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“Meno attacchi in cambio di soldi”: indagato per estorsione paladino della tv antimafia Telejato, Palermo. Pino Maniaci accusato del vecchio trucco per chiedere pubblicità ai politici

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view post Posted on 22/4/2016, 15:01
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/22...iei-tg/2662051/

Pino Maniaci indagato: “Chiede soldi ai sindaci promettendo di non attaccarli”. Lui: “E’ falso, basta ascoltare i miei tg”
Pino Maniaci indagato: “Chiede soldi ai sindaci promettendo di non attaccarli”. Lui: “E’ falso, basta ascoltare i miei tg”
Mafie
Secondo i pm di Palermo, il direttore della tv antimafia Telejato avrebbe preteso denaro e assunzioni dai primi cittadini di Partinico e Borgetto in cambio di trattamenti di favore da parte della sua emittente. Il giornalista a il fattoquotidiano.it: "Questi amministratori vengono attaccati almeno una volta al giorno. Senza contare che il presidente del consiglio comunale di uno dei comuni in questione mi ha persino querelato di recente"
di Giuseppe Pipitone | 22 aprile 2016
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Più informazioni su: Ilfattoquotidiano.it, Palermo, Pino Maniaci, Telejato
E’ accusato di aver chiesto denaro e favori ai sindaci della zona in cambio di un trattamento morbido del battagliero telegiornale che dirige. Un’accusa infamante, soprattutto se la tua televisione si chiama Telejato ed è considerata in tutto il mondo avamposto di frontiera in una terra decisamente difficile. In tre parole: legalità a prezzi di saldo. È per questo motivo che, secondo il quotidiano la Repubblica, il giornalista Pino Maniaci è finito sotto inchiesta da parte della Procura di Palermo: è accusato di avere fatto pressioni sui sindaci di Partinico e Borgetto, Salvo Lo Biundo e Gioacchino De Luca, promettendo di attenuare il tenore dei servizi del suo telegiornale in cambio di spot pubblicitari e l’assunzione temporanea della sua compagna al comune. Accuse alle quali i pm di Palermo sarebbero arrivati solo dopo aver intercettato Maniaci, che vive sotto tutela da anni, ma anche in seguito ad alcune ammissioni fatte dai due primi cittadini interrogati. “Io non ho ricevuto alcun avviso di garanzia ma non posso dire di essere stupito: tempo fa un magistrato mi disse che a questo giro non sarebbe stata la mafia a farmela pagare ma l’antimafia e quest’indagine lo dimostra”, dice Maniaci a ilfattoquotidiano.it.

Cravatta stretta al collo, sigaretta perennemente in bocca, da una ventina d’anni il giornalista siciliano compare sui teleschermi di una manciata di comuni, lungo quel lembo di terra sassosa che divide Palermo da Trapani, scagliandosi contro boss di Cosa nostra, imprenditori che distillano alcolici inquinando l’ambiente, politici che amministrano a uso e consumo dei propri interessi. Denunce che hanno valso a Maniaci l’inserimento nella lista dei cento eroi mondiali dell’informazione di Reporters sans frontieres (unico italiano insieme a Lirio Abbate), ma anche una cifra record di querele (più di duecento) e una serie infinita di intimidazioni. Poi negli ultimi anni, Maniaci ha concentrato la sua attenzione sul mondo dell’antimafia: è Telejato, infatti, la prima emittente ad accendere i riflettori su Silvana Saguto, l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, finita sotto inchiesta insieme a tre magistrati e ad alcuni amministratori giudiziari, tutti complici di un sistema fatto di favori e prebende, all’ombra della gestione dei beni sequestrati a Cosa nostra.

