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Preti pedofili. La mano leggera del Vaticano, In 10 anni 2572 preti sanzionati e solo 848 spretati. Consegnati i dati all'ONU

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view post Posted on 10/7/2013, 14:39
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Comitato ONU sui diritti del fanciullo chiede dell'esistenza di accordi per difendere la reputazione del clero

Pope-Francis-010

Tradotto con google traduttore


http://www.guardian.co.uk/world/2013/jul/0...child-sex-abuse

Vaticano da premere per le registrazioni confidenziali sulla pedofilia clericale

ONU comitato di 'lista dei problemi' presenterà Papa Francesco con sfida diretta a dichiarare se accordi segreti sono stati fatti per preservare la reputazione della chiesa


Papa Francesco. Poco dopo essere diventato papa, Francis ha annunciato di aver invitato il Vaticano ad affrontare il problema della pedofilia clericale.

Il Vaticano è quello di affrontare domande difficili da una commissione delle Nazioni Unite sul primato della chiesa della Cattolica in lotta contro gli abusi sessuali sui minori da parte il suo clero di tutto il mondo.

Un dettagliato "elenco dei problemi" è stato rilasciato dal Comitato con sede a Ginevra sui diritti del fanciullo (CRC) prima della comparsa dei funzionari della Santa Sede. La sessione è prevista all'inizio del prossimo anno.

La decisione di chiedere alti chierici cattolici di consegnare documenti interni riservati a un'inchiesta di così alto profilo segna una nuova iniziativa nel dibattito globale sulla abuso clericale. Si presenterà il nuovo Pontefice, Papa Francesco, con una sfida diretta per fornire registrazioni di compensazione finanziaria alle vittime di abusi sessuali e di rivelare se accordi segreti sono stati fatti per preservare la reputazione della chiesa.

Il documento del Comitato delle Nazioni Unite è diretto: "Elenco dei problemi da prendere in relazione alla considerazione del secondo rapporto periodico della Santa Sede." Il paragrafo 11 del documento della CRC afferma: "Alla luce del riconoscimento da parte della Santa Sede della violenza sessuale contro i minori commessi da membri del clero, fratelli e suore in numerosi paesi in tutto il mondo, e data la portata degli abusi, si prega di fornire informazioni dettagliate su tutti i casi di abusi sessuali su minori commessi da membri del clero, fratelli e suore o portato all'attenzione della Santa Sede ".

Le informazioni di cui comprende i casi in cui i sacerdoti sono stati trasferiti in altre parrocchie ", in cui sono state conferite istruzioni di non denunciare i reati, e in cui il livello del clero", e "in cui i bambini sono stati messi a tacere in modo da minimizzare il rischio di diffusione al pubblico". Il CRC ha anche chiesto "le indagini e procedimenti giudiziari condotti in base al diritto canonico penale contro gli autori di reati sessuali" e "il numero delle vittime che hanno ricevuto assistenza per il recupero, compreso il supporto psicologico e il reinserimento sociale e hanno ricevuto una compensazione finanziaria" .

Il comitato è stato esercitato pressioni da gruppi di vittime internazionali »così come il National Secular Society britannica. Keith Legno Porteous, direttore della società che ha dato evidenza a Ginevra, ha detto al Guardian: "Papa Francesco sarà giudicato sulla sua capacità di ripulire pedofilia e riciclaggio di denaro della banca del Vaticano e l'evasione fiscale Lui non può fare affidamento sulla pazienza regolatori che dura molto. più a lungo su entrambi ".

Il Vaticano ha risposto alla richiesta delle Nazioni Unite del passato per rispondere alle preoccupazioni di carattere generale circa gli abusi sessuali da parte del clero cattolico. L'elenco delle domande richiede molti più dettagli.

Poco dopo essere diventato papa, Francis ha annunciato di aver invitato il Vaticano ad affrontare il problema. Un portavoce ha detto in aprile che la chiesa sarebbe "agire con decisione in casi di abuso sessuale, soprattutto le misure di promozione a tutela dei minori, l'assistenza per tutti coloro che in passato ha subito tale violenza, [e] le misure necessarie contro i colpevoli".

Il CRC è stato premuto il Vaticano per una più completa informativa sul tema degli abusi clericali per anni. Barbara Blaine della Rete superstiti di quelli abusati da preti, ha detto il mese scorso: "Il fatto che una commissione delle Nazioni Unite ha chiesto al Vaticano di conto per il suo record sui diritti dei bambini, tra cui il diritto di essere libero da violenza e sfruttamento sessuale, sta dando i sopravvissuti in tutto il mondo la speranza. "

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testo originale


Vatican to be pressed for confidential records on clerical child sex abuse

UN committee's 'list of issues' will present Pope Francis with direct challenge to disclose whether secret deals were made to preserve church's reputation

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Owen Bowcott
guardian.co.uk, Tuesday 9 July 2013 19.12 BST

Pope Francis
Pope Francis. Shortly after becoming pope, Francis announced that he had urged the Vatican to deal with the problem of clerical child sex abuse. Photograph: Andreas Solaro/AFP/Getty Images

The Vatican is to face tough questioning by a United Nations committee over the Catholic church's record in tackling child sexual abuse by its clergy around the world.

A detailed "list of issues" has been released by the Geneva-based Committee on the Rights of the Child (CRC) before the appearance of officials from the Holy See. The session is expected early next year.

The decision to ask senior Roman Catholic clerics to hand over confidential internal documents to such a high-profile inquiry marks a fresh initiative in the global debate over clerical abuse. It will present the new pontiff, Pope Francis, with a direct challenge to provide records of financial compensation given to victims of sexual abuse and disclose whether secret deals were made to preserve the church's reputation.

The UN committee's document is headed: "List of issues to be taken up in connection with the consideration of the second periodic report of the Holy See." Paragraph 11 of the CRC's document states: "In the light of the recognition by the Holy See of sexual violence against children committed by members of the clergy, brothers and nuns in numerous countries around the world, and given the scale of the abuses, please provide detailed information on all cases of child sexual abuse committed by members of the clergy, brothers and nuns or brought to the attention of the Holy See."

The information sought includes cases where priests were transferred to other parishes, "where instructions were given not to report such offences, and at which level of the clergy", and "where children were silenced in order to minimise the risk of public disclosure". The CRC has also asked for "the investigations and legal proceedings conducted under penal canon law against perpetrators of sexual crimes" and "the number of child victims who have been given assistance for recovery, including psychological support and social reintegration and have received financial compensation".

The committee has been lobbied by international victims' groups as well as the UK-based National Secular Society. Keith Porteous Wood, the society's director who gave evidence in Geneva, told the Guardian: "Pope Francis will be judged on his ability to clean up child abuse and the Vatican bank's money laundering and tax evasion. He cannot rely on regulators' patience lasting much longer on either."

The Vatican has replied to past UN requests to respond to general concerns about sex abuse by Catholic clergy. The list of questions demands far more details.

Shortly after becoming pope, Francis announced that he had urged the Vatican to deal with the problem. A spokesman said in April that the church would "act decisively in sex abuse cases, above all promoting measures to protect minors, assistance for all those who in the past suffered such violence, [and] necessary measures against the guilty".

The CRC has been pressing the Vatican for greater disclosure over the issue of clerical abuse for years. Barbara Blaine of the Survivors Network of Those Abused By Priests said last month: "The fact that a UN committee has called the Vatican to account for its record on children's rights, including the right to be free from sexual violence and exploitation, is giving survivors all over the world hope."
 
