Laici Libertari Anticlericali Forum

La legge sul 'fine vita'

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Felipe-bis
view post Posted on 23/2/2010, 21:01




http://www.corriere.it/esteri/10_febbraio_...44f02aabe.shtml

il PD: «votando l'emendamento la maggioranza ha fatto un pasticcio»
Modifica al Ddl sul biotestamento:
la nutrizione può essere sospesa

La legge sarà estesa non solo ai pazienti in stato vegetativo ma anche ai malati terminali

ROMA - Fa ancora discutere il disegno di legge sul testamento biologico. La maggioranza ha infatti modificato il ddl e ha ammesso la sospensione della nutrizione artificiale in casi eccezionali. La commissione Affari sociali della Camera ha approvato un emendamento del relatore, Domenico di Virgilio (Pdl), che stabilisce che alimentazione e idratazione non possono mai essere sospese «a eccezione dei casi nei quali risultino non più efficaci nel fornire i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo». Ha votato con la maggioranza Paola Binetti, unica presente dell’Udc. Assente dalla commissione l’Idv. Le deputate del Pdl Melania De Nichilo Rizzoli e Alessandra Mussolini sono uscite per protesta al momento del voto. Quest’ultima, a quanto riferito, ha definito l’emendamento «uno sbraco» della maggioranza.

ESTENSIONE AI MALATI TERMINALI - Il Sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, che ha dato il parere favorevole del Governo, ha precisato che «questa apertura non è il riconoscimento di aver sbagliato con il testo Calabrò» licenziato dal Senato, ma si è resa necessaria per la presentazione di un altro emendamento - ancora non approvato - che allarga la platea di persone alle quali si applicherà la legge non solo ai pazienti in stato vegetativo ma anche ai malati terminali. Tanto il Governo quanto il relatore hanno peraltro riconosciuto che sul punto dell’alimentazione e dell’idratazione «si può riflettere ancora prima di arrivare in aula», anche con ulteriori emendamenti.

PD - Il Pd - ha spiegato invece la capogruppo Livia Turco - ha votato «con rammarico» contro l’emendamento, ritenendolo peggiore di quello che aveva presentato sullo stesso tema e che è stato precluso dal voto di oggi. «L'ideologia porta al pasticcio - attacca la Turco -. La maggioranza ha di fatto introdotto la possibilità di sospendere la nutrizione artificiale ammettendo così che è un atto medico, a differenza di quanto sostenuto fino a qui». «Votando l'emendamento Di Virgilio - prosegue la Turco - la maggioranza ha fatto un pasticcio perchè non è chiaro in quali casi concreti sia possibile la sospensione e chi la decida. L'emendamento approvato parla di eccezionalità del caso e dell'efficacia dei trattamenti medici "nel fornire al paziente i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo". Ma chi stabilisce se si è davanti a un caso eccezionale o no? Chi decide se i trattamenti medici non possono più fornire i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche del corpo? E quali sono queste funzioni essenziali del corpo? Una totale confusione e mancanza di chiarezza che in una materia delicata come questa sono inaccettabili».

MARINO - Caustico il commento del senatore Marino: «Somministrare una terapia quando questa non è più efficace si chiama accanimento terapeutico oppure sperimentazione non autorizzata su esseri umani, far passare un'ovvietà per un'apertura della destra sul testamento biologico è una presa in giro». «I medici - afferma Marino - in scienza e coscienza sanno perfettamente quando una terapia non è più efficace e non è necessario che il Parlamento lo indichi in una legge. Possiamo parlare di nutrizione artificiale o di un'altra terapia: perchè la destra non si impegna a scrivere una legge che affermi con forza che se un antibiotico non è necessario non bisogna darlo o non occupiamo due o tre legislature, come accaduto per la legge sul biotestamento, a scrivere che non dobbiamo somministrare farmaci antiepilettici a chi non ne ha bisogno? Se a giudizio del medico la terapia non serve è ovvio che si asterrà dal somministrarla. Non c'è bisogno di un emendamento che umilia la professione medica e il suo codice deontologico. La questione di fondo della legge - conclude - non è se una terapia sia utile o non utile, il principio che dovrebbe essere stabilito è che ogni individuo deve essere libero di decidere a quali terapie sottoporsi oppure non sottoporsi. E nella legge che vuole la destra questo diritto è negato».

Redazione online
23 febbraio 2010
 
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Felipe-bis
view post Posted on 9/3/2010, 11:56




Nell'attesa:

http://www.lucacoscioni.it/rassegnastampa/...mento-biologico

Il notaio che certifica il testamento biologico
La Stampa.it
08/03/2010
Letizia Tortello

Natale De Lorenzo è un uomo di legge. Fa il notaio. Una lunga professionalità alle spalle. Come per tutti i suoi colleghi, i testamenti sono pane quotidiano. Da circa un anno però la sua carriera ha avuto una svolta decisa. Coraggiosa. Coscienza e legge hanno trovato la quadra: il notabile De Lorenzo, titolare di un grosso studio del centro, a due passi da piazza San Carlo, ha iniziato a raccogliere testamenti biologici. E' uno dei pochissimi in Italia a svolgere questo servizio: poco più di cinquecento euro per mettere nero su bianco le volontà della propria morte.

Disposizioni di fine vita che lui, pubblico ufficiale, prende la responsabilità di firmare. Titoli al confine con l’ufficialità, ora che non c’è una vera e propria legge sulla dichiarazione anticipata di trattamento ( è il nome del ddl in discussione alla Camera) e la decisione se interrompere o no le cure sanitarie è presa ancora caso per caso, affidata alla discrezionalità della magistratura. Otto i documenti firmati sulla sua scrivania. Quattro pratiche concluse. Quattro in via di definizione: «i clienti sono decisi a procedere, abbiamo già affrontato i primi colloqui - spiega-. Sondo le loro intenzioni, informo di tutti i rischi che corrono, visto che c'è la possibilità che il testamento non venga accettato, propongo il mio modello studiato ad hoc, che traduce la volontà sulla morte in un linguaggio il più possibile apprezzabile dal magistrato. Ci troviamo nella più completa giungla di una legge che non c'è, oggi i pazienti non hanno voce. Io mi prendo la responsabilità di dargliela».

Due uomini e due donne hanno sinora registrato il proprio volere. «Appartengono a ranghi sociali elevati, hanno un buon livello d’istruzione». Nella poca chiarezza etica e giuridica su questi temi, spesso strumentalizzati dalle ideologie, anche il testamento biologico diventa una questione di élite: «il lavoratore della Fiat non ha nemmeno il dubbio. Arriva da me chi ha la tranquillità economica per ragionare sul valore della sua dignità di uomo. Lo vedo e lo sento il travaglio dei clienti. La cosa più incredibile è che sono tutti sani, di mezz’età, magari non sposati, ma con persone attorno. Pensano al loro futuro. Vogliono troppo bene ai loro cari per pesare su di loro, da ammalati, una volta divenuti oggetti da pulire, da cambiare, da accudire come vegetali. Bisogna viverle certe situazioni: un parente che si trova a fianco di un malato terminale muore ogni giorno un po’».

Mai come in questi casi «le parole sono pietre», dice. Ed è per questo che i documenti che De Lorenzo redige rispettano ogni possibile accortezza. Chiedono quello che a Eluana è stato per lungo tempo negato: di interrompere i «provvedimenti di sostegno vitale, quali la dialisi, la trasfusione, la rianimazione, le terapie antibiotiche, l'alimentazione artificiale», nel caso in cui la malattia sia irreversibile. Invocano perfino l’eutanasia attiva e passiva: «nella prospettiva di una depenalizzazione» - dice ancora il testamento - «chiedo che mi sia praticato il trattamento eutanasico per la conclusione della mia esistenza». Una volta registrate, le volontà dei clienti seguono un iter obbligatorio: vengono spedite a Roma al Registro Generale dei Testamenti di Vita.

Anche se De Lorenzo, a differenza dei colleghi, adotta una piccola accortezza: produce sole quattro copie originali del testamento. Una per sé, una per il registro, una per il cliente e una per il fiduciario (il testimone e mandatario morale delle volontà del malato), che all’aggravarsi della malattia consegnerà le copie ai medici (specialista e generale). «Se i medici si rifiutano, è diritto del paziente trovarne altri due che mettano in atto il testamento», dice De Lorenzo. E aggiunge: «Perché dovrei rifiutarmi di ricevere chi vuole morire con dignità? Dopo aver firmato i clienti sono finalmente sollevati, si sono tolti un peso dalla coscienza che li rendeva inquieti. Ci sono colleghi cattolici, altri hanno paura. Se ci fosse una legge non potremmo fare obiezione di coscienza». Intanto si attende che il Parlamento si pronunci su questo argomento. Toccherà aspettare il passare delle elezioni. Chissà quali elezioni.

Se in Italia la discussione verte sul problema della sospensione delle cure, in alcuni paesi della Ue questo gradino è da tempo superato. Si decide oggi in merito all’eutanasia. Nei Paesi Bassi, in Belgio e nello stato americano dell’Oregon il paziente può già pronunciarsi per iscritto in tal senso. In Germania esiste una legge sul testamento biologico (1° settembre 2009), fondata sul principio del diritto all'autodeterminazione: prevede la possibilità di decidere preventivamente se sottoporsi a esami, cure o interventi medici. Anche in Inghilterra è consentita una dichiarazione anticipata (Mental Capacity Act del 2005), ma solo per rifiuto di trattamento, valida in caso di incoscienza del paziente; deve essere considerata applicabile dallo staff medico. Di recente però, il dibattito si è spostato sull’eutanasia, dopo che Ray Gosling , il presentatore della Bbc che ha dichiarato di aver ucciso il compagno malato di Aids, è stato arrestato e rischia 14 anni di carcere per omicidio.

© 2010 Associazione Luca Coscioni. Tutti i diritti riservati


 
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Felipe-bis
view post Posted on 11/3/2010, 14:44




http://www.lucacoscioni.it/comunicato/test...lega-approvato-

Testamento biologico: governo e maggioranza ancora una volta ostaggi della Lega. Approvato un emendamento che non riconosce al paziente la possibilità di decidere sul suo detino. E' l'ennesima violenza sui pazienti e le loro famiglie
10/03/2010
Maria Antonietta Farina Coscioni
Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni

Ancora una volta Governo e maggioranza di centro-destra ostaggi e prigionieri della Lega: è stata infatti approvato in Commissione Affari Sociali un emendamento della Lega che di fatto nega la volontà del paziente di determinare il suo destino e impedisce che sia rispettata la sua volontà.