Una traccia dell’indagine a carico di Maniaci si trova proprio nelle intercettazioni a carico della Saguto. “Se questi si spicciassero a fare le indagini noi non avremmo bisogno di fare niente (contro Maniaci ndr)”, dicono gli indagati nei giorni in cui Telejato pubblicava a puntate l’inchiesta sul business della gestione dei beni confiscati a Cosa nostra. “Che tempi abbiamo per Telejato?”, chiede ad un certo punto Francesca Cannizzo, ex prefetto di Palermo, indagata per concussione. “Ha le ore contate”, risponde pronta la Saguto. “Mi sembra che la storia sia chiarissima: l’avvocato Cappellano Seminara (dominus degli amministratori giudiziari, coinvolto nell’inchiesta della procura di Caltanissetta ndr) mi ha denunciato per stalking solo per fare in modo che io venissi intercettato: ma basta andare a vedere i servizi del mio telegiornale per capire che i sindaci in questione vengono attaccati almeno una volta al giorno. Senza contare che il presidente del consiglio comunale di Borgetto mi ha persino querelato di recente”, spiega Maniaci, assistito dagli avvocati Bartolomeo Parrino e Antonio Ingroia. In sua difesa si esprime anche Salvo Vitale, storico compagno di Peppino Impastato e collaboratore di Telejato. “L’accusa contro Pino è ridicola e non merita di essere commentata. Basta ascoltare i telegiornali, per rendersi conto che quotidianamente i sindaci di Partinico e di Borgetto sono massacrati da Pino per la loro, diciamo presunta, incapacità a risolvere gli enormi problemi del loro territorio”. E in attesa che i contorni della vicenda si chiariscano, non resta che appuntare il nome di Maniaci alla fine della lunga lista di simboli della legalità finiti infangati negli ultimi mesi: è probabile, infatti, che quello appena trascorso venga ricordato come l’annus horribilis dell’antimafia.

di Giuseppe Pipitone | 22 aprile 2016

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/...401/?refresh_ce

“Meno attacchi in cambio di soldi”: indagato a Palermo paladino della tv antimafia“Meno attacchi in cambio di soldi”: indagato a Palermo paladino della tv antimafia
PIno Maniaci, direttore di Telejato
Il direttore di Telejato Pino Maniaci è sospettato di aver estorto favori e compensi a due sindaci. Le conversazioni intercettate

di FRANCESCO VIVIANO
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22 aprile 2016



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Chiedeva, e avrebbe ottenuto, "contributi" e posti di lavoro in cambio di una linea morbida della sua televisione nei confronti di alcuni sindaci del Palermitano. Pino Maniaci, giornalista e direttore di Telejato di Partinico (Palermo), tv di frontiera antimafia, è sotto inchiesta, come racconta "Repubblica" oggi in edicola. La procura di Palermo ipotizza il reato di estorsione. Un'accusa gravissima per un personaggio che, da anni, dalla sua tv conduce battaglie contro mafia e malaffare. L'ultima, quella contro la gestione dei beni confiscati in cui sono coinvolti l'ex presidente delle misure di prevenzione del Tribunale di Palermo Silvana Saguto (sospesa dalle funzioni e dallo stipendio dal Csm), altri tre magistrati e l'amministratore giudiziario, Gaetano Cappellano Seminara, tutti indagati per vari reati e costretti alle dimissioni. "La vendetta della Procura è arrivata. Non mi è arrivato alcun avviso di garanzia e sono certo che tutto ciò non porterà ad alcun rinvio a giudizio. Ma intanto mi hanno infangato", replica il direttore di Telejato a "Palermo Today".

Maniaci è stato più volte ascoltato e intercettato dai carabinieri nell'ambito di altre indagini: avrebbe ottenuto favori in cambio di una "linea morbida" della sua emittente nei confronti dei due amministratori comunali, i sindaci di Partinico e Borgetto. Dalle conversazioni intercettate sarebbero emersi altri elementi a carico di Maniaci che avrebbe ottenuto dal sindaco di Partinico e da quello di Borgetto, Gioacchino De Luca, finanziamenti sotto forma di pubblicità per la sua emittente televisiva. I due sindaci, interrogati da carabinieri e magistrati, avrebbero fatto delle ammissioni. Gli inquirenti avrebbero espresso anche qualche dubbio in relazione ad uno degli ultimi atti intimidatori che Pino Maniaci avrebbe subito nel dicembre del 2014 quando due suoi cani furono avvelenati ed impiccati. Per gli investigatori non si tratterebbe di una intimidazione mafiosa, ma sarebbe legata ad una vicenda privata.

