Laici Libertari Anticlericali Forum

Preti in crisi, Quando si spretano per un uomo, una donna, per tornare uomini liberi.

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view post Posted on 23/6/2022, 15:42

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Don Domenico Martino, 44 anni, da Senise, diocesi di Tursi, si spreta in polemica con la diocesi: non chiamatemi più don o padre"


www.lagazzettadelmezzogiorno.it/ne...-scomunica.html

CAOS RELIGIOSO

Senise, prete-esorcista si toglie l’abito talare e il vescovo lo scomunica
Senise, prete si toglie l’abito talare e il vescovo lo scomunicaIl prete scomunicato Domenico Martino
Don Domenico Martino aveva chiesto di fermarsi per motivi di salute. Sui social l'annuncio deluso di voler lasciare la Chiesa
23 Giugno 2022Massimo Brancati
Accusato di scisma e di eresia. E per questo scomunicato. Sembra una storia d'altri tempi, ma è accaduta in questi giorni in Basilicata, a Senise. Protagonista è un prete di 44 anni, Domenico Martino, che si è visto recapitare un decreto di scomunica firmato dal vescovo di Tursi-Lagonegro, mons. Vincenzo Carmine Orofino. La vicenda sembra ricalcare il caso di don Enrico Bernasconi, censurato lo scorso anno per aver detto che l'unico pontefice legittimo, e tuttora regnante, è Benedetto XVI. Ma questa volta non c'entra il riconoscimento o meno di Papa Francesco a capo della Chiesa cattolica. Don Domenico (per ora resta il «don» perché formalmente non è stato dismesso dallo stato clericale) è accusato di aver abbandonato la sua parrocchia a Senise, di aver dichiarato pubblicamente l'intenzione di voler lasciare il sacerdozio e la Chiesa cattolica e di aver partecipato attivamente alle attività liturgiche e pastorali nell'ambito della cosiddetta «Ecclesia Catholica Romana Antiqua – Diocesi di San Pio da Pietralcina», chiesa considerata scismatica dal Vaticano. Argomentazioni dettagliate sul decreto di scomunica nel quale mons. Orofino ricostruisce il percorso che ha portato al provvedimento nei confronti di un sacerdote a cui, tra l'altro, lo stesso vescovo aveva dato mandato di praticare l'esorcismo. Un attestato di fiducia, di forte vicinanza visto che, fatta eccezione per quello ordinario in occasione del battesimo, l'esorcismo è un sacramentale praticabile solo dai vescovi e da un presbitero scelto.

Don Domenico, ex (a questo punto) sacerdote molto social e assiduo frequentatore di Facebook e dintorni, aveva già detto ai suoi followers, lo scorso 13 maggio, che si chiamava fuori dalla Chiesa perché alle prese con problemi di salute e con la necessità di riorganizzare la sua vita: «Per favore – chiese ad amici e conoscenti – non chiamatemi più don o padre. E non chiedetemi di pregare o fare esorcismi». Dalla scelta di togliersi l'abito talare alla scomunica ce ne vuole. Un epilogo che Martino non si aspettava. Pensava di meritare comprensione per lo stato di salute in cui versa: «Avevo chiesto – spiega dopo aver ricevuto la censura del vescovo – una sospensione della mia attività pastorale per potermi curare. Devo fare i conti con la fibromialgia e ho scelto di andare a curarmi in Puglia. Sapevano delle mie condizioni di salute, ma il 7 dicembre scorso ho ricevuto dalla diocesi un messaggio in cui ero chiamato a dare una motivazione scritta sul perché non avevo partecipato a una solenne celebrazione». Il vescovo spiega che, proprio da quel giorno, nonostante le sue reiterate richieste, non ha ricevuto ulteriori notizie sullo stato di salute fisica e spirituale e dice di avergli scritto per manifestare «affetto e premura paterna in un momento particolarmente delicato».

