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Preti in crisi, Quando si spretano per un uomo, una donna, per tornare uomini liberi.

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GalileoGalilei
view post Posted on 6/6/2013, 04:19 by: GalileoGalilei
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Viterbo. Padre Pierantonio Fanella, cappuccino spretato dall'ordine

Inguaiato da un libro sull'esorcismo fai da te

Sfrattato pure dal coinvento


www.viterbopost.it/2013/06/a-roncig...to-don-fanella/

Ronciglione, sfrattato perché non è più frate
di Federica Lupino
Cacciata poco cristiana per don Pierantonio Fanella mentre i cittadini protestano
5 giugno 2013 - 03:35 | 0 commenti
Il momento dello sfratto

Il momento dello sfratto

“Fratello sole, sorella luna” sono oscurati sul cielo di Ronciglione. Dove anzi, sono diventati fratelli coltelli. Perché alla fine ha dovuto cedere: don Pierantonio Fanella ieri mattina ha lasciato il convento dei Frati Cappuccini di Ronciglione. Si è trasferito nella sacrestia della attigua chiesa di San Francesco, che in quanto tale gode dell’extraterritorialità e magari qui nessuno lo caccerà.

Sì, perché il sacerdote è stato cacciato. Ultimo custode del convento è finito sotto sfratto, stritolato da una sentenza emessa dal tribunale di Viterbo su richiesta della Provincia Romana dei Frati Cappuccini, l’ordine dal quale si è dimesso e che è proprietario della struttura. Insomma, non essendo più frate non avrebbe titolo, secondo i querelanti, di occupare il convento. Al fianco dei cappuccini pure la curia vescovile di Civita Castellana: tutti contro il custode del convento in via San Francesco D’Assisi.

Eppure, la cristianità spesso negata dalle azioni di chi dovrebbe esserne il portabandiera viene riscattata dalla gente comune. Eh sì, perché i cittadini di Ronciglione si sono stretti intorno al parroco cercando di evitare lo sfratto. Se la sono presi con l’ufficiale giudiziario, coi carabinieri, col parroco di Ronciglione e col vescovo, rei di appoggiare la cacciata. Fanella però ha calmato gli animi ed evitando di inasprire il clim,a ha abbandonato il convento prima che le forze dell’ordine lo costringessero a farlo.

In mezzo c’è anche il futuro del convento, di proprietà della Provincia romana dei Frati cappuccini. Il 19 febbraio don Fanella ha inviato al Comune le circa 1.300 firme con cui si chiedeva la cessione della struttura a Ronciglione. A marzo il sindaco di Ronciglione Alessandro Giovagnoli ha scritto al ministro provinciale dei Cappuccini, Gianfranco Palmisani, perché si potesse trattare, in un incontro, il passaggio di proprietà del convento. Nessuna risposta è ancora arrivata.

www.viterbonews24.it/news/quel-libr...nella_26847.htm

Quel libro sull'esorcismo ''fai da te'' che inguaiò padre Pierantonio Fanella
05/06/2013 - 04:00

VITERBO – Se qualcuno di voi ritenesse di essere posseduto dal demonio e non riuscisse a trovare nessun esorcista per farsi “curare”, da alcuni anni ha uno strumento a disposizione: una sorta di manuale dell’esorcismo ''fai da te'', la prima guida nell’impegno contro il maligno ad uso e consumo di fedeli, sacerdoti e laici. A scriverlo è stato padre Pierantonio Fanella, sfrattato ieri mattina dal convento dei cappuccini di Ronciglione con tanto d’intervento delle forze dell’ordine. E fu proprio quel libro ad acuire i contrasti già in atto tra padre Fanella e l’ordine dei cappuccini, dal quale si è ''dimesso'' pur restando sacerdote.

Eppure, le intenzioni dell’ex cappuccino erano, dal suo punto di vista, buone: aiuta la gente a capire se effettivamente di fronte a fenomeni inspiegabili ci sia lo zampino del diavolo. La guida, inoltre, cerca di aiutare le potenziali vittime del maligno e che non riescono ad avere la benedizione di un esorcista perché, oltre ad essere pochissimi in ogni diocesi, sono letteralmente oberati da troppi casi. Tanto che per avere un appuntamento, a volte, bisogna attendere mesi e mesi.

''E' molto triste vedere nelle zone adiacenti alle chiese - spiegò padre Fanella, autore del libretto intitolato ‘La lotta contro il demonio’, pubblicato dalle edizioni Segno – un gran numero di persone attendere in ansia l’apertura del portone d’ingresso ai locali in cui gli esorcisti esercitano il loro ministero, faticoso e spesso incompreso. A volte, quelle persone hanno percorso centinaia di chilometri . Ed è altrettanto triste – aggiunse – vedere che in molti fanno ritorno mestamente alle loro case senza aver potuto ricevere nemmeno una benedizione dall’esorcista''.

