Caso eluana stop ai ricorsi il papà esulta: è la via giusta
(Giovanna Trinchella,
EPolis )
Bloccato dalla Regione
Lombardia che gli
nega una struttura
idonea a strappare la
figlia dal coma in cui
è piombata troppo tempo fa Beppino
Englaro, il papà di Eluana in
stato vegetativo da oltre 16 anni,
aspetterà la decisione della Corte
di Cassazione prima di iniziare a
cercare l'hospice che lo aiuti a «liberare
» la figlia dalla «prigione»
in cui è rinchiusa da oltre 16 anni.
Questo perché Englaro è certo
che la Cassazione, che si era già
espressa il 16 ottobre a suo favore,
gli darà ragione. Come ha fatto ieri
in qualche modo la Corte Costituzionale
bocciando i ricorsi
delle Camere contro le sentenze
dei giudici milanesi e degli ermellini.
È stata questa volontà di rispetto
estremo della legge, questa
nobile promessa di attesa, espresse
ieri davanti ai giudici della Corte
d'Appello Civile di Milano, che
ha fatto cadere il carattere d'urgenza
della richiesta per la sospensione
dell'esecutività della
sentenza di luglio. Sospensiva
avanzata dal sostituto procuratore
generale del capoluogo lombardo
Maria Antonietta Pezza;
per questo magistrato è impossibile
stabilire se lo stato di Eluana
sia davvero permanente. La sentenza
di luglio aveva autorizzato
quest'uomo dal sorriso sempre
dolce a sospendere terapie e alimentazione
per la figlia ricoverata
a Lecco. Il ricorso in Cassazione,
la richiesta di sospensiva, il rifiuto
della Regione Lombardia -
contro cui si riserva di agire legalmente
anche con una richiesta
di danni - di indicare una struttura
dove lasciare andar via Eluana,
avevano alzato un muro su cui
hanno pianto un po' tutti, tranne
lui. Ieri i giudici milanesi hanno
dichiarato il “non luogo a provvedere”
sulla sospensiva. Poi il signor
Englaro ha spiegato la sua
posizione.
La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibili i ricorsi di Camera e SenatoÈ notizia eccezionale per me. Sapete
quanto è importante tutto
questo per noi.
L'11 novembre è stata fissata l'udienza in Cassazione, forse l'ultima tappa di questa dolorosa storia...Anche questa è una buona notizia.
Spera che decidano come in ottobre quando i supremi giudici hanno affermato il diritto all'autodeterminazione?Non può che essere così. La Cassazione
esprime solo giudici di un
certo livello.
E poi cosa accadrà a lei, a Eluana?Non rinnegherò mai quello che
ho fatto dando voce a mia figlia.
Lei è prigioniera di questi meccanismi
che vanno tutti contro la
sua volontà. Mia figlia aveva visto
cos'è il coma, conosceva questa situazione
perché era capitato a un
suo amico e si era espressa chiaramente.
Dal 16 ottobre (giorno
della sentenza della Cassazione
che stabiliva il diritto anche a non
curarsi, ndr) tutto sta andando
nella direzione giusta. Il principio
del diritto è chiaro e credo che
verrà rispettato.
E quale era il principio di sua figlia Eluana?Quello che nessuno potesse disporre
mai della sua vita. C'era un
accordo tacito, un patto di sangue
tra di noi. Lo detto anche ai giudici.
La pensavamo in famiglia
tutti quanti allo stesso maniera.
Abbiamo sempre discusso di questi
concetti; abbiamo sempre parlato
di libertà, di vita, di dignità e
di morte. Sono argomenti che abbiamo
affrontato tra di noi. Non
esiste un caso più limpido e semplice
di questo.
Cosa ha detto ai giudici che dovevano decidere sulla sospensiva del decreto che l'autorizzava a sospendere l'alimentazione e la terapia a sua figlia?Che rinunciavo a interrompere il
trattamento fino a quando non ci
sarà la decisione della Cassazione
perchè la Regione Lombardia
non mi ha voluto indicare la struttura
sanitaria in cui farlo. Ma allo
stesso tempo mi riservo ogni azione
contro la Regione
Lei ha definito più volte sua figlia un purosangue della libertà...E per questo motivo che sono qui
oggi e per questo motivo che l'11
novembre che sarò a Roma per
l'udienza della Cassazione. Tutto
avverrà nella giurisprudenza, secondo
il diritto e saranno i medici
ad attuarla. Mia figlia morirà clinicamente.
È una barbarie tenerla
così. Ci sono dei protocolli per
uscire da questa situazione, dopo
di che io uscirò di scena. Eluana
non soffrirà.