Laici Libertari Anticlericali Forum

Strasburgo, dopo il no arriva il si al crocefisso in aule scolastiche, e le altre storie di crocifissi

« Older   Newer »
  Share  
Felipe-bis
view post Posted on 5/2/2010, 16:31




http://www.uaar.it/news/2010/02/05/lettera...#comment-343060

Lettera aperta sul caso “Lautsi vs Italia”

Al Consiglio d’Europa
All’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa
Alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo

Roma, 2 febbraio 2010.

Egregi Signori, Gentili Signore,

Vi scriviamo, come associazioni e come cittadini italiani ed europei per fare sentire chiaramente la nostra voce al resto dell’Europa.
Lo scorso 3 Novembre la Corte Europea dei Diritti Umani, sezione seconda, ha preso una importante decisione nel caso Lautsi c. Italia, tutelando non solo i diritti della Sig.ra Lautsi e dei suoi figli ma anche quelli di milioni di cittadini italiani ed europei.
La questione in discussione era l’imposizione per gli studenti di frequentare le lezioni in classi in cui domina il Crocifisso, un simbolo religioso. Una pratica che viola l’art. 9 della Convenzione europea per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali e l’art. 2 del Primo Protocollo Addizionale.
Il dibattito che ne è seguito in Italia è stato aggressivo e violento contro non-credenti, i non cattolici, i cattolici non allineati e, ultimo ma non per importanza, contro i giudici della Corte Europea dei Diritti Umani.
Individualmente ed a nome delle migliaia di membri delle nostre associazioni vogliamo ringraziare la Corte e scusarci per il comportamento insultante di alcuni membri del Governo italiano dai quali sentiamo il dovere di dissociarci.
Il nostro Stato soffre sempre più l’influenza politica delle gerarchie della Chiesa cattolica. Benché il numero di quanti seguono le direttive delle gerarchie sia in costante diminuzione, queste chiedono sempre maggiori privilegi e insistono per imporre le proprie visioni ai non cattolici ed ai non credenti. Inoltre la maggior parte dei leaders politici sono proni nell’accettare tali richieste senza riguardo per i diritti e le libertà, le vite e le storie personali, il credo e le scelte di milioni di donne e uomini. Questo accade regolarmente, ad esempio, per quanto riguarda i simboli religiosi, l’insegnamento religioso nelle scuole, la protezione giuridica per le coppie dello stesso sesso, la libertà di matrimonio, la libertà di divorzio, la procreazione medicalmente assistita, le direttive anticipate di trattamento e le volontà di fine vita, il finanziamento delle attività religiose della Chiesa cattolica.
Alcuni di noi sono credenti e tutti noi rispettiamo i credenti, ma non possiamo accettare che una religione, neppure la più influente, sia imposta a tutti e tutte.
Il principio di libertà religiosa e di laicità è racchiuso nella stessa Costituzione italiana, è parte della nostra storia come cittadini italiani e come cittadini europei. Faremo del nostro meglio per tenere i nostri passi sulla via della libertà, della democrazia dell’eguale dignità sociale per tutti e tutte, con l’aiuto di tutti i cittadini europei.
Sinceramente vostri

Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni – Tullio Monti;
UAAR – Unione degli atei agnostici e razionalisti – Raffaele Carcano;
Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni – Carlo Cosmelli;
Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni – Tullio Monti;
Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni – Donatella De Gaetano;
Consulta della Provincia di Pesaro ed Urbino per la Laicità delle Istituzioni – Raffaele A. Belviso;
Consulta Triestina per la Laicità delle Istituzioni – Gianni Bertossi;
Consulta Napoletana per la Laicità delle Istituzioni;
Fondazione Critica Liberale – Enzo Marzo;
Tavola Valdese – Maria Bonafede;
Associazione nazionale del libero pensiero Giordano Bruno – Maria Mantello;
Libera Uscita Associazione Nazionale – Giampiero Sestini;
Associazione “XXXI ottobre per una scuola laica e pluralista (promossa dagli evangelici italiani)” – Nicola Pantaleo;
FNISM – Federazione Nazionale degli Insegnanti – Gigliola Corduas;
Comitato Insegnati Evangelici Italiani (CIEI) – Lidia Goldoni;
CIDI Nazionale – Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti – Sofia Toselli;
Italialaica – Mirella Sartori;
Democrazia Laica – Enrico Modigliani;
Società Laica e Plurale – Nico Sferragatta;
Associazione “per la Scuola della Repubblica” – Antonia Sani;
Federazione Giovanile Evangelica Italiana (FGEI) – Ilaria Valenzi;
Associazione Radicale Certi Diritti – Sergio Rovasio;
Associazione Famiglie Arcobaleno – Giuseppina La Delfa ;
WILPF Italia (Women’s International League for Peace and Freedom) – Antonia Sani;
Comitato nazionale Scuola e Costituzione – Bruno Moretto;
Coordinamento Genitori Democratici – Angela Nava;
AMI Associazione Mazziniana Italiana;
Exit Italia – Emilio Coveri;

