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Preti pedofili e malversazioni nella diocesi di Savona, Ratzinger e Vescovi sotto accusa. Spretati don Nello Giraudo e don Giorgio Barbacini.

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view post Posted on 9/5/2010, 08:36
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Sarebbe interessante sapere da don Lupino perché si uccisero i seminaristi e csa sa degli abusi sessuali commessi nella diocesi di Savona.

Penso proprio che il coperchio si stia alzando sulle malefatte in diocesi.

Bisogna ringraziare i sacerdoti coraggiosi.
 
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www.ivg.it/2010/05/09/zanardi-manif...solo-chiarezza/

09 maggio 2010 delle ore 17:27

Zanardi “manifesta” davanti al Duomo: “Non voglio provocare, chiedo solo chiarezza”

Savona. “Non vuole assolutamente essere una provocazione anzi vuole essere un messaggio molto forte che spinga alla collaborazione e al rinnovo di una chiesa che, così com’è, forse, non piace tanto neanche ai fedeli”. Spiega così la sua iniziativa di questa mattina, un volantinaggio davanti al Duomo di Savona, l’omosessuale Francesco Zanardi che da tempo ormai sta denunciando, invitanto la Curia a prendere posizione, gli abusi subiti da un sacerdote.

Insieme a Zanardi, a distribuire il volantino che riportava anche alcuni passi del vangelo, c’erano gli esponenti del Pdl Fausto Benvenuto e Diego Gambaretto. Davanti alla cattedrale savonese è comparso anche Roberto Nicolick che ha voluto ringraziare pubblicamente Zanardi per aver avuto il coraggio di denunciare. Nicolick è infatti personalmente coinvolto in questa battaglia visto che suo fratello, dopo aver lasciato il seminario, iniziò una tragica parabola che lo portò poi alla morte.

L’ex consigliere provinciale si sta domandando se, visti i casi di abusi su minori che sono venuti alla luce, la decisione di suo fratello di fuggire dal seminario possa essere legata ad episodi di questo tipo.

“Lo scopo di questa iniziativa è che esca la verità – prosegue Francesco Zanardi -. A questo punto la verità è più che evidente. Non sono più solo io a sostenere delle accuse ma ci sono altre vittime ed una serie di sacerdoti. Il primo sacerdote uscito allo scoperto, Don Rebagliati, magari si poteva pensare che avesse delle preferenze e mi volesse aiutare vista l’amicizia che ci lega, però nel caso di Don Lupino non è così. Stanno cominciando ad uscire delle vere testimonianze, pesanti, su fatti anche accaduti nel seminario”.

“Fatti di cui eravamo al corrente che però non erano dimostrabili. Io ringrazio Don Lupino, così come Don Rebagliati per aver rotto questo muro di omertà che purtroppo spesso e volentieri la chiesa utilizza. Non so che cosa abbia in mano la magistratura ma spero che abbia delle prove concrete. Certamente dovrebbe avere delle denuncie di vittime che non sono in prescrizione. Io non so in quale modo si muoverà la Procura ma non credo stia ferma immobile” ha aggiunto il grande “accusatore” della Diocesi.

“Io voglio riuscire a portare altri sacerdoti a chiedere chiarezza a Monsignor Vittorio Lupi come lo stesso Vescovo ha più volte detto di volere. Spero che finalmente Lupi mi voglia ricevere in quanto vittima e portavoce delle vittime del savonese e cominci a fare qualcosa per queste persone, alcune delle quali con problemi di salute che sono una conseguenza degli abusi subiti” ha aggiunto Zanardi che ha concluso con un appello: “Serve un atto di umanità che aiuti ad alleviare le sofferenze delle vittime”.

www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=75678

Savona: preti e pedofilia, volantinaggio davanti al Duomo

Nuova iniziativa di protesta di Francesco Zanardi, (nella foto di Audiovisivi Gallo) il savonese che ha denunciato di essere stato vittima di una serie di abusi sessuali da parte di un ex sacerdote di Savona.

Oggi si e' tenuto un volantinaggio proprio davanti al Duomo di Savona con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla vicenda per la quale nei giorni scorsi e' anche intervenuto il vescovo Vittorio Lupi. 'Perche' i vertici della curia savonese dicono 'la verita' emerga'' ma non aprono i suoi archivi e minacciano Zanardi di querele, solo perché ha osato denunciare?- si chiede Zanardi- Perche' il vescovo non riceve me e le vittime? Perché i sacerdoti collaborano e vengono criticati dai vertici della curia. Forse perché hanno sfondato il muro di omerta'? Perche' la curia non fa qualcosa per le vittime che emergono grazie alla loro coscienza e ai miei appelli e non ammette cio' che 'Tutti sapevano'?', si domanda ancora il giovane savonese. 'Basta con questa omerta' che danneggia solo la chiesa di Dio i sacerdoti e i suoi fedeli, che la verita' emerga', aggiunge. Il volantinaggio, iniziato alle 10, si e' svolto regolarmente e senza proteste da parte dei fedeli che gremivano la chiesa principale della citta'.

r.c.

