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La crisi del matrimonio religioso: nel 2022 solo 82.451. Ulteriore calo nei primi mesi del 2023, Solo il 45,9% delle unioni in chiesa o in altro tempio

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view post Posted on 30/9/2012, 15:50
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Si, concordo. C'è crisi della religiosità.

Credo però che incida anche la crisi economica. I matrimoni religiosi sono molto più costosi di quelli civili.
 
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view post Posted on 28/11/2012, 12:06
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http://www.ilmondo.it/newsdalterritorio/20...52_148916.shtml

IL MONDO / news dal territorio / 28 Novembre 2012
Famiglia: Istat, cresce numero matrimoni civili. Al nord sono il 52%

(ASCA) - Roma, 28 nov - Nel 2011 sono stati celebrati con
il rito civile 80.387 matrimoni, 10.254 in meno rispetto al
2008 (-11,3%). La differenza e' dovuta in larga misura alla
riduzione dei matrimoni con almeno uno sposo straniero: ben
9.333 in meno rispetto al 2008 (-29,2%). In termini relativi,
tuttavia, la percentuale dei matrimoni celebrati civilmente
ha registrato un aumento rispetto al 2008 (dal 37% al 39%).
Lo spiega l'Istat che questa mattina ha diffuso i dati del
Report 2011 sui matrimoni. Il dato medio nazionale nasconde
profonde differenze territoriali. Al Nord, per la prima
volta, la quota di matrimoni celebrati con il rito civile
(52%) ha superato quelli religiosi; al Centro si arriva al
47%, mentre nel Mezzogiorno questa proporzione e' del 23%.
Solo 15 anni fa l'incidenza dei matrimoni civili non arrivava
al 20% del totale delle celebrazioni; l'aumento di questa
quota e' uno dei tratti piu' evidenti del mutamento in atto
nell'istituzione matrimoniale. La scelta sempre piu'
frequente del rito civile e' da attribuire in parte alla
crescente diffusione sia dei matrimoni successivi al primo,
sia dei matrimoni con almeno uno sposo straniero. Questa
scelta, tuttavia, riguarda sempre piu' spesso anche le prime
unioni: nel 2011 il 30% delle nozze tra celibi e nubili e'
stato celebrato in questo modo (37.332 nozze). Considerando
solo quelle in cui gli sposi sono entrambi italiani,
l'incidenza e' pari a quasi uno su quattro, una proporzione
piu' che raddoppiata in 15 anni. Osservando la distribuzione
geografica della quota dei primi matrimoni celebrati con rito
civile di sposi entrambi italiani e' possibile analizzare la
diffusione sul territorio dei nuovi comportamenti familiari:
nel 2011 scelgono di celebrare le prime nozze con il rito
civile il 31% degli sposi italiani che risiedono al Nord, il
29% di quelli che risiedono al Centro e il 16% degli sposi
residenti nel Mezzogiorno. A livello provinciale, la piu'
alta proporzione di matrimoni civili si trova a Livorno e
Trieste (62,5%), Massa-Carrara (56,5%), Bolzano (56%),
seguite da Genova e Ferrara (55,7%), Grosseto (55,3%) e Udine
(55,1%). Queste stesse province si trovano in larga parte
anche ai vertici della graduatoria relativa alla quota di
primi matrimoni civili tra sposi italiani per cento primi
matrimoni di italiani. In testa sempre Livorno (48,2%),
seguita da Bolzano (47,4%). Grosseto, Genova e Ferrara,
rispetto alla prima graduatoria considerata, presentano in
questo caso proporzioni un po' piu' contenute
(rispettivamente 36,3%, 36,7% e 39,6%).
rus
 
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view post Posted on 14/11/2013, 11:55
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http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/nel...13_143417.shtml

Nel 2012 celebrati 207mila matrimoni, grazie alle "nozze miste"
Sul 2011 +1,1%, ci si sposa sempre più tardi e con rito civile
TMNews

Roma, 13 nov. (TMNews) - Nel 2012 sono stati celebrati in Italia 207.138 matrimoni (3,5 ogni mille abitanti), 2.308 in più (+1,1%) rispetto al 2011: un lieve aumento che si inserisce in una tendenza alla diminuzione dei matrimoni in atto dal 1972 e che è dovuto alla ripresa dei matrimoni in cui uno, o entrambi, è di cittadinanza straniera. Nel 2012, infatti, sono state celebrate 30.724 nozze di questo tipo (il 15% del totale), oltre 4 mila in più rispetto al 2011, ma ancora inferiori di oltre 6 mila rispetto al picco massimo del 2008. I matrimoni misti, con un coniuge italiano e l'altro straniero, sono stati 20.764 nel 2012. Essi rappresentano la tipologia prevalente (68%) dei matrimoni con almeno uno sposo straniero. Lo dice l'Istat nel rapporto "Il matrimonio in Italia (Anno 2012)".