Comitato Torinese per la Laicità della Scuola – Cesare Pianciola;
CRIDES- Centro Romano di Iniziativa per la Difesa dei Diritti nella Scuola ;
Circolo Vegetariano VV.TT., Calcata – Paolo D’Arpini;
Associazione Viottoli – Comunità cristiana di base di Pinerolo – Paolo Sales;
Centro evangelico di cultura «Arturo Pascal», Torino – Jean-Jacques Peyronel;
Circolo Liberalsocialista Carlo Rosselli di Torino – Tullio Monti;
Associazione Culturale “La Meridiana”, Rivoli – Carlo Zorzi;
Associazione Radicale Adelaide Aglietta, Torino – Domenico Massano;
Associaziona Radicale Satyagraha, Torino – Stefano Mossino;
Associazione democratica Giuditta Tavani Arquati, Roma – Sandro Masini;
Associazione Iran Libero e Democratico, Torino – Yoosef Lesani;
Centro di Documentazione, Ricerca e Studi sulla Cultura Laica “Piero Calamandrei”, Torino-Onlus – Palmira Naydenova;
Arcigay, Napoli;
Associazione “Radicali Napoli – Ernesto Rossi”;
Cantiere per il bene comune, Napoli;
Cellula Coscioni di Napoli ;
Comitato Piero Gobetti, Napoli;
Exit Italia, sez. Napoli;
Libera Uscita, Napoli;
UAAR-Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, Circolo di Napoli;
UDI, Napoli;
Giovani Federalisti Europei, Torino – Elias Carlo Salvato;
Associazione Alternativa libertaria, Fano, Pesaro;
Associazione Omnibus, Fano;
Arcigay Agorà, comitato provinciale, Pesaro;
Centro sociale autogestito Oltrefrontiera, Pesaro;
Cgil Nuovi Diritti, Pesaro;
Circolo A. Labriola, Fano;
Circolo L. Polverari, Fano;
Circolo S. Allende, Fano;
Associazione La scala segreta, Fano;
Centro Donna, Urbino;
Movimento Radicalsocialista, Fano – Pesaro;
ANPI Provincia di Pesaro ed Urbino;
Associazione ZED, Torino;
Gruppo di Studi Ebraici, Torino – Franco Segre;
Agedo (Ass. Genitori e Amici di Omosessuali), Milano;
ANPI, sezione zona 1; C.I.G. Arcigay Milano;
Arcilesbica, circolo Zami, Milano;
Centro Culturale Protestante, Milano;
Associazione radicale Certi Diritti, Milano;
Circolo Carlo Rosselli, Milano;
Circolo La Riforma, Milano;
Circolo Giordano Bruno, Milano;
Ass. Culturale Marxista, Milano;
Associazione radicale Enzo Tortora, Milano;
Giuristi Democratici;, Milano;
Keshet, vita e cultura ebraica, Milano;
ICEI (Istituto di Cooperazione Economica Internazionale), Milano;
Ass. La Conta, Milano;
Ass. La Rosa Bianca, Milano;
Le Sarte di Corso Magenta, Milano;
Libera Università delle Donne, Milano;
Saveria Antiochia, Milano;
Omicron, Milano;
UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) circolo di Milano;
AICS – Associazione Italiana Cultura e Sport, Comitato Provinciale di Torino;
Arcigay Torino;
Altera, Torino;
ARCI Nuova Associazione Torino;
Associazione Amici della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni;
Associazione Ippocrate, Torino;
Associazione Luca Coscioni Cellula di Torino;
AssoNatura, Cortazzone (AT);
Associazione Silvio Pilocane, Torino;
Associazione Socialdemocratica Giuseppe Saragat, Torino;
CUB Scuola, Torino;
Associazione Il Muretto, Torino;
CEMEA Piemonte;
Centro Evangelico di Cultura Lodovico e Paolo Paschetto, Torino;
Coordinamento TorinoPride GLBT;
FNISM– Federazione Nazionale degli Insegnanti, sez. Roma;
Famiglie Arcobaleno, Torino;
Circolo Ettore Valli, Torino;
Associazione “XXXI ottobre per una scuola laica e pluralista (promossa dagli evangelici italiani)”, sez. Torino;
UAAR-Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, Circolo di Torino;
Exit Italia, sez. Torino;
UISP Torino – Unione Italia Sport per Tutti;
COOGEN – Coordinamento Genitori Nidi, Materne, Elementari, Medie, Torino;
Casa delle donne di Torino;
Associazione Oltre il razzismo, Torino;
Unione Culturale Franco Antonicelli, Torino;
AMI Associazione Mazziniana Italiana, sez. Torino;
Il girasole, Torino;
Lambda, Torino;
Associazione nazionale del libero pensiero Giordano Bruno, sez. Torino;
FNISM– Federazione Nazionale degli Insegnanti, sez. Torino;
Centro Yoga Shanti Marga;
Circolo di cultura GLBT Maurice, Torino;
LIDH Italia – Ligue Interregionale de droit de l’homme, Torino;
Sotto la Mole, Torino;
Fondazione ReligionsFree Bancale Onlus, Civitavecchia (RM) – Vera Pegna;
Libera Uscita, Torino.

Eventuali nuove adesioni possono essere inviate a [email protected].
 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 8/2/2010, 16:57




http://www.uaar.it/news/2010/02/07/cadro-s...lora-corridoio/

Cadro (Svizzera): no crocifisso in aula? Allora in corridoio

Il municipio di Cadro (vicino Lugano, in Svizzera) da alcuni giorni ha deciso di imporre il crocefisso nelle scuole del comune. Per aggirare la sentenza del Tribunale federale che da ormai una ventina d’anni impedisce l’imposizione dei crocifissi nelle aule delle scuole e su pressione del consiglio parrocchiale locale che aveva intenzione di lanciare una raccolta firme, il municipio ne ha deciso l’affissione solo nei corridoi delle stesse (per il momento, uno solo). Le reazioni non sono mancate, tanto che sono arrivate al municipio numerose email di protesta.
 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 11/2/2010, 10:36




http://www.uaar.it/news/2010/02/11/papa-cr...#comment-344728

Il papa: il crocifisso è anche per i non credenti
Durante l’udienza generale di ieri*, Benedetto XVI ha descritto a lungo la figura di Antonio da Padova. Il pontefice ha affermato che la visione del crocifisso ispirava al santo “pensieri di riconoscenza verso Dio e di stima per la dignità della persona umana, così che tutti, credenti e non credenti, possano trovarvi un significato che arricchisce la vita”.
* http://212.77.1.245/news_services/bulletin...02.2010&lang=it

-------------------------------------------------------------------------

http://www.uaar.it/news/2010/02/10/crocifi...so-del-governo/

Crocifisso, il testo del ricorso del governo

Il governo italiano ha pubblicato sul proprio sito il testo (in francese) del ricorso (1) presentato alla Grande Camera contro la sentenza con cui la Corte Europea dei Diritti Uomini si è pronunciata contro la presenza di crocifissi nelle aule scolastiche. Il governo ha messo a disposizione anche una sintesi (2) in italiano del ricorso stesso.

