Laici Libertari Anticlericali Forum

Preti in crisi, Quando si spretano per un uomo, una donna, per tornare uomini liberi.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 8/9/2010, 18:48
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.aostasera.it/articoli/2010/09/0...elle-parrocchie

A La Thuile Don Dario Fanelli abbandona l’abito sacerdotale. Nuovi avvicendamenti nelle parrocchie.
- L’annuncio alla comunità è stato dato ieri. Don Fanelli era stato ordinato sacerdote il 9 novembre 2003. Avvicendamenti in diverse parrocchie della Diocesi. Don Reggiani passa a Villeneuve, Introd, Valsavarenche e Rhemes-Saint-Georges.

La Thuile - Ph. www.coldesneiges.com

Don Dario Fanelli, 32 anni compiuti il 10 luglio, parroco di La Thuile ha abbandonato l’abito sacerdotale, l’annuncio alla comunità è stato dato ieri. Don Fanelli era stato ordinato sacerdote il 9 novembre 2003. Insegnante di religione aveva precedentemente ricoperto la carica di vice parroco a Courmayeur e dal 2003 era responsabile della pastorale giovanile della Valdigne. Il Vescovo di Aosta, Mons. Giuseppe Anfossi ha preso atto della richiesta del giovane prete, per il quale al momento non è noto il successore nella parrocchia di La Thuile.
 
Web  Top
Mattialeccese
view post Posted on 9/9/2010, 10:34




Niente di nuovo sotto il sole! Che i preti abbiano relazioni sentimentali con donne è risaputo, che alcuni ce l'abbiano con uomini anche! L'unica novità è che adesso c'è meno voglia di ipocrisia. Molti sacerdoti decidono di lasciare l'abito talare (non l'ordine sacro infatti si resta sacerdoti a vita anche se non si può esercitare i ministeri lecitamente) perchè il mondo oggi è, grazie a Dio, più libero! La gente si scandalizza di meno se un prete decide di lasciare tutto per seguire una donna, ancora ci si scandalizza se l'oggetto del desiderio non ha la gonna ma i pantaloni ma anche per quello il tempo aggiusta tutto.
Quello che permane è l'ipocrisia della Chiesa! Imperterrita continua a chiamare "debolezze umane" o "cadute" le normali aspettative di un essere umano, ossia il desiderio una persona accanto o le normali pulsioni fisiche sessuali. La Chiesa sa, assolve e tace! quello che importa è non creare scandalo, insomma l'importante è che non lo sappia nessuno poi la cosa si risolve lontano da occhi indiscreti. Meno male che qualcuno non ha perso completamente il senso della dignità e fa quello che è giusto fare, ossia liberarsi dalla falsità che nella Chiesa impera sovrana!
Mi sono trovato a parlare con dei preti di questi argomenti e sempre mi son sentito dare le solite risposte: "perchè quelli sposati non tradiscono la moglie?", "un momento di debolezza capita a tutti!" come se il tradimento fosse alla fine una cosa normale (segni dei tempi) o che la vita di una persona possa essere una lotta continua contro se stessi e il mondo! Ma che razza di vita è quella passata a lottare contro tutto e tutti e sopratutto contro se stessi? La debolezza presuppone uno scontro una guerra, ma la fede non dovrebbe portare la pace?



image

come prete era proprio sprecato!
RENDIAMO GRAZIE A DIOOOOOOOOOOOO...
 
Top
view post Posted on 10/9/2010, 10:05
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca...e,25968080.html

Ad Aosta un altro sacerdote lascia l'abito talare
Il quinto giovane in pochi anni


