Laici Libertari Anticlericali Forum

Strasburgo, dopo il no arriva il si al crocefisso in aule scolastiche, e le altre storie di crocifissi

« Older   Newer »
  Share  
La Ruota
view post Posted on 5/11/2009, 00:17




Appena ho sentito la notizia al telegiornale ho gioito.
Però non vieterei l'esposizione di simboli religiosi - di nessuna religione - negli edifici pubblici, semplicemente non vedo perchè ci debba essere un simbolo religioso, in questo caso il crocifisso.
Comunque ci godo per i cattolici che ora si sentono attaccati: quando comandavano loro erano crudeli verso gli eretici e i peccatori, ora frignano come bambini a cui è stato tolto il ciuccio.
 
Top
view post Posted on 5/11/2009, 08:54
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,961

Status:


http://www.blitzquotidiano.it/politica-ita...-morire-141039/


Politica Italia
La Russa sbotta per il crocifisso: in Europa “possono morire”
Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha perso il controllo dei nervi durante la trasmissione televisiva "La vita in diretta"
RO290709POL_0005

Ignazio La Russa

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, per difendere la presenza del crocifisso nelle scuole, perde il controllo e durante la trasmissione televisiva “La Vita in diretta” attacca Corte europea, ospiti e conduttore.

«Non lo leveremo il crocifisso. Possono morire, ma il crocifisso resterà in tutte le aule delle scuole. Possono morire, loro e quei finti organismi internazionali»ha sbottato il ministro che poi si è scagliato contro il conduttore, Lamberto Sposini, accusandolo di aver trattato il tema in modo «disequilibrato».

«Ero tra il pubblico e volevano linciare quella specie di professore che si chiama Odifreddi, che non ha alcun titolo scientifico per essere un esperto di religione, e che va in tutte le trasmissioni» ha detto La Russa, facendo riferimento al professor Piergiorgio Odifreddi (con cui già in altre trasmissioni ha avuto modo di polemizzare in modo acceso), che nel corso della trasmissione si è detto favorevole a che il crocifisso non sia esposto nelle aule.

«E non capisco – ha aggiunto, con foga crescente – perché su cinque invitati, in un’Italia che fino a prova contraria non penso abbia le idee né del professore né di quell’altro che leva e mette i crocifissi come se fossero gli asciugamani nel suo bagno (il riferimento è un altro degli ospiti de ‘La vita in diretta’ – ndr), ve ne fossero tre che esprimevano l’opinione contraria al crocifisso. È insopportabile».

Inutili i tentativi di Lamberto Sposini di spiegare che «non conta il numero degli invitati, ma il tempo concesso» e che entrambi i punti di vista erano stati equamente rappresentati.

La Russa (che poi dirà di aver espresso «un’opinione non molto autorevole, ma incazzata») ha proseguito il suo sfogo sulla questione del crocifisso, nonostante fosse stato invitato per parlare del 4 Novembre: «Faceva il santone quell’illustre sconosciuto professore, che secondo me non ha mai scritto un rigo importante, e parlava come se le sua parole fossero ex cathedra dicendo delle sciocchezze enormi. Hanno perfino detto che il crocifisso è fascista: là dietro ridevano tutti. Io non sono certo un baciapile, ma non si può non capire che l’identità cristiana è l’identità nazionale, non ricordare che c’é un concordato». «Comunque – aggiunge La Russa – il dibattito era disequilibrato, adesso abbiamo pareggiato: ci ho pensato io».

«Ma c’era anche un prete», ha replicato Sposini. «Che questa volta non potrà assolverla», ha concluso, scherzando, La Russa.
 
Web  Top
La Ruota
view post Posted on 5/11/2009, 13:05




Sarebbe bello fare una petizione che propone di togliere il crocifisso dalle scuole.
Dicono che l'Italia è cristiana, ma le chiese sono sempre più vuote, sempre meno persone credono ai dogmi cristiani, sempre meno riconoscono l'autorità morale degli ecclesiastici.
 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 5/11/2009, 16:33




Un commento di Dario Fo:

http://www.ilmanifesto.it/archivi/commento.../articolo/1781/

COMMENTO04/11/2009 | Dario Fo
Croce via


Suona scandalo la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo che, accogliendo la denuncia di una cittadina italiana, dichiara che la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche è una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni. Scandalizza enormemente i cattolici apostolici romani. Ma non i cristiani. Perché ci sono anche i cristiani non apostolici romani che non fanno del predominio del simbolo della croce il loro valore essenziale. Naturalmente è tutt'altro che offensiva per chi è ateo e non ha religione come me, e tantomeno la sento offensiva per chi professa un'altra religione.
L'elemento straordinario della sentenza, destinata a destare non solo scandalo ma dibattito e scontro, sta nel fatto che precipita sullo schermo piatto della realtà italiana che vive - vivrà? - nei millenni all'ombra del potere della Chiesa romana. Da questo punto di vista è la critica profonda al simbolo per eccellenza, la croce. Proposto finora come una simbologia imposta, affisso ovunque in scuole, ospedali, uffici come il connotato forte della nostra cultura. Una onnivora cultura di stato. E i cattolici difficilmente molleranno l'idea di essere i gestori della religione di stato.
Non a caso però la Corte europea ha aggiunto che proprio la presenza dei crocefissi nelle aule può facilmente essere interpretata dai ragazzi di ogni età come un evidente segno religioso e dunque potrebbe condizionarli: se incoraggia i bambini già cattolici, può invece essere di condizionamento e disturbo per quelli di altre religioni e per gli atei.
Esplode l'ira del Vaticano, il governo di centrodestra accusa, balbettano dall'opposizione democratica: «È una questione di cultura, di tradizione». Allora apriamo anche il libro nero di queste cultura e tradizione. Il cattolicesimo della Chiesa romana nasconde dietro il crocifisso interpretato come riscatto, una cultura e una storia di violenze, sopraffazioni, guerre. In nome della croce sono stati commessi grandi misfatti, Crociate, Inquisizioni, la rapina e i massacri del Nuovo mondo, la benedizione degli imperi e degli uomini della provvidenza. Pensate che il cattolicesimo ha proibito fino all'Ottocento di tradurre in volgare la Bibbia e il Vangelo. In nome di quel «segno» si sono commessi i crimini più efferati. E si commettono, con le proibizioni contro il diritto degli uomini a gestire la conoscenza e la libertà individuale e sessuale. Se è la «nostra cultura», come dichiarano l'intrepida ministra Gelmini e il «pontefice» Buttiglione che accusa la sentenza di Strasburgo di essere «aberrante», perché non raccontare il lato oscuro della croce come simbologia di potere? Invece è come se continuassero a dire: lo spazio del visibile, dell'iconografia quotidiana della realtà è mio, lo gestisco io e ci metto le insegne che voglio io. È questo che è sbagliato.
La Conferenza episcopale strilla che si tratta di sentenza «ideologica». Racconti della violenza nella cultura storica della Chiesa romana apostolica, dei roghi contro la ragione eretica che da sola ha fatto progredire l'umanità. Se è l'origine salvifica per tutti che si vuole difendere, allora va accettato e relativizzato al presente, perché in origine esso era solo un segno di riconoscibilità dei luoghi clandestini di preghiera e culto. Non un simbolo imposto, che rischia di richiamare un rituale comunque di morte, contro gli altri, le altre culture, storie, religioni.
Che la realtà che ci circonda, in primo luogo quella formativa della scuola, torni ad essere spazio creativo oltre le religioni, libero per tutti dagli obblighi oppressivi dei valori altrui.