L'unica risposta gli sarebbe arrivata il 12 aprile scorso dal legale di Martino attraverso il quale l’ex sacerdote ha dichiarato di rinunciare alla remunerazione economica per «sostentamento clero atteso l'allontanamento dal sacerdozio» e di «voler continuare ad esercitare il ministero di sacerdote esorcista in altra Chiesa cristiana». «Dicendo in maniera netta e perentoria di non appartenere più alla Chiesa cattolica – scrive il vescovo – ha procurato scandalo, meraviglia e sconcerto soprattutto nei fedeli delle comunità affidati nel tempo alle sue cure pastorali». Martino ribadisce di essersi allontanato dal Vaticano, ma senza entrare nel dettaglio. Dice che lo farà in un libro, presto in stampa: «Erano due anni che vedevo delle incongruenze della Chiesa cattolica, venute fuori soprattutto dal lockdown in poi. Non ci raccontassero di una Chiesa povera quando poi si fanno accordi geopolitici all'insegna del capitalismo. Avrebbero dovuto chiedersi e chiedermi – tuona Martino - perché un sacerdote, a un certo punto, decide di mollare la Chiesa. Non lo hanno fatto. E alla fine è arrivata la scomunica che, però, non mi tocca. Avevo chiesto del tempo per potermi curare e quanto riportato nel decreto è solo il tentativo di dare un senso alla stessa scomunica. Si vergognino, io sono oggi più vicino a Gesù di quanto non lo sia mai stato».

www.diocesitursi.it/wd-annuario-pe...o-martino-1832/
Martino Sac. Domenico
Titolo:Sac.
Nome:Domenico
Cognome:Martino
Tipo:Presbitero diocesano
Luogo di nascita:Chiaromonte
Data ordinazione:23-06-2008
Email:[email protected]
Residenza:
Incarichi
Vicario ParrocchialepressoCalvera – Parrocchia San Gaetano

Edited by pincopallino1 - 1/7/2022, 03:16
 
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view post Posted on 14/12/2022, 22:00

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Padova. Si spreta don Luca Favarin

www.padovaoggi.it/attualita/don-fa...embre-2022.html

14 dicembre 2022

Don Luca Favarin rompe con il Vescovo: «Se le mie battaglie suscitano disagio, me ne vado»
Il prete noto per la difesa dei diritti Lgbt e perché da anni lavora per l'accoglienza dei migranti si sfoga. Ora è difficile che la frattura con la Diocesi possa essere rientrare. La replica: «Noi facciamo carità, non imprenditoria»

Il selfie che don Luca si è scattato sotto la sede della Curia
Don Luca Favarin rompe con il Vescovo: «Se le mie battaglie suscitano disagio, me ne vado»

Duro sfogo di don Luca Favarin. Rompe con la Diocesi di Padova che - parole sue - lo considera un disturbo. Il prete che fa dell'accoglienza il suo motto, che difende i diritti Lgbt, finito spesso in polemica con la politica sta valutando seriamente di mollare la Diocesi e continuare la sua attività da laico. «Il coraggio di togliere il disturbo? Eccolo. Io mi sono davvero stancato – scrive sulla sua padina Facebook - .Dopo 20 anni in cui accogliamo disgraziati di giorno e di notte, ragazzetti che arrivano nelle nostre case con la pancia piena di ovuli di droga o con la faccia dilaniata dalle risse di strada io non voglio giocare all’eroe di turno o al profetuncolo emarginato dall’istituzione ecclesiastica». La discordia sarebbe nata per le attività di accoglienza che Favarin porta avanti, non trovando però sostegno da parte del Cescovo Cipolla e quindi della Diocesi.

L'accusa
«Mi si dice “quello che fai crea disagio alla diocesi” - racconta don Favarin - .No cara istituzione ecclesiastica. Quello che facciamo è creare inclusione, solidarietà, accoglienza, umanità, e anche qualità e cultura. Lo chiamate disagio? È considerato incompatibile? Ne prendo atto, ma non rinuncio a fare quello che stiamo facendo: la cosa più bella della vita. E se suscita disagio in qualche benpensante ben venga. “Quello che fai è bello, ma non c’entra niente con noi. Lo fai a titolo personale. Non lo fai a nome della Chiesa”. Ne prendo atto, ne sono consapevole. Ma sono passati i tempi lunghissimi in cui tacere e soccombere e portare pazienza. Ne traggo le dirette conseguenze e da persona che sta in piedi me ne vado per la mia strada».