Non danno spiegazioni, ma si ricavano uno spazio di riflessione e poi decidono di lasciare la tonaca: è la situazione di alcuni sacerdoti valdostani, per la precisione cinque, dato che l'ultimo ha lasciato l'abito il sette settembre, in occasione della festa patronale della Diocesi. Il silenzio chiesto ogni volta dal vescovo di Aosta Giuseppe Anfossi viene strettamente osservato, amplificando ulteriormente la notizia, che in questo caso è stata data in forma privata durante la riunione dei parroci. Dario Fanelli, parroco trentaduenne a La Thuile, aveva maturato la decisione gia' da diversi mesi ma gli è stato espressamente ordinato di non dire nulla fino alla festa in cui, negli anni passati, per tradizione si ordinavano i nuovi sacerdoti. Si parla di difficolta' con il Vescovo, dubbi "lavorativi" piu' che vocazionali, ma la Curia vescovile si stringe nel proprio riserbo. Fanelli è il quinto sacerdote che lascia l'abito in pochi anni, passando dalla schiera dei dubbiosi a quella di chi dice "basta". Hanno in genere fra i trenta e poco piu' di quarant'anni, sono molto vicini ai giovani e sanno ascoltare, oltre a predicare in modo spontaneo che piace molto a fedeli e turisti: prima di don Dario hanno abbandonato l'abito Marco Bonvicini e Vittorio Vuyet, che hanno scelto di vivere fuori Valle d'Aosta, ma anche Alessandro Nogara e Paolo Curtaz. Quest'ultimo, che aveva dato le dimissioni nel 2007 dopo la notizia della sua paternita', prosegue l'attivita' di predicatore e di autore religioso di successo per le edizioni San Paolo e attraverso Internet. La fuga di sacerdoti in Valle d'Aosta si è intensificata negli ultimi dieci anni, sotto l'episcopato di Monsignor Anfossi, il quale dovrebbe avvicinarsi al pensionamento, previsto forse per la prossima primavera.

Edited by GalileoGalilei - 4/5/2011, 09:16
 
Web  Top
view post Posted on 20/9/2010, 17:20
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


www.aostasera.it/articoli/2010/09/2...n-giovane-prete

Religione
Il Vescovo di Aosta commenta l’abbandono dell’abito sacerdotale da parte di un giovane prete
Aosta - Nell’editoriale del Corriere della Valle scrive: “Un avvenimento come questo crea disagio e amarezza nei giovani perché loro hanno bisogno di testimonianze controcorrente e non di complicità. Come vescovo, non posso non dire che patisco con tutti”.

Mons. Giuseppe Anfossi, Vescovo di Aosta

“Non è la diminuzione di preti a preoccupare innanzitutto, ma la perdita di un presbitero con la sua avventura di uomo e di credente”. E’ quanto il Vescovo di Aosta Mons. Giuseppe Anfossi scrive dell’editoriale del settimanale diocesano “Il Corriere della Valle” in merito alla recente decisione di Don Dario Fanelli, 32 anni compiuti il 10 luglio, parroco di La Thuile di abbandonare l’abito sacerdotale.

“Quando un credente vede un amore morire e un legame sciogliersi – parlo di sposi che si separano e di preti che lasciano il ministero – è come se vedesse il mondo indebolire il suo soffio vitale e la chiesa il flusso della sua grazia- scrive Mons. Giuseppe Anfossi - Non si può non provare sgomento e dolore. E’ avvenuto in questi giorni quando tutti i valdostani hanno ricevuto la notizia di un nostro giovane sacerdote che ha lasciato il ministero. Nonostante la grande sofferenza devo dire che i nostri fedeli nel loro modo di leggere questo avvenimento stanno mostrando maturità. Ne è parte l’orientamento a non giudicare mai la persona e a rispettare le decisioni, pur affermando che chi assume pubblicamente un ministero deve fare di tutto per essergli fedele; lo si chiede agli sposi e a maggior ragione ai sacer doti”.

“Non è la diminuzione di preti a preoccupare innanzitutto, ma la perdita di un presbitero con la sua avventura di uomo e di credente – aggiunge il Vescovo - Un avvenimento come questo crea disagio e amarezza nei giovani perché loro hanno bisogno di testimonianze controcorrente e non di complicità. Quanto a me, come vescovo, non posso non dire che patisco con tutti: con i sacerdoti, i fedeli, i giovani e gli adulti. La nostra vita di fede si gioca, come dice il titolo di un’opera di Simon Weil, tra La Pesanteur et la Grâce”.

