www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/14...ivorzi/3190562/Famiglie, Istat: “Nel 2015 più matrimoni, il maggior aumento dal 2008. Ma salgono anche separazioni e divorzi”
Secondo l'istituto di statistica l'inversione di tendenza è stata troppo contenuta perché si possa parlare di ripresa della nuzialità: la diminuzione dei primi matrimoni è un fattore strutturale, legato al calo della popolazione nella fascia di età 16-34 anni. In salita comunque anche le seconde nozze. La durata media delle unioni è di 17 anni. Quelle celebrate in chiesa sono più "resistenti"
di F. Q. | 14 novembre 2016
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Nel 2015 i matrimoni sono aumentati al tasso più alto dal 2008, soprattutto per effetto di quelli con rito civile. Ma si sono registrati anche più separazioni e più divorzi. Sono i dati che emergono dall’ultimo report dell’Istat sulle famiglie italiane. L’anno scorso sono state celebrate in totale 194.377 nozze, 4.600 in più rispetto al 2014, circa 2.000 in più per quanto riguarda i matrimoni fra sposi entrambi di cittadinanza italiana. La ripresa va in controtendenza rispetto ai dati registrati tra il 2008 e il 2014, quando erano diminuiti al ritmo di quasi 10.000 l’anno. L’aumento dei matrimoni sembra proseguire e rafforzarsi anche nel 2016. I dati provvisori riferiti al periodo gennaio-giugno 2016 mostrano 3.645 celebrazioni in più rispetto allo stesso periodo del 2015. La ripresa della nuzialità è diffusa su tutto il territorio. Gli incrementi maggiori si sono registrati in Piemonte (+8,1%) e in Sicilia (+6,4%). In controtendenza il Molise, la Puglia e l’Umbria: in queste regioni, infatti, le nozze continuano a diminuire.
L’istituto di statistica, pur evidenziando che la primo-nuzialità è un indicatore di rilievo per lo studio dei comportamenti di formazione delle famiglie, sottolinea tuttavia come un solo anno di osservazione e l’entità contenuta dell’aumento registrato nel 2015 non consentono di parlare di ripresa. La diminuzione dei primi matrimoni è in atto da oltre quarant’anni e la sua accelerazione negli anni più recenti è dovuta, in parte, a un “effetto struttura”, legato al cambiamento nella composizione della popolazione per età: la prolungata diminuzione delle nascite dalla metà degli anni Settanta ha determinato una netta riduzione della popolazione nella fascia di età in cui i primi matrimoni sono più frequenti, quella tra 16 e 34 anni. Questi effetti strutturali continueranno in futuro – spiega l’Istat – ad agire nella direzione della contrazione del livello della nuzialità.
In media, oggi, gli sposi hanno 35 anni e le spose 32. Anche le seconde nozze e quelle successive sono in aumento: sono state 33.579, quasi 3.000 in più rispetto all’anno precedente, pari al 17% del totale dei matrimoni. Il 54,7% avviene con il rito religioso, il 45,3% con il rito civile. Il rito incide anche sulla durata media delle nozze: dopo dieci anni, su 1.000 matrimoni ne sopravvivono 914 se celebrati in chiesa e 841 se celebrati in municipio.
Per quanto riguarda l’instabilità coniugale, sono in aumento sia i divorzi che le separazioni. I primi nel 2015 ammontano a 82.469, 297 su mille, le seconde a 91.706, pari a 340 su mille. Il 40,5% dei divorzi e il 53,6% delle separazioni avvengono in presenza di figli minorenni, mentre l’età media dei separati è di 48 anni per i mariti e 45 anni per le mogli. Gli affidi condivisi dei figli riguardano l’89% dei casi mentre nel 9% vengono affidati esclusivamente alla madre. La casa coniugale nel 60% dei casi viene assegnata alle mogli, percentuale che sale al 69% nel caso di madri con figli minorenni. La durata media di un matrimonio è di circa 17 anni.
di F. Q. | 14 novembre 2016
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“divorzi brevi”. In
ripresa i matrimoni
civili. La situazione
in Campania.
1 ora fa Antonio Ioele
Nel 2015 si registra un
consistente aumento del
numero di divorzi: +57%
rispetto al 2014. Molto più
contenuto, è l’aumento
delle separazioni: +2,7%
rispetto al 2014. Altro
aspetto i matrimoni che, dal
2014, hanno segnato un
+2,4%. Fatto che non
avveniva dal 2008.
14/11/2016 Istat, boom dei "divorzi brevi". In ripresa i matrimoni civili. La situazione in Campania. laRedazione.eu
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La tabella ISTAT è esplicativa degli andamenti
totali suddivisi e per anno e per caratteristiche:
matrimoni, primi matrimoni, matrimonio con
sposi italiani o sposo straniero, separazioni e
divorzi.
L’analisi, per separazioni e divorzi, è
estremamente corposa e deve necessariamente
prendere atto di due novità legislative.