(1) http://www.governo.it/Presidenza/CONTENZIO...orso_italia.pdf

(2):

CITAZIONE
Ricorso presentato dal Governo italiano alla grande Camera contro la decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo del 3.11.2009 - Lautsi contro Italia - (ricorso n° 30814/06) per la presunta violazione degli articoli 2, prot. 1 (diritto all’istruzione) e dell’ articolo 9 ( libertà di pensiero, di coscienza e di religione)


Il Governo italiano ha depositato ricorso alla Grande Camera per il riesame della decisione del 3 novembre 2009 con cui la Corte europea dei diritti dell’uomo ha ritenuto che l’esposizione del crocifisso nelle aule della scuola pubblica concretizzi violazione dell’articolo 2, del Protocollo 1, della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, valutato congiuntamente con l’articolo 9, che tutela la libertà di pensiero, coscienza e religione.
Come è stato ampiamente pubblicizzato dai media, i giudici di Strasburgo hanno ritenuto un dovere dello Stato quello alla neutralità confessionale, con ricaduta espressa nel campo dell’educazione pubblica obbligatoria, ove la presenza ai corsi è richiesta indipendentemente dal credo religioso ed è mirata alla formazione di un pensiero critico nel discente. La decisione risulta aver creato perplessità e sconcerto, non solo in Italia.
Secondo la Corte, l’obbligo all’esposizione del simbolo della confessione cristiana limita non solo il diritto dei genitori ad educare secondo le loro convinzioni i figli, ma anche il diritto degli alunni di credere in altre confessioni o di non credere affatto.
Con il ricorso, il Governo italiano ha dubitato della decisione, come corretta interpretazione ed applicazione della Convenzione, per la libertà riconosciuta dalla giurisprudenza europea alla regolamentazione nazionale sulle questioni religiose. E’ stata rilevata l’inesistenza di una interpretazione condivisa del principio di laicità dello Stato.
La pronuncia è stata considerata contrastante con la giurisprudenza della stessa Corte in materia (decisione Leyla Sahin contro Turchia del 10 novembre 2005).
Inoltre, ricordate le persistenti difficoltà interpretative a livello europeo circa le implicazioni concrete derivanti dall’applicazione del principio di laicità dello Stato, si è fatto riferimento al margine di apprezzamento riconosciuto ai singoli Stati, in considerazione delle differenze di approccio al tema religioso.
Un ulteriore motivo di censura ha, poi, riguardato l’interpretazione del concetto di neutralità confessionale dello Stato che, secondo il Governo italiano, non si risolve nell’adozione di un atteggiamento agnostico o ateo, ma implica lo sforzo volto a conciliare al meglio le differenze religiose.
Il Governo ha sottolineato, inoltre, che la tesi accolta dalla Corte - secondo cui l’esposizione del crocifisso in aula può rivelarsi incoraggiante per alcuni allievi che a quella religione aderiscono, ma emotivamente “inquietante” per allievi che professano altre religioni o che non ne professano alcuna - finisce per riconoscere un diritto alla protezione di sensibilità più o meno soggettive con relativa, grave incertezza giuridica.
A completamento dei motivi si è evidenziato un travisamento dei fatti in cui sarebbe incorsa Corte, attribuendo la scelta di esporre il crocifisso alla direzione della scuola, mentre, nel caso di specie, si era trattato di un obbligo giuridico previsto dalla normativa nazionale e solo confermato o rafforzato da una conforme votazione all’interno delle istituzioni scolastiche all’esito di uno specifico dibattito.
Ove un apposito collegio di cinque giudici della Corte ritenesse di rinviare il caso alla Grande Camera, quest’ultima costituita da diciassette giudici e composta di diritto dal presidente, dai vice-presidenti della Corte ed i presidenti di sezione, oltre, fra gli altri, al giudice italiano, potrebbe decidere nei prossimi mesi, riesaminando il caso alla luce dei rilievi del Governo.

(a cura del dott. Corrado Bile, magistrato addetto in qualità di esperto al Dipartimento Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri)

 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 11/2/2010, 20:55




http://www.uaar.it/news/2010/02/11/crocifi...#comment-345139

Crocifisso, il PD sostiene il ricorso del governo

Il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, e il costituzionalista Stefano Ceccanti, entrambi esponenti del PD e primi firmatari della proposta di legge volta a introdurre il cd. “sistema bavarese” (cfr. Ultimissima del 29 gennaio), hanno espresso la loro soddisfazione per il ricorso presentato dal governo contro la sentenza della Corte di Strasburgo sui crocifissi (cfr. Ultimissima del 10 febbraio). Secondo i due, il ricorso “è questa volta convincente [...] la Corte dovrebbe rivedere la sentenza”.
 
