Laici Libertari Anticlericali Forum

Ateobus e pubblicità laica

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vaticANO
view post Posted on 17/5/2009, 09:35




Perchè i più bigotti, in realtà sono i più zozzi!
 
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Felipe-bis
view post Posted on 20/5/2009, 16:50




http://www.uaar.it/uaar/campagne/bus/repubblica

Ecco il testo dell'annuncio:
Campagna bus, annuncio su Repubblica, 17 maggio 2009
PER FAR CIRCOLARE QUESTO BUS, ABBIAMO DOVUTO METTERLO SULLA PAGINA CHE STATE LEGGENDO

C'era una volta l'ateobus. Forse lo ricorderete: l'Unione degli Atei e degli Agnostici razionalisti aveva prenotato uno spazio su un autobus genovese per dare agli italiani una buona novella, dal suo punto di vista. E cioè che Dio non esiste, e che non ne abbiamo bisogno. A ben considerare, era un messaggio di fiducia nell'Uomo. Gli atei e gli agnostici pensavano di avere il diritto di esprimere la loro opinione, affermando la non-esistenza di Dio, quando la sua esistenza viene reclamizzata ogni giorno da due mila anni: sui muri, sui libri, nelle chiese ma anche nelle aule delle scuole pubbliche e in quelle del tribunali. Avevano anche lanciato con successo una campagna di sottoscrizione. Ma si illudevano: con una interpretazione preventiva del Codice di Autodisciplina Pubblicitario, è stato impedito che quel messaggio venisse scritto sugli autobus. La scusa ufficiale è stata che quel messaggio avrebbe offeso "le convinzioni religiose dei cittadini". Addirittura, in un'altra occasione, è stato chiesto di eliminare la frase: "Liberi di non credere in Dio". Chiarendo così una volta per tutte che nessuno è libero di non credere. E' strano: le convinzioni dei non credenti meritano rispetto quanto quelle dei credenti, eppure l'esistenza di Dio si può proclamare senza offendere nessuno, e la sua non-esistenza no. Davvero la fede dei credenti è tanto fragile che possono sentirsi "offesi" da una verità diversa dalla loro?
Il punto è che parlare di certe cose in Italia non è possibile. E'possibile in tanti altri Paesi, dove i bus atei hanno circolato liberamente. E' stato possibile in Inghilterra, e perfino nella cattolicissima Spagna. E - per la cronaca - lo stesso slogan rifiutato in Italia è stato considerato accettabilissimo dalla corrispondente autorità pubblicitaria inglese. Ma in Italia no, non si può. Forse qualcuno pensa che gli italiani non siano abbastanza maturi per certi discorsi, con tanti saluti alla libertà di espressione garantita dalla Costituzione.
Eppure gli atei e gli agnostici italiani esistono, sono tanti (tra i sette e i dieci milioni, secondo i sondaggi) e non vogliono offendere nessuno. Con rare accezioni, sono persone garbate e ragionevoli. Vorrebbero soltanto riflettere, e far riflettere, su alcuni temi che nel nostro Paese sono ancora tabù: gli ingiustificati privilegi della Chiesa Cattolica, l'esistenza di una "etica laica" non discendente dai dieci comandamenti, la pesante ingerenza del clero - in violazione del Concordato - in materie che dovrebbero essere decise da parlamentari eletti dai cittadini, e non da vescovi nominati dal papa. E denunciare la pessima informazione che viene servita agli italiani, allo scopo di mantenere questi privilegi, che pochissimo hanno a che fare con la spiritualità.
L'otto per mille, per esempio. Pochi sanno che non scegliendo una destinazione dell'otto per mille, la quota relativa viene comunque distribuita in proporzione alle scelte espresse. Questo vuol dire che con solo il 35 delle scelte effettive, la Chiesa Cattolica incassa l'87% dell'otto per mille di tutti gli italiani. Quasi un miliardo di euro, di cui soltanto un misero 20 viene destinato a "interventi caritativi in Italia e nel Terzo Mondo, quelli che si vedono negli spot mandati in onda in TV in questi giorni. Se tutti gli italiani lo sapessero, forse sceglierebbero diversamente (magari lo Stato, se fossero informati che il suo otto per mille sarà destinato alla ricostruzione in Abruzzo). E c'era bisogno del caso Englaro, per accorgersi che un diritto sancito da un tribunale dello Stato oggi può essere ostacolato da una Chiesa che impone a tutti - credenti e non credenti - una concezione della vita che di umano ha ben poco?
Gli atei e gli agnostici italiani, in fin dei conti, fanno una battaglia di giustizia e di libertà. Perché ognuno possa sentirsi libero di credere o di non credere, senza vedere la propria esistenza regolata obbligatoriamente da una religione, che per giunta è costretto a finanziare. È una battaglia che dovrebbe essere di tutti. Anche tua.