una lettera:

http://www.ilmanifesto.it/io-manifesto/lettere-e-filosofia/

Crocifisso? Solo un simbolo della nostra tradizione. Come gli spaghetti. da Renzo Butazzi

Mi sorprende che il ministro dell'istruzione , criticando la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, non si sia accorta di aver degradato il significato che il crocifisso ha per i credenti a quello di una confezione di spaghetti. Maria Stella Gelmini, infatti, ha affermato che la sua presenza "in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione". Proprio come potrebbe essere simbolo della nostra tradizione una confezione di spaghetti o un fiasco di vino.

Intendiamoci: personalmente troverei molto più rasserenante vedere appesi nelle aule di giustizia e in quelle scolastiche simboli meno crudeli della nostra tradizione - magari un mandolino (in omaggio alla nostra riconosciuta tradizione di "mandolinisti") o la riproduzione a colori di una pizza - piuttosto che la tragica immagine di un uomo fatto morire inchiodandolo vivo su una croce perché dava fastidio ai potenti. Caso mai potrebbe essere il simbolo di una tradizione che ammette la pena di morte, come potrebbe essere l'immagine di una sedia elettrica o di una forca

Mi sembra che il crocifisso, soprattutto a scuola, o non rappresenta niente per i ragazzi che lo guardano o deve fargli una certa paura. Fosse almeno l'immagine di San Giorgio che uccide il drago e libera la fanciulla, ma il crocifisso è l'immagine di un uomo sconfitto e suppliziato.

Mi parrebbe preferibile che la nostra tradizione avesse simboli più incoraggianti.


http://www.resistenzalaica.it/index.php?op...d=1718&Itemid=1

"Ci salverà l’art 9 della Convenzione dei Diritti Umani dall’ora di religione?"
enna
giovedì 05 novembre 2009

Avevo sottoposto all'esame dei lettori nel maggio 2009 quì su RL la seguente possibilità cercando pareri e sponsor , ma nulla: chissà se sull'onda della sentenza sui crocefissi trovo una maggiore fiducia nelle istituzioni europee ed un maggiore entusiasmo in noi laici.
Qui di seguito quanto scrivevo.

La sentenza 21/02/2008S nel giudizio Alexandridis c. Grecia emessa dalla Corte Europea dei Diritti dell'uomo (prima sezione) (CEDU) apre le porte alla possibilità di un ricorso per dichiarare che la normativa che regola l’ora di religione in Italia viola l’art. 9 della Convenzione.
Detto art. 9 cosi è formulato:

“Articolo 9 - Libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
1. Ogni persona ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, così come la libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, mediante il culto, l'insegnamento, le pratiche e l'osservanza dei riti.
2, La libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo non può essere oggetto di restrizioni diverse da quelle che sono stabilite dalla legge e costituiscono misure necessarie, in una società democratica, per la pubblica sicurezza, la protezione dell'ordine, della salute o della morale pubblica, o per la protezione dei diritti e della libertà altrui.”

La Corte ha considerato che la libertà di manifestare le proprie convinzioni religiose comporta anche un aspetto negativo, cioè il diritto per l'individuo non di essere obbligato a manifestare la sua confessione o le sue convinzioni religiose e di non essere obbligato ad agire di modo che si possa trarre come conclusione che egli abbia - o non abbia - tali convinzioni.
Agli occhi della Corte, le autorità statali non hanno il diritto di intervenire nel settore della libertà di coscienza dell'individuo e ricercare le sue convinzioni religiose, o costringerlo a manifestare le sue convinzioni relativamente alle religioni.
Ciò è tanto più vero qualora una persona sia obbligata ad agire in tal modo allo scopo di esercitare alcune funzioni, o usufruire di servizi pubblici.
Sembra che la fattispecie di un genitore, che non chieda che i propri figli frequentino l’ora di religione, che la scuola pubblica predispone per tutti gli alunni iscritti, consentendone la non frequenza solo su richiesta di frequentazione, in sostituzione, di altra ora alternativa, sostanzi un a violazione dell’art. 9 sopra indicato.
Infatti nello stesso istante che presento alla autorità scolastica la richiesta di far frequentare ai miei figli una ora diversa da quella generalmente predisposta per l’insegnamento della religione cattolica, nel contempo scopro la mia posizione nei confronti dell’insegnamento delle religioni o di quella particolare religione in favore di altre o nessuna.
In ciò secondo quanto esplicitato dalla sentenza sopra indicata si sostanzia la violazione dell’art. 9 della Convenzione.
Che fare per ottenere una dichiarazione di tale violazione?
Occorre presentare uno o più ricorsi alla CEDU sottoscritti ciascuno da uno o più genitori che abbiano chiesto ed ottenuto l’ora sostitutiva di quella di insegnamento della religione cattolica.
Cosa si ottiene: la dichiarazione che la norma viola il diritto protetto dall’art. 9 della Convenzione con conseguente obbligo dello Stato italiano a svegliarsi dal finto ed interessato torpore sull’argomento per attivarsi al mutamento delle norme in contrasto con l’art .9 ed un risarcimento del danno per ciascuno dei ricorrenti in Euro sonanti a carico dello Stato, buoni per finanziare ulteriori ricorsi che tengano il Governo (qualunque esso sia) sotto pressione continua sull’argomento.
Per iniziare le danze occorrono uno sponsor ed un genitore.
Per fortuna che c’è l’Europa!"
Ma c'è uno sponsor?
 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 6/11/2009, 20:45




http://www.resistenzalaica.it/index.php?op...d=1720&Itemid=1

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
ADUC
venerdì 06 novembre 2009