La crescita dei matrimoni nel 2012, dice il dossier, avviene dopo un lungo periodo di diminuzione: in particolare negli ultimi 20 anni il calo annuo è stato in media dell'1,2%, mentre dal 2008 al 2011 si sono avute oltre 45 mila celebrazioni in meno (in termini relativi -4,8% annuo tra il 2007 e il 2011).

Secondo l'Istat diminuiscono ancora le prime nozze tra sposi entrambi di cittadinanza italiana, che sono state 153.311 nel 2012: negli ultimi cinque anni il loro numero è diminuito di oltre 39mila unità. Questa diminuzione spiega da sola il 91% del calo totale dei matrimoni nel periodo 2008-2012. I secondi matrimoni calano da 34.137 del 2008 a 32.555 del 2012: la loro quota sul totale è tuttavia in crescita dal 13,8% del 2008 al 15,7% del 2012.

Il rapporto dell'Istat evidenzia inoltre come le nozze siano sempre più tardive: l'età media al primo matrimonio degli uomini è a 34 anni e quella delle donne a 31.

Nel 2012 sono state celebrate con rito religioso 122.297 nozze: il loro numero cala di 33 mila unità negli ultimi 4 anni. I matrimoni civili, invece, hanno visto un recupero negli ultimi due anni pari a 5.340 cerimonie, arrivando a rappresentare il 41% del totale a livello nazionale. Al Nord i matrimoni con rito civile (53,4%) superano quelli religiosi e al Centro sono ormai uno su due (49,4%). L'aumento dei matrimoni celebrati con rito civile riguarda sempre più anche i primi matrimoni di coppie italiane, passati dal 18,8% del 2008 al 24,5% del 2012.

Si conferma la prevalenza dei matrimoni in regime di separazione dei beni (oltre due su tre) e non si riscontrano più differenze di rilievo nelle diverse ripartizioni.

Int7

http://www.agi.it/cronaca/notizie/20131113..._nel_2012_4_500

Matrimoni: Istat, 85mila quelli solo civili nel 2012 (+4. 500)
13:14 13 NOV 2013

(AGI) - Roma, 13 nov. - Italiani sempre piu' orientati verso i matrimoni civili. Livorno e Trieste le province dove se ne celebrano di piu'. Lo dice l'Istat riferendo che lo scorso anno sono stati celebrati 84.841 matrimoni civili, circa 4.500 in piu' rispetto all'anno precedente. In termini relativi, tuttavia, la percentuale dei matrimoni celebrati civilmente continua a crescere: dal 37% nel 2008 al 39% nel 2011, al 41% del 2012. E solo 15 anni fa l'incidenza dei matrimoni civili non arrivava al 20% del totale delle celebrazioni. Sono profonde le differenze territoriali: al nord, per il secondo anno consecutivo, la quota di matrimoni celebrati con il rito civile (53,4%) ha superato quelli religiosi; al centro si arriva al 49,4%, mentre nel mezzogiorno questa proporzione e' del 24,5%. L'aumento di questa quota dei riti civili e' uno dei tratti piu' evidenti del mutamento in atto nell'istituzione matrimoniale. La scelta sempre piu' frequente del rito civile e' da attribuire in parte alla crescente diffusione dei matrimoni successivi al primo e dei matrimoni con almeno uno sposo straniero. Questa scelta, tuttavia, riguarda sempre piu' spesso anche le prime unioni: lo scorso anno il 31,5% delle nozze tra celibi e nubili e' stato celebrato in questo modo (55.076 nozze). Considerando solo quelle in cui gli sposi sono entrambi italiani, l'incidenza e' pari a quasi uno su quattro, una proporzione piu' che doppia rispetto a 15 anni prima. Nel numero totale si e' comunque ancora a 5.741 in meno rispetto al dato del 2008 (-6,3%), e questa differenza negativa rispetto ai massimi toccati cinque anni prima e' dovuta quasi totalmente alla riduzione dei matrimoni con almeno uno sposo straniero, ben 5.362 in meno rispetto al 2008 (-16,8%). Osservando la distribuzione geografica della quota dei primi matrimoni celebrati con rito civile di sposi entrambi italiani, e' possibile analizzare la diffusione sul territorio dei nuovi comportamenti familiari: nel 2012 scelgono di celebrare le prime nozze con il rito civile il 31% degli sposi italiani che risiedono al nord, il 30% di quelli che risiedono al centro e il 16% degli sposi residenti nel mezzogiorno. Scendendo al livello provinciale, la piu' alta proporzione di matrimoni civili si celebra a Livorno e a Trieste (rispettivamente 62,7% e 61,8%), a Ferrara (59%), a Grosseto (58,8%), a Genova e La Spezia (rispettivamente 57,9% e 57,7%) e a Bolzano (57,6%).
Queste stesse province si trovano in larga parte anche ai vertici della graduatoria relativa alla quota di primi matrimoni civili tra sposi italiani per cento primi matrimoni di italiani. In testa sempre Livorno (54,2%), seguita da Bolzano (49,3%), Ferrara e Grosseto (rispettivamente 44,3%, e 43,1%). La quota di primi matrimoni civili di sposi entrambi italiani e' un indicatore efficace della diffusione di comportamenti secolarizzati. Nel nord la maggiore presenza straniera e/o la quota piu' elevata di seconde nozze rispetto al resto del Paese tende a far aumentare la proporzione dei matrimoni civili; da notare la percentuale particolarmente elevata di matrimoni civili nelle province liguri e piemontesi.
Infine, nel mezzogiorno si segnala il caso della Sardegna dove, in quasi tutte le province, si riscontra un'ampia diffusione di matrimoni civili anche da parte dei cittadini italiani alle prime nozze. La scelta del rito civile per la celebrazione del primo matrimonio si e' progressivamente diffusa in tutti gli strati della popolazione, sebbene con ritmi di incremento differenziati. A questo proposito e' interessante quanto emerge quando si distinguono gli sposi italiani per livello di istruzione. La serie storica mostra che dalla meta' degli anni '90, in concomitanza con l'estendersi dei comportamenti secolarizzati a tutte le fasce della popolazione, si e' invertita la relazione tra livello di istruzione e incidenza dei primi matrimoni civili; questi ultimi, infatti, sono aumentati di piu' per gli sposi che hanno conseguito al massimo la licenza media rispetto ai laureati. Nel 2012 hanno scelto la cerimonia in Comune poco meno del 30% degli sposi con un livello di istruzione basso, il 23% di quelli con un livello medio e il 21% dei laureati. Se si considerano i residenti al Nord si arriva al 38,5% di prime nozze con rito civile per gli sposi e al 41,5% per le spose con basso livello di istruzione.
 