Si stabilisce così che un “testamento” per essere valido, deve essere redatto in forma scritta(manoscritto o dattiloscritto) e con firma autografa; tutte le altre espressioni di volontà, come quelle audio-video sono ritenute prive di valore; il testamento biologico redatto con quel mezzo per esempio da Paolo Ravasin, è dunque annullato. E’ l’ennesima – e temo non ultima – manifestazione di arroganza e di prepotenza di questa maggioranza, e della Lega in particolare, che si sono da tempo candidati a rappresentanti e difensori di tutte le politiche autoritarie e feudali. Ancora una volta dobbiamo constatare che le forze laiche presenti nel centro-destra non riescono a contrastare questa ennesima, avvilente, deriva clerical-reazionaria. Anche per questo, il 28 e il 29 marzo prossimi auspico che gli italiani sappiano valutare chi e come tutela e rappresenta i loro interessi e votino di conseguenza, negando il loro consenso a partiti e politici che hanno assunto il ruolo di veri e propri zuavi pontifici.

© 2010 Associazione Luca Coscioni. Tutti i diritti riservati

 
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Felipe-bis
view post Posted on 22/4/2010, 20:44




http://www.uaar.it/news/2010/04/20/terni-d...enti-biologici/

Terni dice “no” al registro dei testamenti biologici

Il circolo radicale “Ernesto Rossi”, il circolo UAAR di Terni e l’associazione Civiltà Laica avevano raccolto 400 firme su una proposta di iniziativa popolare che chiedeva di attivare anche nella città umbra un registro dei testamenti biologici. La proposta è stata discussa ieri in consiglio comunale ed è stata bocciata: venti i voti contrari, solo tredici i favorevoli. Decisivi i voti contrari di otto consiglieri del PD.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 13/5/2010, 11:19




http://www.uaar.it/news/2010/05/13/testame...to-maggioranza/

Testamento biologico, la commissione della Camera approva il progetto di maggioranza

La Commissione Affari sociali della Camera ha approvato ieri il disegno di legge sul testamento biologico sostenuto dalla maggioranza di governo: a favore PDL, Lega e UDC, contrari PD e IDV. Il testo, che riprende in gran parte il ddl Calabrò già approvato dal Senato, passa ora all’esame dell’aula. Secondo Ignazio Marino (PD) il testo approvato costituisce “una sopraffazione”; per Livia Turco (sempre del PD) è una “mostruosità” che “viola il rispetto della libertà di scelta della persona e l’autonomia professionale dei medici che, per noi, sono i due punti di riferimento fondamentali per una legge umana sul fine vita”.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 19/5/2010, 12:57




http://www.cronachelaiche.it/2010/05/testa...o-la-terza-via/

Testamento biologico: la terza via?
di Giampietro Sestini (*)

Nei giorni scorsi è stato presentato a Roma il libro del sen. Domenico Nania “Il testamento biologico. La terza via“, della Koinè Nuove Edizioni. Erano presenti, oltre l’autore, il Presidente emerito della Corte Costituzionale, prof. Giovanni Maria Flick, il sen. Vannino Chiti e S.E. Monsignor Rino Fisichella. Coordinatore, Francesco Giorgino, del TG1.

Con questo libro il sen. Nania intende dimostrare che “partendo da una prospettiva costituzionale e non laicista o integralista si può trovare il punto d’incontro tra la libertà di decidere dell’individuo e i compiti istituzionali della Repubblica“.

Già dalla premessa rileviamo come il termine “laicista” sia volutamente usato non per indicare “l’atteggiamento ideologico di chi sostiene la piena indipendenza del pensiero e dell’azione politica dei cittadini dall’autorità ecclesiastica” (Il nuovo Zingarelli), bensì un atteggiamento contrario alla Costituzione, la quale è invece basata sul principio della laicità. Purtroppo, tale snaturamento del lessico è divenuto ormai normale: lo stesso coordinatore l’ha usato nel suo intervento iniziale. A ciò aggiungasi l’uso improprio del termine “eutanasia“, che ormai non significa più “buona morte, morte tranquilla e naturale” (Zingarelli), bensì “cattiva morte“, se non “omicidio“.

Passando alla proposta del sen. Nania, “la terza via” sarebbe quella di superare lo scontro ideologico, ossia di cancellare dal ddl in discussione alla Camera il riferimento alla “indisponibilità” della vita e il divieto di rinunciare alla idratazione e alimentazione forzata, ed in cambio prevedere che coloro che rifiutano tali trattamenti – che l’autore considera di sostegno vitale - siano dimessi dalle strutture pubbliche e vadano a morire a casa loro.

Ciò nella concezione che le cure palliative debbano essere destinate soltanto a chi vuol vivere e non a chi vuole morire. Considerato che è già un diritto lasciare l’ospedale quando si vuole (vedi il caso Nuvoli in Sardegna), appare evidente lo scopo del sen. Nania: indurre i cittadini a non sottoscrivere alcun testamento biologico.

Se questa sarebbe “la terza via”, meglio allora nessuna legge. Il prof. Flick e il sen. Chiti, mentre condividono l’idea di eliminare dal ddl il riferimento alla indisponibilità della vita e all’obbligo dei trattamenti di sostegno vitale, non sono della stessa opinione dell’autore. Il prof. Flick ha ricordato che la leniterapia non ha come obiettivo il mantenimento in vita bensì l’eliminazione o l’attenuazione del dolore. Nemmeno Mons. Fisichella è d’accordo con l’autore, ma da un punto di vista diverso. A suo giudizio, poichè la vita è giustamente inviolabile è di conseguenza indisponibile. Con ciò ammettendo quello che a parole non dice, ossia che è indisponibile perchè non è a disposizione della persona bensì del suo creatore.

(*) Libera Uscita – Associazione nazionale laica e apartitica per il diritto di morire con dignità
[email protected]
www.liberauscita.it
 
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Felipe-bis
view post Posted on 2/6/2010, 19:47




http://www.uaar.it/news/2010/06/01/toscana...ia-elettronica/

Toscana: proposta di inserire il testamento biologico nella carta sanitaria elettronica

In Toscana è stato da poco avviato il progetto di una nuova carta sanitaria elettronica, grazie alla quale ogni cittadino potrà accedere alle principali informazioni sanitarie che lo riguardano. Mauro Romanelli, consigliere regionale verde, ha chiesto che nel Fascicolo sanitario elettronico di ogni cittadino sia inserita anche l’eventuale espressione di direttive anticipate sulle terapie che la persona è disponibile ad accettare.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 7/6/2010, 10:50




http://www.lucacoscioni.it/rassegnastampa/...ti-ministeriali

"Anche chi è in stato vegetativo può essere cosciente": II rapporto degli esperti ministeriali dopo il caso Eluana. Roccella: ora via alla legge
da La Repubblica
07/06/2010
Alberto Custodero
«Non si può escludere la presenza di elementi di coscienza» nei pazienti in stato vegetativo. Ma il «livello e la qualità di tali elementi di coscienza variano verosimilmente da paziente a paziente, anche in dipendenza dal contesto ambientale». Contrariamente a quanto finora sostenuto, («lo stato vegetativo è caratterizzato dalla mancata coscienza di sé e dell’ambiente»), è questa la conclusione destinata a fare discutere alla quale è giunto il "gruppo di lavoro sullo stato vegetativo e di minima coscienza" istituito dal ministero della Salute dopo il caso di Eluana Englaro. E presieduto dal sottosegretario Eugenia Rocella.

All’indomani della morte di Eluana, Berlusconi - dopo aver espresso la sua contrarietà «all’eutanasia dì Stato» - annunciò che «il vuoto normativo sul tema del fine vita» non sarebbe stato più lasciato «all’interpretazione della magistratura» ma sarebbe presto stato «colmato da una legge». Proprio mentre il nuovo testo della norma sul biotestamento è in dirittura d’arrivo alla Camera, il "documento finale" del "gruppo di lavoro Rocella" (insieme al"Libro bianco" redatto dalle Associazioni), arriva a fargli da corollario tecnico-etico-scientifico. E a denunciare una grave lacuna strutturale nel sistema sanitario nazionale: «Nella maggior parte delle regioni - sostengono gli esperti - non sono stati attivati veri percorsi regionali istituzionalizzati perla corretta gestione sanitaria delle gravi cerebrolesioni acquisite».

Il trend dei malati in stato vegetativo dal 2002 ad oggi è in continuo aumento, anche se rimane ancora alto (fino a142,3 per cento), la percentuale delle errate diagnosi. Per il futuro, dunque, si«raccomanda»l’istituzione di un «registro nazionale dei disturbi prolungati di coscienza con segnalazione obbligatoria dei casi». Ma il punto nodale dello studio è quello che spiega come il medico, la società e l’opinione pubblica devono porsi nei confronti di questi particolari malati «con gli occhi aperti» la cui «sopravvivenza necessita di idratazione e nutrizione assistita». Ma che non sono in «coma alternando il sonno alla veglia». Quando ci si avvicina ai loro letti per curarli e studiarli, dicono i "saggi" del ministero, «si compie una scelta etica fondata sia sul rispetto della persona, sia sul duplice rifiuto dell’abbandono assistenziale e dell’accanimento terapeutico». Il che, tradotto, significa: «per rispetto della persona» non va sospesa l’alimentazione assistita come avvenuto nel caso di Eluana («rifiuto dell’abbandono assistenziale»).

Ma non bisogna ostinarsi in cure e trattamenti sproporzionati («rifiuto dell’accanimento terapeutico»), rispetto all’eventuale concreto risultato in termini di qualità ed aspettativa di vita. A tal proposito, il "gruppo di studio Rocella" è convinto che «il miglioramento dei modelli assistenziali e la ricerca scientifica possano offrire un importante contributo per far crescere l’efficienza in sanità, al fine di garantire maggiori livelli di giustizia per tutti i cittadini fondati su principi di equità e solidarietà all’interno del corpo sociale. E per far avanzare il livello complessivo di civiltà del Paese». Per gli esperti della commissione ministeriale (Gianluigi Gigli, Antonio Carolei, Paolo M aria Rossini e Rachele Zylberman), infine, questi pazienti caratterizzati dalla «mancanza di coscienza del sé e dell’ambiente», in realtà, percepiscono il dolore. Nel loro stato di «incoscienza a occhi aperti» soffrono, pertanto il "gruppo di lavoro" raccomanda di «estendere la prescrizione di antidolorifici a tutti quelli in stato vegetativo ai quali siano diagnosticate verosimili fonti di dolore come ascessi e piaghe da decubito».

