Laici Libertari Anticlericali Forum

Chiesa e masturbazione : un punto di vista cattolico

« Older   Newer »
  Share  
Nillide
view post Posted on 10/6/2009, 14:54 by: Nillide




Mi scuso per la mancata presentazione. Sono Marco, studio ingegneria.
Sono cattolico ma non sono stato sempre credente. Sono stato catechista ma poi ho smesso per problemi personali, frequento corsi di formazione cristiana per approfondire aspetti che troppo spesso restano trascurati nell'insegnamento cristiano.


CITAZIONE (vaticANO @ 4/6/2009, 22:17)
Ma perchè dovete iscrivervi in questo forum?
Se non vi piace ciò che viene scritto, non entrate.

Se volete confrontarvi con noi, non sparate scemenze, non siate supponenti.

Conosci la chiesa?? (minuscolo, perchè le cose importanti meritano la maiuscola)
Conosci la chiesa??Allora conoscerai tutte le atrocità e tutti gli stermini a lei attribuiti.

Conosci la chiesa??Ah, son soddisfazioni.
Ti prego (ahahauhauhauahauhauahauhauahauahauha, come se fosse utile) torna di nuovo qui a scrivere, magari in toni più pacati, senza darti arie, perchè ti sgonfio senza bisogno di spilli, pallone.

E' sorprendente il tuo intervento. Non è che a me non piace ciò che è scritto, è che mi piace parlare civilmente delle cose. Secondo ciò in cui credo e secondo le mie competenze. Il fatto che non sono d'accordo con te non implica che mi ritengo necessariamente nel giusto, né tantomeno che ciò che leggo non mi piace. Io sono abituato a parlare con gente di idee diversissime dalle mie, e ciò è bello. Se il mio interlocutore, o i miei interlocutori, si attengono alle regole di base di una conversazione pacifica e di un tranquillo scambio di idee.
Tu non sei una persona civile, mi insulti mentre io cerco solo il confronto e non insulto nessuno né tantomeno cerco di convincere qualcuno. Come ti permetti di darmi del pallone? Solo perché ho espresso un'opinione dissimile dalla tua... Non fai diversamente dall'Inquisizione che critichi tanto non credi?
Non mi sembra di essermi dato arie, se l'ho fatto mi scuso ma non era certo mia intenzione. Tu invece "mi buchi senza bisogno di spilli"... Questo secondo me è darsi arie ed essere offensivo. Possiblie che non sei in grado di rispondere civilmente mantenendo la calma e senza insultare come hanno fatto molti tuoi colleghi stimabili?
Io non scrivo scemenze, solo cose che tu non condividi. Ci ono state molte persone che hanno pensato questo del pensiero degli altri, e la storia li conosce tutti col nome di tiranni.

Rispondendoti. Si conosco le atrocità commesse in nome di Dio dalla Chiesa, e non la scuso, né la difendo. E' chiaramente una cosa orribile, non lo nego. Non dico che la Chiesa è perfetta. Ho solo detto in più riprese che è una istituzione religiosa, e in quanto tale importante, come tutte le religioni, perché la fede, qualunque sia è importante, a differenza di quanto tu affermi senza alcun rispetto (discorso della maiuscola; poi magari si legge scritto Beautiful con la maiuscola, come se una telenovela fosse "importante". La maiuscola è per i nomi propri e di istituzioni). Ho detto anche che la Chiesa è fatta di uomini, e questi possono essere le peggio persone, senza nulla togliere alla Chiesa o alla fede cattolica o qualunque fede sia (non è che i cleri delle altre religioni siano migliori).
Certo che i preti sbagliano, ma non per questo mi faccio scandalizzare e smetto di credere in Dio. Non do loro tanto potere. Inoltre, non credo di essere tanto migliore di loro, per cui più che giudicarli provo a cercare di migliorare le cose, facendo quello che posso con il mio impegno civico e sociale, conducendo una vita il più possibile onesta e corretta, e seguendo la mia fede in cui credo non in virtù dei preti, ma perché quello che contiene mi piace.
Perché identificare la fede cattolica nel clero? Io tendo ad identificarla in Gesù, che ne è fondatore e nucleo.

Apprezzo gli interventi che ricordano i guai fatti dalla Chiesa, ma come ho detto, non mi scandalizzano. Ci sono atei che fanno lo stesso, facendolo passare per bene comune. Il problema è nelle persone, che spesso abusano della propria condizione e del potere, sociale, mentale o temporale che essa conferisce loro, per il proprio interesse personale, e danneggiano gli altri. Succede in ogni ambito, politico, economico, religioso, sociale, eccetera. Non dico che questo vada bene, ma non è il mondo ad essere sbagliato, ma chi lo rende tale.
Certo, quando questo accade nel contesto ecclesiastico è la cosa più grave e scandalosa, e non è comparabile con altri contesti probabilmente. Ma che volete, che basti esser prete per essere perfetti? Credo sia una pretesa inutile quella di identificare un prete come uno che non sbaglia mai, o che non dovrebbe sbagliare mai. Sarebbe così, ma nessuno è perfetto. Anzi, molti sono i peggio, non solo imperfetti.

