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Gli affari del clan di don Verzé. Truffa da 28 mln di €. Indagato il medico di Berlusconi, Spalleggiato a destra e a sinistra, da Berlusconi a Vendola a Formigoni

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GalileoGalilei
view post Posted on 3/8/2011, 16:33 by: GalileoGalilei
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Una fedelissima di Don Verzé comprò una casa poco prima dell’annuncio dell’insolvenza San Raffaele, c’è la pista del petrolio Sospetti su affari in Azerbaigian gestiti da un fiduciario svizzero. La first lady al compleanno di don Verzé] Una fedelissima di Don Verzé comprò una casa poco prima dell'annuncio dell'insolvenza

San Raffaele, c'è la pista del petrolio

Sospetti su affari in Azerbaigian gestiti da un fiduciario svizzero. La first lady al compleanno di don Verzé

di MARIO GEREVINI E SIMONA RAVIZZA MILANO -


Il petrolio dell’Azerbaigian e un appartamento a Segrate. Amicizie e affari all’ombra del San Raffaele. Le piste investigative - battute per scovare le radici del miliardo di debiti che ha inguaiato il colosso sanitario - sono ad ampio raggio. Da una parte un fiduciario svizzero sarebbe il custode dei proventi realizzati dai vertici del San Raffaele con l’oro nero azero. Dall’altra gli archivi del catasto fanno emergere che la fedelissima di don Luigi Verzé (una di quelle che vive in comunità nella Cascina a fianco del San Raffaele) a febbraio 2011, un mese prima dell’annuncio di insolvenza del gruppo ospedaliero, compra un appartamento a Segrate da 650 mila euro. Un anno fa, il 14 marzo 2010, alla festa per i 90 anni, il fondatore del San Raffaele raccolse gli auguri di tantissimi amici e personalità. Era l’omaggio a un uomo che, a prescindere dalla crisi attuale, insieme con Mario Cal ha creato dal nulla un polo ospedaliero e della ricerca di livello europeo. C’era il premier Silvio Berlusconi, ministri, cardinali. Arrivò anche una bella signora dal Mar Caspio, Mehriban Aliyeva. Non una «sciura» qualsiasi ma nientemeno che la first lady della Repubblica dell’Azerbaigian. Il marito è il presidente-padrone Ilham Aliyev succeduto al padre Heydar, nel 2003, con modalità quasi dinastiche. Lì per lì, con lo show Berlusconi-don Verzé e tanti vip, pochi si sono chiesti che cosa ci facesse la signora Aliyeva arrivata da così lontano. Tanto più che non ci sono ospedali del San Raffaele in Azerbaigian. C’è petrolio, tanto petrolio. I pozzi sono la principale fonte di reddito. E Ilham Aliyev con la moglie erano in stretti rapporti con don Verzé e molto amici del vice, Mario Cal, il manager che si è suicidato il 18 luglio. Più volte Cal è stato ospite a Baku, la capitale azera, e trattato come un capo di Stato. Da questa relazione sarebbero nati anche affari privati e riservati, gestiti da un fiduciario svizzero che opererebbe a Lugano attraverso veicoli societari. Cointeressenze in pozzi petroliferi, secondo indiscrezioni tutte da provare. Che, però, sarebbero già arrivate all’orecchio dei consulenti della Santa Sede (subentrata nel cda della Fondazione Monte Tabor che guida il gruppo) e della Procura. C’è la pista azera, e sono da eliminare le ombre sull’ affaire immobiliare che vede per protagonista Raffaella Voltolini, 61 anni, una delle Sigille per eccellenza di don Verzé. È lei che il 7 febbraio acquista un appartamento (più box) in via Fratelli Cervi, sei vani all’interno della cosiddetta residenza alberata di Segrate (a due passi dall’ospedale). I 650 mila euro sono stati versati con otto assegni circolari, emessi da quattro banche diverse: due provengono dall’istituto di credito che ha concesso il mutuo da 320 mila euro, ma gli altri pagamenti? Fanno, davvero, riferimento ai conti correnti della Voltolini o sono da ricondurre alle casse ormai vuote della Fondazione Monte Tabor? Un altro interrogativo a cui dare risposta. 03 agosto 2011 12:19] di MARIO GEREVINI E SIMONA RAVIZZA

MILANO - Il petrolio dell'Azerbaigian e un appartamento a Segrate. Amicizie e affari all'ombra del San Raffaele. Le piste investigative - battute per scovare le radici del miliardo di debiti che ha inguaiato il colosso sanitario - sono ad ampio raggio. Da una parte un fiduciario svizzero sarebbe il custode dei proventi realizzati dai vertici del San Raffaele con l'oro nero azero. Dall'altra gli archivi del catasto fanno emergere che la fedelissima di don Luigi Verzé (una di quelle che vive in comunità nella Cascina a fianco del San Raffaele) a febbraio 2011, un mese prima dell'annuncio di insolvenza del gruppo ospedaliero, compra un appartamento a Segrate da 650 mila euro.

Un anno fa, il 14 marzo 2010, alla festa per i 90 anni, il fondatore del San Raffaele raccolse gli auguri di tantissimi amici e personalità. Era l'omaggio a un uomo che, a prescindere dalla crisi attuale, insieme con Mario Cal ha creato dal nulla un polo ospedaliero e della ricerca di livello europeo. C'era il premier Silvio Berlusconi, ministri, cardinali. Arrivò anche una bella signora dal Mar Caspio, Mehriban Aliyeva. Non una «sciura» qualsiasi ma nientemeno che la first lady della Repubblica dell'Azerbaigian. Il marito è il presidente-padrone Ilham Aliyev succeduto al padre Heydar, nel 2003, con modalità quasi dinastiche.

