Laici Libertari Anticlericali Forum

Preti pedofili e malversazioni nella diocesi di Savona, Ratzinger e Vescovi sotto accusa. Spretati don Nello Giraudo e don Giorgio Barbacini.

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view post Posted on 10/10/2011, 15:13
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Articolo n° 196609 del 10/10/2011 - 14:08
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Pedofilia, Zanardi: “Domani busserò in Vaticano chiedendo di essere ricevuto dal Papa”


Savona. “Domani busserò in Vaticano, chiedendo di essere ricevuto dal Papa. A Benedetto XVI voglio sottoporre le nostre richieste per un aiuto concreto alle vittime dei sacerdoti pedofili: nessuna guerra alla Chiesa, voglio dialogare”. E’ quanto afferma Francesco Zanardi, insieme ad Alberto Sala rispettivamente presidente dell’associazione “Piccolo Alan” e dell’associazione “L’Abuso”

Domattina intorno alle 10 Zanardi giungerà in Piazza S.Pietro al termine di una marcia partita a settembre da Savona. Con lui ci sarà anche Sala. Entrambi indosseranno una maglietta con su scritto “Pellegrinaggio per la verità. Basta omertà nella Chiesa, basta indifferenza”. Il loro scopo è sottoporre al Papa le richieste che già hanno fatto alla Cei: istituzione di una commissione mista formata da giuristi, operatori sanitari e dell’informazione, uomini di scienza e vittime; apertura degli archivi della Congregazione della dottrina della fede e degli enti religiosi; obbligo di denuncia della notizie di reato; rimozione e riduzione allo stato clericale dei sacerdoti coinvolti. E soprattutto aiuto concreto alle vittime: ausilio psicologico, sostenendo economicamente il percorso di analisi che tanti devono affrontare; ausilio pratico, per esempio sul piano del lavoro.

“Le vittime – afferma Zanardi – si ritrovano spesso in mezzo a una strada”. L’iniziativa di domani è soprattutto simbolica.




http://www.ivg.it/2011/10/pedofilia-zanard...-papa%E2%80%9D/
 
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Cronaca Mondo
Le vittime preti pedofili chiedono in una lettera udienza al Papa

ROMA, 8 OTT – ''Le scriviamo questa lettera nella speranza che Ella possa accogliere la nostra richiesta di Udienza''. Inizia cosi' la lettera aperta che un gruppo di associazioni di vittime dei preti pedofili indirizza al Papa chiedendo di essere ricevute in udienza martedi' 11 ottobre.

"Abbiamo tentato ogni canale ufficiale possibile per poterLa incontrare, ricevendo solo risposte elusive e pretestuose – si legge nel testo -. Purtroppo dobbiamo constatare quanto le vittime di pedocriminali sacerdoti e le Associazioni che cercano di difenderne i diritti siano sempre trattate con sufficienza, come appestate. Non e' nostra volonta' combattere la Chiesa e non vogliamo polemizzare inutilmente. Chiediamo di essere ascoltati e trattati con rispetto. Non solo a parole, ma nei fatti. A differenza di tante altre Associazioni vogliamo cercare il dialogo e una linea condivisibile per combattere il male fatto e che ancora avviene negli ambienti clericali. Vogliamo essere ascoltati''.

''Quando Lei volge lo sguardo alle vittime, anche distrattamente – prosegue la lettera – deve saper vedere in noi quel bambino che Gesu' stesso teneva sulle proprie ginocchia, con immenso amore, mentre istruiva i suoi discepoli sul valore vero della vita e la sacralita' della stessa. Perche' i suoi collaboratori ci trattano con sufficienza, quasi con disprezzo? Perche' non possiamo parlarLe a viso aperto per poterLe esprimere il nostro dolore a anche la nostra frustrazione per le troppe parole e i pochi fatti? In piu' di un occasione Ella ha avuto parole di forte condanna per questi gravissimi crimini commessi per decenni da fedeli, sacerdoti e persino Vescovi della Chiesa Cattolica. Noi siamo le loro vittime, noi siamo quella ferita che sta ancora sanguinando. Durante i suoi numerosi viaggi ha avuto occasione di incontrare alcune delle migliaia di vittime dei pedocriminali sacerdoti in tutto il mondo. Vite mutilate, svuotate e distrutte proprio da quanti avrebbero dovuto testimoniare l'Amore di Dio. Ella non ha mai ricevuto vittime italiane. Pertanto le chiediamo di accogliere questa nostra richiesta e di dare un segnale chiaro e inconfutabile alla Chiesa Italiana che spesso, troppo spesso offende ancora le vittime con gravi silenzi e orrende omissioni''.

La lettera ricorda poi l'iniziativa di Francesco Zanardi, che guida l'associazione l'Abuso e che il 22 settembre e' partito da Savona a piedi diretto a Roma per quello che ha definito un ''Pellegrinaggio per la Verita'''. L'iniziativa e' sostenuta dalle associazioni firmatarie della lettera aperta al Papa – L'Abuso, Associazione 'Piccolo Alan', Comunita' 'Il rifugio di Alan', Fondazione 'Protege a tus Hijos' Messico. Zanardi arrivera' a Roma lunedi'. Le vittime chiedono di essere ricevute martedi'. ''Le chiediamo Udienza – termina la lettera – nella speranza di trovare ascolto, per capire il vero senso delle Sue parole quando esprime 'tristezza e vergogna' e 'vicinanza alle vittime'''.

8 ottobre 2011 | 12:12


http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mond...al-papa-979113/
 
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Interni
La marcia al Vaticano per chiedere giustizia
Claudia Santini
YOUniversal

11 ottobre 2011

Due vittime di violenze sessuali da parte di preti percorrono 550 chilometri

Francesco Zanardi e Alberto Sala, rispettivamente presidente dell’associazione “Piccolo Alan” e presidente dell’associazione “L’Abuso”, hanno completato la propria marcia di protesta fino al Vaticano per chiedere indagini.

