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Preti pedofili e malversazioni nella diocesi di Savona, Ratzinger e Vescovi sotto accusa. Spretati don Nello Giraudo e don Giorgio Barbacini.

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view post Posted on 15/12/2010, 11:10
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La confessione di Briano, uno choc per villapiana «Ho l'hiv, ma sono sereno non penso di trasmetterlo»

Il Secolo XIX del 15 dicembre 2010
 
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view post Posted on 16/12/2010, 08:41
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giovedì 16 dicembre, 07:29
Savona: chiesa e pedofilia, nuovi sviluppi nell'inchiesta della Procura


Prosegue l'inchiesta della Procura sui rapporti omosessuali in curia. Tra i coinvolti ci sarebbero anche dipendenti di cooperative edili che lavoravano per la diocesi e, almeno un prete,allo stato attuale delle indagini che si stanno allargando a macchia d'olio. Su questi rapporti a pagamento aleggia anche lo spettro dell'Aids. Malattia ammessa, conclamata, e finita a verbale firmato da uno dei coinvolti davanti al Pm Giovanni battista Ferro e ai carabinieri del nucleo provinciale che conducono le indagini. Per i rapporti, secondo ipotesi al vaglio della Procura, sarebbero stati utilizzati denari destinati alle parrocchie.. Don Carlo Rebagliati, accusato di istigazione alla prostituzione si difende con un suo memoriale


http://www.savonanews.it/2010/12/16/leggi-...la-procura.html

 
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Prostituzione omosessuale
in Curia, la Procura indaga
16 dicembre 2010
| Alberto Parodi

Rapporti sessuali non protetti, anche nella sede della Curia di Savona, di natura omosessuale. Tra i coinvolti alcuni dipendenti di cooperative edili che lavoravano per la Diocesi e almeno un prete, allo stato attuale delle indagini che si stanno allargando a macchia d’olio.

Su questo tipo di rapporti a pagamento aleggia, dopo gli interrogatori degli investigatori, lo spettro dell’Aids. Trasmesso consapevolmente o meno? Malattia ammessa, conclamata, e finita a verbale firmato da uno dei coinvolti davanti al pubblico ministero Giovanni Battista Ferro e ai carabinieri del nucleo provinciale che conducono le indagini. In un verbale di quattro pagine, firmato da un indagato, si parla esplicitamente di ripetuti rapporti occasionali con diverse persone- omosessuali, tossicodipendenti, benzinai, artisti e operai, tutti accomunati da uno stato di indigenza- a volte anche pagati con soldi prelevati dalle casse delle parrocchie. Aspetti che sono adesso al centro delle verifiche degli inquirenti.

Se del quadro clinico ne fossero stati informati i propri partner (quindi consapevoli o meno dell’accettazione del rischio) è quanto i militari vogliono capire con il magistrato. Diversi i rapporti a rischio presi in considerazione in un lasso di tempo che parte addirittura dall’inizio degli anni Novanta.


www.ilsecoloxix.it/p/savona/2010/12...vvenivano.shtml
 
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Dal Secolo XIX, edizione di Savona del 16 dicembre 2010 pag. 23

L'INCHIESTA SU PRETI E SESSO

Prostituzione omosessuale
"Ci incontravamo in Curia"



L'ipotesi al vaglio della Procura: usati i soldi destinati alle parrocchie

ALBERTO PARODI

SAVONA. Rapporti sessuali non protetti, anche in Curia, di natura omosessuale. Tra i coinvolti alcuni dipendenti di cooperative edili che lavoravano per la diocesi e almeno un prete, allo stato attuale delle indagini che si stanno allargando a macchia d'olio.

Su questo tipo di rapporti a pagamento aleggia, dopo gli interrogatori degli investigatori, lo spettro dell'Aids. Trasmesso consapevolmente o meno? Malattia ammessa, conclamata, e finita a verbale firmato da uno dei coinvolti davanti al Pubblico Ministero Giovanni Battista Ferro e ai carabinieri del nucleo provinciale che conducono le indagini. In un verbale di quattro pagine, firmato da un indagato, si parla esplictamente di ripetuti rapporti occasionali con diverse persone - omosessuali, tossicodipendenti, benzinai, artisti e operai, tutti accomunati da uno stato di indigenza - a volte anche pagati con soldi prelevati dalle casse delle parrocchie. Aspetti che sono adesso al centro delle verifiche degli inquirenti.

Se del quadro clinico ne fossero stati informati i propri partner (quindi consapevoli o meno dell'accettazione del rischio) è quanto i militari vogliono capire con il magistrato. Diversi i rapporti a rischio presi in considerazione in un lasso di tempo che parte addirittura dall'inizio degli anni Novanta. Una situazione promiscua andata avanti per anni e che si è manifestata anche nei locali della Curia savonese secondo le dichiarazioni dei diretti interssati resi in Procura nelle settimane scorse.

"Ci siamo conosciuti in piazza del Popolo" è quanto ripetuto da chi poi si è messo a frequentare parrocchie e canoniche. L'inchesta ha preso adesso un piega chiara e precisa. Inquietante. Al sesto piano del Tribunale e negli uffici della caserma dell'Arma di corso Ricci, in queste ore continuano ad essere informate persone informate sui fatti. A decine.

Interrogatori di presunte vittime di "lesioni" (la trasmissione del virus hiv) che hanno preso spunto da ipotesi di istigazione alla prostituzione (comma 8 dell'art. 3 della legge Merlin del '58) per cui in Procura è stato aperto un fascicolo (il numero 4060). In cui è stato iscritto nel registro degli indagati il parroco di Noli, don Carlo Rebagliati, ex economo e responsabile del patrimonio artistico della diocesi sino a tre anni fa. Chi ha presentato le denunce (presunta vittima) è ritenuto dagli inquirenti "attendibile". Dal pm Ferro nessun commento: "Ci sono indagini in corso".