postato da enna

Firenze, 6 Novembre 2009. Alla levata di scudi dei sostenitori della presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, dopo la sentenza della Corte di Starsburgo, ha fatto eco il capo del Governo, Silvio Berlusconi: “La decisione viene da una commissione soltanto del Consiglio d'Europa, a cui partecipano piu' di quaranta stati, tra cui stati che non sono nella Ue, compresa la Bielorussia. sentenza non e' vincolante, quindi c'e' nessuna possibilita' di coercizione nei confronti del nostro Paese ci impedisca di tenere i crocifissi nelle aule. Ora il governo fara' ricorso: una volta accettato sara' discusso nella Grande camera che poi decidera': qualunque possa essere la decisione non ci sara' capacita' coercitiva".
Il capo del nostro Governo non ha detto le cose come stanno. precisa Emmanuela Bertucci, legale dell'Aduc:
1) quello del caso di specie e' un giudizio vero e proprio, conclusosi con sentenza che condanna accerta l'avvenuta violazione dell'art. 2 del protocollo numero uno e art. 9 della convenzione, e condanna l'Italia al pagamento alla reclamante di 5.000 euro di danni morali;
2) non e' vero che viene da una commissione composta da 40 stati... viene da una camera, composta da sette giudici:
Françoise Tulkens (Belgium), President, Ireneu Cabral Barreto (Portugal), Vladimiro Zagrebelsky (Italy), Danutė Jočienė (Lithuania), Dragoljub Popović (Serbia), András Sajó (Hungary), Işıl Karakaş (Turkey), judges,
3) L'Italia ha 3 mesi per proporre appello alla grand chamber, decorsi inutilmente i quali la sentenza e' definitiva.
4) e' vero che la sentenza e' per un verso carta straccia, nel senso che l'Italia deve pagare alla signora i suoi 5.000 euro,ma non e' obbligata a togliere il crocifisso, la sentenza non obbliga l'Italia a farlo, accerta che il comportamento e' in violazione della convenzione
Lo scenario possibile e' questo: lia continua a tenere i crocifissi, i singoli continuano ad adire la corte dei diritti dell'uomo e ogni volta l'italia verra' condannata dalla Corte dei diritti dell'uomo al pagamento dei risarcimenti del danno.

Fin qui il comunicato dell'ADUC
Ci chiediamo: ma l'Italia non ha sottoscritto la Convenzione Europea dei diritti dell'Uomo ove è stabilito:
Articolo 46 – Forza vincolante ed esecuzione delle sentenze
1. Le Alte Parti contraenti si impegnano a conformarsi alla sentenza definitiva della Corte per le controversie di cui sono parti.
2. La sentenza definitiva della Corte viene trasmessa al Comitato dei Ministri che ne controlla l’esecuzione.
Bene se l'Italia attraverso il suo governo non si conformerà a quanto stabilito dalla sentenza si creerà un continuo contenzioso con conseguente danno per5 i risarcimenti dovuti.... Corte dei Conti non avrà niente da dire?
enna
 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 7/11/2009, 18:46




http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/s.../almodovar.html

Il regista a Roma con la Cruz presenta il nuovo film, "Gli abbracci spezzati"
"La sentenza di Strasburgo ha una logica, in Spagna abbiamo risolto caso per caso"Almodovar, l'amore, la religione
"Il crocifisso? Un'icona pop"

Questa volta porta sul grande schermo due grandi storie d'amore
"Un omaggio al cinema, che ha la capacità di perfezionare la vita"
di MARIA PIA FUSCO



Almodovar con Penelope Cruz
ROMA - "Nella Spagna di oggi la scuola è multietnica e multireligiosa, in questo senso la sentenza della corte di Strasburgo sul crocefisso nelle scuole ha una sua logica. In Spagna ha creato gli stessi problemi che in Italia. Sono stati risolti caso per caso, cercando un accordo con i genitori, alcune scuole hanno tenuto il crocefisso, altre lo hanno eliminato". Pedro Almodovar, a Roma con Penelope Cruz - mentre posavano per i fotografi a Fontana di Trevi hanno fatto rivivere alla folla di turisti momenti gloriosi da "dolce vita" - per l'uscita di Gli abbracci spezzati (il 13 novembre, oltre 300 copie) entra nel dibattito religioso anche perché nel film il crocefisso è molto presente sulle pareti delle varie case. "In realtà è presente in tutto il mio cinema come elemento decorativo, esente da riferimenti cattolici. Per me il crocefisso appartiene all'iconografia pop, come il cuore trafitto, e come elemento pop mi piace moltissimo", dice.

Nel film i crocefissi "sono oggetti che Judit, il personaggio di Bianca Portillo, comprava nei viaggi con l'uomo che amava, li appende per mantenere il ricordo. Gli abbracci spezzati è un film romantico, racconta due grandi storie d'amore, quella di folle passione tra un uomo e una donna e il rapporto tra un padre e un figlio, un padre onnipotente che divora il figlio, uno dei tanti uomini che abusano del loro potere", dice.

Nel film il passato, gli anni Novanta, si intreccia al presente e l'identità dei personaggi si moltiplica nell'ambiguità. Il protagonista è un regista (Lluis Homar) che, dopo un incidente in cui perde la vista e la donna amata (Lena, Penelope Cruz), cambia lavoro e nome, da Mateo Blanco diventa lo scrittore Henry Caine. L'apparente tranquillità della sua vita si spezza quando qualcuno lo constringe a rivivere il passato e la tragedia dell'incidente.

Ancora una volta Almodovar rappresenta un nucleo di persone che nel film "è tenuto insieme da Judit. La sua grande opera è quella di costruire una famiglia senza che i membri lo sappiano. Per questo funziona". Una famiglia "almodovariana", un aggettivo che il regista accetta ma non troppo. "Non quando è legato agli scandali erotico-sessuali che coinvolgono uomini di potere in Italia ma anche in Spagna. Diversamente da loro, i miei personaggi sono trattati con grande libertà morale, ma anche con profonda onestà". Non a caso, secondo Almodovar, "il cinema ha la possibilità di perfezionare la vita. L'ho capito dopo aver visto Gli abbracci spezzati finito, mi sono reso conto di aver espresso tutto il mio amore per il cinema, come spettatore e come autore".