Gli stati
Coma: Abolizione della coscienza e delle funzioni somatiche con alterazioni dei controllo e della regolazione delle funzioni vegetative e della vita di relazione. Il paziente è immobile a occhi chiusi
Stato vegetativo: Perdita di coscienza; ritmo sonno-veglia, conservazione delle funzioni ipotalamiche e troncoencefaliche. n paziente giace ad occhi aperti
Locked-in syndrome (uomo incarcerato): Paziente vigile ma con gravi deficit motori e movimenti oculari
Morte cerebrale: Incoscienza, assenza di riflessi dei tronco encefalico, assenza di respirazione spontanea, assenza di attività elettrica cerebrale

Le situazioni
Accaniemento terapeutico: Quando gli interventi sono straordinari per il paziente che non potrebbe trarne beneficio
Alimentazione assistita: Per chi non si può nutrire da solo: sondino naso-gastrico, sonda nello stomaco e via parenterale. Non è una terapia medica. E accanimento quando non è più assimilata dal paziente o ne peggiora le condizioni
Eutanasia
Attiva: Quando si somministra un preparato che provoca la morte
Omissiva: quando si sospendono cure e/o alimentazione. In Italia reato di omicidio volontario o suicidio assistito
Persone umane: Il paziente in stato vegetativo permanete non è un vegetale ma una persona umana con pieni diritti (Cassazione)
 
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Haxeln
view post Posted on 10/6/2010, 13:44




anche io sono d'accordissimo al testamento biologico, spero che in Italia ci sarà. Rimanere vegetale, essere un peso per i miei genitori, vivendo una vita al limite del possibile non è vita. la sciocchezza del rispetto della morte naturale è appunto una scioccezza, io sarei morto se non fosse per i macchinari che mi tengono in vita. e lo dico pure se sono religioso, perchè sono convinto che essere religiosi non significa essere anti umani. :ciao:
 
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Felipe-bis
view post Posted on 21/6/2010, 09:53




Mentre in Australia...

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www.lucacoscioni.it/mapparegistro

Mappa delle iniziative sul Registro del Testatemento Biologico

Come Associazione Luca Coscioni abbiamo deciso di promuovere una mobilitazione militante su tutto il territorio, utilizzando gli strumenti che abbiamo individuato: sia a livello comunale (con raccolte firme su petizioni o referendum per l’istituzione del registro comunale), sia a livello nazionale (con la petizione al parlamento su eutanasia e testamento biologico – come organizzare un tavolo (1)), sia a livello individuale, con la sottoscrizione del proprio testamento biologico (2) e l’invio presso la nostra associazione e “A Buon diritto” di Luigi Manconi.

DOVE È GIÁ STATO ISTITUITO IL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI

Acquapendente (Viterbo)
Per effettuare la procedura, è necessario prendere appuntamento telefonando al numero 0763/7309219, e recarsi all’Ufficio muniti di un documento di riconoscimento e accompagnati dal proprio fiduciario.
L’Amministrazione Comunale ritiene giusto che un individuo abbia la possibilità di esprimere inequivocabilmente le proprie volontà sulle scelte di fine vita.
Infine, è possibile in ogni momento modificare o revocare la dichiarazione delle volontà depositate in Comune. Per ogni tipo di chiarimento o informazione consultare il sito www.comuneacquapendente.it o telefonare al numero 0763/7309219.

Alba (Cuneo)
Approvazione del Registro dei Testamenti Biologici ad Alba.
Contatti: [email protected]

Arezzo
Adesso si attende solo che il regolamento sul biotestamento dalle parole passi ai fatti. Nodo cruciale sarà lo sportello unico della Cadorna, dove ogni cittadino residente nel Comune potrà recarsi con una persona di fiducia che farà da testimone. Dopo aver stampato l’apposito modulo in Internet, il cittadino compilerà le proprie volontà in caso si trovasse in fin di vita oppure in condizione di incoscienza. Una copia del documento rimarrà nell’archivio comunale. Un’altra sarà tenuta dal fiduciario che dovrà farla valere al momento opportuno. Il fiduciario svolge la funzione di un notaio, rendendo accessibile a tutti e grauito un procedimento che prima era possibile solamente pagando profumatamente.

Barile (Potenza)
Il neo sindaco, dott. Giuseppe Mecca, quale primo atto della sua consiliatura ha istituito il Registro dei Testamenti Biologici presso il proprio comune.
È il primo comune della Basilicata ad aver aderito concretamente all’iniziativa promossa dall’Associazione Luca Coscioni.

Cagliari
La giunta ha approvato la delibera che istituisce il Registro dei Testamenti Biologici.

Calenzano (Firenze)
Il primo comune in Toscana ad istituire il Registro dei Testamenti.

Caserta
Il Consiglio Comunale di Caserta ha approvato la mozione che delega la Giunta ad istituire il Registro Comunale delle Dichiarazioni di volontà.

Casoria (NA)
Il Consiglio Comunale ha approvato l' 8 giugno 2010 il registro dei Testamenti Biologici.


Castel Maggiore (Bologna)
Il Consiglio Comunale di Castel Maggiore (BO) ha approvato un ordine del giorno che impegna la Giunta ad istituire un registro dei testamenti biologici. Il 22 aprile la commissione competente, alla quale sarò presente, discuterà i particolari tecnici attuativi.

Cerveteri (Roma)
È stato attivato presso il Comune di Cerveteri il Registro dei Testamenti Biologici grazie all'impegno dei cittadini e del gruppo consiliare Sinistra Arcobaleno.

Ciampino (Roma)
Il Comune di Ciampino, in ottemperanza di quanto deliberato dal Consiglio comunale, ha istituito il Registro per il Testamento Biologico. I cittadini residenti che intendano effettuare la propria iscrizione possono farlo presso l'ufficio anagrafe del comune, tutti i mercoledi', dalle 7.30 alle 12 previa prenotazione da concordare con il personale dell'ufficio. Lo rende noto lo stesso Comune di Ciampino. Il modello di Testamento dovra' essere compilato in presenza degli impiegati incaricati alla ricezione. E' necessaria la presenza sia del dichiarante che del fiduciario, muniti entrambi di un valido documento di riconoscimento e di fotocopia dello stesso. Il Testamento e le fotocopie verranno custodite in busta chiusa e sigillata. Il Testamento, che avra' un numero progressivo, verra' annotato su un Registro; lo stesso numero comparira' sulla busta chiusa. Agli interessati sara' rilasciata ricevuta, con il numero progressivo

Conza della Campania (Avellino)
Registro approvato grazie all’iniziativa della Cellula Coscioni di Salerno e Associazione Amici di Eleonora onlus.

Curti (Caserta)
Registro approvato grazie all’iniziativa della Cellula Coscioni di Salerno e Associazione Amici di Eleonora onlus.

Fiesole (Firenze)
Il Registro dei Testamenti Biologici è a disposizione dei cittadini italiani residenti a Fiesole. Per depositare il proprio Testamento è necessario fissare un appuntamento con l’Ufficio Servizi Demografici.

Firenze
Approvata una delibera che prevede la raccolta della dichiarazione.

Francavilla Fontana (Bari)
Il sindaco, dopo aver ascoltato la proposta nel merito, ha assunto l'impegno formale a istituire il Registro comunale nell'arco di pochi giorni. A breve, sarà, dunque, possibile depositare (primo caso in Puglia) il proprio Testamento Biologico al Comune e obbligare al rispetto delle proprie direttive di trattamento medico, anche se non si è più in grado di comunicare. Il tutto, senza ricorrere ad un notaio e a spese zero.

Genova
Istituito e funzionante il Registro dei Testamenti Biologici.

Giffoni Valle Piana (Salerno)
Il Comune di Giffoni nella seduta consiliare del 9 settembre, ha istituito il Registro dei Testamenti Biologici per i cittadini residenti.

Gorizia
Il consiglio comunale di Gradisca d'Isonzo ha definitivamente approvato il regolamento per il registro dei testamenti biologici nella seduta del 1 aprile 2010. Il consiglio provinciale di gorizia, con l'ordine del giorno ha dato mandato al presidente di verificare la possibilità di istituire un registro provinciale. I Radicali goriziani si sono offerti pubblicamente di assistere il presidente Gherghetta in questo compito.

Gradisca D’Isonzo (Gorizia)
Il Consiglio Comunale di Gradisca d'Isonzo ha deliberato, a larghissima maggioranza, l'istituzione del Registro dei Testamenti Biologici.
Contatti: Lorenzo Cenni [email protected]

La Spezia
Varato Registro Testamento Biologico.

Lecco
Il Comune di Lecco, grazie all'iniziativa della cellula Coscioni locale, accetta di protocollare i Testamenti Biologici presentati da i cittadini e indirizzata al sindaco. Grazie a questa iniziativa anche i comuni della provincia di Lecco Calolziocorte, Cernusco Lombardone, Olgiate Molgora, Osnago, e in provincia di Como Lurago D'Erba accettano di protocollare i Testamenti Biologici presentati da i cittadini e indirizzata al sindaco.
Per maggiori informazioni contattare:
Sergio De Muro e Enrica Pianelli
[email protected]
339 6903182

Massa
Il Consiglio Comunale di Massa ha approvato la delibera per l'istituzione del Registro Comunale dei Testamenti Biologici. Il testo lo potete trovare qui:
www.comune.massa.ms.it/?q=delibera/lista

Nettuno (Roma)
il Consiglio Comunale di Nettuno, tra i primi in Italia, ha istituito un Registro Testamenti Biologici.

Ottaviano (Napoli)
Il consiglio comunale di Ottaviano si è munito di un registro per il testamento biologico, che sarà attivo a partire dal 1/04/2010.

Parete (Caserta)
Approvato il Registro del Testamento Biologico.

