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Politici cattolici (e sedicenti tali), e ipocrisie vaticane su di loro

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view post Posted on 16/6/2010, 14:24
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http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cr...1823408339.html


Manda autista a comprare cocaina, indagato deputato Udc
Salvatore Cintola, 68 anni, dell'Udc, è indagato per peculato
16 giugno, 12:33

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Roma, portiere di hotel abusa di turista: arrestato

PALERMO - Ha mandato l'autista a comprare la cocaina, secondo l'accusa. Ed è per questo che il deputato regionale Salvatore Cintola, 68 anni, dell'Udc, è indagato per peculato. C'é infatti anche il nome del parlamentare fra i clienti della rete di spacciatori palermitani bloccati la notte scorsa dalla sezione narcotici della squadra mobile che ha portato all'arresto di 29 persone.

Secondo i magistrati, Cintola, mentre era a Palazzo dei Normanni, sede dell'assemblea regionale siciliana, avrebbe dato disposizioni alla segretaria per acquistare la cocaina. E i soldi, circa mille euro in contanti, li avrebbe mandati con l'autista in auto blu. E' per questo che il deputato è stato indagato. Come consumatore di stupefacenti non gli viene contestato alcun reato. Agli atti dell'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Marcello Viola e dall'aggiunto Teresa Principato, ci sarebbero le conversazioni intercettate al telefono fra uno spacciatore e la segretaria di Cintola, che discutono dell'acquisto di cocaina destinata al politico.

Nel 2004, dopo l'ennesimo dialogo, i poliziotti fecero irruzione nella segreteria del parlamentare, ex assessore regionale al Bilancio nel governo guidato da Salvatore Cuffaro, sequestrando dieci grammi di droga. L' indagine è emersa adesso, nell'ambito dell'operazione antidroga della notte scorsa. Cintola è stato indagato nei mesi scorsi anche per corruzione dopo le dichiarazioni di Massimo Ciancimino su alcune tangenti pagate per i lavori di metanizzazione nei comuni siciliani.

CESA SOSPENDE CINTOLA E NE CHIEDE ESPULSIONE - Il segretario nazionale dell'Udc Lorenzo Cesa, apprese le notizie riguardanti l'operazione di questa notte della sezione narcotici della squadra mobile di Palermo, ha sospeso dal partito il deputato regionale dell'Ars, Salvatore Cintola, proponendo ai Probi Viri l'espulsione immediata dal partito e chiedendo al capogruppo all'Assemblea Regionale, Rudy Maira, di procedere all'espulsione immediata anche dal gruppo. "Al di là dell'accertamento dei fatti, che ci auguriamo avvenga al più presto - afferma Cesa in una nota - la condotta morale tenuta da Salvatore Cintola, che già da tempo con le sue scelte politiche si era di fatto collocato fuori dall'Udc, appare incompatibile con i valori dell'Unione di Centro e rende improponibile la sua permanenza nel nostro partito". "Come si vede da questa vicenda - conclude Cesa - facciamo bene a difendere la possibilità dei magistrati, in collaborazione con le Forze di Polizia, di avvalersi delle intercettazioni, che sono uno strumento fondamentale per la lotta alla criminalità".
 
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Haxeln
view post Posted on 17/6/2010, 11:59




a me la cosa che non mi piace affatto è quando la politica sfutta la religione per propri fini personali, come è stato il caso di Eluana e altro ancora. dovrebbero finirla. hanno fatto uno scalpore micidiale per queste cose
 
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view post Posted on 29/6/2010, 05:32
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http://www.ilgiornale.it/interni/i_pm_chie...ge=0-comments=1


martedì 29 giugno 2010, 08:00
I pm chiedono una condanna record: «Cuffaro in carcere per dieci anni»

Fosse un imputato qualunque, meriterebbe almeno le attenuanti generiche. Ma visto che è stato un potente, anzi “il” potente di Sicilia, Salvatore Cuffaro (Udc) non è degno di sconti. Anzi, secondo i pm di Palermo, i fatti che gli vengono contestati sono gravi proprio per il suo (passato) ruolo di governatore di Sicilia. Quindi nessuna pietà: va condannato a dieci anni di carcere, per concorso esterno in associazione mafiosa.
Detta così pare un paradosso, ma è proprio questa la tesi sostenuta dai pm Francesco Del Bene e Nino Di Matteo che ieri, al termine di una requisitoria lunga quattro udienze, hanno chiesto una condanna record per l’ex presidente siciliano, dieci anni, appunto. Tanti per il reato contestato. E tantissimi se si considera che questo processo bis che vede l’ex governatore alla sbarra si sta svolgendo col rito abbreviato, e che dunque la pena richiesta è già scontata di un terzo. Ma i pm non hanno dubbi: «I fatti di cui lo accusiamo – hanno detto – sono veramente gravi anche per il suo ruolo di governatore regionale. Per questa sua veste poteva partecipare in alcuni casi al Consiglio dei ministri». Laconico il commento dell’ex governatore: «La mia fiducia nelle istituzioni e nella giustizia mi impongono il rispetto per il ruolo dei pubblici ministeri. È chiaro che non condividiamo le conclusioni dei pm e che, insieme ai miei avvocati, porteremo il nostro contributo per fare emergere la verità».
Cosa ha fatto, Cuffaro? I fatti contestati al senatore dell’Udc sono praticamente gli stessi per i quali è già stato condannato in un altro processo, quello meglio noto come il processo alle talpe della Dda di Palermo: avere fatto favori a personaggi in odor di mafia come il manager della Sanità Michele Aiello e avere rivelato, sempre a personaggi vicini a Cosa nostra, l’esistenza di indagini a loro carico. Per questi fatti Cuffaro è stato condannato in primo grado, nel 2007, a cinque anni, e in appello, nel gennaio scorso, a sette anni, perché i giudici hanno ritenuto che il favoreggiamento semplice fosse aggravato dall’aver favorito Cosa nostra. In questo processo bis, che vede Cuffaro accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, sono confluite quasi tutte quelle vicende: «Abbiamo dimostrato – hanno sostenuto i pm – che il sistema di controinformazioni messo in piedi da Salvatore Cuffaro insieme ad Antonio Borzacchelli, Giorgio Riolo, Giuseppe Ciuro era puntato a scoprire indagini sui rapporti tra la mafia ed esponenti politici o a lui collegati». Gli stessi fatti del primo processo. Ma per i pm non vale il principio del «ne bis in idem», l’impossibilità cioè di processare due volte una persona per lo stesso reato, perché c’è un episodio nuovo. La palla ora passa ai difensori dell’ex governatore. Cuffaro si è sempre detto innocente, e ha sostenuto di avere fatto segnalazioni in buona fede «come facevano anche altri politici e magistrati». La prima arringa è fissata per il prossimo 30 settembre.
 
