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Preti pedofili e malversazioni nella diocesi di Savona, Ratzinger e Vescovi sotto accusa. Spretati don Nello Giraudo e don Giorgio Barbacini.

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GalileoGalilei
view post Posted on 10/2/2014, 02:59 by: GalileoGalilei
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09 febbraio 2014
«Non avevo capito, soffro per lo scandalo della pedofilia»
Silvia Campese

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Don Nino Maio, parroco della Villetta, a Savona Don Nino Maio, parroco della Villetta, a Savona
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Savona - «Soffro troppo per la nostra chiesa. Per lo scandalo della pedofilia. Porto sulle spalle tutto questo dolore e non ho voglia di parlare. Questa vicenda mi fa ancora oggi troppo male». È un uomo sofferente don Nino Maio, parroco della Villetta, chiamato in causa da Luisa Bonello, il medico savonese che, nell’intervista rilasciata a Il Secolo XIX , ha dichiarato di avere consegnato a Roma, direttamente a Papa Francesco, il dossier sulla pedofilia nella diocesi ligure.

Don Maio, infatti, è stato padre spirituale di don Nello Giraudo, il prete condannato nel maggio 2012 per abusi, mentre ha accompagnato nel suo inserimento nella parrocchia di Celle don Pietro Pinetto, altro sacerdote travolto dalla bufera pedofilia, i cui casi di abuso sono risultati prescritti. E la Bonello, nel suo “j’accuse” contro monsignor Vittorio Lupi e contro l’atteggiamento da lei definito omertoso della curia, ha citato proprio don Maio, visto che il vescovo le avrebbe impedito di vederlo e di incontrarlo, nonostante fosse un suo riferimento religioso. «Forse qualcuno temeva che il parroco potesse rivelarmi ulteriori informazioni proprio sulla pedofilia?», la domanda che si era posta il medico savonese, cattolica fervente, presente nell’attività parrocchiale, per diversi anni Ministro dell’Eucarestia, oggi sospesa dal vescovo.

Il giorno dopo lo scalpore suscitato dall’intervento della Bonello, però, il parroco della Villetta fatica a parlare. «Nemmeno sapevo di essere stato citato. Ne avrei fatto a meno», il suo commento. Ma il dolore gli si legge in faccia, pesante come un macigno. «Ripeto – dice don Maio, - non ho nulla da aggiungere. Non sto bene, non è facile per chi ama questa Chiesa toccare ancora un argomento di dolore che pesa su tutti noi». Qualche frase per ricordare i giorni in cui aveva seguito Nello Giraudo. «Era impossibile sapere e capire – dice. – Nascondeva perfettamente tutto. Non l’ho frequentato molto. Solo una volta ero andato nella Comunità di minori che gestiva a Feglino. Avevo sentito nell’aria qualcosa che non mi piaceva. Qualche tempo dopo è scoppiato lo scandalo». Pochi ricordi anche a proposito di don Pinetto. «Il vescovo – dice - l’aveva mandato al mio posto alla parrocchia di Celle dove ero parroco e che, per me, era un luogo davvero speciale, dove avevo instaurato un bel rapporto con i fedeli. Lo avevo accompagnato nell’inserimento per un breve periodo, poi l’avevo lasciato e avevo proseguito la mia strada in un’altra parrocchia. Non ricordo altro».

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