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Pedofilia. Riabilitato con 1304 € di risarcimento don Massaferro condannato in Cassazione: "è innocente"., Sconta 7 anni e 8 mesi per violenze a chierichetta 11enne, torna tranquillamente a fare il prete

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view post Posted on 2/2/2010, 10:31
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http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/18030747

La Stampa pag. 55
"Il vescovo e don Lu abbraccio in carcere e poi l'"assoluzione""

Data: 02/02/10
Cronaca Locale

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Il vescovo e don Lu
abbraccio in carcere
e poi l’“assoluzione”


Giallo sulle dichiarazioni di mons. Oliveri
“E’ innocente”. Subito dopo: “Mai detto”

[FIRMA]MARCO NEIROTTI
INVIATO AD ALASSIO
Sembrava una sentenza: «In carcere c’è un innocente». Il vescovo di Albenga-Imperia, monsignor Mario Oliveri, è stato infine autorizzato a incontrare, nel carcere di Valle Armea a Sanremo, don Luciano Massaferro, il parroco accusato di molestie a una bambina di undici anni. L’abbraccio e la commozione, così come il dialogo, rimangono privati. Ma appena il religioso è uscito al mondo libero una dichiarazione lapidaria è volata anche per canali ufficiali: «Don Luciano è innocente».
Poco prima delle otto di sera, l’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi ha precisato che mons. Oliveri «stupito da quanto riportato dalle agenzie di informazione, afferma di non aver rilasciato dichiarazioni». Ma la breve nota, questa ufficiale, ribadisce «afflizione e stupore di fronte a una accusa che per chi conosce Don Luciano appare inverosimile».
Monsignor Oliveri domenica ha incontrato don Lu e ieri il cardinal Bagnasco. La Chiesa si è sempre schierata accanto al parroco, con solidarietà e affetto, ma senza ingerenze, anzi auspicando il «lavoro sereno e veloce» della magistratura. Una presa di posizione così drastica - «un innocente in carcere» - una sentenza anticipata si poteva sentir stonata. Ma è smentita. E tutto passa per i mass media. Curioso è che il vociare di questa vicenda dolorosa per tutti sia una continua accusa verso un processo mediatico e di piazza il quale, più voyeristico e pruriginoso che legale, in effetti esiste, perché nessuno riesce a trattenersi in attesa dei passi giudiziari. Il vescovo, per fortuna, smentisce di aver anticipato la Verità. Ma il presidente di Federvita, Eraldo Ciangherotti, anticipa pure lui, sempre in buona fede però con una bella dose di pessimismo: la magistratura si sente sconfitta e sbugiardata e deve in qualche modo «stemperare e diluire l’approssimazione della questione», quindi annuncia ai giornalisti un quasi inevitabile rinvio a giudizio del sacerdote.
Si vuol silenzio, si accusano i mass media di chiasso e lo si fa con dichiarazioni diffuse attraverso quei media che dovrebbero tacere e quindi non riportare proclami e anticipi di passi comunque dolorosi negli uffici della legge. Ma un silenzio, a dire il vero, c’è. L’unica che ha parlato prima quasi per caso, poi perché entrata in un ingranaggio, e poi si è svaporata anche nella sua città, è la bambina. I magistrati e i consulenti studiano il computer della contesa e analizzano parole e gesti e pieghe del viso di lei durante l’audizione protetta. I difensori in toga esaminano pure loro quel colloquio sospeso alla delicatezza eppure così concreto.
Ma la piccola - forse candidamente sincera, forse sinceramente fantasiosa - si ritrova tagliata fuori dalla vita di prima, qualunque sia la sua sorte di accusatrice spaccata in due: credibile al massimo, anzi confermata dal difendersi del religioso, oppure tutta inaffidabile e priva di una memoria reale secondo gli avvocati.
Per intanto, già spaccata una prima volta - e adesso per certo «usata» - la bambina è anche spaccata da una sorte collaterale: estromessa da una parte della sua vita, quella della parrocchia, quella della naturalezza quando si entra, si vive, si esce da scuola. All’oratorio non ci può andare più, anche perché «bontà» dice che sarebbe per forza «ghettizzata», in classe la guardano come «quella del prete». Sta zitta e in disparte. E confusa o meno che sia sui giorni di fine 2009, ha di certo coscienza del tritacarne in cui si ritrova.
¼Ó 
 