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view post Posted on 1/7/2010, 11:55
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http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/07/..._droga-5297904/

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Consigliere provinciale del Pdl in ospedale
dopo festino a base di sesso, trans e droga
Pier Paolo Zaccai, 42 anni, è stato ricoverato in stato confusionale all'alba. Ieri notte, si sarebbe affacciato al balcone della casa di una transessuale nella quale si stava svolgendo il festino, improvvisando un comizio
di GIOVANNA VITALE

Consigliere provinciale del Pdl in ospedale dopo festino a base di sesso, trans e droga

Un consigliere del Pdl della Provincia di Roma, Pier Paolo Zaccai, è stato ricoverato in stato confusionale all'alba di oggi nell'ospedale Grassi di Ostia, dopo che aver partecipato a un festino a base di cocaina e sesso, al quale erano presenti alcune trans. A svelare il retroscena sarebbe stato una di loro, che ha riferito l'accaduto alle forze dell'ordine. Il consigliere, infatti, si sarebbe affacciato in uno stato confusionale dal balcone della casa nella quale si stava svolgendo il festino - sembra di proprietà della transessuale e in zona San Giovanni - urlando frasi sconnesse e improvvisando un comizio. I sanitari che lo tengono in osservazione fanno sapere che verrà sottoposto ai test tossicologici di rito.

Il politico, classe 1968, milita nelle fila del Pdl e ha iniziato la sua carriera all'età di 17 anni, aderendo prima al Fronte della Gioventù e poi al Movimento sociale itliano per il quale si camdida nel 93 come consigliere nella circoscrizione XIII. Eletto per quattro volte consecutive nel "parlamentino di Ostia", nel 2008 si è candidato alla Provincia di Roma. E' entrato a Palazzo Valentini in seguito alle dimissioni del candidato presidente del Pdl Alfredo Antoniozzi, sconfitto dal democratico Nicola Zingaretti.

Appena la notizia ha cominciato a diffondersi nei corridoi di Palazzo Valentini, tutti i gruppi politici si sono mobilitati per cercare di capire chi fosse il consigliere protagonista del festino a base di droga. Preoccupati, soprattutto nel Pd, che si potesse ripetere un nuovo caso Marrazzo. I volti sono diventati terrei, al contrario, nel momento in cui gli esponenti del Pdl hanno scoperto che si trattava di uno di loro. "Ora chi glielo dice ad Alemanno", ha sussurrato uno di loro.

(01 luglio 2010)
 
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Paolo_79
view post Posted on 1/7/2010, 12:09




CITAZIONE (GalileoGalilei @ 1/7/2010, 12:55)
Pier Paolo Zaccai, 42 anni, è stato ricoverato in stato confusionale all'alba. Ieri notte, si sarebbe affacciato al balcone della casa di una transessuale nella quale si stava svolgendo il festino, improvvisando un comizio

Magari il comizio gli è riuscito meglio e con un testo più sensato di quanto avrebbe potuto essere da sobrio! :lol:
 
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view post Posted on 1/7/2010, 15:16
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www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cr...1848457677.html


Coca e trans, in ospedale consigliere provincia Roma
Ha iniziato la sua carriera politica a 17 anni aderendo al Fronte della Gioventù e a 21 all'Msi
01 luglio, 16:05


Coca e trans, in ospedale consigliere provincia Roma

ROMA - Un consigliere provinciale di Roma è stato ricoverato in un ospedale della capitale a seguito di intossicazione da sostanza stupefacente. Secondo quanto si apprende il consigliere avrebbe partecipato a un festino a base di cocaina e trans.

Il consigliere provinciale di Roma ricoverato in ospedale sarebbe Pier Paolo Zaccai (Pdl). Il consigliere avrebbe avuto un malore stamani e ora si trova all'ospedale Grassi di Ostia.
Sarebbe andato in escandescenze dopo il festino a base di coca e trans. Urla e un comportamento scomposto. Tanto da fare intervenire la polizia e la Guardia medica psichiatrica che ha disposto poi il ricovero in ospedale di Pier Paolo Zaccai. Il consigliere provinciale di Roma aveva partecipato ad un festino in un appartamento in zona Appio, nella capitale, e sempre li' avrebbe dato in escandescenze rendendo necessario l'intervento degli agenti del commissariato di zona e successivamente anche della squadra mobile. Poi il ricovero all'ospedale Grassi, ad Ostia, dove il consigliere risiede.

"In attesa di comprendere meglio le dinamiche che hanno portato al ricovero in ospedale del consigliere provinciale del Pdl Pier Paolo Zaccai, riteniamo opportuno sospendere cautelativamente dal partito il consigliere in questione". Lo afferma il coordinatore regionale del Pdl del Lazio, Vincenzo Piso.

