Laici Libertari Anticlericali Forum

Verona. 67 sordi accusano: "Violentati da preti pedofili all'Istituto Provolo", Le "virtù erocihe" del venerabile vescovo Carraro, accusato di pedofilia

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 28/1/2009, 10:03
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/8173419

Arena, L'
"La beatificazione non sarà bloccata"

Data: 28/01/2009
Stampa
Cronaca Locale
Mercoledì 28 Gennaio 2009 CRONACA Pagina 15

«La beatificazione
non sarà bloccata»

«Non sarà bloccata la beatificazione dell’ex vescovo di Verona, monsignor Giuseppe Carraro ma la denuncia degli ex studenti del Provolo inciderà sicuramente».
Dalla Curia di Verona, si chiarisce subito il percorso verso la canonizzazione dell’ex capo della chiesa veronese. Era stato per primo lo stesso monsignor Zenti a segnalare la presenza del nome di Carraro tra quelli chiamati in causa da chi ha denunciato gli abusi. E due giorni fa, è arrivata puntuale la conferma dell’intoppo verso la sua beatificazione.


http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/8173470

Corriere del Veneto pag. 6
"Caso Provolo, i genitori difendono i preti accusati «Fango sulla nostra scuola»"

Data: 28/01/09
Cronaca Locale
Corriere del Veneto - VERONA -
sezione: CRONACAVERONA - data: 2009-01-28 num: - pag: 6
categoria: REDAZIONALE
Presunti abusi Lettera delle famiglie dopo i racconti contro gli insegnanti
Caso Provolo, i genitori difendono i preti accusati «Fango sulla nostra scuola»
Beatificazione di Carraro, il parere del tribunale ecclesiastico
Il postulatore della causa monsignor Cantamessa: spetta a Roma ora esaminare le ultime vicende. Ma non inficerà la beatificazione
VERONA - «Con amarezza rileviamo la cattiveria e la strumentalizzazione con cui sono stati resi di pubblico dominio i presunti fatti che hanno avuto come primo impatto quello di infangare l'immagine odierna dell'istituto che tra le principali attività, oggi, gestisce la scuola elementare alla quale tutti noi affidiamo o stiamo per affidare i nostri figli». Si ribellano al «processo mediatico» che da giorni si è scatenato sull'istituto Antonio Provolo. Toppo pesanti le presunte accuse di pedofilia rivolte dagli ex alunni che sulle pagine dell'Espresso hanno parlato di molestie e abusi che avrebbero subito dagli anni Cinquanta al 1984 da parte di frati e laici che si sarebbero dovuti occupare di loro.
I genitori della scuola primaria Provolo, guidati da Giovanna Savio, presidente del consiglio della scuola stessa, hanno deciso di affidare la loro protesta a una lettera aperta, al termine di una riunione svoltasi lunedì sera. «Non è certo compito nostro quello di indagare sulla veridicità dei fatti che lasciamo svolgere alle autorità competenti - si legge nel documento -, ma quello che ci sorge spontaneo come genitori è di prendere una posizione di conferma di stima e di sostegno al corpo docente e al personale religioso impegnato nell'educazione scolastica. Non ultimo ci interessa riaffermare la totale convinzione che l'attuale progetto educativo della scuola corrisponda alle nostre aspettative».
Parlano di «vicende che non toccano minimamente l'attuale gestione scolastica» e si chiedono come «una storia assurda, portata alla luce dopo 20-30 anni, possa mettere in discussione la validità e la serietà del lavoro che oggi un qualificato corpo di docenti sta portando avanti con inesauribili dedizione, accompagnando i nostri figli ad una crescita consapevole e capace di affrontare le circostanze della vita». Parole di sostegno anche per don Danilo Corradi, superiore generale della Compagnia di Maria di cui fa parte l'istituto e per Don Robert Frainer, unico sacerdote tra il centinaio di dipendenti e collaboratori della scuola. «Abbiamo una sola e certa risposta - scrivono - . Noi stiamo con la scuola, con don Robert e don Danilo».
Intanto, dal tribunale ecclesiastico diocesano, arrivano rassicurazioni in merito alla causa di beatificazione di monsignor Giuseppe Carraro. Le accuse lanciate dagli ex allievi coinvolgono anche il vescovo «pupillo di Paolo VI». Documentazione che dovrà essere presa in considerazione dalla Congregazione delle cause dei Santi, l'organo della Santa Sede deputato ai processi di beatificazione. «Abbiamo inviato tutti i fascicoli a ottobre, al termine della fase diocesana del processo, durata due anni - ha spiegato monsignor Adriano Cantamessa, postulatore diocesano della causa di monsignor Carraro - . Ora è stata avviata la fase romana che prevede la rilegatura di tutti i singoli documenti, la verifica della validità giuridica e la nomina di un relatore che segua tutte le pratiche. Gli atti non passeranno più da Verona». Quindi a questo punto è direttamente in Vaticano che si attende di esaminare i fascicoli relativi ai presunti fatti accaduti al Provolo. E questo richiederà altro tempo. «Ma tutto ciò non avrà ripercussioni sulla causa - è il parere di monsignor Cantamessa - . E poi i tempi per queste procedure sono sempre lunghissimi e non sarà certo un caso del genere, peraltro ancora da verificare, a fermare la beatificazione».
Impossibile, al momento, ipotizzare la data della proclamazione. «La causa è stata avviata nel 2005 dalll'allora vescovo Flavio Roberto Carraro -ha ricordato don Cantamessa - , la fase diocesana del processo si è conclusa lo scorso 18 ottobre con la cerimonia in Duomo. Ora dipendiamo da Roma».
E dai tempi lunghi della burocrazia vaticana.
Enrico Presazzi Presunti abusi La sede del Provolo, nella bufera dopo le denunce di ex allievi
 
Web  Top
view post Posted on 28/1/2009, 13:11
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.effedieffe.com/content/section/6136/200/



> 27 gennaio 2009
"Provolo" di Verona
Salve,

sono un vostro lettore affezionato ed un assiduo frequentatore del sito, e se possibile, volevo sapere che posizione assumeva la direzione di effedieffe ed il suo direttore di fronte agli sconvolgenti fatti del "Provolo" a Verona. Se fosse possibile per me come lettore ma anche a tutti gli altri che leggono effedieffe poter beneficiare di un vostro articolo in merito, magari del direttore, che sono sempre così saggi ed illuminanti. Mi piacerebbe moltissimo vedere un vostro commento ufficiale sulla vicenda e desidererei tanto (credo a nome anche degli altri lettori) un'analisi relativa estesa poi a società/cultura/visione del mondo/spiritualità come sa far così ottimamente il direttor Blondet.