uaar.it - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti
Liberi di non credere

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TRADUZIONE IN INGLESE

TO CIRCULATE THIS BUS, WE HAD TO PUT ON THE PAGE YOU ARE READING

Once there was the atheist bus. Perhaps you remember it? The Union of Atheists, Agnostics and Rationalists booked advertising space on a bus from Genoa in Italy to give a good news, from their point of view. And that is that “God does not exist, and that we do not need him”. Properly understood, it was a message of confidence in man. Atheists and agnostics think that you have the right to express your views, claiming the non-existence of God, when his existence is advertised every day for two thousand years on the walls, in books, in churches but also in the classrooms of public schools and in the courts. They had also successfully launched an appeal for contributions for the campaign. But they were deceiving themselves: the Code of Advertising Practice was interpreted to mean that the message could not be put on the bus. The official excuse was that the message would have offended "the religious beliefs of citizens." Indeed, on another occasion, they were asked to remove the words: "Free to not believe in God" - thus clarifying once and for all that anyone is free to not believe. It is strange: the beliefs of non-believers deserve respect as much as those of the believers, but the existence of God can be proclaimed without offending anyone, but his non-existence cannot. Is the faith of believers really so fragile that they can feel "offended" by a truth other than their own?
The point is that talk about certain things in Italy is not possible. It is possible in many other countries, where atheist buses have been free to circulate. It was possible in England, and even in that most Catholic country Spain. And - for the record - the same slogan that was rejected in Italy was considered acceptable by the relevant English advertising authorities. But in Italy, no, you can not. Perhaps someone thinks that the Italians are not mature enough for some types of speech, despite the many salutes to guaranteed freedom of expression in the Constitution.
But Italian atheists and agnostics exist, there are many of them (between seven and ten million, according to polls) and they do not want to offend anyone. With few exceptions, they are polite and reasonable. Let us just reflect, and allow reflection, on some of the issues that in our country are still taboo: the unjustified privileges of the Catholic Church, the existence of a "secular ethics" that is not derived from the ten commandments, the heavy influence of the clergy - in violation of the Concordat - in matters that should be decided by MPs elected by the people, and not by bishops appointed by the Pope. And let us denounce the false information that is served up to the Italians, in order to maintain those privileges, which have very little to do with spirituality.
The “eight per thousand”, for example. Few people know that if you do not choose a destination for that 0.8% of your tax, it is still allocated in proportion to the choices of those who do make a designation. This means that with only 35% of people directly choosing it, the Catholic Church nevertheless collects 87% of the “eight per thousand” from all Italians. Almost one billion euros, of which only a paltry 20 is intended to "charitable activities in Italy and the Third World, such as we see in commercials broadcast on TV these days. If all Italians knew, perhaps they would make different choices (maybe choosing the state, if they were informed that the “eight per thousand” would be allocated to reconstruction after the earthquake in Abruzzo). Just so was it necessary in the Englaro case to realize that a right guaranteed in a state court can today be frustrated by a Church that imposes on everyone - believer or unbeliever - a conception of life that is not very human?
All things considered, Italian atheists and agnostics are struggling for justice and freedom. Because everyone has the freedom to believe or not to believe, without seeing their lives inevitably governed by a religion, which moreover they are forced to fund. It is a battle that should engage everyone. Even you.

uaar.it - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti
Free not to believe

 
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Felipe-bis
view post Posted on 6/7/2009, 17:06




http://www.uaar.it/news/2009/07/06/saga-de...trada-fara-air/


Saga degli ateobus, ultimo atto: se lo slogan non circola su strada, lo farà on air