Lgbt
«Credo nell’inclusione e questo significa il diritto di amarsi e vedere pubblicamente riconosciuto il proprio amore anche per le persone dello stesso sesso. Credo nei diritti delle persone, indipendentemente dai loro orientamenti sessuali o dai loro credi. Credo fermamente in una legge sul diritto del fine vita. Questo va totalmente contro il magistero ufficiale della Chiesa e io, per correttezza e integrità, non posso esserne portavoce. Accanto al coraggio di resistere c’è quello di chi interrompere un legame quando diventa talmente stretto da soffocare. Io ho scelto prima l'uno ora è tempo di scegliere l'altro».

Il probabile addio
«Parliamo lingue diverse e diamo priorità a cose diverse, siamo da troppo tempo su mondi radicalmente diversi: con infinita ed estrema serenità e gioia Io continuerò domani, come ieri, ad accogliere nelle nostre comunità i ragazzetti che sono sulla strada vittime della violenza e dello sfruttamento, in nome di Dio e dell’umanità. Qui non voglio aggiungere altro. Credo sia giusto condividere le cose liete e anche quelle più complesse e difficili, ma non è mia intenzione stimolare rancori o odio verso alcuna istituzione. Un abbraccio a tutti e avanti in direzione ostinata e contraria... in piedi a testa alta e orgogliosi di tendere la mano ai poveri, ogni giorno e ogni notte».

La Diocesi
Non si è fatta attendere la replica della Diocesi di Padova: «Siamo ricchi di esperienze di carità e di attività sociali di attenzione alle persone, alle diverse fragilità e ai loro bisogni. Gli esempi sono davvero molti e con le diverse realtà si opera con uno stile e un metodo: condivisione con gli organismi diocesani e con chi in diocesi segue la pastorale della carità, rapporto tra i vari enti, precise scelte di gestione e criteri di trasparenza, priorità - scrivono in una nota - .Pur riconoscendo lo spirito umanitario e solidale che anima l’operato di don Luca Favarin, da parte sua non si è trovata condivisione di metodo. Pertanto la Diocesi, non può essere coinvolta nelle sue attività, che vengono ad assumere carattere imprenditoriale (il diritto canonico prevede che i chierici non possano esercitare attività commerciale se non con licenza della legittima autorità ecclesiastica. Don Luca Favarin, rimanendo sulle sue posizioni e su una gestione personale del suo operato anche in campo sociale, è arrivato alla conclusione di proseguire la sua attività come privato cittadino. Di questo la Diocesi prende atto».

www.diocesipadova.it/wd-annuario-persone/luca-favarin-15586/

Favarin don Luca
Nome:Luca
Cognome:Favarin
Tipo:Presbitero diocesano
Data di nascita:15-06-1972
Data ordinazione:07-06-1998

https://mattinopadova.gelocal.it/padova/cr...ocesi-12416235/
La difesa di don Luca Favarin: «Vive con lo stipendio da sacerdote, ottocento euro»
Ferro, braccio destro del prete, risponde alla Diocesi sul “fare impresa”. «Don Luca è giusto per il Vangelo, ma non per la Chiesa»

ELVIRA SCIGLIANO
16 Dicembre 2022 alle 11:55

https://mattinopadova.gelocal.it/padova/cr...vinis-12418261/
Padova, don Luca Favarin sospeso “a divinis”
Lo ha comunicato il sacerdote nella sua pagina Facebook. Pochi giorni fa si era detto pronto a lasciare l’abito talare

NICOLA CESARO
17 Dicembre 2022
Aggiornato alle 11:55

Edited by pincopallino1 - 17/12/2022, 12:17
 
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view post Posted on 19/12/2022, 00:08

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https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2...0656/?ref=fbfmp

Intervista a don Luca Favarin:«La Diocesi voleva mettere le mani sui bilanci, non interessava altro»
L’ormai ex prete spiega in modo chiaro i motivi dei contrasti avuti con la Chiesa: «La nostra è un’attività imprenditoriale, si sostiene. È forse un peccato?»