DON REBAGLIATI

DA ACCUSATORE A INDAGATO
"ATTACCANO LA MIA CREDIBILITA"


SAVONA. Anche lui ha riempito davanti ai magistrati verbali con le sue dichiarazioni. Prima per accusare i vertici della diocesi e colleghi sacerdoti di aver compiuto e coperto casi di pedofilia, e di omertà per aver taciuto irregolarità e reati anche su gestioni economiche-amministrative "disinvolte". Adesso don Carlo Rebagliati li ha riempiti per difendersi dall'accusa di istigazione alla prostituzione che gli ha mosso un suo ex parrocchiano.

Ieri seria al telefono don Carlo si è sfogato. E' indagato. Lo ha saputo venerdì 26 novembre con il suo avvocato Tiziano Gandolfo (l'interrogatorio iniziò alle 20 e 15 e finì a tarda sera). Si sa che in questi giorni sono stati sentiti come persone informate sui fatti diversi stranieri e italiani, che lavorano nella sua parrocchia a Noli o che hanno avuto contatti di lavoro o di conoscenza con lui. La sua vita è sottosopra dopo essere stato denunciato da G.C.: "Accetto che si indaghi su di me, e le eventuali decisioni di un processo, ma voglio che si sappia che chi mi ha denunciato è solo un pedina mossa da rancori e vendette personali. La valanga che mi è venuta addosso non è certo frutto di chi mi ha denunciato. Mi sono limitato sempre e solo ad aiutarlo facendogli fare piccoli lavoretti in diocesi e parrocchia". Ai carabinieri e al pm Ferro ha spiegato che gli dava soldi: "Miei personali. Lui i soldi me li chiedeva sempre per pagare le bollette e per il bambino".

Gli inquirenti gli hanno chiesto conto di lavoro nero e movimenti bancari, lui ha attaccato: Sono io che ho denunciato quell'uomo che adesso mi accusa, lo feci a settembre per il furto di un assegno. Adesso lui ha interesse a danneggiarmi". Da grande accusatore ad indagato? "C'è hi in diocesi vuole minare la mia credibilità per le accuse, le prove e i memoriali che ho portato in Procura nei mesi scorsi contro i vertici ecclesiastici che hanno fatto traballare parecchie sedie, visto quanto so dopo vent'anni di economato".

Ai militari che lo hanno interrogato ha voluto precisare "che il denaro dell Curia gli era dato (a G.C.) a titolo di retribuzione per il lavoro". E' una manovra per sbatterla fuiori della chiesa?

"Me ne sono andato via io dalla diocesi di Savona. Ora sono solo il parroco di Noli".

A.P.
 
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www.ivg.it/2010/12/savona-zanardi-d...siva-mediatica/

Articolo n° 124799 del 16 dicembre 2010 delle ore 09:49

Savona, Zanardi “difende” Don Rebagliati: “Colpito da offensiva mediatica”
Don Rebagliati e Zanardi


Savona. Francesco Zanardi è sceso ancora una volta in campo per combattere una battaglia. Stavolta non lo fa per accusare la Diocesi di proteggere i pedofili, ma per difendere Don Carlo Rebagliati che è finito nel mirino della Procura dopo la denuncia di un tossicodipendente. “E’ iniziata da giorni una terribile e scontata offensiva mediatica contro Don Carlo Rebagliati, il quale ha avuto il coraggio di essere uno dei principali accusatori, assieme a me, verso chi approfittando dell’abito talare ha favoreggiato o commesso centinaia di reati di pedofilia su minori” dice Zanardi.

“Essere in prima linea contro i pedofili riveste sicuramente dei gravi pericoli, soprattutto se chi è pedofilo è anche un sacerdote oppure è in qualche modo connesso con gli ambienti ecclesiastici. Ma il maggiore pericolo rappresentato da Don Carlo Rebagliati sta nel fatto che per anni ha ricoperto la carica di amministratore della Diocesi Di Savona e Noli, pertanto egli è un vero e proprio archivio storico di tutte le transazioni finanziarie fatte in quell’ambiente” aggiunge il grande accusatore della Diocesi savonese.

“Sappiamo tutti che chi si mette contro le menti sopraffine che regolano certi ritmi economici, rischiano moltissimo. Ed ecco come per magia, con un tempismo perfetto, spuntare testimoni, denunce e quanto altro, il tutto teso a tacitare un persona come Carlo Rebagliati, fondamentalmente onesta e corretta, una voce fuori dal coro che ha sempre fatto del bene ai poveri e alle persone bisognose di aiuto. Esprimo la massima solidarietà e vicinanza a Don Carlo, nella certezza che la sua più completa innocenza e onestà intellettuale vengano dimostrate entro brevissimo tempo” conclude Francesco Zanardi.
 
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view post Posted on 17/12/2010, 10:06
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venerdì 17 dicembre, 07:21
Savona: preti e pedofilia, Rebagliati "ho amato un batterista"
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Non si ferma l'indagine della Procura sui rapporti tra preti e sesso nel Savonese. Intanto, in attesa di conoscere gli esitidegli accertamenti sulle cartelle cliniche dei coinvolti nel caso, per capiure se vi sia stata la strasmissione consapevole o meno del virus Hiv, Don Carlo Rebagliati, economo della Curia, accusato di istigazione alla prostituzione ha fatto nuove rivelazioni ai magistrati. "Ho amato un noto batterista" ha spiegato. Rivelati anche rapporti con altri vip e con una nota attrice cantante e conduttrice tv oggi ultrasessantenne, di cui però non ha fatto il nome.

