Il vescovo Lupi chiede la testa di don Rebagliati?Dalla pagina facebook di Zanardi
Proposta indecente a don Rebagliati.
pubblicata da Francesco Zanardi il giorno venerdì 24 dicembre 2010 alle ore 8.07
Proposta indecente a don Rebagliati.
Lo scrivente Francesco Zanardi.
Una vera e propria proposta indecente arriva pochi giorni prima di Natale a don Rebagliati, proprio dal Vescovo Lupi.
Una breve cronologia; mercoledì 22 Rebagliati viene convocato da Lupi, alle 15 l’incontro, che dura pochi minuti prima che Rebagliati abbandoni l’ufficio del Vescovo. In quei pochi minuti la Proposta Indecente “ O ti sospendi da Noli, o ti caccio io”. Ufficialmente l’invito è dire ai giornali che ti ritiri, perché devi pensare alla tua salute e alla tua difesa. Annuncialo tu durante la messa di Natale. Rebagliati risponde “no, se vuole mi sospenda lei”. Esce.
Ieri mattina presso l’ufficio del legale, l’avvocato Tiziano Gandolfi si è tenuta una conferenza stampa, presente Rebagliati , con immenso piacere, mio ma soprattutto di Rebagliati, l’unico sacerdote che al momento, come sempre, ha voluto sentire la campana di Rebagliati prima di esprimere un parere. Giampiero Bof.
Rebagliati ha spiegato ai presenti la situazione, riguardo le accuse di istigazione alla prostituzione, esiste solamente una denuncia, fatta da una persona a sua volta, precedentemente querelata da Rebagliati per il furto di un assegno. Al momento sembrerebbe che le persone interrogate, non abbiano sostenuto le accuse infamanti nei confronti del sacerdote.
Da persona estranea a questi fatti, ma coinvolta in questo filone, anche come “Grande accusatore” ritengo che il provvedimento nei confronti di Rebagliati, sia esagerato e di una rapidità fulminante, tenendo anche conto, che questo provvedimento è stato preso sull’unica base dei titoli di un giornale. Non posso non sottolineare, che il vescovo Lupi, nel 2008, all’epoca delle mie ripetute denunce al clero, non riteneva valida come prova, la registrazione della confessione di Giraudo, ora è sufficiente qualche articolo. Non prese alcun provvedimento, tranne una presunta riduzione allo stato laicale di Giraudo e Barbacini, solo dopo l’apertura dell’indagine, e dopo le mie imbarazzanti dichiarazioni e ripetute denunce. Altri sacerdoti e seminaristi, malgrado le denunce e le testimonianze, pare godano tutt’ora di una immunità dai provvedimenti della Curia savonese. Mi viene da pensare, due pesi, due misure, forse un complotto?
Una mia precedente affermazione è stata “Dire che il vescovo Lupi ha fatto tanto per la lotta alla pedofilie, aggiungo anche alla verità, sarebbe come dire che Bernardo Provenzano, è il numero uno, per la lotta alla mafia”.
Desidero ricordare anche, da un anno a questa parte, le dichiarazioni del vescovo. “sia fatta chiarezza”, poco dopo, davanti all’assalto mediatico, dichiara, prima che Giraudo è stato ridotto allo stato laicale a dicembre, dopo pochi giorni retifica dicendo settembre. Durante la messa di Pentecoste, in Duomo, accenna all’argomento, promette sostegno alle vittime. All’incontro con i sacerdoti, alla Pace di Albisola annuncia una commissione che indaghi sui vari casi. Non se ne parla più, non se ne è mai fatto nulla di tutto ciò che era stato promesso e annunciato. Il vescovo scrive su Il Letimbro “con sobrietà verso il Natale”.
Mi auguro, in occasione del Natale, che il vescovo Lupi e tutti i sacerdoti che fino ad ora non hanno parlato, si ravvedano, sui veri valori della chiesa, che trovino quella rettitudine al momento fortemente smarrita, assumendosi le proprie responsabilità oggettive ed educative facendo chiarezza, non silenzio.