Domenica 09 Maggio 2010 ore 11:52

http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchiv...?objid=10417341

19-05-2010, STAMPA, SAVONA, pag.53

Sezione:
Autore:
CHIESTA AL SINDACO UN'ORDINANZA PER VIETARE MANIFESTAZIONI DAVANTI ALLE CHIESE Costantino attacca Zanardi
SAVONA Franco Costantino, il socialista capogruppo nella III Circoscrizione, attacca nuovamente Francesco Zanardi. L'«agguato» che il gay savonese ha teso domenica scorsa al vescovo Vittorio Lupi, a Lavagnola, dove era andato a impartire le cresime, non gli e' andato giu'. E cosi' ha preso, come si suol dire, carta e penna e chiesto l'intervento del sindaco, sollecitandolo a firmare un'ordinanza «per non consentire alcuna manifestazione davanti a luoghi sacri o di culto durante le ore di funzione religiosa». Spiega Costantino: «Pur essendo socialista e laico, credo nel senso civile della convivenza e quanto sta avvenendo incomincia ad essere deleterio e altamente oltraggioso sia per chi e' credente, che non». E aggiunge: «Siamo davanti a una vera provocazione e strumentalizzazione che talvolta prefigura caratteristiche di stalking. Se il monsignore Lupi non ha commesso alun reato, perche' colpevolizzarlo solo per la sua appartenenza alla Chiesa?». Zanardi, che ha denunciato alla Procura di essere stato violentato quando era ragazzino da un prete, DON N.G. (accusato da altre sette vittime dei presunti abusi, un paio dei quali sarebbe avvenuti in anni piu' recenti e quindi non rientrerebbero nella prescrizione del reato), domenica scorsa aveva fermato il vescovo Lupi per chiedergli del perche' nonostante le sue continue richieste, non voglia riceverlo per parla re della vicenda. «Nessuna porta chiusa - aveva risposto il vescovo -, ma senza il clamore dei media». Intanto ieri mattina, l'ex assessore Roberto Nicolick, si e' incontrato in Procura con il pubblico ministero Alessandra Coccoli. Nicolick sta cercando di conoscere la verita' sugli anni passati dal fratello in seminario, teme che possa anche lui aver subito abusi sessuali. «Il magistrato - ha spiegato uscendo dall'ufficio del sostituto procuratore - mi ha detto che se sono stati commessi dei reati, rientrerebbero comunque nella prescrizione, dal momento che mio fratello ha frequentato il seminario fra il 65 e il 68. Un'indagine quindi non e' possibile. Cerchero' allora la verita' da solo. Cerchero' i seminaristi che erano con mio fratello, parlero' con tutti».

Edited by GalileoGalilei - 25/5/2010, 11:00
 
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http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/savon...ti_ospiti.shtml

Gigolò gay ospiti dei preti
10 maggio 2010
| Alberto Parodi

Tra i clienti anche politici. Un sacerdote alla vittima di abusi: vuoi soldi ?

Prostituzione minorile, maschile. Giovinetti sbandati, con storie difficili alle spalle, senza casa, ospitati in comunità di recupero e di assistenza gestite dalla Diocesi, che si sono prostituiti, volontariamente, in cambio di regalie, soldi, e vestiti. Tra i clienti noti esponenti politici e amministratori, compresi assessori attuali e non di importanti comuni rivieraschi, tra cui esponenti della cultura locale.

«Fidanzati» che venivano prelevati, consenzienti, nelle strutture in cui erano ospitati e finite di recente nel mirino delle indagini dei magistrati della Procura di Savona che sta lavorando da mesi su abusi sessuali e storie di pedofilia che hanno già portato ad indagare l’ex sacerdote Nello Giraudo.

È lo spaccato emerso a margine dei recenti interrogatori di nuove presunte vittime del prete di Feglino che sino a pochi mesi fa era stato cappellano del carcere Sant’Agostino di Savona, e ancora prima parroco viceparroco a Spotorno.

È quanto emerso nel filone d’indagine affidato alla seconda sezione della squadra Mobile della questura di Savona, specializzata in violenze sessuali.

I nomi dei politici coinvolti in queste torbide storie la cui veridicità è tutta da appurare- nomi raccolti durante confidenze tra le vittime che si sono presentate in Procura- sono stati fatti anche a sacerdoti e testimoni sentiti dai sostituti procuratori che conducono l’inchiesta, G.B. Ferro e Alessandra Coccoli. Circostanze riferite anche da chi si è presentato di recente per denunciare i presunti abusi subiti (i fatti risalirebbero a più di una decina di anni fa) negli scout. In alcuni casi le indicazioni sui rapporti con i politici sono finite nei verbali firmati dalle «persone informate sui fatti», ma in altri tenute al di fuori per le difficoltà di individuazione da parte delle presunte vittime che li hanno indicato solo successivamente. E in altri casi i nomi sono finiti in registrazioni di conversazioni telefoniche tra le presunte vittime, ex dipendenti della diocesi e gli stessi vertici della Curia. A cui i nomi sono stati fatti. Coinvolgimento tutte da verificare, ma oggetto di rivelazioni da parte di chi si è scambiato confidenze sui periodi passati insieme nelle comunità teatro di abusi. In base ai dialoghi «sbobinati» i vertici della diocesi sarebbero stati al corrente degli abusi segnalati. Nei file audio consegnati alla polizia anche i dialoghi registrati da parte delle presunte vittime con alti vertici della diocesi che chiedono informazioni su quanto chiesto dai magistrati e loro riferito: «Chi è stato sentito? Chi cercano? Vi servono soldi? Avete problemi economici»? Alcuni degli stralci più imbarazzanti.

Edited by GalileoGalilei - 11/5/2010, 23:23
 
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www.gaynews.it/view.php?ID=84685

NICOLICK CHIEDE ALLA CURIA LE CARTE DEL FRATELLO SEMINARISTA
Nicolick ha incontrato e ringraziato pubblicamente per la sua battaglia il gay savonese Francesco Zanardi, dalle cui denunce è scaturita l’inchiesta sul sacerdote pedofilo
martedì 11 maggio 2010 , di la Stampa

zoom A A A Scrivi a Gaynews Invia ad un amico Stampa

Savona - Una richiesta ufficiale, inviata al vescovo Vittorio Lupi e al rettore del Seminario vescovile di Savona, don Piero Giacosa. Roberto Nicolick, «in qualità di fratello del già seminarista Alessandro Nicolick, deceduto negli anni scorsi» chiede di poter avere, o almeno visionare, tutta la documentazione «educativa e psicologica» relativa alla permanenza in Seminario del fratello nel triennio 1965-1968. Alla luce delle ultive rivelazioni sui casi di pedofilia che hanno investito un (ex) religioso savonese, l’ex cappellano del carcere N.G., per il quale è stata avviata la pratica canonica di riduzione allo stato laicale, e alle rivelazioni di don Giovanni Lupino che sul «Letimbro» aveva parlato di due seminaristi suicidi, dicendosi pronto a riferire ai magistrati quanto è a sua conoscenza, Nicolick ha deciso di uscire allo scoperto.

