Laici Libertari Anticlericali Forum

Strasburgo, dopo il no arriva il si al crocefisso in aule scolastiche, e le altre storie di crocifissi

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Alessandro Baoli
view post Posted on 13/6/2011, 20:12




Referendum e crocifissi ai seggi

L’appuntamento referendario è stata un’ulteriore occasione per chiedere la rimozione dei crocifissi dai seggi elettorali. A Falconara Marittima (AN) il socio UAAR Fiorenzo Nacciariti, non avendo ricevuto soddisfazione dal presidente di seggio, ha preferito non votare: “non si tratta di un fatto personale relativo alla discriminazione religiosa (o culturale) da me percepita, ma anche e principalmente del rispetto del supremo principio della laicità dello Stato”, ha dichiarato al Corriere Adriatico (1).
A Sulmona (AQ), un’altra socia UAAR, Liana Moca, ha trovato all’interno del seggio un’icona di Padre Pio e un quadretto della Madonna: forte del vademecum (2) realizzato dall’associazione, ha chiesto e ottenuto, scrive oggi Il Messaggero, che il presidente di seggio “girasse quadretto e santino”.
L’associazione

(1) http://sfoglia.corriereadriatico.it/Articolo?aId=1169361
(2) www.uaar.it/uaar/campagne/scrocifiggiamo/66.html

www.uaar.it/news/2011/06/13/referendum-crocifissi-seggi/
 
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Alessandro Baoli
view post Posted on 15/6/2011, 19:57