Intanto si aggrava la posizione del sagrestano Franco Briano, indagato per la vicenda del rapporto preti pedofilia. Nel suo pc sono saltate fuori oltre 900 immagini osè raffiguranti bambini in pose raccapriccianti con adulti.




http://www.savonanews.it/2010/12/17/leggi-...batterista.html

 
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http://www.ivg.it/2010/12/zanardi-deposizi...don-rebagliati/

Articolo n° 125282 del 17 dicembre 2010 delle ore 18:22
Zanardi: deposizione in Procura per don Rebagliati

Savona. Francesco Zanardi ed altri ex parrocchiani di don Rebagliati si sono recati presso gli uffici della Procura della Repubblica di Savona per una deposizione spontanea, in quanto “le accuse a lui rivolte siano oltre che a calunniose infondate” si legge in una nota.

“Tutti conosciamo Rebagliati, già dagli anni 80 e non condividiamo il massacro avviato nei suoi confronti, un massacro ingiustificato, perché chi lo accusa calunniosamente, dovrebbe ringraziarlo per le diverse opportunità che il sacerdote ha dato a tante persone nella sua vita. Non opportunità di lavoro in cambio di prestazioni sessuali, ma opportunità di riscattare la propria vita, opportunità che tanti hanno saputo cogliere, tanti invece ne hanno solamente voluto approfittare”.

“Rebagliati è una persona molto scomoda. Mi domando come sia possibile, che proprio pochi giorni prima della denuncia a Rebagliati, qualche alto prelato dichiarava ai media che l’inchiesta savonese è tutta una bolla di sapone, ma allora perché la magistratura ha aperto un’inchiesta?
 
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Il vescovo Lupi chiede la testa di don Rebagliati?

Dalla pagina facebook di Zanardi

Proposta indecente a don Rebagliati.
pubblicata da Francesco Zanardi il giorno venerdì 24 dicembre 2010 alle ore 8.07

Proposta indecente a don Rebagliati.

Lo scrivente Francesco Zanardi.

Una vera e propria proposta indecente arriva pochi giorni prima di Natale a don Rebagliati, proprio dal Vescovo Lupi.

Una breve cronologia; mercoledì 22 Rebagliati viene convocato da Lupi, alle 15 l’incontro, che dura pochi minuti prima che Rebagliati abbandoni l’ufficio del Vescovo. In quei pochi minuti la Proposta Indecente “ O ti sospendi da Noli, o ti caccio io”. Ufficialmente l’invito è dire ai giornali che ti ritiri, perché devi pensare alla tua salute e alla tua difesa. Annuncialo tu durante la messa di Natale. Rebagliati risponde “no, se vuole mi sospenda lei”. Esce.

Ieri mattina presso l’ufficio del legale, l’avvocato Tiziano Gandolfi si è tenuta una conferenza stampa, presente Rebagliati , con immenso piacere, mio ma soprattutto di Rebagliati, l’unico sacerdote che al momento, come sempre, ha voluto sentire la campana di Rebagliati prima di esprimere un parere. Giampiero Bof.

Rebagliati ha spiegato ai presenti la situazione, riguardo le accuse di istigazione alla prostituzione, esiste solamente una denuncia, fatta da una persona a sua volta, precedentemente querelata da Rebagliati per il furto di un assegno. Al momento sembrerebbe che le persone interrogate, non abbiano sostenuto le accuse infamanti nei confronti del sacerdote.

Da persona estranea a questi fatti, ma coinvolta in questo filone, anche come “Grande accusatore” ritengo che il provvedimento nei confronti di Rebagliati, sia esagerato e di una rapidità fulminante, tenendo anche conto, che questo provvedimento è stato preso sull’unica base dei titoli di un giornale. Non posso non sottolineare, che il vescovo Lupi, nel 2008, all’epoca delle mie ripetute denunce al clero, non riteneva valida come prova, la registrazione della confessione di Giraudo, ora è sufficiente qualche articolo. Non prese alcun provvedimento, tranne una presunta riduzione allo stato laicale di Giraudo e Barbacini, solo dopo l’apertura dell’indagine, e dopo le mie imbarazzanti dichiarazioni e ripetute denunce. Altri sacerdoti e seminaristi, malgrado le denunce e le testimonianze, pare godano tutt’ora di una immunità dai provvedimenti della Curia savonese. Mi viene da pensare, due pesi, due misure, forse un complotto?

Una mia precedente affermazione è stata “Dire che il vescovo Lupi ha fatto tanto per la lotta alla pedofilie, aggiungo anche alla verità, sarebbe come dire che Bernardo Provenzano, è il numero uno, per la lotta alla mafia”.

Desidero ricordare anche, da un anno a questa parte, le dichiarazioni del vescovo. “sia fatta chiarezza”, poco dopo, davanti all’assalto mediatico, dichiara, prima che Giraudo è stato ridotto allo stato laicale a dicembre, dopo pochi giorni retifica dicendo settembre. Durante la messa di Pentecoste, in Duomo, accenna all’argomento, promette sostegno alle vittime. All’incontro con i sacerdoti, alla Pace di Albisola annuncia una commissione che indaghi sui vari casi. Non se ne parla più, non se ne è mai fatto nulla di tutto ciò che era stato promesso e annunciato. Il vescovo scrive su Il Letimbro “con sobrietà verso il Natale”.

Mi auguro, in occasione del Natale, che il vescovo Lupi e tutti i sacerdoti che fino ad ora non hanno parlato, si ravvedano, sui veri valori della chiesa, che trovino quella rettitudine al momento fortemente smarrita, assumendosi le proprie responsabilità oggettive ed educative facendo chiarezza, non silenzio.