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http://albengacorsara.it/2010/02/08/alassi...naccia-querela/

Alassio, caso don Lù: assessore Zavaroni diffida i media e minaccia querela

di Albenga Corsara

Non cessano sui media locali le continue polemiche intorno al caso “don Lù”, con indiscrezioni vere o presunte che circolano spesso a briglia sciolta. In un breve comunicato oggi una diffida dell’Assessore Comune di Alassio Loretta Zavaroni, chiamata in causa da alcuni organi di stampa sulla vicenda che coinvolge il prete alassino. “In relazione ai ‘rumors’ giornalistici che mi vedrebbero in qualche maniera coinvolta nella detenzione o nella sparizione del “famoso” quarto computer di Don Luciano, ritrovato invece dietro segnalazione di un amico del sacerdote e da lui consegnato agli inquirenti, si diffida chiunque a divulgare informazioni false e tendenziose, lesive della mia moralità.

Valuterò con i miei legali se sporgere denuncia penale, con costituzione di parte civile, per i gravi danni arrecati alla mia persona, alla mia famiglia ed all’Amministrazione Comunale, per diffamazione a mezzo stampa e televisione. Nessun confronto, inoltre, è stato fatto all’interno della Giunta Comunale in quanto la notizia è priva di fondamento e non ha trovato nessun riscontro nella Maggioranza del Comune di Alassio”.

Edited by GalileoGalilei - 8/2/2010, 13:15
 
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www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=69554

Alassio: resta in carcere don Lu, i legali "non lo sappiamo"


Negata dal giudice Emilio Fois la libertà a don Luciano Massaferro, il prete arrestato il 29 dicembre dalla polizia per violenza sessuale su una sua chierichetta. Ma la notizia non trova conferme dagli avvocati difensori. Anzi. "I difensori avvocati Mauro Ronco e Alessandro Chirivì, contattati da organi di stampa circa l'avvenuta reiezione della richiesta di scarcerazione presentata nei giorni scorsi, nell'interesse dell'assistito, si dichiarano stupefatti della circostanza che provvedimenti giurisdizionali relativi alla libertà di una persona indagata sia noti agli organi di stampa prima che ai difensori".

Inoltre gli stessi legali hanno sottolineato la loro tesi difensiva: "Restiamo convinti che sia venuta meno la necessità di trattenere don Luciano in stato di custodia cautelare in carcere. Qualora apprendissimo che il contenuto dell'ordinanza del gip fosse sfavorevole provvederemmo immediatamente ad impugnarlo di fronte ai giudici superiori".

.

Lunedì 08 Febbraio 2010 ore 18:35
 
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www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=69663

Alassio: don Luciano, per lui anche un processo canonico

Resta in carcere don Luciano Massaferro accusato di aver violentato una sua chierichetta ora sottoposto anche a perizia psichiatrica. Negli ambienti della Curia di Albenga-Imperia si sta ragionando anche sul «dopo». Intanto perché la «reggenza» delle parrochie di don Luciano, al momento affidata al vicario mons. Brancaleoni, non può protrarsi all’infinito. E quindi il vescovo prima o poi dovrà decidere se e a chi affidare le parrocchie stesse a un amministratore in «sede plena». L’altra questione è legata alla valutazione che la Curia dovrà prendere sulla posizione di don Luciano. La prassi sembra suggerire l’apertura di una «indagine previa» (equivalente all’indagine preliminare) quindi un processo canonico. Per le accuse più gravi (e tra queste la violenza sessuale e la pedofilia) può essere avocato, e comunque viene «monitorato», dalla Santa Sede.

r.c.