ZACCAI, MI HANNO INCASTRATO - ''Aiuto, mi hanno incastrato volevo solo indagare su di loro''. Sono le parole che Pier Paolo Zaccai, consigliere provinciale di Roma ricoverato all'ospedale di Ostia dopo un festino a base di coca e trans, urlava all'alba dal balcone al primo piano di un palazzo in via Manlio Torquato a Roma, nel quartiere Appio. A riferirlo sono alcuni residenti cha abitano nella stessa strada, svegliati dalle urla intorno alle sei. Durante le urla, chi ha assistito alla scena, ricorda di aver visto ''quattro o cinque trans scappare dal palazzo''. Molti spiegano che Zaccai ''sembrava vaneggiare, dicendo frasi sconnesse. Urlava, qualcuno pensava che lo avessero aggredito. Per questo hanno chiamato la polizia''. ''Ho fermato due trans che camminavano velocemente uscendo dal palazzo, gli ho chiesto perche' scappavano ma mi hanno risposto che in quell'appartamento c'era droga e loro non volevano guai'', ha riferito la titolare di una lavanderia nel quartiere. ''Qui e' pieno di trans - aggiungono alcuni cittadini - ce ne sono tanti e spesso qui si vedono parcheggiate di notte delle auto di grossa cilindrata, tra cui diversi Suv''.

ZACCAI, DALL'MSI AL PDL - La notizia del ricovero del consigliere provinciale del Pdl Pier Paolo Zaccai, dopo un festino a base di cocaina e trans, arriva nell'aula del consiglio provinciale mentre si sta discutendo l'assestamento di bilancio. La prima reazione dei consiglieri è di stupore, ma anche di imbarazzo, soprattutto nelle fila del Pdl: qualcuno lo descrive come "una persona tranquilla", come "uno silenzioso", ma comunque a Palazzo Valentini nessuno lo conosce così bene perché Zaccai lì è arrivato da poco, dopo cioé le dimissioni di Alfredo Antoniozzi, attuale assessore alla casa al Comune di Roma. Qualcuno ricorda solo che lo scorso anno, nell'ambito di un viaggio della Provincia a Gerusalemme, era presente anche lui "che però non si è visto mai in quei giorni". Chi lo conosce di più, al di fuori della Provincia, ne parla come di "uno molto esuberante". Pier Paolo Zaccai è nato a Roma il 19 aprile 1968 e ha iniziato la sua carriera politica a 17 anni aderendo al Fronte della Gioventù e a 21 all'Msi. Si è candidato per la prima volta a 25 anni nel 1993 con l'Msi ed è stato eletto nella XIII circoscrizione. Zaccai è stato eletto 4 volte consecutivamente nella XIII Circoscrizione del Comune di Roma, oggi XIII Municipio, la prima per l'Msi e poi dal 1995 per An, partito per il quale ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio municipale dal 2004 al 2006. Nel 2008 si è candidato alla Provincia di Roma per il Pdl conseguendo la sua elezione in seguito alle dimissioni di Alfredo Antoniozzi. Laureato in Psicologia all'Università La Sapienza con tesi di laurea in psichiatria sul tema del suicidio in adolescenza, si è poi abilitato alla professione di Consulente del Lavoro, specializzandosi in Igiene e Sicurezza negli ambienti di lavoro. Zaccai è anche socio fondatore de 'I Cavalieri di Anco Marzio', una fondazione che opera in ambito Cattolico. Pratica nuoto, pallanuoto e pugilato: per quest'ultimo ha conseguito il brevetto da insegnante.

ALEMANNO, ZACCAI? BRUTTO EPISODIO - ''E' un bruttissimo episodio e mi auguro che la magistratura faccia luce e accerti se ci sono dei reati''. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, commentando la vicenda che ha coinvolto il consigliere del Pdl della provincia di Roma, Pier Paolo Zaccai, esponente del Pdl,ricoverato in ospedale dopo un festino con cocaina e trans. Per Alemanno si tratta ''di un fatto molto negativo''.
 
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view post Posted on 1/7/2010, 15:46
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www.zaccai.it/

Pier Paolo Zaccai
durante la festività
di Sant’Agostino
insieme
al Cardinale Ratzinger pochi mesi prima
che diventasse Papa


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Un momento della benedizione
della Sala Operativa del Municipio
di Protezione Civile

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perlanaturale
view post Posted on 2/7/2010, 14:52




dev essere una moda dilagante per i politici italiani :)
 
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Felipe-bis
view post Posted on 4/7/2010, 14:59




http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/07/...3/?ref=HREC1-11

IL CASO
"Pestato nella casa delle trans"
Festino con coca, parla Zaccai

"Ho fatto uso di polvere bianca, ma i viados mi volevano incastrare. Ora temo per la mia vita". Il consigliere provinciale del Pdl racconta la sua versione attraverso i legali e continua a sostenere la tesi del complotto
di FEDERICA ANGELI
FLAMINIA A SAVELLI

"Temo per la mia vita, sono sconvolto. In quell'appartamento sono stato aggredito e malmenato. Ma non sono in grado di ricostruire ancora la dinamica dei fatti, mi ricordo solo che c'erano diverse persone". Pier Paolo Zaccai, il consigliere provinciale del Pdl che giovedì scorso ha partecipato a un festino di coca a trans in via Manlio Torquato, all'Appio, è molto provato dallo scandalo che lo ha travolto. Continua a gridare al "complotto", a sostenere che "mi hanno voluto incastrare". Parla attraverso il suo avvocato Domenico Stamato che venerdì sera ha ricevuto l'incarico a rappresentarlo. Un incarico durato poche ore: nel primo pomeriggio di ieri infatti il Popolo delle Libertà lo ha infatti congedato, decidendo di schierare al fianco del giovane consigliere un legale "offerto" dal partito.

"Sulla vicenda restano dei punti oscuri - ha dichiarato Stamato sabato mattina, quando ancora era autorizzato a parlare - Zaccai infatti è stato ascoltato dalla polizia senza un legale e dalle perquisizioni non è stata trovata cocaina né la pistola". La polizia non ha mai sostenuto di aver trovato la pistola al festino, ma di averla "cautelativamente sequestrata, contestualmente alla revoca del porto d'armi", dopo aver appreso, per ammissione dello stesso consigliere, che aveva fatto uso di cocaina.