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view post Posted on 11/7/2013, 09:00
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http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano...edofilia-26373/


10/07/2013
E l’Onu chiede al Vaticano spiegazioni sugli abusi dei preti pedofili
New York. Il Palazzo delle Nazioni Unite

New York. Il Palazzo delle Nazioni Unite
Le Nazioni Unite inoltrano una lunga lista con richieste di informazioni dettagliate. Nel mirino, in particolare, Legionari di Cristo e le “Case Magdalene”
Alessandro Speciale
Città del Vaticano



Un lungo elenco di richieste di informazioni dettagliate su “tutti i casi di abusi sessuali su bambini commessi da membri del clero, religiosi e religiose, o portati all'attenzione della Santa Sede”: a sottoporlo al Vaticano è il Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti dei Bambini, l'organo che si occupa del rispetto della Convenzione Onu sui Diritti dell'infanzia del 1989. Il Comitato ha inviato la lista, circa una ventina di punti, lo scorso primo luglio.





L'organo delle Nazioni Unite chiede ad esempio al Vaticano di specificare “quali misure sono state messe in atto per fare in modo che nessun prete accusato di abusi sessuali sia autorizzato a rimanere in contatto con i bambini”; quali “istruzioni esplicite” siano state date al clero, “a tutti i livelli”, perché tutte le notizie di abuso vengano riferite alla polizia nei propri Paesi; e in quali casi invece sia stato chiesto ai membri della gerarchia cattolica di “non riferire questi crimini, e a quale livello”.





E questo è solo l'inizio: il Comitato Onu vuole anche avere maggiori informazioni su quale sostegno la Santa Sede fornisca ai bambini vittime di abuso, sulle inchieste canoniche contro i preti molestatori e sulla cooperazione delle autorità ecclesiastiche con le magistrature nazionali.





Inoltre, il Comitato delle Nazioni Unite vuole anche capire quale sia la politica della Chiesa per quel che riguarda i risarcimenti – e se il pagamento di denaro sia mai stati collegato all'obbligo di mantenere il silenzio sugli abusi – e quali misure di prevenzioni di nuovi abusi siano state adottate.





Due casi vengono citati in modo esplicito: le “Case Magdalene”, gli istituti femminili per accoglievano le ragazze orfane che in Irlanda sono stati teatro di “tortura e trattamenti crudeli, degradanti e inumani”, e i Legionari di Cristo, accusati di impedire ai seminaristi di avere contatti con le loro famiglie.





Tutte le informazioni dovranno essere presentate entro il prossimo 30 novembre. La richiesta di informazioni avviene infatti in vista dell'audizione periodica che la Santa Sede, come tutti i Paesi che hanno ratificato la Convezione, dovrà sostenere di fronte al Comitato nel prossimo mese di gennaio, e fa seguito al rapporto biennale che il Vaticano aveva presentato nello scorso mese di settembre.





Lo scorso 18 giugno, il Comitato ha ascoltato i rappresentanti delle vittime di abusi del Survivors Network of those Abused by Priests (Snap). Si è trattato di una convocazione storica, secondo il presidente di Snap Barbara Blaine: “Il fatto che il Comitato delle Nazioni Unite abbia chiamato il Vaticano a rispondere per i suoi precedenti sui diritti dei minori... è un fatto che dà speranza alle vittime di abuso in tutto il mondo”.





Snap spera che l'esempio delle Nazioni Unite, con la richiesta di informazioni dettagliate sugli abusi, venga seguito anche da altre organizzazioni internazionali per “portare alla luce la verità e prevenire nuovi crimini odiosi”.





La missione diplomatica della Santa Sede a Ginevra – dove ha sede l'ufficio Onu per i diritti umani – si dice pronta a rispondere alle richieste del Comitato (la risposta verrà elaborata dalla Segreteria di Stato) ma mette in guardia da potenziali “strumentalizzazioni”. 2Sicuramente dovremo dare delle risposte”, spiega a Vatican Insider monsignor Massimo de Gregori.





La convocazione della Santa Sede per un'audizione davanti al Comitato, il prossimo gennaio, è una “procedura di routine per gli Stati parte della Convenzione” (sui Diritti dell'Infanzia, ndr), sottolinea il diplomatico vaticano. E anche la richiesta di informazioni ulteriori in seguito alla presentazione di un rapporto, anche se non avviene sempre, è comunque “abbastanza abituale”.





“Non si può negare che ci siano stati abusi – sottolinea monsignor De Gregori – ma è importante che questa iniziativa non venga vista come cosa fatta espressamente per la Santa Sede. Visto che si sono verificati determinati episodi ritengono opportuno chiedere ulteriori informazioni. Questa richiesta è a discrezione del Comitato ma accade di frequente, come si può vedere dal sito del Comitato stesso”. “Pur non negando la gravità dei fatti, c'è sempre qualcuno che strumentalizza”, conclude.
 
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view post Posted on 10/12/2013, 18:46
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Figuriamoci quelli che non vengono scoperti o sono insabbiati

olanda-un-bambino-su-cinque-vittima-preti-pedofili

http://www.huffingtonpost.it/2013/12/05/pr..._n_4392351.html

Preti pedofili, ogni anno 600 denunce all'ex Sant'Uffizio. Abusi sui minori hanno sconvolto chiese di tutti i continenti

Ansa | Pubblicato: 05/12/2013 18:27 CET | Aggiornato: 05/12/2013 18:27 CET


Uno degli scandali più pesanti per la Chiesa Cattolica, che ha coinvolto le comunità ecclesiali di tutto il mondo: gli abusi sui minori da parte di esponenti del clero hanno colpito duramente l'immagine e il prestigio di esponenti di spicco della gerarchia, anche cardinali, spesso accusati, se non direttamente, almeno di non aver contrastato con efficacia gli abusi.

I numeri, forniti dal Vaticano a inizio 2013, non lasciano dubbi: il picco delle denunce di abusi ricevuti dalla Congregazione per la dottrina della fede, l'ex Sant'Uffizio, è stato nel 2004, con 800 denunce, mentre mentre negli ultimi tre anni ci si è attestati sui 600 casi all'anno, che in maggioranza riguardano abusi commessi dal 1965 al 1985, come ha spiegato don Robert Oliver, da meno di un anno promotore di giustizia della Congregazione. Denunce di tipo "canonico", perché poi esistono le denunce alle autorità giudiziaria.

Gli abusi sui bambini da parte dei prelati hanno rappresentato un vero e proprio "tornado" fin dall'inizio del pontificato di Benedetto XVI, sconvolgendo intere chiese nazionali, in particolare negli Stati Uniti, ma anche in Irlanda, Olanda, nella stessa Germania. Rivelazioni da parte di uomini della chiesa, soprattutto negli Stati Uniti, erano partite già prima dell'arrivo di Papa Ratzinger nell'aprile del 2005 al soglio pontificio, ma è negli anni successivi che lo scandalo si è allargato anche in America Latina e in Europa, soprattutto in Irlanda, dove sono emersi i crimini commessi da sacerdoti troppo spesso coperti dalla gerarchia.

Le denunce delle vittime sono stata sempre più frequenti, aiutate da associazioni, sostenute da avvocati che spesso hanno chiesto risarcimenti milionari, in particolare negli Stati Uniti. E gli attacchi da parte della stampa di tutto il mondo sono stati all'ordine del giorno. Una pressione sempre più forte, tanto che nell'ottobre del 2006 Benedetto XVI reagì parlando degli abusi sessuali commessi dal clero come di "crimini enormi", raccomandando di "stabilire sempre la verità" e di "portare sostegno alle vittime". Inoltre, nel 2010 nel corso del suo viaggio a Malta, Ratzinger aveva deciso di incontrare personalmente alcune vittime, chiedendo loro scusa a nome della Chiesa e, come hanno raccontato gli stessi protagonisti, piangendo per l'emozione.