di Moreno Vignolini

20/09/2010

Edited by GalileoGalilei - 4/5/2011, 09:10
 
Web  Top
view post Posted on 5/10/2010, 12:08
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


www.cremaonline.it/articolo.asp?ID=12159

image

Dopo 17 anni monsignor Mauro Inzoli lascia la Santissima Trinità. Chiesto un anno sabbatico "per motivi di salute". La decisione annunciata nella messa festiva delle 11 ai tanti fedeli
di Bruno Mattei

Dopo 17 anni monsignor Mauro Inzoli lascia la Santissima Trinità. Chiesto un anno sabbatico "per motivi di salute". La decisione annunciata nella messa festiva delle 11 ai tanti fedeli Crema - Monsignor Mauro Inzoli ha salutato la parrocchia della Santissima Trinità durante la messa festiva delle 11. La notizia era circolata in Crema già nei giorni precedenti, ma non era stata ancora ufficializzata. Il suo addio alla parrocchia cittadina arriva dopo un servizio e un magistero durati 17 anni: don Mauro infatti era stato inviato a guidare la comunità della Santissima Trinità dal vescovo Libero Tresoldi nel 1993.

Il saluto alla fine della messa
Il suo saluto si è condensato tutto in una sola, sofferta frase pronunciata al termine della celebrazione eucaristica, a funzione ormai conclusa: “Voglio dirvi che ho nel cuore la speranza. La speranza che possiate accogliere chi verrà dopo di me come avete accolto me. Io devo solo ringraziarvi e che il Signore sia con voi”. La richiesta di essere sollevato dall’incarico don Inzoli l’aveva avanzata al vescovo Oscar Cantoni nelle scorse settimane. Ufficialmente per motivi di salute, con i maligni già pronti ad adombrare ben altri scenari. Avuto l’ok dal vescovo, don Mauro aveva comunicato la decisione al consiglio pastorale ma non aveva ancora ufficializzato la notizia in parrocchia.

La chiesa gremita per l’annuncio
Una simile notizia non poteva rimanere marginale, pertanto l’annuncio era atteso e oggi la chiesa era gremita di fedeli per il doloroso addio di un parroco che ha letteralmente rivoluzionato la parrocchia di via XX settembre in questi 17 anni di lavoro: dai restauri della chiesa al rifacimento di tutti i luoghi che compongono la comunità, tra i quali l'oratorio, il salone degli eventi, fino al "campetto" i cui lavori sono in via di ultimazione. La presenza di don Inzoli alla Santissima Trinità ha poi coinciso con il radicamento a Crema del movimento di Comunione e Liberazione, di cui don Mauro è personaggio di spicco, figurando tra i responsabili nazionali.

Uomo del fare
Nato a Torlino Vimercati nel 1950, è prete dal 1976, anno in cui riceve il primo incarico come coadiutore a Monte Cremasco. Immaginiamo che l’addio alla parrocchia per don Inzoli debba esser stato davvero difficile. Uomo del fare, in questi anni ha allineato l’impegno diocesano, quello culturale come rettore del Liceo linguistico e quello sociale nazionale come presidente del Banco Alimentare.

L’omelia di commiato
Nell’ultima omelia don Inzoli ha voluto ricordare che spesso Dio mette alla prova chi lo sostiene: “Quante volte preghiamo chiedendo a Dio, vieni presto a salvarmi. Lui verrà, non tarderà e il giusto vivrà la sua fede; ma quando la fede è ridotta a idea prima o poi non ha più la capacità di sostenere la vita. Ma quando è piena degli occhi del giusto allora sì che la vita ha senso e gli appartiene”. La sua richiesta è stata di un anno sabbatico per rimettersi in salute, tornando ad abitare nell'appartamento di Milano con la madre e la sorella.
Dopo 17 anni monsignor Mauro Inzoli lascia la Santissima Trinità. Chiesto un anno sabbatico "per motivi di salute". La decisione annunciata nella messa festiva delle 11 ai tanti fedeli

DOMENICA 3 OTTOBRE 2010, 18:06 TORNA A CRONACA | INVIA L'ARTICOLO

Edited by GalileoGalilei - 4/5/2011, 09:08
 
Web  Top
view post Posted on 31/12/2010, 11:04
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


Ancona
Torna all’elenco

Don Daniele lascia l’abito da prete

Ancona Rinunciare all’ordinazione sacerdotale facendo un passo inidietro per tornare nel “mondo”, da laico, a 47 anni. Per don Daniele Chiarini il discernimento sembra ormai approdato a un punto di non ritorno: il sacerdote con 18 anni di servizio in alcune comunità della diocesi di Ancona-Osimo ha confermato di voler smettere l’abito da prete anche al termine dell’anno sabbatico che aveva chiesto e ottenuto a monsignor Menichelli nell’autunno del 2009.