Mercoledì 10 Febbraio 2010 ore 07:00
 
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http://www.ivg.it/2010/02/24/don-lu-resta-...-scarcerazione/

24 febbraio 2010 delle ore 21:07
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Don Lu resta in carcere: respinta istanza di scarcerazione

Savona. Don Luciano resta in carcere. E’ stata infatti respinta per la terza volta la richiesta di scarcerazione presentata dai legali Mauro Ronco e Alessandro Chirivì che difendono il prete alassino accusato di abusi sessuali nei confronti di una ragazzina 12enne di Albenga.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Savona Emilio Fois si è quindi pronunciato ancora una volta per la custodia cautelare nei confronti di Don Lu, motivandola con la presenza di “gravi indizi di colpevolezza” a suo carico, oltre al pericolo di reiterazione del reato e inquinamento delle prove. Il quadro indiziario e accusatorio emerso nell’inchiesta della Procura sembra quindi solido.

Agli avvocati difensori non è bastato portare al vaglio del giudice il racconto, a loro dire contradditorio, fornito dalla ragazzina durante l’incidente probatorio. Per l’accusa, invece, gli elementi di prova raccolti sarebbero schiaccianti: non solo i riscontri incrociati su testimonianze e persone interrogate, ma anche le analisi peritali svolte sui quattro pc sequestrati al prete alassino.
 
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view post Posted on 27/2/2010, 10:29
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http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/savon...nte_dalle.shtml

“Don Lu”, dalle e-mail ora spunta un’amante

27 febbraio 2010


Don Luciano Massaferro resta in carcere nonostante la duplice istanza della difesa alla scarcerazione, ma l’inchiesta si arricchisce di particolari curiosi. Da uno dei computer del prete sequestrati e sottoposti a perizia sarebbe scaturita la presenza di un rapporto sentimentale abbastanza stretto tra il sacerdote e una delle frequentatrici della parrocchia.

«Rapporto spirituale particolarmente intenso scaturito dall’appoggio morale ricevuto in un momento particolare della vita», avrebbe sostenuto la donna, mentre le trascrizioni delle e-mail (non è un caso che all’ultimo faccia a faccia fosse presente anche il perito informatico della procura) hanno convinto gli inquirenti dell’opposto.

I dettagli sul Secolo XIX in edicola



www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=70756

Alassio: don Luciano Massaferro aveva una amante

Don Luciano Massaferro, il prete arrestato per presunte violenze su una sua chierichetta il 29 dicembre scorso, aveva un'amante. Lo si sarebbe scoperto analizzando i computer che il prete utilizzava per la sua attivita' nelle parrocchie di San Vincenzo e di San Giovanni ad Alassio. A riportare la notizia è Il Secolo XIX oggi in edicola. La donna, ascoltata dagli inquirenti, si sarebbe detta totalmente estranea alla vicenda. "Si tratta di un rapporto spirituale particolarmente intenso scaturito dall'appoggio morale ricevuto in un momento particolare della vita". Ma secondo quanto avrebbero appurato gli inquirenti il legame tra il sacerdote e la donna sarebbe decisamente diverso. Intanto i legali del prete, Alessandro Chirivi' e Mauro Ronco, hanno annunciato il ricorso in appello contro l'istanza bocciata dal giudice Emilio Fois per la scarcerazione di don Luciano che accusa anche problemi di salute. Sottoposto a perizia psichiatrica nel carcere di Valle Armea a Sanremo, il prete continua a ricevere la visita dell'avvocato Chirivi'. 'Il mio cliente e' provato per questa esperienza carceraria ed e' immaginabile-dice il legale- Riteniamo che sia innocente e quindi il regime carcerario per lui e' piu' difficile da sopportare'.

r.c.

