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Preti in crisi, Quando si spretano per un uomo, una donna, per tornare uomini liberi.

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GalileoGalilei
view post Posted on 21/11/2012, 18:24 by: GalileoGalilei
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Don Marco Balzan, diocesi di Rovigo

http://www.ilrestodelcarlino.it/rovigo/pro...vocazione.shtml

Il parroco se ne va Un paese sotto choc
Ceneselli
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Don Marco Balzan chiede una pausa per una crisi di vocazione. "La musica gli ha fatto girare la testa"



di Tommaso Moretto
Don Marco Balzan (foto Donzelli)
Don Marco Balzan (foto Donzelli)

Rovigo, 21 novembre 2012 - «NON È UNA cosa che mi ha sconcertato». Come mai se lo aspettava? «Così». E sorride. Ma la fornaia non vuole né farsi fotografare né lasciare il suo nome. C’è chi è sibillino ma poi si rimangia tutto e non vuole comparire, e chi invece sembra cadere dalle nuvole. A Ceneselli ieri mattina, due giorni dopo l’annuncio choc del parroco ‘reggae’, il paese è perplesso.

Una pausa di riflessione per don Marco Balzan, approvata dal vescovo Lucio Soravito, che non ha una data di termine. La passione per la Christian music, ai più, non sembrava inconciliabile con il sacerdozio. La barista, Maria Paola, riconosce che il prete negli ultimi anni «aveva avvicinato molti giovani». Grazie alla musica. Ma poi «negli ultimi tempi, gradatamente, è cominciata a venire meno gente». E chiude: «Io comunque rispetto le scelte personali».

In edicola Paolo Bin è tra quelli che cadono dalle nuvole: «So che aveva un complesso rock ma non so altro, lo conosco poco perché quando passava aveva un passo molto veloce. Un signore ha detto che ha avuto una crisi di fede. Può succedere». Chi frequenta la parrocchia ci è rimasto male, come Gianna Valentini: «A me piaceva come persona, buono di carattere, era difficile dialogare con lui, era un po’ sfuggente, ma io mi ero affezionata tantissimo». Ma ci è rimasto male anche chi in chiesa va pochino, come Mario Finotti: «Era un giovane aitante, con tante iniziative, aveva tante potenzialità che forse qui non poteva esprimere. Aveva un’orchestrina, ma non credo si stata la passione per la musica a farlo andare via».

C’È ANCHE CHI a Ceneselli di parlare con la stampa non ne vuol sapere: «Fermar la gente così per strada, ma cosa vuole? Per piacere. Guardi che sono un giostraro. Cosa vuole? Cosa vuole intervistare cosa?». In bar invece è più accogliente. Giuseppe, seduto a un tavolo, è uno che a messa ci va: «Lo ha annunciato lui domenica, col vicario. Peccato, era un uomo serio». Mentre un tavolo più in là Gino Ravagnani non è nemmeno sfiorato dalla notizia: «Non mi interessa niente, in chiesa non vado da 42 anni». Fuori dal bar, Luca, ha parole di zucchero: «Era apprezzato, uno che faceva qualcosa, la notizia l’ho appresa dal giornale». E Antonio, in macelleria: «Mi è arrivata all’improvviso». Mentre il macellaio Andrea Franchi si interroga: «Che sia per la musica? Che sia per il calcio? Che sia per un’altra passione? non si sa».

Mentre Giovanni Cabria, con occhiali scuri è categorico: «Escludo che la causa sia la musica». Ma capita anche di assistere a siparietti curiosi. Due signori stavano parlando tra di loro. Solita domanda, se qualcuno sa qualcosa in più sulle motivazioni che hanno spinto don Marco alle dimissioni. «Non lo so, sono scelte personali, non si possono criticare», dice uno. E l’altro: «Falso. Ma se le hai criticate fino adesso?». E il primo: «Sono le cose che dico con te, non alla stampa». La sensazione resta, un brusio rumoroso avvolge la vicenda ma appena ci si avvicina, torna il silenzio. E il parroco non parla.

Tommaso Moretto
 
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