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Preti pedofili e malversazioni nella diocesi di Savona, Ratzinger e Vescovi sotto accusa. Spretati don Nello Giraudo e don Giorgio Barbacini.

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GalileoGalilei
view post Posted on 18/10/2010, 11:12 by: GalileoGalilei
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www.ivg.it/2010/10/prosegue-lindagi...tornera-dal-pm/

Articolo n° 111275 del 18 ottobre 2010 delle ore 08:05

Prosegue l’indagine sui casi di pedofilia in parrocchia: Briano tornerà dal pm

Savona. Non si ferma l’indagine della Procura sui presunti casi di pedofilia in parrocchia. Dopo l’interrogatorio di venerdì, nei prossimi giorni, dovrebbe essere riascoltato a Palazzo di Giustizia Franco Briano, il postino in pensione di 65 anni, che da anni collabora nella parrocchia di San Dalmazio a Lavagnola e che è stato indagato per violenza sessuale su minori.

Davanti al pm Alessandra Coccoli l’uomo, assistito dall’avvocato Luca Morelli, aveva ammesso di aver “toccato” dei bambini in occasione di alcune gite in camper e in campeggio. Quello che vuole capire la magistratura e quanti siano i casi di abusi compiuti da Briano e soprattutto se l’uomo, in qualche caso, possa essersi spinto oltre i “toccamenti”.

Secondo quanto emerso dagli interrogatori, anche quello a Don Lupino, parroco di San Dalmazio, sentito nella scorsa settimana, Briano da tempo non seguiva più i bambini in parrocchia. Un altro dettaglio sul quale la Procura vuole vedere chiaro. Intanto Francesco Zanardi, l’omosessuale savonese che per primo ha denunciato un caso di sacerdote-pedofilo, continua ad invitare le vittime a raccontare tutto ai magistrati. Secondo Zanardi infatti ci sarebbero altri casi di pedofilia in parrocchia che devono ancora venire alla luce.

www.ilsecoloxix.it/p/savona/2010/10...i_allarga.shtml

Abusi sessuali su minori, l’inchiesta si allarga
18 ottobre 2010
| Gianluigi Cancelli

Gli investigatori della procura vogliono capire se oltre agli episodi già confessati, Franco Briano si sia reso responsabile in passato anche di altri

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L’ex economo della parrocchia di San Dalmazio in attesa di essere interrogato

A Savona, ore decisive nell’inchiesta sugli abusi sessuali che Franco Briano, sino a pochi giorni fa collaboratore della parrocchia di San Dalmazio a Lavagnola con il ruolo di economo, ha ammesso di aver compiuto in passato (i fatti almeno secondo quanto appurato sino a oggi dall’autorità giudiziaria risalirebbero al periodo compreso tra il 1975 e il 1990) ai danni di numerosi minorenni. Una brutta storia che sembrava esser circoscritta soltanto a Lavagnola e che invece potrebbe allargarsi. Perchè gli inquirenti vogliono capire se Briano si sia reso responsabile degli stessi abusi anche negli anni precedenti, quando si trovava prima in Valloria e poi a Spotorno. In ambienti parrocchiali e soprattutto sempre a contatto con i giovani.

Gli investigatori della squadra di polizia giudiziaria della procura hanno infatti fissato proprio per oggi una serie di interrogatori che potrebbero permettere di far piena luce sugli abusi che l’uomo ha compiuto ai danni di minori, soprattutto nella sua veste di capo scout. L’obiettivo dell’autorità giudiziaria sembra infatti esser quello di riuscire a capire il numero preciso degli episodi di violenza sessuale dei quali si sarebbe reso responsabile Franco Briano, oltre a quelli da lui stesso ammessi venerdì pomeriggio durante l’interrogatorio di fronte al sostituto procuratore della Repubblica, Alessandra Coccoli.

Una vicenda estremamente delicata, che in città ha sollevato un notevole allarme e la mobilitazione da parte di un gruppo di mamme di bambini che in questi ultimi anni hanno frequentato la parrocchia di San Dalmazio, con la quale Franco Briano aveva continuato a collaborare. «Si tratta di una vicenda che è uscita fuori a trent’anni di distanza e a seguito delle rivelazioni di Francesco Zanardi - commenta il parroco di San Dalmazio, don Giovanni Lupino - La cosa che vorrei precisare è che tutti gli episodi venuti sino ad ora alla luce si riferiscono al periodo compreso tra il 1975 e il 1990 e soprattutto che si sono verificati all’interno del mondo degli scout e non delle attività parrocchiali. A mio avviso bisognerebbe chiederci chi c’era all’epoca dei fatti nelle varie parrocchie e soprattutto come è stato possibile che un uomo con questo genere di problemi sia rimasto così a lungo a contatto con il mondo giovanile. Non solo qui a Lavagnola, ma anche dove era prima, e mi riferisco a quando era prima in Valloria e poi a Spotorno».

Una vicenda sulla quale l’autorità giudiziaria mantiene il più assoluto riserbo. «Non ci sono novità, niente di nuovo - si limita a rispondere al cronista la dottoressa Coccoli - Di questa storia avete già scritto sin troppo...».

Lasciando intendere che le indagini comunque proseguono a tamburo battente e che potrebbero portare nei prossimi giorni a importanti novità. Forse addirittura la richiesta al giudice per le indagini preliminari del tribunale di firmare un ordine di custodia cautelare se non in carcere almeno agli arresti domiciliari.
 
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