VITTIME LASCIATE SOLE - Sala e Zanardi indossano una maglietta con scritto “pellegrinaggio per la verità. Basta omertà nella Chiesa, basta indifferenza”e hanno compiuto una lunga marcia lunga 550 chilometri, da Savona a Roma, per incontrare il Papa e avanzare le richieste già fatte alla Cei a favore delle vittime di abuso sessuale da parte di preti e religiosi. Dopo 19 giorni di viaggio, arrivati in Piazza San Pietro, non hanno ottenuto udienza come speravano, eppure la loro intenzione era solo quella di chiedere procedure che tutelino le vittime di violenze: istituzione di una commissione mista formata da giuristi, operatori sanitari e dell’informazione, uomini di scienza e vittime; apertura degli archivi della Congregazione della dottrina della fede e degli enti religiosi; obbligo di denuncia della notizie di reato; rimozione e riduzione allo stato clericale dei sacerdoti coinvolti. E soprattutto aiuto concreto alle vittime: ausilio psicologico, sostenendo economicamente il percorso di analisi che tanti devono affrontare; ausilio pratico, per esempio sul piano del lavoro. Come racconta Zanardi, “le vittime si ritrovano spesso in mezzo a una strada”; per evitare che ciò accada ancora e ancora, Zanardi e Sala cercavano una forma di protesta simbolica e pacifica: sono riusciti a consegnare a un funzionario della segreteria di Stato una lettera con le richieste.

TROPPE COPERTURE - Come i due raccontano, dopo una decina di minuti dall’arrivo in Vaticano, “ci hanno fatto oltrepassare la transenna e ci hanno accompagnato al portone di bronzo dove abbiamo incontrato un funzionario della segreteria di Stato a cui abbiamo consegnatola nostra lettera e che ha preso il mio contatto telefonico. Il nostro era un gesto simbolico. È andato tutto bene: abbiamo raggiunto il nostro obiettivo“. Il Vaticano ha dato tempo fino a Maggio ai due italiani e ai vescovi per mettere giù delle norme progettuali di intervento, ma Zanardi si lamenta del distacco del Papa: non ha mai incontrato le vittime degli abusi sessuali durante i viaggi compiuti negli Stati Uniti, a Malta, in Inghilterra, in Australia e recentemente in Germania. L’uomo spiega che “da parte della Chiesa ci sono state troppe coperture. Ora ci sono delle linee guida contro gli abusi, ma abbiamo l’impressione che, soprattutto in Italia, esistano solo sulla carta“. Sala ha aggiunto che “L’Italia è un Paese un po’ anomalo. All’estero le vicende legate agli abusi hanno provocato una protesta civile nell’opinione pubblica, da noi no“. Il passato di Zanardi è significativo: ha subito abusi all’età di 10 anni. Nel 2007 ha avuto il coraggio di presentarsi ai carabinieri per fare denuncia, ma dissero che era passato troppo tempo e il reato era prescritto. Nel 2010 fu la magistratura a chiamare l’uomo perché era stata ripresa la segnalazione: ne è nata un’inchiesta ancora in corso a Savona.



http://www.giornalettismo.com/archives/156...dere-giustizia/

Vaticano – Protestano le vittime della pedofilia
11 ottobre 2011 No Comment
Vaticano – Protestano le vittime della pedofilia

L’accusa, quella di avere coperto i casi di abusi sessuali e non aver fatto nulla per garantire la sicurezza dei bambini

Francesco Zanardi, 41 anni, – che afferma di essere stato abusato sessualmente da bambino in un orfanotrofio – ha percorso circa 600 chilometri per raggiungere Roma e chiedere di essere ricevuto dal Papa.

Ad accompagnare Zanardi, Alberto Sala, fondatore di un’associazione che si pone come obiettivo quello di focalizzare l’attenzione sul problema degli abusi sessuali da parte del clero in Italia.

I due indossavano magliette con la scritta “Pellegrinaggio per la Verità – Basta con l’omertà e l’indifferenza nella Chiesa”.

Sulle T-shirt la parola “omertà”, usata per descrivere il rigido codice del silenzio della mafia siciliana.

La polizia ha fermato i due uomini, ma poi ha consentito loro di entrare in Vaticano per consegnare ad un funzionario del Vaticano una lettera indirizzata al Papa.

I due attivisti Alberto Sala e Francesco Zanardi, guidano rispettivamente l’associazione ”Piccolo Alan” e l’associazione ”L’Abuso”.
Lo scandalo degli abusi sessuali ha scosso la Chiesa negli Stati Uniti e in diversi paesi europei come Germania e Paesi Bassi, e anche in Australia.

“L’Italia è un paese anomalo. In altri paesi gli abusi sessuali hanno suscitato proteste tra la gente comune. Questo qui non succede” ha dichiarato Zanardi ai giornalisti.

Secondo i due attivisti, le vittime di abusi in Italia, sarebbero più riluttanti a denunciare i fatti, visto l’enorme potere della Chiesa e l’influenza che ha la stessa nel paese.

Benedetto XVI durante i suoi viaggi all’estero, ha incontrato le vittime di abusi in diversi paesi, promettendo loro l’intervento della Chiesa sia nel proteggere i bambini, che nel far sì che vengano puniti gli autori dei crimini sessuali, ma gruppi di vittime, sempre più spesso, accusano il Vaticano di continuare a coprire molti casi di abusi sessuali e di non fare abbastanza per garantire la sicurezza dei bambini.




http://www.lavalledeitempli.net/2011/10/11...ella-pedofilia/
 
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Pedofilia, L'Abuso: "Tutt'altro che archiviato il procedimento a carico di don Nello Giraudo"
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Viste le aggravanti e la minore età la prescrizione arriverà fra 17 anni, invitiamo quindi le numerose vittime a presentarsi presso i loro avvocati e, nel caso ne fossero sprovviste, l’associazione fornirà volentieri tutto l’appoggio. Ricordiamo che il sacerdote Nello Giraudo e Giorgio Barbacini non dicono più messa ma restano tutt’ora sacerdoti, contrariamente a quanto dichiarato dal Vescovo Lupi e continuano a frequentare i luoghi di culto

"Comunichiamo che ad una verifica effettuata presso la Procura della Repubblica di Savona in data 18/10/2011, risulta che il procedimento nei confronti del sacerdote Nello Giraudo sia tutt’altro che archiviato. Dalle verifiche emerge che nel settembre 2011 si sia aggiunta una ulteriore notizia di reato.