(...)
 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 9/11/2009, 10:31




www.uaar.it/news/2009/11/08/dilaga-...pro-crocifisso/

Dilaga l’isteria pro-crocifisso

Non si va certo leggeri, in Italia, nel criticare la sentenza della Corte Europea dei diritti dell’Uomo e coloro che l’hanno apprezzata. Paradossalmente ma non troppo, alla fine i toni più sobri sono quelli delle gerarchie ecclesiastiche. Certo, anche su Avvenire non si scherza: oggi un articolo di Pier Giorgio Liverani era intitolato in maniera significativa Espulso il Fondatore, intendendo con tale definizione Gesù Cristo: “Colui che inventò la laicità fondandola su un principio razionale”, un “simbolo della (vera) laicità valido per tutti gli uomini, atei compresi”, platealmente contrapposto agli “ingiusti laici fondamentalisti”.
Nel frattempo aumenta il numero dei sindaci che vogliono multare con 500 euro chi toglie il crocifisso: da quello di Ostra Vetere (AN, a capo di una giunta di centrodestra) a quello di Scarlino (GR, a capo di una giunta di centrosinistra). Nessuna multa invece per chi, come Lotta Studentesca (movimento vicino a Forza Nuova), con un atto di forza ha appeso ieri centinaia di crocifissi in alcune scuole di Roma: secondo il loro portavoce, il crocifisso sarebe “un simbolo chiave in cui si identificano centinaia di migliaia di studenti italiani ai quali verrebbe certamente commessa una violenza e per i quali verrebbe violato un diritto assoluto”.
Ancora più fanatici i promotori di un gruppo su Facebook dall’evangelico nome di "Tu stacchi il crocefisso dal muro? Io ti stacco le mani!" (1), che ha già riscosso l’adesione di oltre 14.000 membri. Gli ha risposto, molto più civilmente, il gruppo "No al crocefisso nelle scuole" (2): chissà se l’utilizzare toni più moderati ha, in Italia, ancora qualche speranza di successo. Non si direbbe, stando a quanto accaduto questo pomeriggio. Domenica in Arena (RAI 1) e Domenica Cinque (Canale 5) hanno dedicato un approfondimento alla sentenza della Corte Europea. E’ stata data la parola al socio UAAR che ha dato origine al ricorso: assieme ai propri figli ha testimoniato le minacce, anche di morte, ricevute negli anni per la semplice ragione di chiedere uno stato laico e civile. A Domenica Cinque era presente in studio anche Isabella Cazzoli, del Comitato di coordinamento UAAR, ingiuriata con veemenza da Sgarbi che nella trasmissione dovrebbe rivestire la figura di “arbitro”. In entrambe le circostanze i conduttori (rispettivamente Massimo Giletti e Barbara D’Urso) hanno mantenuto un atteggiamento fazioso: a Domenica Cinque la trasmissione è degenerata poi in una vera e propria bolgia, con cori da stadio dei sostenitori del crocifisso e Daniela Santanchè a definire “pedofilo” Maometto.

(1) www.facebook.com/group.php?gid=5578...1.2081508582..1

(2) www.facebook.com/group.php?gid=168679582950

www.uaar.it/news/2009/11/07/dibatti...si-primocanale/

Dibattito sui crocifissi a “Primocanale”
E’ stato pubblicato sul canale UAARit di YouTube* il confronto tra Isabella Cazzoli (tesoriera nazionale dell’Uaar), don Silvio Grilli della curia di Genova e il teologo Peppino Orlando sulla sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo che vieta la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche. Il dibattito è andato in onda su Primopiano di Primocanale (TV di Genova) il 4 novembre 2009.

* www.youtube.com/user/uaarit

Prima parte: www.youtube.com/user/uaarit#p/c/1D0...A/5/ucgJ4vc5KI0
seconda parte: www.youtube.com/watch?v=Zr41IvWa0aA

-------------------------------------------------
news aggiunta il 16 02 2010, risalente al novembre scorso:

www.uaar.it/news/2009/11/09/sondaggi-sui-crocifissi/

Sondaggi sui crocifissi

Dopo la bolgia di ieri a Domenica Cinque (il video è ora disponibile su YouTube), oggi il Corriere della Sera ha pubblicato un sondaggio dal quale emerge che l’84% degli italiani sarebbe favorevole al crocifisso a scuola. “Il favore”, rileva l’inchiesta condotta da Renato Mannheimer, “è maggiore tra i più anziani, tra coloro che posseggono titoli di studio medio-bassi, tra chi abita nelle regioni meridionali e nelle isole, tra chi vota per il centrodestra”. I risultati, si sottolinea, evidenziano “come la motivazione non sia esclusivamente legata ad argomenti religiosi, ma che, viceversa, attribuisce alla Croce la capacità di rappresentare le nostre tradizioni e la nostra cultura”. Un’altra inchiesta, realizzata dal Corriere del Veneto, mostra come il 77% dei veneti sia favorevole all’esposizione del simbolo cattolico: significativo che “quasi il 32% dei giovani dai 18 ai 34 anni toglierebbe il crocifisso dai muri delle scuole, contro il 15% degli «over 50»”. Il cambiamento generazionale sarebbe confermato dai sondaggi effettuati online sui siti dei tre più importanti quotidiani italiani (gli internauti sono più giovani rispetto alla media): a favore della sentenza di Strasburgo si sta esprimendo il 76% dei votanti su Corriere.it, il 63% su Repubblica.it, il 56% su La Stampa.it.
per vedere i collegamenti cliccare sul link a inizio messaggio, ndr

Edited by Felipe-bis - 16/2/2010, 14:11
 
Top
Ashmael
view post Posted on 9/11/2009, 11:50




Cattolicamente corretto e islamicamente scorretto... Insomma, per me islam e cattolicesimo sono entrambe religioni da buttare nel cestino della storia. Quanto al crocefisso, non si sono mai sentite tante bestialità in così poco tempo, ad opera degli isterici difensori dello stesso, per una sentenza che riguardava il crocefisso NELLE SCUOLE, e basta.
 
Top
Ashmael
view post Posted on 9/11/2009, 12:57




http://rainbowman56.wordpress.com/2009/11/...imate-crucifix/

Mettiamoci una croce sulle lagne dei paladini del crocifisso
 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 10/11/2009, 11:50




http://www.resistenzalaica.it/index.php?op...d=1724&Itemid=1

Sulla sentenza della corte Europea
Matteo Silvestrini, pastore
lunedì 09 novembre 2009
postato da enna

dal blog di don Franco Barbero

In sè la sentenza è ovvia e quasi un atto dovuto : il simbolo per eccellenza di una confessione religiosa, anche se maggioritaria, non può essere affisso nei muri di un'istituzione pubblica se si vuole istruire le giovani generazioni in un contesto laico e pluralista.
Ho poi letto cose aberranti, sia negli interventi pubblici dei politici di ogni bordo, sia nei forum della gente comune. Si amalgamano l'Islam (che non c'entre niente), la debolezza delle istituzioni europee nel difendere i sacri valori cristiani, il fatto che il crocefisso è inoffensivo, simbolo di italianità e stupidaggini varie che servono solo a mostrare come l'Italia sia un paese provincialotto, clericale e confessionalista.