Grazie e buon lavoro!

Gregorio


Commenti “ufficiali” nostri? Noi non abbiamo nula di ufficiale, aspettiamo che la vicenda si chiarisca. Ma ora forse capisce meglio quando io chiamo l’omosessualità una malattia mentale, ricevendo i soliti rabbuffi e rimproveri dai lettori. Nella Chiesa, la diffusione di questa turba morale e psichica è costante fonte di sotterfugi, camarille, distorsioni, scandali a malapena soffocati in un clima di complicità di “genere”, ovviamente distruttivo. Gli omosessuali macchiano e distruggono la Chiesa dal di dentro; pensi solo alla doppia vita cui si autocostringono sacerdoti, le cui mani elevano Cristo, e che poi toccano... E adesso, aspetto i rimproveri politicamente corretti.

Maurizio Blondet
 
Web  Top
view post Posted on 4/2/2009, 10:25
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


image

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Sa...dofilia/2063899

Santità e pedofilia
di Paolo Tessadri
Le accuse di molestie coinvolgono l'ex vescovo di Verona. La Curia replica: menzogne

Bruno, il 'bello' del collegio, viso angelico e occhi azzurri, capelli ricci biondo-castani, lo ha indicato tra coloro che avrebbero abusato di lui. Un alto prelato che si sarebbe intrattenuto con lui nel 1959, quando aveva 11 anni e viveva con altri bambini sordi nell'Istituto Provolo. Una denuncia circostanziata, quella di Bruno, che indica l'alto prelato in monsignor Giuseppe Carraro, vescovo di Verona morto nel 1981, per il quale è stato avviato quattro anni fa un processo di beatificazione. Ma dopo le accuse di 15 degli ex allievi sordomuti riuniti nell'Associazione Provolo contro sacerdoti pedofili rivelate da 'L'espresso' nel numero della scorsa settimana, il processo di beatificazione è stato sostanzialmente sospeso. La Curia, che ha reso noto il nome del monsignore, dovrà trasmettere al Vaticano i nuovi elementi perché vengano valutati.

Gli ex allievi, bambini e bambine affidati all'Istituto per sordi, hanno descritto tre decenni di molestie commesse da 25 tra religiosi e fratelli laici: l'ultima risale al 1984. Fatti che per il codice penale non costituiscono più reato. Ma le accuse rivolte contro monsignor Carraro sono l'elemento che ha maggiormente indignato l'attuale vescovo di Verona, Giuseppe Zenti. Dopo un primo comunicato in cui parlava di "profonda sofferenza e di accertamento della verità", ha poi alzato i toni: "Una montatura infamante, menzogne". Il vescovo ha attaccato il presidente dell'Associazione, Giorgio Dalla Bernardina, che avrebbe "plagiato" i sordi: "Sospetto che le dichiarazione le abbia firmate lui". Inoltre ha ribadito le accuse di "ricatto" per ottenere una serie di richieste economiche. Richieste che s'incentrano sulla sede dell'Associazione, di proprietà dell'Istituto Provolo, da dove sono stati sfrattati. Immediata la riposta dell'Associazione: "Il problema della sede è inesistente, ci hanno domandato 200 euro al mese, dopo una prima richiesta di 3 mila. Noi non abbiamo accettato e ne abbiamo trovata un'altra. Un ricatto per 200 euro, ma siamo matti? E perché non ci ha denunciato?". La loro versione è opposta a quella della Curia: "I nostri problemi sono cominciati più di tre anni fa, quando abbiamo denunciato i casi di pedofilia all'arcivescovado. Da allora hanno cercato di cancellare la nostra presenza e la nostra voce. Ma i sordi parlavano di abusi già 30 anni fa. Visto che il vescovo parla di ricatto, l'Associazione è pronta a querelarlo", riferiscono i portavoce Giorgio Della Bernardina e Marco Lodi Rizzini.


Nella loro sede il clima è sereno. Ogni sera qui si ritrovano più di cento persone, di tutte le età. Giuseppe è uno dei 15 ex allievi del Provolo che hanno scritto l'atto d'accusa. Fa parte dell'Ente nazionale sordi e non nasconde l'irritazione per le parole del vescovo: "Io ho firmato tutto volontariamente e consapevolmente. L'ho confessato a mia moglie tre anni fa che sono stato sodomizzato e all'epoca abbiamo denunciato tutto alla Curia. Dopo l'uscita de 'L'espresso' ne ho parlato anche con mia madre, che ha 88 anni. Così mi sono finalmente tolto questo peso dalla coscienza. Ma non ho mai voluto figli, perché non nascessero sordi e potesse accadere anche a loro". Bruno quando parla di quegli incontri in Curia non riesce a fermare le lacrime. Sessant'anni, timido per carattere, ha paura di rendere pubblico il suo nome: "Avrei troppa vergogna, come allora". È pronto a ripetere le sue accuse davanti a qualunque giudice, ma in Curia "no, mai più". Ricorda bene quel prelato e quegli incontri, cominciati poco prima del Natale 1959. Era arrivato, verso le 22, accompagnato da un fratello, oggi ancora in vita. Partivano dal Provolo a piedi o in auto. Cinque incontri dagli 11 ai 14 anni, sempre di sera, ad esclusione di uno, il giorno del diploma di terza media. Il vescovo lo fa accompagnare alle 10, poco prima dell'interrogazione. L'esame non lo fece, tuttavia il vescovo avrebbe telefonato in sua presenza al Provolo e ricevette lo stesso il diploma. Lui non è iscritto a nessuna associazione: in questi anni si è tenuto dentro il dolore. "Ma ora", dichiara, "è giusto parlare".
(04 febbraio 2009)
 