Si tratta di una decisione molto sofferta, come è comprensibile, alla luce sia del passo compiuto nel 1991 - quando a 28 anni fu ordinato da monsignor Franco Festorazzi - e soprattutto del ministero sacerdotale portato avanti da vicario prima nelle parrocchie di Polverigi, Agugliano e Castel d’Emilio, poi in quella di Camerano e infine al Sacro Cuore di Passo Varano, a fianco di don Ricotti.

L’impegno con i giovani

Un servizio che don Chiarini ha portato avanti sempre con grande energia e zelo in tutte le comunità, inparticolare insieme ai giovani. A Camerano per esempio, don Chiarini oltre all’attività sacramentale aveva portato avanti anche diversi ambiti ricreativi. Come quello del teatro dove aveva firmato i testi di applaudite rappresentazioni.

Chiarini, anconetano di origine, nel motivare la sua decisione ha portato ai superiori argomentazioni di carattere spirituale. E con la stampa ha chiesto di restare in silenzio.

Formalmente, è ancora sacerdote: la dispensa dal celibato e la “riduzione” allo stato laicale non sono mai un passaggio repentino. Spettano alla diocesi che deve aprire un procedimento anche se sulla sostanza di questa posizione a questo punto non sembrano esserci dubbi. Resta anche la validità dei sacramenti impartiti in passato così come tutto il bene che don Chiarini ha realizzato nell’esercizio del suo ministero.


http://sfoglia.corriereadriatico.it/Articolo?aId=1083682
 
Web  Top
nocasio
view post Posted on 3/5/2011, 21:05




Don DINO è TORNATO A FARE IL PRETE
 
Top
view post Posted on 4/5/2011, 08:07
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


Don Dino chi? Qui non si parla di nessuno don Dino.
 
Web  Top
view post Posted on 10/5/2011, 09:11
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


Valsolda. Don Mario Pegoraro si spreta e fa il missionario laico in Indonesia: non tornerò in Italia

http://viaggiinindonesia.blogspot.it/2014/...e-continua.html


Mauro%20Pegoraro%20Missionario%20Indonesia%205


Valsolda, ammanco di 300mila euro dalle casse parrocchiali
Domenica 08 Maggio 2011

jpg


Il caso - L’ex amministratore, un sacerdote distaccato dalla Diocesi di Bergamo, è stato sostituito da un religioso del decanato di Porlezza e da un prete di Lugano
Il sindaco De Maria: «Ci sono effettivamente alcuni problemi che si sta tentando di risolvere»
La campagna elettorale, che si snoda con una certa tranquillità e senza troppi scossoni, non è l’argomento del giorno in Valsolda. Il “piccolo mondo antico” affacciato sulle rive del Ceresio comasco ha altro a cui pensare. È scosso, in profondità, da una vicenda amara, tenuta volutamente sottotraccia: un gigantesco ammanco dalle casse del santuario della Caravina e delle varie chiese che compongono il mosaico della fede in paese. Si parla di circa 300mila euro, spariti non si sa come e in quale direzione: 170mila dai conti della Caravina, 130mila dai risparmi delle altre parrocchie.
La responsabilità degli ammanchi non è stata ancora definita con certezza assoluta.
L’ex amministratore della comunità parrocchiale della Valsolda, un sacerdote “distaccato” dalla Diocesi di Bergamo nell’autunno del 2008, è stato sostituito da un religioso del decanato di Porlezza e da un coadiutore della Diocesi di Lugano.
«Ci sono problemi che si sta cercando di risolvere - ammette con una certa amarezza il sindaco, Alberto De Maria - Effettivamente, l’amministratore è andato via. Forse si è trovato in una situazione difficile. Vedremo».
Molto più chiaro uno dei componenti del consiglio parrocchiale, Mario Bonacina, che conferma il danno subìto dalla comunità senza tuttavia eccedere nei toni.
«Non abbiamo fatto alcuna denuncia perché la Diocesi di Bergamo, d’accordo con la Curia di Milano (la Valsolda fa parte della Diocesi ambrosiana, ndr) si è impegnata a rimborsare tutto, seppure a rate. Nessuno di noi vuole infierire».
L’ammanco dalle casse della comunità parrocchiale della Valsolda è di entità tale che il rischio di uno scandalo è stato affrontato con molta determinazione.
Di qui la scelta di ripianare il debito, evitando conseguenze di ogni genere.
La Caravina - un tempo amministrata dalla comunità dei Padri Betharramiti - è uno dei santuari più amati e frequentati dai pellegrini lombardi e svizzeri.
Logico che quanto successo abbia lasciato tutti senza parole.
«Il fatto c’è - aggiunge il sindaco di Valsolda - è inutile negarlo. Ma bisogna ragionare e capire il come e il perché sia potuto accadere. Negli ultimi anni molti lavori sono stati fatti, sono stati ristrutturati alcuni edifici sacri. Bisognerà allora rifare i conti e verificare come sono stati spesi i soldi delle parrocchie».