Intanto il crocifisso non è un simbolo cristiano, ma un simbolo cattolico. Altre confessioni cristiane lo considerano un oggetto blasfemo o un amuleto superstizioso. Nel XVI secolo i crocifissi furono tolti dalle Chiese passate alle Riforma, per motivi tutti religiosi.
Nella tradizione anglosassone non ci sono simboli religiosi nei luoghi pubblici, ricordate la polemica sulla proposta di certi fondamentalisti americani di mettrere i 10 comandamenti nelle aule dei tribunali, proposta chiaramente rifiutata.
I paesi latini passati per riforme laiche sostanziali non hanno alcun simbolo religioso nei luoghi pubblici.
Persino la Turchia di Ataturk aveva tolto qualsiasi simbolo islamico da tutti i luoghi pubblici e trasformato la moschea di Santa Sofia in museo....

E' offensivo per tutti gli italiani che non si riconoscono nella religione cattolica e nel crocefisso dire che questo è un simbolo di italianità, tradizionale e antico. Intanto non è antico perchè fu imposto dallo Stato fascista, per compiacere alle gerarchie ecclesiastiche. E' quindi il simbolo del connubio tra Stato e Gerarchia cattolica per imporre un'egemonia culturale alle masse popolari. Per di più è un simbolo stereotipato e francamente kitsch. Tra l'altro, in quanto cristiani, dovremmo essere scioccati dal fatto che si usa la croce di Gesù per meri fini politici e tradizionalisti.

Si sono tirate in ballo anche le supposte radici cristiane dell'Europa. In quanto cristiano mi piacerebbe che non fossero tanto le radici, ma piuttosto i frutti che siano evangelici. Leggete il vangelo e poi l'attualità politica e ditemi che cosa c'è di cristiano nella nostra società? Forse la sola cosa cristiana che abbiamo sono proprio i valori di laicità, di rispetto per gli altri, di libertà di coscienza, di responsabilità individuale, di regole istituzionali rispettate da tutti. Tutte cose che appartengono ai valori liberali e laici dell'Europa, ma che fanno difetto nella società italiana e massimamente nella Chiesa Cattolica!

Il crocefisso è simbolo di una religiosità fatta di superstizione, di calcolo politico, di apparenza, di gente che alla mattina va in chiesa e alla sera va a trans, che la domenica va al family day e al lunedì si scopa la segretaria, che difende la famiglia tradizionale, ma solo a parole, che non vuole legiferare per le coppie di fatto, chè tanto coi soldi che prendono dai contribuenti, le loro coppie di fatto non hanno bisogno di tutele giuridiche.

C'è un legame tra il non capire che l'imposizione del crocifisso nei luoghi pubblici non rispetta la libertà individuale e il degrado etico e democratico di questa Italia provincialotta e sempre meno civile. E forse c'è anche un legame col degrado economico, perchè anche l'economia se vuole funzionare bene deve seguire principi etici e liberali. Molti investitori stranieri rinunciano a investire in Italia proprio a causa della mancanza di etica e di trasparenza. Togliere i crocifissi sarebbe già forse un indizio che in Italia non ci sono più privilegi di sorta e che le leggi e le sentenze sono rispettate. Ma credo che non mi farò illusioni. Tenetevi i vostri crocifissi, simboli di italianità e della cultura italiana !


---------------------------------------------------------------

http://www.uaar.it/news/2009/11/10/crocifi...i-ancora-campo/

Crocifisso, cardinali ancora in campo

Il timore che la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha detto ‘no’ ai crocifissi nelle aule scolastiche (in seguito a un ricorso presentato da una socia UAAR sostenuta dall’associazione) possa essere effetivamente applicata o addirittura essere estesa ad altri paesi europei sta suscitando forti preoccupazioni nel mondo ecclesiastico. In Italia si è assistito, ancora ieri, agli interventi del cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna (”Togliete pure il crocifisso dai muri, togliete anche questo ricordo e l’uomo non potrà che avere un profondo disprezzo di se stesso. Non lasciamoci ingannare dalla retorica della giustizia, dei diritti, e da simili cose. Sono orpelli. Perché il Vangelo nasce nel cuore dell’uomo nel momento in cui la notte di Natale quattro sporchi e maleodoranti pastori si sono stupiti di come Dio si prendesse cura di loro”) e dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente CEI e arcivescovo di Genova (E’ una “sentenza alquanto surreale, nei confronti della quale bene ha fatto il Governo ad annunciare ricorso. Lungi infatti dal minacciare le responsabilità educative della famiglia e quelle laiche di ogni Stato moderno, il crocifisso nella molteplicità dei suoi significati può suggerire solo valori positivi di inclusione, di comprensione reciproca, in ultima istanza di amore vicendevole. Il sorprendente pronunciamento deve fare riflettere su una certa ideologia che non rinuncia a fare capolino nelle circostanze più delicate della vita continentale, quella di un laicismo per cui la neutralità coinciderebbe con l’assenza di valori, mentre la religione sarebbe necessariamente di parte. Ma una simile posizione, oltre ad essere un’impostura, non è mai stata espressa dalla storia e neppure dalla volontà politica degli europei. C’è piuttosto l’obbligo di registrare qui il tentativo di rivalsa che esigue minoranze culturali, servendosi del volto apparentemente impersonale della burocrazia comunitaria, perseguono sulle libere determinazioni dei popoli”).
 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 10/11/2009, 12:11




-------------------------------------------------------------------------------------------------