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view post Posted on 27/8/2014, 03:47
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http://www.asca.it/news-Istat__2013_record...si-1399529.html

Istat: 2013 record negativo per matrimoni. In calo quelli religiosi
26 Giugno 2014 - 10:48
(ASCA) - Roma, 26 giu 2014 - L'Italia sembra essere sempre meno attratta da confetti e abiti nuziali. Nel 2013, sottolinea l'Istat, si sono, infatti, celebrati meno di 200 mila matrimoni, per un quoziente di nuzialita' pari al 3,3 per mille, ''il piu' basso nella storia del Paese''. Non meglio va per le celebrazioni dei matrimoni con rito religioso che perdono, certifica l'Istituto di statistica, ulteriore terreno nei confronti del rito civile. Tra il 2008 e il 2013 la quota di sposi che sceglie il rito religioso passa, infatti, dal 63% al 57%, mentre la quota di coloro che optano per il rito civile cresce dal 37% al 43%. Il matrimonio risulta l'opzione sempre meno favorita dalle coppie nel Centro-nord del Paese, ma anche nel Mezzogiorno si assiste da tempo a una fase di progressivo declino. Cosi', in Emilia-Romagna oggi convolano a nozze 2,7 coppie ogni mille residenti mentre in Campania, Calabria e Sicilia si arriva al 4,1 per mille. gc/

http://www.istat.it/it/files/2014/06/Indic...o+integrale.pdf
 
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view post Posted on 5/9/2014, 10:23
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http://www.ilmattino.it/caserta/caserta_ob...ie/879096.shtml

Caserta. Nozze in chiesa, il vescovo: «L'obolo? Almeno quanto il costo di un coperto al banchetto di nozze»

L'iniziativa del vescovo di Alife-Caiazzo
PER APPROFONDIRE: caserta, obolo, chiesa, nozze, coperti, offerta, caiazzo, vescovo
di Vincenzo Corniello A+ A- Stampa
CASERTA - Dal vescovo della diocesi Alife-Caiazzo istruzioni per l'uso per le celebrazioni dei matrimoni. Un recente decreto di monsignor Valentino Di Cerbo, infatti, se da un lato fa chiarezza sulla opportunità che uno sposalizio in chiesa abbia nella cristianità il suo fondamento, finisce poi in ambito decisamente profano dichiarando non solo la obbligatorietà dell'obolo ma addirittura il quantum della donazione in occasione di matrimoni: il valore di un coperto per il pranzo di nozze. «Per ragioni di giustizia e di carità - si legge - si chiede che tale offerta sia equivalente almeno al costo di un coperto del banchetto di nozze per i fedeli della Diocesi di Alife-Caiazzo e di due per quelli provenienti da altre Diocesi».



venerdì 5 settembre 2014 - 00:23 Ultimo agg.: 09:38
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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view post Posted on 2/10/2014, 13:45
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Bologna. Dal 2012 al 2013 matrimoni religiosi calati del 22,85% (da 337 a 260). I matrimoni civili ormai sono il 71,8%

http://www.comune.bologna.it/iperbole/pian...zione/index.htm
 
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view post Posted on 12/11/2014, 17:38
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http://www.improntalaquila.org/2014/matrim...ioso-78025.html