In realtà già nell’aprile scorso l’ex consigliere provinciale aveva parlato sul suo blog della vicenda umana del fratello, fuggito inspiegabilmente, a 13 anni, dal Seminario, finito nel tunnel della droga e morto qualche anno fa di Aids senza aver mai voluto svelare ai familiari cosa lo aveva spinto a quel gesto.

«In tutti questi anni, di fronte al suo doloroso silenzio, e soprattutto di fronte alla sua terribile morte, mi sono sempre chiesto: quale fu il motivo catalizzatore di questa sua rovina? Cosa accadde tra le mura del seminario, che lo indusse a fuggire? Perché Alessandro non volle mai raccontare la sua esperienza nel Seminario? Cosa vide o cosa gli accadde in quei lontani anni?».

Domenica, davanti al Duomo, Nicolick ha incontrato e ringraziato pubblicamente per la sua battaglia il gay savonese Francesco Zanardi, dalle cui denunce è scaturita l’inchiesta sul sacerdote pedofilo. Zanardi era impegnato in un volantinaggio diprotesta a cui si sono aggiunti anche due esponenti del Pdl: Fausto Benvenuto e Diego Gambaretto.

L’inchiesta sulla pedofilia nella chiesa savonese si arricchisce ogni giorno di nuovi capitoli. Dopo le accuse di Francesco Zanardi sul ruolo giocato da don N.G. non soltanto nel suo caso personale ma anche in quello di altri coetanei, ragazzi «difficili» che frequentavano i campi scout, ecco le inquietanti rivelazioni questa volta di un sacerdote, don Giovanni Lupino, circa i misteriosi suicidi che sarebbero avvenuti nel seminario savonese e che - questa sembra essere la conclusione - potrebbero essere collegati ai comportamenti di uno o più sacerdoti nei confronti dei giovani, giovanissimi allievi.

Ad aggiungere - se possibile - altri elementi di inquietudine che, anche se non penalmente ormai più rilevanti visto il troppo tempo trascorso dai fatti, ci sarebbe poi l’indiscrezione secondo cui alcuni dei ragazzi «difficili» ospiti delle comunità di recupero gestite dai preti accusati di pedofilia si sarebbero sarebbero addirittura prostituiti, volontariamente, a «clienti» esterni, alcuni dei quali avrebbero avuto, allora come oggi, in carico politico-amministrativi. Balletti verdi all’ombra della Torretta?

Infine si è aperto un ulteriore capitolo, quello relativo alla gestione economica della Curia, che vedrebbe l’economo dimissionario don Carlo Rebagliati nel duplice ruolo di accusato (a tirarlo in ballo anche il vescovo Lupi in un recente comunicato) e accusatore. Esecondo Francesco Zanardi, da sempre amico dell’ex economo, don Rebagliati a suo tempo avrebbe ricevuto importanti attestazioni di stima dall’allora vescovo mons. Calcagno, che avrebbe respinto già nel 2004 la sua offerta di dimissioni, esortandolo, come difatti avvenne, a rimanere al suo posto. (di Marco Raffa)
 
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http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/savon...si_scotta.shtml

Memoriale che scotta sui conti della diocesi
11 maggio 2010
| ALBERTO PARODI

Lo ha preparato l’ex economo“per aiutare il lavoro dei magistrati”

Si va da presunti abusi sessuali, edilizi, a spericolate operazioni finanziarie, violazioni di vincoli paesaggistici, passando per bilanci in rosso, sino a contenziosi su lasciti ed eredità, per arrivare a concerti non autorizzati in luoghi di culto, spaccio di droga in agriturismi e cooperative sociali poi chiuse, e arrivando alla commercializzazione non autorizzata di vino.

Un memoriale da consegnare alla magistratura «per aiutare le indagini e fare chiarezza sull’operato dei vescovi negli ultimi quindici anni» in cui dentro c’è tutto. Tutto quello che riguarda la vita economica della diocesi di Savona-Noli e i difficili rapporti, anche finanziari, tra l’ex economo don Carlo Rebagliati e i tre vescovi che si sono succeduti durante il suo mandato. Compresi i carteggi con monsignor Domenico Calcagno, a capo della curia savonese dal 2002 al 2007.

Don Carlo Rebagliati, attuale parroco di Noli, ieri mattina si è presentato in Vescovado, all’Istituto per il sostentamento del clero, e nella sede della «sua» cooperativa Coedis per annunciare le sue intenzioni, dopo essere stato sentito per ben tre volte dallo stesso procuratore capo Francantonio Granero e dal sostituto G.B. Ferro, a cavallo tra marzo e aprile scorso: «Ho collaborato con la Procura rispondendo alle domande che mi sono state fatte e per spiegare i mancati controlli sulla gestione effettuati dai vari vescovi che si sono succeduti in curia in base all’articolo 18 della legge numero 222 dell’85 sui beni ecclesiastici riconosciuti dalle leggi civili».

