http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...C4PO_MC403.htmlLa mamma è sparita
il mattino di Padova — 02 marzo 2010 pagina 16 sezione: CRONACA
Continua la «guerra» a distanza fra il prete indicato da una donna di essere il padre di suo figlio - che stando a quanto riportato dai giornali nei giorni scorsi potrebbe essere don Paolo Spoladore, 49 anni - e la mamma del ragazzino che ha circa otto anni. Dopo che il sito
www.campiglia.it ha abolito i forum sulla vicenda (il gestore ha cambiato gli argomenti e impedisce agli utenti di ritornare sulla vicenda), e mentre don Paolo Spoladore continua a non parlare per scelta (nonostante la preghiera di far chiarezza da parte della diocesi), anche la donna sta piano piano sparendo. I link a suo nome sul web (compreso il profilo di Facebook), infatti, sono stati cancellati. Impossibile aprirli. E il nervosismo cresce: ieri mattina, la donna è stata avvicinata da un giornalista e lei per tutta risposta ha chiamato i carabinieri.
http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/19022816Il Mattino di Padova pag. 1
"paternità, la bella psicologa fa causa al prete"
Data: 04/03/10
Prima Pagina
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Pagina 1 - Prima Pagina Paternità, la bella psicologa fa causa al prete In tribunale il caso del religioso indicato come genitore, il test del Dna consegnato alla Curia PADOVA. Si preannuncia battaglia legale sulla relazione fra l’ex parroco di San Lazzaro Paolo Spoladore, alias «Don Rock», e la bella psicologa «Pimpy», dalla quale - secondo la donna - è conseguita la nascita di un bimbo, che ora ha sette anni e mezzo. La storia finirà in tribunale: la madre sta mettendo insieme i riscontri probatori, anche se il test del Dna che accerterebbe la paternità non potrà esibirlo perché non ha valore legale. La donna ha comunque mostrato alla Curia l’esito dell’esame cui il prete si sarebbe sottoposto, ma lui al vescovo ha negato tutto.
BORDIN A PAGINA 19
http://mattinopadova.gelocal.it/dettaglio/...ibunale/1878308Il Mattino di Padova pag. 18
"la lite sulla paternità del figlio di donpa approda in tribunale - enzo bordin"
Data: 04/03/10
Cronaca Locale
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Pagina 19 - Cronaca La lite sulla paternità del figlio di «Donpa» approda in tribunale La psicologa Pimpy pronta alle vie legali e una ex adepta svela come don Paolo Spoladore «educava» le persone nei corsi ENZO BORDIN
Finita la guerra mediatica su forum di Campiglia.it, momentaneamente chiuso, si preannuncia una battaglia legale altrettanto serrata sulla presunta relazione d’amorosi sensi intercorsa tra l’ex parroco di San Lazzaro Paolo Spladore alias «don Rock» e la bella psicologa Pimpy, con la nascita di un bimbo che ora ha sette anni e mezzo. Una storia che a breve finirà in tribunale. La madre del minore, assistita dall’avvocatessa Maria Pia Rizzo, sta già raccogliendo una serie di riscontri probatori.
FALSE GENERALITÀ Per quanto concerne invece il test del Dna che accerterebbe la paternità di don Spoladore, si sono appresi ulteriori particolari. Quella comparazione genetica, pur se esaustiva a livello clinico, non ha valore legale. Da sola non basta a comprovare la paternità in sede giudiziaria, mancando dei requisiti di legge. Rappresenta tuttavia uno degli elementi di prova, dal momento che emerge una circostanza che potrebbe giocare a favore di Pimpy: anche se le generalità fornite dalla persona che si è sottoposta al test risultano false, la data di nascita corrisponde però a quella del «Donpa».
«DONPA» DAL VESCOVO. Intanto martedì pomeriggio la madre del minore, ricevuta da un alto prelato della curia vescovile, ha esibito la fotocopia del discusso test del Dna a cui si sarebbe sottoposto don Paolo sotto sembianze diverse, nonché alcune foto del bambino che evidenzierebbe tratti somatici simili al padre. Ma «Donpa», convocato dal vescovo Antonio Mattiazzo lunedì scorso, avrebbe negato ogni «congiunzione» con quella donna (ora quarantanovenne) conosciuta durante i corsi di formazione di autostima tenuti dallo stesso sacerdote. Davanti a quel suo diniego totale, le autorità diocesane preferiscono muoversi con cautela, in attesa degli eventi. Però esiste il pericolo che, scavando sui retroscena di questo feuilleton, vengano a galla altre storie sul sacerdote-musicista-scrittore fuori dagli schemi.
PARLA UN’EX ADEPTA. Per capirne di più sulla complessa personalità del sacerdote cantautore che riempiva ogni domenica la chiesa di San Lazzaro con diverse centinaia di fedeli alla messa «cantata» delle 11, abbiamo raccolto la sofferta testimonianza di Marina (nome di fantasia), una sua ex adepta che nel 2003 partecipò al corso di formazione promosso da «Donpa» a Vigonza e la cui iscrizione costa oggi 280 euro. «All’inizio eravamo un centinaio di persone. Fin dall’inizio don Paolo fu perentorio: spiegò che alcuni di noi avrebbero abbandonato il corso anzitempo, mentre altri si sarebbero messi a piangere nel vedersi contestare il loro operato nei confronti dei figli. E così avvenne. Per lui la colpa è sempre dei genitori, anche quando i ragazzi si ammalano. E la medicina resta soltanto l’ultima spiaggia, come ha cercato di far credere ad una ragazza di 25 anni affetta da neoplasia. Le disse che per guarire doveva leggere una preghiera dove perdonava i genitori per il male che le avevano procurato. Più che un sacerdote lo reputo un santone».
IN CANONICA. La nostra interlocutrice riferisce d’aver acquistato tre libri scritti da don Spoladore: «Non abbiate paura», «Tutti ti cercano» e «Come luce che sorge». Ma spiega che gli adepti potevano comprare anche candele o altri gadget in bella mostra all’ingresso della sala-conferenze. E svela un altro retroscena. «Don Paolo non teneva solo corsi di formazione. Su appuntamento, riceveva gli adepti in canonica a San Lazzaro. Erano per lo più suoi seguaci, invasati a tal punto da vederlo come un semidio. Conosco amici ed amiche che si sono talmente assimilati nel personaggio che usano le sue stesse frasi e assumono i suoi atteggiamenti. Un giorno la curia gli vietò quelle pratiche, essendo al corrente di ciò che argomentava e faceva. Allora telefonò alle persone in lista. I rendez vous vennero cancellati». Nel libro «Vita da via», don Spoladore tratteggia il suo religioso sentire. «Se il movimento della vita si ferma per qualsiasi motivo, in qualche modo inizia da qualche parte necrosi e morte. E’ la rabbia che ferma, è il perdono che muove».
Edited by GalileoGalilei - 4/3/2010, 16:29