Matrimoni: calano le nozze celebrate con rito religioso
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Caricato il: 12th novembre 2014
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l report annuale dell’Istat “Il matrimonio in Italia” ha certificato la crescita dei matrimoni celebrati civilmente, che passano dal 37% del 2008 al 43% del 2013. Al Nord e al Centro i matrimoni celebrati con rito civile hanno superato quelli religiosi: rispettivamente il 55% e il 51%, mentre nelle Isole è al 31% e al Sud al 24%. Solo 15 anni fa il numero dei matrimoni civili non arrivava al 20% del totale delle celebrazioni. Registrano un calo anche le nozze celebrate con rito religioso: erano 111.545 nel 2013, 44 mila in meno negli ultimi 5 anni. Scendono pure i matrimoni celebrati con il solo rito civile, 82.512 (il 9% in meno rispetto al 2008). Un altro dato riguarda il regime di separazione dei beni: ben il 69,5% delle coppie decide di seguire questa strada patrimoniale. Sotto questo aspetto, dopo anni di differenze tra nord e sud, oggi è proprio il Mezzogiorno a registrare un livello di incidenza superiore rispetto al dato medio nazionale. L’aumento dei matrimoni celebrati con rito civile riguarda sempre più anche i primi matrimoni di coppie italiane, passati dal 20% del 2008 al 27,3% del 2013.
 
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Mas Milano Arte Sana
view post Posted on 12/11/2014, 20:23




A proposito delle coppie conviventi: "Queste coppie sono assai più paritarie del passato per età e reddito ma anche per condivisione dei lavori domestici. La caratteristica è un confronto continuo che deve confermare o smentire la scelta iniziale"
Non essendoci l'unzione sociale, la presa di responsabilità è reciproca, è un impegno assunto in prima persona, con serietà, dove nulla è obbligatorio né scontato, ma tutto si discute, perché può e deve essere messo in comune discussione.
Anche la genitorialità viene vissuta come qualcosa di solenne, come un passo che richiede una scelta condivisa, dove sono necessari responsabilità e rispetto, maggiori della convivenza stessa, perché sentiti anche verso i figli desiderati.
Le leggi statali, che regolano con mentalità tradizionaliste il MATRImonio e il PATRImonio degli sposi, spingono più o meno consapevolmente ad eluderle, costruendosi proprie regole e intimi contratti attorno ad affetti altrettanto intimi.
Le leggi che tutelano la prole nata al di fuori dei matrimoni, risultano rassicuranti nella decisione di mettere al mondo un nuovo individuo, rispetto al quale si vuole condividere la responsabilità della crescita.
Meno diritti e doveri gerarchicamente imposti, più libertà di scelta e conseguente responsabilità e rispetto.
 
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view post Posted on 12/11/2014, 21:57
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Sono sostanzialmente d'accordo con la tua analisi. Il matrimonio è però spesso la consacrazione di un patto di vita insieme, oltre che un contratto.
 
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view post Posted on 12/1/2015, 16:03
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Schio matrimoni religiosi e civili

2000: 119 - 33
2001: 96 - 40
2002: 113 - 46
2003: 87 - 46
2004: 69 - 59
2005: 76 - 51
2006: 79 - 59
2007: 67 - 50
2008: 54 - 61
2009: 61 - 45
2010: 56 - 48
2011: 52 - 48
2012: 65 - 46
2013: 45 - 48
2014: 33 - 48

www.comune.schio.vi.it/alfstreaming...rimoni_2013.pdf

www.ilgiornaledivicenza.it/stories/...h_ce#scroll=800

11.01.2015
L'altare non piace agli sposi
L'arciprete: «Di questo passo nel 2020 non ne celebreremo più alcuno». La chiesa più gettonata risulta quella di Magrè

Solo 33 matrimoni religiosi celebrati a Schio l'anno scorso su 81 totali testimoniano come in città il sacro vincolo sia, per usare le amare parole dell'arciprete don Bruno Stenco, «in caduta libera». Solo nel 2012 le proporzioni erano ben diverse: 65 sposati in chiesa contro 56 in municipio. «Di questo passo - calcola don Stenco - nel 2020 a Schio non ne celebreremo più neanche uno». Eppure c'è anche un matrimonio celebrato in chiesa, il trentaquattresimo, non registrato in Comune. Gli sposi, infatti, hanno chiesto solo il sacramento, senza firme. Anna Grazian, la stilista di 46 anni mancata la vigilia di Natale per un grave male, sentendo la fine vicina, ha voluto sancire l'unione eterna con il compagno Andrea Gasparin. Un rito senza clamori, solo per loro. «Il matrimonio illuminato dalla fede è ben più di un semplice patto - continua l'arciprete. «Molti invece oggi pensano più alla cerimonia in sé che al suo significato». Tocca un tasto dolente. Un evento tradizionale con 100 invitati, costa in media 35 mila mila euro secondo Federconsumatori. (...)
Leggi l'articolo integrale sul Giornale in edicola.
 
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view post Posted on 21/7/2015, 23:23
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www.estense.com/?p=450835

7 aprile 2015, 0:07684 visite
Due matrimoni su tre sono con rito civile
Si accentua a Ferrara nel 2014 la tendenza in atto da alcuni anni fra gli sposi


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matrimonio genericaC’è una sempre maggiore propensione delle coppie ferraresi a celebrare il matrimonio con rito civile. Una tendenza in atto già da diversi anni, ma che nel 2014 ha mostrato di essere ancora più accentuata rispetto all’anno precedente.