Scottante il dossier, composto da una dozzina di pagine, il cui contenuto è già stato anticipato agli stessi vertici della diocesi, alla Procura e agli agenti della squadra mobile della Questura che si sono concentrati sugli aspetti che potrebbero avere una rilevanza penale.

Si va dagli aspetti economici della difficile trattativa, su cui i magistrati hanno indirizzato la loro curiosità, per lo sfratto della tipografia Sabatelli dal piano terra del Palazzo Vescovile e relativa buonuscita. Un aspetto già sotto la lente della Procura, soprattutto per quanto riguarda la gestione della buonuscita in denaro su cui si adoperarono come mediatori Carisa e Unione Industriali. Oppure il rifacimento del tetto dell’oratorio di Nostra Signora di Castello per cui furono interpellate cinque ditte tra cui la cooperativa Coedis, fondata dall’ex economo. Lo scontro interno ci fu per la volontà di far lavorare un’altra ditta, l’impresa di costruzioni Sergal di Alessandria, più vicina al vescovo Calcagno, ora segretario Apsa (amministrazione patrimonio sede apostolica). Tra i punti chiacchierati anche il vecchio monastero di San Giacomo in Latronorio tra Varazze e Cogoleto. Di proprietà della diocesi, in parte recuperato da Calcagno. «Non so se ci sono estremi per reati penali toccherà ad altri valutare» ha spiegato don Rebagliati che si è dimesso una settimana fa da direttore dell’ufficio dei beni culturali ecclesiastici, da delegato per i rapporti con le Soprintendenze, da direttore del museo diocesano e da responsabile diocesano per l’ediliza di culto. Intanto ieri mattina è arrivata la precisazione del responsabile comunicazione della diocesi, don Angelo Magnano sui rapporti con rebagliati: «Mi scuso con don Carlo Rebagliati per alcune mie affermazioni che potevano figurare come lesive della sua onorabilità. Lui stesso mi ha ragguagliato con ampia documentazione sulle istruzioni della Cei in materia amministrativa, che non conoscevo in dettaglio, e ritengo le spiegazioni da lui ricevute pienamente soddisfacenti. Colgo l’occasione per ribadire a don Carlo Rebagliati la mia stima come confratello nel ministero sacerdotale e auspico che si possa ritrovare in diocesi, con il concorso di tutti, uno stile di carità e di ascolto reciproco, unica condizione per poter annunciare il Vangelo di Cristo in modo credibile». Anche il teologo don Giampiero Bof, figura di spicco del clero savonese, già coordinatore di Curia, è intervenuto con un messaggio di solidarietà a Francesco Zanardi che ha denunciato i presunti abusi sessuali subiti dall’ex sacerdote Nello Giraudo: «Affinché tu non ti senta costretto o impedito nell’eventuale denuncia di miei comportamenti, azioni o omissioni, dalla necessità di ricorrere a testimonianze in qualunque modo carpite, come quelle a carico d’altri, che mi hai proposto e che io non ho voluto prendere in considerazione- ha scritto Bof a Zanardi il mese scorso- mi dichiaro disposto a firmare l’elenco di tutte le denunce, o che tu consideri tali, da te avanzate e da me ascoltate nei colloqui privati e riservati che sono intervenuti tra noi».
 
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http://www.ivg.it/2010/05/13/scandalo-pedo...-che-chiarezza/

13 maggio 2010 delle ore 15:16

Scandalo pedofilia: Zanardi organizza messa e fiaccolata per chiedere “chiarezza”

Savona. Francesco Zanardi non ferma la sua battaglia affinché emerga la verità sui sacerdoti-pedofili nella Diocesi di Savona, anzi riaccende le luci sul problema con una nuova iniziativa. Domenica 16 maggio, alle 20, presso la chiesa di S. Dalmazio a Lavagnola, alcuni sacerdoti in collaborazione con l’omosessuale savonese, genitori e parenti delle vittime infatti chiederanno alla Curia savonese che “Sia fatta chiarezza” sui recenti scandali che la vedono coinvolta.

Il programma della “manifestazione” sarà il seguente: alle 20 ci sarà una funzione penitenziale, a seguire un corteo pacifico percorrerà, partendo dalla chiesa di S. Dalmazio, le vie di Savona fino ad arrivare davanti al Duomo. “Negli ultimi mesi, in tutto il mondo, i vertici della Chiesa sono accusati di avere coperto sistematicamente orrendi crimini nei confronti di minori. La Chiesa dice di voler fare chiarezza, alcuni sacerdoti savonesi hanno rotto il muro di omertà, ma ce ancora troppo silenzio” dice Zanardi.

“Qui non si tratta di cose futili come il danaro, parliamo di giovani vite, che potrebbero essere quelle dei nostri cari. Abbiamo un dovere civico: tutelare le nuove generazioni e costruire un futuro che sia migliore. Tutti insieme dobbiamo abbattere questo muro di omertà che da anni rovina la Chiesa di Dio, al quale io credo, Chiesa che spesso si distacca da Dio e dal Vangelo” conclude il grande “accusatore” della Curia.

 
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www.ivg.it/2010/05/14/zanardi-ospit...e-della-chiesa/

14 maggio 2010 delle ore 09:57

Zanardi ospite di “Mattino5″: “Spero nella collaborazione della Chiesa”

Savona. Questa mattina Francesco Zanardi è stato ospite, dalle 9,10 alle 9,30, della trasmissione televisiva “Mattino 5″ durante la quale si è parlato del Terzo Segreto di Fatima e dello scandalo pedofilia nella Chiesa. Nel salotto della trasmissione di Canale5 era presente anche il Prof. Solideo Paolini che ha dato la sua opinione in proposito.