Web  Top
view post Posted on 9/2/2009, 15:36
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.bambinicoraggiosi.com/?q=node/836

PEDOFILIA ISTITUTO SORDI, PRIME AMMISSIONI: IN LACRIME QUALCUNO AVREBBE CONFESSATO TUTTO

image


PEDOFILIA - C'è la prima ammissione sugli abusi al Provolo
Procuratore Schinaia conferma la notizia, ma i fatti sono caduti in prescrizione

Pedofilia. Incontro in Procura col rappresentante dei denuncianti

Il presunto responsabile, in lacrime, avrebbe confessato tutto in presenza di un testimone
Ci sarebbe una prima confessione sul caso dei presunti abusi sessuali commessi da 25 preti dell'Istituto Provolo ai danni di bambini sordi e muti. Un rappresentante degli ex alunni coinvolti ha fatto tappa nei giorni scorsi al secondo piano dell'ex caserma Mastino, per incontrare il procuratore Mario Giulio Schinaia. Secondo quanto appreso, avrebbe spiegato che uno dei protagonisti della vicenda, in seguito agli articoli pubblicati recentemente sui giornali, ha ammesso di aver avuto “attenzioni morbose” nei confronti di alcuni giovani studenti.

E lo avrebbe fatto in presenza di un testimone, che quindi potrebbe confermare ogni cosa. Il presunto responsabile sarebbe scoppiato in lacrime, mentre raccontava episodi avvenuti ormai decenni fa e avrebbe persino minacciato di suicidarsi. “E’ vero, confermo la notizia – è il commento del procuratore Schinaia – però purtroppo noi non possiamo intervenire, perché si tratta di fatti accaduti oltre vent'anni fa e quindi ormai caduti in prescrizione”. Un caso che ha sconvolto tutti i veronesi per le pesanti accuse – abusi sessuali – di cui si parla, per il numero di preti ritenuti coinvolti, per il numero di vittime, o presunte tali, e anche per tutti gli anni trascorsi, senza che nulla di quanto sospettato venisse a galla. Secondo il settimanale “L'Espresso”, si tratterebbe di un lungo elenco di drammatici episodi, accaduti all'interno della struttura per una trentina d'anni, fino al 1984 emessi in atto da venticinque preti, tra cui anche monsignor Giuseppe Carraro, già vescovo di Verona. La Curia fin da subito h avoluto per ricordare che con l'associazione a cui appartengono i denuncianti è in atto un contenzioso, e che solo dai membri dell'associazione sordi Antonio Provolo arrivano i racconti sconvolgenti delle sevizi e subite dai ragazzini.



Manuela Treivani [email protected]



-------------------------------------------------------------------------

Corriere di Verona Giovedì 5 Febbraio 2009

Caso Provolo, primo nome in procura


VERONA - Presunti episodi di pedofilia al Provolo, prima novità. In questi giorni, infatti, sul tavolo del procuratore Mario Giulio Schinaia è approdato il primo nome di uno dei presunti responsabili e la prima - ma per voce riportata da un terzo – presunta ammissione di colpevolezza.

«Anche se - mette subito in chiaro Schinaia - ribadisco che trattandosi di fatti coperti da prescrizione, da parte nostra è impossibile e vano qualsiasi tipo di iniziativa giudiziaria». Più precisamente, a palazzo di giustizia si è presentato un rappresentante dell'associazione delle presunte vittime degli abusi e, al capo della procura, ha riferito che uno dei presunti responsabili avrebbe, in presenza di un testimone, ammesso la propria colpevolezza e manifestato addirittura propositi suicidi. «Confermo che tutto ciò mi è stato effettivamente segnalato - dichiara procuratore - ma sottolineo altresì che, da parte della magistratura, visti i molti anni trascorsi dalla data dei presunti abusi risulta impossibile intervenire». Ufficialmente, inoltre, in tribunale non è stata finora presentata alcuna querela.

Il caso era stato sollevato nei giorni scorsi dall'«Espresso»: 60 persone avevano scritto una lettera e si erano anche fatte riprendere in video mentre la firmavano. Abusi che sarebbero cominciati alla fine degli anni 50, gli ultimi denunciati nel 1984. Tutti, quindi, coperti in ogni caso da prescrizione. La. Ted.

Fonte: www.sordionline.com
 
Web  Top
view post Posted on 15/3/2009, 09:37
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/italia_...a-vescovo.shtml

Abusi sessuali, l’associazione
sordi denuncia il Vescovo
14 marzo 2009


Il presidente dell’associazione sordi di Verona, Giorgio Della Bernardina, ha annunciato che denuncerà il Vescovo della città, monsignor Giuseppe Zenti, in relazione alle polemiche seguite alle accuse di pedofilia mosse nei confronti dei sacerdoti che gestivano l’istituto per sordomuti “Provolo”. Della Bernardina lo ha detto nel corso di una conferenza stampa tenuta oggi a Verona assieme a Maurizio Turco, deputato radicale eletto nelle liste del Pd. «Il dibattito su questi temi - ha detto Turco - deve essere pubblico. Devono essere i cittadini a dire che se quel che qui si sta facendo è adeguato, è utile a questa città o meno. E non solo a questa città». Il caso dell’Istituto Provolo era venuto alla ribalta nel dicembre scorso dopo un’inchiesta del settimanale “l’Espresso” al quale 67 ex allievi del Provolo avevano inviato una lettera che denunciava anni di presunte violenze sessuali subite dai sacerdoti. Vicende che sarebbero terminate nel 1984, e per questo in ogni caso prescritte. Secondo Turco «non è statisticamente possibile che nella Curia di Verona nessuno sapesse nulla». Nei giorni subito successivi alla denuncia, monsignor Zenti aveva parlato di «un teorema inconsistente, fabbricato per ottenere i beni della congregazione».
 