#entry318211516

Crocifissi a Montescudo (RN): proseguono le polemiche

Sono molti gli articoli sui media (1) relativi alla notizia dei crocifissi in una scuola di Montescudo (RN) (vedi link sopra, ndr) (2), e non riusciamo a riportarli tutti, anche su L’Avvenire compare un pezzo (3) che però, erroneamente, collega la decisione del preside alla pubblicazione della lettera sul nostro sito, inviata invece direttamente al dirigente scolastico da parte del genitore. Si moltiplicano le richieste di intervento a ministeri, provveditorati, diocesi e sindaci, per fare “piena luce sull’accaduto” (sic!).
Viene enfatizzato l’utilizzo del termine “feticci”, decontestualizzato dalla lettera, come spiega direttamente il genitore in un intervento (4) sul sito UAAR. Ci permettiamo a nostra volta un’arbitraria interpretazione: forse si intendevano come feticci tutti i simboli ad esclusione di quelli cattolici, che per definizione sono puri buoni e giusti.
Il dizionario restituisce uno dei significati di fetìccio [fe'titʧo]: [in senso figurato] persona o cosa che sia oggetto di culto fanatico o di stima esagerata. Già.
Tornando all’argomento del contendere, possono essere fatte alcune considerazioni: in un caleidoscopico e fumoso assemblaggio terminologico, il crocifisso viene costretto a trasformarsi in cartoncino colorato, lavoro dei bambini, dono del parroco, simbolo religioso, foto artistica, santino, certamente a voler rafforzare l’idea, poco cristiana, che sia un qualcosa utilizzabile in tutte le occasioni e incarnato (o incartonato?) forzosamente in tutti e ovunque, quel “tanto non fa male a nessuno” unito alla definizione di “indifferente”, sembra rendere felice molta chiesa organizzata (ma non altrettanti cattolici); è poi singolare la frequente accusa, in altre circostanze, di “strumentalizzare i bambini” da parte della chiesa che in ciò si è dimostrata sovrana pure questa volta; per quanto riguarda l’aspetto “culturale” milioni di atei e agnostici sono conoscitori di arte e storia, apprezzandone, come tali, le manifestazioni del pensiero e della bellezza.
E’ certamente difficilissimo, in un confronto impari, riuscire a spiegare che si richiede riflessione non solo sulla presenza di simboli religiosi in sé quanto sulla, pare, ineliminibale pervasività del potere clericale in ogni ambito del vivere, posta come obbligatoria anche a chi non la desidera o non ne ha bisogno.
Ma lo stesso Benedetto XVI ammonisce proprio in questi giorni che “serve una nuova evangelizzazione” educando a questo i bambini “fin da piccoli”. Può contare indubitabilmente su un esercito di esecutori.
Tutto questo, forse non a caso, alla vigilia della visita papale a San Marino e nel Montefeltro, già pubblicizzata da giorni; anche all’uscita del casello autostradale campeggia, su un totem pubblicitario, l’immagine del papa che saluta (secondo alcuni minacciosamente), forse a ricordarci che i pedaggi non finiscono mai.
Il circolo UAAR di Rimini
Spett.le Redazione di Avvenire,
se mi è consentito, vorrei apportare delle precisazioni all’articolo da Voi pubblicato. Poichè ho già risposto esaurientemente sui fatti svolti, compreso lo spiacevole errore di copiatura per cui non è apparsa la mia firma, la presente sarà breve. Perché dovrei avere problemi a dire ciò che penso apertamente? Non è già diventato reato vero?
Come già chiarito in merito ai “feticci”: …”decontestualizzato il termine colpisce, ma vorrei ricollocarlo al suo posto: “..il che permetterebbe a tutti di appendere i propri feticci e di fare sfoggio delle preferenze personali”. In effetti forse avrei dovuto ampliare il concetto, errore mio. “A tutti” non significa ai cattolici, ma significa appunto “a tutti”, all’insegnante comunista di appendere falce e martello, all’insegnante indiano di appendere la dea Calì, al rivoluzionario di appendere l’immagine di Che Guevara, a quello Woodoo di appendere una testa di gallina e via dicendo, compresi i docenti atei che si sentirebbero autorizzati ad appende i loghi delle associazioni umanitarie, le uniche che si rivolgono davvero a tutti, senza distinzione di razza, religione ecc..ecc.. O tutti o nessuno!” .
La protesta non era anonima, è stata inviata firmata al dirigente scolastico. Non sta a me rispondere per la decisione da lui presa, decisione che ovviamente condivido.
La precisazione che più mi preme è che i lavori non erano stati eseguiti in classe durante l’anno scolastico e che tutti i lavori dei bambini sono regolarmente affissi alle pareti, così come i crocifissi facenti parte dell’arredamento scolastico fornito dall’amministrazione comunale.
Libertà ed identità di tutti non dovrebbe significare che ai credenti tutto sia permesso mentre gli altri devono rispettare le regole. Se si ritiene lecito che alcuni insegnanti appendano in classe oggetti personali, perché di dono del parroco alle maestre ha parlato una delle insegnanti, allora si dovrà ritener lecito che lo facciano tutti. Se il Ministro decreterà che ogni insegnante è libero di esprimere i propri ideali religiosi, filosofici ecc appendendo materiale personale in classe, tutti, ma proprio tutti saranno liberi di approfittarne.
Distinti saluti
Gabriella Bertuccioli

(1) www.romagnaoggi.it/rimini/2011/6/14/196121/
(2) http://riminiuaar.wordpress.com/2011/06/11...fissi-a-scuola/
(3) http://riminiuaar.files.wordpress.com/2011...ire14062011.jpg
(4) http://www.uaar.it/news/2011/06/15/2011/06...sui-crocifissi/


http://www.uaar.it/news/2011/06/15/crocifi...uono-polemiche/
 
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Alessandro Baoli
view post Posted on 16/6/2011, 18:03




PROGETTO DI LEGGE PRESENTATO IN COMMISSIONE CULTURA DEL CONSIGLIO REGIONALE
Lega, la provocazione: «Crocifisso obbligatorio in edifici della Regione»
Previste multe da 120 a 1200 euro per gli inadempienti. Pizzul, Pd: «Da cristiano provo un grande imbarazzo»