“Sono scettico sulla rivelazione del segreto di Fatima” ha detto Francesco Zanardi che sullo scandalo pedofilia-Chiesa ha aggiunto: “Se i vescovi non collaborano con la magistratura è un problema. Purtroppo io ho scritto al Papa e non ho avuto risposta. Per questo dico di essere scettico circa una possibile apertura della Chiesa. Il mio auguri comunque è che quanto espresso dalla Santa Sede non sia una ‘bufala’”.

www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=76076


Savona: terzo segreto di Fatima, Zanardi ospite a Mattino 5

Il terzo segreto di Fatima è stato spiegato dallo studioso delle rivelazioni mariane Solideo Paolini insieme a Francesco Zanardi il savonese che ha denunciato di essere stato vittima di diversi episodi di abusi sessuali da parte di un ex sacerdote della Diocesi di Savona stamane nel programma "Mattino 5" in onda su Canale 5. Zanardi e Paolini sono stati intervistati da Paolo Del Bobbio.

"La dichiarazione del Papa per me che sono stato vittima di un sacerdote pedofilo è davvero grossa. Io personalmente - ha spiegato Zanardi - sono scettico. Questo segreto è stato tirato fuori in questo momento. Forse poteva essere svelato prima. Sto conducendo una battaglia a Savona pazzesca, ma i vescovi non collaborano nonostante vi sia un'inchiesta della Procura". "Ho scritto al Papa-ha continuato Zanardi- ma non ho ricevuto nessuna risposta. Spero che quella del Papa non sia una bufala".

g.bar.

Venerdì 14 Maggio 2010 ore 09:31
 
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view post Posted on 16/5/2010, 19:21
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www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=76220

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Savona: blitz di Zanardi incontro ravvicinato col vescovo

"Tutte le volte che le viene da me viene sempre con le tecamere e non va bene". Incontro ravvicinato stamattina tra Francesco Zanardi, il gay che ha denunciato di essere stato vittima di abusi sessuali da parte di un sacerdote e il vescovo Vittorio Lupi all'esterno della chiesa di San Dalmazio a Lavagnola, dove erano in corso le cresime. "Monsignore lei non mi da udienza. La Curia sa benissimo di avere un prete pedofilo e lo lascia andare in giro liberamente", è l'accusa rivolta da Zanardi al presule di Savona che a quel punto cercando di evitare polemiche e telecamere e' entrato in chiesa. 'Io ho denunciato degli episodi alla Procura-ha proseguito Zanardi-la Curia è a conoscenza di tutto, ma non interviene e non si capisce il perchè".

Intanto questa sera alle 20 nella chiesa di San Dalmazio a Lavagnola, alcuni sacerdoti, in collaborazione con Francesco Zanardi, genitori e parenti delle vittime, chiederanno alla Curia savonese che sia fatta chiarezza sui recenti scandali che la vedono coinvolta. Dopo la funzione penitenziale, un corteo pacifico percorrerà, partendo dalla chiesa le vie di Savona fino ad arrivare davanti al Duomo.

Questo il tragitto: partenza artenza dalla chiesa di S. Dalmazio passando per via S. Dalmazio proseguendo per via Crispi, via Torino, via Piave, piazza Aurelio Saffi, via Boselli, piazza Mameli, via Ratti, corso Italia, piazza Sisto fino a via Aonzo per terminare davanti al Duomo di Savona.

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Domenica 16 Maggio 2010 ore 13:35

http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/savon...pedofilia.shtml

Vittima di pedofilia incontra
il vescovo di Savona-Noli
16 maggio 2010

«Tutte le volte che lei viene da me, viene sempre con le telecamere, e non va bene»: così il vescovo della Diocesi di Savona-Noli, monsignor Vittorio Lupi, ha risposto questa mattina a Francesco Zanardi, l’omoessessuale savonese che tempo fa ha denunciato di essere stato vittima da ragazzo di abusi sessuali da parte di un sacerdote e che ha avvicinato Lupi all’esterno della chiesa di San Dalmazio a Lavagnola, dove erano in corso le cresime.

«Monsignore lei non mi dà udienza. La Curia sa benissimo di avere un prete pedofilo e lo lascia andare in giro liberamente», è stata l’accusa rivolta da Zanardi al presule di Savona che a quel punto, cercando di evitare polemiche e telecamere, è entrato in chiesa.

«Io ho denunciato degli episodi alla Procura - ha proseguito Zanardi - la Curia è a conoscenza di tutto, ma non interviene, e non si capisce il perché». Alcune settimane fa, Zanardi ha fatto parlare di sé per il suo “matrimonio” con il compagno.

Intanto, alle 20 di questa sera, nella stessa chiesa di San Dalmazio, alcuni sacerdoti, in collaborazione con Francesco Zanardi, e con genitori e parenti delle vittime, chiederanno alla Curia savonese che sia fatta chiarezza sui recenti scandali che la vedono coinvolta: un corteo percorrerà le vie di Savona sino ad arrivare davanti al Duomo.

www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=76177

Savona: preti e pedofilia, ventiduenne dal pm Ferro

Per l'inchiesta su preti e pedofilia è stato ascoltato in Procura, dal sostituto G.B. Ferro, un ventiduenne che, sei anni fa, avrebbe subito abusi in un campo scout da parte di don N.G., l’ex sacerdote sotto inchiesta. Si tratta, a differenza di altri episodi denunciati, di un caso perseguibile perché non ancora prescritto. Intanto Zanardi ha confermato la sua iniziativa: domani con altri amici organizzerà una fiaccolata in città (partirà da Lavagnola) per protestare contro l’atteggiamento della Curia.

r.c.

