www.gaynews.it/view.php?ID=84802ZANARDI DENUNCIA ALTRI TRE PRETI
Ha raccontato degli abusi subiti quando era ragazzino
venerdì 28 maggio 2010 , di la Stampa
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E’ rimasto un’ora e mezza in Procura. Ha raccontato degli abusi subiti quando era ragazzino, da parte di don N.G., ma non solo quello. Ha segnalato ai magistrati i nomi di altri tre preti sospettati di pedofilia e di sacerdoti «informati sui fatti». Francesco Zanardi, il gay savonese ed ex amministratore del sistema informatico della Diocesi di Savona, ieri pomeriggio, non ha nascosto nulla ai sostituti procuratori della Repubblica, Giovanni Battista Ferro e Alessandra Coccoli. E non si è limitato a parlare. Ha anche consegnato i nastri di conversazioni da lui registate con alcuni sacerdoti, un’ampia documentazione, un memoriale di cinque pagine che ripercorre tutta la sua vicenda, raccomandate con ricevuta di ritorno.
Zanardi non era solo. Quando, poco dopo le 15, è entrato nell’ufficio al sesto piano di palazzo di giustizia dove è stato sentito dai magistrati, con lui c’era anche don Carlo Rebagliati, ex economo dimissionario della Diocesi. Alla fine, non ha nascosto la soddisfazione per l’esito dell’incontro. «Penso proprio - ha spiegato - di aver portato nuovi elementi al vaglio degli investigatori. Ma di più non fatemi dire. Non voglio pregiudicare eventuali indagini». Indagini che a questo punto dovrebbero allargarsi, prendere nuove direzioni. A don N.G., il sacerdote sotto inchiesta per gli abusi che avrebbe commesso a danno non solo di Zanardi, ma anche di altri giovani parrocchiani più di 25 anni fa, se ne potrebbero aggiungere altri tre. Uno era in seminario ai tempi in cui sono avvenuti i suicidi di due seminaristi, portati proprio di recente all’attenzione pubblica dal parroco di Lavagnola don Giovanni Lupino con una lettera aperta pubblicata su «Il Letimbro», il mensile della Diocesi, e dei quali il sacerdote ha anche parlato l’altra sera intervistato a Radio Savona Sound. Gli altri due esercitano tuttora il sacerdozio nel Savonese. Zanardi avrebbe fornito al magistrato anche i nomi delle presunte vittime che presto potrebbero essere convocate in Procura. Come molto presto dovrebbe essere sentito anche don Giovanni Lupino.
Zanardi, all’uscita da palazzo di giustizia, ieri ha ribadito la sua istanza al cardinale Angelo Bagnasco, in qualità di presidente della Cei, affinché il tribunale ecclesiastico proceda nei confronti di don N.G. con una condanna e un risarcimento dei danni «perchè in questo caso - ha sottolineato - esiste una confessione da parte del prete».
www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=77279Savona: l'operazione "Cupolone" di Zanardi contro i pedofili
"Negli ultimi mesi nel savonese, dopo la mia denuncia che risale a diversi anni fa, emergono continui casi di violenza su minori attribuibili per la maggior parte appartenenti al clero, non perche i sacerdoti pedofili siano numericamente di più, ma perche fino ad oggi la chiesa ha agito metodicamente, spostandoli in altre parrocchie, senza prendere provvedimenti efficaci e quindi ha permesso che il reato potesse essere reiterato. Da qui credo che sia comprensibile il motivo per il quale, nel caso dei sacerdoti le vittime sono molte di più. Bisogna anche calcolare che generalmente, nel caso il pedofilo sia un laico, spesso viene denunciato e segnalato, cosa che nel caso del sacerdote non avviene. A prova infatti, non esistono in Italia segnalazioni da parte delle curie nei confronti di sacerdoti pedofili alla magistratura, tutti i casi sono stati denunciati dalle vittime o dai famigliari.
Esiste anche un'altro triste motivo per il quale, in un certo senso spesso involontariamente tutti noi favoreggiamo questi crimini, si chiama omertà. Spesso pensiamo nell'incredulità, che questo non accadrà mai ai nostri figli o ai nostri cari, l'argomento è scomodo, difficile da affrontare, imbarazzante, sopratutto per coloro che hanno subito abusi. Diceva Harvey Milk "Spesso quando qualcosa ci fa paura, tendiamo a nasconderla più che possiamo. Così ci farà ancora più paura. Se invece la teniamo sempre in vista, allora si che la affronteremo e non ci dimenticheremo che questa cosa esiste.
Saremo più forti e non avremo più paura perche impareremo a combatterla.
In queste ultime settimane, sopratutto mamme, spesso mi fermano per strada, alcune vengono a casa, mi ringraziano per quello che sto facendo e spesso rattristate mi dicono che hanno paura ad esporsi, altre, molto poche mi chiedono cosa possono fare.
Direi che per prima cosa è necessario abbattere il muro di omertà, come è accaduto nel caso G. dove le vittime, non solo quelle prescritte ma anche giovanissime e recenti o con il mio aiuto o sole, hanno denunciato gli abusi.
Questo è servito per prima cosa a segnalare un potenziale pedofilo, N. G. che ha una cinquantina di anni, almeno ancora una ventina a disposizione per abusare.
In secondo luogo ha aiutato i magistrati, che solo con la mia denuncia, in quanto prescritta, non avrebbero potuto procedere.
Io Roberto Nicolick Don Rebagliati e Giovanni Lupino stiamo cercando di collaborare il più possibile affinché sia fatta chiarezza, troppi sono i casi noti mai denunciati, i tempi sono maturi. Invitiamo tutti a collaborare, il problema è comune, non risparmia nessuno. Chi volesse contattarci per posta l'indirizzo è
[email protected] le informazioni, come in tutti gli altri casi, saranno strettamente confidenziali. E' un dovere civico al quale non possiamo sottrarci".
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Venerdì 28 Maggio 2010 ore 14:29