Web  Top
view post Posted on 15/3/2009, 12:04
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=50586&sez=NORDEST

Verona. Abusi al Provolo, l'associazione sordi: «Denunceremo il vescovo Zenti»

Nel mese di dicembre 67 ex alunni avevano accusato i sacerdoti
dell'istituto di pedofilia con una lettera a un settimanale
commenti Commenti invia Invia stampa Stampa
Il vescovo Zenti
VERONA (14 marzo) - Annuncio choc dall'associazione sordi di Verona, il presidente Giorgio Della Bernardina ha dichiarato che denuncerà il Vescovo della città, mons. Giuseppe Zenti, in relazione alle polemiche seguite alle accuse di pedofilia mosse nei confronti dei sacerdoti che gestivano l'istituto per sordomuti Provolo. Della Bernardina lo ha detto nel corso di una conferenza stampa tenuta oggi a Verona assieme a Maurizio Turco, deputato radicale eletto nelle liste del Pd. «Il dibattito su questi temi - ha detto Turco - deve essere pubblico. Devono essere i cittadini a dire che se quel che qui si sta facendo è adeguato, è utile a questa città o meno. E non solo a questa città».

Il caso dell'Istituto Provolo era venuto alla ribalta nel dicembre scorso dopo un'inchiesta di un settimanale al quale 67 ex allievi del Provolo avevano inviato una lettera che denunciava anni di presunte violenze sessuali subite dai sacerdoti. Vicende che sarebbero terminate nel 1984, e per questo in ogni caso prescritte.

Secondo Turco «non è statisticamente possibile che nella Curia di Verona nessuno sapesse nulla». Nei giorni subito successivi alla denuncia, mons. Zenti aveva parlato di «un teorema inconsistente, fabbricato per ottenere i beni della congregazione».
 
Web  Top
view post Posted on 19/3/2009, 19:17
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.radicali.it/view.php?id=139136

gio 19 mar. 2009
COMUNICATI
Abusi sessuali, Turco: il trasferimento del Vescovo di Verona era dovuto visto come ha governato la denuncia sugli abusi sessuali nell'istituto per sordomuti Provolo

Roma, 18 marzo 2009

• Dichiarazione di Maurizio Turco, deputato radicale eletto nelle liste del PD, presidente di anticlericale.net

L'Arena nell'edizione odierna ha dato notizia che Monsignor Zenti, Vescovo di Verona, sarà trasferito ad Udine.

La decisione non sarà sicuramente stata presa perché lo abbiamo chiesto noi né perché il Vescovo è stato denunciato per diffamazione per le parole che ha scagliato contro chi ha reso pubbliche notizie relative ad abusi, anche sessuali, consumate da sacerdoti nei confronti di sordomuti minorenni ospiti dell'Istituto Provolo.

Come abbiamo già avuto modo di dire il trasferimento del Vescovo era necessario perché non è stato in grado di reagire e governare alla notizia degli abusi sessuali.

Chi lo sostituirà, se lo vorrà, avrà tutta la collaborazione necessaria.
 
Web  Top
view post Posted on 18/5/2009, 07:27
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.nessundio.net/blog/2009/05/17/1671/

Preti pedofili confessano.

sabato 16 maggio 2009 - Da L’Espresso

IO FRATEL PEDOFILO

Gli abusi sui bimbi. Le violenze durate anni. E la consegna del silenzio dopo la denuncia de ‘L’espresso”. Parla un religioso del caso Provolo
DI PAOLO TESSADRI