Sabato 27 Febbraio 2010 ore 10:24
 
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view post Posted on 2/3/2010, 16:43
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http://www.ivg.it/2010/03/02/i-sostenitori...ella-giustizia/

02 marzo 2010 delle ore 16:19
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I “sostenitori” di Don “Lu” pronti a scrivere al Ministero della Giustizia
Don Luciano Massaferro
FLASH24news
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Alassio. Scrivere una lettera al Ministero della Giustizia. Potrebbe essere questa la prossima “mossa” degli amici di Don Luciano Massaferro, il parroco alassino accusato di violenza sessuale su una bambina di 12 anni, per sostenerlo. L’iniziativa ancora una volta parte dal gruppo su Facebook “Don Luciano libero!” dove una delle fedeli di Don Lu lancia l’idea: “Carissimi, ieri sera ho inviato a qualcuno di voi un messaggio contenente la traccia di una lettera che si potrebbe scrivere e scriveremo al Ministero di grazia e giustizia”.

Prosegue C.B. nel suo messaggio: “Non per mettere parole sull’indagine in corso ma per informare il nostro Ministro sul generale comportamento della Procura di Savona. Le ultime lettere che ho ricevuto oggi da Don Luciano mi spingono a rivolgermi atutti voi! Ma voi sapete che gli stato concesso un Rosario dopo due mesi? Così come dopo due mesi gli è stato concesso di celebrare sS.Messa a porte chiuse? Ma non voglio divagare. Vi dicevo dell’iniziativa per informare il Ministero di Grazia e giustizia. Da più parti mi sono sentita dire che iniziative simili devono essere avvalorate da professionisti per non incorrere in errori che potrebbero essere usati contro di lui…”.

“Molto pacatamente vi dico invece il mio pensiero. Iniziative simili, proprio perchè non avvalorate da professionisti, ma semplicemente nate da comuni cittadini, possono permettersi di contenere nei mezzi usati per portarle a termine, piccoli errori di forma e contenuto, non perseguibili e che nulla possono cambiare in una storia costruita sì, questo dobbiamo dirlo, più su ipotesi e dubbi che su certezze inconfutabili. D’altra parte ritengo che sia un dovere oltre che un diritto, per ogni cittadino, rivogersi con spontaneità e chiarezza a coloro che ha eletto per essere governato, quando sente la necessità di informare su fatti e comportamenti che screditano e mortificano la nostra democrazia” prosegue ancora la sostenitrice di Don Luciano.

“Abbiamo eletto delle persone che ci rappresentano e che devono quindi essere informate delle nostre difficoltà e di ciò di cui da soli non riusciamo ad occuparci. Non penso che per fare questo occorra essere laureati o competenti a 360 gradi, e qualche termine improprio o non opportuno ci verrà senz’altro scusato proprio perchè scritto da semplici e comuni cittadini. Sottolineo inoltre come proprio l’iniziativa singola e privata sia alla base di ogni vera democrazia quando non va a ledere la democrazia stessa!”.

Il messaggio prosegue poi con alcuni dettagli “organizzativi” destinati a tutti i fedeli e gli amici di Don Lu che vogliono aderire alla manifestazione di solidarietà. Insomma sul social network gli “innocentisti” sembrano proprio non volersi arrendere: non credono alle accuse mosse dalla Procura, continuano a sostenere il sacerdote alassino e lo difendono a spada tratta.
 
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http://savonanews.it/it/internal.php?news_code=71264

Albenga: don "Lu", i parrocchiani scrivono ad Alfano

Sono centinaia e centinaia le lettere che, in questi giorni, amici,
conoscenti e fedeli di Don Luciano Massaferro, stanno spedendo al Ministro di Grazia e Giustizia, Angelo Alfano, dalla Diocesi di Albenga-Imperia.

