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Campane e moleste e altoparlanti rompitimpani, Come difendersi dall'inquinamento acustico in nome delle tradizioni

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view post Posted on 15/10/2011, 09:18
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Campane rumorose, parroco trasferito
Don Alfonso a Centobuchi

Trasferimento deciso prima della multa subita dalla sua chiesa di San Giacomo della Marca
Don Alfonso davanti alla sua chiesa (sgattoni)
Don Alfonso davanti alla sua chiesa (sgattoni)
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Campane multate, il parroco le suona a morto

San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), 15 ottobre 2011 - Don Alfonso Rosati lascia la parrocchia di San Giacomo della Marca, della quale si è parlato molto, recentemente, per via del 'bavaglio' alle campane imposto dopo la denuncia di un cittadino e lo sforamento dei decibel,(con conseguente sanzione) che hanno fatto balzare il sacerdote agli onori della cronaca nazionale.

Un trattamento, quello inflitto al parroco, alla stregua di un locale 'fracassone', in mancanza di un regolamento specifico sul suono emesso dalle campane. Il trasferimento è forse stato preso dalla Diocesi di San Benedetto alla luce di quanto avvenuto? La circostanza è fortemente negata da don Alfonso: “Avevo dato disponibilità in tal senso già da tempo, vista la richiesta da parte della curia e del vescovo”.

Il sacerdote domenica 9 ottobre è tornato a far suonare le campane. “Abbiamo concordato la riattivazione con il costruttore dell’impianto, riducendo il suono emesso in tutta la giornata, e ulteriormente, quale proseguo del notturno, quello emesso fino alle ore 8.30”. E’ stata grande la richiesta di riattivare le campane, da parte di tutta la comunità, che lamentava la mancanza del suono, per annunciare gli appuntamenti religiosi, nonché il rintocco dell’orologio.

Dunque, il pacifico sacerdote dal 20 ottobre passerà alla guida delle anime della parrocchia Sacro Cuore, a Centobuchi (la presa di possesso è in programma alle ore 21 alla presenza del Vescovo Gestori). Certamente può essere definita una 'promozione', visto che la comunità parrocchiale conta 6mila fedeli, contro i 1200 di San Giacomo della Marca; numericamente ideale per soddisfare la richiesta dell’attuale parroco, Don Vittorio Cin.

Nato a Grottammare, Don Alfonso è stato ordinato sacerdote nel ‘91, nella chiesa Sacra Famiglia, dove rimase fino alla nuova destinazione, la chiesa San Pio X, quindi a Rotella, Montelparo e Val d’Aso di Montalto, fino a giungere a San Giacomo della Marca, il 20 settembre 1998; negli anni, oltre alle varie attività portate avanti in favore dei giovani,(tra cui il tradizionale campo scuola estivo) grazie al suo impegno, (e a quello dell’amministrazione comunale e di qualche azienda locale) è stato realizzato il campetto sportivo in 'quarzo', utilizzato per le varie attività, non solo da parte dei giovani, e non solo sportive (vi viene allestita anche la festa parrocchiale) in quanto si tratta dell’unico luogo di aggregazione nel quartiere, oltre al salone parrocchiale.

Stefania Mezzina

http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/pro...rasferito.shtml
 
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view post Posted on 29/11/2011, 17:29
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Le campane suonano alle 7.30
Parroco nel mirino dei residenti

29 novembre 2011
Cronaca
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La chiesa parrocchiale di Casbeno (Foto by varesepress/genuardi)

Improvviso malore dopo un panino Paura al Newton per tre studenti

CASBENO Le campane della chiesa di Casbeno, alla domenica, suonano alle 7.30. Troppo presto secondo alcuni residenti. «Al massimo si può posticipare di un quarto d'ora, ma le persone che si lamentano devono venirmi a trovare così ne parliamo di persona» risponde don Gabriele Moschetti.

Il suono delle campane è un argomento controverso. L'articolo 48 del regolamento di polizia urbana, che tutela la quiete del centro abitato, lo vieta dalle 22 alle 6. Ma c'è anche l'articolo 53 che regola gli orari in cui sono consentite le attività rumorose, impedendole nei giorni festivi prima delle 9.30. L'articolo 53 non fa riferimento esplicito alle campane. Il cui suono però, secondo alcune interpretazioni giurisprudenziali, fa capo alla «Legge quadro sull'inquinamento acustico» e pertanto può essere considerato "rumore" a tutti gli effetti.

Ombretta Diaferia, una residente a Casbeno, commenta: «Io rispetto tutto e tutti, però non siamo nelle campagne del far west dove bisogna richiamare le persone con i segnali di fumo. C'è chi non va in chiesa alle otto del mattino di domenica e che vuole dormire. Sarebbe meglio tornare a usare le campane vere e non i dischi registrati: si darebbe da lavorare ai campanari e il suono sarebbe più naturale e meno perforante. Il problema, infatti, è proprio la diffusione del suono elettronico. Vorrei, quindi, che fosse rispettato l'articolo 53 del regolamento comunale».

Don Gabriele ritiene che il suono si possa posticipare di un quarto d'ora visto che la funzione è alle 8 del mattino. «Bisogna però vedere quante sono le persone a cui danno fastidio le campane e quante quelle a cui il suono piace - continua il parroco - Durante la settimana abbiamo tolto le campane delle 7.30 sostituendole con un carillon con l'Ave Maria. Questo perché la messa in settimana si svolge alle 8.30 e non aveva senso che le campane suonassero un'ora prima. Ma da quando i rintocchi delle 7.30 sono stati tolti parecchie persone sono venute a trovarmi per chiedermi il motivo. C'era chi usciva di casa con le campane che erano un punto di riferimento. Ne parlerò a messa per vedere cosa ne pensano i fedeli. La parrocchia conta 5500 persone, il rischio è di accontentarne due e di fare un torto a 5488».