Sabato 15 Maggio 2010 ore 07:17

http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/savon...a_vescovo.shtml

Abusi, apertura del vescovo
«Dio perdoni i nostri peccati»
15 maggio 2010
| Alberto Parodi

Organizzata una veglia di preghiera di perdono “sulle vicende della chiesa savonese”

Vittorio Lupi, vescovo della Diocesi di Savona-Noli

Una veglia per chiedere perdono «a Dio per il male compiuto» sarà organizzata dal vescovo Lupi in persona. Per fare penitenza «e aprirsi alla speranza».

Dopo la messa -fiaccolata, come gesto spontaneo organizzato da sacerdoti e vittime di abusi legati alla pedofilia, che si sono autoconvocati per domani sera alle ore 20 a Lavagnola, ieri pomeriggio anche la Diocesi, attraverso i suoi massimi vertici -il monsignor vescovo della curia Savona-Noli Vittorio Lupi- ha preso posizione. Ufficialmente.

L’uffico stampa della curia diocesana di Savona-Noli ha annunciato che una veglia presieduta dal vescovo si terrà sabato prossimo, il 22 maggio, alle ore 21 in Cattedrale, in Duomo.

Una presa di posizione ufficiale in cui il vescovo Lupi rompe il silenzio «pubblico» di questi giorni e fa una sorta di autocritica a nome della diocesi, preparando un dialogo con le vittime di abusi e soprattutto con i sacerdoti che si sono schierati a loro difesa. Nei giorni scorsi una missiva vergata da Lupi è stata consegnata ad uno dei grandi accusatori della diocesi sui mancati controlli, don Carlo Rebagliati, ora parroco a Noli, ed ex economo per 15 anni della Curia.

«Le recenti vicende della nostra chiesa locale- scrive monsignor Lupi nella lettera d’invito ai sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, alle aggregazioni laicali, alle confraternite e a tutti i fedeli delle comunità parrocchiali- fanno sentire particolarmente adatte a noi le parole del Papa a Fatima: “Le maggiori sofferenze della Chiesa non vengono dai nemici, ma dal suo interno”. Sono le sofferenze legate alle nostre debolezze, ai nostri peccati, alle nostre divisioni. Anche il peccato può diventare occasione di bene se lo si riconosce come tale, lo si rifiuta e si sa ripartire con nuovo slancio di sincera conversione. E’ quello che vogliamo fare insieme: reagire allo scoraggiamento e scuoterci dal torpore».

Il messaggio del vescovo si conclude «chiedendo perdono a Dio per il male da noi compiuto». La veglia sarà organizzata dall’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile insieme ad altre realtà ecclesiali. E nella nota della diocesi redatta da don Carlo Magnano, parroco di Villapiana, e responsabile dell’ufficio stampa diocesano uno scatto di orgoglio misto ad ironia: «Gli organizzatori non temono la “concorrenza” (scritto tra virgolette) della finale della Champions League con l’Inter in campo». Intanto da don Giovanni Lupino è arrivato un plauso all’iniziativa del vescovo che aveva sollecitato nei giorni scorsi da Lavagnola: «Una preghiera in più non fa certo male, sono contento della decisione presa dal vescovo Lupi, noi comunque non rinunceremo alla nostra veglia».
 
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http://www.savonaeponente.com/2010/05/19/p...e-ce-ne-troppa/

Pedofilia nella diocesi di Savona. L’ex economo ammette: “Ce n’è troppa”
"Savona", Attualità, Cronaca | Sergio Bagnoli | maggio 19, 2010 alle 17:21 - Stampa articolo Stampa articolo

di SERGIO BAGNOLI – Sorprendente presa di posizione lunedì mattina da parte di Don Carlo Rebagliati, l’ex economo della Diocesi di Savona ed ora parroco di Noli: “Non sono solo i miei problemi di salute ad avermi consigliato a rinunciare all’importante ruolo che avevo in Diocesi, ma ero giunto a provare disgusto verso una situazione confusa in cui intuivo l’esistenza di troppi casi di pedofilia”.
Questo, dunque, l’amaro sfogo del sacerdote di grande esperienza che non esita a definire Francesco Zanardi, l’omosessuale savonese vittima di abusi perpetrati contro di lui adolescente da un sacerdote, don Girando, che sta per essere ridotto allo stato laicale, “una vittima peraltro oggi mal consigliata e, forse, etero-diretta”.
Domenica scorsa Zanardi aveva teso un agguato, guarda un po’ alla presenza delle telecamere di Primocanale, al nuovo Vescovo della Diocesi Mons. Lupi mentre questo era impegnato ad impartire le Cresime nel quartiere periferico di Lavagnola. Monsignor Lupi, visibilmente contrariato da questo inatteso fuori programma evidentemente organizzato non dal solo Zanardi sul sagrato di San Dalmazzo, la parrocchiale del rione savonese, aveva severamente apostrofato l’uomo: “Ma lei viene da me solamente con la scorta della televisione?” gli ha chiesto, dimostrandosi però disposto ad incontrarlo in privata sede al di fuori della portata del curioso “occhio catodico”.
La mattina successiva, invece, la sorprendente intervista concessa da Don Carlo alla stessa emittente genovese, molto seguita in Liguria. Il nuovo Vescovo di Savona si trova ora a gestire una situazione assai difficile, quella di una Chiesa diocesana che ai più sembra essere precipitata nel caos più completo. Se da una parte, infatti, il prestigio del “Corpo mistico di Cristo” presso i fedeli sembra essere messo in discussione dal comportamento illegittimo di un pugno di sacerdoti infedeli, dall’altro le accuse mosse da Zanardi chiamano in causa anche i predecessori di Mons. Lupi , nella fattispecie, Mons. Lanfranconi e Mons. Calcagno, coinvolgendo la Diocesi fin dal suo vertice. Ci si chiede, nella Curia della città in riva al Le timbro, se dietro a Zanardi non ci sia lo zampino di qualche circolo massonico- laicista interessato a denigrare la Chiesa nel suo complesso. Proprio per evitare un crollo di autorevolezza dell’istituzione che rappresenta Mons. Lupi si augura che la magistratura faccia rapidamente il suo corso, almeno relativamente a quei fatti ancora perseguibili per legge. Per molti altre ipotesi di reato è, infatti, già intervenuta la prescrizione. Francesco Zanardi, intanto, sembra ogni giorno che passa sempre più determinato ad andare sino in fondo: ciò che ha subito quando era poco più di un bambino lo ha talmente segnato, e non poteva essere altrimenti, da rendere disperata la sua voglia di giustizia anche se chi nell’ombra cerca di ricavare delle utilità sfruttandone la storia merita, secondo la Curia, lo stesso disprezzo riservato a quegli ecclesiastici autori degli asseriti abusi su minori.
 