Sì, sono stato un pedofilo: lo sono stato anche all’istituto Provolo di Verona… Il religioso parla di quello che ha fatto e di quello che ha visto: «Non ce la faccio più a tenermi tutto dentro e mi vergogno dei preti che stanno zitti o rinnegano, c’è ipocrisia e omertà». Decenni di abusi sessuali da parte di sacerdoti e fratelli laici, questo hanno denunciato 67 sordomuti che da bambini hanno frequentato gli istituti Provolo di Verona e Chievo. Dopo l’articolo in cui, nello scorso gennaio “L’espresso” ha raccontato la vicenda, il Vaticano ha convocato il vescovo Giuseppe Zenti e, alcuni giorni fa, anche tre sacerdoti. Ma ora un religioso ha scelto di parlare pubblicamente. Si presenta con nome e cognome, chiedendo che non venga pubblicato. Ma la sua identità è nota ai magistrati che si occupano della vicenda: «Se al Provolo sapessero che vi parlo», spiega nel chiedere l’anonimato, «sarei subito cacciato e non so dove andare. Ho l’incubo di rimanere senza casa».
L’uomo appare a lunghi tratti freddo, distaccato, poi d’improvviso cede e si lascia andare a un pianto soffocato: «Sì, sono uno di quelli accusati dai sordomuti che vivevano nell’istituto Provolo di Verona e quelle cose le ho fatte. Non c’è più nulla da nascondere. Io almeno ho il coraggio di dirlo, gli altri tacciono e se ne staranno in silenzio». Poi racconta di avere cominciato ad abusare dei ragazzini a inizio anni Sessanta: «II primo aveva 7-8 anni, non ricordo esattamente. Sono andato con una quindicina di piccoli sordomuti, con cinque o sei ho avuto rapporti più frequenti». Poi precisa che erano 13, ma «forse un paio in più».
Quante volte ha abusato di loro?
«Una o due volte al mese, a volte passava più tempo».
E quanto sono durate le violenze?
«Moltissimi anni. Non ricordo esattamente, ma moki, molti anni. Ho cominciato da giovane e non mi rendevo conto, allora ero un semplice assistente. Lo facevano quasi tutti, anche in altri istituti. Era normale. Questo era l’andazzo».
Lei ha visto altri abusare dei ragazzini al Provolo?
Scandisce sì e fa due nomi di sacerdoti e quello di un altro religioso: «Si vedevano gli atteggiamenti, si vedeva… Pochi di noi si sono salvati dalla pedofilia». Qualcuno è mai stato cacciato dal Provolo per pedofilia?
«Sì, fratello…». Fatto confermato da don Danilo Corradi, il superiore dell’istituto Provolo, in una intervista registrata.
Perché lui sì e gli altri no, visto che sotto accusa sono finiti in 25?
Era un violento, il più cattivo, faceva male ai ragazzini ed è stato mandato via». Quando è successo?
«Se non sbaglio, nei primi anni Settanta».
Sono continuate le violenze sessuali, anche dopo quell’episodio?
«Sì».
Può dire se sono terminate a metà degli anni ‘80, epoca a cui risale l’ultimo caso documentato da “L’espresso”?
«Non so, non potrei dirlo. Non ne sono sicuro. Non posso escluderlo». I responsabili dell’Istituto sapevano? «Sì, lo sapevano. Per forza che lo sapevano».
Altri ne erano a conoscenza?
«E probabile».
Ha confessato la pedofilia ad altri preti?
«No, mi mettevo in ginocchio, confessavo davanti a Dio e pregavo. E chiedevo scusa al Signore. La pedofilia mi ha sfalsato la vita. Ma trovavo nei ragazzini una certa bellezza, una certa attrazione».
Fra voi avete parlato dell’accusa di pedofilia dopo l’inchiesta de “L’espresso”?
«Sì, la reazione è stata brutta, scioccante, ma la maggior parte è rimasta in silenzio, perché sapeva. E venuta fuori una catena di odio fra i sacerdoti. È difficile condividere la macchia della pedofilia e ognuno ha tenuto per sé i suoi pensieri. Poi l’avvocato ci ha detto di non parlare con nessuno. Qualcuno però ha parlato e ha fatto bene, anche qualche prete lo ha detto e la pensa così. Anch’io ora mi sento sollevato. Sono fatto così, in modo troppo semplicistico, ho sbagliato io. Sto male, chiedo perdono».

L’espresso 15 maggio 2009

http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/News/123897


Sabato 16 maggio 2009 21.15

Verona: pedofilia, la Curia ''ammissioni prete? Non è un religioso''

"Per ora dico solo che non è un religioso. Noi abbiamo fatto accertamenti molto seri con gli avvocati e questo signore ha fatto affermazioni che non corrispondono a quanto pubblicato". Don Bruno Fasani, portavoce del vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, non aggiunge alcuna altra dichiarazione se non l'annuncio di un comunicato ufficiale della Curia, che verrà diffuso nei prossimi giorni, a proposito dell'articolo del settimanale 'L'Epresso' intitolato "Io Fratel pedofilo" sul caso dei presunti abusi sessuali da parte di alcuni sacerdoti denunciati da 67 ex allievi dell'Istituto religioso Provolo. "Parla un religioso del caso Provolo", scrive l'Espresso, introducendo l'intervista all'uomo che, dietro la richiesta dell'anonimato, dice di aver cominciato ad abusare di bambini e ragazzini sordomuti all'inizio degli anni '60. "Sì, sono uno di quelli che accusati dai sordomuti che vivevano nell'istituto Provolo di Verona e quelle cose le ho fatte - riporta L'Espresso -. Non c'è più nulla da nascondere''.
 
Web  Top
vaticANO
view post Posted on 18/5/2009, 09:12




«No, mi mettevo in ginocchio, confessavo davanti a Dio e pregavo. E chiedevo scusa al Signore. La pedofilia mi ha sfalsato la vita. Ma trovavo nei ragazzini una certa bellezza, una certa attrazione».

Ecco, gente di tal "calibro", vede nella preghiera un'attenuante, una sorta di scusa, della serie: procedi pure dopo esserti messo "in contatto con Dio", tanto sarai sempre perdonato.
Queste persone sono pericolose, perchè credono di giustificarsi e di doversi attenere solo alle regole di dio, o chi per lui, il problema è che vivono sulla terra ed è qui che commettono tali schifezze.
Visto che dio non esiste, visto che è solo un'invenzione, bisogna punirli, ma alla maniera dell'uomo e dell'uomo più crudele.
Una settimana di flagellazione e vedi come si comporta dopo, altrimenti un bel giro di roulette russa....non vi preoccupate, offro io.
 
Top
perlanaturale
view post Posted on 19/5/2009, 08:19




Se al Provolo sapessero che vi parlo sarei subito cacciato e non so dove andare. Ho l’incubo di rimanere senza casa

questa frase si commenta da sola; non gl' interessa ne ha rimorso di aver stuprato dei bambini , gl' interessa solo
avere una casa, dove sarebbe la fede di questi mostri ?

La prescrizione, per i reati sessuali, è allucinante

 
Top
view post Posted on 29/5/2009, 09:09
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


Dalla Home page di oggi 29 maggio 2009 ore 10,07 de L'arena di Verona si legge questa notizia

«Provolo, ci furono abusi. Ci scusiamo»

Zoom Foto

29/05/2009 Verona. È vero, ci sono stati dei casi di pedofilia all'interno dell'istituto Provolo. La dolorosa ammissione «di violenze fisiche e abusi sessuali» sui ragazzi sordomuti che lo frequentavano, accompagnata da «una umile richiesta di perdono» alle vittime e alla loro famiglie e dall'annuncio che i responsabili di una vicenda



Purtroppo cliccando sul link esce questo avviso

ERRORE 404 - Pagina non trovata

La pagina che stai cercando non esiste.
Torna Indietro
 
Web  Top
view post Posted on 29/5/2009, 09:29
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://www.larena.it/stories/Home/57087_pr...ia_ci_scusiamo/