Pavullo nel Frignano (Modena)
Approvata la proposta di istituzione del Registro.
Contatti: Bernardetta Graziani [email protected]

Penne (Pescara)
Approvata dal consiglio comunale di Penne la mozione sul Testamento Biologico il 24/12/09.

Pisa
Approvata delibera sia in Provincia che al Comune grazie all’iniziativa della Cellula Coscioni di Pisa “Mauriana Pesaresi”.

Pistoia
Il 9 giugno è stato approvata dal consiglio comunale di Pistoia la mozione per aprire uno sportello e depositare il proprio testamento biologico. Tutto questo è stato possibile grazie al gruppo consiliare verdi-arcobaleno in particolare Andrea Fusari. Fino all'ultimo si è temuto per il buon esito. I "margheritini" hanno presentato un emendamento che annullava la nostra mozione, Fusari si è richiamato al regolamento e il Pesidente del consiglio com. Vettori l'ha respinta. Con 16 voti a favore, 10 contrari, 1 astenuto la mozione è stata approvata.
Nota a margine : i consiglieri dell'opposizione favorevoli alla mozione erano assenti.

Polistena (Reggio Calabria)
Attivato il Registro del Testamento Biologico grazie all'impegno del segretario del locale circolo del Pd e consigliere comunale Massimo Frana.

Quarto di Napoli (Napoli)
Registro già approvato.
Contatti:
Cellula Coscioni di Salerno e Associazione Amici di Eleonora Onlus
Mariangela Perelli, [email protected]
Claudio Lunghini, [email protected]

Reggio nell'Emilia
Nella seduta del consiglio comunale di lunedi 27.08.09 è stata approvata la mozione di iniziativa popolare sul Registro Testamento Biologico presentato dal Comitato AltaVoce Inoltre è anche stato approvato una altra mozione presentata dal PD su una anagrafe.

Rimini
Il 22/1/2010 alle 22,00 è stato approvato in consiglio comunale di Rimini la mozione per istituire il Registro comunale dei Testamenti Biologici. La mozione inviata dalla Associazione Luca Coscioni è stata approvata senza modifica alcuna. L'iniziativa ha inaugurato il percorso consigliare a febbraio 2009. Le votazioni sono state movimentate, infatti i consiglieri del PDL sono usciti dall'aula chiedendo la verifica del numero legale, seguiti anche da un consigliere del PD, ma l'operazione non è riuscita.

Roma - X Municipio
Accetta Testamenti Biologici di tutti i residenti dell'intero territorio comunale.

Roma - XI Municipio
Accetta solo Testamenti Biologici di residenti nel territorio del municipio stesso.

Rufina (Firenze)
La giunta comunale di Rufina (Firenze), guidata dal sindaco Mauro Pinzani del PD, ha approvato, su proposta di Rifondazione Comunista, l'istituzione del registro per il testamento biologico.Il servizio Urp del Comune (055-8396525) è stato incaricato della raccolta delle dichiarazioni anticipate di volontà e della tenuta del relativo registro che avrà decorrenza dal 18 gennaio.

San Biagio della Cima (Imperia)
San Biagio è il primo comune della provincia di Imperia in cui è stato approvato il Registro dei Testamenti Biologici.

Santarcangelo di Romagna (Rimini)
Istituito il Registro del Testamento Biologico su iniziativa di una lista locale civica.

Sesto Fiorentino (Firenze)
Il cittadino che intende richiedere l’iscrizione deve essere capace di intendere e di volere ai sensi dell’articolo 2 del codice civile e presentarsi personalmente all’ufficio Stato civile, presso il palazzo comunale di Sesto Fiorentino. Dovrà poi sottoscrivere una dichiarazione sostitutiva, nella quale dichiara di aver redatto il proprio testamento biologico e indica le generalità della persona di sua fiducia che custodisce il documento e che diverrà il soggetto chiamato ad intervenire sulle decisioni riguardanti i trattamenti sanitari, in caso di bisogno. Insieme al dichiarante dovrà presentarsi all’ufficio anche il fiduciario, che in alternativa potrà spedire un’autocertificazione con firma autenticata.

Torre Orsaia (Salerno)
Registro istituito.
Contatti: Cellula Coscioni di Salerno e Associazione Amici di Eleonora Onlus
Mariangela Perelli, [email protected]
Claudio Lunghini, [email protected]

Turriaco (Gorizia)
L’amministrazione comunale del paese in provincia di Gorizia darà ai residenti la possibilità di indicare preventivamente le loro volontà nel caso di malattie o traumi cerebrali che determinino una perdita di coscienza definibile come permanente ed irreversibile. Il registro dovrebbe essere operativo a partire da metà dicembre: sarà possibile presentarsi all’Ufficio Anagrafe accompagnati da una persona nominata fiduciario, e consegnare in busta chiusa le proprie volontà assieme alle copie dei documenti di identità dei soggetti coinvolti, come indicato dal modello predisposto dall’amministrazione.


IN ATTESA

Amelia (Terni)
Il consigliere Alessio Cicioni ha informato che la proposta d'iniziativa popolare volta all'istituzione del registro comunale dei testamenti biologici é stata bocciata dal consiglio comunale.
Hanno votato a favore 13 consiglieri, hanno votato contro 20 consiglieri, un consigliere si è astenuto.
Contatti: Maria Teresa di Lernia [email protected]

Ancona
L’8 gennaio verranno presentate le firme.

Bologna
Ha approvato un ordine del giorno in cui si dà mandato alla giunta di predisporre la raccolta dei nominativi delle persone che hanno consegnato le loro dichiarazioni anticipate presso i notai o la raccolta di un Testamento Biologico in busta chiusa.

Bolzano
Presentata una mozione volta ad impegnare la provincia autonoma di Bolzano affinché si istituisca il Registro dei Testamenti Biologici.
Contatti: [email protected]

Brescia
Il 28 settembre 2009 è stata presentata in comune la mozione per l'istituzione di un Registro dei Testamenti Biologici.
Contatti: Cesare Giovanardi - [email protected]
329 7952192

Civita Castellana (Viterbo)
A Civita CAstellana (Vt), il 16 marzo scorso, è stata approvata una mozione presentata da Sinistra Ecologia e Libertà, Rifondazione Comunista e lista civica Progetto Civita.
Ora si sta lavorando sul Regolamento di attuazione che poi sarà discusso nella Commissione competente.

Cavriago Reggio nell'Emilia
Il 28 settembre 2009 il gruppo di maggioranza in consiglio comunale (Pd e Italia dei Valori, insieme con i socialisti) ha presentato una mozione per l’istituzione di un Registro per i Testamenti Biologici gestito direttamente dall’anagrafe.


Castelfranco Veneto TV
All'attenzione dell'Amministrazione Comunale e degli Uffici competenti, la richiesta di istituire un Registro per raccogliere le dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari dei cittadini.

Castelnovo ne' Monti Reggio nell'Emilia
Il consigliere comunale Luigi Bizarri ha presentato una mozione al consiglio comunale. http://redacon.radionova.it/index2.php?/le...=11019&origin=N...

Cazzago San Martino (Brescia)
Consiglio Comunale 12 ottobre ore 20:30: inserito all'ODG la proposta di istituire il Registro dei Testamenti Biologici, su iniziativa del consigliere Roberto Bettinzoli,nonostante la maggioranza non fosse d’accordo.

Cormons (Gorizia)
Il consiglio comunale di Cormons, il 5 febbraio, con una deliberazione ha impegnato la giunta ed il sindaco all'approvazione del Registro del Testamento Biologico.

Ferrara La proposta per l' istituzione del Registro del Testamento Biologico è stata approvata in Commissione. Ora resta il Consiglio Comunale, in cui si profila una probabile astensione dei leghisti e una rottura del pdl.

Forlì
Ai sensi dell'art. 55 dello Statuto Comunale di Forli', depositate da Francesco Laruccia e Sara Samori' Consigliere Partito Democratico) 140 firme di cittadini sottoscrittori forlivesi che chiedono di votare in consiglio la petizione in oggetto.

Formigine ( Modena )

Il Consiglio comunale di Formigine ha approvato ieri sera (27/05/2010) a maggioranza la proposta di delibera presentata da un gruppo di cittadini sull’istituzione di un registro comunale delle dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti sanitari, il cosiddetto testamento biologico

Gussago ( Brescia ) Mercoledì 12/05/2010 saranno depositate in Comune alle ore 9:00 le firme raccolte per disporre in Comune del Testamento Biologico.

Manfredonia (Foggia)
Andrea Trisciuoglio e Nicola Scistri dell'Associazione Luca Coscioni hanno incontrato il consigliere comunale di Manfredonia (FG), del Partito Democratico, Lorenzo Troiano che nel prossimo Consiglio Comunale del 9 giugno si farà portavoce delle proposte di istituire nella cittadina garganica il registro dei testamenti biologici. Il consigliere si è detto convinto che l'assise comunale dovrebbe approvare la proposta condivisa dalla gran parte dei consiglieri.

Marcellina (Roma)
Presentato al Sindaco e al Vicesindaco della Giunta di Marcellina (Roma) la bozza di delibera per il Registro dei Testamenti Biologici.

Marina di Massa (Massa)
Raccolti e consegnati al sindaco 40 Testamenti Biologici; presentata anche una petizione sottoscritta da 140 cittadini, presso sottoposta a votazione.
Contatti: Carlo Del Nero, [email protected]

Mestre
La delibera è stata presentata a fine ottobre ed è in attesa. Inoltre è stata presentata una mozione a prima firma Casson.

Mondovì ( Cuneo )
Lunedì 24 maggio il Gruppo Consiliare del Pd presenta, in sede di Consiglio Comunale, l' ordine del giorno dal titolo: 'Istituzione del registro comunale di raccolta delle dichiarazioni anticipate di volontà - cosiddetto testamento biologico' con una relativa lettera di accompagnamento.


Napoli
Dopo una grossa opera di sensibilizzazione svolta dalla CELLULA COSCIONI DI NAPOLI ([email protected] - contatti Domenico Spena 339.8298947) insieme alla Consulta napoletana della laicità e LiberaUscita, in data 22 u.s. la conferenza dei capigruppo consiliari ha calendarizzato per il 17 febbraio la proposta al Consiglio comunale di istituzione del registro dei testamenti biologici.

