che Panorama racconta nella sua inchiesta. Vale a dire la “schizofrenia” di persone che riescono a vivere una vita assolutamente doppia, e che dopo aver consumato un rapporto omosessuale con un partner occasionale conosciuto a una festa, vestono i paramenti per celebrare messa come se niente fosse accaduto. Come se questa fosse la normalità. Vedete, non è il peccato che scandalizza e indigna. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, aveva detto Gesù, salvando la vita a una donna che stava per essere lapidata. Non è il peccato, la debolezza, la caduta del sacerdote a scandalizzare. E non si tratta qui di disquisire sulle abitudini sessuali dei singoli individui, sulla loro libertà, etc. etc. E’ piuttosto il fatto che questo peccato da parte di alcuni preti - il venir meno al voto di castità, con rapporti omo o etero - in fondo, non sia più percepito come tale. Colpisce che vi siano preti che di giorno celebrano i sacramenti, studiano nelle facoltà pontificie o svolgono attività pastorali, e la sera, dismessa la tonaca (che forse non portano) o il clergyman, frequentano i locali gay alla ricerca di un compagno per la notte. Questo sì scandalizza, perché non è una novità che vi sia chi predica bene e razzola male, ma ciò che il settimanale descrive è a mio avviso qualcosa di più grave e consolidato. Come sapete ieri, in una nota, il Vicariato di Roma ha scritto che i sacerdoti gay con una doppia vita, oggetto dell’inchiesta di Panorama, “non dovevano diventare preti» e ora, per coerenza, dovrebbero “venire allo scoperto” perché “a causa dei loro comportamenti” viene “infangata l’onorabilità di tutti gli altri”. Il rischio è quello di generalizzare, dimenticando la dedizione con cui tanti bravi e santi sacerdoti svolgono la loro missione. Il rischio è anche quello di scagliare pietre come gli scribi e i farisei, dimenticando le parole di Gesù e lo sguardo cristiano sulle miserie umane e sull’abisso del peccato, lo sguardo di chi sa di essere bisognoso della misericordia di Dio, lo sguardo di chi non si erge a giudice considerandosi perfetto e migliore degli altri. Il rischio è infine quello di credere che il problema si risolva soltanto con la “pulizia”, con colpi di ramazza, pur necessari e in molti casi auspicabili. L’inchiesta di Panorama pone infatti domande serie sui criteri di ammissione e di selezione dei seminaristi, sulla loro formazione, sull’educazione a una sessualità matura, sulla disciplina del clero, su come i preti vengono seguiti e accompagnati dai loro vescovi, su quali risposte dare al problema della solitudine e sull’anonimato così facile nelle metropoli. Ma queste sono domande a cui non si risponde con un comunicato, con l’indignazione, o con un colpo di ramazza.


http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/10...444839607.shtml

CHIESA E OMOSESSUALITA'
«Sacerdoti e alti prelati nei locali per gay
della Capitale: inviti via sms o chat»
Il presidente di Arcigay Roma: fenomeno in calo,
ma i sacerdoti omosex alle feste sarebbero una decina CHIESA E OMOSESSUALITA'

«Sacerdoti e alti prelati nei locali per gay
della Capitale: inviti via sms o chat»

Il presidente di Arcigay Roma: fenomeno in calo,
ma i sacerdoti omosex alle feste sarebbero una decina

ROMA - Feste e afterhours, solo per preti gay nella Capitale. L'invito viaggia via sms e i locali sono sempre gli stessi. Lo sostiene un esponente di Arcigay: spesso nomi e indirizzi dei locali che ospiterebbero feste private omosex solo per religiosi verrebbero affidati alle chat. Come succede per il meccanismo di convocazione dei rave e per altri raduni esclusivi.
Sarebbero una decina a Roma - stando a quanto dichiara Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay della Capitale - i preti che frequentano gli ambienti gay della Capitale, e tra loro ci sarebbero sacerdoti di diversi ordine e grado, incluse «persone che con il tempo sono diventate vescovi».