"Altro punto importante - prosegue l'ex legale di Zaccai - Pier Paolo è stato sentito dopo essere stato sedato, perciò non era in grado di intendere e di volere. Così come risulta al pronto soccorso dell'ospedale Grassi; inoltre aveva lesioni sul torace e agli arti superiori. E se Zaccai si fosse affacciato dal balcone dell'appartamento davvero per chiedere aiuto perché lo avevano aggredito? Chi ha ascoltato i testimoni? E perché in quella casa c'erano dei pc? Infine, non è forse vero che Zaccai aveva iniziato a lavorare con i trans perché aveva richiesto l'uso delle telecamere?".

Il consigliere Pdl da ieri non si trova a Roma, è ospitato da amici che lo stanno aiutando a riprendersi. Non ha più parlato con la moglie dalla mattina in cui è finito in ospedale al termine del coca-party. Al vaglio degli inquirenti ci sono i due computer dei transessuali: se dovessero spuntare filmati compromettenti di quella notte, l'ipotesi del complotto potrebbe prendere piede. Al momento in procura il fascicolo relativo alla vicenda è aperto contro ignoti per cessione di stupefacente.


(04 luglio 2010)


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http://roma.corriere.it/roma/notizie/crona...325456027.shtml

IL COLLOQUIO
Il trans del consigliere Pdl
«Ora ho paura di fare la fine di Brenda»
Morgana e il festino con Zaccai: con lui ero uscita un paio di volte. I romani sono così, omosessuali e cattivi

ROMA - Paure e sogni. «Hai visto Brenda? Adesso rischio quella fine». Giovinezza brasiliana, è convinta di essere una star in pericolo. «Quell'uomo è un politico e i romani sono così. Gay e cattivi. Se si vendica, che faccio?». Parla di Pier Paolo Zaccai, consigliere provinciale del Pdl, annegato fra le sue bracciain una storia di sesso e cocaina che gli ha travolto non solo i sensi, ma anche carriera e famiglia. Farcito di droga, come lui stesso ha ammesso, si è esibito in un comizio all’alba dal balcone dell’appartamento dove questa ragazza dal sesso double face — nome in codice Morgana — l’aveva ricevuto qualche ora prima di scaricarlo al pronto soccorso del San Giovanni.


Il trans Morgana (Eidon)
«Ci vedevamo da un po’ di tempo, non avrei mai pensato che finisse così». Qualche tempo sono quattro mesi e non è certo stato amore. Anche se Morgana, occhi profondi e mascellone che le arrotonda la faccia, non è il solito cocktail trans carioca, un mix venuto male di esotismo e trasgressione. Niente a che vedere con la mastodontica Natalie di Marrazzo. Ha una sua gentilezza fisica: non è, per capirci, un carro armato come molti altri trans, non ha fatto del gigantismo, che pure nel suo mestiere qualche rilevanza la ha, un marchio di fabbrica. Viso rotondetto, da contadinella in salute, vista da dietro sembra una ragazza magra e ben fatta, un metro e settanta proporzionato, quarta di seno che nulla deve alla natura e tutto alla mano dell'uomo. Non sguaiata, attenta agli abiti, capelli lunghi spesso legati. A Zaccai deve essere piaciuta proprio. «Era la prima volta che saliva da me». Come in un rituale di fidanzamento. Incontri iniziali in territorio neutro, diciamo l’appartamento di lavoro, poi, dopo un po’, si accetta che l’uomo possa salire in casa. «Eravamo usciti un paio di volte». Usciti? «Usciti, sì, che c’è di strano?».

Si erano conosciuti intorno al Fungo, salotto stradale alla fine dell’Eur, dove la Cristoforo Colombo comincia a correre verso il mare, strada che Zaccai deve fare per forza per entrare a Roma partendo dalla sua Ostia. Prima del Palazzo dello Sport si apre un intricato sentiero di vialetti da sempre territorio dei viados. Una volta, due, alla fine si è fermato e l’ha abbordata. «Ma adesso basta, voglio stare tranquilla. Non lavoro più. Resto in casa, così non corro pericoli e fra tre giorni torno in Brasile». È nata a Rio, a Niteroi, sobborgo che si raggiunge attraversando un ponte di 14 chilometri. «Parto proprio adesso che arriva Adriano — scherza —. Non lo conosco, ma mi faceva piacere sapere che a Roma ci sarebbe stato anche lui». Dice che torna in Brasile ma potrebbe anche cambiare idea. «Adesso vado a casa perché la mia famiglia è preoccupata, però forse potrei anche pensare di tornare in Svizzera. Sono stata così bene a Berna». Faceva la ballerina nei night, musica e sensualità, lap dance e qualche prestazione extra. «E adesso, per questo disgraziato, devo spendere tutti i soldi che ho guadagnato». Non è male l’incasso di chi fa la sua vita. Si soffre, si rischia, qualche volta ci si diverte anche, ma il portafogli cresce sempre. Il «regalino», come lo chiamano loro, varia fra cento, duecento, trecento euro a incontro, a seconda di quanto il cliente è pollo o «affascinato».

«Di quello là non parlo, non dico quanto pagava: dico solo che io la droga non la prendo e figuriamoci se la compro. Sono una ragazza per bene e tranquilla». Ora quella tranquillità non c’è più. «La mia amica era amica di Brenda. Si fa presto a dire che non c’è da preoccuparsi, ma come faccio a non avere paura? Quello aveva pure la pistola». Già, ma il porto d’armi gliel’hanno ritirato, non può più girare con un revolver. «E i suoi amici?». Eccole qui, le paure e i sogni. Si sente celebrità, una piccola star del marciapiede pronta a debuttare in televisione, come Natalie e le altre di via Gradoli. Questa di Morgana è un’altra periferia, siamo a sud della città, ma uguale nelle disperazioni. «Mai, mai aprirò un negozio, vendere è un lavoro che non mi piace». Sembra perfino crudele farle notare che il commercio — per di più di se stessa — è la sua specialità. Adesso ha pure chi l’aiuta nello sfruttare al meglio questo «incidente» che le è capitato: un’esclusiva fotografica, immagini posate e intervista a corredo, è stata venduta a un settimanale grazie anche all’aiuto di tale Roberto, una specie di garbato consulente che la consiglia su come ottenere il massimo risultato. Paure e sogni. Robe da favela.