E lo scandalo pedofilia ha pesato anche sul conclave: oltre al caso del porporato scozzese O'Brien, che non ha partecipato all'elezione di Bergoglio dopo le rivelazioni su suoi approcci sessuali nei confronti di seminaristi, lo Snap, la rete americana dei sopravvissuti agli abusi dei preti, aveva stilato una lista di 12 cardinali da non eleggere "per rispetto alle vittime di abusi sessuali, soprattutto bambini, da parte di esponenti del clero, per le omissioni che hanno fatto nel denunciare i responsabili e per le giustificazioni che hanno dato nonostante le prove documentate".

Ora tutta la vicenda pedofilia passerà al vaglio della commissione voluta da Bergoglio, creata con lo scopo primario della protezione dei minori.
 
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view post Posted on 18/1/2014, 10:24
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612 pratiche aperte nel 2012, ma non dicono quanti ne hanno spretati

260.pedofilia-



Molestie su minori, in due anni 400 preti ridotti a stato laicale da Benedetto XVI

Le statistiche sul biennio 2011-12 sono contenute in un documento elaborato dalla Santa Sede per difendersi davanti a una commissione Onu a Ginevra. E mostrano la massiccia crescita del numero di religiosi rimossi rispetto al 2008-2009, quando furono 170. Ma la Santa Sede: "Dati errati"

17 gennaio 2014



Molestie su minori, in due anni 400 preti ridotti a stato laicale da Benedetto XVI(ansa)
CITTA' DEL VATICANO - Un documento del Vaticano relativo agli anni 2011-12 contiene dei numeri impressionanti e finora sconosciuti: Benedetto XVI, ha riportato allo stato laicale circa 400 preti accusati di molestie a bambini. Questa la notizia diffusa oggi dall'Associated Press, in parte smentita dalla Santa Sede: "Si tratta di dati errati", dice padre Federico Lombardi, portavoce della Sala stampa vaticana.

Le statistiche del biennio - scrive l'agenzia - rivelano la massiccia crescita dei casi di preti rimossi rispetto ai 170 religiosi ridotti allo stato laico nel biennio 2008-2009, quando il Vaticano per la prima volta ha diffuso quel genere di informazioni. Prima di allora, la Santa Sede aveva rivelato solo il numero di casi delle segnalazioni di presunti abusi sessuali ricevuti.

Il documento, ottenuto oggi dall'Ap che ne dà notizia sul suo sito, è stato elaborato con dati che il Vaticano ha messo insieme per difendere la Santa Sede a Ginevra davanti a una commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani, riunitasi questa settimana proprio per verificare l'applicazione della Convenzione per i diritti del fanciullo da parte del Vaticano. Statistiche tratte dalle attività dei suoi vari uffici, inclusa la Congregazione per la Dotrrina della Fede, che valuta le sagnalazioni sugli abusi sessuali.

Rispondendo alle domande della Commissione, l'arcivescovo Silvano Tomasi, ambasciatore vaticano in Svizzera, avrebbe utilizzato solo alcune delle statistiche riportate nel documento di cui scrive l'Ap. E una fonte della stessa Commissione nega che l'organismo Onu abbia mai ricevuto il documento.

Sebbene pubblici, quei documenti non sono disponibili o venduti fuori Roma e normalmente si trovano in Vaticano o nelle biblioteche dell'Università Cattolica. L'analisi fatta dalla Ap spiega che le fonti utilizzate per redigere il documento mostrano la notevole evoluzione nelle procedure della Santa Sede in merito ai casi di preti pedofili a partire dal 2001, quando il vaticano ordinò ai vescovi di segnalare i casi in cui le accuse fossero credibili.

In base alle norme adottate dal 2001 con l'azione di Ratzinger, la Congregazione nper la Dottrina della Fede analizza ogni caso arrivato alla Santa Sede e istruisce i vescovi su come procedere. E in ogni passaggio della procedura al prete è concesso di difendersi. La Congregazione ha iniziato a produrre le cifre solo a partire dal 2005.

La precisazione della Santa Sede. Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, dichiara che la notizia diffusa dalla Ap appare fondata su una lettura sbagliata dei dati pubblicati nel volume 'Attività della Santa Sede 2012', dove si riferisce sull'attività dell'Ufficio disciplinare della Congregazione per la Dottrina della Fede".
Nel volume - spiega il portavoce vaticano - si parla delle 612 nuove pratiche aperte nel 2012, provenienti da tutto il mondo, riguardanti, tra l'altro 418 casi di abusi di minori"
. Tali pratiche si riferiscono ordinariamente a casi avvenuti in anni precedenti. Inoltre i dati citati non si riferiscono all'esito della discussione dei casi, quindi non si tratta qui del numero delle dimissioni di sacerdoti".



http://www.repubblica.it/esteri/2014/01/17...o_xvi-76230818/
 
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view post Posted on 18/1/2014, 10:45
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http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano...icto-xvi-31348/


18/01/2014
In due anni Benedetto XVI ha dimesso 384 preti per abusi sui minori
Benedetto XVI

Benedetto XVI
260 sacerdoti nel 2011 e 124 nel 2012 sono stati ridotti allo stato laicale (su loro richiesta o perché obbligati a farlo dalla Santa Sede) per pedofilia e violenze sessuali
ANDREA TORNIELLI
Città del Vaticano







È un dato che colpisce e che mostra quanto necessario fosse l'inasprimento della legislazione canonica introdotto nel 2010 da Benedetto XVI per permettere di affrontare in modo più efficace il triste fenomeno: nei due anni successivi ben 384 preti riconosciuti colpevoli di abusi sui minori sono stati ridotti allo stato laicale: 260 nel 2011, 124 nel 2012. L'importante notizia è stata divulgata ieri sera dalla corrispondente dell'Associated Press, Nicole Winfield.



bigstory.ap.org/article/apnewsbreak-pope-defrocks-400-priests-2-years



La statistica, tratta dai dati pubblicati nel volume «Attività della Santa Sede 2012», nella quale si descrivono anche le attività dell'Ufficio disciplinare della Congregazione per la dottrina della fede, attesta dunque un drammatico aumento rispetto ai casi del 2008 e 2009, che ammontavano in tutto a 171.





In un primo commento a caldo, il direttore della Sala Stampa vaticana aveva inizialmente contestato la lettura dei dati statistici fornita da AP, ma poco dopo lo stesso padre Federico Lombardi ne ha confermato l'assoluta correttezza. E un'ulteriore conferma è arrivata anche dal vescovo maltese Charles Scicluna, il prelato che per un decennio ha guidato nell'ex Sant'Uffizio la squadra incaricata di vagliare questi casi.





Risale ai primi anni del nuovo millennio, dopo il grave scandalo dei preti pedofili negli Usa, la decisione di Giovanni Paolo II e dell'allora cardinale Joseph Ratzinger di avocare a Roma tutti i casi di sacerdoti accusati di abuso sui minori. Ma è con l'elezione di Benedetto che la lotta al fenomeno compie un balzo in avanti. Nell'aprile 2008, nell'intervista durante il volo che lo portava negli Usa, Papa Ratzinger disse: «Escluderemo rigorosamente i pedofili dal sacro ministero: è assolutamente incompatibile e chi è veramente colpevole di essere pedofilo non può essere sacerdote». Il Papa in occasione dei suoi viaggi incominciava a incontrare regolarmente alcune vittime di abusi, chiedendo, con il suo esempio concreto prima ancora che con la sua parola, un cambiamento di mentalità a tutta la Chiesa.





Il 2009 è l'anno della pubblicazione dei report sugli abusi in Irlanda, e nel 2010 emergono gli scandali in Germania. Benedetto XVI pubblica una lettera indirizzata ai cattolici irlandesi e ordina una visita apostolica a tutte le diocesi di quel Paese. Intervistato durante il volo che lo porta a Lisbona, nel maggio 2010, Papa Ratzinger afferma: «La più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa e che la Chiesa quindi ha profondo bisogno di ri-imparare la penitenza, di accettare la purificazione, di imparare da una parte il perdono, ma anche la necessità della giustizia. Il perdono non sostituisce la giustizia».