Francesco Zanardi.

www.ivg.it/2010/12/don-rebagliati-r...io-vado-avanti/

Don Rebagliati rompe il silenzio: “Mi hanno chiesto di autosospendermi, ma io vado avanti”

Savona. Don Carlo Rebagliati rompe il silenzio. Il sacerdote 60enne, ex economo della Diocesi, ora parroco di Noli, che nelle scorse settimane è finito nel mirino della Procura savonese dopo la denuncia di un ragazzo tossicodipendente che aveva frequentato la parrocchia prima di essere allontanato dallo stesso Rebagliati, ha scelto di raccontare la sua verità. Don Carlo ha deciso di sfogarsi apertamente dopo che, nel pomeriggio di mercoledì, il Vescovo Vittorio Lupi, sulla base di alcune dichiarazioni attribuite all’ex economo, gli aveva chiesto di autosospendersi dal suo incarico.

“Smentisco categoricamente e pubblicamente – si sfoga Rebagliati che, mentre parla, è affiancato dal suo avvocato Tiziano Gandolfo e dall’amico Francesco Zanardi – di aver mai pronunciato davanti al pubblico ministero o durante un interrogatorio le frasi ‘ho amato un noto batterista’ e ‘siamo stati insieme per 12 anni’. Niente di tutto questo risulta dagli atti della Procura. Il Vescovo mi ha chiesto di autosospendermi dall’incarico come parroco di Noli perché io possa difendermi”.

“Io ho spiegato al Monsignore – prosegue Don Carlo – che, finora, non avevo parlato per mantenere un profilo basso e per evitare il clamore mediatico. Questo anche per consentire che la magistratura potesse continuare a lavorare tranquillamente. Non sono stato zitto perché evitavo di difendermi ma solo perché non ritenevo fosse necessario dover dare delle spiegazioni. Visto che per poter continuare a tenere il mio incarico però serviva smentire pubblicamente certe parole che mi sono state attribuite allora lo faccio”.

“Ci tengo anche a precisare che il Vescovo mi ha chiesto di autosospendermi, oltreché per difendermi, perché ho problemi di salute: si tratta di problemi ai reni che, da gennaio, mi costringeranno a fare la dialisi. Niente di diverso. Ritengo però che, viste queste premesse, non sia necessario che io mi autosospenda. Sono certo di potermi difendere e curare anche da parroco di Noli. A questo punto se il Vescovo lo riterrà opportuno dovranno prendere qualche provvedimento dall’alto” aggiunge l’ex economo.

Don Rebagliati, insieme al suo legale, ha poi voluto precisare il contesto nel quale è maturata la denuncia contro di lui in Procura che lo ha portato ad essere indagato per induzione della prostituzione: “Durante l’estate mi è stato rubato un assegno e per quel furto ho presentato una regolare denuncia. Dopo quell’episodio, ritenendo quel ragazzo responsabile, l’ho allontanato dalla parrocchia. Capite che voleva impossessarsi di 15mila euro che peraltro erano un bene della comunità dei parrocchiani, non mio. In seguito ho subito delle minacce da quel ragazzo e un tentativo di estorsione per il quale, il 7 settembre scorso, ho sporto querela. Dopo poco più di un mese, il 10 ottobre, è arrivata la sua denuncia in Procura”.

Secondo quanto riferito da Don Carlo, durante il tentativo di estorsione, il giovane tossicodipendente gli avrebbe detto “o mi dai 3mila euro oppure io vado a raccontare che abbiamo avuto rapporti sessuali, che mi costringevi a lavorare in nero e che mi hai trasmesso l’Hiv”. Minacce che poi si sarebbero trasformate nel contenuto della denuncia presentata al pm Giovanni Battista Ferro. Secondo quanto trapelato infatti nel fascicolo, in cui l’ipotesi di reato è induzione alla prostituzione, le accuse lanciate contro Don Rebagliati sarebbero proprio queste.

“Sono sereno e tranquillo – ripete l’ex economo – perché ritengo di non aver assolutamente fatto le cose per cui sono stato denunciato. Lascio lavorare la magistratura e dal mio punto di vista non ho nulla da rimproverarmi. Quella persona mi ha rubato un assegno e intendeva rubare 15mila euro della parrocchia. Io per questo l’ho denunciato. Credo comunque che la questione pedofilia e questa vicenda siano separate”.

Sul discorso delle voci su presunti amanti “eccellenti” e rapporti omosessuali Don Carlo ribadisce: “Quelle dichiarazioni sono false. Non nego di aver avuto a che fare con certi personaggi ma è una cosa diversa. Per esempio io ho conosciuto Cristiano Malgioglio. Questo perché quando aveva perso la mamma un amico comune gli disse che avrebbe potuto parlare con me per cercare di lasciarsi alle spalle lo sconforto per la sua perdita. Così lo incontrai e celebrai anche una messa per sua madre. Questi sono i miei rapporti con il mondo dello spettacolo”.

Sulle reazioni dei suoi parrocchiani l’ex economo della Diocesi racconta: “Mi hanno dato tutta la loro solidarietà. Addirittura volevano organizzare una raccolta firme per sostenermi ma gli ho chiesto di non farlo. Non è necessario. Loro si fidano di me e questo mi basta”.

A questo punto Don Rebagliati non ha più niente da aggiungere. Per quasi un’ora si è sfogato davanti ai taccuini aperti dei cronisti e può bastare. Si congeda precisando che con la Curia non c’è nessuna polemica: “Non sono in disaccordo con la chiesa e spero di non esserlo nemmeno con il padre eterno”.

www.savonanews.it/2010/12/24/leggi-...-mediatico.html

Savona: Don Rebagliati "sono vittima di un attacco mediatico"


“Ho letto dichiarazioni che non mai pronunciato" ribadisce con fermezza Don Carlo Rebagliati

Nella foto Zanardi e Don Rebagliati

Sono trascorsi moltissimi mesi e in città si continua a parlare degli scandali o presunti tali che hanno visto il coinvolgimento di alcune personalità facenti parte dell’ambiente della Diocesi di Savona/Noli. Don Carlo Rebagliati, “l’uomo dei conti della curia” per quasi due decenni, ora parroco di Noli, dopo essere finito sotto inchiesta per una presunta storia di rapporti sessuali che un quarantatreenne avrebbe avuto con lui in cambio di favori e accusato di induzione alla prostituzione, si trova ora suo malgrado, di nuovo al centro dell’attenzione a causa di alcune dichiarazioni uscite su un quotidiano il 17 dicembre che lo riguarderebbero.