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Savona: giallo a Villapiana, Zanardi aggredito sotto casa

Due uomini hanno aggredito Francesco Zanardi, il gay savonese che ha denunciato di aver subito quando era ragazzino abusi sessuali da parte di un prete. E' stato picchiato nella zona di via Torino, nel quartiere di Villapiana. Zanardi non è neppure andato a farmi medicare in ospedale. Dopo l'aggressione è riuscito ad entrare nel portone. Ancora non è riuscito a spiegarsi i motivi dell'aggressione. Zanardi spera che i due non c'entrino nulla con la battaglia che sta conducendo in questi mesi sulla questione dei preti e della pedofilia.


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Giovedì 20 Maggio 2010 ore 06:36
 
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Zanardi aggredito sotto casa
20 maggio 2010
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Francesco Zanardi, il gay savonese che ha denunciato di essere stato vittima, da adolescente, di un prete pedofilo finito sotto inchiesta da parte della Procura di Savona, è stato aggredito ieri sera per strada mentre stava tornando a casa. L’episodio risale alla settimana scorsa ma la notizia, riportata oggi dalla Stampa, è emersa solo nelle ultime ore.

«Non so chi fossero e neppure mi spiego i motivi dell’aggressione - ha detto Zanardi -. Spero che non c’entrino con la battaglia che sto conducendo in questi mesi sulla questione dei preti e della pedofilia. Ma né le minacce che ricevo continuamente né la violenza, potranno farmi recedere dalla mia iniziativa». Zanardi, secondo la ricostruzione fatta, è stato avvicinato da due individui che dopo averlo aggredito gli hanno sferrato un pugno in pieno volto. Poi si sono allontanati indisturbati. L’aggressione si è verificata nella zona di via Torino, nel quartiere savonese di Villapiana. «Affinché l’episodio non venisse strumentalizzato non sono neppure andato a farmi medicare in ospedale, anche se il pugno è stato davvero forte - ha detto zanardi -. Per fortuna sono riuscito ad entrare nel portone e a chiudermi dentro, così quei due sono stati costretti alla fuga»
 
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Savona: la polizia indaga sull'aggressione a Zanardi

Indagini della polizia sull’aggressione subita qualche sera fa da Francesco Zanardi. Gli agenti della Digos hanno interrogato il gay savonese per ricostruire l’accaduto. L’episodio è avvenuto nella zona di via Torino, a pochi passi dal palazzo dove abita Zanardi. L’uomo stava rincasando, era ormai vicino al portone, quando si sono avvicinati due sconosciuti che, senza dire una parola, lo hanno aggredito. Un pugno, in pieno volto, poi la fuga.


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Venerdì 21 Maggio 2010 ore 07:05
 
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Savona: chiesa e pedofilia, faccia a faccia Lupi/Zanardi

Un colloquio durato un'ora e mezza tra Francesco Zanardi e il vescovo Vittorio Lupi. In udienza privata, chiesta da Zanardi che ha denunciato di essere stato vittima quando era ragazzo di un ex sacerdote, è stato chiesto al presule, affiancato dal suo vicario monsignor Andrea Giusto, di collaborare con la magistratura e con le vittime degli abusi subiti affinché si faccia piena luce su vicende "scomode" contestate alle Curia savonese. "Il vescovo, che certamente non poteva sapere degli scandali accaduti anni fa - ha detto al termine dell'incontro Francesco Zanardi - mi ha ascoltato ed è apparso molto disponibile e collaborativo. Ha voluto sapere e conoscere diverse circostante. Gli ho fornito elementi di valutazione importanti per poter approfondire la vicenda a cominciare da un elenco di nomi di sacerdoti che sanno e possono illuminarlo sulla verità. Il presule mi ha rassicurato dicendomi che già nei prossimi giorni riceverà altre vittime che hanno chiesto udienza queste persone con le quali continuare lo studio della vicenda". "Il vescovo -continua Zanardi-mi ha dimostrato una notevole apertura e il desiderio di ascoltare tutte le campane e capire realmente, per quanto possibile, come siano andate le cose. Ho esposto anche al Vescovo, a nome delle vittime "note" la necessità di supporto, almeno per alcune. Ho anche espresso quanto sia importante senza dubbio chiedere perdono a Dio, ma anche alle vittime, che spesso soffrono nel silenzio e nella vergogna".

E un incontro con Francesco Zanardi sull'andamento dei colloqui con le presunte vittime dei casi di pedofilia all'interno della Curia potrebbe già essere convocato nei prossimi giorni. "Ma già sin d'ora mi posso ritenere soddisfatto dell'esito dell'udienza di questa mattina perché avevano chiesto di essere ricevuto in Curia ma senza mai ricevere alcuna risposta positiva-ricorda Zanardi- Evidentemente il mio incontro ravvicinato di domenica scorsa e un messaggio telefonico spedito direttamente al presule sono serviti ad accelerare il nostro colloquio che è stato sereno, cordiale e spero anche presto costruttivo".