http://www.beppegrillo.it/2009/11/povero_c...i.html#comments

Povero Cristo in mano a Berlusconi


di Paolo Farinella, prete
"I giornali del giorno 5 novembre 2009, riportano la foto di Berlusconi che tiene in mano un Crocifisso, abbastanza grande. Le cronache dicono che glielo abbia dato il prete di Fossa, nell’ambito della consegna delle case. Se c’è una immagine blasfema è appunto questa: colui che ha varato una legge incivile contro i "cristi immigrati", che parla di "difesa dei valori cristiani". Un prete che consegna il crocifisso a Berlusconi è uno spergiuro come e peggio di lui. Povero Cristo! Difeso da una massa di ladroni che non solo lo beffeggiano, ma lo crocifiggono di nuovo con la benedizione del Vaticano, che per bocca del suo esimio segretario di Stato, ringrazia il governo per il ricorso che presenterà alla Corte di appello di Strasburgo.
Possiamo dire che c’è una nuova "Compagnia di Gesù" fatta di corrotti, di corruttori, di ladri, di evasori, di mafiosi, di alti prelati còrrei di blasfemìa e di indecenza, di atei opportunisti, di cultori di valori e radic(ch)i(o) cristiani … chi prepara la croce, chi la fune, chi i chiodi, chi le spine, chi l’aceto … e i sommi sacerdoti a fare spettacolo ad applaudire. Intanto sul "povero Cristo" di nome Stefano Cucchi, morto per mancanza di "nutrizione e idratazione", da nessuno è venuta una parola di condanna verso i colpevoli di omicidio, nemmeno dai monsignori che hanno gridato "assassino" al papà di Eluana Englaro.
Povero Cristo, difeso dai preti come suppellettile e raccoglitore di polvere nei luoghi pubblici e da tutti dimenticato come Uomo-Dio che accoglie tutti e dichiara che sono beati i poveri, i miti, coloro che piangono, i costruttori di pace, i perseguitati, gli affamati! Povero Cristo, difeso dagli adoratori del dio Po e di Odino che ne fanno un segno di civiltà, mentre lasciano morire di fame e di freddo poveri sventurati in cerca di uno scampolo di vita.
Povero Cristo, difeso dalla “ministra” Gelmini che trasforma il Crocifisso in un pezzo di tradizione “de noantri”, esattamente come la pizza, il pecorino, i tortellini. Povero Cristo, difeso da Bertone che lo mette sullo stesso piano delle zucche traforate.
Povero Cristo! Gli tocca ringraziare la Corte di Strasburgo, l’unica che si sia alzata in piedi per difenderlo dagli insulti di chi fa finta di onorarlo. Signore, pietà!
Guardando a quel Cristo che è il senso della mia vita di uomo e di prete, ho la netta sensazione che dalla sua comoda posizione di inchiodato alla croce, dica: "Beati voi, difensori d’ufficio... beati voi che ho i piedi inchiodati, perché se fossi libero, un calcio ben assestato non ve lo leverebbe nessuno"."
 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 11/11/2009, 16:52




http://quotidianonet.ilsole24ore.com/polit...rocifisso.shtml

Giù le mani
dal crocifisso
Ora Strasburgo
ci ripensa

Il testo: "Riconoscere il pieno diritto di tutti gli Stati membri a esporre anche simboli religiosi all’interno dei luoghi pubblici o delle sedi istituzionali, laddove tali simboli siano rappresentativi della tradizione e dell’identità di tutto il Paese"

Città del Vaticano, 11 novembre 2009 - "Riconoscere il pieno diritto di tutti gli Stati membri a esporre anche simboli religiosi all’interno dei luoghi pubblici o delle sedi istituzionali, laddove tali simboli siano rappresentativi della tradizione e dell’identità di tutto il Paese e dunque elementi unificanti dell’intera comunità nazionale, rispettosi dell’orientamento religioso di ciascun cittadino".



È stata presentata oggi al Parlamento europeo una dichiarazione scritta che prende spunto dalla recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sulla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche italiane. La dichiarazione (che per diventare pronunciamento ufficiale dell’Assemblea deve raccogliere entro tre mesi le firme della metà più uno dei 736 eurodeputati) afferma che "l’esposizione del crocifisso e di altri simboli religiosi nelle aule scolastiche, nei tribunali, negli uffici pubblici" rappresenta "una consuetudine e una tradizione propria di molti Paesi europei".



Il documento sostiene inoltre che l’esposizione di simboli della fede cristiana o di altre religioni non intende costituire una imposizione circa la libera scelta religiosa di ogni individuo né un "riferimento catechetico".

--------------
'sta faccenda finirà a schifiu, vedrete... <_<

--------------------------------

http://www.uaar.it/news/2009/11/10/aggiorn...dei-crocifissi/

Aggiornamenti sulla questione dei crocifissi
Due ore fa è andato in onda su Canale 5 un nuovo dibattito sul crocifisso, anche in questo caso condotto da Barbara D’Urso: vi hanno partecipato Daniela Santanché, Matteo Salvini, Piero Sansonetti, Marco Rizzo, un sacerdote e due esponenti UAAR, Isabella Cazzoli e Giorgio Villella. Giovedì l’UAAR organizzerà un incontro a Verona (1), con la partecipazione dello stesso Villella e di Massimo Albertin, protagonista della vicenda approdata con successo alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Il governo italiano ha nel frattempo precisato le ragioni che l’hanno spinto a chiedere il riesame della sentenza: sulla sua newsletter odierna (2) si può infatti leggere che “nell’ordinamento italiano l’esposizione del crocefisso è regolamentata dal decreto legislativo 297/1994 (Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado). Tali norme seguono la tradizione del nostro Paese e sono retaggio di norme più antiche, come il R.D. 26-4-1928 n. 1297 (’Approvazione del regolamento generale sui servizi dell’istruzione elementare’) ed il R.D. 30-4-1924 n. 965 (’Ordinamento interno delle Giunte e dei Regi istituti di istruzione media’). D’altra parte la nostra Costituzione in più punti considera il tema della religione, per es., negli art. 3, 8, 19; né va dimenticato quanto affermato dall’art. 7 circa i rapporti fra lo Stato e la Chiesa cattolica, regolati dai Patti Lateranensi, le cui modificazioni ‘accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale’”.
Alcuni riferimenti appaiono quantomeno fuori luogo (il 3, l’8 e il 19 sanciscono semmai l’uguaglianza e la libertà di chi cattolico non è), altri, come quello in chiusura, non si capisce che senso abbiano, poiché l’esposizione del crocifisso non è materia concordataria. Inoltre, almeno fino a oggi “la tradizione” non è mai stata considerata una valida argomentazione giuridica: quanto alle “norme più antiche”, come si può osservare risalgono a otto decenni fa e sono state emanate dal regime fascista. Infine, citando il testo unico il governo finisce per derubricare definitivamente il crocifisso a mera supellettile, peraltro nemmeno citata, salvo errori, all’interno del dispositivo.
Sempre dal punto di vista giuridico, infine, non accennano a fermarsi le sempre più fantasiose iniziative dei sindaci italiani a difesa della tradizione avita: l’ultima è di quello di Azzano Decimo (PN, Lega Nord) che intende avviare un censimento delle opinioni religiose dei cittadini stranieri. mandando la polizia casa per casa. Ne dà notizia l’ANSA.