Lì per lì, con lo show Berlusconi-don Verzé e tanti vip, pochi si sono chiesti che cosa ci facesse la signora Aliyeva arrivata da così lontano. Tanto più che non ci sono ospedali del San Raffaele in Azerbaigian. C'è petrolio, tanto petrolio. I pozzi sono la principale fonte di reddito. E Ilham Aliyev con la moglie erano in stretti rapporti con don Verzé e molto amici del vice, Mario Cal, il manager che si è suicidato il 18 luglio. Più volte Cal è stato ospite a Baku, la capitale azera, e trattato come un capo di Stato. Da questa relazione sarebbero nati anche affari privati e riservati, gestiti da un fiduciario svizzero che opererebbe a Lugano attraverso veicoli societari. Cointeressenze in pozzi petroliferi, secondo indiscrezioni tutte da provare. Che, però, sarebbero già arrivate all'orecchio dei consulenti della Santa Sede (subentrata nel cda della Fondazione Monte Tabor che guida il gruppo) e della Procura.

C'è la pista azera, e sono da eliminare le ombre sull' affaire immobiliare che vede per protagonista Raffaella Voltolini, 61 anni, una delle Sigille per eccellenza di don Verzé. È lei che il 7 febbraio acquista un appartamento (più box) in via Fratelli Cervi, sei vani all'interno della cosiddetta residenza alberata di Segrate (a due passi dall'ospedale). I 650 mila euro sono stati versati con otto assegni circolari, emessi da quattro banche diverse: due provengono dall'istituto di credito che ha concesso il mutuo da 320 mila euro, ma gli altri pagamenti? Fanno, davvero, riferimento ai conti correnti della Voltolini o sono da ricondurre alle casse ormai vuote della Fondazione Monte Tabor? Un altro interrogativo a cui dare risposta.


03 agosto 2011 12:19


http://milano.corriere.it/milano/notizie/c...230002465.shtml

Mercoledì 03 Agosto 2011 15:35
SAN RAFFAELE: ZAZZERA (IDV), VENDOLA AMMETTA DI AVER SBAGLIATO
Scritto da com/sdb

(AGENPARL) - Roma, 03 ago - “Dico al Presidente Vendola che ammettere di sbagliare qualche volta non è peccato. Sul San Raffaele del Mediterraneo a Taranto Vendola sta prendendo un colossale abbaglio e farebbe bene a fermare la macchina mangiasoldi dell’istituto di Don Verzè. Non è vero che il San Raffaele a Taranto è una struttura pubblica, è una struttura privata la cui gestione sarà mista a maggioranza pubblica attraverso l’utilizzo di una Fondazione di diritto privato. Una Fondazione che dovrebbe usare le risorse di quei privati che vorrebbero investire nella ricerca, e che invece utilizzerà risorse pubbliche anche quando ci saranno debiti da coprire, anzi soprattutto. Cioè il privato non rischia niente e la selezione del personale sarà meno trasparente. Assunzioni secondo l’appartenenza politica!”. A dichiararlo è l'on. PierfeliceZazzera, deputato dell'Italia dei Valori, il quale per primo denunciò in Puglia l’intreccio tra affari e sanità con il conflitto d’interessi dell’assessore regionale Alberto Tedesco.

“Non solo il Presidente Vendola, ma tutti i pugliesi tengono alle sorti di Taranto. Terra martoriata da una schifosa industrializzazione, da diossina e “munnezza”. Dov’è la convenienza dell’operazione Don Verzè? E’ vero non c’è un posto letto in meno rispetto al piano di rientro che però – Vendola non lo dice – di posti letto ne ha tagliati 2000 e che prima del piano di rientro Taranto aveva due Ospedali il SS Annunziata e il Moscati con 720 posti letto, mentre domani avrà un Ospedale di 580 posti letto. Certo si può sempre dire – prosegue Zazzera – che è un Ospedale di qualità o come dice l’assessore tarantino Pelillo servirà a ridurre i viaggi della disperazione fuori regione. In realtà la Puglia continua ad essere una Regione non amata dagli stessi pugliesi, i quali aspettano un anno per una mammografia o una TAC nella migliore delle ipotesi. E quindi continueranno i viaggi fuori regione perché la malattia non si cura quando si manifesta, ma con la diagnosi precoce.”.

“A Taranto serve una nuova idea della salute. Più prevenzione: per esempio che fine hanno fatto i 250.000 euro stanziati nel 2007 per l’attivazione del Registro Regionale dei Tumori? Un millesimo rispetto ai 200mln del San Raffaele ma indispensabili per costruire la mappa dei tumori in una regione inquinata da centrali a carbone, cementifici, acciaierie e inceneritori. Perché caro Presidente della Regione Puglia – conclude il deputato dipietrista– Taranto non ha bisogno di un nuovo megaospedale magari finalizzato solo ai lucrosi rimborsi delle visite specialistiche e all’impianto di protesi. Taranto ha bisogno di conoscere la sua mappa delle malattie, la mappa dei tumori e sarebbe bastato – si dice nel gergo economico – razionalizzare le strutture esistenti magari trasformando tutto in un grande polo oncologico pubblico.”



http://www.agenparl.it/articoli/news/polit...-aver-sbagliato
 
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