MILANO - E' iniziato giovedì pomeriggio, in commissione Cultura del consiglio regionale, l'esame di un progetto di legge presentato dalla Lega Nord per imporre che il crocifisso sia esposto in tutti gli edifici di proprietà della Regione Lombardia. Se per i leghisti una nuova legge in materia sancirebbe la difesa di valori identitari, per il Partito Democratico l'iniziativa è solo strumentale. «Questo progetto di legge - ha sostenuto il primo firmatario, Alessandro Marelli - intende salvaguardare, in linea con lo Statuto di autonomia, uno dei simboli della nostra storia e della nostra identità, della nostra cultura e della nostra tradizione. Promuove i valori del cristianesimo, i principi su cui poggia la cultura europea e la stessa civiltà occidentale».
PIZZUL: STRUMENTALIZZAZIONE - «Da cristiano provo un grande imbarazzo a commentare questo progetto di legge - ha replicato Fabio Pizzul, Pd -. Perché nel testo viene data una rappresentazione del crocifisso puramente simbolico-culturale, spogliandolo di fatto della sua valenza fortemente religiosa. Inoltre da un punto di vista amministrativo le sentenze riportate nel documento, al contrario di ciò che sostengono i miei colleghi della Lega, sanciscono il diritto di esporre il crocifisso senza alcun riferimento all’obbligo. Non si strumentalizza un simbolo importante come il crocefisso». Con ogni probabilità sarà per primo un comitato ristretto istituito nell'ambito della commissione Cultura ad affrontare in modo più approfondito l'esame della proposta.

SANZIONI PER GLI INADEMPIENTI - Nel progetto di legge protocollato con il numero 74, presentato durante la riunione della VII Commissione cultura in Consiglio regionale lombardo, si impone l'obbligo di appendere in tutte le sedi dell'istituzione regionale l'icona religiosa: in quattro articoli sono riassunti il valore culturale del crocifisso quale «simbolo della nostra civiltà, della nostra identità, della cultura», vengono riportate sinteticamente le sentenze emesse dalla giurisprudenza italiana ed europea in questo ambito, ed infine, il valore dell'ammenda per gli inadempienti, una sanzione amministrativa pecuniaria che va da un minimo di 120 a un massimo di 1200 euro.

CIVATI: SAREBBE SUBITO IMPUGNATO - «C’è una bella differenza tra esposizione e imposizione - sottolinea il consigliere regionale Pd Giuseppe Civati -: è del tutto evidente la strumentalità del progetto di legge con la certezza che, se approvato, sarebbe immediatamente impugnato. Si basa infatti sulla forzata e ingiustificata estensione della giurisprudenza richiamata nel testo, oltre che su una concezione delle istituzioni pubbliche che contrasta perfettamente con la laicità dello Stato, quella cioè che garantisce ciascuno nella propria credenza religiosa».

Redazione online
16 giugno 2011
http://milano.corriere.it/milano/notizie/p...882689215.shtml
 
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Alessandro Baoli
view post Posted on 24/6/2011, 17:10




Scanderebech (UDC): “legge nazionale per imporre crocifisso in tutti gli uffici pubblici”


Il deputato Deodato Scanderebech (UDC) ha recentemente dichiarato in una nota, rilanciata anche da L’Espresso, che dopo la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sul ‘caso Lautsi’ promosso in sede europea dall’UAAR (Ultimissima del 18 marzo*), “è obbligatoria una normativa nazionale”. Una legge che “obbliga ad esporre il crocifisso in ogni ufficio pubblico”. Secondo Scanderebech, il crocifisso “più che un simbolo religioso è anche espressione per l’Italia tutta di civiltà e di cultura cristiana di libertà e di accoglienza”. Quindi avverte “non sono ammesse fughe in avanti di partiti o enti singoli territoriali, come accaduto in questi giorni in Lombardia”, dice alludendo alla proposta presentata presso la regione lombarda (vedi sopra,ndr). Il deputato ha quindi intenzione di presentare, insieme ad altri, “una proposta di legge mirata a ottenere l’esposizione obbligatoria del crocifisso in tutti gli uffici pubblici”. Perché il crocifisso “è simbolo della tradizione cristiana che è presente nella vita di tutti i cittadini italiani, a prescindere dal loro credo religioso e dalla libertà di culto che la Costituzione italiana garantisce”, aggiunge. Ma il deputato non si ferma qui: “chiunque rimuove in odio ad esso l’emblema della croce o del crocifisso dal pubblico ufficio nel quale sia esposto o lo vilipende, sarà punito con una piccola ammenda, che raddoppia se recidivo”.
* www.uaar.it/news/2011/03/18/crocifisso-cedu-assolve-italia/
Valentino Salvatore