Corrado Ruggeri
04 luglio 2010
 
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Felipe-bis
view post Posted on 5/7/2010, 10:45




http://www.corriere.it/cronache/10_luglio_...44f02aabe.shtml

I colleghi di partito lo criticano, ma lui non si scompone: ne ho già fatte altre sette
Quel politico che organizza «gang bang»
Consigliere comunale dell'Udc in Svizzera e organizzatore di orge a pagamento.
E lui: «Passatempo come un altro»

MILANO - Consigliere comunale e organizzatore di orge di gruppo a pagamento. Sebbene la prostituzione in Svizzera non sia un reato e il sesso a pagamento sia assolutamente legale, nel paese elvetico ha provocato grande scalpore la storia di Fabien Richard, personaggio pubblico di Yverdon-les Bains, comune di 25.000 abitanti sul lago di Neuchâtel. Il politico dell'Udc (Unione Democatica di Centro) avrebbe ammesso di essere un grande appassionato di gang bang, gioco sessuale di cui la principale protagonista è di solito una donna che ha rapporti intimi con una moltitudine di partner. Secondo quanto narra il domenicale elvetico Matin Dimanche, Richard avrebbe organizzato l'ultima orgia domenica pomeriggio, dalle 14 alle 20, in una sauna privata di Recherswil, un comune nel cantone Soletta.

PASSIONE SINGOLARE - A differenza di quanto ci si possa aspettare, Richard non nasconderebbe la sua singolare passione. Anzi. Per trovare i partecipanti per quest’ultima orgia il politico ha messo un annuncio su Internet, con il suo vero nome e il numero telefonico che usa quotidianamente per l'attività politica. Vanessa, la ragazza che ha accettato di partecipare domenica pomeriggio al gioco erotico riceverà 1000 franchi (circa 750 euro), mentre gli otto uomini che hanno risposto all’annuncio dovranno sborsare circa 300 franchi (225 euro). Il politico ha raccontato al domenicale svizzero che questa non è la sua prima gang bang: «Già ne ho organizzate sette in un loft a Yverdon» racconta Richard. Inoltre confessa che Vanessa, la protagonista femminile dell'orgia, sarebbe una sua intima amica: «Non è una professionista. E' d'accordo a partecipare e lo fa per arrotondare i suoi guadagni».

«PASSATEMPO COME UN ALTRO» - Molti colleghi di Richard gli hanno fatto notare che i valori della famiglia e della monogamia professati dal suo partito non coinciderebbero con quelli di un organizzatore di gang bang. Il politico, tuttavia, non sembra dare grande importanza alle critiche e minimizza: «E' un passatempo come un altro - dichiara Richard che durante la sua attività politica si è guadagnato il soprannome di "Mister sicurezza" per la sua politica intransigente contro l'immigrazione clandestina e per aver fortemente voluto l'istallazione di diverse telecamere di sorveglianza fuori alla stazione di Yverdon: «In quelle che organizzo non c'è nulla di strano. Sono cose che si fanno tra adulti. La vita privata è sacra».

Francesco Tortora
04 luglio 2010
 
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Felipe-bis
view post Posted on 21/7/2010, 12:43




http://roma.corriere.it/roma/notizie/crona...425055170.shtml

IL personaggio
Zaccai indagato per cessione di droga
Il consigliere dopo il festino con i trans si era difeso: «Sono io la vittima, ho subito un'aggressione

ROMA - «Ho subito una selvaggia aggressione fisica, è stato un tremendo choc». Si era difeso così Pier Paolo Zaccai all’indomani dello show dal balcone dopo il festino con coca e trans. Invece non solo agli atti dell’inchiesta non c’è traccia del pestaggio, ma il consigliere provinciale del Pdl è stato iscritto nel registro degli indagati per cessione di droga. Vuol dire che in quella notte bollente del 1˚ luglio è stato proprio lui a fornire la cocaina per il festino all’Appio con Morgana e Giuliana. Ieri i due trans sono arrivati a piazzale Clodio, scortati dalla polizia, per l’incidente probatorio chiesto dal pm Nicola Maiorano, che così ha voluto «cristallizzare» la prova principale a carico di Zaccai.


La trans Morgana
I due brasiliani hanno risposto per un paio d’ore alle domande del gip Silvia Castagnoli. Prima Morgana, in jeans, maglietta bianca e sandali dorati. Poi Giuliana, lunghi capelli neri e tacco 12 d’argento. Il consigliere, invece, non c’era: all’udienza ha partecipato solo il suo avvocato, Domenico Stamato. Il difensore ha cercato di mettere in difficoltà Morgana - uscita dall’aula turbata - ma la procura sembra credere ai trans, che hanno ribadito il racconto fatto subito dopo che Zaccai aveva dato in escandescenze ed era finito in ospedale. La sera del 30 giugno Morgana e il consigliere si erano incontrati al Fungo dell’Eur ed erano passati a prendere Giuliana. Avevano raggiunto l’appartamento in via Manlio Torquato e lì, alle sei del mattino, Zaccai si era affacciato alla finestra e aveva iniziato a gridare: «Aiuto! Mi vogliono uccidere». Non era vero: nessuna minaccia. Ma i brasiliani, spaventati, erano fuggiti e si erano rivolti alla polizia.