Top
view post Posted on 12/2/2010, 01:14
Avatar

Group:
Member
Posts:
718

Status:


Non state lì a preoccuparvi, il cardinale Camillo Ruini, il topo delle fogne vaticane è già uscito dal tombino nauseabondo di San Pietro e ha preso le vie dei palazzi che contano e in quattro e quattr'otto metterà a tacere il tutto. Perchè Bersani, Germini a quanti altri parassiti del Governo difendono la Chiesa sono tutti dipendenti del Vaticano e non del Governo italiano. Altrimenti che motivo avrebbero a difendee le cause dei corvi di Galilea. Il signor Ruini apre conticini nello IOR a questi assetati di una arsura senza fine, così si acquietano e non rompono i co.....ni al Vaticano, che proprio in questo periodo ha altro a cui pensare
 
Contacts  Top
Felipe-bis
view post Posted on 16/2/2010, 19:10




http://www.uaar.it/news/2010/02/16/galzign...to-per-statuto/

Galzignano (PD): Gesù imposto per statuto

Al sindaco di Galzignano, Riccardo Roman, non è bastata l’ordinanza con cui ha imposto l’obbligo di esporre il crocifisso in tutti gli edifici pubblici. Questa sera, infatti, il consiglio comunale voterà per inserire lo stesso obbligo direttamente all’interno dello statuto municipale.

http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...465712792.shtml

nel padovano
Galzignano, crocifisso esposto per statuto
Gesù negli edifici comunali: norma al voto


Primo in Italia, il municipio euganeo approverà un ordine del giorno per la modifica statutaria. Rappresentati delle comunità cristiana, ebraica e musulmana in aula

PADOVA - Primo comune in Italia, Galzignano Terme, nel Padovano, approverà martedì sera (domani) nella seduta del consiglio un ordine del giorno per una modifica dello statuto che preveda l’affissione del crocifisso in tutti gli edifici del patrimonio municipale. Lo annuncia all’Ansa il sindaco Riccardo Roman, che nei mesi scorsi aveva già firmato un’ordinanza che stabiliva l’obbligatorietà dell’esposizione del simbolo sacro negli edifici pubblici della località termale euganea, in risposta alla sentenza della Corte di Strasburgo.

«Passata la tempesta mediatica e la strumentalizzazione politica, visto che ci si chiede in quale cantina siano finite quelle centinaia di crocifissi che la Lega ha acquistato e mai più distribuito - spiega Roman (Udc) - il Comune di Galzignano prosegue e istituzionalizza formalmente con il consiglio comunale la presenza di questo simbolo di valori laici condivisi». Alla seduta del consiglio comunale, in programma alle 21, sono stati invitati i rappresentanti della comunità musulmana, ebraica e cattolica, che potranno esprimere la loro posizione sull’iniziativa.
15 02 2010

www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=91469&sez=NORDEST

Padova. Nuova offensiva pro crocifisso:
ora diventa obbligatorio per statuto
Oggi il voto del consiglio comunale di Galzignano: il simbolo
cristiano equiparato alla bandiera tricolore e al gonfalone



PADOVA (16 febbraio) - La croce cristiana diventa patrimonio culturale e ideale della collettività. Non è un’ordinanza del sindaco ad affermarlo e ad imporlo. Ma un articolo che modifica lo Statuto del Comune, rendendo così il crocifisso uno dei valori simbolici della comunità locale, al pari del tricolore o del gonfalone municipale.

Una scelta forse unica in Italia, quella effettuata da Galzignano Terme, amministrazione con poco più di quattromila anime nel cuore dei Colli Euganei. E destinata probabilmente a fare proseliti fra tanti comuni del Veneto che erano ricorsi addirittura alle ordinanze pur di dare cittadinanza ufficiale al simbolo cristiano negli edifici pubblici. Guai però a parlare di “guerra santa” o di “crociate” con il sindaco, Riccardo Roman, esponente Udc a capo di una civica denominata “Uniti per Galzignano”.

«La croce – ha spiegato – assume un valore di riferimento non solo perché da sempre impresso nel codice genetico della nostra comunità. Ma perché incarna i valori laici di accoglienza, di condivisione e di dialogo, sui quali costruiamo il futuro del nostro paese. Sono principi che accomunano anche coloro che non credono, perché sono alla base della democrazia e della partecipazione». Toccherà stasera al consiglio comunale a maggioranza qualificata far posto alla croce fra i valori di riferimento dello statuto. Pur di arrivare all’unanimità che nobiliterebbe il provvedimento, il primo cittadino farà intervenire tre “voci” espresse dal mondo civile ma legate alla cultura cattolica, a quella islamica e a quella ebraica.

Anche se si è sempre dichiarato lontano dal cristianesimo militante, Roman non ha tuttavia esitato a scendere in trincea per il crocifisso. All’indomani della discussa sentenza con cui con cui la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva accolto il ricorso presentato da Soile Lautsi Albertin, la madre finlandese di uno studente della media aponense “Vittorino da Feltre” contro la permanenza del simbolo cristiano dai locali scolastici, il sindaco era ricorso addirittura all’ordinanza. Fondata però su presupposti giuridici molto fragili. «Fu un’iniziativa – ha ammesso – nata sull’onda dell’emotività, ma ugualmente legata al significato dei nostri valori collettivi. Prendiamo le distanze da quanti hanno accumulato le croci cristiane sui tavoli dei gazebo come se fossero tanti gadget. Come istituzione crediamo invece nel valore più profondo del simbolo, che può essere compreso solo da chi fa del confronto e del dialogo, anziché dalla divisione e dall’intolleranza il valore di riferimento della propria gente».