http://www.uaar.it/news/2011/06/24/scander...ffici-pubblici/
 
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Alessandro Baoli
view post Posted on 14/7/2011, 06:37




INTERNI
La Lega vuole il crocifisso alla Camera

13 luglio 2011
Annuncio choc del Carroccio

Lontani i tempi in cui la Lega Nord sposava futuri ministri con avveniristici riti celtici: da quando il Carroccio si è accorto che il suo elettorato è più o meno quello che nella Prima Repubblica votava la Democrazia Cristiana, non perde un colpo per allinearsi ai desiderata Vaticani: soprattutto in questa fase di morte del berlusconismo. Così, non deve affatto stupire l’ultima boutade in salsa padana: visto che è sempre molto utile essere più papisti del Papa, nonostante nessuno lo avesse chiesto, la Lega lo propone. “Crocefisso nell’aula di Montecitorio, subito”.

IL CROCIFISSO A MONTECITORIO – La proposta arriva come un fulmine a ciel sereno proprio mentre in Parlamento si discute la manovra di bilancio che dovrebbe salvare l’Italia dalle speculazioni internazionali. Evidentemente la Lega pensa – o forse sa – che servirà un miracolo per salvare il paese. Così, si attrezzano.



La Lega Nord chiede l’esposizione del crocifisso all’interno della sede dell’Aula della Camera dei deputati. A porre la richiesta in una lettera inviata al presidente e al segretario generale della Camera dei deputati, sono alcuni deputati della Lega Nord, primi firmatari Maurizio Fugatti e Giovanna Negro. “Con sentenza definitiva del 18 marzo 2011 – spiega Fugatti – la Corte Europea dei diritti dell’uomo, riguardo all’esposizione del crocifisso negli edifici pubblici, ha accolto il ricorso dell’Italia stabilendo con estrema chiarezza che l’esposizione del crocifisso non costituisce alcuna violazione alla libertà religiosa, ma è il riflesso della cultura cattolica, maggioritaria nel Paese”.

In effetti la Corte Europea ha stabilito che l’esposizione negli uffici pubblici del crocifisso non viola alcun diritto dei cittadini; da qui, però, a metterlo anche all’interno degli uffici dove vengono create le leggi che regolano la vita comune di tutti noi, ce ne passa. In ogni caso, la Lega lo propone.

PILASTRO DELL’EUROPA – Rivendicandola anche come una conquista di civiltà.

“Il Consiglio di Stato ha rilevato che ‘la Costituzione repubblicana, pur assicurando pari libertà a tutte le confessioni religiose, non prescrive alcun divieto all’esposizione nei pubblici uffici di un simbolo che, come quello del Crocifisso, per i principi che evoca [...] fa parte del patrimonio storico’ – prosegue la nota del Carroccio – Sarebbe quindi un errore imperdonabile per il nostro Paese ignorare da dove deriva la sua stessa democrazia”. “È infatti innegabile – conclude Fugatti – che sia proprio la tradizione cristiana ad aver consegnato alla storia il moderno concetto di persona, cioè dell’individuo che in quanto tale, prima ancora di essere cittadino, è portatore di dignità e di diritti”.