Secondo don Gabriele è tutta una questione di abitudine. «Io abito sotto al campanile e non le sento neanche più. A Rozzano - dove il parroco era in servizio fino a settembre - il campanile era più basso di quello di Casbeno. Si trovava al centro di un paese con molte case e nessuno si è mai lamentato. Se si volesse fare le pulci su tutto, anche molte strade non sarebbero in regola per i decibel di rumore. Capirei le lamentele se le campane suonassero per dieci minuti, ma suonano per due minuti. Detto questo, qualora fossimo fuori legge, ci metteremmo in regola».

Adriana Morlacchi


http://www.laprovinciadivarese.it/stories/..._dei_residenti/
 
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view post Posted on 23/12/2011, 18:58
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http://www.genova24.it/2011/12/genova-mina...processo-25337/

Articolo n° 25337 del 23/12/2011 - 17:44

Genova, minaccia il sacerdote per i rintocchi molesti: 50enne a processo

Genova. Non ne poteva davvero più ed allora è uscito di casa ed ha aggredito il parroco. Autore del gesto un cinquantenne. Niente contro le tonache, ma la situazione era ormai insopportabile: dalla sua abitazione nell’entroterra genovese, di fronte alla chiesa, ascoltava i rintocchi delle campane ogni quarto d’ora, ventiquattro ore al giorno.

L’uomo è stato naturalmente rinviato a giudizio per minacce, molestie ed ingiurie. Pesanti le frasi proferite contro il sacerdote: “Distruggo le campane. Ti sfascio il campanile”. Ma quello che ha convinto il parroco ha denunciare il parrocchiano sono state le telefonate persecutorie a qualsiasi ora del giorno e della notte. Il tutto per una fatto di cui il prelato non ha colpa: le campane sono in funzione dal 1966.
 
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view post Posted on 24/12/2011, 09:57
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http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/20...mpane-1.2871665

Tencarola è compatta nella difesa delle campane

Un muro di no alla donna che ha denunciato il parroco per il rumore dei rintocchi: «Quel suono scandisce il ritmo delle giornate. Non le piace? Vada altrove»

parrocchia
denuncia

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di Mattia Rossetto

SONDAGGIO Chi ha ragione? Vota

SELVAZZANO. Per chi suonano le campane della parrocchia di Tencarola? Per tutti, eccetto che per quella signora che ha sporto denuncia a causa del rumore molesto prodotto dai rintocchi che arrivano dal campanile della chiesa di San Bartolomeo Apostolo. Ma fra i residenti e i commercianti della frazione di Selvazzano il parere è unanime: le campane non si toccano. Tutti, dunque, schierati dalla parte del parroco don Raffaele Gobbi, che pure ha provato a dirimere la disputa in sede pregiudiziale senza ottenere alcun riscontro positivo dalla controparte.

«Le campane non hanno mai arrecato fastidio a nessuno anche perché i rintocchi durano al massimo cinque secondi – osserva Isidoro Fecchio, proprietario del bar di fronte alla chiesa –. La signora che ha denunciato la parrocchia è particolare. Nonostante abiti da poco in via Venezia, appena arrivata aveva subito segnalato ai carabinieri che le campane emettevano un suono assordante. Prima di cambiare casa, avrebbe dovuto pensarci».

Sulla stessa lunghezza d’onda si esprime G.R., che gestisce un negozio di generi alimentari vicino alla parrocchia: «Le campane sono sempre state un simbolo della nostra comunità. La signora avrebbe dovuto riflettere prima di andare a vivere in affitto nella sua nuova abitazione. La disturbano perfino i bambini della scuola materna “Maria Immacolata” di fronte alla sua casa, tanto che ha minacciato di denunciare le suore dell’istituto Clair. Ha fatto spostare anche il divieto di sosta davanti al suo cancello affinché le auto non parcheggiassero».

Molte persone assegnano al campanile di Tencarola una funzione socio-culturale. «Abito dal 1975 nel quartiere Danovi – confida G.V. – una finestra della mia casa è rivolta sul lato del campanile. I miei bambini si svegliavano al mattino con il suono delle campane».

«È assurdo – rileva Giacomo Carraro – le campane hanno sempre scandito i ritmi della giornata. Quando si aravano i campi stabilivano il momento della pausa pranzo e la fine del lavoro. La domenica, invece, richiamavano i fedeli a messa».

Aggiungono la loro voce al plebiscito per la tutela di un bene comune anche Arnaldo Edoli, Laura Benetton, Arialdo Lorigiola, Flavio Reveren e Gabriele Baù. «Nel mortorio generale – chiude Maria Sgandurra – le campane costituiscono un segno di vita. Sicuramente, i rintocchi sono molto meglio della musica ad alto volume».