Non credo e sono libero di non credere: è lo spot radiofonico con cui atei e agnostici italiani si presenteranno agli ascoltatori delle reti del circuito di Radio Popolare, a partire da oggi e per dieci giorni. Finisce così la saga degli ateobus, gli autobus che avrebbero dovuto circolare in città con un manifesto pubblicitario sull’incredulità, recante il famoso slogan: “La cattiva notizia è che Dio non esiste, quella buona è che non ne hai bisogno”. Lo stop all’ateobus e le successive censure alle iniziative analoghe hanno infatti spinto numerosi cittadini italiani a versare un contributo per la campagna Uaar, per un totale di circa 32.000 euro: non potendo investire questi soldi nei manifesti per i mezzi pubblici, l’Uaar ci ha comprato gli spazi pubblicitari sui giornali e ora gli spot.
«La campagna per la visibilità di chi non crede si conclude con due notizie, una buona e una cattiva. – spiega Raffaele Càrcano, segretario nazionale dell’Uaar – Quella cattiva è la conferma del fatto che atei e agnostici nel nostro paese sono ancora discriminati, tanto da non permettere loro di comprare, regolarmente, uno spazio pubblicitario. Quella buona è che la battaglia per il riconoscimento dei loro diritti è condivisa da tantissimi cittadini. Con questi spot speriamo di raggiungere loro, e di coinvolgerne altri».

Comunicato stampa UAAR


“Liberi di non credere”: dove e quando ascoltare lo spot
Lo spot Non credo, realizzato dall’UAAR quale ultimo atto della campagna per la visibilità dei non credenti, nata per essere pubblicizzta sugli autobus, proseguita sui giornali e ora nell’etere, è ascoltabile sulle frequenze di Radio Popolare Network da oggi al 17 luglio, sabato e domenica esclusi, indicativamente in questi orari: 07.31 -08.31 -09.34 -10.38 -19.31 -22.31 (in quest’ultimo caso solo fino al 10 luglio).
 
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saras68
view post Posted on 6/7/2009, 17:40




ecco ..questa è la frase che mi è piaciuta di più:
Davvero la fede dei credenti è tanto fragile che possono sentirsi "offesi" da una verità diversa dalla loro?..
La pubblicità è davvero l'unico mezzo per contrastare l'atavica tirannia del credo religioso?..
E' triste vedere come il sistema ingerisce ogni malessere,ogni contrasto,vomitandone sugli stessi sudditi,le proprie debolezze.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 19/8/2009, 16:34




http://www.uaar.it/news/2009/08/19/iowa-au...teobus-sospeso/

Iowa: autista si rifiuta di condurre ateobus, sospeso

L’azienda di trasporti di Des Moines (Iowa, USA) ha sospeso un autista che si era rifiutato di condurre un autobus decorato con una pubblicità atea (”Non credi in Dio? Non sei solo”). L’autista ha sostenuto che il messaggio è contrario al cristianesimo: l’azienda ha ribattuto che le normative vigenti non consentono agli autisti di scegliersi il bus da guidare.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 16/9/2009, 18:14




http://www.uaar.it/news/2009/09/16/finland...erta-religiosa/

Finlandia: via libera agli ateobus, non violano la libertà religiosa

La campagna di autobus atei avviata in Finlandia era stata accusata di violare la libertà religiosa e la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, in quanto avrebbe costretto i conducenti musulmani a guidare bus che pubblicizzavano un messaggio (quello originario inglese, per la precisione) da loro non gradito. Il Finland’s Council of Ethics in Advertising, riporta NewsRoom Finland, ha invece stabilito la legittimità del messaggio: “una campagna pubblicitaria non può essere considerata genericamente offensiva solo perché singoli credenti ritengono lo sia”.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 16/10/2009, 18:13