Impossibile non vedere una decisa strizzata d’occhio a chi propone appunto la cultura giudaico-cristiana come un pilastro dell’Europa, ovvero, appunto il Vaticano a guida Ratzinger; impossibile non vedere l’ulteriore scivolamento del Carroccio verso posizioni gradite alla Curia. Come d’altronde la tiepidezza sui recenti referendum, che la Chiesa ha addirittura avversato in un caso (quello dell’acqua pubblica), deve essere stata abbastanza gradita in Vaticano. Ora, col Crocifisso a Montecitorio, se venisse approvato, si arriverebbe ad un’alleanza conclamata: in barba alle parole di Papa Giovanni Paolo II che aveva ringraziato il potere secolare per aver liberato quello religioso dalla pesantezza degli affari terreni.

http://www.giornalettismo.com/archives/133...so-alla-camera/
 
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Alessandro Baoli
view post Posted on 21/7/2011, 20:48




Regione Lombardia, sì della commissione cultura a crocifisso negli uffici pubblici

Approvato dalla Commissione Cultura della Regione Lombardia il progetto di legge presentato dalla Lega Nord che impone il crocifisso negli uffici regionali, in particolare nelle sale istituzionali e negli ingressi (Ultimissima del 16 giugno). Hanno votato a favore Pdl e Lega, mentre le opposizioni – compreso il Pd – contro. I cattolici del Partito Democratico evidenziano i “possibili problemi costituzionali e istituzionali” della normativa e per contestano la “generica definizione del crocifisso come simbolo storico-culturale” che rischia di “depotenziarne il significato e di trasformarlo in una sorta di suppellettile legato alla tradizione”. Critico anche Giulio Cavalli (Sel), che parla di “cattolicesimo da marciapiede”, “medievale e preoccupante passo avanti nel campo del feticismo religioso”. E annuncia provocatoriamente, in caso di approvazione definitiva della norma, l’esposizione dell’immagine di Santa Sarah, protettrice dei rom.
Dal canto suo il promotore, il consigliere leghista Alessandro Marelli, parla di “battaglia di civiltà” e di “difesa dei nostri valori”. La legge stanzia inoltre 2.500 euro per l’acquisto dei crocifissi.
Valentino Salvatore

http://www.uaar.it/news/2011/07/21/regione...ffici-pubblici/
 
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Alessandro Baoli
view post Posted on 25/7/2011, 19:54




Nel documento di Breivik un riferimento al caso “Lautsi vs Italy”

Prima di compiere gli attentati di Oslo Anders Behring Breivik ha diffuso online un documento, scritto in inglese, lungo più di millecinquecento pagine. La maggior parte del testo è dedicata alla lotta contro l’islam e alla necessità di ricostruire entro il 2083 un’Europa cristiana, quale era stata fino a qualche decennio fa. Il documento di Breivik ‘accoglie con favore gli atei e gli agnostici nella futura Europa, ma solo coloro che accettano l’importanza culturale del cristianesimo: ‘atei devoti’, insomma, tanto che il documento riporta con attenzione alcune prese di posizione di Oriana Fallaci. Pollice verso, invece, per “marxisti, umanisti suicidari, cinici carrieristi e globalisti capitalisti”. Se la prende in particolare con Dawkins e sostiene che, comunque, “anche gli atei più determinati ritornano a Cristo negli ultimi giorni di vita”.
Simbolo della rinascita europea sarà la croce. Il testo contiene anche un riferimento all’iniziativa legale contro la presenza dei crocifissi negli edifici pubblici promossa da Soile Lautsi e la famiglia Albertin, e sostenuta dall’UAAR. Breivik scrive che, dopo la sentenza “marxista” emanata in primo grado dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, “una grande maggioranza di italiani si è opposta alla sentenza. Molti leader hanno ordinato croci per distribuirle e affiggerle negli edifici pubblici. Non perché sono improvvisamente diventati più religiosi, ma perché la croce è il più importante simbolo storico e culturale. La croce è l’Europa”.
Raffaele Carcano

http://www.uaar.it/news/2011/07/24/nel-doc...o-lautsi-italy/
 
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machineslot
view post Posted on 26/7/2011, 18:03




Credo che il crocifisso, come altri simboli religiosi, debba essere considerato come tale e non influenza l'educazione religiosa, che si deve basare su principi ben diversi, come per ideali spirituali e testimonianze storiche nonchè esperienze personali. Decisione giusta.
 