Ad avviso di padre Fanella, ''coloro che si trovano sotto l’azione del demonio vivono indicibili difficoltà e sofferenze. Ma nei casi meno gravi di possessione diabolica – aggiunse – l’esorcismo può essere fatto anche da non sacerdoti e, in qualche occasione, anche dalla stessa persona posseduta. Basta – concluse – attenersi rigorosamente alle norme canoniche in materia e recitare le le preghiere principali per allontanare il maligno''.

Ma le autorità ecclesiastiche non erano affatto dello stesso parere. Il canone 1172 del codice di diritto canonico stabilisce infatti che ''nessuno può legittimamente pronunciare esorcismi sugli ossessi, se non abbia ottenuto dall’ordinario del luogo la peculiare ed espressa licenza. Questa licenza sia concessa dall’ordinario del luogo soltanto ad un presbitero dotato di pietà, di scienza, di prudenza e di integrità morale''.

www.viterbonews24.it/news/padre-pie...usivo_26895.htm

''Padre Pierantonio Fanella era abusivo''
Il superiore del convento dei Cappuccini commenta lo sfratto del confratello
06/06/2013 - 04:00

VITERBO – ''Pur essendo stato privato dell’abilitazione al ministero sacerdotale per la sua disobbedienza, padre Pierantonio Fanella continua a celebrare la messa e a impartire i sacramenti. Ma lo fa in modo illegittimo, anche se i sacramenti sono comunque validi per chi li riceve''. Così il superiore del convento dei cappuccini di Viterbo, Appio Rosi, commenta lo sfratto di padre Fanella dal convento di Ronciglione, eseguito l’altro ieri mattina.

Ad avviso di padre Rosi, il provvedimento emesso nei suoi confronti sarebbe stato ''inevitabile e giusto''. ''Noi cappuccini – argomenta - stiamo male per questa vicenda e stiamo ancora più male al pensiero che lui non sia in pace con se stesso, che non si senta libero. Ma era abusivo, quindi andava mandato via''.

Padre Rosi spiega poi le ragioni dello sfratto: ''Pierantonio è sempre stato una persona difficile – sottolinea – e non ha mai accettato alcuni aspetti cardine del nostro ordine. Noi non siamo monaci ma frati e come tali siamo costretti a trasferirci continuamente, anche contro la nostra volontà, perché abbiamo fatto voto d’obbedienza, che non è uno scherzo. Quindi, il provvedimento preso dal consiglio della Provincia romana nei confronti di padre Fanella era inevitabile. Già sei anni fa – ricorda - gli era stato chiesto di trasferirsi, ma lui si rifiutò. E’ per questo che è partito il ‘processo’ ed è arrivata la sentenza''.

Il padre superiore passa ad elencare i vari tentativi di dialogo e conciliazione fatti nei confronti di padre Fanella: ''Gli sono state inviate lettere, ci sono stati colloqui. Subito dopo che gli altri due confratelli che convivevano con lui a Ronciglione si sono trasferiti da noi, intervenne direttamente il superiore provinciale, Ma lui non volle seguirli''.

Sulle motivazioni che potrebbero aver indotto padre Fanella alla “disobbedienza” il superiore dice: ''Non riesco a capirlo, non riesco proprio ad arrivare ai suoi pensieri, mi dispiace che viva così. Non credo si senta libero e questo sì che è un guaio''.

Infine, padre Appio spiega le ragioni della chiusura del convento di Ronciglione.''Le nostre strutture - afferma - sono immense e i frati oggi sono troppo pochi. Anche qui, nel convento di Viterbo, un’ala del complesso è stata destinata all’accoglienza per ammortizzare i costi di manutenzione. Il convento di Ronciglione era uno di qualli che, su suggerimento di tutti i frati interpellati, andava smantellato. Queste cose padre Fanella le sa, eccome. ma ha sempre puntato i piedi e disobbedito. Anche a me - conclude - è sempre dispiaciuto lasciare una città, dove magari avevo iniziato a costruire qualcosa, ma se mi viene chiesto di andarmene non posso che obbedire. Funziona così. Invece lui ha scelto di fare l’eroe, ma dimentica che nessuno di noi è indispensabile''.

E alla domanda sulla prossima destinazione della struttura di Ronciglione padre Appio risponde: ''Non ho idea di come verranno sfruttati quei locali dalla Curia, ma una cosa è certa e i fedeli possono stare tranquilli, nessuno ha in mente speculazioni''.
 
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