Dario Campione

www.corrierecomo.it/index.php?optio...id=21&Itemid=28

Edited by GalileoGalilei - 10/6/2014, 09:08
 
Web  Top
view post Posted on 12/12/2011, 17:15
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


Don Alfonso Limone ha lasciato la Chiesa e si è sposato

Dopo aver ottenuto la dispensa papale, l’ex sacerdote si è unito in matrimonio civile sabato scorso in un paese alle porte di Roma

Alfonso Limone

Alfonso Limone

Don Alfonso Limone, dopo 22 anni di vita consacrata alla Chiesa, ha lasciato il ministero sacerdotale e si è unito in matrimonio. La cerimonia civile, in forma strettamente privata, è avvenuta sabato scorso in un paesino alle porte di Roma. Proprio l’anno scorso, nel mese di luglio, Alfonso Limone ha festeggiato ad Atripalda, nella chiesa di Sant’Ippolisto, sia il 50° compleanno che il 25° anno di vocazione, con una celebrazione eucaristica che ha richiamato molti fedeli e conoscenti, conclusasi in convivialità nel chiostro del monastero delle Suore della Purità. Per l’occasione arrivarono ad Atripalda anche molti confratelli dell’ordine dei Vocazionisti, la congregazione religiosa fondata nel 1920 da padre Giustino, di cui il prelato ricopriva attualmente l’incarico di Vicario generale a Roma.

La notizia che l’ex sacerdote stesse svestendo l’abito talare è cominciata a circolare in città un paio di mesi fa, fra lo stupore di quanti non erano a conoscenza dell’ultimo tratto del percorso di Alfonso Limone. E, tuttavia, pur essendo il ministero sacerdotale un ministero pubblico, in città ha prevalso il riserbo rispetto ad una scelta che appariva travagliata, delicata e intima nonostante la notorietà del personaggio. Oggi, invece, di fronte ad un evento, quello del matrimonio, che rappresenta inequivocabilmente la fine di un ciclo e l’inizio di un altro, nella comunità i sentimenti di meraviglia e partecipazione si sovrappongono. L’ex sacerdote ha condiviso la sua decisione, oltre che con la famiglia, anche con i principali riferimenti spirituali cittadini.

Chi lo conosce bene lo descrive come una persona carismatica, dinamica e determinata, caratteristiche che ne hanno fortemente contrassegnato l’impegno cristiano, sia in Italia che in Africa dove ha svolto opera di missionario, a contatto con la fame, la desolazione e le malattie, fino a quando, proprio per motivi di salute, è stato costretto a rientrare in patria. Sentendo crescere la fede cristiana, Alfonso Limone ha lasciato Atripalda nel 1985 ed un impiego sicuro all’Ufficio tecnico comunale dove era stato assunto come geometra subito dopo il terremoto per unirsi alla comunità dei Vocazionisti. Negli ultimi 25 anni, però, il legame con la città, la famiglia e gli amici è rimasto saldo e profondo, al punto da divenire riferimento spirituale anche per i giovani che incontravano don Alfonso Limone nelle sue periodiche visite restando catturati dal suo carisma, dalla sua esperienza e, soprattutto, dai suoi sguardi pieni di affetto.