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view post Posted on 26/7/2011, 18:46
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Come tale come?
 
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Alessandro Baoli
view post Posted on 3/8/2011, 20:13




World Trade Center, American Atheists chiede memoriale anche per atei: “Solo una croce è discriminazione”

L’associazione statunitense American Atheists, riporta l’Examiner, ha presentato un esposto alla Corte Suprema dello Stato di New York chiedendo un trattamento equo da parte del National September 11 Memorial and Museum. In sostanza, se nel memoriale con annesso museo sarà posizionata solo una croce, domandano che si debba inserire anche un memoriale dedicato ai non credenti morti nell’attentato, stimati a circa 500. L’associazione aveva proposto di finanziare il memoriale per i non credenti, ma non ha ricevuto riscontri: per questo ha scelto la via giudiziaria. Scegliere solo la croce come simbolo per ricordare i morti, spiega American Atheists, è una discriminazione verso tutti i non cristiani e una violazione della Costituzione statunitense.
Valentino Salvatore

http://www.uaar.it/news/2011/07/26/world-t...iscriminazione/

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World Trade Center: l’Osservatore Romano difende la croce

L’iniziativa degli atei USA contro l’esclusiva presenza della croce nel memoriale del World Trade Center (vedi sopra) è stata commentata dall’Osservatore Romano. Il quotidiano della Santa Sede ha citato l’opinione di padre Brian Jordan, il francescano che funge da ‘cappellano’ per gli operai impegnati nella ricostruzione: secondo il religioso, la croce è simbolo “di consolazione e di conforto per coloro che hanno perso i propri cari”, ed è altresì stata “anche speranza e sostegno per i sopravvissuti e specialmente per coloro che sono stati impegnati nei soccorsi, per i vigili del fuoco, per i poliziotti, per gli operai addetti alla ricostruzione e per molti altri”.
Raffaele Carcano

http://www.uaar.it/news/2011/08/02/world-t...fende-la-croce/
 
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Alessandro Baoli
view post Posted on 29/9/2011, 06:44




La prolusione di Bagnasco, Berlusconi e l’uso del crocifisso: l’analisi di Politi

Sul Fatto Quotidiano di oggi Marco Politi scrive che la goccia che avrebbe fatto perdere la pazienza ai vescovi sono proprio le “orgette”, i costumi licenziosi, “l’impiego del crocifisso come arredo di penose esibizioni”. A questo si riferiva il “rinnovamento etico” nel telegramma di Benedetto XVI a Napolitano, ma Berlusconi non ha voluto cogliere l’occasione per un mea culpa.
Politi vede altre due ragioni concomitanti che hanno spinto i vescovi ad alzare la voce: la situazione economica di parrocchie e famiglie cattoliche e l’indisponibilità di Casini ad allearsi col governo, possibilità che molti vescovi vedevano come l’occasione per dare un’impronta più decisamente cattolica alla maggioranza. Si stima che il 70% dei vescovi sia contrario all’attuale linea del governo e che il 30% sia per il centro-sinistra.
Flavio Pietrobelli

http://www.uaar.it/news/2011/09/28/prolusi...analisi-politi/
 
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Alessandro Baoli
view post Posted on 29/10/2011, 13:06