Lavinia Di Gianvito
«Corriere della sera», edizione romana, pagina 1
21 luglio 2010
 
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Felipe-bis
view post Posted on 28/8/2010, 15:45




Centrodestra fatto di sedicenti cattolici, post-neo-pseudo cattolici tipo "la famiglia prima di tutto", al governo -tranne una breve parentesi- ininterrottamente dal 2001... e questo è il risultato:

http://www.repubblica.it/economia/2010/08/...23/?ref=HREC1-4

WELFARE
Italia in coda per la spesa famiglia
la conferma dai dati del governo

Con Portogallo e Spagna ultimi per sostegno maternità: tra 1,2 e 1,4% rispetto a media Ue del 2,1%. Studio Ires Cgil calcola il valore dei nonni: tra assistenza e volontariato contribuiscono al Pil per oltre 18 miliardi

ROMA - In Italia per famiglia e maternità si spende l'1,2% del prodotto interno lordo, uno dei livelli più bassi, insieme a Spagna e Portogallo, rispetto al resto d'Europa dove si spende decisamente di più (2,1% nella Ue a 15 e 2,0% nella Ue a 27). La spesa per invalidità, vecchiaia e superstiti è invece la più elevata (17,1%) che negli altri Paesi: la media dei 15 è pari infatti al 14% e quella dei 27 è del 13,7%. Non solo, ma la quota di spesa per queste voci è pari nel nostro Paese al 67,1% del totale prestazioni, contro il 54% della media dei 15 Paesi. Per quanto riguarda poi la quota di spesa nell'ambito di tutte le prestazioni di protezione sociale, l'Italia tra i 27 Paesi europei precede solo la Polonia: nel nostro Paese la quota per la famiglia e la maternità, nell'ambito della spesa per welfare, pesa il 4,7% (in Polonia il 4,5%). Ma la media complessiva dei Paesi europei è dell'8%. E' quanto risulta dall'ultima Relazione generale sulla situazione economica del Paese pubblicata dal ministero dell'Economia, da cui risulta invece che

Ad affiancare questi dati arriva una ricerca dell'Ires Cgil sul "Capitale sociale degli anziani" da cui si evince che i nonni contribuiscono per l'1,2% del Pil alla ricchezza del Paese attraverso attività d'aiuto informale, assistenza ai nipotini o volontariato. Il dato, pari a 18,3 miliardi l'anno, è stato elaborato sulla base di una serie di opzioni e di calcoli fondati su selezione di dati ed elaborazioni sulle quantità di tempo erogato dagli anziani per gli aiuti informali e volontari e costi orari per prestazioni equivalenti. Ad esempio per la cura dei bambini, secondo la ricerca, il contributo dei nonni - che sono quasi sette milioni, anche se non tutti si prendono cura dei nipoti - non si limita al valore intrinseco dell'attività ma è a sua volta generatore di economie esterne positive, specie a favore delle donne e in generale a vantaggio delle famiglie italiane. Il valore economico di coccole e assistenza, può essere valutato per la ricerca in oltre 1,3 milioni di euro l'anno.

Diverso lo studio del ministero del Tesoro: il dato comparato tra i vari Paesi più aggiornato risale al 2007, anche se la relazione offre "un aggiornamento al 2009 dei soli dati relativi all'Italia" dai quali emerge che lo scorso anno la spesa per la famiglia è salita all'1,4%. Non disponendo dei dati comparati non si sa se con quello 0,2% in più l'Italia ha scalato qualche posto della classifica, dalla posizione di coda, ma è evidente che questo risultato resta ancora lontano dal 3,7% di spesa sul Pil registrato in Danimarca o dal 3% in Svezia. In ogni modo, pur escludendo i Paesi scandinavi che hanno una tradizione di welfare di un certo peso, l'1,2-1,4% dell'Italia resta lontano anche dal 2,5% della Francia, per fare un esempio, o del 2,8% della Germania, dove in ogni caso si spende il doppio per la famiglia rispetto al nostro Paese.

Per quanto riguarda invece la quota di spesa nell'ambito di tutte le prestazioni di protezione sociale, l'Italia tra i 27 Paesi europei precede solo la Polonia: nel nostro Paese, infatti, la quota per la famiglia e la maternità, nell'ambito della spesa per welfare, pesa il 4,7% (in Polonia il 4,5%). Mentre la media complessiva dei Paesi europei è dell'8%. Se poi si guarda alle voci del Bilancio dello Stato, e in particolare a quelle delle prestazioni di protezione sociale, emerge che nel 2009 la spesa pubblica per assegni familiari è scesa a 6,390 miliardi di euro dai 6,675 del 2008 (-4,3%). In calo anche la spesa per l'indennità di maternità, che è in un'unica voce di bilancio assieme all'indennità di malattia e per infortuni: la riduzione delle uscite è stata nel 2009 del 2,5% rispetto al 2008.

Riguardo alla malattia, l'Italia si colloca su un livello di spesa in rapporto al Pil (6,7%) inferiore alla media dei 15 (7,6%) e dei 27 (7,4%). Per le altre spese sociali, invece, il nostro paese presenta percentuali meno elevate o in alcuni casi simili agli altri, tranne Malta e Polonia per famiglia e maternità, e Bulgaria, Polonia e Romania, nonché i tre paesi baltici per disoccupazione (0,5% del Pil). Per quanto riguarda infatti la disoccupazione, la spesa dell'Italia è inferiore alla media dei 27 di 0,8 punti di Pil, così come quella per famiglia e maternità.

(28 agosto 2010)
 
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Felipe-bis
view post Posted on 15/11/2010, 09:45




http://www.corriere.it/esteri/10_novembre_...44f02aabc.shtml

la band dei «Tyte Buaba Stone» è sulla piazza da quasi trent'anni
Scandalo in Svizzera: il candidato giudice conservatore di notte fa il «porno-rocker»
Roland Lutz, 48 anni, si è presentato per l'Ucd. Un giornale ha scoperto le sue performance

BERNA - L'elezione del nuovo giudice supplente del tribunale distrettuale di Einsiedeln non era una notizia particolarmente interessante, al di fuori del borgo svizzero il cui nome è legato a una celebre abbazia. Ma poi si è scoperto che l'unico candidato in lizza, Roland Lutz del partito conservatore dell'Ucd, ha un passatempo molto particolare: padre di famiglia e serioso imprenditore di giorno, rocker «porno» la notte. Con la sua band ama esibirsi praticamente nudo, col solo tanga addosso. Un po' come Borat nell'omonimo film. Non sono piaciuti neppure i testi in dialetto delle canzoni, che parlano, tra le altre cose, di sesso di gruppo, abusi su minori, consumo di alcol e prostituzione. Ora, sotto il campanile dell'abbazia benedettina nel Canton Svitto - il luogo di pellegrinaggio mariano più noto della Svizzera - non si parla d'altro.


