Laici Libertari Anticlericali Forum

Scrocifiggiamo l'Italia. Dalle croci in montagne a quelle negli edifici pubblici, Liberiamo l'Italia dai marcatori del territorio

« Older   Newer »
  Share  
Alessandro Baoli
view post Posted on 19/10/2011, 10:28




Usa, corte d’appello federale conferma: “Croce su monte Soledad incostituzionale”

La corte d’appello federale del Ninth Circuit ha deciso venerdì che non riaprirà il caso di una croce, elevata come memoriale di guerra sul monte Soledad, nei dintorni di La Jolla presso San Diego in California. Gli undici giudici che si sono espressi hanno confermato il precedente giudizio della giuria, che a gennaio aveva statuito come il posizionamento della croce fosse incostituzionale, perché legato a rimandi esplicitamente religiosi. A sostenere la rimozione, anche l’American Civil Liberties Union, riporta tra l’altro il Washington Post.
Ma la Mount Soledad Memorial Association, che difende il moumento, porterà il caso alla Corte Suprema. La croce, posizionata nel 1954 per ricordare i soldati americani caduti nella guerra di Corea, è alta 29 piedi (circa 9 metri) ed è esposta verso l’Oceano Pacifico.
La controversia è iniziata nel 1989, quando Philip K. Paulson, ateo, membro dell’American Humanist Association e veterano della guerra in Vietnam, ha fatto causa alla città di San Diego sostenendo che la croce discriminasse i soldati non cristiani. Iniziativa simile aveva intrapreso un gruppo di veterani di religione ebraica. I giudici avevano disposto quindi la rimozione, ma la Corte Suprema l’aveva bloccata nel 2006, rimpallando la questione ai tribunali che si sono recentemente espressi.
Valentino Salvatore

http://www.uaar.it/news/2011/10/19/usa-cor...costituzionale/
 
Top
FutureLoop foundation
view post Posted on 20/10/2011, 16:31




Hanno una costuzione a prova di Tea Party.
 
Top
view post Posted on 26/10/2014, 07:56
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


www.corriere.it/scuola/universita/1...9b4fdb64e.shtml

All’università di Firenze scoppia
la guerra dei crocifissi
Campagna degli studenti di sinistra per togliere il simbolo della Chiesa Cattolica. La mozione in Senato accademico: facciamo un censimento. Forza Italia: brutta storia
di Claudia Voltattorni [email protected]

L’ultimo atto, per ora, è stato quello di appenderne uno di cartone in un’aula a Novoli. Una provocazione, ma non solo. Soprattutto la risposta a chi dice «Scrocifiggiamo» tutto. E così a Firenze da un po’ di tempo è scoppiata la guerra dei crocifissi. Da quando il rettore Alberto Tesi circa un anno fa, in occasione della ristrutturazione dell’Aula Magna, ha deciso di far togliere il crocifisso e di non riappenderlo più, neanche a lavori terminati. Nelle aule e nei corridoi dell’università, dalle mura antiche di San Marco e quelle moderne di Careggi, passando per le aule di Novoli, i crocifissi sono diventati motivo di battaglia tra le varie fazioni studentesche. E la questione è arrivata fino in Senato accademico. All’epoca intervenne anche il cardinale Giuseppe Betori proponendo ironico di «toglierli con Madonne e santi da Uffizi e altri musei».
«Scrocifiggiamo»
Sono gli Studenti di Sinistra ad aver alzato il polverone lanciando la campagna «Scrocifiggiamo l’Università!». «Partiamo dal principio che l’università è un luogo libero e di libertà in cui non ci devono essere né crocifissi né altri simboli religiosi», spiega Federico Fantechi, degli Studenti di Sinistra. «Partiamo da Firenze - continua - per estendere il “muro bianco” e promuovere la rimozione di ogni suppellettile religiosa in tutte le Università». Per questo lui e la sua collega Alice Bindi, entrambi rappresentanti al Senato accademico, pochi giorni fa hanno portato una mozione davanti a rettore e professori in cui hanno chiesto la «rimozione di tutti i simboli religiosi» attraverso la loro «individuazione, rimozione e dismissione dai luoghi universitari».
Il censimento
Si tratterebbe di un vero e proprio censimento da fare nei vari plessi universitari, tra corridoi, aule, biblioteche, aree antiche come a San Marco e pubbliche come Careggi affinché «si arrivi ai muri bianchi, spogli di simboli religiosi per incarnare quegli aspetti di morale dell’equidistanza e di rispetto reciproco, di pluralismo non discriminante che lascia il confronto dei cittadini tra pari». Il Senato ha ascoltato, ma senza decidere. «È stato preso atto della richiesta», ha detto il rettore Alberto Tesi che ha quindi promesso «un’istruttoria». Sarà il Senato a stabilire poi cosa fare: «La decisione è collegiale - ha puntualizzato il rettore - e arriverà quando i tempi saranno maturi». Niente censimento per ora, ma, dice Federico, «entro l’anno dovranno darci una risposta».