Il 15 luglio 2010 vengono rese note alcune modifiche alle «Normae de gravioribus delictis», che di fatto introducono una legislazione di emergenza per questi casi



www.vatican.va/resources/resources_lettera-modifiche_it.html



Tra le novità più importanti c'è quella che riguarda il termine di prescrizione, elevato da dieci a vent'anni. Le procedure vengono snellite e semplificate e, nei casi più gravi, la dimissione dallo stato clericale può venir presa per via amministrativa. Si ribadisce ancora una volta che «Va sempre dato seguito alle disposizioni della legge civile per quanto riguarda il deferimento di crimini alle autorità preposte».





Il notevole incremento di riduzioni allo stato laicale registrato nel biennio successivo appare come una diretta conseguenza delle norme più efficaci appena introdotte per contrastare il fenomeno degli abusi.
 
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view post Posted on 19/1/2014, 05:02
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http://magister.blogautore.espresso.repubb...-fa-catenaccio/

18 gen
Abusi sessuali. A Ginevra il Vaticano fa catenaccio

bambini

La sessione in corso a Ginevra del comitato dell’ONU per i diritti del fanciullo ha messo sotto torchio la delegazione della Santa Sede, sul terreno minato degli abusi sessuali su minori compiuti da esponenti del clero. La delegazione era composta dagli arcivescovi Silvano M. Tomasi e Charles J. Scicluna, quest’ultimo fino a un anno fa promotore di giustizia della congregazione vaticana per la dottrina della fede.

In particolare, il comitato ha voluto che la Santa Sede rispondesse a una serie di domande sulla sua condotta riguardo agli abusi, molte delle quali formulate come se i vescovi e i superiori religiosi di tutto il mondo agiscano alle dirette dipendenze del papa.

Nelle risposte, consegnate per iscritto il 16 gennaio, le autorità vaticane hanno respinto questo presupposto e hanno ribadito che la Santa Sede risponde, nel campo della giustizia secolare, solo di quanto accade entro i confini dello Stato della Città del Vaticano e ad opera di suoi cittadini, mentre ciò che accade al di fuori ricade sotto la giurisdizione dei singoli Stati.

A conferma di ciò, le autorità vaticane hanno distinto tra i casi dell’Irlanda e dei Legionari di Cristo, per i quali sotto il profilo penale hanno rimandato alle locali giurisdizioni, e quello dell’ex nunzio nella Repubblica Dominicana, il polacco Józef Wesolowski, sotto processo oltre che in Polonia anche nella Città del Vaticano – qui con processo sia canonico che penale –, in quanto suo cittadino, nonostante gli abusi sui minori di cui è imputato siano stati commessi al di fuori.

Precisato questo, però, le autorità vaticane hanno insistito sulle iniziative a tutto campo messe in atto in questi ultimi anni dalla stessa Santa Sede per reprimere il fenomeno, per punire canonicamente i trasgressori e per dare sostegno alle vittime, sia agendo in proprio, sia fornendo alle Chiese locali delle linee guida molto stringenti. Iniziative che collocano la Chiesa cattolica in prima linea tra le istituzioni mondiali impegnate in difesa dei fanciulli.

Questo è il link al discorso con cui il capodelegazione Tomasi ha presentato a Ginevra il 16 gennaio le risposte alle domande del comitato della convenzione dell’ONU per i diritti del fanciullo, convenzione alla quale la Santa Sede ha aderito fin dalla sua fondazione nel 1989:

> Presentation of the Periodic Report of the Holy See…

Mentre questo è l’inquadramento che ne ha fatto padre Federico Lombardi per la Radio Vaticana:

> Santa Sede e convenzione per i diritti dei fanciulli

Ai decisivi passi in avanti compiuti su questo terreno da Joseph Ratzinger cardinale e papa, papa Francesco ha aggiunto sia l’introduzione di norme supplementari nei codici penali vaticani, sia l’annuncio di una nuova commissione per la protezione dei fanciulli.

Riguardo all’ex nunzio Wesolowski, Tomasi ha detto alla Radio Vaticana che sarà giudicato “con la severità che merita”.

Nel suo discorso a Ginevra, Tomasi non ha mancato di sottolineare che, nella sua battaglia in difesa dei fanciulli, la Chiesa include anche “il rifiuto di un’ideologia del ‘gender’ che neghi il fondamento oggettivo della differenza e complementarità dei sessi e diventi fonte di confusione anche in campo giuridico”.

La mattina dello stesso 16 gennaio, nell’omelia a Santa Marta, papa Francesco si è riferito ai “tanti scandali che io non voglio menzionare singolarmente, ma tutti li sappiamo”, scandali che “hanno fatto pagare tanti soldi” e suonano come tante “sconfitte di preti, vescovi, laici” che “avevano una posizione nella Chiesa, una posizione di potere, anche di comodità”, ma “non avevano un legame con Dio”. E ha chiesto: “Ci vergogniamo degli scandali nella Chiesa?”.

Nel frattempo, è divenuta di dominio pubblico la notizia che negli ultimi due anni del suo pontificato Benedetto XVI ha ridotto allo stato laicale quasi quattrocento sacerdoti macchiatisi di abusi negli anni precedenti.

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view post Posted on 5/2/2014, 11:57
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La lobby pedofila cattolica alleva e protegge preti criminali

preti-pedofili

Pedofilia, commssione Onu contro il Vaticano

05 febbraio 2014

CITTA' DEL VATICANO - Pesante atto d'accusa della commissione Onu per i diritti umani nei confronti del Vaticano a proposito dei preti pedofili. In un durissimo rapporto, l'organismo delle Nazioni Unite denuncia le politiche della Santa Sede che hanno permesso a religiosi di abusare sessualmente di decine di migliaia di bambini e ragazzi. E chiede l'apertura degli archivi sui responsabili di quegli atti e sugli uomini di chiesa che hanno coperto i loro crimini.

La commissione critica il Vaticano anche per le sue posizioni sull'omosessualità, la contraccezione e l'aborto.

© Riproduzione riservata 05 febbraio 2014
 
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view post Posted on 5/2/2014, 17:34
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http://retelabuso.org/anche-lonu-ha-appura...la-rete-labuso/

Anche l’ONU ha appurato che il vaticano è uno stato dedito alla pedofilia. Comunicato stampa della Rete L’ABUSO
febbraio 5, 2014 - Preti Pedofili - Tagged: abusi sessuali, bambini, francesco zanardi, L'Abuso, minori, onu, papa, papa francesco, pedofilia, preti pedofili, rete l'abuso, sergio cavaliere, vaticano - 0 commenti

DSC04091Preti pedofili. La Rete l’Abuso vuole verità e giustizia Apriamo gli archivi e denunciamo i preti criminali L’ONU condanna il Vaticano con accuse che da anni rivolgiamo al Vaticano e al clero cattolico.

Non è più tollerabile che preti pedofili e psicopatici vengano allevati nei seminari. Chiudiamo i seminari minori dove bambini e ragazzini vengono reclutati al sacerdozio senza alcuna consapevolezza della vita affettiva e sessuale.

Vogliamo la denuncia automatica di ogni notizia di reato alla magistratura. E’ compito dei giudici valutare a loro fondatezza e non dei vescovi. Impedire la commissione di altri reati e assicurare i criminali alla giustizia è un dovere di ogni essere umano, anche se non c’è un dovere giuridico di denuncia.

Vogliamo l’immediata rimozione dal clero dei soggetti verso cui vengono mosse accuse di qualche fondatezza, senza aspettare i tempi spesso lunghissimi dei processi. Anche perché spesso la prescrizione impedisce anche il celebrasi dei processi.