22 dicembre 2011
 
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view post Posted on 26/12/2011, 09:19
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http://www.uaar.it/news/2011/12/24/carate-...rpa-da-ragione/

Carate Brianza (MB): “le campane sono rumorose”, l’Arpa gli dà ragione

Molestato dal suono delle campane di una chiesa distante cinquanta metri dal suo appartamento Emilio Beretta, cittadino di Carate Brianza (MB), ha contattato l’UAAR. Seguendo le considerazioni dello sportello SOS Laicità, ha quindi chiesto l’intervento dei tecnici dell’ARPA, che hanno effettuato i rilievi dal suo balcone. I risultati hanno confermato le supposizioni di Beretta: è stato riscontrato il superamento dei limiti imposti dalla zonizzazione acustica. Il 2 dicembre l’ARPA ha denunciato il parroco, invitando inoltre il sindaco ad intervenire con un’ordinanza comunale. La notizia ha fatto un certo clamore sulla stampa locale.

campanecarate
 
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view post Posted on 26/2/2012, 20:19
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http://www.baritoday.it/cronaca/campane-su...a-denuncia.html

Le campane vanno in tilt di notte: parroco a rischio denuncia

BariToday » Cronaca
Le campane vanno in tilt di notte: parroco a rischio denuncia
La scorsa notte le campane della chiesa di san Ferdinando, in pieno centro, hanno suonato ininterrottamente per circa un'ora. Il parroco della chiesa rischia una denuncia per disturbo alla quiete pubblica
di Redazione 25/02/2012

LuogoMurat

Le campane della sua chiesa suonano ininterrottamente per circa un'ora durante la notte: per questo motivo il parroco della chiesa San Ferdinando di Bari, in via Sparano, rischia una denuncia per disturbo alla quiete pubblica.

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La scorsa notte, probabilmente per un guasto, per un'oretta i residenti della centralissima zona della città hanno dovuto, loro malgrado, ascoltare il suono delle campane della suddetta chiesa. Per questo motivo, la centrale dei vigili urbani è stata presa d'assalto dalle chiamate dei residenti che hanno lamentato tale problema; chiamate vane visto che le forze dell'ordine non sono riuscite a rintracciare il parroco. Verso l'una il suono delle campane si è interrotto ma questo non elude il rischio di denuncia per il prete
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view post Posted on 21/3/2012, 12:05
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http://www.giornalettismo.com/archives/215...mpane-rumorose/

La chiesa multata per le campane rumorose
Dario Ferri

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21 marzo 2012

Un parroco veneziano è stato sanzionato dall’Agenzia regionale per l’ambiente

Attenzione al suono delle campane delle chiese. Se troppo forte può costare una spiacevole multa. E’ esattamente quanto successo ad un prete di Mestre, don Rinaldo Gusso, parroco di San Pietro Orseolo, che si è visto recapitare dall’Arpav (Agenzia Regionale per la Prevenzione e protezione Ambientale del Veneto) una contravvenzione per superamento dei limiti acustici.

IL SUPERAMENTO DEI LIMITI ACUSTICI - Ne parla oggi Il Gazzettino di Venezia in un articolo a firma di Alvise Sperandio:

Le campane disturbano e al prete arriva la multa. Succede a don Rinaldo Gusso, parroco di San Pietro Orseolo in viale Don Sturzo, già protagonista delle cronache dell’ultimo periodo, prima, per essersi opposto alla costruzione in zona del centro Don Vecchi 5 e, poi, per aver subìto un tentativo di furto con effrazione nello scorso fine settimana. Qualche giorno fa, il sacerdote si è visto recapitare una contravvenzione – sembra salata – dopo che l’Arpav ha rilevato un superamento dei limiti acustici del suono delle campane su segnalazione di alcuni vicini, disturbati dal suono che scandisce il passaggio delle ore durante il giorno e la chiamata dei fedeli alla messa domenicale.

LA LEGGE DEL ’97 - La decisione di sanzionare la chiesa dopo la segnalazione di alcuni vicini potrebbe innescare altre multe per violazione di un decreto del ’97. Intanto don Rinaldo si appella al sindaco per il ritiro della contravvenzione. Continua Sperandio su Il Gazzettino:

Il fatto potrebbe diventare un precedente visto che tutti i campanili rischiano di superare i valori dei decibel indicati dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 novembre 1997. Del caso si sta interessando il vicepresidente del Consiglio comunale, Saverio Centenaro, il quale ieri ha presentato un’interrogazione al sindaco Giorgio Orsoni. «È necessario modificare il Piano acustico o prevedere delle specifiche deroghe anche per le chiese, d’accordo con la Curia, così come avviene in altre situazioni analoghe – dice l’esponente politico del Pdl – Peraltro, l’accertamento del mancato rispetto della classificazione avviene a pochi giorni dall’ingresso in diocesi del nuovo Patriarca, che domenica pomeriggio verrà salutato da uno scampanio congiunto in segno di benvenuto al momento del suo ingresso nella basilica di San Marco. Si rischia che vengano sanzionate tutte le parrocchie, il che evidenzia palesemente una lacuna nel Piano acustico e mette in ridicolo l’amministrazione». Anche don Gusso si appella al primo cittadino chiedendo che venga trovata una soluzione politica alla questione e che sia ritirata la contravvenzione. Inoltre, ha scritto in Curia e vorrebbe investire del problema anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Renato Chisso. Qualche malalingua è pronta a scommettere che la segnalazione che ha fatto scattare il monitoraggio dell’Arpav sia partita da qualche sostenitore del centroDon Vecchi 5 in vialeDon Sturzo.
 
