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Preti pedofili e malversazioni nella diocesi di Savona, Ratzinger e Vescovi sotto accusa. Spretati don Nello Giraudo e don Giorgio Barbacini.

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GalileoGalilei
view post Posted on 16/12/2010, 10:56 by: GalileoGalilei
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Dal Secolo XIX, edizione di Savona del 16 dicembre 2010 pag. 23

L'INCHIESTA SU PRETI E SESSO

Prostituzione omosessuale
"Ci incontravamo in Curia"



L'ipotesi al vaglio della Procura: usati i soldi destinati alle parrocchie

ALBERTO PARODI

SAVONA. Rapporti sessuali non protetti, anche in Curia, di natura omosessuale. Tra i coinvolti alcuni dipendenti di cooperative edili che lavoravano per la diocesi e almeno un prete, allo stato attuale delle indagini che si stanno allargando a macchia d'olio.

Su questo tipo di rapporti a pagamento aleggia, dopo gli interrogatori degli investigatori, lo spettro dell'Aids. Trasmesso consapevolmente o meno? Malattia ammessa, conclamata, e finita a verbale firmato da uno dei coinvolti davanti al Pubblico Ministero Giovanni Battista Ferro e ai carabinieri del nucleo provinciale che conducono le indagini. In un verbale di quattro pagine, firmato da un indagato, si parla esplictamente di ripetuti rapporti occasionali con diverse persone - omosessuali, tossicodipendenti, benzinai, artisti e operai, tutti accomunati da uno stato di indigenza - a volte anche pagati con soldi prelevati dalle casse delle parrocchie. Aspetti che sono adesso al centro delle verifiche degli inquirenti.

Se del quadro clinico ne fossero stati informati i propri partner (quindi consapevoli o meno dell'accettazione del rischio) è quanto i militari vogliono capire con il magistrato. Diversi i rapporti a rischio presi in considerazione in un lasso di tempo che parte addirittura dall'inizio degli anni Novanta. Una situazione promiscua andata avanti per anni e che si è manifestata anche nei locali della Curia savonese secondo le dichiarazioni dei diretti interssati resi in Procura nelle settimane scorse.

"Ci siamo conosciuti in piazza del Popolo" è quanto ripetuto da chi poi si è messo a frequentare parrocchie e canoniche. L'inchesta ha preso adesso un piega chiara e precisa. Inquietante. Al sesto piano del Tribunale e negli uffici della caserma dell'Arma di corso Ricci, in queste ore continuano ad essere informate persone informate sui fatti. A decine.

Interrogatori di presunte vittime di "lesioni" (la trasmissione del virus hiv) che hanno preso spunto da ipotesi di istigazione alla prostituzione (comma 8 dell'art. 3 della legge Merlin del '58) per cui in Procura è stato aperto un fascicolo (il numero 4060). In cui è stato iscritto nel registro degli indagati il parroco di Noli, don Carlo Rebagliati, ex economo e responsabile del patrimonio artistico della diocesi sino a tre anni fa. Chi ha presentato le denunce (presunta vittima) è ritenuto dagli inquirenti "attendibile". Dal pm Ferro nessun commento: "Ci sono indagini in corso".





DON REBAGLIATI

DA ACCUSATORE A INDAGATO
"ATTACCANO LA MIA CREDIBILITA"


SAVONA. Anche lui ha riempito davanti ai magistrati verbali con le sue dichiarazioni. Prima per accusare i vertici della diocesi e colleghi sacerdoti di aver compiuto e coperto casi di pedofilia, e di omertà per aver taciuto irregolarità e reati anche su gestioni economiche-amministrative "disinvolte". Adesso don Carlo Rebagliati li ha riempiti per difendersi dall'accusa di istigazione alla prostituzione che gli ha mosso un suo ex parrocchiano.

Ieri seria al telefono don Carlo si è sfogato. E' indagato. Lo ha saputo venerdì 26 novembre con il suo avvocato Tiziano Gandolfo (l'interrogatorio iniziò alle 20 e 15 e finì a tarda sera). Si sa che in questi giorni sono stati sentiti come persone informate sui fatti diversi stranieri e italiani, che lavorano nella sua parrocchia a Noli o che hanno avuto contatti di lavoro o di conoscenza con lui. La sua vita è sottosopra dopo essere stato denunciato da G.C.: "Accetto che si indaghi su di me, e le eventuali decisioni di un processo, ma voglio che si sappia che chi mi ha denunciato è solo un pedina mossa da rancori e vendette personali. La valanga che mi è venuta addosso non è certo frutto di chi mi ha denunciato. Mi sono limitato sempre e solo ad aiutarlo facendogli fare piccoli lavoretti in diocesi e parrocchia". Ai carabinieri e al pm Ferro ha spiegato che gli dava soldi: "Miei personali. Lui i soldi me li chiedeva sempre per pagare le bollette e per il bambino".

Gli inquirenti gli hanno chiesto conto di lavoro nero e movimenti bancari, lui ha attaccato: Sono io che ho denunciato quell'uomo che adesso mi accusa, lo feci a settembre per il furto di un assegno. Adesso lui ha interesse a danneggiarmi". Da grande accusatore ad indagato? "C'è hi in diocesi vuole minare la mia credibilità per le accuse, le prove e i memoriali che ho portato in Procura nei mesi scorsi contro i vertici ecclesiastici che hanno fatto traballare parecchie sedie, visto quanto so dopo vent'anni di economato".

Ai militari che lo hanno interrogato ha voluto precisare "che il denaro dell Curia gli era dato (a G.C.) a titolo di retribuzione per il lavoro". E' una manovra per sbatterla fuiori della chiesa?

"Me ne sono andato via io dalla diocesi di Savona. Ora sono solo il parroco di Noli".

A.P.
 
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186 replies since 16/3/2010, 08:42   14568 views
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