Vogliamo l’immediata consegna degli archivi diocesani e vaticani dei preti responsabili di abusi sessuali alla magistratura e all’opinione pubblica, perché anche i crimini prescritti siano conosciuti.

Vogliamo che il Vaticano e le diocesi si facciano carico, anche economicamente, del recupero psicofisico delle vittime e le risarciscano spontaneamente.

Vogliamo che sia finalmente interrotta la pratica omertosa di soffocare gli scandali, nascondere i criminali, diffamare le vittime, negare la realtà.

Serve una gigantesca opera di verità e giustizia.

Finora da papa Francesco e dal suo predecessore abbiamo sentito solo chiacchiere.

Rete l’Abuso

Francesco Zanardi

Sergio Cavaliere
 
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view post Posted on 6/2/2014, 18:38




CITAZIONE
I bambini solo un pretesto per attaccare la Chiesa
di Riccardo Cascioli
06-02-2014

Un piccolo retroscena spiega la grande menzogna dietro al farneticante documento pubblicato il 5 febbraio dal Comitato Onu per i diritti dell’infanzia contro la Santa Sede. Quando lo scorso 16 gennaio terminò l’audizione della Santa Sede nel Comitato (tutti i paesi firmatari della Convenzione del Fanciullo a turno presentano un rapporto poi oggetto di discussione), diversi delegati sono andati a ringraziare personalmente e a congratularsi con monsignor Silvano Tomasi, Osservatore permanente della Santa Sede all’Onu di Ginevra, per le esaurienti e circostanziate risposte date alle domande della Commissione. Nessuna sensazione perciò di un “processo” andato male.

Chi segue La Nuova BQ ricorderà però che proprio in quell’occasione una organizzazione non governativa britannica, CRIN (acronimo inglese che sta per Rete internazionale per i diritti dei bambini), presente nel Comitato, aveva cercato di imbastire per l’occasione un “caso Vaticano” precedendo l’audizione con la pubblicazione di un rapporto contro la Chiesa cattolica, e dando le “dritte” ai giornalisti presenti (clicca qui per l'articolo). Ed ecco ora il documento-denuncia della Chiesa che fa il giro del mondo; poco importa che sia pieno di menzogne e di richieste gravissime e inammissibili (vedi articolo di Introvigne in proposito), ha già raggiunto l’obiettivo: screditare la Chiesa cattolica.

A questi signori, infatti, dei bambini non importa nulla, delle vittime dei pedofili men che meno, tutto è pretesto per attaccare la Chiesa. L’audizione della Santa Sede, alla fine, è stata soltanto l’occasione di una messa in scena per giustificare il colpo di ieri, chiaramente preparato con cura. Con tutta evidenza il documento era pronto già da tempo, e infatti non tiene conto delle risposte già date dalla Santa Sede il 16 gennaio, se non per qualche breve citazione, così tanto per salvare le apparenze.

Per comprendere la strumentalità delle accuse basta dare anche un’occhiata ai numeri: fatto salvo ciò che abbiamo ripetutamente detto (ovvero, che gli abusi sui minori sono una colpa gravissima e che anche fosse uno solo sarebbe un caso di troppo), dobbiamo chiederci l’effettiva dimensione del fenomeno. Se giudicassimo da ciò che leggiamo sui giornali o guardiamo alla tv saremmo portati a pensare che la pedofilia sia un problema legato soprattutto alla Chiesa. Ma non è così: quello della pedofilia è un problema internazionale di vaste dimensioni, di cui la vicenda della Chiesa è una minima parte. I casi di abusi sui minori in cui sono coinvolti sacerdoti e religiosi è nell’ordine delle migliaia, ma il “Rapporto Onu sulla violenza sui bambini” (2006) ci dice che «secondo stime dell’Oms (Organizzazione Mondiale della sanità) sono state 150 milioni le ragazze e 73 milioni i ragazzi minori di 18 anni che nel 2002 sono stati costretti ad avere rapporti sessuali o che hanno subito una qualche forma di violenza sessuale. Di questi ben 2 milioni sono in un vero e proprio stato di schiavitù sessuale. Inoltre si calcola che ci siano circa 30mila siti internet pedofili, con un coinvolgimento di 12 milioni di minori. Il tutto genera un enorme giro di affari, inferiore soltanto al traffico di droga e delle armi.

Cifre spaventose: se a questi signori interessasse davvero la difesa dei bambini, farebbero molto più clamore nei confronti di altri paesi che non contro la Santa Sede che, tra l’altro, è l’unica entità internazionale ad aver agito con decisione per contrastare il fenomeno, con evidenti successi che andrebbero presi ad esempio.

Se poi leggessero attentamente le ricerche svolte sui casi che riguardano i sacerdoti cattolici, non potrebbero non notare che i casi di pedofilia sono una minima parte degli abusi sui minori. La pedofilia propriamente detta, infatti, ha per oggetto del desiderio bambini in età pre-puberale; circa l’80% dei casi che hanno per responsabili i preti, invece, riguarda minori sì ma adolescenti e maschi. Vale a dire che si tratta di una forma di omosessualità chiamata efebofilia. Il problema nella Chiesa, come abbiamo più volte detto, è dunque l’omosessualità molto più che la pedofilia.

Ma questi sono dati che non fa comodo mettere in evidenza perché a muovere le fila di queste campagne contro la Chiesa sono proprio le associazioni gay, oltre a quelle abortiste. E lo si capisce bene dai contenuti del documento anti-Santa Sede: la pedofilia è solo un pretesto per attaccare la posizione della Chiesa su omosessualità, aborto e contraccezione. Sono i veri temi che stanno a cuore ai potenti di questo mondo, i temi su cui l’unica vera resistenza è fatta dalla Chiesa cattolica in tutte le sedi internazionali, perché la Chiesa ha da difendere soltanto la dignità e l’irriducibilità dell’uomo, fatto a immagine e somiglianza di Dio.

Per questo viene attaccata così duramente e non si bada alle falsità per arrivare allo scopo. Il documento di ieri indica anche un pericoloso innalzamento del livello di attacchi: mai si era arrivati fino a questo punto, mai un organismo dell’Onu era arrivato così esplicitamente alla richiesta pressante di cambiamento della dottrina e del Codice di Diritto canonico, proprio in materia di omosessualità, aborto, contraccezione. Si tratta di una violazione palese della libertà religiosa, senza precedenti. E probabilmente prelude a una stagione durissima per la Chiesa.

A questo proposito è necessaria un’ultima notazione: non bisogna sottovalutare il fatto che le richieste da parte dell’Onu di cambiare la dottrina cattolica in materia di aborto, contraccezione, omosessualità, si combinano perfettamente con le istanze provenienti da alcune Chiese locali ed episcopati che, in vista del prossimo Sinodo sulla Famiglia, stanno venendo allo scoperto, come il caso della Chiesa tedesca dimostra.

Forse è una coincidenza, forse no, fatto sta che questa saldatura ci dice che nei prossimi mesi possiamo attenderci un vero e proprio bombardamento contro la Chiesa. Dall’esterno e dall’interno.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-i-bamb...chiesa-8377.htm

http://www.cattoliciromani.com/40-ecumenis...a-alla-chiesa#5

CITAZIONE
Insomma, è chiaro che all'ONU, come a tutti gli altri, delle vittime della pedofilia non gliene frega niente: esse sono solamente il pretesto per colpire la Chiesa. Partono da un punto debole per far sì che Essa ceda anche su tutti gli altri fronti ed allinei i Suoi insegnamenti alla sporca ideologia del mondo.

A questo punto io credo che la Santa Sede non debba nemmeno fare la fatica di replicare, giustificare, fornire dati e spiegazioni, chè tanto non fregano a nessuno.