www.ilsabato.net/societa/3362-alfon...-e-sposato.html

•Don Alfonso LIMONE
- Società Divine Vocazioni (Padri Vocazionisti) (S.D.V.) -

nato nel 1960
nazionalità italiana

Ordinazione Presbiterale 24/06/1989 Società Divine Vocazioni (Padri Vocazionisti) (S.D.V.)


non residente


www.vicariatusurbis.org/Persona.asp?IDPERS=3661

Edited by GalileoGalilei - 5/1/2012, 10:20
 
Web  Top
view post Posted on 12/12/2011, 18:08
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


Don Limone è il terzo da sinistra

generalcouncil2006

Il consiglio generale dei Padri Vocazionisti

per il sessennio 2006-2012 è cosí composto:

www.vocationist.info/W-Italiano/XII..._consiglio.html
 
Web  Top
view post Posted on 5/1/2012, 09:41
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


www.fraticappuccini.it/new_site/pub...80_dicembre.pdf

Notificazione del 30 novembre 2011
circa la Dimissione di fr. Paolo M. Tegaccia
Non essendo più stato possibile portare avanti
la procedura canonica per la “Dispensa dagli
obblighi della sacra ordinazione e dai voti religiosi”,
il Ministro Generale, su richiesta del Ministro
provinciale (29/07/2011), ha emanato il “Decreto
di dimissione dall’Ordine” (20/09/2011) di fr.
Paolo Maria Tegaccia detto Battistelli.
La Congregazione
IVCSVA ha confermato tale Decreto con
rescritto del 24 ottobre 2011. Poiché fr. Paolo M.
Tegaccia non è reperibile, la presente pubblicazione
vale come “intimazione”. Pertanto, fr. Paolo
Maria Tegaccia, se non farà ricorso all’autorità
competente entro il tempo utile di dieci giorni
(cfr. CIC 700) dalla data della presente notificazione,
pur conservando lo stato clericale, risulterà
dimesso dal nostro Ordine.

Edited by GalileoGalilei - 5/1/2012, 10:12
 
Web  Top
view post Posted on 5/1/2012, 10:11
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.targatocn.it/2012/01/05/leggi-n...e-gambasca.html

iovedì 05 gennaio 2012, 06:30
Don Piero Bocco si è dimesso da parroco di Sanfront, Rocchetta, Robella e Gambasca
Condividi |
In una lettera letta la notte di Natale le scuse del sacerdote, ma anche i ringraziamenti agli ex parrocchiani: “Per il vostro rispetto, vicinanza e per le preghiere”

Monsignor Giuseppe Guerrini sarà a Sanfront, domenica mattina, per celebrare la Messa nella Parrocchiale di San Martino

Da tempo nell’aria, sussurrata a voce sempre più alta, la notizia adesso ha tutti i crismi dell’ufficialità. Don Piero Bocco, 50 anni, l’abito talare indosso da 23, non sarà più il parroco di Sanfront e delle frazioni Robella e Rocchetta che guidava dallo scorso 2005, né di Gambasca, parrocchia della quale era "amministratore" dal 2007.

Quella di don Piero dall’altare era un’assenza che durava ormai da più di 5 mesi: ufficialmente per motivi di salute cui don Piero aveva cercato di trovare rimedio ritirandosi in una centro di “Focolarini” a Lobbiano, in provincia di Firenze. Due mesi fa la diffusione di una lettera a firma “Pasquino” - la più celebre statua parlante di Roma, ai cui piedi, ma più spesso al collo, si appendevano nella notte fogli contenenti satire in versi, dirette a pungere anonimamente i personaggi pubblici più importanti - aveva sollevato pesanti ombre sull’apostolato di don Piero. In un paese, poco importa se le accuse siano mosse a torto o a ragione, basta molto meno per a finire sulla graticola.