Narni (Terni)
Alle ore 21 di lunedì 30 novembre, il Consiglio comunale di Narni, con 11 voti a favore, 6 contrari e 1 astenuto, ha approvato la mozione presentata da Alfonso Morelli insieme a Federico Novelli e Roberto Scorzoni, per l'istituzione del Registro comunale dei Testamenti Biologici.

Novara
Raccolte e depositate in Comune le firme per la delibera, al vaglio del consiglio comunale, probabilmente a settembre.
Contatti:
Cellula Coscioni Novara, l’Associazione radicale Adelaide Aglietta,
Michele Savino [email protected]

Rionero in Vulture (Potenza)
La richiesta di istituzione di un Registro dei Testamenti Biologici è stata rinviata per due volte consecutive. A quanto pare sembra impossibile giungere all'approvazione; i militanti locali si sono impegnati a chiedere spiegazioni su come mai l'ultima volta la richiesta non sia stata nemmeno calendarizzata.

Roma
Al Comune di Roma presentata delibera di iniziativa popolare (8000 firme raccolte dalla cellula Coscioni di Roma).
Contatti [email protected]

San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno)
Fabio Urbinati (vice capogruppo del Pd nel Comune di San Benedetto del Tronto) ha convocato la riunione del gruppo consigliare del Pd per presentare la mozione per l'istituzione del Registro dei Testamenti Biologici nel Comune di San Benedetto del Tronto.

Soliera (Modena)
A fine aprile il Consiglio Comunale ha approvato una mozione per aprire il dibattito sul testamento biologico alla cittadinanza.
Il comitato art.32 ha iniziato a raccogliere le firme per istituire i registri.

Terni
Il Circolo radicale "Ernesto Rossi", l’UAAR di Terni e l’associazione Civiltà laica il 3 dicembre 2009 hanno depositato presso la Segreteria generale del Comune di Terni la proposta di deliberazione consiliare volta all’istituzione del Registro comunale dei Testamenti Biologici, unitamente alle firme dei 400 cittadini ternani che l’hanno sottoscritta. Il 21 aprile il consiglio comunale boccia la proposta dell'istituzione del registro comunale dei biotestamenti. Il Circolo radicale "Ernesto Rossi" continua comunque a lottare perchè un giorno si possa approvare.

Torino
Raccolta firme della Cellula Coscioni di Torino con l’Associazione Radicale Adelaide Aglietta sulla delibera di iniziativa popolare portata al voto con esito positivo. Ora deve essere varato e attivato il Registro da parte dell’amministrazione comunale.

Trieste
Petizione popolare all’ordine del giorno del consiglio comunale.
Contatti: Cellula Coscioni del Friuli, Marco Gentili [email protected].

Udine
Raccolte le firme per la petizione popolare; i notai della provincia si sono offerti di registrare gratuitamente i Testamenti.
Contatti: cellula Coscioni del Friuli
Luca Osso [email protected]

Vicenza
Il Comune di Vicenza ha bocciato in data 4 giugno la proposta di istituzione del Registro dei Testamenti Biologici. "Obiezioni molto forti, proprio per l’assenza di una legislazione nazionale in materia, si hanno sul grado di utilità di questo registro - si spiega dalla segreteria generale - perché la stessa assenza di legge, lo renderebbe a rischio di validità.".
Contatti:
Cellula Coscioni di Vicenza
Rosalba Trivellin [email protected]


LA RACCOLTA DELLE FIRME È IN CORSO A:

Avellino
Maglie (Lecce)
Marghera (Venezia)
Milano
Modena
Palermo
Perugia
Saronno (Varese)
Udine
Verona


DOVE È STATO BOCCIATO

Gorizia


COSA PUOI FARE NEL TUO COMUNE
Tutti i cittadini italiani hanno (già) diritto a predisporre il proprio testamento biologico. E tutti hanno (ancora) diritto a includere la eventualità della rinuncia dell’alimentazione e idratazione artificiale. È questa la situazione a seguito delle sentenze della magistratura sul caso Englaro. Per questo, le associazioni “A buon diritto” e “Luca Coscioni” raccolgono le dichiarazioni anticipate di volontà a loro inviate per posta e per email. Ci sono però due problemi, uno pratico e uno politico. Quello pratico è relativo al riconoscimento giuridico delle dichiarazioni: l’invio per fax o per posta dà garanzie limitate di autenticità della sottoscrizione, mentre la strada del notaio può essere complicata e onerosa. Quello politico nasce dal fatto che il Senato ha approvato una proposta di legge contro il testamento biologico: se il testo passasse anche alla Camera, il tentativo di impedire la libera e responsabile scelta individuale avrebb! e segnato un punto importante. A entrambi questi problemi proponiamo una risposta politica organizzata dal basso, sul territorio. Già 8 comuni hanno deliberato l’istituzione di un registro del testamento biologico, già operativo per oltre 2 milioni di cittadini romani. In altri 5 comuni sono state presentate proposte nel consiglio comunale, e in 8 comuni – tra i quali Torino, oltre alla stessa Roma - sono state raccolte le firme per proposte di delibere di iniziativa popolare comunale [guarda la mappa]. A Salerno, Avellino e Caserta ci si sta già muovendo per la convocazione di referendum comunali. Il valore di queste iniziative è straordinario: si responsabilizza l’amministrazione pubblica nella ricezione e validazione gratuita dei biotestamenti al livello più vicino al cittadino; si manda un messaggio molto chiaro ai Parlamentari che lavorano per l’abrogazione di questo diritto; ci si cautela, ! nel caso di approvazione della legge proibizionista, con la realizza zione di un atto che potrà servire anche ad impugnare l’eventuale nuove legge davanti alla Corte costituzionale. Con questi obiettivi, abbiamo deciso di promuovere (in collaborazione con tutte le organizzazioni interessate, come ad esempio gli “Amici di Eleonora”) la campagna “Il Testamento biologico nel tuo Comune”, a sostengo di tutte le proposte –referendarie, di iniziativa popolare o di consiglieri comunali” – per rendere più semplice per tutti l’affermazione concreta del diritto a predisporre le dichiarazioni anticipate di trattamento. Basta una persona che in ognuno degli 8.000 comuni ci contatti.

Facci subito sapere se puoi fare qualcosa anche per poterti mettere in contatto con altri militanti nella tua città.
Marco Cappato
Rocco Berardo
Josè De Falco

(1) www.lucacoscioni.it/come-fare-un-tavolo-3-mosse
(2) www.lucacoscioni.it/cartadivita

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http://www.cronachelaiche.it/2010/06/eutan...e-e-un-diritto/

(...)

Siruazione normativa in Italia al 2010

Eutanasia

In Italia, attualmente, l’eutanasia attiva è assimilabile, in generale, all’omicidio volontario (ex art. 575 codice penale). In caso di consenso del malato, ci si riferisce all’art. 579 codice penale, rubricato come omicidio del consenziente, punito con la reclusione da 6 a 15 anni. Anche il suicidio assistito è un reato, in virtù dell´art. 580 codice penale, “Istigazione o aiuto al suicidio“.

L´eutanasia passiva viene consentita in ambito ospedaliero, nel reparto di rianimazione, solo nei casi di morte cerebrale: devono, comunque, essere interpellati i parenti dell’interessato e si richiede la presenza e il permesso scritto del primario, del medico curante e di un medico legale. In caso di parere discordante fra medici e parenti, si va in giudizio e in questo caso è il giudice a decidere.

Testamento Biologico

Ancora non esiste una norma sul testamento biologico. Il 9 febbraio 2009, giorno in cui è morta Eluana Englaro, al Senato della Repubblica si stava discutendo il Disegno di legge n.1369 (Decreto Calabrò) che avrebbe dovuto disciplinare la materia. Il testo non era largamente condiviso, in particolare trovava forte opposizione l’articolo 3 del disegno di legge. Con quest’articolo s’imponeva a tutti i medici, anche contro la volontà dei pazienti che avevano esplicitato una scelta diversa, l’obbligatorietà della nutrizione e dell’idratazione artificiale. I medici si sarebbero trovati costretti a scegliere fra il rispetto del codice deontologico (che impone loro di rispettare la volontà del paziente), oppure la legge. Inoltre, tale articolo avrebbe causato conseguenti contenziosi giudiziari fra famiglie e sanitari.

Dispute, polemiche e dibattiti accesi, di colpo furono smorzati dalla sopraggiunta notizia della morte di Eluana, facendo ripensare il gruppo di maggioranza parlamentare sul da farsi. Così optarono per il ritiro del disegno di legge. Poi un lungo silenzio durato circa un anno.

Intanto la Chiesa cattolica ha informato che si dichiarava favorevole a una legge purché depotenziata, priva cioè di qualsiasi riconoscimento del diritto all’autodeterminazione. Con qeste indicazioni, alla fine, sul cosiddetto “ddl Calabrò”, che già recepiva gli orientamenti della CEI, è stato trovato l’accordo. Approvato rapidamente prima dalla commissione sanità del Senato, poi dal Senato stesso, con 150 voti favorevoli, 123 contrari e 3 astenuti, è passato all’esame della commissione affari sociali della Camera e, il 12 maggio 2010, è stato approvato senza sostanziali modifiche. Il disegno di legge è ora in attesa di essere discusso dall’assemblea di Montecitorio.

Per ovviare a questo vuoto legislativo, molte associazioni hanno elaborato un proprio modello di testamento biologico. Il Consiglio Nazionale del Notariato ha attivato a spese proprie un Registro per la conservazione dei testamenti biologici e ha dato incarico ai Consigli Distrettuali di predisporre elenchi di notai disponibili a riceverli. Rispetto ai moduli fai-da-te, i testamenti biologici sottoscritti davanti al notaio hanno il valore aggiunto della certezza della provenienza certificata. Ogni cittadino può dunque telefonare al Consiglio Notarile della propria città per sapere quali sono i notai disponibili, e sceglierne uno.

In seguito, diversi comuni hanno deciso di istituire registri analoghi. Queste approvazioni sono quasi sempre scaturite da petizioni sottoscritte dai cittadini: i circoli territoriali UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) hanno spesso promosso e contribuito alla raccolta delle firme.