Il nostro ufficio legale informa che per i crimini di pedofilia commessi dal sacerdote Nello Giraudo, viste le aggravanti, la prescrizione in molti casi, soprattutto quelli commessi nei confronti dei minori che il prete aveva sotto la sua custodia nelle comunità di Padre Cocchi (Garessio) e in quella di Orco Feglino, oltrepasserebbe abbondantemente i 10 anni, arrivando fino a 17 prima della prescrizione. Alla luce di queste novità invitiamo le numerose vittime a presentarsi presso i loro avvocati di fiducia, qualora ne fossero sprovviste, l’associazione fornirà volentieri tutto l’appoggio possibile, compreso quello legale a patrocinio gratuito. Invitiamo anche tutte le vittime che non si sono ancora presentate presso Palazzo di Giustizia a farlo, anche in questo caso offriremo gratuitamente tutto il supporto possibile.

Comunichiamo anche che il sacerdote Nello Giraudo e Giorgio Barbacini non dicono più messa ma restano tutt’ora sacerdoti, contrariamente alle dichiarazioni più volte fatte dal Vescovo Lupi, il quale teniamo a ricordare, non ha mai fornito, malgrado le molteplici richieste, alcuna prova o dichiarazione scritta riguardo all’effettiva riduzione allo stato laicale dei due pedocriminali che continuano a frequentare con la complicità del clero savonese luoghi di culto."

com. L'Abuso



http://www.savonanews.it/2011/10/19/leggi-...lo-giraudo.html
 
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Pedofilia in parrocchia,
arriva il “colpo di spugna”

08 novembre 2011
| Giovanni Ciolina

Il Gip del tribunale costretto ad archiviare il fascicolo perchè i reati sono ormai prescritti. Il diacono Briano non pagherà per gli abusi dei quali era accusato

Savona. Archiviato per sopraggiunta prescrizione dei reati. Una pietra tombale, un “colpo di spugna” sulle accuse di pedofilia nei confronti di Franco Briano, 63 anni, diacono e assistente di don Lupino nella parrocchia di San Dalmazio a Lavagnola.

Il giudice delle indagini preliminari Fiorenza Giorgi ieri non ha potuto far altro che ratificare le conclusioni a cui era giunto il sostituto procuratore della Repubblica Alessandra Coccoli a seguito dell’inchiesta avviata in seguito alle denunce di Francesco Zanardi, una delle vittime della pedofilia che alla fine degli anni ’90 ha infestato la curia savonese.

«Si tratta di fatti accertati e ammessi da Briano che risalgono al ’76. È tutto prescritto, anche l’ultimo episodio che ha coinvolto un maggiorenne nel 1996» ha spiegato il gip. Briano in un drammatico interrogatorio di un anno fa in procura ha ammesso gli addebiti, ha raccontato di aver toccato i ragazzini che frequentavano la parrocchie, i campi scout, i campi estivi, infilandosi nelle brande al momento di andare a dormire. E per convincere le sue giovani potenziali vittime a partecipare all’attività esterna non esitava a fare regali.

Per poi entrare in azione con i suoi squallidi giochini al momento dell’adunata per andare a letto. E quei terribili momenti sono stati raccontai da Briano, ma anche dalle vittime dell’epoca che ora sono quarantenni di successo. Briano che non sembra essere sfuggito allam terribile “legge” che «gli abusanti di oggi sono gli abusati di ieri»,

La prescrizione ha cancellato quei reati, non assolto Franco Briano che invece dovrà rispondere di possesso di materiale pedopornografico, reati di competenza della procura di Genova. Sul pc di Briano, infatti, sono state ritrovate immagini di bambini nudi che l’assistente della parrocchia di san Dalmazio ha scaricato da internet. E per quel reato sarà processato.

Ma il buco nero della curia savonese nel campo della pedofilia ha coinvolto anche altri parroci: don Nello Giraudo, don Achille, don Rebagliati, quest’ultimo sotto inchiesta per favoreggiamento della prostituzione.

E i destini giudiziari di molti di loro pauiono destinati tutti alla stessa conclusione: prescrizione. Al momento il sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro non ha ancora adottato provvedimento ufficiali, ma nonostante la gravità dei fatti contestati anche le accuse nei confronti di don Nello Giraudo, ora fuori dalla Curia, sono prescritte. Al pari di quelle per don Achille. Violenze datate nel tempo che se penalmente non avranno ripercussioni, dal punto di vista sociale mettono in luce uno spaccato preoccupante all’interno della chiesa savonese negli anni ’80 e ’90.

Don Rebagliati, infine. Sarà interrogato forse la settimana prossima dal pm.


http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2011/11...arrocchia.shtml


martedì 08 novembre 2011, 16:08
Savona, pedofilia: archiviato il caso Briano. L'Abuso: "Indignazione e vergogna per le leggi salva pedofili"

Francesco Zanardi e Alberto Sala al nono giorno di digiuno contro il “virus Vaticano”

Scrivo questo comunicato esprimendo indignazione e vergogna cercando di contenere la rabbia e la profonda indignazione, inutile e cattiva consigliera. Appare oggi sui quotidiani locali la notizia dell’archiviazione del caso Briano, il pedofilo savonese che per 30 anni ha abusato - grazie al sostegno e all’omertà del clero - decine di vittime nelle parrocchie di Spotorno, Quiliano, Villetta, nei gruppi scout e in alcune colonie gestite da suore. Un altro clamoroso fallimento della giustizia e della magistratura e un pedofilo potenzialmente pericoloso in libertà. Purtroppo questi “vizietti” non si perdono con l’età e non guariscono con il tempo. Chiunque permette la libertà a questi soggetti è partecipe del crimine che commettono.