Pur essendo diminuito il numero totale dei matrimoni celebrati da 424 a 402, scorrendo i dati elaborati dall’Ufficio Statistica del Comune si scopre infatti che l’anno scorso ben 281 coppie hanno deciso di sposarsi in Comune, cioé il 69,90% del totale, in crescita rispetto alle 269 coppie del 2013 (63,44% del totale). I matrimoni religiosi sono passati invece dai 155 del 2013, rappresentanti il 36,56% del totale, ai 121 del 2014 (30,10%).

Più o meno in linea rispetto al 2013 rimane l’età nella quale i singoli componenti della coppia decidono di convolare a nozze. Le donne generalmente tendono a sposarsi più in giovane età, tanto che l’età media risulta di 37,9 anni contro i 41,4 anni degli uomini, con 72 spose nella fascia d’età tra 25 e 29 anni contro i 36 sposi che si attestano nella stessa fascia.

In lieve calo risultano essere i matrimoni in cui almeno uno dei due sposi risulta di cittadinanza straniera. I matrimoni misti nel 2013 sono stati infatti 82, contro i 76 del 2014. Fra questi 76, 23 sono i matrimoni in cui entrambi i coniugi risultavano stranieri, 12 quelli in cui solo lo sposo era straniero e 41 con la sposa straniera. Diverso il discorso della residenza, dato che solo 21 uomini e 20 donne risultavano avere la residenza all’estero.

Infine, per gli amanti delle statistiche, le persone divorziate o già coniugate che hanno contratto matrimonio nel 2014 sono state 69 uomini e 79 donne.

www.andrialive.it/news/Attualita/354921/news.aspx

LUNEDÌ 09 MARZO 2015 ATTUALITÀ
L’evoluzione della famiglia raccontata dall’Istat

Andria al primo posto nella celebrazione dei matrimoni religiosi
In aumento divorzi e convivenze al Sud

262
3
+1
di MARIA TERESA ALICINO

matrimoonio celebrato con rito religioso matrimo
 
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view post Posted on 14/11/2016, 14:21
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www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/14...ivorzi/3190562/

Famiglie, Istat: “Nel 2015 più matrimoni, il maggior aumento dal 2008. Ma salgono anche separazioni e divorzi”

Secondo l'istituto di statistica l'inversione di tendenza è stata troppo contenuta perché si possa parlare di ripresa della nuzialità: la diminuzione dei primi matrimoni è un fattore strutturale, legato al calo della popolazione nella fascia di età 16-34 anni. In salita comunque anche le seconde nozze. La durata media delle unioni è di 17 anni. Quelle celebrate in chiesa sono più "resistenti"
di F. Q. | 14 novembre 2016

25
Più informazioni su: Divorzio, Istat, Matrimonio
Nel 2015 i matrimoni sono aumentati al tasso più alto dal 2008, soprattutto per effetto di quelli con rito civile. Ma si sono registrati anche più separazioni e più divorzi. Sono i dati che emergono dall’ultimo report dell’Istat sulle famiglie italiane. L’anno scorso sono state celebrate in totale 194.377 nozze, 4.600 in più rispetto al 2014, circa 2.000 in più per quanto riguarda i matrimoni fra sposi entrambi di cittadinanza italiana. La ripresa va in controtendenza rispetto ai dati registrati tra il 2008 e il 2014, quando erano diminuiti al ritmo di quasi 10.000 l’anno. L’aumento dei matrimoni sembra proseguire e rafforzarsi anche nel 2016. I dati provvisori riferiti al periodo gennaio-giugno 2016 mostrano 3.645 celebrazioni in più rispetto allo stesso periodo del 2015. La ripresa della nuzialità è diffusa su tutto il territorio. Gli incrementi maggiori si sono registrati in Piemonte (+8,1%) e in Sicilia (+6,4%). In controtendenza il Molise, la Puglia e l’Umbria: in queste regioni, infatti, le nozze continuano a diminuire.


L’istituto di statistica, pur evidenziando che la primo-nuzialità è un indicatore di rilievo per lo studio dei comportamenti di formazione delle famiglie, sottolinea tuttavia come un solo anno di osservazione e l’entità contenuta dell’aumento registrato nel 2015 non consentono di parlare di ripresa. La diminuzione dei primi matrimoni è in atto da oltre quarant’anni e la sua accelerazione negli anni più recenti è dovuta, in parte, a un “effetto struttura”, legato al cambiamento nella composizione della popolazione per età: la prolungata diminuzione delle nascite dalla metà degli anni Settanta ha determinato una netta riduzione della popolazione nella fascia di età in cui i primi matrimoni sono più frequenti, quella tra 16 e 34 anni. Questi effetti strutturali continueranno in futuro – spiega l’Istat – ad agire nella direzione della contrazione del livello della nuzialità.