Eleonora Gitto
 
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Felipe-bis
view post Posted on 18/10/2010, 09:55




http://www.uaar.it/news/2010/10/17/ddl-cal...-sul-fine-vita/

Il ddl Calabrò: legge tortura sul fine vita
Enrico Matacena*

Un attentato alla Costituzione e alla laicità dello Stato

La Costituzione della Repubblica italiana, all‘art. 32 afferma: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.” È quindi evidente e inequivocabile che nessuna legge può imporre ad un cittadino che viva in Italia trattamenti di cura contro la sua volontà. Si tratta infatti di quello che tecnicamente viene definito come “diritto perfetto”, che non ha cioè bisogno di nessuna legge applicativa per essere esercitato
Ciononostante pochi mesi fa è stato approvato dal Senato ed è approdato alla Camera dei deputati il disegno di legge Calabrò. Tale ddl è passato al vaglio dalla commissione affari sociali della Camera dei deputati ed attende di essere calendarizzato per l’aula. Il ddl toglie ai cittadini il diritto riconosciuto dalla Costituzione, attribuendolo ai medici, e imponendo per legge trattamenti sanitari quali la idratazione e l’alimentazione forzata, anche contro la volontà del paziente.
Il testo riprende quasi integralmente le posizioni della Conferenza Episcopale Italiana, come quelle espresse dal cardinal Bagnasco che ha dichiarato, aprendo i lavori del Consiglio permanente della CEI a proposito del caso Englaro, “che i pronunciamenti giurisprudenziali hanno “inopinatamente aperto la strada all’interruzione legalizzata del nutrimento vitale” Gli ha fatto eco mons. Betori affermando: “Preferisco non parlare di testamento biologico ma di fine vita, perché la vita non è a disposizione di nessuno”. E altrove, ancora Betori: ”Per la Chiesa è necessario escludere il principio dell’autodeterminazione del malato sbarrando, così, la strada ad ogni ipotesi di eutanasia”.
Ma vediamo nel dettaglio cosa dice questa proposta di legge, che in sostanza stabilisce che il cittadino può scrivere le proprie volontà sui trattamenti sanitari ai quali essere sottoposto, ma che tali volontà non contano nulla perché poi il medici fanno quello che vogliono e comunque non possono soddisfare il legittimo desiderio di morire dignitosamente.

Art. 1. (Tutela della vita e della salute)
“1. La presente legge, tenendo conto dei princìpi di cui agli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione:
a) riconosce e tutela la vita umana, quale diritto inviolabile ed indisponibile, garantito anche nella fase terminale dell’esistenza e nell’ipotesi in cui la persona non sia più in grado di intendere e di volere, fino alla morte accertata nei modi di legge;
b) riconosce e garantisce la dignità di ogni persona in via prioritaria rispetto all’interesse della società e alle applicazioni della tecnologia e della scienza”
Cosa significa che la vita indisponibile? È la chiesa cattolica dice che la vita appartiene a dio e che solo lui, interpretato poi da loro, può decidere come e se toglierla. È l’idea che le persone sono pecorelle da guidare, eterni minorenni sotto la patria potestà della Chiesa e dei suoi dogmi. I principi della nostra Costituzione affermano ben altro: NON è disponibile la vita altrui, della propria ogni cittadino può fare l’uso che più ritiene opportuno. È evidente che, di fronte ad una persona che in crisi depressiva tenti di gettarsi da un ponte, la si deve soccorrere e convincerla a desistere dal suo intento. Ma questa è cosa ben diversa dal diritto di morire con dignità senza inutili sofferenze. La dignità e il rispetto della persona sancito dall’art. 32 della Costituzione sono diritti che nessun dogma religioso o legge anticostituzionale hanno il diritto di cancellare.

Passiamo all’art. 3:
“L’alimentazione e l’idratazione, nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze fino alla fine della vita. Esse non possono formare oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento”.
Si commette qui un arbitrio indecente: in varie occasioni prestigiose voci nel campo medico hanno ribadito che alimentazione ed idratazione forzate SONO CURE a tutti gli effetti; e per tale motivo, a norma dell’art. 32 della Costituzione, è il paziente che deve decidere se gli debbano essere somministrate. La legge tortura qui stravolge una verità scientifica per poter aggirare un diritto costituzionale dei cittadini.

Passiamo all’art. 7 (Ruolo del medico)
“1. Le volontà espresse dal soggetto nella sua dichiarazione anticipata di trattamento sono prese in considerazione dal medico curante che, sentito il fiduciario, annota nella cartella clinica le motivazioni per le quali ritiene di seguirle o meno.
2. Il medico non può prendere in considerazione indicazioni orientate a cagionare la morte del paziente o comunque in contrasto con le norme giuridiche o la deontologia medica. Le indicazioni sono valutate dal medico, sentito il fiduciario, in scienza e coscienza, in applicazione del principio dell’inviolabilità della vita umana e della tutela della salute, secondo i princìpi di precauzione,
5. Nel caso di controversia tra il fiduciario ed il medico curante, la questione è sottoposta alla valutazione di un collegio di medici composto da un medico legale, un anestesista-rianimatore ed un neurologo, sentiti il medico curante e il medico specialista della patologia. Tali medici sono designati dalla direzione sanitaria della struttura di ricovero o della azienda sanitaria locale di competenza regionale”.
Qui si afferma dunque esplicitamente che le volontà del cittadino sottoposto a trattamento sanitario NON CONTANO NULLA (anche se esse sono state espresse in dichiarazioni ufficiali!) e che a decidere sono solo i medici, i quali così facendo si assumono una enorme responsabilità che spesso gradirebbero non avere. È quindi evidente il tentativo di sospendere in pratica la Costituzione italiana facendo diventare i cittadini italiani non più soggetti a essa ma a dei dogmi religiosi imposti dalle gerarchie vaticane. Questo gravissimo attentato alla Costituzione e alla laicità dello stato va combattuto con il massimo di impegno da tutte le forze non solo laiche, ma che semplicemente si riconoscono nella Costituzione italiana.

Al fine di garantire questo diritto minacciato dal ddL Calabrò, in tutta Italia sono partite iniziative affinché le amministrazioni locali istituiscano il registro comunale (o in qualche caso, come a Cagliari, provinciale) dei testamenti biologici. Si consente così ai cittadini di poter depositare le proprie volontà riguardo i trattamenti che essi desiderino ricevere nel caso vengano a trovarsi in situazione di grave malattia invalidante nella quale sia impossibilitati a esprimere la loro volontà, stato vegetativo ecc.
L’ approvazione dei registri comunali dei TB ha due fondamentali effetti
- un effetto politico, ribadendo la volontà di cittadini ed enti locali di godere del diritto di libertà di cura sancito dalla Costituzione;
- un effetto giuridico, in quanto anche di fronte a qualsiasi provvedimento legislativo che pretenda di limitare questo diritto, l’avere un documento che esprima in modo chiaro ed inequivocabile la volontà della persona può essere fatto valere in fase di contenzioso , spazzando via qualsiasi pretesa di asserire la mancanza di certezza della sua volontà.
Su questo aspetto è bene ricordare la sentenza della magistratura sul caso Englaro. In tale vicenda infatti è stato infatti stabilito che una volta appurate le volontà del paziente (in qual caso addirittura attraverso testimonianze di amici e parenti) bisognava rispettare le sue volontà. A maggior ragione, quindi, se tali volontà sono espresse in un documento
ufficiale depositato presso il comune! Del resto, come hanno affermato illustri costituzionalisti, tra cui ad esempio Stefano Rodotà, l’art. 32 della costituzione sancisce un “diritto perfetto” che non ha bisogno di leggi ma solo di regolamenti gestionali per applicarlo.
Alcuni comuni, quali Pisa, Genova, Modena, hanno già da tempo istituito tale registro comunale. A Bologna la situazione si è bloccata a causa dello scioglimento del consiglio comunale. In numerosi comuni sono state presentate petizioni popolari o sono stati approvate delibere che aspettano regolamenti attuativi. È indispensabile che un numero sempre maggiore di comuni istituiscano registri comunali dei testamenti biologici. Questa battaglia infatti permette di avere un consenso di massa per la difesa di un diritto di laicità garantito dalla Costituzione .
Da statistiche di autorevoli istituti l’80% dei cittadini italiani è per l’autodeterminazione terapeutica (e addirittura il 50% per l’eutanasia). La Chiesa e le forze politiche che si schierano contro di essa vanno a scontrarsi contro una volontà laica di massa. Se le forze laiche si muovono in modo intelligente questa battaglia per imporre la legge Calabrò può diventare per la Chiesa e per le forze clericali, un autogol come lo fu la sconfitta ai referendum contro il divorzio e contro l’ aborto. È da osservare infatti che il problema del fine vita riguarda tutti i cittadini, sia come possibilità di rimanere personalmente in stato vegetativo o altro, sia come situazione familiare dove un congiunto si possa trovare in una simile condizione. E qui c’è una differenza tra questa battaglia e altre, sia pur nobilissime come quella ad esempio sulla fecondazione assistita che, non coinvolgendo che piccole minoranze, non riusciva a suscitare quell’interesse così diffuso come invece accade per il tema del testamento biologico.
Due brevi ultime considerazioni. La legge Calabrò è probabile che venga fortemente modificata alla Camera, e se ciò non accadesse essa verrebbe poi rapidamente smantellata dalla Corte Costituzionale . L’affossamento di una legge impopolare e clericale potrebbe rappresentare un ritorno all’offensiva delle forze laiche e democratiche in questo paese.
La situazione nei comuni riguardi i registri dei testamenti biologici. Pochissimi sono i comuni governati dal centrodestra che hanno istituito un registro comunale dei testamenti biologici. Dove governano forze di centrosinistra, qualche volta alcuni singoli esponenti di centrodestra hanno votato a favore dei testamenti biologici, oppure hanno fatto un’opposizione non particolarmente dura. Però solo alcune encomiabili amministrazioni di centrosinistra hanno approvato i registri dei testamenti biologici. Spesso le divisioni interne al PD o gli ostacoli posti dall’ala ex Margherita hanno o impedito l’approvazione, come nel clamoroso il caso di Terni e anche in quello di Carpi (MO), oppure hanno imposto soluzioni di compromesso come a Pavullo e Vignola in provincia di Modena, dove i cittadini non possono depositare il proprio testamento biologico in comune, ma solo far registrare che un loro fiduciario ne detiene una copia. In altri casi, addirittura, si sono organizzati convegni e dibattiti, e si è preferito limitarsi a chiacchierare senza prendere nessuna delibera di giunta o di consiglio. Talvolta questa battaglia ha invece sortito l’effetto di scatenare una resa dei conti tra l’ala più ambigua e filoclericale del PD e quella di maggiore tradizione laica. In fondo questa battaglia per l’autodeterminazione terapeutica, per il fatto di ricevere un così largo consenso di massa tra i cittadini, ha spesso costretto le forze politiche a livello locale ad uscire dall’ambiguità e a fare i conti con il loro abituale servilismo verso la Chiesa cattolica. È da auspicare che tali dinamiche all’interno delle forze politiche si riscontrino anche nell’imminente dibattito parlamentare. Anche tra le forze del centro destra.