Già in data 27-07-2011 il sottoscritto e le Associazioni che ne sostengono la battaglia hanno chiesto udienza al Procuratore Francantonio Granero, ma ad oggi non è arrivato alcuna riscontro da parte della Procura della Repubblica di Savona, che risponde con l’archiviazione del caso. E del pedofilo Giraudo cosa risponderà? Un’altra archiviazione? Già un anno e mezzo fa, il Cardinale Angelo Bagnasco annunciava sulle pagine del Secolo XIX che il caso savonese era una bolla di sapone. Paradossale che proprio il Cardinale così ben disposto a finire sui giornali per la presunta e tutta da dimostrare battaglia contro la pedofilia nella sua Chiesa si permetta di esprimersi così sulle tragedie delle persone. Noi non possiamo non denunciare questa costante falsità nelle dichiarazioni e il costante prendersi gioco delle vittime e delle loro famiglie da parte della Chiesa. Non avendo avuto modo di parlare con il Procuratore Capo Francantonio Granero, non possiamo fare altro che prendere atto di ciò che accade. Non vogliamo alludere a nulla, ma non ignoriamo le varie anomalie della legge e i gravissimi e incomprensibili ritardi della magistratura. Parliamo di anomalie e ritardi perché non tutti sanno che nei patti lateranensi “Accordo tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede del 18 febbraio 1984” firmati da Bettino Craxi allora Presidente del Consiglio, è contenuta nel “Protocollo addizionale” all'articolo 4 paragrafo b) la seguente norma: “La Repubblica italiana assicura che l'autorità giudiziaria darà comunicazione all'autorità ecclesiastica competente per territorio dei procedimenti penali promossi a carico di ecclesiastici”. Credo che questo paragrafo sia sufficientemente chiaro. Chiediamo conto perché don Nello Giraudo, da considerarsi tuttora prete in quanto il vescovo Lupi ad oggi non ha prodotto alcun documento che dimostri l’avvenuta riduzione allo stato laicale e attualmente fa cuoco nel convento dei frati Benedettini di Finalpia, non sia ancora stato ascoltato dai magistrati vantandosi di questo in tutta Savona.

In questo specifico caso oltre a me, la magistratura ha sentito in mia presenza una vittima che oggi ha 27 anni e malgrado ciò non è intervenuta. Nei confronti di questa vittima i legali dell’associazione ritengono che ci siano delle aggravanti che porterebbero la prescrizione oltre i 10 anni, in quanto Giraudo era Responsabile della Comunità nella quale il ragazzo era stato inserito.

Chiediamo inoltre chiarezza su una grave querela nei confronti di alti prelati della Diocesi di Savona-Noli tutt’ora ai vertici della stessa, depositata presso la Procura di Savona e trasferita successivamente a Genova della quale non si ha più notizia. L’intero fascicolo risulta introvabile, nessuno dei testimoni è mai stato sentito dagli inquirenti, eppure ad una ricostruzione del fascicolo il caso, malgrado la gravità, sembrerebbe archiviato. Nessuna notifica di archiviazione è mai stata ricevuta dal querelante.

In questi giorni invieremo al Presidente della Repubblica, al CSM e al Ministro di Grazia e Giustizia una lettera dove esprimeremo tutta la nostra indignazione e la nostra preoccupazione per i gravi ritardi della Magistratura.

News collegate:

http://www.savonanews.it/2011/11/08/leggi-...gi-salva-p.html
 
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martedì 08 novembre 2011, 17:22
Diocesi sul caso Briano: è un laico


Relativamente all’articolo, a firma Giovanni Ciolina, comparso sull’edizione savonese de Il Secolo XIX di oggi 8 novembre 2011 e al richiamo in prima pagina del medesimo, la Diocesi di Savona-Noli, sentiti i propri legali, intende precisare quanto segue:

in primis Franco Briano non è un diacono, come erroneamente riportato nell’articolo di Ciolina a pagina 22 (e ribadito nella titolazione e nella locandina) né tantomeno un prete come lascia chiaramente intendere il titolo del richiamo in prima “Prete pedofilo a Lavagnola arriva il colpo di spugna”. Si tratta di una gravissima inesattezza poiché il citato Franco Briano, che ha in passato collaborato con la parrocchia di Lavagnola, è semplicemente un laico che non fa parte a nessun titolo del clero savonese.

In seconda battuta l’autore dell’articolo scrive altre gravi e inaccettabili inesattezze quando afferma testualmente: “Ma il buco nero della curia savonese nel campo della pedofilia ha coinvolto anche altri parroci: don Nello Giraudo, don Achille, don Rebagliati, quest’ultimo sotto inchiesta per favoreggiamento della prostituzione”.

Ci preme invece ricordare che don Achille Tronconi – di cui viene omesso il cognome, ma è chiaro il riferimento essendo l’unico don Achille in diocesi – non risulta coinvolto in alcuna inchiesta legata alla pedofilia, così come lo stesso don Carlo Rebagliati che deve rispondere esclusivamente di altre accuse, come ammesso dallo stesso redattore dell’articolo.

Infine, la Diocesi intende ribadire con forza che, sempre nel rispetto dell’azione della Magistratura e dei procedimenti civili e penali, per la chiesa non esiste alcuna prescrizione relativamente a reati commessi all’interno del clero, che sono perseguiti dai tribunali ecclesiastici. Nessuna azione in tal senso è invece possibile nei confronti di Franco Briano poiché, come precisato, non appartiene al clero.

La Diocesi di Savona-Noli chiede pertanto a tutti i media savonesi di dare ampia rilevanza a questo comunicato per evitare il diffondersi di informazioni non corrette e non rispondenti alla verità.

In particolare, in conformità alle vigenti leggi sulla stampa, CHIEDE alla testata Il Secolo XIX di pubblicare queste precisazioni - nella loro interezza e con stessa rilevanza dell’articolo citato - come doverosa smentita, riservandosi comunque di agire a tutela dei propri diritti in ogni sede competente.


www.savonanews.it/2011/11/08/leggi-...e-un-laico.html
 
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La Diocesi invita don Rebagliati a fare domanda di dispensa dallo stato clericale
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Il reverendo don Carlo Rebagliati ha ricevuto dal Vescovo, monsignor Vittorio Lupi, l’invito, su richiesta della Congregazione della Dottrina della fede (in data 25 ottobre 2011), a fare domanda di dispensa dallo stato clericale.
Don Carlo Rebagliati ha a disposizione il tempo di un mese per rivolgere detta domanda, dopodiché il provvedimento diventerà comunque esecutivo a partire dal 3 dicembre 2011.
Si ribadisce altresì che la dimissione dallo stato clericale è già stata attuata anche per Nello Giraudo e Giorgio Barbacini.



http://www.savonanews.it/2011/11/18/leggi-...-clericale.html
 
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Attivista anti-pedofilia presenta esposto contro Bagnasco

SAVONA, 23 NOV – Un esposto contro il presidente della Cei, cardiale Angelo Bagnasco, e il vescovo della Diocesi di Savona, Vittorio Lupi, e' stato presentato presso la Procura della Repubblica di Savona da Francesco Zanardi, portavoce della associazione L'Abuso che combatte la lotta alla pedofilia tra i sacerdoti.