ANONIMATO GARANTITO - «Non è un mistero che ci siano preti e sacerdoti che a Roma frequentano ambienti e locali gay - spiega Marrazzo - ma ovviamente si tratta di feste private. E comunque di certo non condanno tutto questo». Sms e chat garantiscono anonimato ed esclusività.
Di questi locali, i cui nomi si tramandano con un discreto passaparola, qualcuno gravita dalle parti della gay-street, via di San Giovanni in Laterano, altri dalle parti d Testaccio. Come il «69», frequentato ritrovo per feste in tema e solo per gay. E secondo Marrazzo al Gay Village, a Roma, una delle manifestazioni all'aperto più grande d'Italia - con discoteche, un ciclo teatrale, una rassegna di film -, la privacy è d'obbligo anche perchè «quando vengono certo non vestono la tonaca».

CACCIA ALLE STREGHE - Il fenomeno sarebbe comunque in netto calo, anche se «qualche seminarista viene a ballare al Parco del Ninfeo, ovviamente in incognito perchè il Village è sempre sotto i riflettori». I preti gay sarebbero numerosi «ma soprattutto con altri papi perchè Ratzinger ha condotto una campagna da caccia alle streghe, confondendo omosessualità e pedofilia», sostiene Alessio De Giorgi, direttore di gay.it.
Marrazzo racconta invece che lo scorso 2 luglio, alla vigilia del Gay Pride della Capitale, il sacerdote francese di cui fa riferimento un'inchiesta del settimanale Panorama potrebbe «essere stato al locale "69", nel quartiere Testaccio, dove spesso si organizzano afterhours per omosessuali», intorno alle 5 del mattino. Questo locale rientrerebbe nel giro di locali dove si organizzano feste per religiosi gay.


CONVOCATI VIA WEB - Per Marrazzo, invece, «il Gay Village è un posto sicuramente poco frequentato da sacerdoti gay soprattutto della zona, visto che spesso ci sono fotografi ed è un posto al centro dell'attenzione. Per loro ci sarebbe poca discrezione». Ma gli appuntamenti si ottengono anche in chat: attraverso il sito www.gay.it o la chat di Venerabilis, il web-site con dominio turco della sedicente "Fraternità omosessuale dei preti cattolici romani".
Già nella home page del sito si sottolinea di essere «per e con la Chiesa Cattolica Romana e dalla parte del santo Padre», e di voler essere di «aiuto ai sacerdoti, ai religiosi e ai laici "omosensibili" che si sforzano di vivere la ricchezza della vita umano-cristiana consapevoli dei propri limiti». La policy è chiara e prende le distanze dalla «lobby gay» e dalle associazioni italiane che fanno riferimento alla comunità lgbt. Ma il punto forte sono i chatters che chiedono se sei un sacerdote e se vuoi «dialogare con serenità e pace in chat».

PSICOLOGI ONLINE - Tra le chat tematiche quella «Chiedi al sacerdote», dove è possibile consultare «con assoluta tranquillità e riservatezza, sacerdoti, religiosi e alcuni laici, personale psicologo o medico». Come in tutte le chat che si rispettino anche Venerabilis ha i propri moderatori che bannano (escludono, ndr) chiunque usi un linguaggio volgare o scurrile. (fonte Ansa)


23 luglio 2010
 
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Haxeln
view post Posted on 24/7/2010, 10:16




continuo a dire, e quindi? che c'è di male se dei preti gay frequentano locali dove si riuniscono i gay? anche in questo senso è ora che la Chiesa cambi il suo atteggiamento nei confronti dei gay e li accetti, l'omossessualità non è un reato.
 
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view post Posted on 24/7/2010, 10:48
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C'è di male che questi preti sono ipocriti dalla doppia vita. E per di più ci vengono pure a predicare e a rompere le palle coi loro falsi moralismi.