Crocifissi, due nuovi ricorsi alla Corte europea

Il caso Lautsi vs. Italy alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, sostenuto dall’UAAR, che chiedeva la rimozione dei crocefissi dalle aule scolastiche italiane, ha fatto da apripista per una serie di ricorsi simili.
In Romania nel 2006 un professore di filosofia, Emil Moise, ha chiesto ed ottenuto dal Consiglio Nazionale per la Lotta alla Discriminazione una raccomandazione per la rimozione delle icone ortodosse dalle scuole. Nel 2007 il Ministero dell’Educazione ha chiesto alla Corte di Giustizia di Bucarest di annullare la decisione del Consiglio Nazionale, ma senza successo; e tuttavia la Corte Suprema ha nel 2008 ha giudicato la raccomandazione «ovviamente illegale» in quanto farebbe intervenire lo Stato in faccende private che devono essere decise da studenti, insegnanti e genitori. (Informazioni dettagliate in inglese sul sito del Journal for the Studies of Religions and Ideologies). In seguito a questa sconfitta, il prof. Moise si è rivolto alla Corte Europea (caso 54529/09, Moise (3) c/Romania), e spera in un giudizio diverso dal caso Lautsi, non solo poiché le icone ortodosse sono fuor di dubbio simboli religiosamente connotati, ma anche perché in Romania i bambini sono obbligati a partecipare a funzioni religiose in orario scolastico.
E in questi giorni anche dall’Austria arriva alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo la richiesta di eliminare i crocifissi dagli asili, nonché di vietare le celebrazioni di festività religiose negli asili con partecipazione delle chiese locali.
Massimo Redaelli, responsabile relazioni internazionali UAAR
22 10

http://www.uaar.it/news/2011/10/22/crocifi...-corte-europea/

Guidonia (RM), sindaco e Chiesa contro dirigente scolastico che non rimette crocifissi

Il Messaggero di oggi dà conto delle polemiche intorno Stefano Simboli, dirigente scolastico dell’istituto ‘Giuseppe Garibaldi’ a Setteville, frazione di Guidonia (RM). Nella scuola, a causa dei lavori di ristrutturazione, erano stati tolti i crocifissi dalle aule. Una volta finiti i lavori il dirigente scolastico si è però rifiutato di rimetterli proprio per la tutela della laicità nella scuola, suscitando la contrarietà dei genitori. Ma anche del sindaco, Eligio Rubeis (Pdl), che in una nota scrive: “Rispetto l’autonomia del dirigente, ma è inammissibile negare a scuola un simbolo della nostra identità culturale”. Michele Venturiello, presidente della commissione Pubblica istruzione e padre di alcuni alunni del complesso, accusa Simboli di aver assunto una “posizione intransigente e poco tollerante”. Anche don Gino Tedoldi, cui si sono rivolti diversi fedeli, ha criticato nella sua omelia la scelta del dirigente scolastico.
Stefano Simboli però si difende: “la scuola è laica e icone religiose non ci devono stare”, “non ho fatto circolari, non ho chiesto di togliere i pochi rimasti, non ho imposto nulla”. E ribadisce: “Non ho mai chiesto di eliminarli, ma non darò disposizioni di rimetterli”.
Valentino Salvatore
26 10

http://www.uaar.it/news/2011/10/26/guidoni...tte-crocifissi/

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Borgo Molara (PA): c’è un’alunna musulmana, dirigente scolastica toglie quadro della Madonna

In una scuola pubblica di Borgo Molara, vicino Palermo, è stato rimosso un quadro della Madonna posizionato nell’atrio. Erano pratica corrente anche il segno della croce all’inizio delle lezioni e le feste religiose durante l’orario scolastico, cui la dirigenza ha dato un freno, riporta Repubblica. Il preside ha provveduto dopo la richiesta della famiglia musulmana di un’alunna, suscitando l’ostilità degli altri genitori.
Melchiorra Greco, dirigente della scuola ‘Andrea Sole’, spiega la sua scelta: “Siamo in un Paese cattolico, ma io sono garante di un’istituzione laica che deve garantire tutti gli studenti”. In questo caso, la madre della bambina “ha chiesto di non avere impartiti gli insegnamenti cattolici” e ciò “è un suo diritto”. “Sto pensando di realizzare un angolo interreligioso per affrontare questi argomenti”, aggiunge. “Non penso comunque di togliere i simboli religiosi dalle aule”, rassicura, “ma i temi religiosi vanno trattati solo nell’area dedicata”.
Valentino Salvatore
27 10

http://www.uaar.it/news/2011/10/27/borgo-m...-della-madonna/
 
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