Nell'esposto, Zanardi chiede, tra l'altro, di accertare le eventuali responsabilita' del cardinale Bagnasco e del vescovo Lupi ''riguardo la mancata denuncia dei preti pedofili'', che lo stesso Zanardi aveva fatto all'arcivescovo di Genova nell'incontro dello scorso 17 giugno.

Zanardi, che vive a Savona, e' noto per le sue battaglie contro i preti pedofili. Vittima delle molestie sessuali di un sacerdote, secondo la sua denuncia, ha camminato da Savona alla Santa Sede per chiedere udienza in Vaticano.

23 novembre 2011 | 14:51

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-ital...gnasco-1027903/
 
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mercoledì 30 novembre 2011, 09:46
I parrocchiani nolesi scrivono al Vescovo Lupi: siamo vicini a don Carlo Rebagliati
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Il testo della lettera firmata da decine di fedeli della parrocchia di Noli "Ancor piu' ci sorprende e ci turba l'accostamento esplicito, nel Comunicato della Curia, del caso in questione ai casi di altri due sacerdoti accusati di pedofilia..."

"A Monsignor Vittorio Lupi, Vescovo della Diocesi di SAVONA – NOLI


e p.c. A don Carlo Rebagliati


Abbiamo appreso dal Comunicato dell'Ufficio Stampa Diocesano del 18 u.s., nonché dagli Organi di Stampa, dell'invito rivolto da Lei, Monsignore, su richiesta della Congregazione della Dottrina della Fede, a don Carlo Rebagliati di fare domanda di dispensa dallo stato clericale.

Come popolo di Dio, abbiamo avuto modo di conoscere la missione sacerdotale di don Carlo nei 20 mesi del suo incarico presso la nostra parrocchia di Noli, e di apprezzarne la spiritualità pastorale, l'umanità, la disponibilità verso tutti e verso le iniziative socio-culturali, la grande generosità e lo spirito di abnegazione.

Senza entrare nel merito della vicenda che lo riguarda, sulla quale si pronuncerà la Magistratura, facciamo presente che, proprio a questo proposito, la Magistratura non si è ancora pronunciata. Tuttavia, don Rebagliati sembra essere già condannato dall'”invito” di cui sopra che si tramuterà in “ provvedimento” ecclesiastico esecutivo, il 3/12/2011, che, di fatto, lo collocherà fuori dalla chiesa presbiteriale.

Ancora più ci sorprende e ci turba l'accostamento esplicito, nel Comunicato della Curia, del caso in questione ai casi di altri due sacerdoti accusati di pedofilia, uno dei quali già condannato.Don Carlo non è indagato per pedofilia che è un reato estremamente grave , anzi, lui, come cittadino, uomo e sacerdote, ha collaborato nell'inchiesta su casi di pedofilia con la Procura da cui era stato convocato.Dopo aver vissuto il suo allontanamento dalla nostra parrocchia come una grave perdita, ci dispiace vederlo ulteriormente penalizzato in questo accostamento, e oggetto di provvedimento così severo da parte delle Istituzioni della Chiesa alla quale egli ha dedicato l'intera vita.Poiché Dio è soprattutto misericordia e amore – e la Chiesa viva, con parole ed esempi, trasmette tale messaggio - restiamo fiduciosi che esso venga applicato anche a don Carlo Rebagliati."


http://www.savonanews.it/2011/11/30/leggi-...rebagliati.html
 
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“Percorsi per prevenire la pedofilia” by Diocesi di Savona-Noli

Questo è il titolo che ha scelto il vescovo di Savona Vittorio Lupi e il pro-vicario Antonio Ferri per le iniziative antipedofilia che la diocesi, con la consulenza del consiglio pastorale, hanno attuato. Titolo rassicurante, ma sarà proprio cosi?

Nei giorni scorsi alcune curiose voci, hanno attirato l’attenzione dell’associazione sul convento dei frati Benedettini di Finalpia, dove ricordiamo è stato nascosto per diversi anni il sacerdote Pachistano accusato di pedofilia Josef Dominic, morto in circostanze veramente contrastanti, tra le dichiarazioni dei Benedettini, quelle dei fedeli che quella mattina andarono a messa e quelle dell’ospedale. Ad attirare l’attenzione sono state le raccomandazioni fatte a persone che per vari motivi frequentano il convento, che ospita, oltre al miele, le candele e tutti i prodotti derivati all’allevamento delle api, anche Nello Giraudo,indagato per pedofilia. Riconosciuto da alcuni frequentatori del convento, viene loro raccomandato il massimo silenzio, qualcuno dichiara addirittura che “è ai domiciliari e non si deve sapere”. La ormai storica omertà del clero e la recidività nel nascondere casi simili attira la nostra attenzione e ci rechiamo sul poso, per vedere meglio il reale stato della situazione. Appostato con l’auto in un parcheggio attendo, non molto e verifico il fatto che Giraudo frequenta il convento, si dice faccia il cuoco. Faccio un giro e verifico la segnalazione la quale lamentava oltre al fatto che proprio adiacente al convento ci sia una scuola elementare, il fatto che il mercoledì, ad esempio, più di 100 bambini frequentano il catechismo. Non è a nostro avviso il posto ideale per nascondere un personaggio come Giraudo, tenendo conto che i genitori dei bambini non sanno del pericolo, decidiamo di informarli noi.

30-11-2011- ore 15,30 circa il sottoscritto accompagnato dal prof. Roberto Nicolick, si recano presso il convento, per un volantinaggio informativo, semplicemente per raccomandare ai genitori che non lascino circolare liberamente i loro figli, il luogo non è l’ideale per dei bambini, la prevenzione è fondamentale. la reazione dei genitori che hanno accolto la segnalazione ringraziando, non è stata delle migliori nei confronti dei Benedettini. Possiamo dire che “i percorsi per prevenire la pedofilia” attuati dalla diocesi, lascino un po’ a desiderare, la coscienza dei responsabili che malgrado sappiano perfettamente la natura del Giraudo, gli permettano comunque di stare in luoghi frequentati da minori, non posso dire che sia lodevole. Speriamo che dopo le lamentele dei genitori vengano presi provvedimenti un pò più seri e soprattutto più sicuri, non solo nel caso di Giraudo. Le denunce fatte al vescovo Lupi, confermate dalle vittime segnalano anche altri sacerdoti della diocesi, prescritti dalla legge laica, quindi non perseguibili, ma la perseguibilità non implica il fatto che un pedofilo non guarisce, la pedofilia è un disturbo della personalità a carattere recidivante. Invitiamo caldamente Mons. Vittorio Lupi e Mons. Antonio Ferri a prendere almeno delle precauzioni a tutela dei bambini, nei confronti di queste persone e di evitare ti tenere nel clero personaggi, per i quali si sostiene (senza aver mai fornito prova) siano stati ridotti allo stato laicale.