In media, oggi, gli sposi hanno 35 anni e le spose 32. Anche le seconde nozze e quelle successive sono in aumento: sono state 33.579, quasi 3.000 in più rispetto all’anno precedente, pari al 17% del totale dei matrimoni. Il 54,7% avviene con il rito religioso, il 45,3% con il rito civile. Il rito incide anche sulla durata media delle nozze: dopo dieci anni, su 1.000 matrimoni ne sopravvivono 914 se celebrati in chiesa e 841 se celebrati in municipio.

Per quanto riguarda l’instabilità coniugale, sono in aumento sia i divorzi che le separazioni. I primi nel 2015 ammontano a 82.469, 297 su mille, le seconde a 91.706, pari a 340 su mille. Il 40,5% dei divorzi e il 53,6% delle separazioni avvengono in presenza di figli minorenni, mentre l’età media dei separati è di 48 anni per i mariti e 45 anni per le mogli. Gli affidi condivisi dei figli riguardano l’89% dei casi mentre nel 9% vengono affidati esclusivamente alla madre. La casa coniugale nel 60% dei casi viene assegnata alle mogli, percentuale che sale al 69% nel caso di madri con figli minorenni. La durata media di un matrimonio è di circa 17 anni.

di F. Q. | 14 novembre 2016

www.laredazione.eu/istat-boom-dei-d...ne-in-campania/
Istat, boom dei
“divorzi brevi”. In
ripresa i matrimoni
civili. La situazione
in Campania.
 1 ora fa  Antonio Ioele
Nel 2015 si registra un
consistente aumento del
numero di divorzi: +57%
rispetto al 2014. Molto più
contenuto, è l’aumento
delle separazioni: +2,7%
rispetto al 2014. Altro
aspetto i matrimoni che, dal
2014, hanno segnato un
+2,4%. Fatto che non
avveniva dal 2008.
14/11/2016 Istat, boom dei "divorzi brevi". In ripresa i matrimoni civili. La situazione in Campania. laRedazione.eu
www.laredazione.eu/istatboomdeidivo...ioneincampania/ 2/6
La tabella ISTAT è esplicativa degli andamenti
totali suddivisi e per anno e per caratteristiche:
matrimoni, primi matrimoni, matrimonio con
sposi italiani o sposo straniero, separazioni e
divorzi.
L’analisi, per separazioni e divorzi, è
estremamente corposa e deve necessariamente
prendere atto di due novità legislative.
Le due novità legislative del 2014
e del 2015
L.132/2014 che sempliÚca l’iter di separazione
e divorzio consensuali con accordi
extragiudiziali. In applicazione di queste
norme, nel 2015, sono stati deÚniti presso gli
UÜci di stato civile 27.040 divorzi (pari al 32,8%
del totale dei divorzi del 2015) e 17.668
separazioni (pari al 19,3% sul totale delle
separazioni). Questi procedimenti si sono
sommati ai procedimenti conclusi presso i
tribunali (rispettivamente pari a 55.429 per i
divorzi e 74.038 per le separazioni) facendo
lievitare sensibilmente l’entità del fenomeno
e, soprattutto, i divorzi;
Legge “Divorzio Breve” del 2015 che accorcia
da 3 anni a 6 mesi il periodo per richiedere il
divorzio consensuale dopo la separazione. Il
periodo aumenta ad 1 anno in caso di
separazione giudiziale. Nel 2015 si registra,
pertanto, una importante “rottura” della serie
temporale dei divorzi e degli indicatori ad essi
riferiti per eÙetto delle variazioni normative
precedentemente richiamate. Non sarebbe
corretta, quindi, una lettura dell’aumento dei
divorzi in termini di aumento della
propensione allo scioglimento delle unioni. A
tale proposito è più opportuno considerare il
trend dell’indicatore riferito alle separazioni
che, come si è detto, subisce un eÙetto delle
variazioni normative molto più contenuto.
I primi dati sui “divorzi brevi”
In virtà di quanto scritto, quasi il 40% dei divorzi
deÚniti presso gli UÜci di stato civile e il 10% di
quelli deÚniti presso i tribunali sono, infatti,
divorzi “brevi”, ovvero l’intervallo di tempo
intercorso tra la separazione legale e la
successiva domanda di divorzio è stato inferiore
ai 3 anni previsti dalla precedente normativa.
Nel 2015 si registra un consistente aumento del
numero di divorzi che hanno raggiunto gli 82.469
casi (+57% rispetto al 2014). Molto più contenuto,
e in linea con le tendenze in atto negli anni
precedenti, è l’aumento delle separazioni (91.706,
+2,7% rispetto al 2014). Per una corretta
interpretazione di questi dati, spiega l’ISTAT,
14/11/2016 Istat, boom dei "divorzi brevi". In ripresa i matrimoni civili. La situazione in Campania. laRedazione.eu
www.laredazione.eu/istatboomdeidivo...ioneincampania/ 3/6
occorre tener presente che nel 2015 esplicano
per la prima volta i loro eÙetti due importanti
variazioni normative in materia di separazione e
di scioglimento delle unioni coniugali.
Mediamente un matrimonio dura
17 anni. Al momento della
separazione gli uomini hanno 48
anni, le mogli 45. Reggono di più i
matrimoni religiosi
La durata media del matrimonio al momento
della separazione è di circa 17 anni. Negli ultimi
vent’anni è raddoppiata la quota delle
separazioni dei matrimoni di lunga durata,
passando dall’11,3% del 1995 al 23,5%. All’atto
della separazione i mariti hanno mediamente 48
anni e le mogli 45 anni. La classe più numerosa è
quella tra 40 e 44 anni per le mogli (18.631
separazioni, il 20,3% del totale), tra 45 e 49 anni
per i mariti (18.055, il 19,7%). La propensione a
separarsi è più bassa e stabile nel tempo nei
matrimoni celebrati con il rito religioso. A
distanza di 10 anni dalle nozze i matrimoni
sopravviventi sono praticamente gli stessi per le
coorti di matrimonio del 1995 e del 2005
(rispettivamente 911 e 914 su 1.000). I matrimoni
civili sopravviventi scendono a 861 per la coorte
del 1995 e a 841 per quella del 2005.
Separazioni e divorzi: la
situazione in Italia, Regione per
Regione.
In Campania, tra il 2014 ed il 2015, seppur di poco,
diminuiscono le separazioni dal 8’928 a 8’915.
Aumentano i divorzi, da 3’107 (2014) a 4’871
(2015).
Matrimoni, nel 2015 aumento dei
matrimoni, in maggioranza con
rito civile
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14/11/2016 Istat, boom dei "divorzi brevi". In ripresa i matrimoni civili. La situazione in Campania. laRedazione.eu
www.laredazione.eu/istatboomdeidivo...ioneincampania/ 4/6
Nel 2015 sono stati celebrati in Italia 194.377
matrimoni, circa 4.600 in più rispetto all’anno
precedente (+2,4%). Aumentano in Piemonte
(+8,1%) e Sicilia (+6,4%). Diminuiscono in Molise,
Puglia e Umbria. A tirare sono maggiormente le
prime nozze tra sposi di cittadinanza italiana:
144.819 celebrazioni nel 2015 (circa 2.000 in più
del 2014), mentre dal 2008 al 2014 erano
diminuite di oltre 40.000 (il 76% del calo
complessivo delle nozze). Aumenta anche la
propensione alle prime nozze: 429 per 1.000
uomini e 474 per 1.000 donne. I valori sono
comunque inferiori del 20% rispetto al 2008. Gli
sposi celibi hanno in media 35 anni e le spose
nubili 32 (entrambi quasi due anni in più rispetto
al 2008).
I dati integrali dal sito ISTAT oppure dal nostro
sito laRedazione.eu
 