«Provolo, ci furono abusi»
La Curia: «Ci scusiamo»



La Curia ammette l'esistenza di alcuni episodi e rassicura che nessuno degli accusati è più a contatto coi giovani. Nessuna responsabilità per Carraro. Conclusa l'indagine diocesana: contestati i numeri delle violenze e le denunce tardive

* 29/05/2009

Il vescovo Giuseppe Zenti con monsignor Bruno Fasani

Verona. È vero, ci sono stati dei casi di pedofilia all'interno dell'istituto Provolo. La dolorosa ammissione «di violenze fisiche e abusi sessuali» sui ragazzi sordomuti che lo frequentavano, accompagnata da «una umile richiesta di perdono» alle vittime e alla loro famiglie e dall'annuncio che i responsabili di una vicenda che suscita «grande amarezza e anche disgusto» pur «affidati alla misericordia di Dio non hanno il diritto di confidare in una inerte acquiescenza da parte della Chiesa», viene data in un comunicato ufficiale della Curia, a firma di monsignor Bruno Fasani, direttore dell'Ufficio stampa della diocesi.

La nota che lo accompagna dice che la diocesi vuole rendere noto «senza alcuna reticenza» quanto emerso nella «rigorosissima indagine» condotta, «perché sia fatta chiarezza sui fatti, senza alcuna volontà di insabbiare». Ma punta anche il dito contro l'Associazione sordi Provolo, da cui era partita nei mesi scorsi la denuncia di abusi, perché le maggiori ammissioni di responsabilità sono venute proprio da uno dei suoi membri più attivi.

L'INCHIESTA. Partendo dalle notizie apparse a inizio anno su L'Espresso, che denunciavano un numero impressionante di violenze fisiche e abusi sessuali subiti da ragazzi sordi, alunni del Provolo, tra il 1950 e il 1985, il vescovo Giuseppe Zenti e la Compagnia di Maria per l'educazione dei sordomuti, «pur nutrendo ragionevoli perplessità sia sulle proporzioni abnormi dei fatti denunciati, sia sulle effettive finalità di una così tardiva denuncia, si sono assunti», dice Fasani, «l'impegno di fare piena luce, senza riserve e senza reticenze, sui presunti abusi e di adottare di conseguenza severi provvedimenti nei confronti di eventuali responsabili, anche a prescindere dal decorso della prescrizione e nella dolorosa consapevolezza che nessun provvedimento disciplinare può cancellare la sofferenza delle vittime».
L'indagine ha coinvolto tutti i soggetti ancora in vita della congregazione religiosa, ai quali sono stati addebitati gli abusi, e anche il personale religioso e laico addetto alla cura sanitaria, igienica e domestica degli allievi. E in più ogni carta presente negli archivi della Curia e del Provolo è stata passata al vaglio.

L'ESITO. I fatti accertati sono di tre tipi. «Negli anni 1958-1965 risultano alcuni episodi di violenza fisica su due sordomuti nel contesto di una malintesa attività correttiva. Il religioso responsabile di tali comportamenti fu all'epoca allontanato dall'istituto Provolo e attualmente risulta deceduto», scrive Fasani, che continua: «Negli anni 1965-1967 due giovani aspiranti alla vita religiosa hanno manifestato problemi di disordine sessuale che li portavano a importunare e a coinvolgere sia altri aspiranti, sia alcuni allievi. Essi sono stati immediatamente allontanati». E infine, conclude, «dal 1965 al 1990 un fratello, non sacerdote, ha coinvolto in pratiche sessuali alcuni allievi della scuola professionale, cui era addetto. Lo stesso ha avuto anche alcune relazioni con sordomute adulte». Costui, «nel 2000, è stato uno degli ispiratori e fondatori dell'Associazione sordi Provolo ed è attivo componente della stessa» e «da almeno 15 anni non è più addetto ad alcuna attività educativa. È in atto un procedimento canonico di espulsione dalla congregazione religiosa a seguito dei fatti contestatigli e dallo stesso ammessi, anche pubblicamente». Questo passaggio induce a pensare che si tratti della stessa persona che nelle scorse settimane ha ammesso le proprie responsabilità con L'Espresso.

ASSOLTO CARRARO. Uno dei punti più controversi (e francamente poco credibili, ndr) era un presunto coinvolgimento del vescovo Giuseppe Carraro. «Nessun riscontro ai fatti denunciati è stato individuato, e risulta pertanto del tutto privo di fondamento ogni addebito, relativamente al vescovo dell'epoca monsignor Giuseppe Carraro», sottolinea la nota.

TENUTI LONTANI DAI GIOVANI. La maggior dei religiosi denunciati per gli abusi è ormai morta, segnala ancora Fasani, ma «nessuno dei viventi, destinatari delle accuse, risulta impegnato in attività educative o comunque a contatto con giovani, adolescenti e bambini.

ATTI AL VATICANO. Dopo la richiesta di perdono alle vittime vergognosamente abusate, tutto è stato «trasmesso alle autorità vaticane per l'iter previsto in queste circostanze e pertanto la diocesi di Verona considera concluso il proprio mandato, sia nella ricerca delle responsabilità sia per i provvedimenti da adottare», fa sapere Fasani, che invita a «non relegare in secondo piano l'opera assidua di preti, religiosi e laici che a Verona, in Italia e nel mondo intero dedicano senza riserve la loro vita, e talvolta anche la perdono, per dare a uomini e donne, adulti e bambini, particolarmente i più provati dalla vita, una luce di speranza».