POCO SPAZIO ALL'IMMAGINAZIONE - A dir la verità quel posto di giudice supplente non è molto ambito: nessuno si era messo in lista alla prima tornata elettorale. Alla seconda, invece, prevista per il prossimo 28 novembre, c'è un unico candidato: Roland Lutz, 48 anni, per l'Ucd. Gestisce una società di informatica, ma nel tempo libero è alla chitarra e al microfono con la sua band di rockettari della Coira, i «Tyte Buaba Stone». E le immagini delle performance sceniche presenti sul web lasciano davvero poco spazio all'immaginazione: i quattro componenti del complesso musicale sono (s)vestiti con un minuscolo tanga o con una calza per nascondere le parti intime. Come se non bastasse, in alcune foto si vede Lutz cavalcare un enorme pene gonfiabile. Ai concerti del gruppo, in tournée in Svizzera da quasi trent'anni, accorrono ogni volta qualche migliaio di appassionati. A svelare la passione del candidato è stato il quotidiano locale Einsiedler Anzeiger. E la notizia non è piaciuta molto ai dirigenti dell'Unione democratica di Centro.

«NON MI VOLETE? NON VOTATEMI» - «A quanto sembra la località di Einsiedeln non ha studiato a sufficienza i candidati da mettere in lista», ha spiegato, senza scomporsi più di tanto, Judith Uebersax, presidente cantonale dell'Udc. Da parte sua, riferisce l'agenzia telegrafica svizzera, Lutz non nega nulla, ma anzi, replica: «Penso che le persone che ritengono questa mia attività problematica siano poche; chi non mi vuole non mi voti», afferma. Una posizione certamente audace quella del «porno-rocker»: altro che «Shy-Boy», «ragazzo timido», come si fa chiamare sul palco.

LE ORGE DEL POLITICO - A luglio di quest'anno l'Udc svizzera è stata al centro di un'altra vicenda alquanto imbarazzante: quella di Fabien Richard, giovane consigliere comunale di Yverdon sul lago di Neuchatel con la passione per le orge. Stessa matrice cristiana, insomma, la quale però si può trasgredire, evidentemente. O per passione personale o per hobby. Dopo le rivelazioni della stampa il politico aveva infatti ammesso di organizzare, senza prendervi parte, «gang bang»: incontri erotici cui partecipano diversi uomini e una donna. Dopo le polemiche Richard decise di lasciare il partito e dimettersi anche dalla sua carica in Comune.

Elmar Burchia
13 novembre 2010(ultima modifica: 14 novembre 2010)
 
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perlanaturale
view post Posted on 21/1/2011, 13:39




La procura generale su Cuffaro "Via l'aggravante mafiosa"


l sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione, durante la requisitoria del processo sulle talpe alla Procura di Palermo, ha chiesto di togliere l'aggravante mafiosa nei confronti dell'ex governatore. La sentenza è attesa tra stasera e domani

Il sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione, Giovanni Galati, ha chiesto nella sua requisitoria innanzi alla seconda sezione penale, l'annullamento con rinvio della sentenza di condanna a sette anni di reclusione per l'ex governatore della Sicilia, Salvatore Cuffaro, chiedendo alla Corte d'Appello di Palermo di rideterminare la pena. Il magistrato chiede di escludere l'aggravate mafiosa (articolo 7) nei confronti di Cuffaro, condannato in appello a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra e rivelazioni di segreto d'ufficio. Senza l'aggravante mafiosa, Cuffaro anche se condannato, non dovrebbe andare più in carcere. Anzi, il reato di rivelazione di segreto è già prescritto e quello di favoreggiamento semplice verrebbe prescritto ad aprile.
Secondo il sostituto procuratore Galati è da considerarsi prescritto "l'episodio di favoreggiamento nei confronti di Guttadauro e Miceli, in quanto non è configurabile a suo carico l'aggravante mafiosa: siccome il fatto risale al 2001, risultano decorsi i termini di prescrizione". Rimane invece in piedi, ha proseguito Galati, "la contestazione del favoreggiamento semplice nei confronti del manager della Sanità Aiello, l'episodio risale al 2003". I giudici di Palermo, in sostanza, dovrebbero rideterminare la condanna solo per questo ultimo reato dal momento che la continuazione con l'altro episodio viene meno. Dopo l'intervento del procuratore la parola passa agli avvocati degli gli imputati.
"Non so ancora dove attenderò la sentenza - ha detto Cuffaro al telefono - vedremo se sarà pronunciata oggi o domani". Oltre che per Cuffaro verrà emesso il verdetto definitivo anche nei confronti di altri dieci coimputati, tra cui il l'imprenditore Michele Aiello, ritenuto prestanome del boss Bernardo Provenzano.

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/...atura-11479600/

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Mafia, procura: «Ridurre pena a Cuffaro»
Per l'accusa in appello vanno escluse per l'ex governatore siciliano aggravanti di favoreggiamento a Cosa Nostra

MILANO - Ridurre la pena dell'ex governatore della Sicilia Salvatore Cuffaro, condannato in appello a 7 anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio emessa nell'ambito del processo "talpe alla Dda". È questa la richiesta del il sostituto procuratore generale Giovanni Galati ai giudici della seconda Sezione penale.
AGGRAVANTI - In particolare, il pg ha sostenuto che devono essere escluse le aggravanti che avevano fatto lievitare la pena di Cuffaro dagli iniziali cinque anni a sette. A modo di vedere della Procura di piazza Cavour deve essere annullata l'aggravante che era stata inflitta lo scorso 23 gennaio dalla Corte di Appello di Palermo a Cuffaro relativamente al favoreggiamento nei confronti di Mimmo Miceli e di Guttadauro. Rimarrebbe in piedi il favoreggiamento, consumato nel 2001, nei confronti di Aiello, un reato senza aggravanti e che si andrá a prescrivere il prossimo aprile. Se dunque la suprema Corte accoglierá le richieste della pubblica accusa, la Corte d'Appello di Palermo dovrá rideterminare notevolmente al ribasso la pena nei confronti del senatore Cuffaro
LA DIFESA - «Siamo parzialmente soddisfatti della requisitoria del Pg della Cassazione Galati». Lo ha detto l'avvocato Nino Mormino che difende in Cassazione l'ex governatore della Sicilia. «Noi daremo battaglia fino alla fine con tutti i nostri motivi di ricorso, non solo su quelli relativi all'aggravante mafiosa: ma il giudizio del Pg, che ha ritenuto inesistente il favoreggiamento a Cosa Nostra, è già un bel risultato!» (fonti Ansa e Adnkronos).