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alucard 89
view post Posted on 23/3/2012, 10:45




a me sinceramente non danno tanto fastidio le campane, ma capisco che, se uno vive vicino ad un campanile può essere fastidioso
 
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http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/art...e-multate.shtml

2.4.2012

Campane troppo "rumorose", chiese multate
Le contravvenzioni dell'Arpav dopo le lamentele dei cittadini di Mestre


11:28 - A Mestre due chiese sono state multate a causa del suono delle campane. Spesso "attivate" dai parroci anche fuori dalle funzioni liturgiche. I decibel, si sa, se elevati possono creare fastidio ed esasperazione. Così, dopo svariati esposti dei cittadini veneziani, l'Arpav ha deciso di multare le parrocchie colpevoli di disturbare la quiete pubblica. E' accaduto a don Gusso di San Pietro Orseolo e al prete di viale San Marco.
Campane fatte suonare per oltre tre minuti e tutto il giorno. Il Comune ha rilevato che la chiesa di San Pietro Orseolo "ticchetta" tra le 14 e le 18 volte al dì. Un vero incubo per chi vive nelle vicinanze. A prendere il caso in mano l'assessore per l'Ambiente, Gianfranco Bettin, che dice: "Non intendiamo fare una crociata contro le parrocchie. In assenza di un piano ci incontreremo con la Curia per definire una sorta di regolamento per venire incontro ai cittadini cercando di tutelare la tradizione e tutelando le campane che riportano a una dimensione più umana la città".

Le campane non potranno suonare più a ogni ora o a ogni mezz'ora, come è scritto sulla "Repubblica". Perché se fuori dall'orario liturgico, i preti dovranno rispettare i limiti imposti per legge. Così la Cei ha chiesto ai vescovi di prendere un provvedimento per contenere la "verve" dei propri parroci. La Diocesi di Venezia però non ha ancora risposto all'invito.




http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/201...testa-1.3755641


Campane assordanti, cresce la protesta

Dopo la multa alla parrocchia di viale Don Sturzo, anche in altri quartieri nascono comitati che chiedono di "abbassare il volume"



MESTRE. Dopo la multa comminata al parroco di San Pietro Orseolo, in viale Don Sturzo, dilaga la protesta contro le campane assordanti. Sono diverse, in città, le parrocchie che si trovano a doversi confrontare con comitati che chiedono di "abbassare il volume".

Nella chiesa di viale Don Sturzo, l'Arpav ha rilevato che le campane vengono azionate dalle 14 alle 18 volte al giorno, con una durata che talvolta supera i 3 minuti, limite massimo consentito dalla normativa. Di qui la multa, che rischia di non essere l'unica.

Il parroco, don Rinaldo Gusso, spiega che, quanto ai tempi, ritiene di essere sempre stato nei limiti. Ma sul volume lui non può incidere: "La mia è una campana con il batocchio, azionato da un motore. Non posso regolare il volume, ma solo i tempi".

Diversa è la situazione nelle chiese che utilizzano "campane elettroniche", con il suono registrato. In quel caso si può regolare anche il volume.

Insomma "l'affaire campane", nato quasi in sordina, si annuncia sempre più complesso.
31 marzo 2012

Edited by GalileoGalilei - 2/4/2012, 12:07
 
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view post Posted on 13/4/2012, 09:39
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Il collegamento alla discusione sulle centinaia di casi di campane moleste riportati dalla cronaca italiani, tra cui i due ultimi cdi Mestre, che hanno visto condannati i parroci: https://laici.forumcommunity.net/?t=20792590

campane-campanile-san-zulian-2

http://www.veneziatoday.it/cronaca/propost...e-rumorose.html

Proposta di legge avanzata dal pdl per abolire le multe alle campane rumorose

Campane rumorose, Pdl: una proposta di legge per lasciare che suonino

Presentato oggi un disegno regionale che cerca di eliminare le sanzioni e limitazioni in materia di inquinamento acustico: per Chisso "umiliano e banalizzano il lavoro dei parroci"

di 12/04/2012

Una questione che si colloca al limite tra il sacro e il profano. Una diatriba che nasce da una prassi religiosa, ma si trasforma in un vero e proprio caso politico. Si assiste oggi ad una nuova tappa nella vicenda che aveva visto contrapporsi Arpav e Don Rinaldo Gusso, parroco della chiesa di San Pietro Orseolo in viale Don Sturzo a Mestre, per quelle campane considerate dall'agenzia un po' troppo rumorose.

Tre esponenti veneti del Pdl, Renato Chisso, Dario Bond e Carlo Alberto Tesserin, hanno, infatti, presentato una proposta di legge regionale sul tema dell'inquinamento acustico, nella quale si chiede che in Veneto i regolamenti comunali non possano prevedere limitazioni, restrizioni ulteriori o sanzioni amministrative all'esercizio delle campane poiché si tratta di libertà di esercizio del culto, tutelata dall'articolo 2 dell'Accordo di revisione del Concordato. Materia, peraltro, avvertono dal Pdl, di competenza dell'Autorità ecclesiastica, e non di altre autorità o dei Comuni.

"Fino a pochi anni fa nessuno si sarebbe sognato di contestare il rintocco dei campanili che scandiva la vita quotidiana", afferma Chisso. "Non nascondo che ho provato un forte fastidio e un certo imbarazzo quando ho letto di queste limitazioni molto restrittive che umiliano e banalizzano il lavoro di migliaia di parroci", prosegue l'assessore regionale alle Infrastrutture.

Per Bond "la proposta ovvia al non buon senso di alcuni funzionari pubblici che hanno pensato di applicare pedissequamente norme che non sanno scindere tra il sacro e il profano".