Giancarlo Beltrame
 
Web  Top
view post Posted on 29/5/2009, 10:12
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/10888637

Corriere del Veneto pag. 6
"Caso Provolo, l'inchiesta della curia «Abusi, questi i casi accertati»"

Data: 29/05/09
Cronaca Locale
Corriere del Veneto
sezione: PRIMOPIANO data: 29/05/2009 - pag: 4

Caso Provolo, l’inchiesta della curia «Abusi, questi i casi accertati»

«Ma nessuno dei religiosi viventi accusati lavora in istituto». «Solidarietà alle vittime»
VERONA — Questa volta l’atteggiamento è assolutamente evangelico. Se a gennaio aveva preferito «armarsi e combattere », liquidando il presidente dell’associazione sordi Antonio Provolo, Giorgio Dalla Berardina, con un «è un mio diocesano e se vuole andare alla guerra gli suggerirei di corazzarsi, non farla con le bici da bersagliere e con le baionette», adesso è più propenso a «porgere l’altra guancia». E’ con un comunicato dell’ufficio stampa della diocesi, a firma dei direttore monsignor Bruno Fasani, che la curia scaligera, vale a dire il vescovo Giuseppe Zenti, ritorna su quello che ormai è conosciuto come il «caso Provolo», sollevato lo scorso gennaio dal settimanale L’Espresso. Gli abusi sessuali denunciati da almeno 25 ex alunni dell’istituto, alcuni dei quali confermati la scorsa settimana da un «fratello», un laico che non è arrivato a prendere i voti, che ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali con degli alunni.
Ieri è arrivato quella che per la curia è la risultante dell’indagine svolta dopo i racconti. «La diocesi di Verona vuole rendere noto quanto emerso, senza alcuna reticenza, perchè sia fatta chiarezza sui fatti, senza alcuna volonta’ di insabbiare». E’ questo il prologo a quanto è emerso.
«A tale scopo è stata condotta una seria ed approfondita indagine, - scrive la diocesi - svolta con grande rispetto delle persone e discrezione, che ha coinvolto tutti i soggetti ancora in vita della Congregazione religiosa, ai quali sono stati addebitati gli abusi, nonché il personale religioso e laico addetto alla cura sanitaria, igienica e domestica degli allievi».
Segue un elenco di fatti.
«Negli anni 1958-1965 risultano alcuni episodi di violenza fisica su due sordomuti nel contesto di una malintesa attività correttiva. Il religioso responsabile di tali comportamenti fu aallontanato dall'Istituto Provolo ». Il religioso è deceduto.«Negli anni 1965-1967 due giovani aspiranti alla vita religiosa hanno manifestato problemi di disordine sessuale che li portavano ad importunare e a coinvolgere sia altri aspiranti, sia alcuni allievi. Sono stati immediatamente allontanati. Dal 1965 al 1990 un fratello, non sacerdote, ha coinvolto in pratiche sessuali alcuni allievi della scuola professionale, cui era addetto. Lo stesso ha avuto anche alcune relazioni con sordomute adulte. Il signore, che nel 2000, è stato uno degli ispiratori e fondatori dell''Associazione Sordi Antonio Provolo' ed è attivo componente della stessa, da almeno quindici anni non è più addetto ad alcuna attività educativa. E' in atto un procedimento canonico di espulsione dalla congregazione religiosa a seguito dei fatti contestatigli e dallo stesso ammessi, anche pubblicamente». Nulla, dall’indagine svolta dalla curia, è emerso a riguardo di monsignor Giuseppe Carraro. «Nessuno dei religiosi viventi - prosegue l’indagine della curia - destinatari delle accuse, risulta impegnato in attività educative o comunque a contatto con giovani, adolescenti e bambini». L’«altra guancia» arriva poche righe più in là. «Il sentimento che prevale è innanzitutto di profonda solidarietà nei confronti delle vittime di abuso che, anche in ragione della loro particolare condizione, hanno portato dentro di sé per lunghi anni in silenzio una sofferenza difficilmente descrivibile. A loro e alle loro famiglie va una umile richiesta di perdono». Come arriva la condanna a chi quegli abusi, bollati come delle «fandonie» da Zenti a gennaio, li ha perepetrati: «La vicenda suscita nello stesso tempo una grande amarezza e anche disgusto: alcuni di coloro che erano chiamati a custodire e proteggere dei ragazzi particolarmente provati dalla vita ne hanno vergognosamente abusato». Senza - e non per la volontà della curia ma per il buonsenso di ognuno - fare di ogni erba un fascio. «I fatti deprecabili, che hanno trovato grande risonanza sui media, non devono assolutamente relegare in secondo piano l'opera assidua di preti, religiosi e laici che a Verona, in Italia e nel mondo intero dedicano senza riserve la loro vita, e talvolta anche la perdono, per dare a uomini e donne, adulti e bambini, particolarmente i più provati dalla vita, una luce di speranza ». Cosa che nessuno ha mai messo in dubbio.
An. Pe.
❜❜
I fatti che hanno trovato grande risonanza sui media non devono indurre a fare di ogni erba un fascio La curia
Il vescovo durante la conferenza stampa dopo il caso Provolo sollevato da L’Espresso lo scorso gennaio


http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/10888642

Corriere del Veneto
"Verona, la Diocesi in campo «I preti viventi non c'entrano»"

Data: 29/05/2009
Stampa
Cronaca Locale
Corriere del Veneto
sezione: REGIONE data: 29/05/2009 - pag: 6
In breve
Pedofilia

Verona, la Diocesi in campo «I preti viventi non c’entrano»

VERONA — «Nessuno dei religiosi viventi, destinatari delle accuse, risulta impegnato in attività educative o comunque a contatto con adolescenti e bambini». È quanto precisa monsignor Bruno Fasani, a nome della Diocesi di Verona, in relazione agli abusi sessuali che sarebbero stati perpetrati da alcuni sacerdoti denunciati da 67 ex allievi sordomuti dell’istituto religioso Provolo. La Curia dichiara di aver accertato «con sufficiente precisione» alcuni fatti, a partire dal mancato riscontro di qualunque addebito al vescovo dell’epoca, monsignor Giuseppe Carraro.
La Curia ammette che negli anni 1965-67 «due giovani aspiranti alla vita religiosa hanno manifestato problemi di disordine sessuale che li portavano a importunare e a coinvolgere sia altri aspiranti, sia alcuni allievi. Essi sono stati immediatamente allontanati». Dal 1965 al 1990, infine, «un fratello, non sacerdote - si rileva - ha coinvolto in pratiche sessuali alcuni allievi della scuola professionale, cui era addetto. Lo stesso ha avuto anche alcune relazioni con sordomute adulte». Nei confronti di ques’ultimo è in atto un procedimento canonico di espulsione dalla Congregazione.