Un'iniziativa che parte dal Vicario Generale, Mons. Giorgio Brancaleoni,attuale amministratore parrocchiale della Chiesa di San Vincenzo in Alassio. Infatti, la scorsa settimana, durante la veglia per il sacerdote arrestato, Don Brancaleoni ha invitato i fedeli presenti a scrivere al Ministro Alfano. I firmatari del testo chiedono, dunque, al Guardasigilli che, da Roma, "si invii una forma di controllo e ispezione presso la Procura di Savona, per comprendere come stanno conducendo l'inchiesta su don Luciano".

"Sono un semplice cittadino - così comincia il testo della lettera
distribuita in molte parrocchie della Diocesi di Albenga-Imperia - che desidera portare a Vs. conoscenza il caso giudiziario di Don Luciano Massaferro, parroco della Parrocchia di San Vincenzo in Alassio, in provincia di Savona. Questo sacerdote è stato arrestato per presunte molestie sessuali nei confronti di una ragazza di 12 anni, seguita dai servizi sociali". E proseguendo, si legge ancora "gli interrogatori, duri e prolungati, effettuati su oltre 60 tra bambini, ragazzi e giovani frequentanti la parrocchia, non hanno portato a nulla. Viceversa la ragazzina, con molte problematiche, si è contraddetta in modo eclatante. Nonostante che tutte le indagini svolte fino ad ora portino ad una totale estraneità di Don Luciano rispetto ai fatti che gli vengono imputati, per ben tre volte è stata negata la scarcerazione". E, inoltre, "dal 29 dicembre scorso Don Luciano Massaferro è rinchiuso in una cella insieme ad altre sette persone, dove, innocente, è costretto a subire ogni sorta di angherie. Mi chiedo come sia possibile ciò e come sia possibile che un giornale abbia potuto pubblicare alcune notizie, prima ancora che ne fosse messo al corrente l'avvocato difensore".

A coro unanime, i firmatari della lettera aggiungono tutta la loro sfiducia nella possibile scarcerazione del sacerdote: "come cittadino e come elettore, che fino ad ora ha avuto estrema fiducia nell'apparato giudiziario, attualmente non mi sento più tutelato. Infatti è evidente che chiunque decida di querelarmi può farmi stare in prigione non in base a prove, ma in base alla volontà di un giudice, sostenuta dal nulla". Ecco perchè ciascuno chiede "gentilmente a codesto Ministero che venga effettuato
un controllo sul comportamento della Procura della Repubblica di Savona". Ad oggi, ancora, non è stato dato riscontro alla lettera dal Ministero di Grazia e Giustizia di Roma, ma si presume che una risposta a breve arrivi, come attendono i fedelissimi di Don Luciano.


red.sav.

Domenica 07 Marzo 2010 ore 08:37
 
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www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=72009


Savona: don Lu, oggi dal gip la perizia sulla bimba

Sarà discussa oggi davanti al giudice Emilio Fois la perizia sulla chierichetta di dodici anni effettuata da una psichiatra che aveva il compito di verificare l’attendibilita' del racconto della ragazzina che avrebbe subito le presunte violenze da parte di don Luciano Massaferro, il parroco di San Vincenzo e San Giovanni di Alassio, in carcere dal 29 dicembre prima in quello di Chiavari poi a Sanremo. Da una prima valutazione emersa nei mesi scorsi, a detta degli avvocati, i racconti della bambina non sarebbero da ritenersi attendibili, ma stando a quanto trapelato l'esito finale della perizia ribalterebbe la versione fornita dei legali. Tra l'altro sarebbero anche stati riascoltati gli amichetti della presunta vittima delle molestie del prete. Alcuni forse influenzati dai genitori non avrebbero raccontato la verita' su fatti e circostanze poi contestate al sacerdote.
Intanto c'e' attesa su un altro fronte perche' a breve potrebbero pronunciarsi anche i giudici del Tribunale del riesame su un'ennesima richiesta di scarcerazione del prete.

.