 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 19/2/2010, 14:05




Intanto, nei paesi civili...

http://www.uaar.it/news/2010/02/18/dusseld...-dei-tribunali/

Dusseldorf, rimosse croci dalle aule dei tribunali

I presidenti dei tribunali di Dusseldorf hanno deciso di rimuovere le croci presenti nelle aule, rifacendosi a ciò che la Corte Costituzionale tedesca ha disposto già quindici anni fa in materia scolastica: se vi sono dissensi è doveroso tenerne conto. Le chiese luterana e cattolica hanno protestato contro la rimozione. Nelle aule è comunque rimasto l’alone delle croci artistiche a mosaico affisse decenni fa.
 
Top
view post Posted on 19/2/2010, 17:10
Avatar

Group:
Member
Posts:
718

Status:


con le tinteggiature andranno via andranno, aria nuova, auspici nuovi
 
Contacts  Top
Felipe-bis
view post Posted on 21/2/2010, 17:50




http://www.uaar.it/news/2010/02/20/mandas-...co-molto-furbo/

Mandas (CA): un sindaco molto cattolico e molto furbo

Il sindaco di Mandas (CA), Umberto Oppus (UDC), lo scorso novembre emise un’ordinanza che imponeva il crocifisso in tutti gli edifici pubblici: la sua, sostenne, era una reazione contro la sentenza della Corte Europea di Strasburgo emanata in seguito a un ricorso presentato da una socia UAAR. Contro quell’ordinanza (e contro altre dello stesso tenore pubblicate nel resto della penisola) l’UAAR ha presentato ricorso al TAR. Il sindaco Oppus, intervistato oggi dal quotidiano L’Unione Sarda*, ha sostenuto che l’UAAR ha presentato “un ricorso contro il nulla, considerato che il mese scorso ho revocato quell’ordinanza: non aveva più senso tenerla in piedi, dopo che il simbolo religioso era stato affisso ovunque”. Il suo obiettivo, sostiene il primo cittadino, è del resto “stato raggiunto”: ha ottenuto grande pubblicità in seguito all’emanazione, ma “non ha mai reso noto” la sua revoca. Al cronista Francesco Pinna il sindaco ha “sorriso con aria furba”: è vero che ora si potrebbe ottenere la rimozione dei crocifissi appena affissi, ma, “in questo caso, Oppus potrebbe ricorrere allo stesso trucco: ristabilire l’obbligo con un’altra ordinanza e poi revocarla in gran segreto, come ha appena fatto. All’infinito”.
L’UAAR esprime soddisfazione per il fatto che personaggi del genere non siano suoi soci, ma fedeli della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. E valuta ovviamente come tutelare quel che resta dello stato di diritto, portato così in basso da politici di tanta specchiata e cattolica virtù.

*
CITAZIONE
http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24...rticolo=2431893

Mandas. Battaglia dell'Unione atei e agnostici contro il provvedimento di OppusCrocifisso obbligatorio, ricorso al TarIl sindaco: «È inutile, ho revocato l'ordinanza un mese fa»Sabato 20 febbraio 2010
«Un ricorso contro un'ordinanza che non c'è più», anche se non lo ha mai reso noto. Il sindaco è sereno dopo l'impugnazione.


Prima i Tribunali in giro per l'Italia, poi la Corte europea per i diritti dell'uomo, che si era pronunciata contro l'affissione dei crocifissi nelle scuole. Ora la disputa approda nelle aule del Tar Sardegna, dopo un ricorso presentato dall'Unione atei ed agnostici razionalisti (Uaar) contro l'ordinanza del sindaco di Mandas, Umberto Oppus: il primo cittadino aveva imposto l'affissione delle croci in tutti gli edifici pubblici. Oppus ostenta sicurezza: «È un ricorso contro il nulla, considerato che il mese scorso ho revocato quell'ordinanza: non aveva più senso tenerla in piedi, dopo che il simbolo religioso era stato affisso ovunque».
IL RICORSO Il sindaco aveva dato grande pubblicità all'ordinanza che obbligava ad appendere il simbolo religioso, ma quando l'ha revocata non è stato altrettanto loquace. Rischia ora di cadere nel nulla la richiesta di annullamento giunta da Padova: a presentarla, per conto dell'Uaar, sono stati gli avvocati Fabio Corvaja e Francesca Leurini. «Il sindaco», spiega Adele Orioli, responsabile delle iniziative giuridiche dell'Uaar, «ha utilizzato un articolo di una norma modificata dal pacchetto sicurezza del 2008, che riguarda esclusivamente ragioni di incolumità pubblica e sicurezza urbana. È chiaro che l'esposizione di un crocifisso negli edifici pubblici non rientra in alcuna delle due fattispecie. Riteniamo che si sia trattato di un arbitrio: non si può utilizzare uno strumento eccezionale per qualcosa che non rientra nei temi della sicurezza né in quelli dell'incolumità».
I PRECEDENTI Quello protocollato al Tar Sardegna è il terzo ricorso redatto dai legali dell'Uaar contro provvedimenti analoghi di sindaci, sulla scia delle polemiche che hanno accolto la decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo. Proprio su un ricorso di una socia veneta, Strasburgo aveva detto no ai crocifissi nelle aule scolastiche. Il Consiglio di Stato aveva stabilito la legittimità di mantenere il simbolo dietro la cattedra, ma questa linea era stata bocciata dai giudici europei. Altri ricorsi, nelle prossime ore, saranno inviati al presidente della Repubblica.
IL SINDACO «Il mio obiettivo è stato raggiunto», sorride con aria furba il sindaco, «quindi non esiste più l'ordinanza». Oppus si sente al riparo dai giudici del Tar, ma il fatto che l'obbligo di affiggere i crocifissi non sia in vigore - ora che si sa - significa anche che qualche simbolo religioso potrebbe essere nuovamente rimosso dagli uffici pubblici. In questo caso, Oppus potrebbe ricorrere allo stesso trucco: ristabilire l'obbligo con un'altra ordinanza e poi revocarla in gran segreto, come ha appena fatto. All'infinito.
FRANCESCO PINNA

 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 23/2/2010, 21:21




http://www.primadanoi.it/notizie/25182-Div...al-buon-costume

Divieto manifesti anti crocifisso: «contrari al buon costume»

PESCARA. Divieto di affissioni per manifesti contro il crocifisso: ora escono le motivazioni del sindaco che vietò di esporre il messaggio dell'Uaar.