Le due novità legislative del 2014
e del 2015
L.132/2014 che sempliÚca l’iter di separazione
e divorzio consensuali con accordi
extragiudiziali. In applicazione di queste
norme, nel 2015, sono stati deÚniti presso gli
UÜci di stato civile 27.040 divorzi (pari al 32,8%
del totale dei divorzi del 2015) e 17.668
separazioni (pari al 19,3% sul totale delle
separazioni). Questi procedimenti si sono
sommati ai procedimenti conclusi presso i
tribunali (rispettivamente pari a 55.429 per i
divorzi e 74.038 per le separazioni) facendo
lievitare sensibilmente l’entità del fenomeno
e, soprattutto, i divorzi;
Legge “Divorzio Breve” del 2015 che accorcia
da 3 anni a 6 mesi il periodo per richiedere il
divorzio consensuale dopo la separazione. Il
periodo aumenta ad 1 anno in caso di
separazione giudiziale. Nel 2015 si registra,
pertanto, una importante “rottura” della serie
temporale dei divorzi e degli indicatori ad essi
riferiti per eÙetto delle variazioni normative
precedentemente richiamate. Non sarebbe
corretta, quindi, una lettura dell’aumento dei
divorzi in termini di aumento della
propensione allo scioglimento delle unioni. A
tale proposito è più opportuno considerare il
trend dell’indicatore riferito alle separazioni
che, come si è detto, subisce un eÙetto delle
variazioni normative molto più contenuto.
I primi dati sui “divorzi brevi”
In virtà di quanto scritto, quasi il 40% dei divorzi
deÚniti presso gli UÜci di stato civile e il 10% di
quelli deÚniti presso i tribunali sono, infatti,
divorzi “brevi”, ovvero l’intervallo di tempo
intercorso tra la separazione legale e la
successiva domanda di divorzio è stato inferiore
ai 3 anni previsti dalla precedente normativa.
Nel 2015 si registra un consistente aumento del
numero di divorzi che hanno raggiunto gli 82.469
casi (+57% rispetto al 2014). Molto più contenuto,
e in linea con le tendenze in atto negli anni
precedenti, è l’aumento delle separazioni (91.706,
+2,7% rispetto al 2014). Per una corretta
interpretazione di questi dati, spiega l’ISTAT,
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occorre tener presente che nel 2015 esplicano
per la prima volta i loro eÙetti due importanti
variazioni normative in materia di separazione e
di scioglimento delle unioni coniugali.
Mediamente un matrimonio dura
17 anni. Al momento della
separazione gli uomini hanno 48
anni, le mogli 45. Reggono di più i
matrimoni religiosi
La durata media del matrimonio al momento
della separazione è di circa 17 anni. Negli ultimi
vent’anni è raddoppiata la quota delle
separazioni dei matrimoni di lunga durata,
passando dall’11,3% del 1995 al 23,5%. All’atto
della separazione i mariti hanno mediamente 48
anni e le mogli 45 anni. La classe più numerosa è
quella tra 40 e 44 anni per le mogli (18.631
separazioni, il 20,3% del totale), tra 45 e 49 anni
per i mariti (18.055, il 19,7%). La propensione a
separarsi è più bassa e stabile nel tempo nei
matrimoni celebrati con il rito religioso. A
distanza di 10 anni dalle nozze i matrimoni
sopravviventi sono praticamente gli stessi per le
coorti di matrimonio del 1995 e del 2005
(rispettivamente 911 e 914 su 1.000). I matrimoni
civili sopravviventi scendono a 861 per la coorte
del 1995 e a 841 per quella del 2005.
Separazioni e divorzi: la
situazione in Italia, Regione per
Regione.
In Campania, tra il 2014 ed il 2015, seppur di poco,
diminuiscono le separazioni dal 8’928 a 8’915.
Aumentano i divorzi, da 3’107 (2014) a 4’871
(2015).
Matrimoni, nel 2015 aumento dei
matrimoni, in maggioranza con
rito civile
14/11/2016 Istat, boom dei "divorzi brevi". In ripresa i matrimoni civili. La situazione in Campania. laRedazione.eu
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Nel 2015 sono stati celebrati in Italia 194.377
matrimoni, circa 4.600 in più rispetto all’anno
precedente (+2,4%). Aumentano in Piemonte
(+8,1%) e Sicilia (+6,4%). Diminuiscono in Molise,
Puglia e Umbria. A tirare sono maggiormente le
prime nozze tra sposi di cittadinanza italiana:
144.819 celebrazioni nel 2015 (circa 2.000 in più
del 2014), mentre dal 2008 al 2014 erano
diminuite di oltre 40.000 (il 76% del calo
complessivo delle nozze). Aumenta anche la
propensione alle prime nozze: 429 per 1.000
uomini e 474 per 1.000 donne. I valori sono
comunque inferiori del 20% rispetto al 2008. Gli
sposi celibi hanno in media 35 anni e le spose
nubili 32 (entrambi quasi due anni in più rispetto
al 2008).
I dati integrali dal sito ISTAT oppure dal nostro
sito laRedazione.eu