Mercoledì 17 Marzo 2010 ore 08:04
 
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www.ivg.it/2010/03/18/don-lu-resta-...llo-dei-legali/

18 marzo 2010 delle ore 16:23

Don “Lu” resta in carcere: respinto l’appello dei legali

Alassio. Don Luciano deve restare in carcere. E’ questo il verdetto emesso anche dal Tribunale di Genova al quale si erano rivolti in sede di appello i legali del sacerdote alassino. Gli avvocati Alessandro Chirivì e Mauro Ronco avevano infatti deciso di appellarsi contro la decisione, del 24 febbraio scorso, di respingere la richiesta di scarcerazione di Don “Lu”.

Nemmeno stavolta però la loro domanda è stata accolta. Il parroco, accusato di violenza sessuale su una bambina di 12 anni, non potrà quindi lasciare il carcere di Sanremo nel quale si trova rinchiuso dal gennaio scorso.
 
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http://www.ivg.it/2010/04/16/chiusa-linchi...-va-a-processo/

16 aprile 2010 delle ore 08:02

Chiusa l’inchiesta su don Luciano: prove sufficienti, si va a processo

Giudizio immediato per don Luciano Massaferro, il parroco alassino accusato di aver abusato di un’undicenne sua parrocchiana. Secondo i magistrati ci sono prove a sufficienza per poter sostenere in un processo la grave accusa di pedofilia.

La procura della Repubblica ha dunque chiuso l’inchiesta sul sacerdote quarantacinquenne (reggente delle parrocchie di San Vincenzo e San Giovanni Battista e responsabile dell’ufficio scolastico della Diocesi) e chiesto al giudice delle indagini preliminari, Emilio Fois, di fissare l’udienza davanti al collegio.

Don Luciano, detenuto da mesi nel carcere di Sanremo, ha sempre negato e respinto ogni accusa. Ma i racconti della ragazzina, a quanto pare, sembrano convincenti. Tre sarebbero infatti gli episodi da lei descritti. Uno sarebbe avvenuto su uno scooter, un altro nella biblioteca dell’ufficio parrocchiale ed il terzo nella baracca dell’orto di proprietà don Luciano Massaferro dove il parroco avrebbe fatto giurare all’undicenne, in un momento di intimità, di non raccontare nulla dei loro incontri proibiti.

Secondo i legali del prete però (gli avvocati Alessandro Chirivì di Albenga e Mauro Ronco di Torino), la ragazzina si sarebbe contraddetta più volte e le due relazioni effettuate dagli psicologi sarebbero contradditorie. La prima definisce credibile il racconto dell’undicenne. Per la seconda, la ragazzina “fa fronte al disagio emozionale ricorrendo a modalità difensive, quali il diniego e la tendenza alla fantasia”. E sempre i difensori avevano dato un’altra chiave di lettura alla testimonianza dell’undicenne in sede di incidente probatorio, ritenendola inattendile, perchè quando le sono state mostrate le foto, non avrebbe riconosciuto il capanno agricolo. Nell’ottica accusatoria, invece, l’undicenne dice il vero. E ora don luciano dovrà prepararsi ad un duro processo.
 
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Don Lu, processo a maggio
16 aprile 2010

È stata fissata al prossimo 24 maggio la prima udienza in Tribunale a Savona del processo contro don Luciano Massaferro, il parroco in carcere dal 29 dicembre scorso con l’accusa di aver abusato sessualmente di una chierichetta di 11 anni (all’epoca dei fatti).

«Questa mattina - ha riferito il suo legale Alessandro Chirivì - ho ricevuto il fax dal tribunale che ha fissato l’udienza dopo la richiesta avanzata dalla Procura pochissimi giorni fa. Ora avremo quaranta giorni di tempo per presentare al meglio la difesa del nostro assistito».
 