1 www.uaar.it/node/1820
2 http://www.governo.it/GovernoInforma/Newsl..._newsletter.asp
3
 
Top
view post Posted on 13/11/2009, 14:46
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,961

Status:


http://www.uaar.it/news/2009/11/13/dopo-se...i-tutta-italia/

Dopo la sentenza sui crocifissi in classe, minacce e intimidazioni in tutta Italia

Gli atei italiani denunciano numerosi episodi persecutori e intimidatori giunti al loro indirizzo dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sull’illegittimità del crocifisso in classe. Tre croci, accompagnate dalla scritta «Cristo», sono state dipinte sulla recinzione della casa della famiglia promotrice dell’azione legale. L’Uaar ha ricevuto messaggi minatori e insulti via mail. Il gruppo Facebook Se stacchi il crocifisso ti stacco le mani ha raggiunto i quindicimila adepti. Crocifissi sono stati appesi sulla porta della sede Uaar di Treviso, insieme alla scritta: «la vostra ragione non cancellerà la nostra tradizione». E ieri, davanti alla sede del partito radicale romano, è esplosa una bomba carta. Come firma, di nuovo un crocifisso.
«Ci pare evidente - dichiara Raffaele Carcano, segretario nazionale dell’Uaar - che questi sono i frutti della gogna mediatica allestita dai vari La Russa, Sgarbi, Santanchè, Meluzzi, sindaci leghisti, tutta la compagnia tribale che ha da subito insultato senza ritegno chi ha solo provato a difendere un principio costituzionale. Adesso, gli stessi che si sono impegnati per quel diritto costituzionale si vedono limitati nella propria libertà». A loro, alla famiglia di Abano Terme al centro della vicenda, va la piena solidarietà di atei e agnostici italiani.
«Non possiamo fare a meno di rilevare il silenzio assordante delle gerarchie ecclesiastiche su questi episodi. - conclude Carcano - Per questo ci permettiamo di suggerire loro di condannarli in fretta: se veramente vogliono convincerci che il crocifisso è un simbolo d’amore non è tacendo che ci riusciranno. E soprattutto, non è tacendo che dovrebbero fare di fronte a chi è cattolico davvero e, magari, si aspetterebbe un altro tipo di dialettica sulla questione».

Comunicato stampa UAAR
 
Web  Top
Felipe-bis
view post Posted on 13/11/2009, 19:19




http://www.uaar.it/news/2009/11/11/crocifi...ora-caldissimo/

Crocifissi, il clima è ancora caldissimo
(per i collegamenti andare all'articolo cliccando sul link qui sopra, ndr)

Continuano senza apparente soluzione di continuità le polemiche sulla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, innescate dalla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha fatto seguito a un ricorso presentato da una socia UAAR con il sostegno dell’associazione. Un editoriale attribuibile al direttore è stato pubblicato su Famiglia Cristiana: nel testo si lamenta la scarsa conoscenza della storia da parte dei membri della Corte, sostenendo che “le radici cristiane sono così profonde che reciderle rende incomprensibile il patrimonio di cultura, storia, arte e valori del nostro Paese”. Il crocifisso, secondo il settimanale paolino, sarebbe “parte integrante della nostra identità di popolo. Parla al cuore dei credenti, ma allarga le braccia sulle sofferenze di ogni uomo e donna”: “senza i simboli più cari”, si ricorda, “ci si allontana dalla volontà popolare”, e la memoria sarebbe dunque “condannata all’”alzheimer civile”".
Sempre Famiglia Cristiana ha ospitato la lettera di una non credente, che ha ricordato che i cattolici “non sono i detentori assoluti del codice morale”. Le è stato risposto che le posizioni politiche degli esponenti cattolici non sono dettate dalla loro religione: “invece, il fare leggi giuste in nome della dignità della persona e dei suoi diritti è compito di ogni cittadino, credente o non credente”, e “teorizzare l’impossibilità di una morale oggettiva condivisibile, perché tutto è relativo, riduce la società a un insieme di individui o gruppi di individui” e “rende impossibile la società”.
Anche il papa parrebbe aver fatto oggi un accenno alla discussione del crocifisso, nel corso dell’udienza generale, invitando a pregare “perché tutti coloro che hanno a cuore un autentico umanesimo e il futuro dell’Europa sappiano riscoprire, apprezzare e difendere il ricco patrimonio culturale e religioso di questi secoli”. Secondo la diocesi di Padova, nel cui territorio ha avuto inizio l’iniziativa giuridica, il crocifisso “nei secoli è divenuto anche un simbolo umano, culturale, oltre che religioso”, e pertanto “riferimento etico e culturale per quanti – laicamente – in questo simbolo ritrovano quei valori universali che il Cristo crocifisso incarna, a favore di tutti e mai contro qualcuno”.
Prosegue anche la bagarre politica. A Trento, riporta La Voce del NordEst, il consigliere leghista Alessandro Savoi ha appeso di propria iniziativa un crocifisso in aula: si è dovuto sospendere la seduta per consentire la sua rimozione, ai sensi del regolamento vigente e per “evitare strumentalizzazioni”. A Taranto il consiglio comunalesi si riunirà venerdì per discutere un ordine del giorno anti-Strasburgo: secondo il proponente, il consigliere del Partito Democratico Raffaele Brunetti, la sentenza “non è altro che un’interpretazione contro la libertà religiosa aperta a tutti gli uomini”, perché il crocifisso “è dovunque simbolo di pace e amore tra gli uomini, e come tale parte integrante della cultura occidentale aperta a tutti gli uomini di razza e culture diverse”. A Genova un’analoga proposta da parte del centrodestra è stata invece bocciata prima ancora di essere posta in discussione.
Per allegerire la pesantezza della situazione si può ricorrere alla striscia di Stefano Disegni pubblicata sul Fatto Quotidiano che peraltro ricorda anche la campagna oneri avviata dall’UAAR: oppure, per chi è iscritto a Facebook, dare un’occhiata al gruppo La pizza margherita in aula è un simbolo della nostra tradizione, che ha già raggiunto quasi 9.000 membri (”Stando alla Gelmini il crocefisso dovrebbe rimanere in aula in quanto sarebbe ” un simbolo della nostra tradizione”. Vero!!! Giustissimo!!! Ma allora ci voglio pure qualcos’altro: 1 - La pizza; 2 - Foto ritratto di Moana Pozzi; 3 - Il busto del re (uno a caso)… “).
---------------------------------------------------------------------------------

