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Pedofilia. Riabilitato con 1304 € di risarcimento don Massaferro condannato in Cassazione: "è innocente"., Sconta 7 anni e 8 mesi per violenze a chierichetta 11enne, torna tranquillamente a fare il prete

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view post Posted on 12/7/2020, 15:02

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www.ilfattonisseno.it/2020/07/ital...JBL_kVorGy5rfGQ

Gio, 09/07/2020 - 10:41

Italia, torna sull’altare un sacerdote condannato per pedofilia

E’ stato condannato a 7 anni e 8 mesi in Cassazione per abusi sessuali su una bambina di 11 anni. Ma don Luciano Massaferro, che è invece stato assolto dal Tribunale ecclesiastico di Genova, è tornato a celebrare messa proprio in una chiesa della stessa diocesi dove avvennero i fatti, quella di Albenga.
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Di nuovo sull’altare 10 anni dopo gli abusi – I parrocchiani della chiesa di Sant’Antonio da Padova a Borghetto sono rimasti esterrefatti quando sull’altare hanno riconosciuto quel sacerdote che dieci anni fa era parroco proprio lì e che fu allontanato in seguito alle accuse e al processo, scrive il “Fatto Quotidiano”. D’altra parte, proprio la diocesi di Albenga è stata definita più volte il “refugium peccatorum” dei sacerdoti pedofili. A contestargli gli episodi contro la piccola, una chierichetta, fu il pubblico ministero di Savona Giovanni Battista Ferro.

Assolto dal Tribunale ecclesiastico – Dopo la condanna in sede civile, venne avviato il processo ecclesiastico: i giudici della Curia guidata da Angelo Bagnasco nel 2018 decisero per l’assoluzione, con la motivazione che don Massaferro “deve essere completamente riabilitato in quanto non consta che egli abbia commesso i delitti a lui ascritti”.

Rete l’Abuso: “Cosa penserà quella famiglia?” – Pesante il commento di Francesco Zanardi, presidente della Rete l’Abuso che da anni segue i casi di pedofilia. ed esprime “sorpresa” per l’assoluzione del tribunale ecclesiale, manifestando sconcerto per il ritorno del prete a celebrare la messa. “Cosa penseranno i familiari della vittima?”, dice. E aggiunge che i fedeli “parlano di una piena restaurazione con messe talvolta celebrate in latino, con il sacerdote rivolto verso l’altare che là le spalle ai fedeli e l’ostia che non viene più data in mano. Il contrario di quello che chiede Papa Francesco”.

Il vescovo di Albenga: “Può dire la messa” – Il vescovo di Albenga Guglielmo Borghetti, inviato nella città ligure nel 2016 dopo i ripetuti scandali di pedofilia della diocesi, spiega: “Il sacerdote ha pagato il suo debito con la giustizia italiana, è stato anche in carcere ed è interdetto dai pubblici uffici. Non sarà nominato parroco. Però la Chiesa nel suo ambito è sovrana, c’è stata l’assoluzione del Tribunale ecclesiastico che è molto severo. Don Massaferro può dire messa. Non ha una chiesa fissa e si è prestato a celebrare dovunque mancasse un prete”.
 
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view post Posted on 12/7/2020, 18:13
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A noi tutti, italiani genovesi, albenganesi e ingauni che il Tribunale ecclesiastico lo abbia assolto non ce può fottere di meno. Tanto lo sappiamo bene che pagliacciata è il tribunale ecclesiastico. A noi interessa il tribunale ordinario del Ministero della giustizia.
Poveretti gli occhi degli ingauni che sono costretti a vedere il maiale vestito da prete con il crocifisso tra le mani
 
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view post Posted on 12/2/2021, 11:43
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https://www.ilsecoloxix.it/savona/2021/02/...e%20di%20Savona.

Aggiornato alle 11:24 - 12 febbraio

Alassio, la vittima di don Massaferro ha ricevuto solo mille euro di risarcimento

L’avvocato: «Il prete ne doveva 200 mila. Gli abbiamo pignorato il quinto dello stipendio, ma dal 2015 glielo hanno tolto»
Giovanni Ciolina 11 Febbraio 2021

Milletrecentoquattro euro. È l’importo che avrebbe ricevuto finora la giovane vittima di don Luciano Massaferro a titolo di risarcimento del danno cagionato dal prete con le violenze sessuali subite dalla parrocchiana nel 2009 e per le quali il prete alassino è stato condannato a sette anni e otto mesi di carcere dal tribunale di Savona. Sentenza confermata in Appello e in Cassazione e che don Lu ha scontato fino alla fine.

Ma c’è quel passaggio dei 190 mila euro di risarcimento del danno alla ragazzina (180 mila) e alla madre (10 mila) oltre al pagamento delle spese legali (9 mila) a cui Massaferro non avrebbe adempiuto. O lo avrebbe fatto solo in parte dopo che la difesa della giovane (avvocato mauro Vannucci) ha avviato un’azione esecutiva di pignoramento presso l’istituto centrale sostentamento del clero del quinto dello stipendio (per la Chiesa una remunerazione). «Si tratta di un’azione radicata nel 2014 e per la quale lo stesso istituto ha erogato 1304,98 euro, per il 2014, alla mia cliente- ammette l’avvocato ingauno Vannucci - A marzo 2015 è intercorsa una corrispondenza con monsignor Giovanni Soligo, presidente del cda dell’Istituto e in qualità di sostituto d’imposta, ci comunicava che quella somma aveva la ritenuta d’acconto».

Da quel momento, però alla famiglia della ragazzina non sarebbe più arrivato nulla. «Ci è stato comunicato che don Massaferro era stato cancellato dalla lista del sostentamento del clero - aggiunge Vannucci - Ed essendo il prete nulla tenente non abbiamo potuto rivalerci». Un ulteriore smacco per la vittima delle violenza che anche di quel passo avrebbe dovuto attendere 55 anni per essere risarcita in toto.

Don Luciano Massaferro, dopo la condanna da parte dello Stato Italiano è stato poi assolto dalle accuse in fase di processo canonico e dal 2018 è stato riabilitato.

«Abbiamo provveduto ad un reinserimento graduale - sottolinea monsignor Guglielmo Borghetti - Si tratta di un prete riabilitato dalla Chiesa per la sua piena assoluzione dalle accuse». E da un paio di anni svolge l’incarico di addetto alla sezione beni culturali ecclesiastici e storici all’ufficio diocesano (sotto la direzione di monsignor Giorgio Brancaleoni) oltre ad essere vicario parrocchiale a Borghetto nella chiesa di Sant’Antonio da Padova. «E per questi incarichi riceve la sua remunerazione - conclude il vescovo di Albenga Borghetto - Mi sembra doveroso per garantirgli la sopravvivenza».

Alla parte civile assistita dall’avvocato Vannucci non è più arrivato un euro. Cosa sia successo non si è capito, ma certo la giovane vittima ha dovuto lasciare Alassio insieme alla famiglia per le ripercussioni di quella vicenda e resta in attesa di sapere se almeno potrà rientrare in possesso del denaro che il tribunale di Savona ha stabilito gli spettasse per il danno subito. —
 
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view post Posted on 14/2/2021, 20:25
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Ma in questi casi va denunciato il Vaticano a pagare il danno, essendo il pretaccio dipendente del ministero vaticano nel tempo che egli commise i reati
 
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