Nella mattinata avevamo preventivamente avvisato il comando di Polizia Municipale di Finale Ligure, domani la segnalazione sarà inviata anche al Sindaco e all’assessore alla pubblica istruzione. Ricordiamo che qualche mese fa la segnalazione era già stata fatta al Vescovo di Savona, e al Priore del convento, ma purtroppo senza alcun esito.





Francesco Zanardi

Portavoce "Rete L'abuso"

+39 3927030000

www.crimesandthevatican.eu

www.francescozanardi.eu

https://www.facebook.com/notes/francesco-za...314096581948850

PEDOFILIA: La Rete L'ABUSO risponde all'Abate del convento di Finalpia.
pubblicata da Francesco Zanardi il giorno lunedì 5 dicembre 2011 alle ore 11.40

All’Abate Luigi Romano Cecolin.



Gentile Abate, molti genitori premurosi e preoccupati si sono affrettati ad inviarmi il suo comunicato, data la sua dimenticanza di spedirlo a me e ai mezzi di stampa che avrebbero eventualmente potuto fare una smentita. Non si preoccupi, ci penso io a divulgarlo.



Noto leggendo, che vuole rassicurare chi frequenta il monastero: lodevole da parte sua, ma noto anche che Lei dichiara di aver “imposto” a Don Nello Giraudo “la condizione che non metta assolutamente piedi nell’oratorio”.

Sono troppo curioso se le chiedo il motivo ?



Poi continua dicendo “non sono a conoscenza che egli sia venuto meno a questa norma. Una volta è stato in chiesa ma non credo che glielo possa impedire”.



Per sua informazione, Abate, proprio mercoledì scorso le mamme presenti fuori dall’oratorio, durante la lezione di catechismo, mi dissero che i bambini dopo la stessa sarebbero andati in chiesa.



Io, mercoledì, mi sono recato in questo luogo non furtivamente come sostenuto da Lei, ma esattamente l’opposto, essendo esso un luogo pubblico, con libero accesso a tutti.



Riguardo al fatto che Giraudo come cittadino possa muoversi liberamente, anche quello è documentato dai commenti dei lettori sui giornali online, lo vedono spesso per Finale.



Continuando a leggere, dice anche “noi non possiamo vigilare secondo i dettami della prudenza” direi una ragione in più per non tenerlo in un convento così tanto frequentato da minori, con una scuola elementare adiacente e un asilo a pochi metri, la fama del soggetto è notevole, anche nell’entroterra di Finale, Spotorno, Garessio e Roviasca.



A meno che lei non sia così ingenuo da pensare che basti dire ad una volpe di non mangiare le galline e sperare che ubbidisca. Questo errore lo fece monsignor Dante Lafranconi quando gli permise di aprire una comunità per minori, il risultato non fu dei migliori.



Riguardo al sacerdote pakistano Yusuf Dominic, che si scrive con la Y e non con la J, è sufficiente digitare il suo nome su Google, dopo il nome mettere Finalpia e si trova tutta la storia, se si vuole sapere di più basta aggiungere anzi che Finalpia, Dallas News e si trova l’intera storia fino a quando fu nascosto ad Albisola SV.



Il più grande e famoso database di preti pedofili, Bishop Accauntability racconta del permesso concesso da Monsignor Domenico Calcagno di studiare, diciamo così, nella Diocesi di Savona-Noli, troverà anche una foto mentre dà la comunione ad un bambino, in compagnia di Don Gino Peluffo. Dopo quella foto, fatta dal Dallas News sparì, da Albisola intendo, e venne a Finalpia.



C’è anche un articolo di un quotidiano locale che racconta ampliamente la storia, comprese le sue dichiarazioni, Abate.

Riguardo alle vie legali, io sono uno all’antica quelle vie li non le faccio, ma farò l’Aurelia per venire mercoledì all’uscita della scuola e poi al catechismo.



Alcuni genitori vorrebbero vederci un po’ più chiaro, credo ne abbiano tutti i diritti.



Magari venga anche lei Abate, così li tranquillizziamo insieme e poi facciamo un bel comunicato di smentita, ma questa volta ricordiamoci di mandarlo anche ai giornali, altrimenti non lo legge nessuno.



Si ricordi di portare il certificato di morte rilasciato dall’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, sicuramente per errore, ma anche in quello risulta che viveva da voi, dice anche che non è morto la mattina sulla passeggiata di Finale adiacente all’Abbazia, come dichiara il Vescovo Vittorio Lupi, ma in pronto soccorso, alle 12:14, non per cause da chiarire, come Lei ha dichiarato ai giornali locali: le condizioni a me pare fossero piuttosto chiare.



Per ora non aggiungo altro, tranne dire a lei e al suo Vescovo, complimenti per i percorsi che la Diocesi ha applicato per prevenire la pedofilia, io al posto vostro proverei un po’ di vergogna.


Cordialmente Francesco Zanardi.



Rete L’ABUSO

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view post Posted on 4/2/2012, 08:22
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Don Nello Giraudo patteggia 1 anno per violenza sessuale su 17enne nel 2005

I fatti in un campo scout. Prescritti gli altri reati denunciati da Francesco Zanardi

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view post Posted on 6/2/2012, 18:28
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www.ligurianotizie.it/index.php?opt...vona&Itemid=544

PEDOFILIA. DOPO IL PATTEGGIAMENTO DI DON NELLO GIRAUDO, LA RETE L'ABUSO CHIEDE IL PROCESSO CANONICO PER QUATTRO VESCOVI SAVONESI

Monday, 06 February 2012 15:56
Redazione Genova

don giraudo nello
zanardi francesco


SAVONA. 6. FEB. All’indomani del patteggiamento di don Nello Giraudo Rete L’Abuso chiede la sospensione della nomina a Cardinale per Domenico Calcagno e il Processo Canonico per i 4 Vescovi savonesi.

