CITAZIONE (qara @ 15/7/2008, 15:02)
Non vedo la contraddizione nel rigore logico, non ho mai asserito che il marchio non può essere cancellato e l'ho più volte ripetuto.
Se può essere cancellato, dove si trova il problema?
CITAZIONE
Ad ogni modo nella visione laica il battesimo non è la liberazione dal peccato originale etc. ma l'adesione alla chiesa cattolica ed alle sue leggi.
Ho indicato, a tal fine, la giurisprudenza che concerne le mie argomentazioni.
Ma stiamo parlando di un punto di vista cattolico, non laico. Chi battezza il proprio figlio, infatti, non si ritiene 'laico' (lo è per il fatto di non essere un religioso consacrato, ma non lo è dal punto di vista 'laicista'), ma cattolico, ed è da lì che deve essere vista la questione. Tutto il resto è solo polvere giudiziaria.
CITAZIONE
Sei un antropologo, sai molto meglio di me che l'antropologia delle religioni contempla il "rito" (nel nostro caso il rito del battesimo) dal punto di vista dell'uomo (o più propriamente "attore sociale", come si dice in questi ambiti) a partire dalla propria interpretazione.
Poichè si tratta di un rituale sulla mia persona, permettimi di dare la mia interpretazione del rito quando avrò l'età per farlo. A quel punto potrò scegliere se l'acqua battesimale mi ha tolto il peccato originale o mi ha solo bagnato la fronte.
Se la mettiamo dal punto di vista legislativo e antropologico, un bambino è soggetto alla patria potestà fino alla maggiore età, no? Se i genitori ritengono che il battesimo sia necessario per il figlio e che, quindi, il rituale cui lo sottopongono esprima un 'mito' (nota bene le virgolette, dato che parlo da cattolico: per mito intendo il contenuto di una forma) che permetta al neonato di entrare in una società come quella cristiana, non vedo per quale ragione, sottostando al volere genitoriale, ciò non possa essere applicato al proprio figlio, dato che antropologicamente si tratta di un rito d'iniziazione, un rito di passaggio da uno stato ad un altro come ce ne sono tanti, un'infinità tra tutte le culture del mondo per cui il figlio entra a far parte della comunità cui appartengono i genitori, i quali non desiderano che il figlio ne rimanga fuori, poiché la sua presenza dà forza alla comunità stessa, accentuando, quindi, la coesione sociale. Ma nessuno rimane invischiato dalla propria entrata a far parte di tale comunità in età infantile: tu, ripeto, ne sei la prova.
Come hai detto tu stesso, se il 'marchio' (che non è un marchio, perché se fosse tale non potresti rimuoverlo) è cancellabile, non vedo dove stia il problema, anche e soprattutto dal punto di vista 'laico', dato che il battesimo non sarebbe altro che una semplice bagnatura di fronte...
Edited by Federico III - 16/7/2008, 01:52