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view post Posted on 26/2/2017, 08:07
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Matrimonio per rito a San Marino

http://www.statistica.sm/contents/instance...ttino_20161.pdf
www.statistica.sm/on-line/home/docC...ni%20per%20rito
www.statistica.sm/on-line/home/dati...to14090007.html

Anno - religioso - civile - non specificato
2012: 80 - 114 - 9
2013: 68 - 138 - 15
2014: 60 - 118 - 9
2015: 50 - 123 - 9
2016: 61 - 109 - 11
 
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view post Posted on 26/2/2017, 08:33
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Matrimoni religiosi
Comune: 2015 - 2016
Lissone (MB) 58 - 62
Varedo (MB): 43 - 46
Bergamo: 200 - 192
Provincia di Bolzano: 683 - 670
Trento: 112 - 114
Verona: 398 - 362
Vicenza: 125 - 97
Thiene (VC): 40 - 39
Padova 231 - 177
Belluno: 46 - 31
Bologna: 245 - 258
Ferrara: 145 - 108
Riccione (RN): 32 - 38
Prato: 181 - 167
Sesto Fiorentino (FI): 45 - 34
Montale (PT): 13 - 20
Sansepolcro (AR): 16 - 15
Diocesi Pesaro 210 - 185 (Pesaro - Gabicce - Gradara - Mombaroccio - Montelabbate - Monteciccardo - Vallefoglia - Tavullia)
Senigallia (AN) 50 - 46
Lecce: 296 - 313
Palermo 2056 - 2058
Totale: 5227 - 5042 (-3,539%)
tot: 106.333 -
Copertura: 4,916%

www.comune.bologna.it/iperbole/pian...mbre%202016.pdf

7. Oltre 1.000 matrimoni e 42 unioni civili
Nel 2016 sono stati celebrati 1.018 matrimoni, 15 in più rispetto all’anno
precedente con un aumento del +1,5%; fino a novembre il fenomeno risultava in
calo, ma a dicembre si è registrata una accelerazione che ha determinato il lieve
aumento su base annua.
La leggera crescita è tutta da ascrivere ai matrimoni religiosi (+13 celebrazioni),
che restano comunque ampiamente minoritari essendo stati scelti solo da un
quarto delle coppie (complessivamente 258 riti).