ENRICO FERRO
18 Dicembre 2022 alle 19:40
 
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view post Posted on 15/2/2023, 11:31

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www.ilsycomoro.it/2023/02/13/alla-...che-innamorato/
Alla vigilia di San Valentino lascia il sacerdozio perchè innamorato
13 Febbraio 2023
Una volta nel fare gli auguri ai sacerdoti si augurava santa perseveranza, oggi non si è più perseveranti in nulla: cambiamo scuola e università facilmente, ci sfindanziamo, rompiamo anni di convivenza, ci divorziamo, ci sfratiamo e ci spretiamo. Il perchè? ci sono tanti perchè, e certamente non è il luogo adatto per aprire un discorso così complesso, ma credo che uno dei tanti motivi è proprio quello relazionale. Di fatto nella Diocesi di Acireale a Mascari un giovane sacerdote lascia il ministero presbiterale perchè si è innamorato di una parrocchiana a soli quattro mesi dall’ordinazione sacerdotale.
Don Fabrizio Gentiluomo di anni 28, è stato ordinato da Mons. Raspanti il 26 settembre scorso, è inviato come come vicario parrocchiale nell’Arcipretura Parrocchiale San Leonardo Abate di Mascali.
Oggi alla vigilia di San Valentino il giovane Fabrizio ha comunicato comunicato ufficialmente al vescovo di Acireale la propria decisione. Ora tocca alla Santa Sede procedere per la dispensa dell’Ordine Sacro.
Diocesi di Acireale, Don Fabrizio Gentiluomo, San Valentino

www.facebook.com/acirealesocial/po...ve2QjjDuYspsa5l
Acireale Social
28 ottobre 2022
ACIREALE. #OPERAZIONECULTURA AL SANTUARIO DI LORETO ITINERARIO DI RIFLESSIONE CULTURALE PER UNA FEDE INCARNATA
- 18 FEBBRAIO 2023 ore 19:00
COMUNITÀ CHE AMA. AMORE, SESSUALITÀ E FECONDITÀ ALLA PROVA DELLA DISPERSIONE. A
cura di Don Fabrizio Gentiluomo. Seguirà un momento conviviale

Edited by pincopallino2 - 3/7/2023, 11:41
 
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Si spreta p. Ulich Kossler, monaco benedettino altoatesino. Torna a fare il medico?

www.rainews.it/tgr/bolzano/articol...9a1daab294.html

Padre Ulrich Kössler lascia il monastero di Gries
Cinque anni fa era stato nominato parroco della chiesa di Sant'Agostino, ora si è dimesso dall'incarico. Motivi personali e di salute all'origine della decisione
25/06/2023
Padre Ulrich Kössler lascia il monastero di GriesTGR Alto Adige
Padre Ulrich Kössler durante una celebrazione

Cinque anni fa Ulrich Kössler era stato nominato parroco di Gries, ora il sacerdote si è dimesso dal suo incarico. Con effetto immediato. Kössler intende anche lasciare il monastero.
Lo ha annunciato ai fedeli durante la messa di sabato sera (24 giugno). La decisione sarebbe dettata da motivazioni personali e di salute, ha affermato padre Peter Stuefer, priore del convento Muri Gries.
Fino alla fine di agosto, l'amministratore parrocchiale sarà don Urban Stillehard .
Il 48enne Kössler è un chirurgo pediatrico, ha poi studiato teologia ed è entrato in monastero. Era stato ordinato sacerdote nel 2016.

Edited by pincopallino2 - 3/7/2023, 11:40
 
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view post Posted on 2/7/2023, 17:44

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www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/lonato-don-blanco-1.8484846

27 gen 2023

Brescia

Don Matteo Selmo, il "prete sanremese" lascia la tonaca: troppe maldicenze
Il sacerdote era diventato celebre l'anno scorso con il nome di "Don Blanco" per le sua versione di "Brividi" cantata durante l'omelia

Don Matteo Selmo, conosciuto come Don Blanco
Lonato del Garda (Brescia) - Don Matteo Selmo, parroco di Lonato del Garda conosciuto come "Don Blanco", lascia la tonaca. Il prete 39enne diventato celebre l'anno scorso per le sue omelie sulle melodie sanremesi, si è preso una pausa di riflessione dal sacerdozio dopo 10 anni di servizio.

Ad annunciarlo è stato don Damiano Fiorio, l'altro parroco di Lonato, durante la messa: "È tempo di una comunicazione importante, perché sicuramente la voce sta già girando – ha detto don Damiano dall'altare - Per fare chiarezza, perché i mormorii e le maldicenze fanno male, leggo questa comunicazione: dopo aver accolto i nuovi parroci e averli aiutati nell'inserimento nella comunità, don Matteo termina il suo servizio pastorale a Lonato e Campagna. In accordo con il vescovo della Diocesi di Verona, dopo un cammino di discernimento, don Matteo sospende il suo ministero per la scelta libera del suo futuro. Siamo grati per ciò che ha donato, e auguriamo a lui un buon cammino".