http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/10888666

Corriere delle Alpi pag. 9
"La Diocesi di Verona ammette alcuni casi di pedofilia"

Data: 29/05/09
Cronaca Locale
La Diocesi di Verona ammette alcuni casi di pedofilia
Per un religioso (non prete) avviato il processo di espulsione dalla Congregazione



VERONA. «Nessuno dei religiosi viventi, destinatari delle accuse, risulta impegnato in attività educative o comunque a contatto con i giovani, adolescenti e bambini». E’ quanto precisa monsignor Bruno Fasani, a nome della Diocesi di Verona, in relazione agli abusi sessuali che sarebbero stati perpetrati da alcuni sacerdoti denunciati da 67 ex-allievi sordomuti dell’istituto religioso Provolo. Al termine di «una seria e approfondita indagine», la Curia dichiara di aver accertato «con sufficiente precisione» alcuni fatti, a partire dal mancato riscontro di qualunque addebito al vescovo dell’epoca, monsignor Giuseppe Carraro. Negli anni 1958-1965 «risultano alcuni episodi di violenza fisica su due sordomuti nel contesto di una malintesa attività correttiva. Il religioso responsabile di tali comportamenti - ricorda la Diocesi - fu all’epoca allontanato, e risulta deceduto». La Curia ammette che negli anni 1965-67 «due giovani aspiranti alla vita religiosa hanno manifestato problemi di disordine sessuale che li portavano a importunare e a coinvolgere sia altri aspirati, sia alcuni allievi. Essi sono stati immediatamente allontanati». Dal 1965 al 1990, infine, «un fratello, non sacerdote - si rileva - ha coinvolto in pratiche sessuali alcuni allievi della scuola professionale, cui era addetto. Lo stesso ha avuto anche alcune relazioni con sordomute adulte». Nei confronti di ques’ultimo è in atto un procedimento canonico di espulsione dalla Congregazione.

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id...sez=CRONACANERA

Provolo di Verona, la Curia: «Sacerdoti accusati di pedofilia allontanati»

«In passatto un fratello ha coinvolto in pratiche sessuali alcuni allievi, è stato espulso dalla congregazione»
Invia Stampa
VERONA (28 maggio) - «Nessuno dei religiosi viventi, destinatari delle accuse, risulta impegnato in attività educative o comunque a contatto con i giovani, adolescenti e bambini». È quanto precisa monsignor Bruno Fasani, a nome della Diocesi di Verona, in relazione agli abusi sessuali che sarebbero stati perpetrati da alcuni sacerdoti denunciati da 67 ex allievi sordomuti dell'istituto religioso Provolo.

Al termine di «una seria e approfondita indagine», la Curia dichiara di aver accertato «con sufficiente precisione» alcuni fatti, a partire dal mancato riscontro di qualunque addebito al vescovo dell'epoca, monsignor Giuseppe Carraro. Negli anni 1958-1965 «risultano alcuni episodi di violenza fisica su due sordomuti nel contesto di una malintesa attività correttiva. Il religioso responsabile di tali comportamenti - ricorda la Diocesi - fu all'epoca allontanato, e risulta deceduto».

La Curia ammette che negli anni 1965-67 «due giovani aspiranti alla vita religiosa hanno manifestato problemi di disordine sessuale che li portavano a importunare e a coinvolgere sia altri aspirati, sia alcuni allievi. Essi sono stati immediatamente allontanati».

Dal 1965 al 1990, infine, «un fratello, non sacerdote - si rileva - ha coinvolto in pratiche sessuali alcuni allievi della scuola professionale, cui era addetto. Lo stesso ha avuto anche alcune relazioni con sordomute adulte». Nei confronti di ques'ultimo è in atto un procedimento canonico di espulsione dalla Congregazione.
 
Web  Top
perlanaturale
view post Posted on 29/5/2009, 10:47




che disgusto 50 anni di violenze, e non sapevano nulla? Mha!
 
Top
view post Posted on 3/6/2009, 07:35
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,940

Status:


http://espresso.repubblica.it/dettaglio/da...lpito/2100509/8

Da che pulpito
All'indomani dell'uscita della nostra inchiesta, il religioso che ha confessato di aver abusato di piccoli sordomuti è stato cacciato. A firmare il provvedimento, un sacerdote che a sua volta risulta nell'elenco dei presunti pedofili

Invece di stabilire la verità, la Chiesa veronese caccia chi parla. All'indomani dell'uscita su 'L'espresso' dell'articolo 'Io fratel pedofilo', la confessione di un religioso di aver abusato di piccoli sordomuti al Provolo di Verona, l'uomo è stato cacciato dall'istituto. Formalmente, per aver "procurato grave pregiudizio alla Congregazione mediante la diffusione pubblica e indiscriminata di fatti e notizie incontrollati di contenuto inaccettabile". All'istituto di Verona più di 60 sordomuti hanno dichiarato di aver subito violenze e abusi sessuali da 25 fra preti e fratelli laici. Chi ha firmato l'allontanamento è un sacerdote che figura nella lista dei presunti pedofili. E scrive, tra l'altro, che il fratello è stato cacciato per la "prolungata violazione dei vincoli sacri e negligenza abituale degli obblighi della Vita Consacrata". Da che pulpito.

P. T.
(01 giugno 2009)
 
Web  Top
69 replies since 22/1/2009, 18:18   10632 views
  Share