Il card. Siri diceva di avere, in un primo tempo, accettato di dialogare coi contestatori del '68, ma di essersi accorto che ciò era inutile, perchè le sue risposte non interessavano e, mentre lui rispondeva, gli interlocutori erano impegnati a studiare la mossa successiva. E' quello che sta avvenendo ora con l'ONU: quali che siano le risposte che la Chiesa darà, esse saranno sempre insoddisfacenti e si chiederà sempre di più.

Già ora stanno chiedendo l'impossibile, perchè alcune pretese sono manifestamente contrarie alla dottrina cattolica, e non si può certo pretendere che la Chiesa sottometta il proprio Magistero e l'interpretazione della Scrittura ai diktat del principe di questo mondo.

Che poi, chi l'ha detto che l'ideologia professata dall'ONU abbia i titoli per mettere in discussione quella della Chiesa?

L'unica cosa da fare è denunciare chiaramente il pericolo di una dittatura del pensiero ed, eventualmente, invitare l'ONU ad andare ad effettuare rilievi presso gli islamici, che sicuramente sapranno restituire al mittente le critiche coi modi che meritano!

http://www.cattoliciromani.com/40-ecumenis...a-alla-chiesa#7
 
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view post Posted on 6/5/2014, 22:53
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In 9 anni (2004 - 2013) 2572 preti sanzionati e solo 848 spretati. Consegnati i dati all'ONU

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www.corriere.it/cronache/14_maggio_...40997414c.shtml


6 maggio 2014 | 20:48
I DATI DELLA SANTA SEDE

Preti pedofili: quasi 3500 casi in dieci anni, 884 sacerdoti allontanati
I nuovi dati aggiornati sono stati resi noti nel corso dell’esame del rapporto del Vaticano davanti al comitato Onu contro la tortura

di Redazione Online

Manifestazione contro gli abusi sessuali da parte dei preti pedofili a Roma (Ansa) Manifestazione contro gli abusi sessuali da parte dei preti pedofili a Roma (Ansa)

Tra il 2004 ed il 2013, il Vaticano ha «cacciato» 884 preti accusati di pedofilia, svestendoli dell’abito talare e riducendoli allo stato di laici, cioè di comuni cittadini. Lo ha detto martedì a Ginevra il nunzio apostolico presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra, Silvano Tomasi, nel corso della seconda giornata di esame del rapporto della Santa Sede davanti ai dieci esperti del 52esimo Comitato Onu contro la tortura. Negli ultimi nove anni, sono stati 3.420 i casi giunti alla Congregazione per la Dottrina della fede, fondati su accuse credibili di abusi sessuali commessi da membri del clero contro minorenni. La maggioranza dei casi si riferisce agli anni ‘50, ‘60, 70’ e ‘80.Per stare ai provvedimenti presi solo negli ultimi due anni, Benedetto XVI aveva sospeso 384 sacerdoti negli ultimi due anni del suo pontificato.
«La Chiesa sta affrontando il problema»
Dal 2004, più di 3.400 casi credibili di abusi sono stati denunciati al Vaticano, di cui 401 nel solo 2013. Altre misure disciplinari sono state prese nei confronti di 2.572 sacerdoti. Tra le sanzioni minori ai 2.572 sacerdoti c’è anche l’imposizione a vivere il resto della vita in penitenza e preghiera, misura spesso usata quando il prete accusato è anziano o infermo. Non sono pochi, ma, precisa Tomasi, si tratta di sacerdoti che vengono «messi in un luogo in cui non hanno alcun contatto con bambini». Del resto, ricorda monsignore, la «Santa Sede non ha la competenza o i mezzi di avviare procedure per crimini fuori dalla Città del Vaticano». Tuttavia «compie ogni sforzo per condurre procedure ecclesiastiche nei confronti di membri del clero contro i quali sono state mosse accuse credibili di abusi sessuali contro minori, ma senza pregiudizio per le procedure giudiziarie nel Paese di residenza». «Direi che il punto più importante da fare entrare nella convinzione degli esperti - afferma Tomasi - è che la Chiesa, da una parte la Santa Sede, nel suo campo, e le Conferenze episcopali e la Chiesa in generale, da 10 anni sono sul fronte per combattere contro ogni abuso sessuale sui minori, per prevenire questo crimine, per aiutare le vittime e per punire anche chi è colpevole. Quindi, non vogliamo che rimanga fossilizzata la percezione che la Chiesa non abbia fatto abbastanza o che la Chiesa abbia cercato di evitare o che stia ancora evitando di affrontare il problema».
Il primo rapporto davanti al comitato Onu contro la tortura
Le conclusioni del Comitato sull’esame del rapporto della Santa Sede sono attese il 23 maggio. Si tratta del primo rapporto della Santa Sede davanti al Comitato Onu contro la tortura. Il Comitato esamina i rapporti di tutti i 155 Paesi aderenti alla Convenzione del 1984 contro la tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti. La Santa Sede ha aderito al Trattato nel 2002. Intanto, un commento del Wall Street Journal afferma che se il Comitato Onu preposto al rispetto della Convenzione contro la Tortura «dovesse accogliere la richiesta» di alcune associazioni e gruppi e «concludere che il Vaticano ha violato la Convenzione» per i casi di abusi sui minori, «questo rappresenterebbe un’interpretazione giuridicamente insostenibile e perversa del trattato» che potrebbe indebolire la sua efficacia e soprattutto «rappresenterebbe un attacco palese alla libertà religiosa». Nell’analisi firmata da David B. Rivkin Jr. e Lee A. Casey - ex funzionari del Dipartimento di Giustizia a Washington durante le presidenze Reagan e George W. Bush - si ricorda che nel passato la Chiesa non si è mossa in maniera adeguata nella lotta alla pedofilia ma «più recentemente ha invece ammesso i propri errori e ha messo in campo riforme fondamentali per risolvere il problema».Per gli editorialisti di Wsj nessuno ha dubbi nel condannare la pedofilia «ma inserire la questione nella Convenzione contro la tortura è legalmente scorretto».
6 maggio 2014 | 20:48

www.huffingtonpost.it/2014/05/06/pr...=italy&ir=Italy

Preti pedofili, Vaticano rivela dati sulla pedofilia: 848 sacerdoti sospesi in 10 anni, 2.572 "punizioni minori"
L'Huffington Post | Pubblicato: 06/05/2014 18:24 CEST | Aggiornato: 06/05/2014 18:25 CEST

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Per la prima volta, il Vaticano ha diffuso i dati sui provvedimenti imposti nei confronti di sacerdoti accusati di stupri e molestie nei confronti di bambini. Sono 848 i preti sospesi a divinis e 2.572 quelli cui sono state imposte "punizioni minori", nel corso dello scorso decennio.

In precedenza, nel suo documento annuale, la Santa Sede aveva rilasciato dati discordanti sui provvedimenti, mentre ora li ha forniti in modo dettagliato, scorporati anno per anno.

L'ambasciatore della Santa Sede alle Nazioni Unite, l'arcivescovo Silvano Tomasi, ha riferito i dati durante il secondo giorno dell'udienza davanti alla commissione Onu che monitora l'applicazione della Convenzione contro la tortura. Tomasi ha insistito su quanto già dichiarato ieri, ovvero che il trattato si applicherebbe soltanto all'interno dei confini di Città del Vaticano. Tuttavia, i dati da lui diffusi riguardano tutto il mondo. Tomasi, inoltre, ha ammesso che gli abusi sessuali a danni di bambini "possono essere considerati tortura".
 