"Io indagato per estorsione? E' semplicemente assurdo...". dice all'Adnkronos Maniaci, commentando la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati per estorsione. "Per quanto riguarda le accuse specifiche - dice Maniaci - noi siamo stati querelati per diffamazione dalla Presidenza del consiglio di Borgetto, e il sindaco si è pure costituto parte civile contro di me. Non capisco assolutamente quale sarebbe questa 'linea morbida' di cui leggo. E sul sindaco di Partinico faccio un servizio al giorno nel mio tg".

Secondo Maniaci l'inchiesta sarebbe nata "per bloccare la nostra campagna di stampa contro la gestione dei beni confiscati da parte dell'ex presidente delle misure di prevenzione del Tribunale di Palermo Silvana Saguto", di "altri magistrati, oltre all'amministratore giudiziario, Gaetano Cappellano Seminara". "E' tutto assurdo - dice Maniaci - oltretutto io non ho ricevuto alcun avviso di garanzia. Quindi, c'è stata pure la violazione del segreto istruttorio"
 
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view post Posted on 17/8/2016, 06:37
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http://www.nuovosud.it/43246-cronaca-paler...to-pino-maniaci

INDAGATO PER ESTORSIONE E DIFFAMAZIONE
Palermo, avviso di conlusione indagini al direttore di Telejato Pino Maniaci

Inviato da desk4 il 4 Agosto, 2016 - 10:42
Palermo, avviso di conlusione indagini al direttore di Telejato Pino Maniaci
L'avviso prelude alla richiesta di rinvio a giudizio da parte dell'accusa
La Procura di Palermo ha chiuso le indagini sul giornalista antimafia Pino Maniaci, sotto inchiesta con le accuse di estorsione e diffamazione, e su altre undici persone, accusate di far parte della cosca di Borgetto (Palermo). Fu proprio nel corso degli accertamenti sul boss Nicolo' Salto, sul figlio Antonio, su Antonino Frisina e su alcuni componenti delle famiglie Giambrone (Giuseppe, Francesco, Tommaso, David, Antonino) e Petruso (Francesco e Salvatore), che i carabinieri del Gruppo Monreale e della Compagnia di Partinico (Palermo) si imbatterono in Maniaci. Ascoltando le conversazioni di esponenti politici locali sospettati di collusioni con le cosche, gli investigatori gia' nel maggio 2013 raccolsero elementi sul direttore di Telejato, impegnato sul fronte antimafia (ed estraneo a ipotesi di accordi con i boss) ma pronto, secondo l'accusa, a chiedere a un assessore di Borgetto di comprare duemila magliette col logo della sua emittente "in prima linea", costringendolo pure a pagargli tre mesi di affitto, per non finire attaccato dalla tv partinicese. Stessa cosa per i sindaci di Borgetto, Gioacchino De Luca, e Partinico, Salvo Lo Biundo, minacciati della pubblicazione di un video che li avrebbe ritratti a New York, dove erano andati per la processione della Madonna del Romitello, mentre venivano accolti in aeroporto da mafiosi di Borgetto. Un video dei carabinieri ritrae invece Maniaci mentre conta il denaro (poche decine di euro) appena consegnatogli dal sindaco De Luca. Il giornalista, difeso dagli avvocati Antonio Ingroia e Bartolomeo Parrino, sostiene che gli erano state pagate fatture per pubblicita' del Comune. Nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, i pm Vittorio Teresi, Roberto Tartaglia, Annamaria Picozzi, Francesco Del Bene e Amelia Luise contestano a Maniaci anche di avere diffamato, con le sue invettive antimafia, altri giornalisti e gli stessi sindaci Lo Biundo e De Luca, con la ex presidente del Consiglio comunale di Borgetto, Elisabetta Liparoto. Per queste accuse Maniaci era stato allontanato, su ordine del gip, dalle province di Palermo e Trapani. Un difetto di forma all'udienza del tribunale del riesame aveva pero' portato alla revoca della misura.
 
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