A chi dice che anche io devo conoscere ciò che critico, presumo riferito all'ambiente ateo, rispondo che lo conosco molto bene, in quanto molte persone che conosco e che stimo e che amo lo sono, e con esse vado molto d'accordo, così come loro con me pur sapendo che sono credente, così come vado d'accordo con credenti. Per cui non comprendo la conclusione del tuo intervento. Quanto al mancare il bersaglio, intendevo dire che la sessualità è una cosa importante, questo nessuno lo negherà, in quanto espressione del bisogno vitale di accoppiarsi, per avere affetto e/o piacere e/o riproduzione e continuazione della specie. E' chiaro che è essenziale. Ora, io penso che viverlo singolarmente sia riduttivo, ma è un mio punto di vista, che è anche quello della Chiesa. Se secondo voi è giusto soddisfare ogni impulso sessuale in ogni forma, significa che voi individuate in questo comportamento un modo di vivere la sessualità. Ma potrebbe non essere il solo, tanto è vero che io ne propongo un altro, orientato alla dimensione affettivo-psicologico-sociale più che fisica. Perché mai devo essere insultato perché vivo la sessualità in maniera diversa da voi? Non ho parlato di frustrazione, castrazione, estrazione del liquido seminale o chissà cos'altro. Ho solo parlato della funzione unitiva del rapporto sessuale, innegabile sotto il profilo psicologico. Pertanto io sostengo solo che il sesso debba essere fatto con la persona che si ama, e entro quanto possibile con il minor numero possibile di persone. Spiego meglio la mia opinione a riguardo; non mi flammate, solo dico la mia, non occorre linciarmi, siamo qui per parlare.
Se io ho una cosa unica (il mio corpo), e c'è una persona cui tengo molto e voglio fare un dono speciale, posso decidere di donarle una cosa unica, che rende il dono davvero speciale. Ma se dono me stesso ad una donna, e poi ad un'altra, il dono non è più unico come prima, e può renderlo meno speciale. Tanto meno speciale quanto più volte dono il mio corpo a persone diverse.
Chiaramente, non è di verginità che sto parlando, quella c'entra molto poco. Parlo di castità, che è diversissimo. La castità può essere recuperata in ogni momento, quando io decido che donerò il mio corpo solo per amore. Non è che chi non è vergine è condannato ad avere rapporti meno belli, unici o reali. Dico solo che il dono deve essere unico e totale, secondo me, reciproco e fatto con amore. Solo in questo modo si può avere un rapporto affettivo di amore al massimo possibile.
Mi è stato risposto che ci sono persone che fanno sesso con più persone avvicinandosi al legame amoroso; non sono nella mente e nel cuore di quella persona, non posso dire che non sia così, ma come la persona stessa riporta, "avvicinandosi"; per questo sostengo che una relazione totalmente oblativa di amore possa essere tale solo se in un contesto di unicità (attuale, non retroattiva, vedi discorso verginità/castità). Chiaro, è solo il mio punto di vista.
Ma vorrei correggere alcune credenze; la Chiesa non considera peccato i rapporti fatti non per la procreazione, non è così. Il rapporto sessuale per la Chiesa va inquadrato in un contesto di amore e castità; infatti, nei matrimoni, la Chiesa prega per "l'unione casta e feconda dei due sposi", per cui castità non è astinenza, ma unicità del rapporto, dono totale e reciproco di amore. Poi, per i credenti, e solo per loro, questo discorso va inquadrato in un contesto matrimoniale, ma non è questo l'aspetto fondamentale del punto di vista della Chiesa sui rapporti sessuali secondo me.
Tornando alla procreazione, il volerla evitare a tutti i costi senza motivi particolari, risulta strano per due persone che davvero intendono vivere la propria vita insieme; il rifiuto della vita difficilmente si accompagna con un amore che dona, oblativo, totale, e per questo la contraccezione è vista non di buon occhio, dal momento che spesso è usata per evitare responsabilità che invece sono "naturale" (una parola tanto cara quando riferita alla sessualità, ma mai quando riferita alle sue conseguenze) conseguenza del rapporto amoroso. Se non ci sono motivi particolari importanti, non voler avere un bambino secondo me potrebbe essere un limite, una clausola, un ostacolo alla totalità del dono di cui sto parlando, il sesso secondo come lo intende la Chiesa.

Anche perché il motivo di fondo delle pulsioni sessuali che si fa di tutto per accontentare, la causa biologica della spinta e del richiamo erotico, non è il piacere; e così solo a un primo livello base di osservazione. La sessualità ha come scopo biologico reale la riproduzione, e per questo motivo il nostro corpo garantisce al sesso tanto piacere, per essere sicuro della continuazione della specie. Accontentare sempre solo l'aspetto fisico non rende giustizia nemmeno agli istinti che si dice di voler "liberamente" soddisfare. Pertanto la procreazione è intimamente connessa al sesso, ma questo non vi è subordinato, nemmeno secondo la Chiesa, che anzi parla di "godimento" dei due sposi, inteso come giubilo fisico ma anche emotivo, che incrementa infinitamente il primo.

Visto quanto detto, usare i genitali da soli, per il solo piacere proprio, o con altri, sempre per il solo piacere proprio, non è che si muore o si va all'inferno; soltanto risulta, secondo la Chiesa, una scelta di godimento riduttivo, approssimativo, della natura sessuale, che merita, sempre secondo la chiesa, una visione più elevata. Per questo dicevo a Lupetta che la Chiesa non è sesssuofobica, ma semplicemente inquadra il sesso sotto una luce diversa, rispettabile, se mi permettete, almeno quanto la vostra.

Aggiungo, riguardo la libertà di soddisfare i propri istinti, che la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri. Il sesso può diventare una forma di violenza molto forte, e non mi riferisco al semplice stupro, ma a violenze psicologiche. Non è così facile; parlare di sesso come soddisfazione di istinti può portare a comportamenti che sebbene legali di fatto sono devastanti per uno dei due. Per questo motivo sono in disaccordo con l'edonismo di questo tipo; è pericoloso per le persone, a mio modestissimo avviso.

Ora non linciatemi, intendo fare uno scambio, espongo solamente le mie idee; mi scuso se risulto supponente, o superbo, non è assolutamente mia intenzione. Non tollererò altri insulti.
 
Top
151 replies since 27/10/2008, 23:52   39832 views
  Share