Le esibizioni canore in chiesa di Don Matteo Selmo, soprattutto la sua reintepratazone del brano vincitore "Brividi" di Blanco e Mahmood, avevano fatto il pieno di visualizzazioni su Youtube e i social l'anno scorso permettendo anche di raccogliere fondi da destinare alla parrocchia.

dimenticate che quell’Amore è vero per ciascuno di noi, in qualsiasi condizione vi trovate; se avete visto un volto di Chiesa inaspettata nel mio modo di essere prete, sappiate che quella Chiesa esiste davvero.
Sono felice, profondamente felice, come mi avete sempre visto. Il Signore ci mostra giorno dopo giorno la strada da compiere, senza mai cambiare di una virgola il Suo Amore per noi. Che il cammino continui!

Edited by pincopallino2 - 3/7/2023, 11:39
 
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https://primasaronno.it/attualita/don-piet...-il-sacerdozio/
Don Pietro lascia il sacerdozio
Il sacerdote 40enne è nato a Saronno

Don Pietro lascia il sacerdozio
ATTUALITÀ Saronno, 02 Luglio 2023 ore 10:47
Un annuncio clamoroso via social. Don Pietro Guzzetti, nato a Saronno, vicario parrocchiale a Brugherio e per 9 anni a Desio, lascia il sacerdozio per intraprendere un nuovo cammino.

Sacerdote dal 2011
Don Pietro Guzzetti, 40 anni, è nato a Saronno (Varese) ed è stato ordinato sacerdote a Milano l’11 giugno 2011. Responsabile della pastorale giovanile per sette anni a Desio, è vicario parrocchiale a San Carlo a Brugherio dal 2018.

Non è esperto solo di teologia. Ha una laurea anche in Ingegneria delle Telecomunicazioni e una in Linguaggi dei media all’Università Cattolica. Discusse una tesi sul rapporto tra la Chiesa e la comunicazione sui social. Infatti nei suoi profili Instagram e Facebook settimanalmente inseriva dei commenti alle letture domenicali.


Verso un nuovo cammino
Questa volta i social li ha utilizzati per un annuncio completamente diverso:

"Oggi, 1 luglio, al termine della messa delle 18.30 ho
comunicato alla comunità la decisione di lasciare il ministero sacerdotale. Concluderò il mio servizio con le messe di domenica 9 luglio, giorno nel quale lascerò Brugherio.
Ringrazio il Signore per ogni singolo giorno di questi 12 anni di sacerdozio, vissuti con gioia e dedizione, colmi di doni e soddisfazioni. Ringrazio le comunità che mi hanno accolto, che sono state capaci di mostrarmi il loro affetto e mi hanno sostenuto con la preghiera. Ringrazio i confratelli con i quali ho collaborato. Ringrazio la mia famiglia che non ha mai smesso di restare al mio fianco in ogni cambiamento del mio cammino.
Se sono stato capace di farvi incontrare, anche solo per un istante, lo sguardo del Signore rivolto a voi, allora mi posso reputare soddisfatto; se vi siete sentiti amati e cercati da Lui attraverso le mie parole o i miei gesti, allora non dimenticate che quell’Amore è vero per ciascuno di noi, in qualsiasi condizione vi trovate; se avete visto un volto di Chiesa inaspettata nel mio modo di essere prete, sappiate che quella Chiesa esiste davvero.
Sono felice, profondamente felice, come mi avete sempre visto. Il Signore ci mostra giorno dopo giorno la strada da compiere, senza mai cambiare di una virgola il Suo Amore per noi. Che il cammino continui!

Edited by pincopallino2 - 3/7/2023, 11:40
 
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Don Giuseppe De Rosa

https://edizionecaserta.net/2023/06/29/lan...te-ecco-perche/

L’annuncio del vescovo: il prete della frazione si dimette. Ecco perchè
Di redazione29 Giugno 2023Attualità, In primo piano, Maddaloni e Valle di Suessola
Home » L’annuncio del vescovo: il prete della frazione si dimette. Ecco perchè




San Felice a Cancello. E’ arrivata al capolinea l’avventura del parroco della chiesa di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori di Cancello Scalo, don Giuseppe De Rosa.