“Quelle scritte da un giornale sono parole che ci tengo a precisare io non ho mai pronunciato. – ribadisce con fermezza Don Carlo Rebagliati - Solo ora ho deciso di ricorrere ad una smentita pubblica e ufficiale perchè a causa di queste dichirazioni sono stato fortemente danneggiato in quanto Il vescovo di Savona-Noli, il mons. Vittorio Lupi dopo aver letto l’articolo mi ha consigliato di dimettermi o di fare una dichiarazione pubblica dove spiegare la mia versione e sconfessare così le parole erroneamente attribuitemi. E così ho fatto, perchè non voglio essere sospeso, non lo ritengo giusto in quanto non ho fatto nulla di quello che mi è stato contestato di aver detto. Se vogliono sospendermi devono farlo loro.

Ma entriamo nel dettaglio, Don Rebagliati avrebbe dichiarato secondo il giornale in questione le seguenti parole “Ho amato un noto batterista e sono stato con lui per 12 anni” e poi si parla anche di relazioni con vip che lo vorrebbero coinvolto in chissà quali strane e torbide storie. Queste parole sarebbero secondo il giornalista state dichiarate durante un interrogatorio in procura, ma anche Tiziano Gandolfo, l’avvocato di Don Rebagliati ci tiene a sottolineare che "dal 26 novembre non si sia tenuto nessun altro interrogatorio e che nessuna dichiarazione è stata fatta dal sacerdote, che si è trovato solo vittima di un attacco mediatico".

Francesco Zanardi presente all’incontro è in prima linea nel difendere Don Carlo Rebagliati. Secondo lui si trova al centro di una campagna mediatica fatta apposta per screditarlo anche perchè afferma Zanardi “Don Carlo Rebagliati ha avuto il coraggio di essere uno dei principali accusatori insieme al sottoscritto nei confronti di chi approfittando del suo ruolo nella chiesa si è reso responsabile di atti pedofili. Don Carlo Rebagliati che per anni ha ricoperto la carica di amministratore della Diocesi Di Savona e Noli, e che conosce le transazioni finanziarie fatte in quell’ambiente rappresentano un altro motivo per contrastarlo. Mi chiedo come mai ci sia tutto questo accanimento contro Don Rebagliati causato da un semplice articolo e non contro preti pedofili che nonostante le deposizioni rilasciate dalle vittime hanno avuto un trattamento migliore”.
 
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view post Posted on 2/1/2011, 14:25
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Il vescovgo Lupi "seguirà la òlegge civile". Ma la legge civile non lo obbliga di denunciare i preti pedofili e criminali. Quindi il vescovo Lupi non si impegna a denunciare quanto sa sui preti pedofili e criminali di Savona
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Articolo n° 127987 del 02 gennaio 2011 delle ore 14:17

Mons. Lupi, pedofilia: “Forse non siamo stati tempestivi ma mai coperto reati”

Savona. “Non sempre i fatti sono stati percepiti in tempo, forse non sempre si è stati sufficientemente tempestivi, ma i reati non sono mai stati coperti e si è sempre intervenuti a norma del Diritto Canonico e delle leggi civili”. Lo ha detto il vescovo della diocesi di Savona Noli, Vittorio Lupi, nel Te Deum di fine anno parlando del problema della pedofilia che ha coinvolto di recente alcuni sacerdoti nel savonese.

“Ho detto in un incontro di clero che sono pienamente solidale con i sacerdoti sui quali è calato ingiustamente questo clima di sospetto – ha aggiunto il vescovo -, ma se avrò segnalazioni provate di comportamenti non conformi allo stato sacerdotale, seguirò per chiunque quanto prevede il diritto canonico e la legislazione civile”.

Tra i temi toccati dal presule anche la beatificazione di Chiara Luce Badano, la morte di Don Genta e di Don Peluffo Giovanni, due sacerdoti che hanno lavorato moltissimo per la diocesi e hanno lasciato un ricordo indelebile, quindi l’ alluvione avvenuta a Varazze e l’emergenza povertà.

“Sono ormai due anni da quando è stato istituito un fondo che ha permesso di raccogliere in totale 330 mila euro, di cui circa 60 mila in questo ultimo avvento – ha detto il vescovo -. In questi due anni sino ad oggi abbiamo seguito circa 2500 situazioni, intervenendo in 400 casi donando 120.000 euro in affitti, utenze, medicine, e 90 mila euro in prestiti non onerosi sulla fiducia, dei quali 28 mila sono già stati restituiti”.



www.ivg.it/2011/01/mons-lupi-pedofi...reati%E2%80%9D/

Edited by GalileoGalilei - 3/1/2011, 19:00
 
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mercoledì 05 gennaio, 11:55
Savona: Zanardi replica alle affermazioni del Vescovo Lupi
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Replica alle dichiarazioni del vescovo Lupi.

Dopo le ultime dichiarazioni di Lupi che senza dubbio meritano una risposta, che da parte dell’associazione delle vittime non è ancora pervenuta, dopo una riunione delle vittime savonesi avvenuta ieri, abbiamo deciso una controffensiva, pensiamo che questa farsa stia durando troppo e che il vescovo questa volta abbia veramente esagerato.