Un anno con la condizionale, senza carcere, per don Nello Giraudo il prete savonese accusato di molestie sessuali ai danni di decine di minori; ad incastrarlo è stato un giovane scout. I fatti risalgono al 2005 e non sono quindi andati in prescrizione.

"Più che una condanna - si legge in una nota de l'Abuso - sembra una assoluzione visto che dalla cronaca del giornale che da la notizia non si fa cenno ad alcun tipo di obbligo nei suoi confronti, tipo seguire una terapia riabilitativa o l'astenersi dal frequentare luoghi frequentati da bambini. Nessun addebito ai vescovi che hanno formato questo prete e che lo hanno tenuto in servizio così a lungo. Questa la sentenza che ha nuovamente violentato le vittime di don Nello Giraudo, che insieme ai legali dell’associazione annunciano battaglia".

"E’ partita questa mattina, indirizzata a Benedetto XVI, alla CEI e alla Congregazione dei Vescovi - prosegue la nota - la richiesta di sospensione della nomina di Domenico Calcagno a Cardinale e la richiesta di Processo Canonico per gli ultimi quattro Vescovi savonesi accusati non solo dalle vittime, ma anche da alcuni sacerdoti della Diocesi di Savona, nonché dallo stesso Giraudo di aver consapevolmente coperto reati di pedofilia a danno di decine di minori".

E' Francesco Zanardi, portavoce dell’associazione che accusa in particolare gli ultimi due Vescovi, l’attuale segretario dell’APSA Domenico Calcagno che verrà nominato Cardinale il prossimo 18 febbraio e Vittorio Lupi, attuale Vescovo di Savona.

"Nel 2011 segnalai più volte - dichiara Zanardi - insieme all’allora Economo della Diocesi di Savona, al neo Vescovo Domenico Calcagno diversi casi di pedofilia, ma senza che questo prendesse alcun provvedimento, neppure cautelativo. Situazione che si sarebbe potuta sicuramente evitare".

"Lo stesso Giraudo denuncia che i Vescovi - incalza Zanardi - erano al corrente della sua situazione, ma non sono mai intervenuti, se non quando costretti dalla magistratura. All’inizio dell’estate del 2011 denunciai alla Magistratura, al Vescovo e al Priore dell’abazia l’anomala (in quanto la Diocesi, pur non avendo saputo produrre documenti probatori, sostiene che Giraudo sia ridotto allo stato laicale) e pericolosa presenza del Giraudo all’interno del convento dei frati Benedettini di Finalpia, ma nessuno prese provvedimenti, fino a due mesi fa quando alcuni genitori del finalese mi contattarono per denunciare la presenza del Giraudo, preoccupati perché oltre alle attività catechistiche che si svolgono all’interno del convento, che il mercoledì sfiorano la presenza di circa 120 minori, adiacente c’è una scuola elementare ed un asilo".

I legali dell’associazione sono ora intenzionati ad aprire un procedimento civile chiedendo anche alla Magistratura savonese e alle autorità Vaticane di accertare le responsabilità della Curia. (nelle foto: Don Nello Giraudo e Francesco Zanardi).

 
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view post Posted on 10/2/2012, 09:39
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Da Il Secolo XIX di oggi 12 febbraio 2012

BLITZ in Vescovado
per sequestarre il Dossier

Nella cassaforte le prove della "copertura" di Lanfranconi verso Giraudo

Giovanni Ciolina
Savomna. Era stato rinciuso, nascosto nella cassaforte del palazzo vescovile. Il fascicolo personale di don Nello Giraudo era stato inserito nella documentazione riservatissima da tenere lontana da mani pericolose e, chi sa mai, interessate a sollevare polveroni pericolosi.

E' venuto alla luce al termine di un blitz della squadra mobile della polizia, guidata dalla procura savonese in Curia. Una missione compiuta un anno fa e miata a ritrovare proprio documentazione necessaria a capire cosa fosse successo negli anni '90 nel mondo della cheisa savonese.


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view post Posted on 10/2/2012, 10:58
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Pedofilia. Cremona. Indagato vescovo Lafranconi

Non avrebbe impedito abusi a Savona


www.savonanews.it/2012/02/10/leggi-...la-procura.html

venerdì 10 febbraio 2012, 09:44
L'ex vescovo di Savona Lafranconi indagato dalla Procura
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di Giovanni Ciolina (da IL Secolo XIX)

Non avrebbe impedito a un parroco della propria diocesi di commettere abusi sessuali su minori e su almeno altre quattro-cinque vittime. È questa la grave accusa contestata a monsignor Dante Lafranconi, attualmente vescovo di Cremona, ma dal 1991 al 2001 alla guida della curia di Savona e Noli. L’alto prelato secondo la procura savonese avrebbe omesso di segnalare ai suoi diretti superiori le morbose attenzioni di almeno due preti nei confronti di ragazzini di cui avrebbero dovuto occuparsi e che sono stati condannati per pedofilia (don Barbacini) e abusi sessuali (don Giraudo). E come recita il secondo comma dell’articolo 40 del codice penale «non avrebbe impedito un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo».

Trattandosi però di episodi risalente alla fine degli anni ‘90, il procuratore della Repubblica Francantonio Granero e il sostituto Giovanni Battista Ferro hanno avanzato al gip richiesta di archiviazione per prescrizione degli eventuali reati commessi dal Pastore della diocesi savonese.

Una notizia che la magistratura era riuscita a tenere riservata nel corso dei due anni di indagini avviate in seguito alle denunce di una delle vittime dei preti pedofili savonesi, Francesco Zanardi, che ora ha dato vita al movimento Democrazia Atea che si prefigge lo scopo di smascherare la pedofilia nell’ambito della chiesa, ma che è deflagrata in maniera violenta alla richiesta di archiviazione presentata al gip.

E per la chiesa della provincia di Savona è l’ennesimo tuffo in un passato torbido e segnato da molti passaggi oscuri, sia per quanto riguarda la diocesi di Savona-Noli, sia per quella di Albenga, retta attualmente da Monsignor Mario Oliveri.