Il fatto era accaduto qualche settimana fa: l'Unione degli Atei e degli Agnostici aveva preparato alcuni manifesti da far attaccare in giro per la città contro il crocifisso nelle scuole ma il Comune non ha permesso che uscissero.
Una
«Abbiamo finalmente ricevuto la nota giustificativa del sindaco Luigi Albore Mascia», fa sapere Roberto Anzellotti, coordinatore del circolo Uaar di Pescara.
«In questa nota il primo cittadino ribadisce ciò che già aveva dichiarato alla stampa, cioè che quei manifesti avrebbero offeso il ''sentir comune" e addirittura sarebbero contrari al cosiddetto "buon costume"».
Secondo Mascia, infatti, «il dettato costituzionale fa riferimento proprio al comune sentire, ossia ai principi ampiamente condivisi dai cittadini e profondamente radicati nella collettività, quando impone che la libertà di espressione religiosa non sia esplicata con modalità o riti contrari al buon costume».
«Ci fa ovviamente piacere», replica Anzellotti, «che il sindaco sia un così esperto costituzionalista, tanto esperto nella materia complessa e delicata dell'interpretazione costituzionale, da essere in grado di penetrare lo spirito dell' articolo 19 e di trarne così chiare e nette conclusioni da indurlo a censurare la nostra libertà d'espressione».
Ma dall'Unione ricordano che lo slogn riportato dai manifesti «altro non era che una semplificazione della sentenza della Corte di Strasburgo che con un linguaggio più burocratico, più formale e più preciso dichiara esattamente ciò che i nostri manifesti proclamano ''crocifisso a scuola? No grazie!''.
«Dunque signor sindaco», domandano dall'Uaar, «lei pensa che anche i giudici di Strasburgo, giudici per i Diritti Umani, siano passibili di denuncia penale, come ha velatamente, ma neanche tanto, lasciato intendere per quanto riguarda l'Unione?
Anzellotti ricorda anche che l'associazione non ha carattere religioso: «noi abbiamo semplicemente, laicamente e costituzionalmente espresso la nostra opinione, rafforzata da una sentenza della Corte per i Diritti Umani, sulla inadeguatezza del luogo dove quel simbolo viene esposto».
L'Unione si riserva il diritto di ricorrere alle vie legali «per ristabilire i nostri diritti inviolabili».

22/02/2010 16.14
 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 1/3/2010, 20:47




http://www.uaar.it/news/2010/03/01/crocifi...nza-strasburgo/

Crocifisso: Vicchio (FI), approvato ODG favorevole alla sentenza di Strasburgo

Giovedì 25 febbraio scorso il consiglio comunale di Vicchio (FI) ha votato un Ordine del Giorno che approva i principi espressi dalla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sull’esposizione di simboli religiosi nelle aule scolastiche. Hanno votato a favore i tre consiglieri di Sinistre per Vicchio e cinque consiglieri della maggioranza di centrosinistra; contrari quattro consiglieri di maggioranza, fra cui il sindaco; astenuto un consigliere di maggioranza; assenti due consiglieri del centro destra e due consiglieri di maggioranza.
Il dibattito, riporta un comunicato stampa di Sinistre per Vicchio, “si è svolto in un clima di reciproco ascolto e di grande civiltà, con argomentazione importanti e degne di attenzione anche da parte di chi ha espresso voto negativo all’atto; da tutti è stata ribadita l’assoluta centralità del diritto alla libertà religiosa e di pensiero, per credenti e non credenti, ponendo invece l’accento sull’uso degli spazi pubblici da parte di simboli religiosi e quindi sull’aspetto di adeguate regole per una civile convivenza e per un confronto fra diversi”.
Con questo voto il consiglio comunale di Vicchio, come recita il dispositivo approvato, “esprime la propria adesione ai principi di laicità espressi dalla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, in coerenza con i principi di laicità espressi dalla nostra Costituzione; esprime la propria contrarietà alle motivazioni con le quali il governo italiano si oppone a detta sentenza, motivazioni che – fra l’altro- svuotano del proprio intrinseco e sostanziale significato religioso il crocifisso, derubricandolo a mero simbolo culturale legato ad una tradizione locale”.
Per quanto se ne sa, quello di Vicchio è il primo consiglio comunale ad approvare esplicitamente la sentenza della Corte di Strasburgo.
 
