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Morto don Ruggero Conti condannato in Cassazione a 14 anni e 2 mesi: Abusò di 7 bambini, Già garante per la famiglia di Alemanno. Non andò in prigione perché depresso e non risarcì le vittime

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view post Posted on 15/10/2018, 11:52

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http://www.viterbonews24.it/news/don-rugge...cesco_89064.htm

Don Ruggero Conti, le vittime degli abusi scrivono al Papa
Più di un anno fa la rocambolesca fuga
15/10/2018 - 06:53
FARNESE - Don Ruggero Conti, le vittime del prete pedofilo scrivono a Papa Francesco.

Non finisce di far discutere don Ruggero Conti, il prete pedofilo condannato a 11 anni di carcere, evaso il 26 settembre dell'anno scorso dalla clinica di Genzano dove era ricoverato e ritrovato dai carabinieri tre giorni dopo a Villa Turro, struttura sanitaria dell'ospedale San Raffaele di Milano.

Il don, prima del ricovero ad agosto 2017 nella clinica Von Siebenthal di Genzano, stava scontando la sua pena agli arresti domiciliari nella Tuscia, nella sua casa di Farnese.

A più di un anno da quella rocambolesca fuga, l'ex prelato originario di Legnano non ha ancora scontato un giorno di carcere perché le sue condizioni di salute non sono compatibili con il regime carcerario. Attualmente è ricoverato in una clinica. E le vittime degli abusi non hanno ancora visto un euro di risarcimento.

Per questo, assistite dall'associazione ''La caramella buona onlus'' – che di vittime ne ha difese due ed è stata parte civile nel processo – hanno deciso di rivolgersi direttamente a Papa Francesco.

''Fra le vittime dei suoi abusi ci sono persone che sono in terapia da vent'anni. Terapia che comporta dei costi, che nessuno ha mai risarcito'', ha dichiarato a Il Giorno Roberto Mirabile, presidente de La Caramella Buona.

''La Curia deve farsi carico dei propri 'dipendenti' - ha continuato - e quindi deve prendere consapevolezza del fatto che quello della pedofilia fra i religiosi sia un problema da affrontare in modo serio anche in Italia. Non sono anticlericale, anzi. Credo però che i problemi vadano affrontati con determinazione e senza paura''.

L'associazione ha quindi scritto una lettera al Santo Padre. ''Lo scandalo della pedofilia di alcuni preti in Italia è enorme – ha concluso Mirabile – e non può più essere taciuto''.

Chi è Don Ruggero?

Parroco della chiesa della Natività di Maria Santissima, nella zona di Selva Candida (Roma), Ruggero Conti era stato, nel 2008, anche il garante delle ''Politiche per le periferie e per la famiglia'' dell'ex sindaco Gianni Alemanno.

Poi l'accusa di aver abusato di 7 adolescenti che gli erano stati affidati, sia nell'oratorio della chiesa dove svolgeva la missione sia in alcuni campi estivi, e l'arresto poco prima della partenza per un viaggio in Australia.

Don Ruggero finì nell'inchiesta del sostituto procuratore Francesco Scavo con l'accusa di violenza sessuale su minori e induzione alla prostituzione. Nel 2008 è stato sottoposto a divieto dell'esercizio pubblico del ministero e, nel 2011, sospeso ''a divinis''.

In primo grado era stato condannato a 15 anni e 4 mesi, pena ridotta in appello a 14 anni e 2 mesi ma solo per la prescrizione di tre episodi contestati.
 
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view post Posted on 19/12/2018, 08:50

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www.ilgiorno.it/legnano/cronaca/prete-pedofilo-1.4352562

Prete pedofilo, l'allarme: "Mai un giorno di carcere, intervenga il Papa"
Don Ruggero Conti, già insegnante di educazione sessuale a Legnano, è stato condannato in via definitiva ma non ha mai scontato la pena in carcere

di CRISTIANA MARIANI
Ultimo aggiornamento il 19 dicembre 2018 alle 07:10
Articolo Legnano: prete pedofilo, nessun risarcimento alle vittime
Articolo Prete pedofilo, evasione lampo: scappa in taxi da Roma e lo trovano a Milano
Articolo Abusò di minori, arrestato ex parroco
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Don Ruggero Conti
Don Ruggero Conti
Legnano (Milano), 19 dicembre 2018 - Il carcere pare essere destinato a rimanere un tabù per don Ruggero Conti, religioso sospeso “a divinis” dal sacerdozio nel 2011 che è stato condannato in via definitiva a 14 anni per pedofilia e la cui pena è poi diventata di 11 anni e 10 mesi per prescrizione. «Abbiamo appreso che l’ex parroco don Ruggero Conti, condannato in giudicato per violenze su sette ragazzini tra i 13 e i 17 anni, è stato di nuovo scarcerato e si trova ai domiciliari in un istituto religioso, nonostante sia già evaso dai domiciliari a settembre del 2017 (scappando in taxi fino a Milano dalla clinica vicino Roma dove era ricoverato) e nonostante l’esito dell’ultima perizia psichiatrica richiesta nell’autunno del 2017 dal tribunale di Roma che definisce il prete un simulatore e manipolatore in condizioni di salute compatibili con i centri clinici interni dei penitenziari» è l’allarme lanciato da Roberto Mirabile e Nino Marazzita dell’associazione La caramella buona onlus che ha rappresentato in tribunale diverse persone che sarebbero state abusate proprio dal religioso.