Dello stesso parere Tesserin: "la storia e la cultura del Veneto e di Venezia è scandita dal suono e dal rintocco delle campane delle chiese. I campanili hanno segnato il ritmo della vita da sempre, sia per situazioni di festa, lutto o di eventi calamitosi. È vero i tempi sono cambiati ma questo non significa cambiare la nostra storia, le nostre tradizioni"


Potrebbe interessarti: http://www.veneziatoday.it/cronaca/propost...e-rumorose.html
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Campane moleste? Don Gianni mette il silenziatore

Meno scampanii e suono attutito a Carpenedo in attesa che domani Curia e Comune trovino l’accordo sui rumori

chiesa
campane

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di Marta Artico

Campane con il silenziatore. Dopo le visite dell’Arpav alle chiese di viale San Marco e di viale Don Sturzo, c’è chi si cautela in attesa che passi la tempesta. Il campanile dei Santi Gervasio e Protasio, da qualche giorno “suona” più piano.

Le campane continuano a fare il loro dovere, ci mancherebbe, ma non producono più quello scampanio in certi casi assordante sul quale la popolazione è divisa: c’è chi sostiene di non riuscire più a dormire senza, chi invece si mette i tappi se vuole riposare un’oretta di più.

Il parroco, don Gianni Antoniazzi, ha dato mandato al cappellano, di attutire un po’ il rumore, riducendo il numero di campane che suonano e diminuendo la durata, anche per non creare tensioni.

«Finché non ci sono regole chiare», spiega, «è meglio così: agiamo con il buon senso, anche se qualcuno si è già lamentato perché, specialmente per le persone più anziane, il suono è vissuto come una compagnia da tutta la vita».

Non è detto, però, che le cose rimangano tali e quali.

«“Dobbiamo trovare un equilibrio», prosegue il parroco, «affidandoci a una regola dettata dal buon gusto e dal buon senso, che troveranno il Comune e la Curia assieme ed alla quale noi poi ci atterremo con tutto il cuore. Oggi il campanile svolge meno alcune funzioni legate più al passato, come quella di segnare le ore della giornata, della messa e della preghiera; ma dà più il senso della famiglia, del calore, delle feste».

«In ogni caso», fa capire, l’intenzione è di ripristinare il suono preesistente, ma non come prima, bensì un po’ più contenuto. In che termini, però, tutto ciò possa avvenire il parroco lo deciderà solo una volta che ci saranno norme precise cui attenersi.

La Cei ha invitato i vescovi delle diocesi ad assumere un apposito provvedimento per regolare il suono delle campane e il loro utilizzo, liturgico o meno, cosa che a Venezia non è avvenuta.

Domani in Curia, a Venezia, è atteso un vertice per fare il punto della situazione e trovare la quadra.

Nelle parrocchie ci sono infine sempre più persone aderenti all’Uaar (Unione degli atei e agnostici razionalisti), che conducono la loro battaglia personale contro le campane e potrebbe essere stato proprio uno di loro ad aver mosso l’Arpav a verificare il suono del campanile di viale San Marco. Dopo tale sopralluogo, infatti, sono scattate le multe sia per quella parrocchia sia per quella di viale Don Sturzo. Due sanzioni che hanno riportato all’attenzione il problema dei fastidi provocati dalle campane suonate a volume alto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
17 aprile 2012
 
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view post Posted on 30/4/2012, 09:11
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www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=193299&sez=NORDEST

Campane "zittite", un parroco insorge:
«Trenta atei cancellano le tradizioni»
Appello ai fedeli durante la messa della domenica: «Fate
sentire la vostra voce». E intanto c'è la multa di 1282 euro
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Il parroco don Gianni e le campane di S. Pietro Orseolo
di Alda Vanzan

VENEZIA - Non è la multa, anche se 1.282 euro per una parrocchia sono bei soldi. È più che altro il principio: trenta atei zittiscono le campane e i fedeli non alzano neanche un sopracciglio? Peggio: la Curia accetta l’invito del Comune a rivedere il "regolamento" del suono delle campane e i parrocchiani accettano di dire addio alle tradizioni e, soprattutto, alla propria identità?


È questo che don Gianni Antoniazzi, parroco di Carpenedo, nella terraferma veneziana, fatica ad accettare: che i suoi fedeli non facciano sentire la propria voce in Comune. In pratica: che non muovano un dito per "salvare" le proprie campane dopo la protesta «di sole 30-35 persone al massimo, tutte aderenti all’Uaar, Unione atei agnostici razionalisti di Mestre».

«Mi preoccupa - ha scritto su "Lettera Aperta" e ripetuto ieri dal pulpito - che noi cristiani rinunciamo rapidamente a dei segni di identità e di cultura che sostengono anche il territorio». Perché le nuove regole imporranno drastici cambiamenti. Ai matrimoni, ad esempio, le campane si potranno suonare una sola volta, o all’ingresso o all’uscita della sposa. E lo stesso varrà per i funerali.

E che dire della campana che a Carpenedo sin dai tempi della Prima Guerra mondiale viene suonata alle 21 per ricordare i defunti? Addio per sempre perché il nuovo accordo prevede che prima delle 7 non si possano suonare le campane e che l’ultimo rintocco non vada oltre le 20.30. E la domenica campane mute fino alle 8. Il che significherebbe non annunciare la "prima" messa.