www.comune.vicenza.it/albo/notizie.php/166828
I matrimoni celebrati a Vicenza sono leggermente diminuiti, passando da 322 del 2015 ai 290 del 2016. Dal 2007 i matrimoni con rito civile sono superiori in numero a quelli celebrati con rito religioso: nel 2016 i primi sono stati 193 (contro i 197 dello scorso anno) e i secondi 97 (rispetto ai 125 del 2015).

www.matteofigini.it/statistica-demografica-2016/
I matrimoni non sono in calo, ma in linea con gli ultimi anni: 64 nel 2016, 67 nel 2015, 59 nel 2014 e numeri molto simili se ci si spinge ancora di più indietro (salvo una punta di 87 nel 2009!). Non sono in calo nemmeno i riti religiosi che restano ancora la maggior parte: 46, 43, 31 dal 2016 al 2014

www.valtiberinainforma.it/news/sans...rafici-del-2016
Dati praticamente invariati invece per le celebrazioni con rito religioso (15 contro 16). Raddoppiate le unioni con almeno uno dei due coniugi di origine straniera (18 contro le 9 del 2015).

www.corriereadriatico.it/ancona/sen...to-2176058.html
Sono stati celebrati 46 matrimoni con rito religioso. Nel 2015 erano stati 50 e nel 2014 erano stati 63 con un calo quindi costante.

http://servizi.comune.fe.it/index.phtml?id=2285
Matrimoni celebrati nel comune di Ferrara dal 1900 al 2016

ReligiosiCivili
TOTALE Religiosi Civili
2001 483 269 214
2002 481 249 232
2003 425 216 209
2004 476 236 240
2005 481 223 258
2006 484 210 274
2007 488 208 280
2008 454 180 274
2009 461 176 285
2010 444 147 297
2011 420 148 272
2012 446 172 274
2013 424 155 269
2014 402 121 281
2015 407 145 262
2016 380 108 272

www.newsrimini.it/2017/01/a-riccion...-calano-i-nati/
I matrimoni sono stati 114, due in più. In calo quelli con rito civile, da 80 a 76. In aumento quelli religiosi, da 32 a 38. Cresce il numero dei divorzi, da 54 a 66; calano invece le separazioni, da 64 a 51. Nel 2016 a Riccione ci sono state le prime due unioni civili.

www.altovicentinonline.it/rubriche/...rsone-emigrate/
A Thiene sono stati registrati 73 matrimoni, di cui 39 con rito religioso concordatario e 34 con rito civile.

Rispetto al 2015, quando i matrimoni celebrati sono stati 80 (numero più alto dal 2012 ad oggi), si attesta la sostanziale tenuta dei matrimoni religiosi, sia pure in calo di un’unità nel 2016, e una flessione dei matrimoni civili che sono passati da 40 del 2015 a 34 del 2016.

www.palermotoday.it/cronaca/comune-...imoni-2016.html
Comune, crescono i matrimoni con il rito civile: in un anno +1,5%
Aumentano le coppie che per pronunciare il fatidico "sì, lo voglio" scelgono il rito civile. Secondo i dati diffusi dall'ufficio statistica del Comune, a Palermo nel 2016 sono stati celebrati 3.054 matrimoni
Comune, crescono i matrimoni con il rito civile: in un anno +1,5%
nel 2016 i matrimoni civili sono aumentati dell’1,5% rispetto al 2015 e del 10,2% rispetto al 2006, mentre i matrimoni religiosi sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto al 2015 (+0,1%)“

www.pressreader.com/italy/corriere...281487866167848
che nell’Arcidiocesi di Pesaro la picchiata dei “sì, lo voglio” è continua e, apparentemente, senza paracadute: dai 298 del 2010 ai 185 del 2016. Mai così in basso per un’area di 135mila abitati che comprende Pesaro, Gabicce, Gradara, Mombaroccio, Montelabbate, Monteciccardo, Vallefoglia e Tavullia.
Una piccola impennata nel 2014 (228) e poi la ricaduta (210 nel 2015) fino allo sfondamento della quota psicologica dei 200, con i 185 registrati nel 2016.
--------------

www.comune.lissone.mb.it/flex/cm/pa...3AID%3D20/E/pdf
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www.bergamonews.it/2017/08/11/matr...ligiosi/262190/

http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...966110763.shtml

www.ildolomiti.it/cronaca/trento-ca...zioni-gardolo-e

file:///C:/Users/Win7/Downloads/950837_TSAM9_2017.pdf

Edited by pincopallino2 - 19/10/2017, 23:09
 
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Ric Dellago
view post Posted on 9/3/2017, 19:42




Mi chiedo sempre, ma possibile che per arrivare al 50% di matrimoni civili ci voglia così tanto?

La Spagna in poco tempo è arrivata al 70% e passa e noi ancora a rosicchiare 1 o 2 punti percentuali all'anno?

Ma robe da matti, dobbiamo sempre essere l'ultima ruota del carro?!
 
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40 replies since 21/2/2009, 09:48   4583 views
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