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Il caso De Mattei, CNR, enti scientifici alla deriva verso l'irrazionale

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Alessandro Baoli
view post Posted on 29/3/2011, 15:49 by: Alessandro Baoli




IL CASO
"Terremoti segno della bontà di Dio"
E' bufera sul vicepresidente del Cnr
Roberto de Mattei sotto accusa dopo un'intervista a Radio Maria sul sisma in Giappone. Sindacati e studiosi ne chiedono le dimissioni. E c'è chi ipotizza provocatoriamente di sostituirlo con monsignor Ravasi
di ROSARIA AMATO

ROMA - In un'intervista a Radio Maria ha sostenuto, riferendosi al Giappone, che i terremoti "sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio". Roberto de Mattei non è un prelato integralista, ma il (discusso) vicepresidente del Cnr. E infatti da giorni all'interno dell'organo di ricerche si levano proteste e richieste di dimissioni. A chiedere formalmente un passo indietro era stata già la Flc-Cgil (il sindacato scuola). Oggi anche il presidente dell'Accademia dei Lincei ha criticato pesantemente le affermazioni di de Mattei, mentre Daniele Archibugi (professore al Cnr e all'Università di Londra) più ironicamente ha proposto di nominare vicepresidente al posto di de Mattei monsignor Gianfranco Ravasi, accusato dallo studioso "evoluzionista" di sostenere "in campo esegetico e scientifico posizioni non del tutto coerenti con la tradizione della Chiesa".

De Mattei si trova in una posizione scomoda all'interno del Cnr almeno da quando, nel 2009, organizzò un convegno antidarwiniano. Le polemiche di due anni fa a un certo punto rientrarono, ma adesso questa nuova presa di posizione sulla tragedia giapponese ha fatto nuovamente insorgere la comunità scientifica. Tuttavia de Mattei non fa alcun passo indietro e fa notare come la frase sul Giappone sia una citazione di uno scritto del 1911di monsignor Mazzella, arcivescovo di Rossano Calabro, che commentava il terremoto di Messina del 1908.

Professori e ricercatori del Cnr, e non solo del Cnr, però non hanno dubbi: uno studioso che esterna opinioni del tenore di quelle di de Mattei non può rappresentare un ente scientifico così importante, mettendolo in ridicolo agli occhi di tutto il mondo. La scienza, osserva il presidente dell'Accademia dei Lincei Lamberto Maffei, ha "un suo linguaggio, che riflette il metodo scientifico: si esprime cioè in maniera non ambigua, chiara, logica e nei casi possibili matematica". Pertanto, prosegue Maffei, un dirigente del maggiore ente nazionale per la ricerca scientifica "non può permettersi di intervenire pubblicamente fuori da questi binari, come sembra essere avvenuto in passato nel caso di convegni antidarwiniani, o più di recente, nel caso di interpretazioni metafisiche dello tsunami". Da certe funzioni di responsabilità, osserva il presidente dei Lincei, "ci si aspetterebbe, in ogni contesto, un maggiore controllo nella libertà di dire castronaggini".

E' invece ironico Daniele Archibugi: "Sono stato letteralmente tempestato di chiamate, più sul faceto che sul serio, relative alle affermazioni del prof. Roberto de Mattei. In tutta sincerità, queste esternazioni non ci aiutano nel difficile compito di affermare i compiti dell'Ente nella sfera accademica nazionale e internazionale. Capisco che c'è dibattito all'interno di Santa Madre Chiesa, tanto che il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la cultura, ha manifestato opinioni del tutto opposte a quelle del prof. de Mattei sull'origine dei terremoti. A questo punto faccio una proposta: perché il cardinale Ravasi non diventa vicepresidente del CNR e il prof. de Mattei presidente del Pontificio consiglio per la cultura?".

Una provocazione, ma dettata dall'esasperazione. Mentre il segretario della Flc-Cgil Rosa Ruscitti chiede formalmente le dimissioni di de Mattei: "Riteniamo che, pur nel rispetto delle credenze di ognuno, esistano dei limiti alle esternazioni, imposti dalle cariche pubbliche che si ricoprono, e che il professor de Mattei li abbia oramai superati abbondantemente. L'intervista gira sul web e il Cnr sta diventando una barzelletta. Al fine di garantire la credibilità dell'Ente e il rispetto della Rete Scientifica, il cui lavoro permette la collocazione dell'Ente nei primi posti delle classifiche internazionali, la Flc-Cgil chiede le dimissioni del vicepresidente e che siano resi pubblici criteri e valutazioni alla base della selezione dei prossimi vertici dell'ente nonché i nominativi di coloro che compongono il comitato di selezione".