Questa delle campane rumorose è una storia che a Mestre si trascina da un pezzo e che è culminata con le sanzioni da 1.282 euro inflitte alle parrocchie di San Pietro Orseolo e San Giuseppe per il superamento dei limiti acustici. Rilievi eseguiti dall’Arpav, l’agenzia regionale per l’ambiente, anche se poi in Regione tre esponenti della maggioranza, tutti del Pdl - l’assessore Renato Chisso, Dario Bond e Carlo Alberto Tesserin - hanno presentato una proposta di legge per salvaguardare le campane: in pratica si chiede che nei Comuni non ci siano restrizioni o sanzioni all'esercizio delle campane perché è libertà di culto tutelata dal Concordato. A parte il fatto che le soglie del rumore le fissa una legge statale, i municipi hanno poca competenza.

«È l’Arpav, che è della Regione, che ha fatto i controlli e inflitto le sanzioni che il Comune dovrebbe incassare», osserva Gianfranco Bettin, l’assessore all’Ambiente di Venezia per il quale peraltro «le campane sono un suono da tutelare così come il Wwf tutela le oasi», ma che, viste le multe, ha chiesto alla Curia di mettere mano al regolamento datato 1957. «Basta un po’ di buon senso - dice Bettin - E ritengo sbagliato fare una battaglia ideologica: gli esposti sono arrivati da cittadini che si professano cattolici».

Monsignor Fausto Bonini, parroco di San Lorenzo a Mestre, è già in linea: mai un ritocco prima delle 7.30, mai dopo le 19.30, mai più di un minuto di "scampanata". E mai una protesta. Ma in piazza Ferretto non è che abiti poi tanta gente. A Carpenedo al momento si è fatto sentire un solo parrocchiano la cui lettera è stata pubblicata sul foglio settimanale: «L’accordo della Curia equivale a una pavida ritirata».
Lunedì 30 Aprile 2012 - 09:03 Ultimo aggiornamento: 09:54
 
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Il testo integrale del regolamento del Patriarca

Il suono delle campane è così consentito nei giorni feriali dalle 7 alle 21.30 e nei giorni festivi dalle 8 alle 21.30. Dove si celebra la Messa alle 8 è qui permesso il “sonello” di invito alla celebrazione, purché non suoni prima delle 7.45

Di seguito il testo integrale del documento del Patriarca Francesco Moraglia

Prot. 178/12

Il significato del suono delle campane è delineato dal n. 1455 del “Benedizionale”: «Risale all'antichità l'uso di ricorrere a segni o a suoni particolari per convocare il popolo cristiano alla celebrazione liturgica comunitaria per informarlo sugli avvenimenti più importanti della comunità locale, per richiamare nel corso della giornata a momenti di preghiera, specialmente al triplice saluto alla Vergine Maria. La voce delle campane esprime dunque in certo qual modo i sentimenti del popolo di Dio quando esulta e quando piange,quando rende grazie o eleva suppliche, e quando, riunendosi nello stesso luogo, manifesta il mistero della sua unità in Cristo Signore».

Da tempo immemorabile l’uso delle campane è espressione cultuale della comunità ecclesiale, strumento di richiamo per le celebrazioni liturgiche e per altre manifestazioni della pietà popolare, nonché segno che caratterizza momenti significativi della vita della comunità cristiana e di singoli fedeli. Esso rientra nell’ambito della libertà religiosa, secondo la concezione propria della Chiesa cattolica e gli accordi da essa stipulati con la Repubblica italiana. Come tale, la Chiesa intende tutelarlo e disciplinarlo in modo esclusivo, con attenzione alle odierne condizioni sociali.

Il Patriarcato di Venezia già con la cost. 468 del Sinodo diocesano del 1957 e con una lettera circolare del Vicario generale del maggio 1961 si era dato delle disposizioni prudenziali circa il suono della campane, ora, però, considerate le esigenze e i ritmi della vita, si ritiene opportuno emanare una normativa più dettagliata affinché un uso così caro al nostro popolo, che deve essere fonte di serenità e strumento di spiritualità, non diventi al contrario, se non adeguatamente regolato, causa obiettiva di molestia e disagio.

Pertanto, con il presente Decreto

STABILISCO

che tutte le chiese che si trovano nel territorio del Comune di Venezia si attengano alle seguenti disposizioni:

1. Il suono delle campane è consentito per i seguenti scopi:

- indicare le celebrazioni liturgiche e le altre manifestazioni di preghiera e di pietà popolare;

- essere segno, in particolari circostanze, che accompagna le suddette celebrazioni;

- scandire i momenti più importanti della vita della comunità cristiana (feste, lutti, ecc.);

- richiamare al mattino, a mezzogiorno e alla sera il saluto a Maria;

- ricordare, ove se ne è conservato l’uso, la passione e morte del Signore ogni venerdì non festivo alle ore 15,00 (eccetto il Venerdì Santo).

Altri utilizzi potranno essere richiesti e consentiti, in via eccezionale, da parte dell’Ordinario diocesano.

2. Il suono delle campane, per gli scopi sopra indicati, è consentito:

- nei giorni feriali dalle ore 7,00 alle ore 21,30;

- nei giorni festivi dalle ore 8,00 alle ore 21,30. Ove si celebra una S. Messa alle ore 8,00 è permesso il “sonello” di invito alla celebrazione, purché non suoni prima delle 7,45.

Costituiscono eccezioni la Veglia pasquale e la Notte di Natale.

3. Gli orari indicati nel n. 2 devono essere rispettati anche per gli eventuali rintocchi dell’orologio campanario, qualora il suo utilizzo sia di competenza della parrocchia o di altro ente ecclesiastico a cui spetta l’ufficiatura dell’edificio di culto. I rintocchi dovranno scandire soltanto le ore, e non essere ripetuti.