E mentre per mestiere fanno i falsi moralisti ci rubano ogni giorno milioni di €.
 
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perlanaturale
view post Posted on 24/7/2010, 11:58




CITAZIONE (Haxeln @ 24/7/2010, 11:16)
continuo a dire, e quindi? che c'è di male se dei preti gay frequentano locali dove si riuniscono i gay? anche in questo senso è ora che la Chiesa cambi il suo atteggiamento nei confronti dei gay e li accetti, l'omossessualità non è un reato.

Il problema è uno solo, si chiama IPOCRISIA.
Pubblicamente l'omosessualità è sbagliata perchè contro natura, poi praticata e accettata solo tra di loro a patto che sia nascosta.
C'è di male che un prete che la notte gira per locali in cerca di incontri casuali, la mattina dopo indossi la tonaca e dica messa come se avesse una doppia personalità, per non parlare di chi la tonaca da quanto ho letto nell' articolo la indossava anche durante certi incontri...
 
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Felipe-bis
view post Posted on 24/7/2010, 16:59




Molti di questi preti sono in un conflitto particolarmente pesante, si sentono sinceramente portati -che lo siano o meno davvero- per il sacerdozio, ma ovviamente non riuscirebbero a sopprimere la parte di loro che ha bisogno anche di un'affettività (non solo sessualità) e una vita di relazione. Poi certo ci sono anche quelli esclusivamente sporcaccioni, bugiardi e psicolabili, ma credo siano una minoranza.
E' vero, vivono nell'ipocrisia, ma l'ipocrisia più grande è quella della chiesa ufficiale, anzi, è quella della religione, che insegna la crudeltà verso gli altri e spessissimo verso se stessi.
La mia personale opinione è che un religioso non possa avere tutto: ministero e vita affettiva/sessuale.
Comunque: in momenti come questi mi sento stranamente ottimista: o tutti i preti gay accoglieranno l'invito a spretarsi, e in questo caso il vaticano chiuderà bottega per mancanza di personale, oppure seguiteranno a nascondersi e a far danni ai loro datori di lavoro. A me va bene l'una e l'altra ipotesi.
 
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Ashmael
view post Posted on 24/7/2010, 22:57




Una disgustosa inchiesta scandalistica per scoprire l'acqua calda e dar modo alla chiesa di fare dei gay il capro espiatorio della pedofilia di molti preti. Non ci stiamo. E qualcuno può spiegare agli zozzoni do Panorama che i gay non sono travestiti con lo smalto alle unghie, come sembra implicare la foto?
Sono esempi di basso giormalismo scandalistico che bisognerebbe ignorare, non leggerseli da cima a fondo godendo, come qualcuno che non nomino
 
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perlanaturale
view post Posted on 25/7/2010, 13:00




Io invece penso che questa inchiesta serva, a far capire la realtà.
A chi magari la negava a priori etichettandola coma "bugia".
Nell' inchiesta non si è parlato di pedofilia, ma di doppia vita, e la foto raffigura lo smalto come simbolo di doppia vita, almeno x me è cosi
 
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Mattialeccese
view post Posted on 25/7/2010, 14:00