Questo evento non verrà pubblicizzato fin dopo lo svolgimento, il presente comunicato è una breve informativa e l’invito ai signori giornalisti che volessero partecipare.

Domenica 9, in occasione della prima visita pastorale ci sarà un sit-in non violento a sorpresa presso la cattedrale. Il sit-in sarà suddiviso in due parti, la prima consiste in un incontro “obbligato” tra il vescovo e i tre rappresentanti delle vittime Zanardi Pennestri Nicolick, e si svolgerà all’interno della cattedrale, la seconda invece si concluderà all’esterno al termine della messa. Per noi vittime l’occasione è particolare perché il parroco della cattedrale è Giovanni Busoni, parroco di Spotorno negli anni 80, di lui abbiamo una registrazione dove ammette di essere stato informato già da Sanguinetti 1980, delle problematiche di Giraudo, Rebagliati ammette da anni, la dichiarazione del vescovo di non aver coperto, salta. Un’altra cosa particolare unisce anche le vittime di Briano, che proprio negli anni 80 frequentava Spotorno e che spesso ci accompagnava in escursioni, Busoni era al corrente anche di questi fatti. Busoni era parroco quando il suo vice, Rebagliati allontanò dalla parrocchia il laico Briano per i problemi che ben sapete. Per il momento Busoni non si è ancora pronunciato pubblicamente e noi riteniamo sia il caso che lo faccia. Informeremo preventivamente come da accordi la sezione DIGOS della Polizia di Stato.

Oggi o al massimo domani, scriverò in forma personale e non come associazione, una lettera aperta al vescovo nella quale esprimerò il mio personale disappunto. La decisione di scrivere al prelato in forma personale è dovuta al fatto, che a differenza degli altri portavoce, ho avuto moti contatti col vescovo e non potrà negare ciò che ci siamo detti. Vi invierò in copia la lettera aperta mandata al vescovo.

Cercheremo ancora, nelle prossime settimane, di realizzare l’incontro con la cittadinanza, saltato causa la revoca della sala rossa. Stiamo cercando un locale adeguato ma riteniamo, soprattutto alla luce delle dichiarazioni natalizie del Vescovo e delle novità sulle indagini, che anno portato un’altra testimonianza rilevante, che sia molto importante che la gente ascolti le registrazioni in nostro possesso.

Vi ricordo che nei mesi scorsi sono state avviate sia on-line che su cartaceo, diverse petizioni di firme per chiedere a Lupi di dimettersi, dopo l’incontro con la popolazione provvederemo ad avanzare firme alla mano, la richiesta di dimissioni.

Tengo anche ad informarvi che venerdì 7 sarò a Milano per un incontro del direttivo nazionale dell’associazione delle vittime dei preti pedofili, di cui sono uno dei fondatori, lì decideremo la data e il luogo del prossimo raduno europeo delle vittime che si terrà con molta probabilità a Savona.

Sperando di fare cosa gradita, vi invio anche una foto introvabile di Giraudo, ipotizzando che vi possa essere utile. Spero, anche se grossolanamente di essere stato chiaro, tenendo conto che conoscete bene la situazione savonese. Come sempre a disposizione per qualunque chiarimento, ringrazio tutti anticipatamente per la collaborazione.

Francesco Zanardi




http://www.savonanews.it/2011/01/05/leggi-...scovo-lupi.html
 
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Articolo n° 129052 del 07 gennaio 2011 delle ore 14:00
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Pedofilia: nuovo attacco di Zanardi al vescovo Lupi
FLASH24news

“Come un abile ciarlatano che inganna chi scommette al gioco dei tre tappi, mi complimento vescovo Lupi. Le scrivo, vescovo Lupi, perché indignato dalle sue dichiarazioni apparse nei giorni scorsi sulle varie testate. Che la sua rettitudine fosse scarsa si era già notato, che le piacesse fare delle gran chiacchiere anche, ma che avesse addirittura il coraggio di deridere nei luoghi sacri, prima le vittime, poi i fedeli, a me pare troppo”.

“Mi riferisco alla sua frase ‘Chiedo scusa alle vittime di pedofilia’, devo dire che è proprio un bell’ipocrita vescovo Lupi. Spero tanto che lei abbia mentito, per fare un po’ di propaganda alla sua Diocesi, ma le ricordo che tra lei e il suo predecessore Calcagno, non avete riservato un trattamento molto caritatevole alle vittime come vuol far credere mentendo ai fedeli. A me, dopo le denunce dei preti pedofili, come sa bene ci pensò il suo predecessore, lei concluse l’opera. Qualcun’altro invece fu licenziato dalla Curia in tronco lo scorso dicembre, oramai non era più un pericolo, essendo scattati i termini di prescrizione per denunciare Giraudo. A qualcun altro invece ha pensato l’Onnipotente, ai sopravvissuti vedremo che sorte aspetta. Dopo ciò che le ho elencato, trovo difficile credere che le sue pubbliche scuse siano sincere vescovo Lupi, tenendo conto che le vittime le apprendono non da lei, ma dai giornali”.

“Un’altra frase proprio poco opportuna e altrettanto ipocrita è ‘Evitare un clima di sospetti che non aiuta la chiarezza’, detta da lei che ha fatto di tutto per insabbiare il più possibile, mi lascia sbigottito. Le rammento il suo lungo elenco di fallimenti in materia, durante la messa di Pentecoste, promise chiarezza e sostegno alle vittime, non vedo nè chiarezza tanto meno sostegno. All’incontro della Pace dove si doveva affrontare il problema, revocò due giorni prima tramite una circolare ai parroci, eliminando dall’ordine del giorno l’argomento principale, la pedofilia. In quella occasione annunciò una commissione per indagare, ma anche quella non si è più fatta, vescovo Lupi. Incontrò anche Nicolick al quale promise di parlare con gli ex seminaristi, ma non lo fece mai. Ha voluto i nomi di altri sacerdoti savonesi fortemente sospettati e segnalati, anche da Nicolick, promettendo provvedimenti, ha voluto parlare con le vittime, lo ha fatto addirittura tramite don Lupino una mano certamente più autorevole della mia, ma noto, malgrado il passare dei mesi, che il parroco è sempre al suo posto”.