* Coordinatore del circolo UAAR di Modena

 
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Felipe-bis
view post Posted on 2/11/2010, 18:48




http://www.corriere.it/cronache/10_ottobre...44f02aabc.shtml

CURRENT VANGUARD - IL REPORTAGE
In Svizzera dove è possibile la dolce morte
Nel ricordo di Welby ed Eluana Englaro
In Italia circa 250mila malati terminali
cercano ogni anno di alleviare la loro sofferenza


Svizzera, estate 2010. Attraversare il confine italiano dal passo del San Gottardo per affrontare il tema del fine vita è come oltrepassare una porta su un'altra dimensione, tanto sono distanti le posizioni tra il nostro Paese e la confinante Svizzera. Lo abbiamo fatto con Current, per realizzare un reportage Vanguard Italia sul suicidio assistito, tema che è da anni oggetto di guerreggiati dibattiti sociali e accese controversie etiche, religiose, morali, politiche, legislative.

Mentre in Italia la legge sul testamento biologico, primo passo per un confronto sulla «dolce morte», è fermo nelle burocrazie parlamentari dal 2009 e le posizioni si scontrano anche sulle definizioni di base, la Svizzera ha preso una decisione ferma: accettare, assecondando il principio della autodeterminazione dell’essere umano, la possibilità che un cittadino affetto da una malattia incurabile possa decidere di porre fine alla propria vita. Nel nostro Paese sono circa 250mila i malati terminali che ogni anno cercano di alleviare la loro sofferenza. Tra le tante storie che si consumano nelle corsie degli ospedali o nella solitudine delle case solo poche arrivano all’opinione pubblica. E scoppia il caso. Sono nomi ormai noti, simbolo di scelte difficili: Eluana Englaro, Piergiorgio Welby.

Il suicidio assistito spesso viene usato nel dibattito politico come bandiera e non come argomento su cui confrontarsi concretamente. Testimonianza ne è il fatto che dopo l’approvazione lampo al senato nel 2009 sulla scia del caso Englaro, il dibattito si sia arenato nelle commissioni. In Svizzera troviamo una situazione profondamente diversa. Da ormai vent’anni un malato allo stadio terminale può fare richiesta per un suicidio assistito a una delle sei associazioni che offrono il servizio. Una volta certificato lo stadio terminale o degenerativo della propria malattia, si deve dimostrare di essere in grado di intendere e volere, e fermo nella propria decisione di morire. Dopo aver ricevuto l’ok definitivo dai medici, gli assistenti comprano in farmacia il cocktail letale di farmaci che la persona dovrà ingerire da solo (da qui «suicidio assistito» e non «eutanasia»).

Durante le riprese in Svizzera abbiamo seguito le attività della Dignitas, la più grande associazione per il suicidio assistito che accetta anche stranieri. Abbiamo filmato le laboriose procedure di verifica dei requisiti e attraverso la loro intermediazione siamo riusciti a intervistare due persone che erano all’atto finale: un sessantenne del sud Italia, affetto da anni da una patologia incurabile e un inglese ottantenne che qualche anno fa in seguito ad un incidente è rimasto paralizzato. Li abbiamo affiancati in questo grande tabù che è la morte, così vicina e desiderata e contemporaneamente temuta e fuggita. Insieme alle loro voci abbiamo ascoltato anche quelle di amici e parenti che li accompagnano nell'ultimo viaggio e di coloro che lavorano per assisterli nel passaggio consapevole tra la vita e la morte. Umanità che s'intrecciano per capire come non esista una verità assoluta sul fine vita, ma diverse esperienze che evidenziano l’esigenza di un doveroso dibattito aperto sul concetto di libertà di scelta.

Edoardo Anselmi
Elena Sciotti
29 ottobre 2010(ultima modifica: 02 novembre 2010)
guarda il video: http://www.corriere.it/cronache/10_ottobre...44f02aabc.shtml

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http://www.corriere.it/cronache/10_novembr...44f02aabc.shtml

Eutanasia - Il marito: era in coma da un anno. La legge ferma in Parlamento
La storia di Anna: da Venezia all'Olanda
per morire come Eluana

Le volontà della donna scritte nel testamento biologico

ROMA - Martin Van Der Burgt ha la voce sicura, come l'amore che serba nel cuore: «Sono stato sposato per trentasei anni con la mia Anna». Un mese fa l'ha lasciata morire dentro un ospedale olandese, come la donna aveva chiesto e scritto nel suo testamento biologico. «Non ho dubbi che fosse questa la sua volontà», dice quest'uomo olandese di 62 anni, spiegando di aver chiesto al medico il 4 ottobre scorso di staccare il sondino che alimentava e idratava il corpo di sua moglie. Sua moglie, Anna Busato, è morta dopo dieci giorni. Era nata in provincia di Venezia, aveva 57 anni.

Le Asl venete avevano cercato di frenare Martin nel suo intento: bisognava aspettare per capire se lo stato vegetativo fosse davvero permanente. Ma lui era certo: la sua Anna si trovava nelle stesse condizioni di Eluana Englaro. E Martin non aveva alcuna intenzione di fare una causa lunga diciassette anni. La vita di Anna aveva avuto un brusco arresto un anno fa. Il 4 novembre un aneurisma aveva ostruito l'arteria principale del suo cervello: «A quel punto metà è diventato tutto irreversibile. Perché metà del suo cervello era completamente senza ossigeno e l'altra metà aveva una pressione di 270 quando è arrivata in ospedale», spiega Martin Van Der Burgt.

Davanti allo stato vegetativo della moglie quest'uomo non ha esitato: ha cercato per lei l'eutanasia. Un appello alla «dolce morte» Martin Van Der Burgt ha provato a farlo anche in Italia, la scorsa primavera. Inutilmente. Perché è inutilmente che ha portato in giro per ospedali e tribunali il testamento biologico che sua moglie aveva scritto di suo pugno: in Italia non ha alcun valore legale. «Eppure io e Anna abbiano continuato a rinnovarlo il nostro testamento biologico. Insieme lo riscrivevamo ogni quattro-cinque anni, perché fosse sempre valido», racconta il marito che con quel testamento biologico in mano, alla fine ha dovuto faticare non poco anche nella sua terra di Olanda per trovare un medico che accettasse di lasciare andar via per sempre la vita di Anna Busato. «La mia Anna», sospira Martin, raccontando di averla conosciuta poco più che ventenne perché lei, studentessa di lingue, aveva lanciato un messaggio radiofonico per poter corrispondere con stranieri ed esercitare così i suoi studi.

Avrebbe trovato Martin. Non si sarebbero mai più lasciati. A vivere nel sud dell'Olanda prima, Poi a Gardigiano di Scorzè, un paesino di poche anime in provincia di Venezia, dove giovedì prossimo arriverà dall'Olanda l'urna con le ceneri del corpo cremato di Anna Busato. Con la sua Anna è arrivato in Olanda a fine giugno. I medici hanno letto il testamento biologico di Anna e hanno aspettato tre mesi per accertare che da quel coma non potesse tornare indietro. Poi l'ok: si è staccato il sondino. Interruzione di acqua e di cibo. Anna ha impiegato dieci giorni per morire.


Alessandra Arachi
02 novembre 2010
 
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Felipe-bis
view post Posted on 13/11/2010, 12:27




http://www.uaar.it/news/2010/11/12/rimini-...-contro-comune/

Rimini, testamento biologico: presentato ricorso al TAR contro il Comune


L’UAAR, l’associazione Luca Coscioni, Arrigo Bonnes (pastore della Chiesa valdese di Rimini) e Meris Celati (del Comitato Articolo 32) hanno presentato ricorso al TAR contro il sindaco di Rimini e la giunta comunale di centrosinistra. Secondo i ricorrenti, l’amministrazione ha disatteso la richiesta sottoscritta da tanti cittadini riminesi per istituire un registro dei testamenti biologici, approvando un provvedimento che in realtà nega tale diritto.

 
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Felipe-bis
view post Posted on 19/11/2010, 18:18




http://www.corriere.it/salute/10_novembre_...44f02aabc.shtml

circolare dei ministri della Salute, del Welfare e dell'interno
Biotestamento, registri senza valore
«Necessaria una legge dello Stato»
Bloccata l'iniziativa di alcuni Comuni. Roccella: «Presa
in giro». Pd: si vada in Parlamento. Plauso del Vaticano


MILANO - I registri sul biotestamento creati da alcuni Comuni sono privi di qualunque efficacia giuridica, in quanto l'unico a poter legiferare sulla materia è lo Stato: è quanto indica una circolare dei ministri della Salute Ferruccio Fazio, del Welfare Maurizio Sacconi e dell'Interno Roberto Maroni. «Non si rinvengono elementi idonei a ritenere legittime le iniziative volte alla introduzione dei registri per le dichiarazioni anticipate di trattamento - si legge nella circolare emessa dopo la richiesta di un parere da parte dei Comuni -. In tale quadro si potrebbe, anzi, ipotizzare, nel caso in cui si intenda dar comunque corso ad iniziative del genere, un uso distorto di risorse umane e finanziarie, con eventuali possibili responsabilità di chi se ne sia fatto promotore».

NECESSARIA LEGGE - In linea generale, rilevano i ministri, «occorre considerare che la materia del fine vita rientra nell'esclusiva competenza del legislatore nazionale e non risulta da questi regolata. L'intervento del Comune in questi ambiti appare pertanto esorbitante rispetto alle competenze proprie dell'ente locale e si traduce in provvedimenti privi di effetti giuridici». Quindi nessuna norma di legge abilita il Comune a gestire il servizio relativo alle dichiarazioni anticipate di trattamento. Una legge dello Stato, prosegue il documento, «è particolarmente necessaria perché vengono implicate anche altre materie come la tutela della salute, della famiglia e della privacy, nell'ambito delle quali il Comune non può certamente agire in assenza di una disciplina statale che ponga principi e definisca le competenze di vari soggetti pubblici coinvolti». È l'articolo 117 della Costituzione ad assegnare alla competenza legislativa esclusiva dello Stato l'ordinamento civile. Il Comune gestisce, per conto dello Stato e tramite il sindaco, solo i servizi elettorali, di stato civile e di anagrafe.