Con una lettera ufficiale che riporta la data di oggi, il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, annuncia l’arrivo di un altro parroco e rivela particolari importanti sull’uscente che sta riflettendo evidentemente se continuare a fare il prete o spogliarsi dell’abito religioso.


Ecco le parole del vescovo:

Carissimi, don Giuseppe De Rosa, parroco di sant’Alfonso a Cancello Scalo, mi ha presentato le dimissioni. Egli chiede di vivere un periodo di riflessione sul suo ministero. Chiedo preghiere per lui, per la diocesi e per la comunità di Cancello. E chiedo, soprattutto, silenzio. Ho nominato don Carmine Passaro Amministratore parrocchiale di Cancello; egli inizierà il suo nuovo ministero domenica prossima 2 luglio. Lo ringrazio per aver accettato questo servizio, che egli assume in un momento delicato per quella comunità. Accompagniamolo con la preghiera e, possibilmente, con la solidarietà fattiva nell’eventuale aiuto per le celebrazioni


Sulle dinamiche interne alla parrocchia in questione lo scorso 12 febbraio pubblicammo una missiva di una quarantina di fedeli del posto inviata agli organi proposti, compreso il Papa, leggi qui.

Poi ci fu la reazione da parte di altri fedeli a difesa del parroco (leggi qui).

Diciamo che con la comunicazione di oggi del vescovo si mette la parola fine a questa storia su cui evitiamo ulteriori commenti, con un augurio a don Carmine Passaro che possa affasciare l’intera comunità con un sacerdozio impeccabile e apprezzato.

https://edizionecaserta.net/2023/02/12/fir...della-campania/
Firme contro il sacerdote: fedeli scrivono al Papa i ai vescovi della Campania
Di redazione12 Febbraio 2023Attualità, Maddaloni e Valle di Suessola
Home » Firme contro il sacerdote: fedeli scrivono al Papa i ai vescovi della Campania




San Felice a Cancello. Riceviamo e pubblichiamo una nota ufficiale firmata da una quarantina di fedeli residenti nella frazione Cancello Scalo, inviata al Santo Padre, Papa Francesco e a tutti i vescovi delle diocesi campane, in merito alla parrocchia di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Questi fedeli più volte hanno manifestato la loro posizione nei confronti del vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna che per l’altro è pure il presidente della conferenza episcopale. A loro detta sono stati ascoltati ma non c’è stata mai alcuna presa di posizione.


Questa la nota che è stata inviata e in calce tutti i destinatari della missiva:

Caro Papa Francesco,

ti scriviamo anche noi. Chi siamo? Siamo “Voce di uno che grida nel deserto“.

Così si sente la maggior parte della Comunità di Cancello Scalo, della diocesi di Acerra, che da tempo chiede di essere ascoltata da chi ha “orecchie per intendere “ma che preferisce restare sordo, ignorando i continui lamenti dei fedeli, sperando forse che il tutto, prima o poi, cada nel dimenticatoio.


Ci siamo interrogati più volte sull’utilità di scriverTi questa nota. A distanza di qualche mese di attesa e di riflessione abbiamo deciso di farlo e di diffondere questo nostro scritto, nella speranza che possa essere finalmente compreso.

Caro Papa Francesco,

come si può far finta di non sapere, lavandosene le mani, che nella Comunità cancellese odio e divisione sono diventati pane quotidiano?


Come si può far finta di non sapere, lavandosene le mani, che nella Comunità cancellese chi dovrebbe operare per il bene e l’unione non fa altro che alimentare venti di odio e contrapposizione?

E’ sotto gli occhi di tutti. Tanto che ormai le vicende di questa Comunità hanno travalicato tutti i confini possibili e solo il vescovo della Diocesi, oltretutto anche Presidente della Conferenza Episcopale Campana, continua a far finta di niente.


Non è più possibile tacere. Non è più possibile accettare che un sacerdote di Dio, pastore della chiesa, approfitti del ruolo sovvertendo appieno il suo mandato, infischiandotene delle sue gravi manchevolezze, continuando imperterrito nell’opera di devastazione, chiudendo le porte a Dio, alimentando scontri, competizioni, schieramenti, certo di godere della certezza di essere intoccabile, protetto da chi preferisce chiudere occhi e orecchie.