Top
view post Posted on 2/3/2010, 16:11
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,961

Status:


Chiariamo che si tratta solo di un giudizio di ammissibilità del ricorso e non di riforma nel merito della precedente sentenza

http://notizie.virgilio.it/notizie/politic...a,23209102.html

Crocifisso, Cei e Pdl plaudono. Ma Strasburgo precisa
"La sentenza finale è impregiudicata e ci vorranno diversi mesi"

La Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo ha accolto la domanda di rinvio alla Grande Camera sull'affissione del crocifisso nelle scuole ma ha anche precisato: sarebbe arbitrario prevedere oggi quale sarà la sentenza finale per la quale, inoltre, si dovrà attendere parecchi mesi. Per la sentenza definitiva, ha spiegato uno dei portavoce della Corte, Stefano Piedimonte, bisognerà attendere "diversi mesi", e l'annuncio di oggi "non pregiudica in alcun modo la decisione finale in un senso o nell'altro". La decisione della Corte dei Diritti dell'Uomo di ammettere, su richiesta italiana, il rinvio del alla Grande Camera aveva suscitato la soddisfazione della Cei, del ministro degli Esteri Franco Frattini e di esponenti della maggioranza di governo. "Apprendo con vivo compiacimento la notizia dell'accoglimento, da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, della domanda di rinvio davanti alla Grande Camera del caso Lautzi, sull' affissione del crocifisso nelle aule scolastiche", ha affermato il ministro degli Esteri Franco Frattini. Sul fronte politico, al compiacimento della Lega - "La nostra grande mobilitazione è servita" - e del Pdl,(secondo Maurizio Gasparri la Corte Ue ha riaffermato il diritto a libertà credo), s'è sommata la naturale soddisfazione della Cei. "Un passo in avanti nella direzione giusta", ha detto il portavoce della Cei, mons. Domenico Pompili. "L'accoglienza del ricorso presentato dal Governo italiano - ha afferamto mons. Pompili interpellato da 'Apcom' per un commento - è un segnale interessante che dimostra come attorno al crocifisso si sia creato un consenso ben più ampio di quello che si sarebbe immaginato". La lunga vicenda giudiziaria sulla legittimità del Crofisso nella scuola italia ha avuto inizio otto anni fa, nell'anno 2002, quando Soile Lautsi Albertin, cittadina italiana originaria della Finlandia e il marito, avevano chiesto all'Istituto comprensivo statale Vittorino da Feltre di Abano Terme, frequentato dai loro due figli, di togliere i crocefissi dalle aule in nome del principio di laicità dello Stato. Dalla direzione della scuola era arrivata risposta negativa e la signora si è rivolta ai giudici. Ska maz

Edited by GalileoGalilei - 2/3/2010, 19:19
 
Web  Top
Felipe-bis
view post Posted on 2/3/2010, 20:47




http://www.uaar.it/news/2010/03/02/crocifi...tano-ottimisti/

Crocifisso: gli atei non si fermano e restano ottimisti

Vi ricordate il ricorso presentato dal Governo italiano contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del novembre scorso, che aveva dichiarato illegittima la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche del nostro paese? Adesso la stessa Corte lo ha considerato plausibile di giudizio davanti alla Grande Chambre (Ultimissima di oggi). Il Governo festeggia. «Ma non si tratta di un ricorso accolto, facciamo attenzione, – precisa Adele Orioli, responsabile delle iniziative giuridiche della Uaar – si tratta del rinvio del ricorso per non manifesta infondatezza dello stesso. Era forse scontato, per limitare al massimo le polemiche, e comunque, per certi versi, dal nostro punto di vista è meglio così».

La Uaar, infatti, rimane ottimista («cautamente ottimista») rispetto alla chiusura della vicenda «e se le cose vanno serenamente alla Grande Chambre sarà più difficile continuare, dopo, a dirsi perseguitati dall’Europa», conclude Orioli. Il caso sollevato dalla famiglia di Abano Terme (socia della Uaar) rispetto alla legittimità della presenza di un simbolo religioso nelle scuole pubbliche verrà esaminato dunque nei prossimi mesi.

Comunicato stampa UAAR
 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 5/3/2010, 21:14




http://iltempo.ilsole24ore.com/frosinone/c...html?refresh_ce

ceprano
Ceprano, ricorso al Tar per il crocifisso

L'avvocato Carla Corsetti, di Ceprano, segretaria nazionale del partito Democrazia Atea
, ha un figlio che frequenta la scuola media statale e ha invitato il dirigente scolastico a togliere il crocifisso dall'aula dove si trova il proprio figlio.

Visto che l'invito non è stato accolto, l'avvocato ha fatto ricorso al Tar avverso il dirigente scolastico Antonino Pompei e il ministro Mariastella Gelmini, notificando loro il ricorso prodotto al tribunale amministrativo del Lazio. La Corsetti sostiene che l'affissione del crocifisso «è in violazione dei principi di laicità sanciti dalla Costituzione ed inoltre che l'esposizione di un simbolo di morte non è compatibile con i principi di civiltà democratica cui intendo educare mio figlio». Quindi, spiega l'avvocato, il Tar «dovrà decidere se l'istituto comprensivo di Ceprano ha posto in essere o meno un atto discriminatorio contro il minore in violazione dei principi costituzionali, in violazione dei principi della Convenzione dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali ed infine in violazione della sentenza della Corte europea del 13/11/2009». L'avvocato, inoltre sta valutando la responsabilità del dirigente scolastico e del consiglio d'istituto la violazione della legge che punisce con la reclusione da uno a tre anni chi commette atti di discriminazione per motivi religiosi. Come si vede, dopo che la Corte europea dei diritti dell'uomo aveva sancito l'ammissibilità del ricorso presentato, per cui se ne discuterà alla Grande Camera, le polemiche e le iniziative prese a Ceprano sono al centro di discussioni non solo locali, ma nell'intera provincia che certamente non è mai stata laicista, rispecchiando il sentimento popolare degli italiani, nella cui terra risiede la sede più alta del Cristianesimo. Comunque staremo a vedere come si svilupperà la querelle, ora che ha preso le vie giudiziarie, fatto sta che l'iniziativa ha destato scalpore nella gente comune, essendo la città tradizionalmente religiosa, ma non bigotta e forse queste ventate laiciste la lasciano un po' perplessa.