Più leggo gli interventi ufficiali del Vaticano più mi accorgo di quanto sia il divario, penso ormai incolmabile fra chiesa Ufficiale e chiesa reale o, se vogliamo vederla in altro modo, quanta ipocrisia ci sia nella Chiesa.
Il Vicariato di Roma dice ai gay di lasciare l'ordine, allora mi chiedo perchè si continua ad ordinare omosessuali? Nella mia presentazione ho accennato ad un mio amico gay che ha deciso, dietro indirizzamento del suo padre spirituale, ad entrare in seminario. Il Padre Spirituale oltre ad essere ex rettore del Seminario del Diocesi è anche vicario del Vescovo. Bene, questo buon uomo, evidentemente promotore di un personale codice comportamentale per i sacerdoti e sicuramente informato sui fatti, ha caldamente consigliato al mio amico "una volta entrato in seminario di non dire a nessuno di essere gay per evitare di ritrovarsi addosso seminaristi e preti!"...parole testuali! Io davanti a questa affermazione sono rimasto pietrificato e ho fatto notare al mio amico la gravità di queste parole ma lui preso dal fervore vocazionale ha giustificato dicendo che è un modo per evitare di avere "brutte esperienze" che potrebbero deviarlo dal suo percorso o di farsi dei nemici "metti che il rettore si innamora di me e arriva a minacciarmi?" (questo il suo pensiero!)...io ancora più allibito non ho saputo rispondere!
Tutto questo per dire che nei seminari o nell'ambito della Chiesa tutti sanno tutto, che i preti sanno chi dei loro colleghi fa la doppia vita, chi è gay e chi ha l'amante e tutto questo è accuratamente insabbiato e nascosto dalla montagna di ipocrisia e falsità che ogni giorno ci vengono propinate.
Adesso capite da cosa deriva il mio anticlericalismo (che non è anticattolicismo).
Per fortuna che di tanto in tanto un minimo di dignità viene fuori. Nella mia Diocesi il Vescovo ha avuto il coraggio di rimuovere 4 sacerdoti per "violazione dell'obbligo della castità".

Il Vicario poi dice che nessuno obbliga nessuno ad essere prete, allora perchè davanti ad un sacerdote che dichiara il proprio stato, le sue debolezze la prima cosa che si fa e di spostare il sacerdote in ambianti più "sicuri"? perchè ci si attiva subito per reprimere quello che è davvero naturale invece di spingere queste persone a non aver paura di se stessi e a vivere la propria omosessualità in modo sereno in grazia di Dio? Sono sicuri che non sono obbligati a nascondersi e a vivere la doppia vita?
 
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Haxeln
view post Posted on 25/7/2010, 14:42




il problema è che nella Chiesa vi è una vera e propria casta, e purtroppo numerose correnti conservatrici, che non vogliono nessun cambiamento. tutti i vertici della Chiesa sanno cosa sta succedendo, ma non hanno il coraggio di cambiare, la vedo brutta se non ci sarà una riforma morale interna. la Chiesa ha il coraggioso compito di stare al passo con i tempi, togliersi dalle numerose ipocrisie, e seguire veramente il messaggio del Vangelo. ma sopratutto lottare all'interno contro le correnti conservatrici. la Chiesa accetti il diverso e ne faccia la sua forza
 
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Felipe-bis
view post Posted on 27/7/2010, 19:36




http://www.uaar.it/news/2010/07/27/mons-ba...-che-preti-gay/

Mons. Babini: “meglio preti pedofili che preti gay”

Torna agli onori della cronaca mons. Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, e ci ritorna con dichiarazioni rilasciate anche questa volta al sito Pontifex (1). Diventato famoso a livello internazionale per aver definito “campagna sionista” le critiche formulate nei confronti della Chiesa per la gestione dei casi dei religiosi pedofili (cfr. Ultimissima dell’11 aprile (2), Babini propone ora l’ergastolo per i preti gay, perché l’omosessualità, dice, è “una vera perversione contro natura”. Anzi, precisa, “l’omosessualità in un prete, se tradotta in pratica depravata, é addirittura più grave della pedofilia, si tratta di uomini viziosi e perversi, che si sono abbandonati a oscene pratiche contro natura”. Il prelato sostiene del resto che, se gli fosse capitato un prete pedofilo, non lo avrebbe denunciato, ma avrebbe cercato di redimerlo. “Una volta queste cose non avvenivano”, commenta infine con un tocco di nostalgia: “in altre epoche i preti gay finirebbero in gattabuia”.

(1) http://www.pontifex.roma.it/index.php/inte...-non-avvenivano
(2) http://www.uaar.it/news/2010/04/11/pedofil...-contro-chiesa/
 
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