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view post Posted on 20/4/2010, 10:53
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http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-ital...ichetta-335176/

Don Luciano Massaferro verso il processo: è accusato di aver abusato di una chierichetta
*Ida Artiaco

È stata fissata per il prossimo ventiquattro luglio la prima udienza in Tribunale a Savona del processo contro Don Luciano Massaferro, il parroco arrestato lo scorso dicembre con l’accusa di abusi sessuali nei confronti di una chierichetta undicenne. La procura della Repubblica ha chiuso l’inchiesta sul sacerdote quarantacinquenne e avanzato l’istanza di giudizio immediato al giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Savona, Emilio Flois, che ha fissato l’udienza davanti al collegio.

Don Luciano Massaferro, 45 anni

Don Luciano, che si dichiara innocente, attualmente è detenuto nel carcere di Villa Armea a Sanremo. Tre sarebbero gli episodi descritti dalla vittima, per i quali il reggente delle parrocchie di San Vincenzo e San Giovanni Battista, nonché responsabile dell’ufficio scolastico della Diocesi, è stato indagato.

Episodi avvenuti sullo scooter del prete, nella biblioteca dell’ufficio parrocchiale e nella baracca dell’orto gestita da Don Lu, come è chiamato dai suoi fedeli, dove avrebbe fatto giurare alla ragazzina in un momento di intimità di non raccontare nulla di quegli incontri proibiti.

Ma, secondo i legali del prete, la ragazzina si sarebbe contraddetta più volte e le relazioni effettuate dagli psicologi del Gaslini di Genova sarebbero contraddittorie. “Ovviamente per un sacerdote il regime carcerario è pesante- ha detto Alessandro Chirivì, legale di Don Luciano- e vive in una cella insieme ad altri sette detenuti a seconda delle esigenze del carcere”. Intanto è stata depositata anche la perizia psichiatrica ordinata dalla Procura su Don Massaferro, dalla quale si evince, secondo l’avvocato, che il prete era capace di intendere e di volere.

Potrebbe essere aperto anche un processo canonico nei confronti del sacerdote di Alassio. A decidere sarà il vescovo della Diocesi di Albenga e Imperia, Mario Oliveri, che già al tempo dell’arresto, aveva inviato una segnalazione alla Congregazione dei Vescovi in Vaticano. In caso di eventuale avvio del processo canonico, e in caso di condanna, il massimo della pena che rischia don Luciano sarebbe la riduzione allo stato laicale. Intanto l’intera Diocesi e le parrocchie di Alassio si mobilitano per il parroco, organizzando una fiaccolata per il prossimo ventisei aprile.
 
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La storia di don Luciano
finirà in televisione
24 aprile 2010
| Luca Rebagliati

Tra un mese sarà processato con l’accusa di aver abusato di una bambina di dodici anni. Nel frattempo il comitato di parrocchiani che è stato costituito ad Alassio e che è convinto della sua innocenza, vuole portare la sua storia in televisione

La vicenda di don Luciano Massaferro potrebbe arrivare in televisione. A un mese esatto dall’apertura del processo che vede il sacerdote alassino imputato di molestie nei confronti di una bambina, il comitato sorto in sua difesa sta pensando a nuove iniziative, anche eclatanti. Anzi, a dire il vero gli amici di don Luciano stanno già da un po’ di tempo lavorando per contattare politici, persone note e soprattutto qualche trasmissione televisiva per cercare di far conoscere a tutti una vicenda che loro ritengono un’enorme ingiustizia, nonostante la magistratura la pensi in modo diametralmente opposto.

«Il nostro intento è quello di portare la storia di don Luciano all’attenzione di tutti, e contatteremo chiunque possa darci una mano – afferma Carla Bisello, fondatrice del comitato in difesa di don Luciano -. Sappiamo che è un momento delicato per tutta la Chiesa, e difendere un sacerdote in questi momenti non è facile. Però quella di don Luciano è una storia particolare per come è nata, per come è stata vissuta da lui e per come è stato trattato, quindi non può essere vittima di un clima che non riguarda solo lui o questa diocesi ma tutta la Chiesa. È per questo che quando facciamo le iniziative gli alassini e tante persone partecipano con convinzione. Vogliamo allargare più possibile il numero delle persone che conoscono questa storia e che la prendano a cuore».