http://www.uaar.it/news/2009/11/12/difesa-...ntari-italiani/

Difesa tripartisan del crocifisso da parte degli europarlamentari italiani

PDL, Lega, UDC e PD scendono in campo anche in Europa per difendere la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, messa in dubbio dalla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Al Parlamento europeo di Bruxelles hanno infatti presentato ieri una dichiarazione scritta nella quale si afferma che “l’esposizione del crocifisso e di altri simboli religiosi nelle aule scolastiche, nei tribunali, negli uffici pubblici” rappresenta “una consuetudine e una tradizione propria di molti Paesi europei”, e pertanto è indispensabile riconoscere “il pieno diritto di tutti gli Stati membri a esporre anche simboli religiosi all’interno dei luoghi pubblici o delle sedi istituzionali, laddove tali simboli siano rappresentativi della tradizione e dell’identità di tutto il Paese e dunque elementi unificanti dell’intera comunità nazionale, rispettosi dell’orientamento religioso di ciascun cittadino”.
La proposta è stata ufficiamente presentata da Mario Mauro e Sergio Silvestris (PDL), Gianni Pittella e David Sassoli (PD), Carlo Casini e Magdi Cristiano Allam (UDC), e da Mario Borghezio (Lega Nord). Assente l’IDV. Per diventare un pronunciamento ufficiale dell’euparlamento deve raccogliere entro tre mesi le firme di 369 parlamentari.
------------------------------------------------------------------------

http://www.uaar.it/news/2009/11/12/fini-es...ttolica-italia/

Fini esalta “laicità positiva” e identità cattolica dell’Italia

Oggi il presidente della Camera Gianfranco Fini, durante la presentazione nella Sala della Lupa a Montecitorio del documentario di Alberto Michelini “Credo” per il settimo anniversario della visita di papa Giovanni Paolo II in Parlamento, ha esaltato la figura di questo pontefice e si è espresso sul tema della laicità. Citando Giovanni Paolo II, Fini ha parlato della necessità di un legame “tra politica ed etica” pena lo scadimento in una “democrazia senza valori” che può degenerare in un “totalitarlismo aperto oppure subdolo” ed ha affermato che “il comune nemico della democrazia politica e della fede religiosa è rappresentato, oggi non meno di ieri, dal nichilismo, che annulla la dignità dell’uomo e calpesta i diritti della persona”.
Fini ha inoltre affermato che “nell’identità culturale dell’Italia non si può fare a meno di individuare il segno tangibile della presenza della Chiesa e del cattolicesimo”. Secondo Fini quindi la “laicità positiva” sta nel “riconoscimento del ruolo sociale e della dimensione pubblica della religione”.

----------------------------------------------------------

http://www.uaar.it/news/2009/11/12/crocifi...-intimidazioni/

Crocifisso, cominciano le intimidazioni

Questa mattina alcuni militanti di Lotta Studentesca, un gruppo di facinorosi vicini a Forza nuova, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Radicale a Roma, facendo scoppiare una bomba carta, lanciando volantini e affiggendo crocifissi. Questa sera è stata invece presa di mira la sede UAAR di Treviso: sulla porta è stato trovato un manifesto redatto da un gruppo di estrema destra con la scritta: “la vostra ragione non cancellerà la nostra tradizione”. Sopra il manifesto era stato affisso un crocifisso. L’UAAR, alcuni suoi esponenti e la famiglia promotrice dell’iniziativa legale davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo stanno altresì ricevendo diversi messaggi contenenti insulti e minacce.
In questo clima, la politica non sembra voler minimamente deflettere dall’appoggio pressoché incondizionato all’opinione delle gerarchie ecclesiastiche, secondo le quali il crocifisso deve rimanere nelle aule scolastiche. Michele Scandroglio e Roberto Cassinelli (PDL) hanno comunicato oggi di aver presentato un progetto di legge affinché “in tutti gli uffici pubblici e in tutte le aule delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado” siano affissi “il ritratto fotografico del Presidente della Repubblica e il crocifisso”.
Sull’argomento è tornato anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI, che ha auspicato “una riflessione seria” da parte dell’Europa: la sentenza di Strasburgo, a suo dire, rappresenta “un segnale di una direzione sbagliata sul suo cammino”. Bagnasco si è augurato “un pronunciamento istituzionale sul merito e sul metodo”. “Sentenziare in modo così astratto - ha concluso - a prescindere cioè dall’éthos di un popolo, non è un buon servizio a quel cammino europeo in cui noi vescovi crediamo profondamente, ma che deve avere un’anima spirituale”.
 
Top
Felipe-bis
view post Posted on 19/11/2009, 10:56




http://www.uaar.it/news/2009/11/18/tutte-o...omuni-italiani/

Tutte le ordinanze pro-crocifisso dei comuni italiani

L’UAAR sta monitorando le aministrazioni comunali italiani che hanno emesso (o che hanno annunciato di voler emettere) ordinanze in favore dell’esposizione del crocifisso, o acquistandone in una certa quantità per donarli alle scuole o multando coloro che li levassero dai muri. L’elenco provvisorio comprende Ascoli Piceno (AP), Ardea (RM), Asiago (VI), Badia Polesine (RO), Besana in Brianza (MB), Calsteldelci (RN), Cicciano (NA), Enna (EN), Fabbriche di Vallico (LU), Gallio (VI), Galzignano Terme (PD), Loreto (AN), Ostra Vetere (AN), Priverno (LT), Roana (VI), Rossano Veneto (VI), Saluggia (VC), Sassuolo (MO), Scarlino (GR), Sezzadio (AL), Trivolzio (PV), Zibello (PR). Chi fosse a conoscenza di altri episodi è cortesemente invitato a segnalarlo.
---------------------------------------------

http://www.uaar.it/news/2009/11/19/crocifi...davanti-scuole/

Crocifisso: Regione Marche si appella al buon senso, giovani della ‘Destra’ manifestano davanti a scuole

Il consiglio regionale delle Marche, a maggioranza di centrosinistra, ha approvato una mozione di sostegno all’esposizione del crocifisso nele aule scolastiche. Con riferimento alla recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, emanata in seguito a un ricorso promosso dall’UAAR, l’assemblea, secondo quanto riportato dall’agenzia ANSA (1), ha sostenuto che ”il buon senso non deve essere vittima del diritto”. La mozione impegna la giunta ad assumere ”iniziative che promuovano le tradizioni, la storia e la specificità culturale del nostro popolo che ha le sue radici nel cristianesimo e nel cattolicesimo”.
Nel frattempo Gioventù Italiana, il movimento giovanile de La Destra guidata da Francesco Storace, continua nelle manifestazioni pro-crocifisso davanti alle scuole. Dopo quello di Valdinievole (SI) (2), l’altra notte croci di legno, cartelli e manifesti sono stati affissi davanti a quattro licei di Bologna con lo scopo di sollecitare i presidi a “dare il buon esempio” e a “difendere l’identità italiana’”.

(1) http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/mar...1618445326.html

(2) http://www.gioventuitaliana.org/public/ind...id=726&Itemid=1

Edited by Felipe-bis - 25/11/2009, 15:32
 
Top
191 replies since 3/11/2009, 12:04   4830 views
  Share