http://www.uaar.it/news/2009/10/16/finalme...ea-sbarca-pisa/

Finalmente la pubblicità atea sbarca a Pisa

Vi ricordate l’Ateobus di Genova? Quello che doveva circolare per le strade della città del Presidente della CEI cardinal Bagnasco con la scritta “La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che ne puoi fare a meno.”? Probabilmente non sapete che quell’Ateobus non ha circolato per le vie della capitale ligure perchè, dopo che il cardinale si era dichiarato personalmente “ferito” da quella scritta, la concessionaria della pubblicità per gli autobus genovesi – la IGPDecaux – ha censurato lo slogan considerandolo “offensivo per gli appartenenti alle grandi religioni monoteiste”. Di più: una sigla sindacale autonoma – la FAISA CISAL – ha addirittura invocato la possibilità di ricorrere all’obiezione di coscienza per gli autisti incaricati di guidare quegli autobus con la famosa scritta! Scritta evidentemente in grado di turbare la sensibile coscienza degli autisti, autonoma da tutto nello svolgere un servizio pubblico tranne che dal loro privato convincimento religioso.
Ma l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) non si é data per vinta, e ha messo in atto altri tentativi per pubblicizzare la propria idea sulla non esistenza di Dio. Il primo è stato verificare se lo stesso slogan pubblicitario potesse circolare liberamente sugli autobus a due piani inglesi. Londra ha risposto affermativamente a questa richiesta, dimostrando così, caso mai qualcuno nutrisse ancora dubbi in proposito, che la nozione di libertà che vige in Italia per il pensiero non religioso è assai singolare in confronto all’Europa che parla inglese.
Il secondo tentativo è stato quello di pubblicizzare in Italia lo stesso slogan con altri mezzi: i manifesti pubblicitari. Stavolta ci sono state alcune città – fra cui la prima è stata Pescara – che hanno accettato la pubblicità atea, pur in mezzo a mille polemiche sollevate da alcuni politici di area cattolica integralista e “ateo-devota”. Atei sì, ma non associati all’UAAR.
Il Circolo UAAR di Pisa ha deciso di intraprendere questa seconda strada, quella del manifesto pubblicitario, anche in virtù dei costi proibitivi degli ateobus per le modeste finanze del Circolo. Così il Circolo ha indetto un sondaggio fra i suoi soci e tutti i concittadini pisani, eredi della gloriosa tradizione di quella Repubblica Marinara che fu – non ci stancheremo mai di ricordarlo – a
capo della coalizione ghibellina, al fine di selezionare quello slogan che meglio caratterizzasse il pensiero dei non credenti pisani. Lo slogan selezionato da più di cento votanti è stato poi affidato a Marco Volpi affinchè lo trasferisse in un messaggio pubblicitario di immediata fruibilità. Il risultato di questo notevole lavoro, tutto volontario, che ha incluso anche la raccolta uno per uno dei 650 euro necessari alla stampa e alla pubblicazione dei manifesti, lo potete vedere nella prima fotografia. Giudicate voi stessi il risultato e, se lo ritenete opportuno, inviateci commenti accedendo al sito web del Circolo dove troverete i riferimenti necessari a contattarci.
Tutto bene dunque a Pisa? Siamo davvero una delle poche città laiche in Italia? Beh, non scherziamoci troppo sopra: siamo pur sempre il Bel Paese che ospita il Pontefice! Il quale ha molti attenti seguaci anche nella laica Toscana. Questa convinzione è nata in noi quando abbiamo visto dove è stato piazzato il nostro manifesto in Via De Ruggiero, la via molto frequentata che passa davanti alla Coop di Cisanello e va verso la PAM. Il Circolo UAAR di Pisa aveva scelto, e pagato, esplicitamente per mettere un manifesto negli spazi pubblicitari dal lato della strada dove non ci sono alberi, quello opposto a quello visibile nella seconda foto
riportata qui sotto, ben consci dei rischi che corrono i manifesti degli atei. Una mano caritatevole ha pensato bene di piazzarlo in una posizione strategica: dal lato opposto a quello prescelto, esattamente dietro a un albero così da impedire completamente la vista dello slogan a chi passa in macchina. Oltretutto la mano caritatevole aveva a disposizione a poche decine di metri, come il
lettore può da solo notare, uno spazio pubblicitario perfettamente identico, completamente vuoto, non coperto da alcun albero, con una visuale perfetta! Quindi, certamente non adatto allo scopo.
Le vie del Signore ci dicono che siano infinite, ma non permetteranno comunque di occultare tutti i manifesti dell’UAAR di Pisa con la scritta “Preferisco ragionare anziché credere: ecco perchè sono ateo!”