L’imminenza del processo, che inizia il 24 maggio, impone tempi strettissimi.

«In effetti stiamo rivedendo i nostri piani, perché bisognerà vedere cosa si può fare prima di quella data, cosa deve o può essere fatto dopo. Nei prossimi giorni valuteremo cosa fare».

Nel frattempo c’è un appuntamento imminente, quello con la fiaccolata di lunedì sera, che dalla chiesa di Sant’Ambrogio porterà i fedeli fino alla parrocchia di San Vincenzo, quella di don Luciano.

Una fiaccolata organizzata dalla diocesi, dedicata come recitano i manifesti affissi in tutta la riviera a tutti i sacerdoti della diocesi e in particolare a don Luciano.

Un’iniziativa che servirà anche a “tastare il polso” dei sostenitori del sacerdote all’indomani del rinvio a giudizio.

«Dobbiamo essere in tanti – prosegue Bisello -, perché dobbiamo dimostrare di non essere quattro fanatici religiosi, ma persone che conoscono don Luciano, che lo apprezzano e che sono convinte che non abbia fatto nulla di male. Dobbiamo far sentire la nostra vicinanza e la nostra solidarietà a questa persona che è un nostro amico e il nostro parroco. È per questo che in questi giorni abbiamo un po’ accantonato le altre iniziative: siamo concentrati a fare in modo che la fiaccolata riesca meglio possibile, poi da martedì ricominceremo subito a organizzare altre cose».

Come stanno andando le adesioni al comitato e alla raccolta di fondi?

«Non si tratta di una vera e propria raccolta di fondi, ma semplicemente di una forma di adesione al comitato, e l’euro versato da ciascuno serve semplicemente per pagare parte delle piccole spese che sosteniamo, nulla di più. Le adesioni ci sono, e soprattutto ci sono tante persone che in vari modi mostrano la loro vicinanza e solidarietà non a noi, ma a don Luciano».

Persone che si ritroveranno probabilmente lunedì sera alle 21 in piazza Sant’Ambrogio, e soprattutto che stanno attendendo con il fiato sospeso il trascorrere di questo mese che separa dall’inizio del processo, quando convinzioni personali, supposizioni e anche le polemiche dei mesi passati cominceranno a lasciare il passo alle prove, alle testimonianze e infine al giudizio che dovrà stabilire la verità sulla torbida vicenda di don Luciano Massaferro.
 
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view post Posted on 25/4/2010, 12:17
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http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/savon...iaccolata.shtml

I parroci promuovono una
fiaccolata per don Luciano
25 aprile 2010

Una fiaccolata dei fedeli per don Luciano Massaferro, il parroco di Alassio arrestato il 29 dicembre scorso con l’accusa di aver violentato una sua chierichetta di 12 anni, è stata promossa dalle parrocchie di San Vincenzo e San Giovanni insieme alla diocesi di Albenga/Imperia per domani sera. Hanno annunciato l’adesione sia i parrocchiani sia diversi sacerdoti della stessa diocesi.

Il prete attualmente si trova rinchiuso nel carcere di Valle Armea a Sanremo e il prossimo 24 maggio dovrà presentarsi in tribunale a Savona per la prima udienza del processo. A difendere il prete saranno gli avvocati Mauro Ronco e Alessandro Chirivì che più volte hanno presentato istanza di scarcerazione per il loro assistito. Inizialmente detenuto nel carcere di Chiavari, don Luciano Massaferro era stato poi trasferito in quello sanremese ospite in una cella dove sono detenute altre sette persone.
 
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153 replies since 29/12/2009, 18:26   6664 views
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