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http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mond...edofilia-33935/

6/05/2014
Il Vaticano all’Onu: oltre 3mila preti pedofili sanzionati dal 2004

Silvano Tomasi
SILVANO TOMASI
Audizione in diretta streaming di mons. Tomasi al comitato sulla Convenzione contro la tortura. “Anche l’aborto è tortura”. Il caso di Paolo Gabriele

IACOPO SCARAMUZZI
CITTÀ DEL VATICANO
La Santa Sede ha ridotto allo stato laicale 848 preti pedofili tra il 2004 e il 2013. 2572 i sacerdoti abusatori sanzionati con misure meno drastiche. 3420 i casi denunciati alla congregazione per la Dottrina della fede. Sono i dati forniti da mons. Silvano Tomasi, osservatore permanente presso le Nazioni Unite di Ginevra, nella audizione di questo pomeriggio davanti al comitato sulla Convenzione contro la tortura (Cat, Convention against torture) riunito in questi giorni nella sua 52esima sessione. Dopo aver esposto, ieri mattina, il primo rapporto della Santa Sede, nel pomeriggio di oggi, in diretta streaming, il capo della delegazione vaticana ha risposto alle domande degli esperti Onu, molte delle quali vertevano sul tema della pedofilia del clero.

“Il numero di casi riportati alla congregazione per la Dottrina della fede nel periodo tra il 2004 e il 2013, basati su accuse credibili di abuso sessuale da parte di un sacerdote con un minore di meno di 18 anni: 713 nel 2004, 184 nel 2005, 218 nel 2006, 216 nel 2007, 191 nel 2008, 196 nel 2009, 464 nel 2010, 402 nel 2011, 418 nel 2012, 401 nel 2013, per un totale di 3420 casi. Va notato che i casi non si riferiscono agli anni in cui sono riportati, la maggior parte di questi casi si riferiscono ad abusi avvenuti negli anni cinquanta, sessanta, settanta e ottanta. Ora vi darò altre statistiche: il numero di sacerdoti dimessi dallo stato clericale direttamente dalla Santa Sede negli anni dal 2004 al 2013: 89 nel 2004, 84 nel 2005, 114 nel 2006, 84 nel 2007, 68 nel 2008, 69 nel 2009, 84 nel 2010, 143 nel 2011, 70 nel 2012, 43 nel 2013 per un totale di 848. Quanto a casi risolti con altre misure canoniche e disciplinari, come l’imposizione di una vita di preghiera e penitenza, applicazione di misure penali o altre misure disciplinari, i dati sono i seguenti: 641 nel 2004, 100 nel 2005, 104 nel 2006, 132 nel 2007, 123 nel 2008, 127 nel 2009, 380 nel 2010, 259 nel 2011, 348 nel 2012, 358 nel 2013, per un totale di 2572”.

Si tratta di dati più ampi di quelli – dunque ancora incompleti – che la Santa Sede fornì a febbraio ad un altro comitato delle Nazioni Unite di Ginevra, quello per l’applicazione della convenzione sui diritti del fanciullo (Convention on the rights of the child, Crc), quando, in base all’annuario statistico vaticano, la delegazione vaticana rese noto (lo rivelò la Associated Press) che negli ultimi due anni di pontificato, il 2011 e il 2012, Benedetto XVI aveva ridotto allo stato laicale 384 sacerdoti pedofili. Vari membri della commissione Onu hanno espresso apprezzamento alla delegazione vaticana per avere fornito, come era stato chiesto, dati così dettagliati.

Rispondendo ad una serie di domande sulla cooperazione giudiziaria formulate dagli esperti del comitato Onu, mons. Tomasi ha sottolineato che, dopo la dimissione dallo stato clericale, questi sacerdoti tornano a essere “laici con le proprie convinzioni e responsabilità”, senza più “relazioni con il vescovo diocesano o il superiore religioso”, e “a volte sono puniti anche dalle autorità civili”.

“Non so quanti di questi preti sono stati denunciati alle autorità civili, ma da quello che capisco molti o la maggior parte di loro sono stati sanzionati anche in base sistema penale civile”. Più in generale, “in questo momento non ho dati relativi a quanti casi sono stati denunciati dalle autorità ecclesiastiche alle corti civili – ha detto l’osservatore della Santa Sede – ma la politica è che quando c’è una accusa credibile essa deve essere riportata alle autorità civili in modo che si possa procedere sia sul piano canonico che, nello Stato dove la persona è cittadina, su quello civile”.

Mons. Tomasi ha citato, come esempi positivi di risposta allo scandalo della pedofili, quello dei vescovi degli Stati Uniti e dell’Australia. Quanto ai risarcimenti, l’arcivescovo ha fatto in particolare il caso statunitense: “L’ammontare totale pagato da diocesi e ordini religiosi per gli accordi con le vittime tra il 1950 e ora è stato approssimativamente di 2,5 miliardi di dollari Usa. L’ammontare totale per terapie per le vittime 78 milioni di dollari, altri costi approssimativamente 47 milioni di dollari, inclusi pagamenti per inchieste sulle accuse, costi medici o altri sostegni alle vittime, costi per i processi, spese per le trasferte e assistenza di emergenza, terapia, sostegno alle famiglie, servizio di monitoraggio, assicurazioni e altri costi sostenuti dalla conferenza episcopale degli Stati Uniti”. Mons. Tomasi ha peraltro notato, en passant, che dell’ammontare dei risarcimenti “una grossa parte va agli avvocati, ma questa è un’altra questione”.

Mons. Tomasi ha risposto anche ad alcune questioni specifiche sollevate dal panel. Per quanto riguarda il caso di mons. Jozef Wesolowski, ex nunzio apostolico in Repubblica domenicana accusato dalle procure domenicana e polacca di abusi sessuali su minori, e richiamato dal Palazzo apostolico a Roma, ad agosto scorso, per essere sottoposto ad un doppio processo, penale e canonico, “se le accuse saranno trovate credibili, sarà giudicato in base alle norme vigenti” in Vaticano, ha detto Tomasi, che ha poi rivelato che un certo “ritardo” nel procedimento è dovuto al fatto che “alcuni documenti richiesti dal Vaticano alla corte di Santo Domingo non sono ancora stati forniti al Vaticano”. Quanto alla documentazione richiesta da una commissione ad hoc australiana, il nunzio apostolico, Paul Gallagher, non ha risposto positivamente “non perché non voglia fornire i documenti ma perché la domanda non è stata fatta in modo adeguato attraverso i canali diplomatici”. La neonata commissione per la tutela dei minori istituita da Papa Francesco, ha detto ancora Tomasi, non si occuperà solo della prevenzione della pedofilia, ma anche dei casi del “passato”.

Concludendo l’audizione, mons. Tomasi ha rivendicato che “è chiaro che la questione degli abusi sessuali sui bambini, che sono una piaga di livello mondiale, è stata affrontata dalla Chiesa nell’ultimo decennio in modo sistematico, costruttivo ed efficace” e, anzi, la Chiesa cattolica, sia per quanto riguarda la Santa Sede che le Chiese locali, va guardata come un esempio “di buone pratiche che altre istituzioni possono copiare”.

Nel corso della audizione, durata quasi tre ore a partire dalle 15, mons. Tomasi non ha risposto solo alle molte domande focalizzate sulla pedofilia, formulate in particolare dai due rapporteur, la statunitense Felice D. Gaer e il georgiano George Tugushi, che hanno ribadito più volte la pertinenze di includere il tema della pedofilia nella fattispecie della tortura. Lo stesso presidente della commissione, il cileno Claudio Grossman, ha sottolineato sia le “importanti dichiarazioni” sul tema di Papa Francesco e del cardinale Sean O’Malley, sia il fatto che il comitato “non ignora il grande sforzo contro la tortura” fatto dalla Chiesa e “il contributo del cristianesimo alla promozione dei diritti umani”, rivendicando però la “necessità” di affrontare il tema della pedofilia.