(28 marzo 2011)
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/03/2...4/?ref=HREC1-11

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Il vicepresidente del Consiglio nazionale delle ricerche
L'«eretico» del Cnr:
«I terremoti? Un castigo divino»
Nuove polemiche sullo storico de Mattei:
«Riaffermo solo la tradizionale dottrina cattolica»


MILANO - «Gli attacchi contro di me sono un tipico esempio della dittatura del relativismo denunciata da Benedetto XVI. Perché non ho fatto altro che riaffermare la tradizionale dottrina cattolica sulla provvidenza». Roberto de Mattei, vicepresidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), è di nuovo nell'occhio del ciclone. Dopo il discusso convegno antidarwiniano da lui organizzato nel 2009, ora lo storico romano, docente presso l'Università europea di Roma (legata ai Legionari di Cristo), è nel mirino per una conversazione a Radio Maria, nella quale ha sostenuto che i terremoti «sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio» e che in alcuni casi possono essere castighi divini. Online sono state raccolte migliaia di firme per chiederne le dimissioni, da parte di chi considera le sue posizioni «al di fuori del pensiero razionale» su cui si basa il metodo scientifico.
«Innanzitutto - replica de Mattei - non parlavo come vicepresidente del Cnr, ma da cittadino e da credente. Mi sono limitato a riprendere un libretto del 1911 scritto da monsignor Mazzella, arcivescovo di Rossano Calabro, che commentava il terremoto di Messina del 1908 riflettendo sul mistero del male. Il punto è che, come insegnano san Tommaso e sant'Agostino, nell'universo non accade nulla che non sia voluto, o almeno permesso, da Dio per precise ragioni. E tra di esse non è da escludere l'ipotesi di un castigo divino, anche se in materia non vi è certezza».

Ma il Dio cristiano non è amore? «Certo, infatti nel mio discorso non c'è alcun compiacimento. Esso nasce, al contrario, dalla convinzione che uno dei modi per aiutare spiritualmente chi soffre sia trovare una ragione alta e nobile per le disgrazie che l'hanno colpito, spiegando che anche le catastrofi sono originate dall'amore divino, che trae sempre il bene dal male».

Però la scienza indica cause geologiche per i terremoti. «Qui siamo su un piano diverso. Avanzare questa motivazione per chiedere che io mi dimetta equivale a esigere la cacciata dall'università di un fisico che crede al dogma della transustanziazione, certamente antiscientifico, per cui al momento della consacrazione eucaristica pane e vino diventano corpo e sangue di Cristo. Con questa logica scandalosa si arriverebbe a precludere ai cattolici ogni incarico pubblico». D'altronde de Mattei non si stupisce per gli attacchi degli atei: «Conosco la loro intolleranza: a parte Piergiorgio Odifreddi, non hanno mai accettato di confrontarsi con le mie idee, lanciano solo invettive. Mi colpiscono semmai il silenzio e l'ateismo pratico di certi cattolici, per i quali Dio sarebbe assente dalla storia, avrebbe creato l'universo per poi disinteressarsene».


Alcuni teologi infatti spiegano le sciagure naturali con una meccanica propria del mondo, non riconducibile alla volontà di Dio. «San Paolo scrive che il male e la morte sono entrati nel mondo attraverso il peccato originale di Adamo ed Eva. Da quella colpa derivano tutte le lacrime e i dolori dell'umanità. Oggi però nel mondo cattolico è penetrata una visione evoluzionista e poligenista, per cui il genere umano non proverrebbe da una coppia primordiale. Ma Pio XII nell'enciclica Humani Generis ha riaffermato che l'esistenza personale di Adamo ed Eva fa parte del magistero della Chiesa. Questa è una delle tante ragioni per cui un cattolico non può accettare le teorie di Darwin. Perciò mi stupisce che un semievoluzionista come il cardinale Gianfranco Ravasi presieda il Pontificio consiglio per la cultura».

Secondo lei non è adatto all'incarico? «Si chiede a me di lasciare la vicepresidenza del Cnr, ma sarebbe più logico che si dimettesse Ravasi, che sostiene in campo esegetico e scientifico posizioni non del tutto coerenti con la tradizione della Chiesa. Oltretutto l'evoluzionismo è indimostrabile sul piano sperimentale: di fatto è un mito che si sta sgretolando. Sono sempre più numerosi gli scienziati che lo rigettano, come quelli che ho riunito a Roma due anni fa. Ma Ravasi non ha invitato nessuno di loro al convegno a senso unico su Darwin organizzato nel marzo 2009 alla Gregoriana: neppure Josef Seifert, che è membro della Pontificia accademia per la vita».


Antonio Carioti
27 marzo 2011
http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_27/...0be50f429.shtml
 
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38 replies since 30/11/2009, 19:24   573 views
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