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Preti in crisi, Quando si spretano per un uomo, una donna, per tornare uomini liberi.

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GalileoGalilei
view post Posted on 30/12/2013, 14:12 by: GalileoGalilei
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Ma già 4 anni fa fu al centro di lettere anonime

don_simo

Choc sull'altare: "Lascio la parrocchia e l'abito, troppe calunnie"
Don Simeon Eneh, parroco di Santa Caterina de'Ricci, annuncia ai fedeli il suo addio alla parrocchia e al clero: "Dicevano: la parrocchia non merita un nero"

LE FOTO DELL'ULTIMA MESSA DI DON SIMONE

L'ultima messa di don Simone nella parrocchia di Santa Caterina de' Ricci (foto Attalmi)L'ultima messa di don Simone nella parrocchia di Santa Caterina de' Ricci (foto Attalmi)
FOTO
Le foto dell'ultima messa di don Simone

Prato, 30 dicembre 2013 - "Una decisione maturata dopo una lunga sofferenza. Lascio la parrocchia e l’abito. Così non posso andare avanti". E’ la notizia-bomba lanciata tra i fedeli nella piccola chiesa di Santa Caterina de’ Ricci di via Lepanto da don Simeon Eneh, di origini nigeriane, al termine della messa domenicale. "Da quattordici anni vivo a Prato. In questi anni sono stato accusato di tutto. Mi sono ammalato a causa delle calunnie dette sul mio conto. Il mio fisico non ce la fa più", spiega don Simeon, o Simone come tutti lo chiamano da queste parti. Nessuno si aspettava una decisione tanto drastica, ma don Simone non intende tornare sui suoi passi: lascia Santa Caterina de’ Ricci, lascia Prato e, soprattutto, lascia la tonaca indossata per la prima volta nel lontano 1978. Ieri la messa delle undici si è svolta come di consueto, ma prima di dare la benedizione, don Simone dall’altare ha chiesto ai fedeli — numerosi — di sedersi ancora una volta. "Scusate se rubo un po’ del vostro tempo — ha detto don Eneh — ma è una questione che mi preme molto. Per anni ho subito calunnie da più parti. Dopo tanta sofferenza, sia fisica che morale, il Signore mi ha indicato la strada giusta".

I fedeli hanno ascoltato per venti minuti lo sfogo del parroco, alcuni allibiti, altri che già subodoravano qualcosa dopo una lettera anonima arrivata in parrocchia e alla Curia quattro anni fa in cui si rivolgevano al parroco pesanti accuse. Ieri don Simone ha distribuito la lettera in chiesa durante una messa del tutto inconsueta. Nello scritto il parroco è accusato di aver definito "gruppo di razzisti, della città razzista" i parrocchiani durante un’omelia del maggio del 2009 proprio in Santa Caterina de’ Ricci. Una frase che, evidentemente, nasceva dai problemi avuti dal parroco all’inizio della sua esperienza nella parrocchia di via Lepanto. Accuse non digerite da alcuni fedeli, soprattutto una donna anonima che ha firmato lo scritto: "una pratese doc non razzista". Nella lettera si ricorda il parroco precedente, don Madinelli, che ha fondato la chiesa e che "nulla ha a che vedere con don Simone".

Il prete viene accusato di essersi intascato i soldi raccolti per le offerte, di aver perorato denaro per la sorella. Viene definito "stupido e superficiale, geloso e ignorante" e lo si invita ad andarsene. Toni duri che manifestano un forte risentimento nei confronti del parroco. Il sacerdote non parla apertamente di razzismo ma sostiene di aver incontrato una resistenza iniziale per quel "prete di colore sull’altare". Le voci e le chiacchiere alle sue spalle lo hanno sfinito tanto da arrivare a lasciare l’abito talare. "Infamie — ha spiegato amareggiato dall’altare — Il mio arrivo non è stato accettato subito. Dicevano ‘questa parrocchia non merita un prete nero’. Ho trovato la chiesa in rosso di 7mila euro e grazie a una gestione oculata ora lascio un conto in attivo di 41mila euro. Non ho intascato nulla. Il denaro l’ho chiesto per aiutare un bambino malato che poi, grazie alla vostra generosità, è stato operato. E’ tutto documentato. All’inizio non sono stato benvoluto neppure a Narnali. Dicevano ‘è nero’. Poi, sono passato a Galcetello dove un altro parroco ha voluto prendere il mio posto: furono messe in giro voci di una mia presunta relazione con una donna. Falsità. A Galcetello trovai debiti e fornitori da pagare. Anche lì sono riuscito a ripianare i conti. Quel prete che voleva il mio posto, poi fu portato a Roma con l’accusa di pedofilia".

Ieri è stata l’ultima messa celebrata da Simeon Eneh. I fedeli si sono rifiutati di cantare l’inno conclusivo della messa. "Le tue parole sono sufficienti", hanno detto con le lacrime agli occhi.
Laura Natoli

www.lanazione.it/cronaca/2013/12/30...arrocchia.shtml

Edited by GalileoGalilei - 4/9/2015, 04:54
 
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