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| La questione è semplice: Manzoni vide nell'artista non più il ruolo di guida, di cronista, bensì di venditore, di artigiano, che deve superare l'altro se vuole sopravvivere, e l'artista come vive? Con la sua arte. Negli anni 50-60 l'arte contemporanea era particolarmente apprezzata, siamo nel periodo del boom economico e anche chi non ci capiva un cazzo voleva un'opera di De Chirico per aver l'onore di dire "ecco io ne ho una". Ognuno cercava di creare una vera e propria collezione privata, allora gli artisti non erano più spinti a creare opere che avevano a che fare con la loro creatività, che avevano a che fare con l'estro, con il loro carattere "particolare", bensì creavano una qualsiasi cosa, la firmavano e la vendevano a peso d'oro...un esempio su tutti è Duchamp, che firma il cesso lo ribalta e dice: "questa è arte". Diciamo che l'artista si sentiva più un business man, una sorte di Re Mida moderno.
Manzoni è contrariato, disgustato da tutta questa dissacrazione dell'arte e decide di cagare nei barattoli, dopo vende la sua Merda d'artista a peso d'oro, cercando di far capire alla gente cosa sia arte e cosa invece è semplice merda. Risultato? La gente gliel'acquistò a peso d'oro e non capì nulla.
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