E di ieri la notizia di un prete, don Cesare, che alla domenica celebra messa nella sua parrocchia di bastia dì Albenga, e in settimana gestisce un bar nel capoluogo con la fidanzata. Una doppia veste che stupisce all’esterno, non sembra aver spinto il vescovo a prendere provvedimenti. Provvedimenti che non sono stati adottati nei confronti di Luciano Massaferro, ex parroco di San Vincenzo ad Alassio, condannato anche in Appello a sette anni e otto mesi per violenza sessuale nei confronti di una parrocchiana dodicenne.

È forse proprio quello di don Lu il caso più eclatante di pedofilia che ha coinvolto i servitori della fede nel Savonese. Una vicenda scoppiata alla vigilia del Natale 2009 e che portò il prete in carcere con l’accusa di violenza sessuale, scatenando la reazione sdegnata di parte della comunità parrocchiale che ha sempre creduto nell’innocenza del prete-amico. la testimonianza della giovane vittima è stata però ritenuta credibile e don Lu è stato condannato in primo grado a 7 anni e otto mesi, condanna confermata in Appello.

Non è l’unico caso però. Tra i fascicoli pendenti in tribunale c’è infatti un parroco di Loano accusato di aver favorito a nascondere alla legge le malefatte di un parrocchiano, l’ex economo della curia indagato per . Ma mai però l’attenzione della magistratura si era rivolta verso un vescovo. Gli investigatori erano arrivati a Monsignor Lafranconi in base ai racconti di alcune vittime, ma anche dei “carnefici” che di fronte al peso delle loro malefatte si erano confidati con lui. La magistratura, con l’ausilio della squadra mobile savonese, negli ultimi dodici mesi avevano compiuto un blitz nella curia vescovile sequestrando dalla cassaforte del vescovo il fascicolo di don Giraudo, dal quale sarebbe emersa l’omissione di denuncia da parte di Dante Lafranconi.

Il suo successore, Domenico Calcagno, attualmente presidente dell’amministrazione del patrimonio della sede Apostolica, invece è rimasto estraneo alla vicenda proprio per il suo impegno nel segnalare la grave situazione in cui si trovava la chiesa savonese nel campo della pedofilia, alle alte cariche pontificie.

Edited by GalileoGalilei - 11/2/2012, 14:38
 
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view post Posted on 10/2/2012, 17:42
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www.ilsecoloxix.it/p/savona/2012/02...afranconi.shtml

Il vescovo Lafranconi
indagato dalla Procura

Giovanni Ciolina

Savona - Non avrebbe impedito a un parroco della propria diocesi di commettere abusi sessuali su minori e su almeno altre quattro-cinque vittime. È questa la grave accusa contestata a monsignor Dante Lafranconi, attualmente vescovo di Cremona, ma dal 1991 al 2001 alla guida della curia di Savona e Noli. L’alto prelato secondo la procura savonese avrebbe omesso di segnalare ai suoi diretti superiori le morbose attenzioni di almeno due preti nei confronti di ragazzini di cui avrebbero dovuto occuparsi e che sono stati condannati per pedofilia (don Barbacini) e abusi sessuali (don Giraudo). E come recita il secondo comma dell’articolo 40 del codice penale «non avrebbe impedito un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo».

Trattandosi però di episodi risalente alla fine degli anni ‘90, il procuratore della Repubblica Francantonio Granero e il sostituto Giovanni Battista Ferro hanno avanzato al gip richiesta di archiviazione per prescrizione degli eventuali reati commessi dal Pastore della diocesi savonese.

Una notizia che la magistratura era riuscita a tenere riservata nel corso dei due anni di indagini avviate in seguito alle denunce di una delle vittime dei preti pedofili savonesi, Francesco Zanardi, che ora ha dato vita al movimento Democrazia Atea che si prefigge lo scopo di smascherare la pedofilia nell’ambito della chiesa, ma che è deflagrata in maniera violenta alla richiesta di archiviazione presentata al gip.

E per la chiesa della provincia di Savona è l’ennesimo tuffo in un passato torbido e segnato da molti passaggi oscuri, sia per quanto riguarda la diocesi di Savona-Noli, sia per quella di Albenga, retta attualmente da Monsignor Mario Oliveri.

E di ieri la notizia di un prete, don Cesare, che alla domenica celebra messa nella sua parrocchia di bastia dì Albenga, e in settimana gestisce un bar nel capoluogo con la fidanzata. Una doppia veste che stupisce all’esterno, non sembra aver spinto il vescovo a prendere provvedimenti. Provvedimenti che non sono stati adottati nei confronti di Luciano Massaferro, ex parroco di San Vincenzo ad Alassio, condannato anche in Appello a sette anni e otto mesi per violenza sessuale nei confronti di una parrocchiana dodicenne.

È forse proprio quello di don Lu il caso più eclatante di pedofilia che ha coinvolto i servitori della fede nel Savonese. Una vicenda scoppiata alla vigilia del Natale 2009 e che portò il prete in carcere con l’accusa di violenza sessuale, scatenando la reazione sdegnata di parte della comunità parrocchiale che ha sempre creduto nell’innocenza del prete-amico. la testimonianza della giovane vittima è stata però ritenuta credibile e don Lu è stato condannato in primo grado a 7 anni e otto mesi, condanna confermata in Appello.

Non è l’unico caso però. Tra i fascicoli pendenti in tribunale c’è infatti un parroco di Loano accusato di aver favorito a nascondere alla legge le malefatte di un parrocchiano, l’ex economo della curia indagato per . Ma mai però l’attenzione della magistratura si era rivolta verso un vescovo. Gli investigatori erano arrivati a Monsignor Lafranconi in base ai racconti di alcune vittime, ma anche dei “carnefici” che di fronte al peso delle loro malefatte si erano confidati con lui. La magistratura, con l’ausilio della squadra mobile savonese, negli ultimi dodici mesi avevano compiuto un blitz nella curia vescovile sequestrando dalla cassaforte del vescovo il fascicolo di don Giraudo, dal quale sarebbe emersa l’omissione di denuncia da parte di Dante Lafranconi.

Il suo successore, Domenico Calcagno, attualmente presidente dell’amministrazione del patrimonio della sede Apostolica, invece è rimasto estraneo alla vicenda proprio per il suo impegno nel segnalare la grave situazione in cui si trovava la chiesa savonese nel campo della pedofilia, alle alte cariche pontificie.

© Riproduzione riservata
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Franco-a-TrierFranco-a-Trier
10/02/2012 09:09

ma questa chiesa puzz.zza veramnete




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