4. La durata del suono effettivo per l’avviso delle celebrazioni liturgiche feriali e festive non deve mai superare i 3 minuti, con eccezione delle maggiori solennità (Pasqua, Pentecoste, Natale, Patrono).

L’avviso delle celebrazioni liturgiche feriali sia soltanto uno (30 o 15 minuti prima dell’inizio delle stesse, secondo la consuetudine locale), due per quelle festive (anche 5 minuti prima del loro inizio).

La durata del suono per altri scopi (per l’Angelus o in occasione di particolari solennità, della festa patronale, della morte di un fedele, ecc.), non deve comunque superare quella tradizionale ed essere ispirata a criteri di moderazione.

5. L’intensità del suono – a maggior ragione in caso di impianti elettronici – deve essere regolata in modo tale che le campane mantengano la funzione di segno (siano quindi percepibili da parte dei fedeli), con attenzione al contesto ambientale in cui l’edificio di culto è inserito.

6. Unici responsabili, di fronte al Patriarca e alla legge civile, sono i Parroci o i legali rappresentanti degli altri enti ecclesiastici a cui spetta l’ufficiatura dell’edificio di culto.

7. Il suono delle campane del campanile della Basilica di San Marco, data la sua peculiarità, continua ad essere regolato da norme speciali.

Le presenti disposizioni vengano pubblicate sul settimanale diocesano e comunicate tempestivamente a tutti i parroci e rettori di chiese interessati. Esse entreranno in vigore alle ore 0,01 del 24 giugno 2012.

Nonostante qualsiasi cosa in contrario.

Venezia, 9 giugno 2012
08 giugno 2012
 
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GIOVANNI PAOLO BENOTTO
PER GRAZIA DI DIO
E DESIGNAZIONE DELLA SEDE APOSTOLICA
ARCIVESCOVO METROPOLITA
DELLA CHIESA PRIMAZIALE PISANA

“Risale all’antichità l’uso di ricorrere a segni o suoni particolari per convocare il popolo cristiano alla celebrazione liturgica comunitaria, per informarlo sugli avvenimenti più importanti della comunità locale, per richiamare nel corso della giornata a momenti di preghiera, specialmente al triplice saluto alla Vergine Maria. La voce delle campane esprime dunque in certo qual modo i sentimenti del popolo di Dio quando esulta e quando piange, quando rende grazie o eleva suppliche, e quando, riunendosi nello stesso luogo, manifesta il mistero della sua unità in Cristo Signore”. (Benedizionale n.1455).

L’uso delle campane rientra quindi nell’ambito delle espressioni della libertà religiosa secondo la concezione propria della Chiesa Cattolica e gli accordi della stessa stipulati con la Repubblica Italiana.
È quindi dovere e diritto della Chiesa tutelare e disciplinare l’uso delle campane, tenendo conto delle odierne condizioni sociali e culturali, perché la regolamentazione ne salvaguardi le caratteristiche tipicamente religiose in servizio al culto e alla comunità cristiana, e nello stesso tempo nel rispetto delle mutate condizioni sociali della popolazione.

Visto e considerato quanto sopra, con la mia ordinaria autorità, decreto che nella Arcidiocesi di Pisa si osservino le seguenti disposizioni:
1. Il suono delle campane è consentito:
a. in occasione delle celebrazioni liturgiche e per le manifestazioni di preghiera e di pietà popolare;
b. in occasione di momenti significativi della vita della comunità cristiana (feste, lutti, etc.)
c. per richiamare al mattino, a mezzogiorno e alla sera il saluto a Maria
2. Per gli scopi sopra indicati è consentito suonare le campane:
a. dalle ore 7,30 del mattino alle ore 21,30 della sera
b. Costituiscono eccezione la Veglia Pasquale, la Notte di Natale, la Pentecoste e la festa del Santo Patrono.
3. Questi limiti dovranno essere rispettati anche per l’orologio del campanile (o lo strumento elettronico che lo supplisce).
4. La durata del suono dovrà sempre ispirarsi a criteri di moderazione.
5. Quando le campane sono sostituite da mezzi di amplificazione si cerchi sempre di coniugare la possibilità di raggiungere i fedeli più lontani con il rispetto degli abitanti più vicini.



Con la speranza che questa regolamentazione aiuti a far sì che il suono delle campane sia sempre più segno del richiamo della Chiesa all’incontro con Dio nella preghiera e dello scorrere del tempo come spazio in cui il Signore compie la salvezza dell’uomo, su tutti invoco l’abbondanza delle benedizioni divine.
Pisa, dalla Curia Arcivescovile, il 15 novembre 2011

Giovanni Paolo Benotto
Arcivescovo
Mons. Giuliano Catarsi Cancelliere Arcivescovile

http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/p...id_pagina=17652

ecreto di regolamentazione del suono delle Campane versione testuale



M I C H E L E P E N N I S I

VESCOVO DI PIAZZA ARMERINA

______________





N. 109/06 di Prot.



Oggetto: Decreto di regolamentazione del suono delle campane.



Ai Rev.di PARROCI

e RETTORI di CHIESE



della DIOCESI



Da tempo immemorabile l'uso delle campane è espressione cultuale della comunità ecclesiale, strumento di richiamo per le celebrazioni liturgiche e per altre manifestazioni della pietà popolare, nonché segno che caratterizza momenti significativi della vita della comunità cristiana e di singoli fedeli. Esso rientra nell'ambito della libertà religiosa, secondo la concezione propria della Chiesa Cattolica e gli accordi da essa stipulati con la Repubblica Italiana. Come tale, la Chiesa intende tutelarlo e disciplinarlo in modo esclusivo, con attenzione alle odierne condizioni sociali.