(Notare il taglio assolutamente "imparziale" nel finale del pezzo, ndr... <_< )






CITAZIONE
Comunicato Stampa
16:02 | Pubblicato da Democrazia Atea
Carla Corsetti: Nella scuola di mio figlio non deve esserci il crocifisso


Frosinone (Ceprano) – «La sottoscritta genitrice/difensore inoltrava al Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Ceprano l’invito alla immediata rimozione del crocifisso nell’aula frequentata dal proprio figlio, sostenendo che: la predetta affissione è in violazione dei principi di laicità sanciti dalla Costituzione ed inoltre che l’esposizione di un simbolo di morte non è compatibile con i principi di civiltà democratica cui intendo educare mio figlio». È quanto si legge nel ricorso che l’avvocato Carla Corsetti ha notificato a Mariastella Gelmini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e al Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Statale di Ceprano. “Il TAR del Lazio, Sezione Distaccata di Latina” commenta Corsetti “dovrà decidere se l’Istituto Comprensivo di Ceprano ha posto in essere o meno un grave atto discriminatorio contro il minore in violazione dei principi costituzionali, in violazione dei principi della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali e infine in violazione della sentenza della Corte Europea del 3.11.2009. Stiamo anche valutando la responsabilità del Dirigente e dei componenti del Consiglio di Istituto per la violazione dell’art.3 della Legge 654/1975 che punisce con la reclusione sino a tre anni chi commette atti di discriminazione per motivi religiosi. Vorrei ricordare” aggiunge l’avv. Corsetti “che la Corte di Cassazione ha assolto il giudice Luigi Tosti in relazione all’accusa di omissione di atti d’ufficio per essersi rifiutato di tenere udienza nelle aule in cui il crocifisso era esposto, e in quella sentenza la Corte ha premesso che l’udienza si era svolta in un’aula priva del simbolo confessionale”. La battaglia di laicità intrapresa dall’avv. Carla Corsetti è rilevante sotto molteplici aspetti perché Corsetti, oltre ad essere avvocato e madre del minore discriminato, è il Segretario Nazionale del partito Democrazia Atea www.democrazia-atea.it . In attesa che la Grande Camera deliberi sul ricorso promosso dal Governo italiano contro la sentenza che dava ragione ai coniugi Albertin-Lautsi, l’avv. Corsetti aggiunge un altro tassello a questa importante battaglia di civiltà: “Se è vero che per i cattolici il crocifisso è simbolo di tolleranza, lo dimostrino e accettino di viverlo nel privato senza imporlo con prevaricazione a chi non condivide la stessa simbologia”. Il documento del ricorso di Carla Corsetti è pubblicato sul sito di Democrazia Atea ed è a disposizione di tutte quelle famiglie costrette a subire la stessa violazione.

 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 6/3/2010, 19:07




http://www.uaar.it/news/2010/03/06/crocifi...to-del-governo/

Crocifisso: il falso sul sito del governo

Della normativa che, secondo il sito del governo, giustificherebbe la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche si era già accennato in un’Ultimissima del 10 novembre 2009. Durante la puntata di mercoledì de La vita in diretta Marco Palmisano (1) è tornato sull’argomento, affermando che “l’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche è legge dello Stato italiano”. Palmisano citava e mostrava la home page del sito del governo, sfidando il prof. Franco Coppoli a dimostrare che il sito del governo mente. Sul sito del governo (2) c’è in effetti scritto quanto segue: Nell’ordinamento italiano l’esposizione del crocifisso è regolamentata dal decreto legislativo 297/1994 (Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado). In particolare, gli articoli 159 e 190 lo includono tra gli arredi delle aule”.
Il Testo Unico è facilmente recuperabile in rete. Gli articoli citati recitano quanto segue:

Art. 159 – Oneri a carico dei Comuni
1. Spetta ai comuni provvedere al riscaldamento, alla illuminazione, ai servizi, alla custodia delle scuole e alle spese necessarie per l’acquisto, la manutenzione, il rinnovamento del materiale didattico, degli arredi scolastici, ivi compresi gli armadi o scaffali per le biblioteche scolastiche, degli attrezzi ginnici e per le forniture dei registri e degli stampati occorrenti per tutte le scuole elementari, salvo che per le scuole annesse ai convitti nazionali ed agli educandati femminili dello Stato, per le quali si provvede ai sensi dell’articolo 139.
2. Sono inoltre a carico dei comuni le spese per l’arredamento, l’illuminazione, il riscaldamento, la custodia e la pulizia delle direzioni didattiche nonché la fornitura alle stesse degli stampati e degli oggetti di cancelleria.

Art. 190 – Oneri a carico dei comuni e contributi dello Stato
1. I comuni sono tenuti a fornire, oltre ai locali idonei, l’arredamento, l’acqua, il telefono, l’illuminazione, il riscaldamento, la manutenzione ordinaria e straordinaria, e a provvedere all’eventuale adattamento e ampliamento dei locali stessi.
2. Analoghi oneri sono posti a carico dei comuni nei quali abbiano sede le classi e i corsi distaccati di cui al comma 4 dell’articolo 56.
3. Lo Stato contribuisce ai sensi e con i criteri di cui agli articoli 7 e 8 della legge 16 settembre 1960 n. 1014 e successive modificazioni, alle spese per l’istruzione statale di pertinenza dei comuni e delle province.


Il crocifisso non è mai citato esplicitamente, né si comprende in quale fattispecie possa ricadere, tra quelle citate. Salvo smentite, è dunque lecito affermare che il sito del governo mente.

(1) www.marcopalmisano.it/
(2) www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/crocifisso_sentenza/
 
Top
191 replies since 3/11/2009, 12:04   4830 views
  Share