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Preti pedofili e malversazioni nella diocesi di Savona, Ratzinger e Vescovi sotto accusa. Spretati don Nello Giraudo e don Giorgio Barbacini.

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GalileoGalilei
view post Posted on 6/10/2013, 21:26 by: GalileoGalilei
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SAVONA: L’ira di don Giovanni Lupino in una Diocesi di CORTIGIANI
ottobre 6, 2013 - Cronaca Notizie, Intrighi Economia, politica, Pedofilia, Preti Pedofili, Suore pedofile - Tagged: carlo rebagliati, pedofilia, savona, silvia luzi - no comments
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giovanni lupinoPubblichiamo con piacere la lettera aperta del parroco di S. Dalmazio uscita sabato 5 sul Secolo XIX. La Diocesi di Savona, circa 70 sacerdoti, una delle Diocesi più travolte e compromesse dallo scandalo pedofilia, uno scandalo che ha avuto risonanza in tutto il mondo al punto che Silvia Luzi ne ha voluto fare un film, uscito due settimane fa in 34 paesi.

Durante quello scandalo su settanta sacerdoti, solo due ebbero il coraggio di opporsi ad una “mafia” che non si vede ma c’è, una mafia che non è solo savonese.

Don Carlo Rebagliati e Giovanni Lupino furono gli unici due che sollevarono il problema di fronte ai fedeli e alla chiesa, che sprofondò come da manuale in un assordante silenzio.

Nel Trailer del Docu-Film di Silvia Luzi che vi proponiamo, alcune delle dichiarazioni di Giovanni Lupino, dichiarazioni in quel caso generiche ma che chiarisce accuratamente nella sua lettera aperta. QUI il film completo “Il silenzio nel nome di Dio”

LETTERA APERTA:

Il Dott. Torello dice, sull’ultimo numero del giornalino diocesano, Il Letimbro, dove noto che da tempo imperversa un “bravo cortigiano” di nome Marco Gervino, tuttologo, che «le decisioni degli spostamenti dei parroci, fossero già state prese ratificate, in esclusivo ambito clericale». Caro dottore è sempre stato così. Anzi sottolineerei “in esclusivo ambito clericale molto ristretto” vale a dire quello dei cortigiani.

Entriamo nel dettaglio di alcuni pesanti esempi. Cari Fratelli in Cristo tutti noi abbiamo letto sul Letimbro le dichiarazioni d’amore di Don Giusto per il nuovo vescovo Lupi, a cui tutti dovevamo associarci come «figli” devoti dell’ennesimo sposo della nostra Madre Chiesa di Savona. Ma qualcuno ci ha mai spiegato quali cortigiani savonesi siano stati consultati per la sua nomina? O quale “Padrino’” Ligure o Romano lo ha battezzato? E che pensare del demenziale stile antiecclesiale dell’incardinazione dei preti stranieri? Decidono solo i vescovi, che dopo pochi anni lasciano la nostra Diocesi senza consultare nessuno. Questi preti non saranno mai veramente integrati Che Dio li assista.

Questo ci porta pensare il nostro Seminario vuoto, a quanto tempo abbiamo perso in questi anni. Vescovi insensibili e paurosi incapaci di affrontare seriamente il problema, per esempio coinvolgendo tutti i Teologi savonesi e gli amici delle grandi Facoltà Teologiche. Vescovi irresponsabili che hanno preferito che ogni Teologo coltivasse il proprio orticello, anche per emarginare Teologi sgraditi, contribuendo a distruggere ogni forma di collaborazione e progettazione futura. Da anni ormai il seminario di Savona è affidato a un Rettore che non sa neppure dove stia di casa la Teologia. Eventuali Laici educatori o teologi? E chi li ha p.ensati? In Diocesi i laici più illuminati dovrebbero essere quelli che hanno fatto scelte di servizio e di studio della Teologia Per esempio gli insegnanti di Religione. Purtroppo però, la cultura cortigiana, da anni, li ha travolti. Infatti solo i cortigiani e i clericali possono parlare e decidere la sorte dei colleghi. Servi della gleba. Da anni si sono arresi a chiedere criteri oggettivi di assunzione, concorsi interni graduatorie pubbliche. Non godono neppure troppa stima degli altri laici “impegnati” nella chiesa. In fondo sono privilegiati, poiché hanno un lavoro retribuito nella scuola pubblica. Quando, anche il Concordato, voluto da vescovi e politici dell’antico testamento, machiavellici e non cristiani, finirà di massacrare la dignità di tante persone?

I laici e i beni della chiesa. Tante chiacchiere e tanta demagogia poiché la logica curiale travolge tutti. Pratiche lente, burocrazia peggiore di quella pubblica, bilanci poco chiari, scandali edilizi trattative poco chiare col comune di Savona. Poveri, sfrattati con durezza scandalosa. E le colonie bergamasche?

I laici e gli scandali del clero. Qui responsabilità dei laici ne abbiamo vista davvero poca. Sembra prevalere nei più la logica della difesa della casta. Soprattutto se i preti sono amici. Come pure negli scandali della scuola si difendono i colleghi, non gli alunni. La vittima che grida e vuole giustizia dà fastidio. In fondo per i più uno deve continuare a soffrire in silenzio senza troppo strepito. Svegliare i fantasmi della nostra vigliaccheria, delle nostre rimozioni, dei nostri disagi, non ci piace. Come pure non accettiamo di mettere in discussione una chiesa che si nasconde dietro un diritto canonico incapace di gestire diritti e doveri di un cristiano. Tutto il Diritto vive una profonda crisi di identità, dominato com’è da un positivismo giuridico inguaribile, dall’idolatria sempre più insostenibile dei diritti esclusivi del singolo, ma il Diritto Canonico è semplicemente fuori dalla realtà, poiché i concetti di “legge di Dio” e “Legge di Natura” non condano più nulla. Va ripensata la Grazia, il Dono, l’Amore di Dio in Cristo, come realtà prima e ultima che fonda la vita cristiana, il sacro rispetto della vita di tutti a cominciare dagli ultimi, i piccoli, i poveri, gli innocenti.

Inizia un nuovo anno pastorale e tutti vogliamo riscoprire la nostra identità cristiana nella piena accettazione della nostra vita sacramentaria a partire dal battesimo. E allora bandiamo ogni prepotenza di chi decide per noi senza interpellarci, di chi cerca di blandirci con belle parole senza ascoltare le nostre ragioni, di chi vuole essere obbedito senza obiezioni e critiche fraterne, come un “tirannucolo permaloso”.

DON Giovanni LUPINO

PARROCO DI SAN DALMAZIO LAVAGNOLA
 
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