La cosa grave che chi chiude occhi e orecchie è pienamente consapevole di quanto accade perché molte persone, totalmente nauseate e disorientate per quanto avviene quotidianamente nella suddetta Comunità, gli hanno comunicato della situazione a dir poco grottesca, stanche di chi utilizza l’abito talare e l’altare in modo improprio.

E’ impossibile continuare a restare indifferenti al grido di dolore e alle invocazioni dei fedeli per porre rimedio ad una situazione ormai scandalosa.


Al vescovo è stato sempre e solo chiesto che la Comunità avesse una guida degna di tale nome, amorevole, capace di essere collante per la Comunità, testimone della Parola di Dio. Il vescovo a tutt’oggi se ne è lavato le mani.

Ponzio Pilato è rimasto nella memoria storica per essersi lavato le mani.


Uno ne basta e avanza.

Caro Papa Francesco, sappi che la nostra fiducia in Te è infinita.

Era necessario farti conoscere l’infelice realtà di questa parte del corpo della Tua Chiesa che sembra negare l’esistenza stessa di Dio.

Nel confidare nella Tua Santa Persona, capo della Chiesa universale, Padre di tutti noi battezzati, Ti auguriamo ogni bene e chiedendo la Tua benedizione per questa nostra Comunità, ormai ai margini di tutto, bisognevole solo di un miracolo.


Sappi che preghiamo per Te, Ti ammiriamo e Ti guardiamo con amicizia.



Questi sono gli indirizzi a cui è stata spedita la lettera,
il primo naturalmente è quello di sua santità Papa Francesco.
A SUA SANTITA’ PAPA FRANCESCO

CASA SANTA MARTA

00120 – CITTA’ DEL VATICANO



e p. c.


SUA ECC.ZA MONS. GIACOMO CIRULLI

Vescovo di Alife – Caiazzo

Via Angelo Scorciarini Coppola, 234



SUA ECC.ZA MONS. ORAZIO SORICELLI

Arcivescovo di Amalfi – Cava De’ Tirreni
Via Salita Sopramuro – 84011 Amalfi (SA)



SUA ECC. ZA MONS. SERGIO MELILLO

Vescovo di Ariano Irpino – Lacedonia
piazza plebiscito,13 – 83031 Ariano Irpino (AV)




SUA ECC. ZA MONS. ARTURO AIELLO

Vescovo di Avellino
Piazza Libertà,23 – 83100 Avellino



SUA ECC.ZA MONS. ANGELO SPINILLO

Vescovo di Aversa
Piazza S. Paolo, 27- 81031Aversa (CE)



SUA ECC.ZA MONS. FELICE ACCROCCA

Arcivescovo Metropolita di Benevento
Piazza Orsini, 27 – 82100 Benevento



SUA ECC.ZA MONS. SALVATORE VISCO

Arcivescovo di Capua
Piazza Landolfo,1 – 81043 Capua (CE)




SUA ECC.ZA MONS. PIETRO LAGNESE

Vescovo di Caserta
Via Redentore,58 – 81100 Caserta



SUA ECC.ZA MONS. GIUSEPPE MAZZAFARO

Vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti
Via Vescovile,1 – 82032 Cerreto Sannita (BN)



SUA ECC.ZA MONS. GENNARO PASCARELLA

Vescovo di Ischia

Via Seminario,26 – 80077 Ischia (NA)




SUA ECC.ZA DOM RICCARDO LUCA GUARIGLIA

Abate Ordinario del Santuario di Montevergine
83010 Montevergine (AV)



SUA ECC.ZA MONS. DOMENICO BATTAGLIA

Arcivescovo di Napoli

Largo Donnaregina, 23 – 80138 Napoli



SUA ECC.ZA MONS. MICHELE AUTUORO

Vescovo Ausiliare di Napoli

Largo Donnaregina, 22 – 80138 Napoli



SUA ECC.ZA MONS. FRANCESCO BENEDUCE

Vescovo Ausiliare di Napoli


Largo Donnaregina, 22 – 80138 Napoli



SUA ECC.ZA MONS. GAETANO CASTELLO

Vescovo Ausiliare di Napoli

Largo Donnaregina, 22 – 80138 Napoli



SUA ECC.ZA MONS. GIUSEPPE GIUDICEVescovo di Nocera Inferiore – Sarno
Palazzo Vescovile – 84014 Nocera Inferiore (SA)

