http://www.resistenzalaica.it/index.php?op...d=1645&Itemid=1Nuovo assalto al testamento biologico Stefano Faraoni -
[email protected]domenica 12 luglio 2009
Fase numero due. Come era evidente, e come era stato giustamente previsto anche dalle colonne di questo blog* , l’attestato di stima di Papa Ratzinger a Berlusconi, e la possibile udienza da concedere al libertino penitente, erano condizionati e condizionabili dal pagamento di una cambiale che non poteva non riguardare i temi etici così cari al Vaticano.
Così, mentre al G8 si stava consumando in maniera teatrale l’apoteosi mediatica di un accordo sul clima che non esiste -perché India e Cina, le due enormi potenze emergenti, non ci stanno- nel frattempo il Ministro poco socialista e per niente laico Sacconi, provava in maniera più o meno serpentina a rifar passare nelle sale parlamentari l’ipotesi più retriva e civilmente inaccettabile sulla legge per il testamento biologico: quella del considerare il contenuto liquido somministrato col sondino come alimentazione e non come cura, contrariamente a tutto quel che di ragionevole e di scientifico esiste. Un unicum in Europa.
Maria Antonietta Coscioni, deputata radicale, denuncia con forza questo blitz. Nel frattempo i candidati alla segreteria del Pd fanno a gara per rivendicare un tasso di laicità superiore agli altri, tra invocazioni plaudenti di folle precongressuali e strali di ultraconservatori di teodem come la Binetti.
Rutelli sta in finestra, logorandosi ormai da tempo nell’attesa che succeda qualcosa nel Pd di veramente forte che gli consenta di andarsene verso lidi di più stretta osservanza vaticana. Vedi neocentrismo postdemocristiano.
Ma adesso tutti attendono che si inverino le previsioni dell’ulteriore, forse finale, scoop sul leader Berlusconi; qualche bella foto in prima pagina riguardante baci saffici e finti e licenziosi matrimoni. Ovviamente Ratzinger perdonerà queste marachelle, così private e così disperatamente lontane dalla concezione pubblica dello Stato.
Che è tutt’altra cosa, se non fosse che qualche pretendente a Miss Italia diventa ministro della Repubblica italiana, qualche velina ambisce fare il parlamentare europeo, qualche escort diventa consigliere provinciale, qualcun’altra consigliere comunale…e chi più ne ha più ne metta.
Almeno il buon Clinton aveva avuto il buon gusto di accordare alla Lewinsky al massimo il ruolo di stagista preferita. Ma forse è questione di prestazioni. Chi tanto dà, tanto riceve.
Altra cosa è un’improvvisata fellatio nell’orribile studio ovale della Casa Bianca, altra cosa è una notte intera e programmata nello splendido, antichissimo scenario di Palazzo Grazioli. Vuoi mettere?
Lo scientista
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(questa la metto anche nel 3d sul Partito Defunto.)
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...45484girata.asp Chiamparino tentato dal non voto di protestaIl sindaco di Torino pensa a una «mozione degli astenuti»
BEPPE MINELLO
TORINO
Ci vorrebbe una mozione dell’astensione, qualcuno che dica: non partecipiamo al congresso Pd. Non sarebbe boicottaggio ma un’azione politica vera per dire che noi non stiamo con nessuno degli attuali contendenti e schieramenti. D’altra parte, il congresso così come si sta sviluppando sta solo riproponendo le spaccature interne. Il Pd dovrebbe implodere per rinascere».
Sono suonate più o meno così le sconfortanti e sconfortate considerazioni del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino,
di fronte a Peppino Englaro, a Mina Welby e a una delegazione di radicali, che l’hanno incontrato «privatamente» nel suo ufficio a margine della consegna della delibera di iniziativa popolare firmata da oltre 2700 torinesi per chiedere che il Comune istituisca il registro dei testamenti biologici.«Una buona iniziativa - ha commentato Chiamparino - che accompagna la legge che il Parlamento dovrà approvare e, in ogni caso, un segnale politico che va nella direzione che io condivido. Il tema che solleva non è solo quello della laicità dello Stato, ma anche quello del rapporto tra autorità e libertà, ossia chi decide in ultima istanza nelle questioni che riguardano l’individuo e io penso che questo spetti all’individuo stesso mentre la religione ha il compito di accompagnare le coscienze».
Insomma, una battaglia principe anche per un partito che si definisce e vuole essere laico come, appunto, lo vorrebbe e lo teorizza il «Chiampa» secondo il quale il Pd dei suoi sogni dovrebbe anche essere «permeabile» a forze di destra e sinistra e pronto ad «accogliere le istanze provenienti dal territorio e dalla società». Dicevamo incontro e considerazioni «private», ché al termine Chiamparino s’è ben guardato dal comunicarle ai giornalisti limitandosi a sostenere che «se la battaglia congressuale continua così come sta andando mi chiedo se qualcuno, a un certo punto, non debba alzarsi per dire “Fermi tutti”».
Frase apparentemente incomprensibile e spiegata dai suoi collaboratori come una riproposizione, con altre parole, della sua originaria proposta di rinviare di un anno il congresso «per evitare di farci trovare a litigare mentre il mondo cambia». Proposta bocciata tra i lazzi e i fischi generali e seguita dall’ipotesi, svanita nell’arco di qualche giorno, della sua discesa in campo per partecipare in prima persona alla corsa verso la segreteria del Pd. E di delusione in delusione, la sortita di Ignazio Marino - guardato con «simpatia» da Chiamparino sia per le sue battaglie laiche, sia perché lo toglieva dalla scomoda posizione di dover scegliere fra Franceschini e Bersani - sul caso Bianchini, il responsabile di Circolo Pd accusato di stupro.
«Questo congresso è afflitto da una crescente mediatizzazione che ci espone al rischio di una superficialità devastante - ha detto Chiamparino - e le dichiarazioni di Marino su Bianchini, che considero sbagliate, sono il frutto di un clima congressuale in cui prevale l’attaccarsi reciprocamente anziché lavorare per costruire una proposta per l’esterno». «Crescente mediatizzazione» che è all’origine anche della volontà del comico genovese Beppe Grillo di candidarsi alla segreteria Pd.
Infine, ligio a non rivelare ciò che aveva appena detto alla delegazione radicale (ma è lo stesso Chiamparino a teorizzare la presenza di un giornalista quando parla con almeno due persone), a chi gli domandava con quale candidato intendesse schierarsi al congresso, Chiamparino ha rinviato la risposta a settembre. «Dialogo e discuto con tutti - ha concluso - e con due-tre dei miei amici più fidati sto preparando un documento. Ma ne riparliamo dopo le vacanze».