www.corriere.it/cronache/11_gennaio...44f02aabc.shtml

Edited by perlanaturale - 22/1/2011, 14:16
 
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perlanaturale
view post Posted on 22/1/2011, 14:14




Cuffaro, Cassazione conferma condanna
a sette anni per fatti di mafia

Totò Cuffaro va in carcere. La Cassazione ha infatti reso definitiva la condanna a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio emessa nell’ambito del processo ‘talpe alla dda’ nei confronti di Cuffaro, ex governatore della Sicilia ed oggi senatore del Pid (Popolari Italia Domani).
In particolare, la seconda sezione penale presieduta da Antonio Esposito ha rigettato il ricorso di Cuffaro confermando così il verdetto emesso lo scorso 23 gennaio dalla Corte d’Appello di Palermo.

”Rispetto la magistratura, adesso andrò a costituirmi”, ha detto Cuffaro, appena uscito di casa per dirigersi al carcere di Rebibbia. L’ex governatore ha atteso la sentenza nella sua abitazione in centro a Roma, vicino al Pantheon, dove dopo la sentenza è cominciato un via vai di amici e colleghi. Tra questi, l’avvocato Piero Lipera ha detto prima di scoppiare a piangere: “E’ stato condannato un innocente, senza che sia stata accertata la verità. Prima di essere uno dei suoi legali, sono un cuffariano convinto”. In mattinata Cuffaro aveva passato le ore prima della sentenza raccogliendosi in preghiera nella Chiesa della Minerva.

L’avvocato Oreste Domignoni, difensore di Cuffaro in Cassazione insieme a Nino Mormino, ha parlato di “sentenza che desta stupore e rammarico anche perché, ieri, la Procura della Cassazione, con una richiesta molto argomentata, aveva chiesto l’annullamento dell’aggravante mafiosa per l’episodio di favoreggiamento ad Aiello, richiesta che se accolta avrebbe sgonfiato del tutto la condanna”. Secondo il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, “la sentenza della Corte di Cassazione conferma l’impianto accusatorio sostenuto dalla procura in primo grado. In primo grado il nostro impianto accusatorio era stato accolto dai giudici solo parzialmente, la Corte d’Appello lo confermò e adesso arriva la sentenza definitiva”.

Una delle conseguenze della conferma della condanna a 7 anni di reclusione è quella della decadenza dal seggio di palazzo Madama, dove Cuffaro sostiene il governo Berlusconi. ”In uno Stato di diritto la politica deve rispettare le sentenze – ha commentato il portavoce dell’Idv Leoluca Orlando -. In uno Stato democratico, la politica deve però rilevare, come da anni facciamo in tanti, che dopo una stagione di forte indignazione e risveglio, proprio dal 2001, quando Salvatore Cuffaro è diventato presidente della Regione, in Sicilia c’è stato un progressivo deterioramento economico, culturale ed etico che tuttora pesa come un macigno sui diritti dei siciliani e sullo sviluppo dell’Isola”. In un comunicato congiunto Pier Ferdinando Casini e Marco Follini si dicono “umanamente dispiaciuti per la condanna di Totò Cuffaro” ed esprimono “rispetto per la sentenza, come è doveroso in uno Stato di diritto e tanto più da parte di dirigenti politici. Ma, non rinneghiamo tanti anni di amicizia e resta in noi la convinzione che Cuffaro non sia mafioso”.

La Cassazione ha confermato le condanne anche per gli altri imputati. E’ diventata così definitiva quella a 15 anni di carcere per l’ex manager della sanità privata Michele Aiello, ritenuto vicino a Bernardo Provenzano. E’ stata invece leggermente ritoccata, per una piccola prescrizione, la condanna a 8 anni di reclusione per l’ex maresciallo del Ros, Giorgio Riolo: ora la pena è di 7 anni, 5 mesi e 10 giorni. Definitiva anche la condanna a 3 anni per il dirigente della Sezione Anticrimine della Questura di Palermo, Giacomo Venezia. Sono stati inoltre dichiarati “inammissibili” i ricorsi degli altri imputati del processo ‘talpe alla Dda’: 4 anni e 6 mesi sono, dunque, diventati la condanna definitiva per il radiologo Aldo Carcione; quella a un anno per Roberto Rotondo, a 9 mesi per Michele Giambruno; a 4 anni e 6 mesi per Lorenzo Iannì (direttore del distretto sanitario di Bagheria); a 6 mesi per Antonella Buttitta; a 9 mesi per Salvatore Prestigiacomo e a 2 anni per Angelo Calaciura.


L’ex governatore Cuffaro è attualmente imputato in un altro processo a Palermo, dove risponde di concorso esterno in associazione mafiosa. Il 28 giugno scorso in questo dibattimento i pm Nino Di Matteo e Francesco Del Bene, a conclusione di una requisitoria durata per quattro udienze, ne hanno chiesto la condanna a 10 anni di reclusione. La richiesta di 10 anni è comprensiva dello sconto di un terzo della pena previsto per il rito abbreviato scelto da Cuffaro. Tra le vicende oggetto di questo processo, noto come ‘Cuffaro bis’, quella delle candidature di Mimmo Miceli e Giuseppe Acanto, detto Piero, nelle liste del Cdu e del Biancofiore alle elezioni regionali del 2001. Entrambi, secondo l’accusa, furono sponsorizzati da Cosa nostra e Cuffaro per questo motivo li accettò come candidati nelle liste a lui collegate.

www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/22...tte-anni/87802/
 
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