Francesco Zanardi.
www.ivg.it/2010/12/don-rebagliati-r...io-vado-avanti/Don Rebagliati rompe il silenzio: “Mi hanno chiesto di autosospendermi, ma io vado avanti”Savona. Don Carlo Rebagliati rompe il silenzio. Il sacerdote 60enne, ex economo della Diocesi, ora parroco di Noli, che nelle scorse settimane è finito nel mirino della Procura savonese dopo la denuncia di un ragazzo tossicodipendente che aveva frequentato la parrocchia prima di essere allontanato dallo stesso Rebagliati, ha scelto di raccontare la sua verità. Don Carlo ha deciso di sfogarsi apertamente dopo che, nel pomeriggio di mercoledì, il Vescovo Vittorio Lupi, sulla base di alcune dichiarazioni attribuite all’ex economo, gli aveva chiesto di autosospendersi dal suo incarico.
“Smentisco categoricamente e pubblicamente – si sfoga Rebagliati che, mentre parla, è affiancato dal suo avvocato Tiziano Gandolfo e dall’amico Francesco Zanardi – di aver mai pronunciato davanti al pubblico ministero o durante un interrogatorio le frasi ‘ho amato un noto batterista’ e ‘siamo stati insieme per 12 anni’. Niente di tutto questo risulta dagli atti della Procura. Il Vescovo mi ha chiesto di autosospendermi dall’incarico come parroco di Noli perché io possa difendermi”.
“Io ho spiegato al Monsignore – prosegue Don Carlo – che, finora, non avevo parlato per mantenere un profilo basso e per evitare il clamore mediatico. Questo anche per consentire che la magistratura potesse continuare a lavorare tranquillamente. Non sono stato zitto perché evitavo di difendermi ma solo perché non ritenevo fosse necessario dover dare delle spiegazioni. Visto che per poter continuare a tenere il mio incarico però serviva smentire pubblicamente certe parole che mi sono state attribuite allora lo faccio”.
“Ci tengo anche a precisare che il Vescovo mi ha chiesto di autosospendermi, oltreché per difendermi, perché ho problemi di salute: si tratta di problemi ai reni che, da gennaio, mi costringeranno a fare la dialisi. Niente di diverso. Ritengo però che, viste queste premesse, non sia necessario che io mi autosospenda. Sono certo di potermi difendere e curare anche da parroco di Noli. A questo punto se il Vescovo lo riterrà opportuno dovranno prendere qualche provvedimento dall’alto” aggiunge l’ex economo.
Don Rebagliati, insieme al suo legale, ha poi voluto precisare il contesto nel quale è maturata la denuncia contro di lui in Procura che lo ha portato ad essere indagato per induzione della prostituzione: “Durante l’estate mi è stato rubato un assegno e per quel furto ho presentato una regolare denuncia. Dopo quell’episodio, ritenendo quel ragazzo responsabile, l’ho allontanato dalla parrocchia. Capite che voleva impossessarsi di 15mila euro che peraltro erano un bene della comunità dei parrocchiani, non mio. In seguito ho subito delle minacce da quel ragazzo e un tentativo di estorsione per il quale, il 7 settembre scorso, ho sporto querela. Dopo poco più di un mese, il 10 ottobre, è arrivata la sua denuncia in Procura”.
Secondo quanto riferito da Don Carlo, durante il tentativo di estorsione, il giovane tossicodipendente gli avrebbe detto “o mi dai 3mila euro oppure io vado a raccontare che abbiamo avuto rapporti sessuali, che mi costringevi a lavorare in nero e che mi hai trasmesso l’Hiv”. Minacce che poi si sarebbero trasformate nel contenuto della denuncia presentata al pm Giovanni Battista Ferro. Secondo quanto trapelato infatti nel fascicolo, in cui l’ipotesi di reato è induzione alla prostituzione, le accuse lanciate contro Don Rebagliati sarebbero proprio queste.
“Sono sereno e tranquillo – ripete l’ex economo – perché ritengo di non aver assolutamente fatto le cose per cui sono stato denunciato. Lascio lavorare la magistratura e dal mio punto di vista non ho nulla da rimproverarmi. Quella persona mi ha rubato un assegno e intendeva rubare 15mila euro della parrocchia. Io per questo l’ho denunciato. Credo comunque che la questione pedofilia e questa vicenda siano separate”.