Il vescovo salutando Zanardi ha detto: "Mi ha dato molto dolore venire a conoscenza di questi fatti".

Venerdì 21 Maggio 2010 ore 14:48
 
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Savona: chiesa e pedofilia, il vescovo convoca Nicolick

"Rispondo alla sua del 10 corrente mese con un po' di ritardo, per il quale mi scuso. In questi giorni ho voluto sentire personalmente alcuni sacerdoti che hanno conosciuto suo fratello Alessandro e sono ben lieto di poterla incontrare per comunicarle quanto da loro appreso. Nella prossima settimana sarò assente da Savona; mi rendo conto dell'eseguità del preavviso, ma le propongo di vederci venerdì 21, alle ore 9, in vescovado..." firmato Vittorio Lupi.

Dopo aver incontrato il Alessandra Coccoli, il magistrato che sta seguendo le recenti inchieste giudiziarie legate alla pedofilia, Roberto Nicolick è stato convocato dal presule della Diocesi di Savona per parlare in maniera più approfondita della vicenda del fratello Alessandro morto negli anni Ottanta in seguito a vicende legale alla droga. "Purtroppo ho ricevuto la lettera alle 12 quando l'incontro era stato fissato per le 9 dello stesso giorno-racconta Nicolick-cercherò di mettermi in contatto con la Curia per verificare se esiste la possibilità di fissare in tempi rapidi un nuovo incontro con il vescovo. E' fondamentale, in questo momento, poter raccogliere il maggior numero di informazioni possibili, e soprattutto dettagliate, su quello che è accaduto a mio fratello. Chiarire ogni circostanza che ha portato alla morte di Alessandro è un'iniziativa che cercherò di portare avanti sino alla fine".
Durante l'incontro col pm Coccoli si è parlato di un sequestro da parte della Procura della documentazione scolastica e psicologica redatta dagli insegnanti del Seminario di Savona. "Purtroppo, visti gli anni trascorsi dai fatti, una quarantina, e ammesso e non concesso, che in quegli anni e all’interno del Seminario fossero avvenuti dei reati di molestie o altro, non esiste più la procedibilità nei confronti di eventuali responsabili, per avvenuta prescrizione che interviene, in base alla Legge dello Stato, dopo soli dieci anni".

Nicolick è alla ricerca di tutti quegli ex seminaristi, che all’epoca negli anni che vanno dal 1965 al 1970, erano allievi della struttura didattica del Seminario Vescovile di Savona. Quindi si verificherà un'eventuale procedibilità anche di carattere giudiziario. Secondo il Diritto Canonico che regola i rapporti all’interno della Chiesa, gli eventuali reati commessi non cadono mai in prescrizione. Si tratta quindi di cercare un gruppo di persone, non tutte in vita purtroppo, provenienti, geograficamente, quasi tutti dalla Parrocchia del Sacro Cuore, appunto come suo fratello, che scelsero in quegli anni di entrare in Seminario e che poi tranne qualche eccezione, ne uscirono con modalità diverse.

"Una delle mie ricerche sarà canalizzata proprio su chi aveva il compito di seguire e gestire a livello educativo questo gruppo omogeneo di giovanissimi seminaristi. Sicuramente questo educatore, o questo prefetto di camera,o questo giovanissimo sacerdote avrà notato qualche strano fatto che lo possa aver allarmato nelle dinamiche psicologiche di questi ragazzi che trascorrevano i loro anni migliori fra il Seminario di Savona e il Seminario estivo di Piana Crixia. Questo è quanto mi prefiggo. Mi rendo conto che sto seguendo una ricerca dagli esiti quasi impossibili, visto il muro di gomma e di conformismo che in determinate occasioni viene alzato, ma provare a fare luce nel buio è dovere di ogni buon cristiano, a tale proposito voglio citare Giovanni “Chi fa il male odia la luce e ne sta lontano perché la luce non faccia conoscere le sue opere a tutti", conclude Nicolick.

g.bar.

Sabato 22 Maggio 2010 ore 09:18
 
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view post Posted on 24/5/2010, 21:08
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Savona: chiesa e pedofilia, Zanardi prepara un memoriale

Il gay savonese Francesco Zanardi sta preparando col la collaborazione dell'ex economo della diocesi di Savona Noli don Carlo Rebagliati un memoriale sugli abusi sessuali subiti dal prete che ha poi denunciato e quindi su altri episodi "poco chiari" di cui è a conoscenza. "Si tratta di un lavoro decisamente complesso che richiede molto tempo, ma assolutamente necessario per fare luce su alcune situazioni decisamente poco gradevoli accadute all'interno della Chiesa savonese. Il memoriale -ha detto Zanardi- sarà poi consegnato sia alla Procura che alla Curia vescovile perché possano svolgere le indagini del caso". Intanto Zanardi sarà nuovamente ascoltato in procura come persona informata sui fatti nell'ambito dell'inchiesta sulla pedofilia che vede indagato un ex sacerdote della Diocesi di Savona. Zanardi, che venerdì scorso aveva incontrato il vescovo Vittorio Lupi. Sarà interrogato giovedì pomeriggio dal pubblico ministero Alessandra Coccoli e dal suo collega Giovanni Battista Ferro. "La vicenda-ha detto stamane Zanardi che avrebbe voluto assistere al processo nei confronti di don Luciano Massaferro che invece si è svolto a porte chiuse-riserva ancora molte sorprese. Una situazione che però ha segnato un passaggio importante: il presule mi ha rassicurato dicendomi che ascolterà i sacerdoti che all'epoca sapevano degli abusi che subivano i ragazzi che frequentavano le parrochie savonesi".

r.c.

Lunedì 24 Maggio 2010 ore 14:47
 
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