Il significato del suono delle campane è delineato nel n. 1455 del Benedizionale: «Risale all'antichità l'uso di ricorrere a segni o a suoni particolari per convocare il popolo cristiano alla celebrazione liturgica comunitaria, per informarlo sugli avvenimenti più importanti della comunità locale, per richiamare nel corso della giornata a momenti di preghiera, specialmente al triplice saluto alla Vergine Maria. La voce delle campane esprime dunque in certo qual modo i sentimenti del popolo di Dio quando esulta e quando piange, quando rende grazie o eleva suppliche, e quando, riunendosi nello stesso luogo, manifesta il mistero della sua unità in Cristo Signore».



Anche nella nostra Diocesi si rende opportuna una regolamentazione del suono delle campane, che ne salvaguardi le caratteristiche tipicamente religiose nel rispetto delle attuali esigenze della popolazione.



Pertanto con il presente atto, dopo aver sentito il parere del Consiglio Presbiterale,


DECRETIAMO


che nella nostra Diocesi si osservino le seguenti disposizioni:

1. Il suono delle campane è consentito solo per i seguenti scopi:

- indicare le celebrazioni liturgiche e le altre manifestazioni di preghiera e di pietà popolare;

- essere segno, in particolari circostanze, che accompagna le suddette celebrazioni;

- scandire i momenti più importanti della vita della comunità cristiana (celebrazioni di sacramenti, feste, lutti, ecc.);

- richiamare al mattino, a mezzogiorno e alla sera il saluto a Maria.

Altri utilizzi potranno essere richiesti e consentiti, in via eccezionale, da parte dell'Ordinario del luogo.



2. Il suono delle campane, per gli scopi sopra indicati, è consentito:

- nei giorni feriali dalle ore 7 alle ore 21

- nei giorni festivi dalle ore 7,30 alle ore 21,30.



Costituiscono eccezione la Veglia Pasquale, la Notte di Natale, la Veglia di Pentecoste e la Festa Patronale.



Gli orari indicati nel n. 2 devono essere rispettati anche per gli eventuali rintocchi dell'orologio campanario, qualora il suo utilizzo sia di competenza della parrocchia o di altro ente ecclesiastico a cui spetta 1'ufficiatura dell'edificio di culto. I rintocchi dovranno essere limitati alle ore.

La durata del suono per l'avviso delle celebrazioni liturgiche non deve mai superare i 3 minuti, con eccezione delle solennità, in cui non si dovrà però superare la durata di 5 minuti. La durata del suono per altri scopi (per l'Angelus o in occasione di particolari solennità, della festa patronale, della morte di un fedele, ecc.) non deve comunque superare quella tradizionale ed essere ispirata a criteri di moderazione.

L'intensità del suono deve essere, se possibile (agendo per esempio sull'eventuale amplificazione), regolata in modo tale che, con attenzione al contesto ambientale in cui 1'edificio di culto è inserito, le campane mantengano la funzione di segno (siano quindi percepibili da parte dei fedeli), ma non siano fonte di disturbo.

Le presenti disposizioni si applicano anche quando il suono è riprodotto mediante strumenti meccanici o elettronici.

La trasmissione di funzioni liturgiche all'esterno tramite amplificazione è consentita in casi eccezionali, quando la moltitudine dei fedeli non può essere contenuta all'interno dell'aula ecclesiale, ma sempre con criteri di moderazione e nel rispetto delle leggi vigenti.

Dato a Piazza Armerina, 10 Ottobre 2006

Il Cancelliere Vescovile Il Vescovo Diocesano

Mons. Emanuele Cassarà X Michele Pennisi
 
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NEL PADOVANO
Il giudice: «Disturbano solo lei»
E le campane continuano a suonare
Una residente di Tencarola aveva denunciato il parroco per disturbo del riposo delle persone. Ma il caso è stato archiviato

PADOVA — Le campane della chiesa di Tencarola, frazione di Selvazzano Dentro, non si fermeranno. Né abbasseranno il volume o il numero dei rintocchi. A dirlo è il giudice per le indagini preliminari Lara Fortuna che ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal sostituto procuratore Roberto D’Angelo. E ha respinto la tesi di una donna 47enne, residente a pochi passi dalla chiesa, che circa un anno fa aveva denunciato in Procura il parroco don Raffaele Gobbi per disturbo dell’occupazione o del riposo delle persone. L’undici agosto la decisione del gip che nel suo provvedimento, poche righe su un unico foglio, respinge l’opposizione all’archiviazione da parte della denunciante perché «non consta che il disturbo sia stato segnalato anche da altre persone residenti nella zona».

In parole povere il problema delle campane e del volume dei rintocchi, per il giudice, non trova conferma in altri testimoni. Nonostante, sostiene la 47enne assistita dall’avvocato Fabio Targa, ci sia pure un rapporto dell’Arpav che dimostra come ci sarebbe stato un superamento dei limiti consentiti per legge. Una decisione quella del giudice che ha lasciato perplessa la donna, nel frattempo trasferitasi in un comune vicino per non essere più costretta a «subire» il suono delle campane. Attraverso il suo avvocato ha voluto commentare il pronunciamento: «C’è tanta delusione per la scarsa sensibilità rispetto a un fenomeno che pure ha la sua rilevanza». Le campane di Tencarola continueranno però a suonare. Per decisione del giudice.
 
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