Laici Libertari Anticlericali Forum

Non cade foglia che Dio non voglia..., Quando l'ira di Dio si abbatte sui fedeli. E la chiamano Provvidenza.

« Older   Newer »
  Share  
GalileoGalilei
view post Posted on 27/4/2014, 22:22 by: GalileoGalilei
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.reportgarda.com/2014/04/27/cero...=2494&print=pdf

Page 1
Il cero pasquale dà fuoco all'altare della
chiesa di Cisano di Bardolino nella
giornata dei "quattro Papi"
di Annamaria Schiano
Prima della messa va a fuoco il
leggio della chiesa di Cisano. ll
cero pasquale, posto ai piedi
dell’altare, intacca l’angelo di
legno collocato a lato,
divampano così le fiamme che
invadono il leggio ricoperto di
addobbi e tessuti religiosi,
bruciandolo completamente e
mandando in pezzi anche le
colonnine di marmo che lo sostenevano. Intervengono i vigili
del fuoco e il parroco, don
Andrea Giacomelli è costretto a
celebrare la messa nella
piazzetta laterale alla Pieve.
E’ successo questa mattina intorno alle
10, nell’intermezzo tra la prima e la
seconda messa. Uno strano destino
quello del parroco di Cisano,
responsabile anche della Curia per il
settore giovanile e del turismo, arrivato
tre anni fa a dirigere la pieve di Cisano,
una delle più antiche del lago di Garda,
con origini nell’800 dopo cristo. Già il
13 aprile del 2013, infatti,
nell’accingersi a celebrare un
matrimonio, nel quale erano stati posti
ad
allestimento
anche
in
quell’occasione dei ceri a terra, aveva preso fuoco l’abito
Page 2
talare del prete. Parapiglia, la sposa fuori dalla chiesa che
attende di fare l’ingresso nuziale e il parroco di corsa in
sacrestia per cambiare l’abito bruciato. Giusto un anno dopo
si incendia l’altare. Due segnali che potrebbero sembrare
funesti. La chiesa, peraltro, è stata invasa dal fumo e i vigili
del fuoco del distaccamento di Bardolino hanno dovuto
interdire l’ingresso e posizionare sulla porta centrale una
ventola per aspirare il fumo acre rimasto per tutta mattina. E
nella chiesa sono in corso proprio in
questo periodo i lavori di sistemazione
e ritinteggiatura delle pareti e dei
marmi affissi. Don Andrea ha fatto
giusto in tempo a celebrare la messa
delle 10,30 all’aperto, che dopo un
mezzoretta è iniziato a piovere a
dirotto.
I
parrocchiani l’hanno presa con filosofia, nonostante si siano
trovati a seguire la messa con l’andirivieni alle spalle dei
vigili del fuoco che espletavano le operazioni di messa in
sicurezza del luogo sacro. Per non causare ulteriori danni,
infatti, i pompieri quando sono intervenuti hanno trasferito
gli oggetti che stavano ancora bruciando fuori dalla chiesa,
nel cortile interno parrocchiale, dove hanno completato lo
spegnimento delle fiamme. La
gente non si è spaventata più di
tanto, anzi ha trovato divertente
la funzione religiosa fuori
programma. “E’ bello come le
persone si siano raccolte in
modo vero e spontaneo fuori
dalla chiesa per la messa
all’aperto”, ha sottolineato Gino
Page 3
Zampieri, uno dei tanti fedeli
che a fine messa si sono raccolti attorno al parroco, il quale
non sapeva se ridere o se piangere. Alla domanda se non
fossero segnali inquietanti
questi episodi di ceri che
appiccano il fuoco, don Andrea
non esprime dubbi di natura
trascendentale: “Sono solo delle
casualità che possono capitare.
La storia dell’abito è solo una
sciocchezza. Invece è stata una
bella esperienza celebrare la
messa all’aperto”.
Certo è, che giusto oggi si celebrava la santificazione di
Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II, con quattro Papi
insieme a San Pietro, considerato che ha concelebrato il rito
il Papa emerito Ratzinger con Papa Francesco. E nel giorno
delle dimissioni di Benedetto
XVI, l’11 febbraio 2013, un
fulmine colpì la cupola della
Basilica di San Pietro, con la
foto dell’evento che fece il giro
del Mondo.
E peggio ancora il giorno prima di Pasqua, una settimana fa,
la croce con inarcato il Cristo, dedicata a Wojtyla installata a
Cevo, in provincia di Brescia, si è spezzata ed è crollata
uccidendo un ragazzo di appena 21 anni con una leggera
disabilità motoria. Il giovane, Marco Gusmini, abitava in via
Giovanni XXIII a Lovere, sulla sponda bergamasca del Lago
Page 4
di Iseo. Un insieme di segnali,
che potranno anche essere pure
coincidenze, ma che potrebbero
anche essere “lette” in modo
diverso. Ed anche nel piccolo,
dove non si sono verificati danni
gravi, un altare che prende
fuoco, non è pro
 
Web  Top
91 replies since 1/5/2007, 11:39   3357 views
  Share