“Infine, l’ultima delle sue frasi: ‘Forse non siamo stati tempestivi ma mai coperto reati’. Al riguardo direi che minimizza clamorosamente, vescovo Lupi. Sì, perché riguardo le coperture anche lei è responsabile, non solo nel caso Giraudo, dove a mio avviso ha la responsabilità di aver fatto cadere in prescrizione le vittime di quel ‘lager’ che era la comunità per minori gestita dal pluri recidivo pedofilo Nello Giraudo. La sua responsabilità, monsignore, sta nel non aver mai voluto denunciare ma insabbiare. Le ricordo una frase molto esplicativa del nostro primo incontro che si tenne nei vecchi uffici della Curia nel febbraio 2008. Disse: ‘Mi scuso con lei per averla fatta aspettare cosi tanto prima di riceverla, ma data la gravità delle sue accuse, volevo prima verificarle. Questa sera, dopo il nostro incontro mi vedrò con don Nello e la sua famiglia e dirò a don Nello che deve smettere subito con questo suo atteggiamento’ (se non ricorda quell’incontro le fornisco volentieri la registrazione), direi che sia abbastanza chiaro che lei, già sapeva ed era informato. Nella stessa occasione le parlai anche delle vittime della comunità e anche di quella che lavorava in Curia, senza rivelarle il nome, ma dicendole di informarsi dai suoi collaboratori che la conoscono bene, incluso Rebagliati il quale le confermò l’intera storia di Giraudo. Parliamo di fatti avvenuti nel 2008, quindi parlare solo di ‘poca tempestività’ mi sembra esageratamente riduttivo. Tenga anche presente, che a causa del suo ritardo, le vittime della comunità per minori non potranno nemmeno più godere di un risarcimento, e la diocesi non mi pare sia molto intenzionata a sostenerle. Le rammento anche il caso Barbacini, condannato nel 2004 ma ridotto allo stato laicale solo dopo le mie denunce. E del latitante Josef Dominic nascosto dalla diocesi di Savona dal 2004, la diocesi dichiara che era innocente, ma non mi spiego perché, allora, Domenic a differenza di tutti gli altri preti stranieri ospitati a Savona, che regolarmente compaiono negli annuari diocesani, perché lui non compare in nessuno malgrado i 6 anni di permanenza?”.

“Noto anche una incredibile difformità di comportamento da parte sua: ha usato due pesi e misure molto diversi tra Nello Giraudo, Giorgio Barbacini ecc. da un lato, e Carlo Rebagliati dall’altro, persone con responsabilità e atteggiamenti molto diversi. Lei ha permesso per anni i comportamenti di Giraudo Barbacini ecc. e poi, in un conato di moralità pelosa, ha censurato Carlo Rebagliati chiedendone le dimissioni da parroco. Il provvedimento è arrivato in un lampo, certo fosse stato ugualmente rapido anche con i preti pedofili, di cui ha testimonianze ed in alcuni casi anche condanne, non dei banali titoli di giornale. Un’altra cosa che le rimprovero e che la chiesa reputa grave, al punto di inserirla nel documento ‘De delicti gravioribus’ i delitti più gravi, dove compare anche la pedofilia, è stato far trapelare le confidenze fatte da un suo sacerdote, confidenze che lei ha divulgato, anche a laici e ha usato molto scorrettamente a suo piacimento. Ho appreso, sempre dai giornali, che domenica comincerà la sua visita pastorale, proprio dalla Cattedrale, retta da Giovanni Busoni, parroco di Spotorno negli anni 80, il quale sostiene di essere stato al corrente delle problematiche di Giraudo. Mi dica ma lei ha mai parlato con Busoni? Sembrerebbe di no vescovo Lupi, se gradisce, posso fornirle un audio, anche di quella conversazione nella quale si parla anche dell’ambiguo seminarista, che le ho più volte segnalato”.

“Le chiedo scusa, vescovo Lupi se sono stato un pò forte ma purtroppo i gravissimi fatti sopracitati sono la realtà che lei ha mostrato, anche ai savonesi nell’ultimo anno. Un susseguirsi di dichiarazioni false e spesso anche calunniose, come il fatto che io non sono abilitato ad esercitare la mia professione, o che i lavori da me eseguiti presso la diocesi non funzionano, lei sa bene che non è così, dal momento che è in possesso della mia visura camerale e della dichiarazione firmata da Piero Giacosa nella quale si certifica che al momento in cui ho lasciato il mio posto presso la curia, tutto era perfettamente funzionante. Se vuole veramente la chiarezza che tanto predica, ci presti una delle tante sale parrocchiali dove poter fare l’incontro con la popolazione, saltato a causa della revoca della Sala Rossa, in modo tale che i cittadini ed i fedeli possano ascoltare i file audio dei sacerdoti savonesi, quelli di cui i nomi apparivano sui manifesti prontamente oscurati, lasciamo che sia la popolazione a valutare l’attendibilità. Se non ha nulla da nascondere vescovo Lupi, credo che questa sia un’ottima soluzione”.

Francesco Zanardi



http://www.ivg.it/2011/01/pedofilia-nuovo-...l-vescovo-lupi/
 
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view post Posted on 25/1/2011, 13:09
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Film a luci rosse
proiettati in parrocchia
24 gennaio 2011

Nel fascicolo aperto dall’autorità giudiziaria anche le denunce di due mamme: «I sacerdoti sapevano cosa veniva fatto vedere ai nostri figli»

Sesso e preti, diocesi e pedofilia. L’inchiesta della Procura sta per chiudersi con ulteriori novità. Elementi che potrebbero anche portare alla contestazione di detenzione di materiale pedopornografico, all’interno di parrocchie finite nel mirino degli investigatori.