Poi, nella Notte Santa, a Messa di mezzanotte, l’annuncio della decisione sicuramente sofferta, con don Carlo Cravero che da lettura di una scritto dello stesso don Bocco: “Carissimi parrocchiani, innanzitutto chiedo scusa per il mio lungo silenzio, ma in questi mesi ho sentito l’importanza di coltivare un rapporto più profondo ed esclusivo con Dio e di fare una esperienza di Chiesa viva: siamo una comunità di sacerdoti da tutto il mondo, cerchiamo di illuminare ogni aspetto della vita quotidiana con il Vangelo e di lasciarci animare dal suo Amore. Trovo importante per me questa esperienza e desidero prolungarla ancora almeno per qualche mese. L’ho chiesto al Vescovo, anche rassegnando le dimissioni da parroco.

Grazie a tutti voi per il vostro rispetto, per la vostra vicinanza e per le vostre preghiere. Se ci sono state mancanze, confido nella misericordia di Dio che tutto risana e riempie, e anche nella vostra comprensione. ‘Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce’ annuncia la lettura della Notte di Natale. Che la luce di Gesù raggiunga ognuno e gli faccia sentire il Suo immenso Amore. Ognuno di voi è presente nella mia preghiera! Buon Natale a tutti!”. Firmato: don Piero.

Una spina in più per il vescovo Giuseppe Guerrini, già costretto a strappare alla Valle uno dei suoi pastori storici con il trasferimento di don Giovanni Barbero da Martiniana Po a Lagnasco. Ma, se sino ad ora si è preferito fingere che il problema non esistesse, confidando forse in un rientro di don Bocco, oggi che questa opportunità è svanita ufficialmente del tutto non si potrà più attendere oltre per affidare il paese a quello che sarà il suo nuovo pastore.

Domenica 8 gennaio il Vescovo sarà nella Parrocchiale di San Martino di Sanfront per celebrare la Messa delle 10 e dimostrare quanto sia vicina la diocesi alle comunità rimaste senza guida spirituale.
 
Web  Top
view post Posted on 5/1/2012, 16:40
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://genova.repubblica.it/cronaca/2011/0...iglio-16571086/

Parroco diventa padre
La Curia lo sospende
"E' stata una debolezza", ammette don Marco Marengo, parroco di Quezzi. La Curia lo ha trasferito in un convento di frati a Varazze. Per evitare lo scandalo la donna è andata a partorire a Santo Domingo ma ora chiede di poter dare un padre a suo figlio

Parroco diventa padre La Curia lo sospende Chiesa di Santa Maria di Quezzi

Mentre a Sestri è esploso il caso del parroco arrestato per pedofilia, anche la chiesa della Natività di Santa Maria di Quezzi ha perso il suo parroco, ma in questo caso non c'è la magistratura di mezzo, c'è solo la storia di un uomo, un sacerdote, che ha avuto la debolezza di innamorarsi e da questa relazione è nato un figlio.

Sulla porta della chiesa è apparso un cartello che dice "Il parroco sarà assente per motivi personali". Si tratta di don Marco Marengo, che la Curia ha preferito trasferire in fretta e furia presso un convento dei frati carmelitani Scalzi a Varazze.

Per non ingigantire lo scandalo, alla donna è stato consigliato di andare a partorire altrove e lei è andata a Santo Domingo, dove il 5 aprile scorso è nato il bimbo. "Sono stato debole - dice il prete-papà, assumendosi le proprie responsabilità - ma intendo stare vicino a questa donna e al suo bambino".

Dalla Curia sono arrivate velate pressioni affinché la vicenda restasse riservata, invece lei è uscita allo scoperto chiedendo ai vertici della diocesi di lasciare libero don Marco, "in modo da poter uscire dalla clandestinità e dare ufficialmente un padre a mio figlio".

Si sono conosciuti un paio di anni fa don Marco, 50 anni, e la donna, 38: "Mi offrì un lavoro come cuoca in parrocchia e presto iniziò la nostra storia". Tutto precipitò quando lei rimase incinta. E' intervenuta la Curia e ha sospeso cautelativamente il sacerdote trasferendolo lontano dalla chiesa di Quezzi. "Non sono scappato via - dice don Marco - sono qui e non mi tiro indietro. E' stata una debolezza, accetto le mie responsabilità: una creatura è comunque un dono di Dio".