Nel corso dell’audizione, mons. Tomasi ha toccato numerosi altri temi, dalla nuova legge penale promulgata da Papa Bergoglio, alla distinzione, ribadita, tra la giurisdizione della Santa Sede all’interno dello Stato della Città del Vaticano e al di fuori di essa. A chi contestava la posizione della Chiesa sull’aborto, mons. Tomasi, contestando il rischio di “violare la libertà di opinione e di fede” insita in questa critica e rivendicando che la Chiesa “non obbliga” al rispetto delle proprie convinzioni, ha tenuto ad affermare che “la Santa Sede condanna la tortura, inclusa quella inflitta a coloro che sono torturati o uccisi prima di nascere”. Sul complesso caso di una bambina brasiliana di nove anni scomunicata anni fa dopo essere rimasta incinta in seguito ad uno stupro da parte del patrigno – una vicenda sulla quale già all’epoca il vescovo locale, José Sobrinho, e la Santa Sede assunsero posizioni differenti – mons. Tomasi ha parlato di un “caso eccezionale”, ricordando l’impegno della Chiesa accanto alle donne.

Molto specifica, infine, una domanda sui maltrattamenti nella cella della gendarmeria che Paolo Gabriele, il maggiordomo di Benedetto XVI che fu arrestato per trafugamento di documenti riservati, denunciò, ad un certo punto del processo, di essere stato sottoposto. La delegazione vaticana – oltre a Tomasi, mons. Christophe El-Kassis, il prof. Vincenzo Buonomo e mons. Richard Gyhra – hanno reso noto che un ingegnere e un oftalmologo furono incaricati di verificare se Gabriele era costretto in uno spazio insufficiente o aveva subito danni alla vista, concludendo l’esame negativamente. La commissione Onu pubblicherà le sue conclusioni il 23 maggio. Venerdì prossimo, peraltro, Papa Francesco riceve in udienza Ban Ki-Moon, segretario generale dell'Onu, insieme ai responsabili delle istituzioni internazionali delle Nazioni Unite.
 
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Preti pedofili, Onu contro Vaticano: "Ha permesso abusi". Parolin: "Risposta dopo approfondimento"

L'organismo garante dei diritti dei minori denuncia le politiche che hanno consentito a religiosi di abusare di decine di migliaia di bambini e ragazzi e poi li hanno coperti. Sotto accusa anche le posizioni su omosessualità, contraccezione e aborto. La Santa Sede: "Rincrescimento per il tentativo di interferire su insegnamento della Chiesa"
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05 febbraio 2014
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Preti pedofili, Onu contro Vaticano: "Ha permesso abusi". Parolin: "Risposta dopo approfondimento"(lapresse)
CITTA' DEL VATICANO - Pesante atto d'accusa della commissione Onu per i diritti dei minori nei confronti del Vaticano a proposito dei preti pedofili. In un durissimo rapporto, l'organismo delle Nazioni Unite denuncia le politiche della Santa Sede che hanno permesso a religiosi di abusare sessualmente di decine di migliaia di bambini e ragazzi. E chiede "l'immediata rimozione" dei responsabili di quegli atti, che dovrebbero essere "consegnati" alle autorità civili, oltre all'apertura degli archivi sui pedofili e sugli uomini di chiesa che hanno coperto i loro crimini. Il Vaticano ha violato la convenzione per i diritti dei minori, ha detto il presidente del Comitato Onu per i diritti dei bimbi Kristen Sandberg, rispondendo alla domanda se il dossier presentato oggi mostra che sia stata violata la convenzione. "La mia semplice risposta è sì, perché non hanno fatto tutto quello che avrebbero dovuto". La commissione critica il Vaticano anche per le sue posizioni sull'omosessualità, la contraccezione e l'aborto.

La replica della Santa Sede. Non si è fatta attendere la reazione della Santa Sede che in una nota ha fatto sapere che "prende atto" delle osservazioni conclusive dell'Onu e ribadisce il proprio "impegno a difesa dei diritti del fanciullo", ma esprime rincrescimento per il "tentativo di interferire nell'insegnamento della chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell'esercizio della libertà religiosa". Poco dopo sulla questione interviene direttamente il segretario di Stato monsignor Pietro Parolin: "Questo rapporto bisogna studiarlo. La Santa Sede si riserva di rispondere dopo aver preso conoscenza e aver approfondito i rilievi fatti. Quindi una risposta ci sarà e sarà una risposta articolata da parte nostra non possiamo che ribadire la nostra volontà di adempiere alle esigenze della commissione e della convenzione. Il fatto che la Santa sede abbia aderito significa la sua volontà di adempiere a tutte le indicazioni della convenzione". E poi aggiunge: "Mi ha sorpreso un pò il fatto che si sia voluto entrare in temi che interferiscono con la dottrina cattolica soprattutto il tema dell'aborto".

"Sorpresa" di fronte alle Osservazioni fornite oggi a Ginevra dal Comitato Onu alla Santa Sede viene espressa dal mons. Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede a Ginevra. In particolare Tomasi rileva che "il documento sembra quasi non essere aggiornato, tenendo conto di quello che negli ultimi anni" ha fatto la Santa Sede, con lo Stato Città del Vaticano e le conferenze episcopali. Mons. Tomasi avanza l'interpretazione che "le organizzazioni non governative, che hanno interessi sull'omosessualità, sul matrimonio gay e su altre questioni" "In qualche modo hanno rafforzato una linea ideologica".

Il rapporto. Il rapporto è stato redatto dopo un'indagine condotta il mese scorso con audizioni pubbliche di alti esponenti vaticani. Al centro di quelle audizioni l'applicazione della Convenzione Onu sui diritti del bambino. "La Commissione - si legge nel documento diffuso a Ginevra - è profondamente preoccupata che la Santa Sede non abbia riconosciuto l'estensione dei crimini commessi, che non abbia preso le misure necessarie per affrontare i casi di abusi sessuali sui bambini e per proteggerli e che abbia adottato politiche e pratiche che hanno condotto alla continuazione degli abusi ed all'impunità dei responsabili".

L'organismo Onu garante dei diritti dei minori ricorda in particolare lo scandalo irlandese delle "case Magdalene", istituti gestiti da suore in cui le ragazze facevano le lavandaie, in condizioni praticamente di schiavitù. Su posti del genere, sostiene il rapporto, il Vaticano dovrebbe indagare in modo che chi si è macchiato di crimini possa essere perseguito e che "un risarcimento adeguato possa essere pagato alle vittime e alle loro famiglie".

Nel rapporto si ricorda che i responsabili degli abusi sono stati spostati di parrocchia in parrocchia "in un tentativo di coprire questi crimini". E ancora: "A causa di un codice del silenzio imposto su tutti i membri del clero sotto la pena della scomunica i casi di abuso sono stati anche difficilmente riferiti alle autorità giudiziarie nei Paesi in cui sono stati commessi".

Secondo l'organismo delle Nazioni Unite, poi, la commissione creata a dicembre da papa Francesco dovrebbe indagare su tutti i casi di abuso e "sulla condotta della gerarchia cattolica nell'affrontarli". La Santa Sede viene inoltre esortata a "valutare il numero di bambini nati da preti cattolici, scoprire chi sono e prendere tutte le misure necessarie per garantire i diritti di questi bambini a conoscere e ad essere curati dai loro padri".

Nelle audizioni di metà gennaio, la commissione aveva spinto i rappresentanti vaticani a rivelare l'ampiezza degli abusi su minori perpetrati per decenni da religiosi cattolici che papa Francesco ha definito "la vergogna della Chiesa". Rispondendo a domande del genere per la prima volta da quando lo scandalo scoppiò oltre 20 anni fa, la delegazione della Santa Sede aveva respinto le accuse relative alle coperture fornite ai pedofili e aveva sostenuto che erano state tracciate delle linee guida chiarissime per proteggere i minori. In quell'occasione i vertici vaticani presentarono un documento da cui risultava che in due anni papa Benedetto XVI aveva ridotto allo stato laicale 400 religiosi.
 
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