Come i film porno fatti vedere ai bambini nei locali della loro parrocchia o durante i campi estivi. Ma non di nascosto dai preti o loro collaboratori. Erano proprio loro a promuoverne, secondo chi conduce le indagini, la visione. È quanto emerge dalle testimonianze raccolte e finite negli atti dell’inchiesta. E in particolare di due mamme, extracomunitarie, che si sarebbero di recente presentate in Procura per segnalare quanto riferito dai loro figli una volta tornati a casa. Per il resto, in Procura, si sta tirando le fila del lavoro fatto in attesa dell’arrivo dei verbali delle rogatorie fatte in Germania per sentire presunte vittime e degli accertamenti bancari per capire la distrazione di fondi da parte di alcuni preti della diocesi per pagare i propri vizi sessuali.

«Tutto vero quello che è stato scritto nelle denunce arrivate negli uffici. I riscontri sono a decine, ma sono tutti episodi prescritti. A Savona ci sono intere generazioni di padri e figli vittime di abusi da parte di preti che raccontano di un passato non perseguibile dalla legge».

Chi lo dice è un investigatore della Procura che ha seguito in prima persona le indagini, raccogliendo denunce e collaborando con i magistrati e i poliziotti della squadra mobile della Questura. Allarga le braccia mentre gli viene chiesto a che punto sono le indagini sulle presunte violenze sessuali. In Procura infatti i magistrati titolari delle indagini hanno già fatto il punto. L’inchiesta è vicina alla chiusura. Incombe la prescrizione, e quindi l’archiviazione, ma non per tutte le denunce raccolte.

C’è più di un prete indagato, la maggior parte è stato iscritto nel registro degli indagati senza essere ascoltato in presenza dell’avvocato. Un atto tecnico, dovuto dopo le denunce dettagliate sul loro conto.

Poi ci sono i testimoni che a decine hanno confermato riempiendo verbali sugli abusi subiti.



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http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2011/01...hia_rosse.shtml
 
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perlanaturale
view post Posted on 25/1/2011, 15:06




senza parole...
 
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Mattialeccese
view post Posted on 26/1/2011, 16:08




E' assurdo che un reato contro la persona come la vilenza sessuale si prescriva al pari di una multa per eccesso di velocità! La prescrizione nasce per rendere certi i rapporti giuridici, per evitare che situazioni troppo vecchie possano essere riutilizzate e creare confusione nelle relazioni sociali ma una violenza non è certo un rapporto giuridico da stabilizzare! Al pari dell'omicidio, il reato di violenza sessuale, dovrebbe essere imprescrivibile, la dignità dell'uomo non si può dimenticare!
 
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view post Posted on 8/2/2011, 18:52
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ATTUALITA' | martedì 08 febbraio, 17:20
Savona: Zanardi continua la sua lotta contro il clero savonese
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"Esistono più di 400 minuti di registrazioni ambientali con vari prelati" afferma Zanardi

Francesco Zanardi

"Esistono più di 400 minuti di registrazioni ambientali con vari prelati, abbiamo selezionato una delle storie, quella di cui abbiamo anche la confessione del pedofilo, oltre all’ammissione del vescovo che ne era perfettamente al corrente già nel 2008, registrazioni precedenti al 2008 dimostrano che già il vicario generale e gli ultimi quattro vescovi erano perfettamente al corrente degli abusi, la testimonianza anche dei due colleghi di Giraudo, parroco e vice che affermano che negli anni 80, furono informati dai vescovi della situazione di Giraudo. Ancora la testimonianza di un altro sacerdote che denuncia l’omertà dei vescovi" questa l'ultima dichiarazione di Francesco Zanardi che continua la sua lotta contro il clero savonese.

"Questo documento sarà consegnato personalmente al vescovo Lupi giovedì mattina presso il Vescovado di Savona, corredato di un fascicolo contenete un video messaggio, documentazione e la petizione di firme raccolta per chiedere al vescovo Lupi di dimettersi. - prosegue Zanardi - Lo stesso materiale verrà inviato alla Santa Sede presso la Città del Vaticano alla quale chiederemo che venga esaminato ed utilizzato per sottoporre a Processo Canonico gli ultimi quattro vescovi savonesi, in quanto crediamo ci siano delle gravi responsabilità oggettive e soggettive dalle quali però, il clero savonese non sembra volersi assumere responsabilità alcuna".

"Nella Denunzia-Querela che presenteremo al Tribunale Canonico, chiederemo l’immediata rimozione di Vittorio Lupi dalla carica di vescovo. Chiederemo in oltre che vengano risarcite le vittime note, quelle che a causa della mancata denuncia di Lupi nel 2008 non potranno più essere risarcite. Chiederemo anche di valutare la mancata applicazione da parte dei vescovi delle recenti direttive disposte dal Papa e dalla Santa Sede. In queste ore un nostro esperto in Codice Canonico, sta terminando la corretta stesura dell’esposto che sarà inviato alle varie autorità Vaticane competenti chiedendo che intervengano. Il resto del materiale sarà reso noto giovedì mattina unitamente al conteggio esatto delle firme e al video messaggio che invieremo al vescovo Lupi" conclude Zanardi.

Per saperne di più ecco il link www.crimesandthevatican.eu o andate sul link Youtube www.youtube.com/watch?v=ZJz8mPHreF4


http://www.savonanews.it/2011/02/08/leggi-...o-savonese.html
 
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186 replies since 16/3/2010, 08:42   14559 views
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