Sul discorso delle voci su presunti amanti “eccellenti” e rapporti omosessuali Don Carlo ribadisce: “Quelle dichiarazioni sono false. Non nego di aver avuto a che fare con certi personaggi ma è una cosa diversa. Per esempio io ho conosciuto Cristiano Malgioglio. Questo perché quando aveva perso la mamma un amico comune gli disse che avrebbe potuto parlare con me per cercare di lasciarsi alle spalle lo sconforto per la sua perdita. Così lo incontrai e celebrai anche una messa per sua madre. Questi sono i miei rapporti con il mondo dello spettacolo”.
Sulle reazioni dei suoi parrocchiani l’ex economo della Diocesi racconta: “Mi hanno dato tutta la loro solidarietà. Addirittura volevano organizzare una raccolta firme per sostenermi ma gli ho chiesto di non farlo. Non è necessario. Loro si fidano di me e questo mi basta”.
A questo punto Don Rebagliati non ha più niente da aggiungere. Per quasi un’ora si è sfogato davanti ai taccuini aperti dei cronisti e può bastare. Si congeda precisando che con la Curia non c’è nessuna polemica: “Non sono in disaccordo con la chiesa e spero di non esserlo nemmeno con il padre eterno”.
www.savonanews.it/2010/12/24/leggi-...-mediatico.html
Savona: Don Rebagliati "sono vittima di un attacco mediatico" “Ho letto dichiarazioni che non mai pronunciato" ribadisce con fermezza Don Carlo Rebagliati
Nella foto Zanardi e Don Rebagliati
Sono trascorsi moltissimi mesi e in città si continua a parlare degli scandali o presunti tali che hanno visto il coinvolgimento di alcune personalità facenti parte dell’ambiente della Diocesi di Savona/Noli. Don Carlo Rebagliati, “l’uomo dei conti della curia” per quasi due decenni, ora parroco di Noli, dopo essere finito sotto inchiesta per una presunta storia di rapporti sessuali che un quarantatreenne avrebbe avuto con lui in cambio di favori e accusato di induzione alla prostituzione, si trova ora suo malgrado, di nuovo al centro dell’attenzione a causa di alcune dichiarazioni uscite su un quotidiano il 17 dicembre che lo riguarderebbero.
“Quelle scritte da un giornale sono parole che ci tengo a precisare io non ho mai pronunciato. – ribadisce con fermezza Don Carlo Rebagliati - Solo ora ho deciso di ricorrere ad una smentita pubblica e ufficiale perchè a causa di queste dichirazioni sono stato fortemente danneggiato in quanto Il vescovo di Savona-Noli, il mons. Vittorio Lupi dopo aver letto l’articolo mi ha consigliato di dimettermi o di fare una dichiarazione pubblica dove spiegare la mia versione e sconfessare così le parole erroneamente attribuitemi. E così ho fatto, perchè non voglio essere sospeso, non lo ritengo giusto in quanto non ho fatto nulla di quello che mi è stato contestato di aver detto. Se vogliono sospendermi devono farlo loro.
Ma entriamo nel dettaglio, Don Rebagliati avrebbe dichiarato secondo il giornale in questione le seguenti parole “Ho amato un noto batterista e sono stato con lui per 12 anni” e poi si parla anche di relazioni con vip che lo vorrebbero coinvolto in chissà quali strane e torbide storie. Queste parole sarebbero secondo il giornalista state dichiarate durante un interrogatorio in procura, ma anche Tiziano Gandolfo, l’avvocato di Don Rebagliati ci tiene a sottolineare che "dal 26 novembre non si sia tenuto nessun altro interrogatorio e che nessuna dichiarazione è stata fatta dal sacerdote, che si è trovato solo vittima di un attacco mediatico".
Francesco Zanardi presente all’incontro è in prima linea nel difendere Don Carlo Rebagliati. Secondo lui si trova al centro di una campagna mediatica fatta apposta per screditarlo anche perchè afferma Zanardi “Don Carlo Rebagliati ha avuto il coraggio di essere uno dei principali accusatori insieme al sottoscritto nei confronti di chi approfittando del suo ruolo nella chiesa si è reso responsabile di atti pedofili. Don Carlo Rebagliati che per anni ha ricoperto la carica di amministratore della Diocesi Di Savona e Noli, e che conosce le transazioni finanziarie fatte in quell’ambiente rappresentano un altro motivo per contrastarlo. Mi chiedo come mai ci sia tutto questo accanimento contro Don Rebagliati causato da un semplice articolo e non contro preti pedofili che nonostante le deposizioni rilasciate dalle vittime hanno avuto un trattamento migliore”.