Film a luci rosse
proiettati in parrocchia
24 gennaio 2011
Nel fascicolo aperto dall’autorità giudiziaria anche le denunce di due mamme: «I sacerdoti sapevano cosa veniva fatto vedere ai nostri figli»
Sesso e preti, diocesi e pedofilia. L’inchiesta della Procura sta per chiudersi con ulteriori novità. Elementi che potrebbero anche portare alla contestazione di detenzione di materiale pedopornografico, all’interno di parrocchie finite nel mirino degli investigatori.
Come i film porno fatti vedere ai bambini nei locali della loro parrocchia o durante i campi estivi. Ma non di nascosto dai preti o loro collaboratori. Erano proprio loro a promuoverne, secondo chi conduce le indagini, la visione. È quanto emerge dalle testimonianze raccolte e finite negli atti dell’inchiesta. E in particolare di due mamme, extracomunitarie, che si sarebbero di recente presentate in Procura per segnalare quanto riferito dai loro figli una volta tornati a casa. Per il resto, in Procura, si sta tirando le fila del lavoro fatto in attesa dell’arrivo dei verbali delle rogatorie fatte in Germania per sentire presunte vittime e degli accertamenti bancari per capire la distrazione di fondi da parte di alcuni preti della diocesi per pagare i propri vizi sessuali.
«Tutto vero quello che è stato scritto nelle denunce arrivate negli uffici. I riscontri sono a decine, ma sono tutti episodi prescritti. A Savona ci sono intere generazioni di padri e figli vittime di abusi da parte di preti che raccontano di un passato non perseguibile dalla legge».
Chi lo dice è un investigatore della Procura che ha seguito in prima persona le indagini, raccogliendo denunce e collaborando con i magistrati e i poliziotti della squadra mobile della Questura. Allarga le braccia mentre gli viene chiesto a che punto sono le indagini sulle presunte violenze sessuali. In Procura infatti i magistrati titolari delle indagini hanno già fatto il punto. L’inchiesta è vicina alla chiusura. Incombe la prescrizione, e quindi l’archiviazione, ma non per tutte le denunce raccolte.
C’è più di un prete indagato, la maggior parte è stato iscritto nel registro degli indagati senza essere ascoltato in presenza dell’avvocato. Un atto tecnico, dovuto dopo le denunce dettagliate sul loro conto.
Poi ci sono i testimoni che a decine hanno confermato riempiendo verbali sugli abusi subiti.
http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2011/01...hia_rosse.shtml