(21 maggio 2011)
 
Web  Top
view post Posted on 29/1/2012, 18:32
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


La misteriosa scomparsa di don Ottone Morra, diocesi di Ariano Irpino

jpg

www.ottopagine.net/common/interna.aspx?id=23598

Ariano, Don Ottone lascia la parrocchia: è mistero
Al suo posto Padre Paul Gummala

Ariano Irpino- Mistero a Tressanti. Da 15 giorni Don Ottone Morra non è più alla guida della sua parrocchia che comprende anche San Nicola a Trignano e Cervo. Le ultime notizie sul sacerdote arianese, parlano di un allontanamento, di cui, al momento, non si conoscono le motivazioni.

Al suo posto padre Paul Gummala. Al suo posto, già da martedì, è arrivato padre Paul Gummala, responsabile anche della comunità di contrada Frolice, nominato con decreto dal vescovo Monsignor Giovanni D’Alise. «Volendo provvedere al bene spirituale della parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù - si legge nel documento affisso davanti al portone della chiesa - resasi vacante in virtù dell’accettazione da parte mia della rinuncia presentata, per giusta causa. dal reverendo parroco Don Ottone Morra, nomino amministratore parrocchiale Padrea Paul Gummala...».

Don Ottone atteso invano. Ieri sera, intanto, un centinaia di persone hanno atteso invano il suo arrivo alla festa di contrada Cervo, dove si è tenuta una finalissima di bocce al femminile. Manifestazione alla quale era stato invitato anche don Ottone ma anche in questa circostanza il parroco è risultato assente. Qualcuno ha detto di averlo visto pregare nel pomeriggio nella cappella dell'ospedale. Ma i contatti diretti con lui sembrano essere svaniti.

Il prete non risponde al telefono e ha chiuso il suo profilo sul social network facebook. Appurato il fatto che non c'entrano problemi di salute, l'attenzione dei fedeli è concentrata sulle ragioni di questo improvviso distacco. E c'è chi, nella stessa contrada, respinge con fermezza ogni diceria su una sua presunta debolezza o di un contrasto con la Curia. Probabilmente, questa scelta è stata dettata da ragioni di opportunità. Bocche cucite, intanto, in seminario. Don Ottone, prete battagliero, sempre in prima linea nelle proteste contro la discarica di Difesa Grande è anche cappellano dell’ospedale Sant’Ottone Frangipane. Ha guidato la parrocchia Santa Maria del Buon Consiglio di contrada Frolice, dove si è costituito negli anni un grande movimento giovanile, esempio per tutti: l’associazione "Francesco Albanese". Non più tardi di un mese fa, il prete ha preso parte alla visita pastorale alla presenza del vescovo. Ora, però, la sua comunità sempre, viva e dinamica, è orfana della sua guida.

Alessandro Calabrese
e Gianni Vigoroso

www.irpiniaoggi.it/index.php/cronac...tone-morra.html

Allontanato dall'incarico: nessuna notizia di don Ottone Morra
Domenica 29 Gennaio 2012 12:32

ARIANO IRPINO - Da due settimane non si hanno notizie di don Ottone Morra parroco di contrada San Nicola, Cervo Tressanti, e cappellano dell'ospedale Sant'Ottone Frangipane di Ariano Irpino. Il sacerdote, rimbalzato agli onori delle cronache ai tempi delle manifestazioni contro la discarica di Difesa Grande, sarebbe stato su decreto del vescovo del Tricolle, monsignor D'Alise, allontanato dall'incarico.
Rumor e sorpresa tra i fedeli e i parrocchiani molto legati al parroco battagliero che non disdegnava affatto le nuove tecnologie e anche i social network per divulgare la buona novella e dare consigli cristiani ai suoi amici reali e virtuali. Da questa mattina un sacerdote indiano lo sostituisce nelle funzioni religiose e nell'incarico di gestire la parrocchia per molti anni affidata alle cure spirituali di don Ottone.

Edited by GalileoGalilei - 15/5/2012, 12:40
 
Web  Top
157 replies since 6/8/2007, 13:18   41451 views
  Share