SUA ECC. ZA MONS. FRANCESCO MARINO

Vescovo di Nola
Via S. Felice,30 – 80035 Nola (NA) – Tel. e Fax: 0813114662




SUA ECC.ZA MONS. TOMMASO CAPUTO

Arcivescovo – Prelato e Delegato Pontificio di Pompei
Piazza B. Longo, 1 – 80045 Pompei (Na)



SUA ECC.ZA MONS. CARLO VILLANO

Vescovo Ausiliare di Pozzuoli

Via Campi Flegrei,12 – 80078 Pozzuoli (NA)



SUA ECC.ZA MONS. ANDREA BELLANDI

Arcivescovo Metropolita di Salerno – Campagna – Acerno


Via R. Il Guiscardo,2 – 84125 Salerno



SUA ECC.ZA MONS. PASQUALE CASCIO

Arcivescovo di Sant’Angelo Dei Lombardi – Conza- Nusco- Bisaccia
Piazza Domenico Fischietti- 83054 Sant’Angelo Dei Lombardi (AV)



SUA ECC.ZA ORAZIO FRANCESCO PIAZZA

Vescovo di Sessa Aurunca

Vescovo eletto di Viterbo
Via Duomo, 2 – 81037 Sessa Aurunca (CE)




SUA ECC.ZA MONS. FRANCESCO ALFANO

Arcivescovo di Sorrento – Castellammare di Stabia
Via Mons. Natale, 7 – 80069 Vico Equense (NA)



SUA ECC.ZA DOM MICHELE PETRUZZELLI

Abate Ordinario dell’Abbazia SS. Trinità di Cava De’ Tirreni
Via Morcaldi,6 – Cava de’ Tirreni – 84013 Badia di Cava (SA)



SUA ECC.ZA MONS. GIACOMO CIRULLI


Vescovo di Teano – Calvi

Piazza Duomo, 1 – 81057 Teano (CE)



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La comunità parrocchiale sta con don Giuseppe: raccolte oltre 1400 firme
Di redazione20 Febbraio 2023Attualità, Maddaloni e Valle di Suessola
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San Felice a Cancello. Lo scorso 12 febbraio avevamo pubblicato una lettera firmata da una quarantina di fedeli residenti nella frazione Cancello Scalo, inviata al Santo Padre, Papa Francesco e a tutti i vescovi delle diocesi campane, in merito alla parrocchia di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (leggi qui).

Su quanto descritto da questi fedeli arriva la netta replica della comunità parrocchiale della chiesa di Sant’Alfonso Maria dei Liguori, con tanto di missiva, indirizzata al vescovo di Acerra, Antonio Di Donna, al parroco don Giuseppe De Rosa e a tutti vescovi della conferenza episcopale
Per questa lettera sono state raccolte oltre 1400 firme.


Ecco la missiva
In seguito ad una lettera pubblicata da un giornale locale, diretta al Papa e a tutti i Vescovi della Conferenza Episcopale Campana, Mons. Di Donna e don Giuseppe De Rosa hanno subito pesanti attacchi da un limitato gruppo di concittadini della frazione di Cancello Scalo: firmatari della suddetta lettera.
Questa missiva ha suscitato sentimenti di profondo sconcerto, amarezza e di incredulità nella comunità cancellese. La stessa non si ritrova nella narrazione fantasiosa di una realtà di paese fondata su odio e divisione.
Il nostro Parroco, don Giuseppe, in primis, si è sempre adoperato per il bene comune, con generosità e carità cristiana, sollecitando, con delicatezza, la partecipazione alla condivisione.

Contrariamente a quanto affermato, don Giuseppe è sempre stato aperto ad ogni iniziativa ed attività volte a promuovere incontri tra persone, di ogni età, che si spendono con e per gli altri “e fanno della gratuità la loro forza” .
Siamo certi che, se il nostro Vescovo, non ha ritenuto di adottare alcun provvedimento riguardo don Giuseppe è perché la realtà è ben diversa da quella descritta! Siamo fiduciosi che l’intera comunità sia pronta a “camminare” senza che i pregiudizi
condizionino il nostro agire e le nostre parole.
 
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