Giovanni Mainetto, coordinatore del circolo UAAR di Pisa ([email protected])

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view post Posted on 19/10/2009, 14:18

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Che palle i cattolici.
Certo che però il "testimonial" scelto a Pisa è abbastanza sbagliato, dato che Galileo non era ateo.
Forse bisognava mettere laico.
Oppure un altro personaggio.
 
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fermakon
view post Posted on 19/10/2009, 15:32




Ma Galileo, a Pisa, è di casa :)
 
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view post Posted on 19/10/2009, 18:04

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Bè di atei pisani ce ne sono a bizzeffe, specie tra i grandi matematici italiani.
Non faccio nomi però perché temo di confonderli con quelli di Livorno, il che sarebbe una gaffe imperdonabile
 
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Felipe-bis
view post Posted on 22/10/2009, 11:25




http://www.uaar.it/news/2009/10/21/new-yor...-gli-spot-atei/

New York: al via gli spot atei
La nuova compagna pubblicitaria atea a New York partirà lunedì e avrà come slogan “Milioni di newyorkesi vivono bene senza Dio. E tu?”. Sullo sfondo un cielo blu con nuvole: il tutto ricorda un po’ la campagna promossa dall’UAAR. La campagna è promossa dalla Coalizione della ragione della Grande Mela e, ricorda il sito della CNN, troverà spazio su una dozzina di cartelloni pubblicitari nelle stazioni della metropolitana. Già sono state raccolte le prime reazioni negative da parte dei credenti: il timore di Amy Roberts, una trentasettenne del Bronx intervistata da Am New York, è che “se i suoi bambini vedranno questa pubblicità che Dio non c’è, penseranno che la loro madre sta mentendo”.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 30/10/2009, 15:35




http://www.uaar.it/news/2009/10/29/colorad...manifesto-ateo/

Colorado, vandalizzato manifesto ateo

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Il manifesto della Freedom from Religion Foundation, affisso a Grand Junction, nel Colorado, recitava: “Tenete la religione fuori dal governo”. Una mano ignota, come mostra la foto pubblicata su Examiner, l’ha trasformato in “Tenete i froci fuori dal governo”. La FFRF offre ora mille dollari di ricompensa a chi consentirà l’arresto del vandalo.

http://www.examiner.com/x-2044-Atheism-Exa...llboard-vandals
 
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vaticANO
view post Posted on 30/10/2009, 17:34




Intanto Obama ha fatto la legge contro l'omofobia, stesse pene come per il razzismo. Massimo rispetto.
 
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bettytrans
view post Posted on 30/10/2009, 23:37




CITAZIONE (Felipe-bis @ 30/10/2009, 15:35)
http://www.uaar.it/news/2009/10/29/colorad...manifesto-ateo/

Colorado, vandalizzato manifesto ateo

(IMG:http://image3.examiner.com/images/blog/EXI...d_billboard.jpg)

Il manifesto della Freedom from Religion Foundation, affisso a Grand Junction, nel Colorado, recitava: “Tenete la religione fuori dal governo”. Una mano ignota, come mostra la foto pubblicata su Examiner, l’ha trasformato in “Tenete i froci fuori dal governo”. La FFRF offre ora mille dollari di ricompensa a chi consentirà l’arresto del vandalo.

http://www.examiner.com/x-2044-Atheism-Exa...llboard-vandals

non deve essere difficilissimo da beccare visto che ogni cittadina anche in colorado ha la sua banda di skinheads locale....basta volerlo prendere....
 
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Felipe-bis
view post Posted on 6/11/2009, 21:01




Grazie ai bigotti italiani, pubblicità gratis per l'UAAR: :lol:

http://www.uaar.it/news/2009/11/05/uaar-al-tg3/

UAAR al TG3
L’edizione del TG3 delle 19 ha trasmesso oggi un servizio sull’UAAR, registrato all’interno della sede nazionale dell’associazione.

https://www.youtube.com/watch?v=zBo_KbNI9t8...player_embedded
 
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88 replies since 12/1/2009, 18:56   1662 views
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