L’Aula Magna dell’Università di Firenze con e senza crocifisso (dal Corriere Fiorentino)
I simboli di cartone
Ma intanto le reazioni non si fanno attendere. E immediata è arrivata la risposta degli studenti di destra di Azione Universitaria che in un’aula della sede di Novoli hanno appeso un piccolo crocifisso di cartone. E su twitter lanciano l’hashtag #fateloorailcensimento. E anche la politica si fa sentire con Tommaso Villa, consigliere regionale di Forza Italia e vicepresidente della commissione cultura e istruzione che definisce la richiesta degli universitari «una brutta storia mascherata dietro il principio di laicità dello Stato». Ma i ragazzi promotori del censimento e della rimozione rispondono proponendo di appendere piuttosto «una Costituzione repubblicana come simbolo di unità dei valori del nostro ordinamento».
@clavolt
25 ottobre 2014 | 08:44
 
Web  Top
view post Posted on 26/11/2014, 06:14
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.triesteprima.it/cronaca/crocifi...l-carducci.html

Crocifisso rimosso, a "giudizio" il professore gay del Carducci


„E alla fine il procedimento disciplinare è arrivato. L’insegnante che il 23 ottobre scorso aveva tolto il crocifisso dal muro dell’aula dove insegna, il 1° dicembre dovrà recarsi all’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia per difendersi dalle contestazioni che gli sono state mosse». A dare la notizia è il Cobas Scuola Fvg in un comunicato stampa firmato da Daniela Antoni. «Contestazioni che - continua la nota -, per quello che ci risulta, vorrebbero il lavoratore essere colpevole per aver esercitato il libero diritto di espressione e di critica, per aver esposto la scuola a polemiche a livello mediatico, cosa che non corrisponde al vero, per aver rimosso un arredo scolastico che si scontra con il diritto del lavoratore di operare in un luogo privo di simboli religiosi, quale il crocifisso, la cui collocazione nelle scuole elementari e medie risale al 1928, come frutto dell'inizio del processo di “conciliazione” tra il Regime Fascista e la Chiesa Cattolica».

davide zotti-2Il sindacato si schiera dunque a favore del professore del Carducci Davide Zotti, ormai noto per il suo eclatante gesto, confessato pubblicamente e spiegato nei particolari in un comunicato rilasciato dall'Arcigay, ricevendo però moltissime critiche da parte della politica locale e non (indifferentemenre dallo schieramento): «I Cobas Scuola seguiranno ora le vicende disciplinari e giudiziarie che Davide Zotti, docente di un Liceo triestino, dovrà affrontare dal prossimo primo dicembre per aver deciso di non insegnare più con un crocifisso sopra la testa, convinto che in uno Stato laico la scuola pubblica non debba esporre simboli religiosi che nel nostro Paese fanno diretto riferimento alla Chiesa cattolica, una Chiesa che nei suoi documenti ufficiali e nelle dichiarazioni dei suoi più importanti rappresentanti delegittima le persone omosessuali, calpestando la loro dignità di persone».

«Proprio per essere vicini al prof. Zotti, che dovrà difendersi dalle accuse mossegli, per evitare le ingiuste conseguenze delle prevedibili sanzioni, i Cobas scuola annunciano per lo stesso giorno alle ore 15.30 un presidio presso l'Ufficio Scolastico Regionale, in Via Santi Martiri 3 a Trieste - speiga Daniela Antoni -. Chi crede che la difesa di una scuola libera da simboli religiosi rappresenti un punto irrinunciabile per una democrazia, proprio perché la laicità delle istituzioni è garanzia di rispetto e riconoscimento di tutte le differenze, è invitato a partecipare al presidio per lanciare un messaggio di solidarietà a Davide Zotti e di affermazione del principio di laicità dello Stato».
 
Web  Top
18 replies since 20/10/2009, 16:44   740 views
  Share