PLAUSO DEL VATICANO - L'iniziativa ha il plauso del Vaticano. «I ministri hanno fatto bene perché i Comuni non hanno alcuna competenza di accogliere liste di biotestamenti finché non c'è una legge» commenta il neo-cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita. Le iniziative nascevano piuttosto, ha aggiunto, da «una forma di pressione ma è inutile affogare i Comuni di questo compito: hanno ben altri problemi come far vivere la gente e procurare il lavoro e non farla morire».

«PRESA IN GIRO» - I registri comunali sul biotestamento sono una «presa in giro dei cittadini». Lo afferma il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, sottolineando come la circolare abbia appunto il fine di «mettere in guardia le persone». Nel testo «si dice che tali registri attivati da alcuni Comuni sono in realtà assolutamente inefficaci, ovvero privi di qualunque efficacia giuridica». «Rappresentano solo una provocazione politica e prendono in giro il cittadino poiché sono "regolamenti" di una legge, quella sul biotestamento, che non c'è» continua. Dunque, chiarisce il sottosegretario, «è evidente che non essendoci una legge in materia, il medico non può ottemperare ad alcuna richiesta di tipo eutanasico indicata nei registri. Il medico, cioè, non può che riferirsi alle normative esistenti, che vietano ogni attività eutanasica».

PD: SI DISCUTA» - Critica la posizione del Pd: «Tre ministri e un sottosegretario si sono scomodati per scrivere una circolare che non ha un fondamento giuridico. Infatti, non c'è una legge che vieti ai Comuni l'iniziativa dei registri per la raccolta dei testamenti biologici. Potremmo discutere sull'efficacia dei registri, anzi dovremmo farlo in Parlamento con uno spirito aperto, non di crociata - dichiara Margherito Miotto, capogruppo Pd nella commissione Affari sociali di Montecitorio -. Forse, dietro l'iniziativa dei quattro esponenti del governo, si nasconde solo la cattiva coscienza per gli ingenti tagli alla sanità e alle politiche sociali che hanno imposto al Paese». Anche per i Radicali la circolare è «senza valore». «Le sentenze Welby, Englaro e Nuvoli - spiega il segretario Marco Cappato - stabiliscono in modo chiaro il diritto costituzionale a interrompere le terapie anche attraverso le dichiarazioni anticipate. Prosegue la tecnica ricattatoria, la stessa con cui il ministro Sacconi ha ricattato la clinica che si era proclamata disponibile a rispettare la legge nel caso Englaro». Mina Welby, moglie di Piergiorgio (malato di distrofia muscolare e morto il 20 dicembre 2006 con l'aiuto di un medico, poi prosciolto), sottolinea che i registri comunali sul biotestamento raccolgono le «volontà autografe da parte di un soggetto e in quanto autografi devono essere validi, anche se non c'è una legge in materia. La volontà del singolo deve avere forza e va rispettata e questo va attuato nella legge all'esame del Parlamento».

IN TUTTA ITALIA - I registri per la raccolta delle dichiarazioni anticipate di trattamento (ossia il testamento biologico), istituiti dai Comuni e non solo, si sono diffusi a macchia d'olio su tutto il territorio nazionale dopo il febbraio 2009, con la morte di Eluana Englaro che ha inevitabilmente rallentato l'iter del ddl sul testamento biologico, ancora non varato dal Parlamento. In una situazione di vacatio legis, riconosciuta anche dalla circolare odierna, si sono moltiplicate le iniziative locali: Bologna, Pisa, Genova, La Spezia, Lecco, Gorizia, Massa, Firenze, Torino, ma anche piccoli comuni come Calzano, Fiesole, Ciampino, Cerveteri, Polistena. Ma anche dove i sindaci sono contrari non mancano le iniziative: a Roma alcuni municipi hanno varato un proprio registro (il X Municipio vanta il primo registro istituito in Italia), a Udine i notai della provincia si sono offerti di registrare gratuitamente la volontà dei cittadini, mentre a Milano la Chiesa Valdese ha istituito un registro aperto a tutti gli abitanti, e altrettanto le Chiese Valdese e Metodista hanno fatto a Trieste.



Redazione online
19 novembre 2010
 
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perlanaturale
view post Posted on 21/11/2010, 21:44







Per il governo non si può morire in pace

Dichiarati "illegittimi" i registri comunali con le volontà dei cittadini creati in 72 città. La legge nazionale sul testamento biologico è bloccata alla Camera


La settimana si è aperta con la critica di Avvenire a Roberto Saviano per aver ricordato i percorsi tormentati ma sempre nel solco della legalità di Beppino Englaro e di Piergiorgio Welby, allo scopo di affermare il diritto all’autodeterminazione del malato.
La settimana si chiude con una circolare dei ministri Maroni, Fazio e Sacconi che definisce “illegittimi” i registri comunali, istituiti dallo scorso anno in settantadue città, per raccogliere le volontà dei cittadini sul fine vita, in assenza di una legge nazionale che lo regoli.

Il disegno di legge sulle disposizioni anticipate o testamento biologico però è ultimato ma è fermo da mesi e non sembra sul punto di sbloccarsi. Mancano ancora alcuni pareri e sembrerebbe che lo stesso presidente della Camera Gianfranco Fini avesse sollecitato il parere della presidente della Commissione Giustizia, Giulia Bongiorno.
Il nodo insolubile rimane l’obbligatorietà o meno dell’alimentazione e idratazione artificiale. In realtà è un disegno di legge che, per i suoi contenuti sensibili, conviene tener insabbiato. Pronto per venire ripreso e usato strumentalmente ogni qual volta gli schieramenti hanno necessità di marcare il territorio.

“La legge sulle disposizioni anticipate in materia di fine vita è pronta dal luglio scorso – scandisce il senatore Pd Ignazio Marino – il fatto è che questa legge il governo del ‘fare’ non la vuole fare. Non gli conviene, è un argomento troppo spinoso in questo momento. Ma noi a questo punto chiederemo che venga subito calendarizzata la votazione alla Camera. Del resto così non è più possibile andare avanti: la legge non si fa, i registri comunali che dovrebbero in parte arginare questo vuoto legislativo e dare la possibilità ai cittadini di esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione, neanche. Il fatto è che questo governo oggi non è in grado di decidere nulla”, conclude Marino. Insomma non decide ma si oppone ai registri comunali, nati sulla base di iniziative popolari.

“Di certo non si può pensare che questo documento contro i registri comunali risponda al volere della maggior parte degli italiani – sostiene l’onorevole Benedetto Della Vedova, vicecapogruppo dei finiani alla Camera – i cittadini non vogliono che siano i ministri, i legislatori, i giudici a decidere della propria salute. Sembrerebbe piuttosto una mossa per accontentare una parte della gerarchia ecclesiastica”, Della Vedova sostiene che quando il ddl approderà in aula, i deputati del Fli voteranno secondo coscienza. Ribadisce però che la cosa migliore sarebbe una “soft law”, una legge morbida che lasci al codice di deontologia medica, il compito di regolare una materia così delicata, che dovrebbe essere maneggiata solo dai diretti interessati assieme ai medici e semmai ai familiari. Ieri si sono espresse varie associazioni che hanno promosso il ricorso ai registri.

Secondo Libera Uscita, “il Comune che istituisce il registro dei testamenti biologici non deborda in nessun modo da quelle che sono le sue competenze”. I registri, spiegano, sono “semplici atti amministrativi” che “non entrano nel merito del contenuto delle dichiarazioni anticipate di volontà”, con i quali si riempie “un vuoto di tipo amministrativo”.
Il documento firmato dai ministri dell’Interno, della Salute e del Welfare minaccia azioni legali contro chi promuova i registri, per “uso distorto di risorse umane e finanziarie”. Il radicale Marco Cappato che è stato tra i promotori della raccolta di firme per l’istituzione dei registri comunali sostiene che non ci sono leggi che impediscano l’utilizzo dello strumento dei registri comunali per esercirtare l’autodeterminazione. “In uno stato liberale è proibito ciò che è vietato dalla legge. É dunque legittimo per un comune aiutare i propri cittadini a vedere rispettata la libertà di autodeterminarsi, anche se ciò implica le spese di cancelleria e il lavoro di un impiegato comunale”.


Nel comunicato del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali si legge: “Nessuna norma di legge abilita il Comune a gestire il servizio relativo alle dichiarazioni anticipate di trattamento”. In linea generale, occorre considerare che la materia del “fine vita” rientra nell’esclusiva competenza del legislatore nazionale e non risulta da questi regolata. É d’accordo con questa circolare l’onorevole Isabella Bertolini della direzione nazionale del Pdl che ieri ha esultato: “La circolare del ministero sbugiarda la propaganda della sinistra, tesa ad introdurre in Italia non solo quello che non è previsto e regolamentato dalla legge, ma anche quello che è vietato”. La deputata con grande “senso dell’opportunità” conclude la sua dichiarazione dicendo che “su questa pagliacciata ideologica va messa una pietra tombale”.

Purtroppo c’è chi ha dovuto scegliere davvero di mettere una pietra tombale sulla propria esistenza perchè diventata insopportabile. Era Luca Coscioni che spese pubblicamente gli ultimi anni della sua breve vita combattendo per il diritto all’autodeterminazione del malato, il premio Nobel José Saramago quando morì gli dedicò queste parole: “Purché la luce della ragione e del rispetto umano possa illuminare i tetri spiriti di coloro che si credono ancora, e per sempre, padroni del nostro destino. Attendevamo da tempo che si facesse giorno, eravamo sfiancati dall’attesa, ma ad un tratto il coraggio di un uomo reso muto da una malattia terribile ci ha restituito un nuova forza”. Dobbiamo augurarci un altro malato si faccia carico di ricordare alle istituzioni il diritto all’autodeterminazione della persona sancito dal diritto internazionale oltre che dall’articolo 32 della Costituzione?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/21...-in-pace/78011/
 
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