«Chiediamo a questo punto una risposta chiara e univoca anche da parte delle istituzioni italiane rispetto alle istanze di giustizia dei ragazzi abusati da don Conti e delle loro famiglie, le quali non hanno mai ottenuto né dal sacerdote né per suo conto dalla Curia o dalla Santa Sede il risarcimento che il prete è stato condannato dai giudici a pagare».

Oltre il danno, l’ennesima beffa quindi per le vittime degli abusi, sanciti tali dal tribunale, commessi dal religioso. Nessun risarcimento - l’uomo risulterebbe nullatenente - e neanche un giorno di carcere per una persona che è stata condannata in via definitiva. Don Ruggero Conti, che era stato parroco a Selva Candida a Roma ma ancora prima insegnante di educazione sessuale a Legnano, era stato arrestato nel 2007 con l’accusa di essere stato il responsabile di abusi su diversi minori. Poi è arrivata la condanna. E poco dopo essa anche un’evasione: il religioso è fuggito in taxi da una clinica di Roma a una di Milano. Nel Legnanese, infatti, l’uomo ha diversi parenti e quindi probabilmente riteneva più comodo «avvicinarsi a casa». Ora i domiciliari in una struttura religiosa. «Chiediamo giustizia e imploriamo l’intervento di Papa Francesco» affermano i vertici della onlus La caramella buona.

© Riproduzione riservata
 
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Marcom.67
view post Posted on 2/5/2019, 11:55




Se poi un genitore esasperato dalla giustizia latente lo prende e lo tronca di legnate costringendolo a 10 anni di cure oltre ad andare sicuramente in galera toccherebbe pure risarcirlo....
 
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view post Posted on 27/2/2020, 11:03
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https://www.prealpina.it/pages/legnano-mor...alo-217274.html

LEGNANO 27-02-2020
IL CASO

Morto il prete dello scandalo
Ruggero Conti, 67 anni, era ricoverato a Verbania: nel 2008 l’arresto per pedofilia
Ruggero Conti in una immagine di archivio quando ancora non era stato sospeso a divinis (Archivio)
Ruggero Conti in una immagine di archivio quando ancora non era stato sospeso a divinis (Archivio)
Se n’è andato in silenzio, lontano dalla sua Legnano. Ruggero Conti, l’ex coordinatore dell’oratorio di San Magno che nel 2008 era stato arrestato a Roma con l’accusa di pedofilia, è mancato ieri in una casa di cura di Verbania, dove era ricoverato da qualche tempo in seguito alle conseguenze di un’emorragia celebrale.

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Aveva 67 anni: malato da tempo, la sua storia ha segnato almeno due generazioni di legnanesi. Nato e cresciuto a Legnano, dove tra gli anni Settanta e Ottanta da laico era stato un punto di riferimento dell’oratorio di via Monte Nevoso, dopo aver preso i voti era diventato missionario ed era partito per l’Uganda. Tornato in Italia, la Chiesa gli aveva assegnato la parrocchia della Natività di Maria Santissima di Selva Candida a Roma, dove era diventato anche consulente per le tematiche della famiglia dell’allora sindaco Gianni Alemanno.

L’arresto era arrivato il 30 luglio 2008, alla vigilia della partenza del campeggio estivo che come sempre don Ruggero avrebbe condiviso con i ragazzi della sua parrocchia. Secondo il pm della Procura di Roma Francesco Scavo esisteva il concreto pericolo di una reiterazione del reato.

Il provvedimento aveva spaccato in due non solo il quartiere di Selva Candida, ma anche Legnano: visto che a denunciare il sacerdote era stato un altro prete, c’era chi sosteneva fosse tutta una macchinazione. Don Ruggero sapeva farsi amare e apprezzare, impossibile anche solo pensare male di lui. Dall’altra parte invece non mancava chi sottolineava che già 25 anni prima a Legnano l’allora educatore dell’oratorio di San Magno aveva avuto qualche atteggiamento ambiguo. Anche di quegli episodi, ampiamente prescritti, si era parlato a Roma in occasione del processo di primo grado, con l’obiettivo di ricreare il “clima” in cui erano poi maturati gli abusi di Roma.

Don Ruggero era stato condannato in primo grado a 15 anni e 4 mesi nel 2011, quando era stato riconosciuto colpevole di abusi nei confronti di 8 minorenni; due anni dopo in appello la pena era stata ridotta a 14 anni e due mesi, perché nel frattempo per il primo dei 7 episodi contestati era intervenuta la prescrizione.

Il timore dei legali che rappresentavano le famiglie delle vittime e le associazioni che si battono contro la pedofilia era che una condanna definitiva non potesse essere pronunciata prima del 2018, quando anche l’ultimo caso contestato sarebbe caduto in prescrizione. Consapevole del rischio, la Cassazione aveva invece bruciato le tappe, arrivando il 16 marzo 2015 a confermare la sentenza di secondo grado.

Il processo era stato regolare, nessun dubbio o vizio di forma: per la legge italiana, don Ruggero Conti era colpevole di pedofilia. Scarcerato, l’ormai ex sacerdote era tornato a vivere nella sua Legnano, dove lo avevano accolto la famiglia e gli amici che avevano sempre creduto nella sua innocenza.

Nel procedimento civile, le vittime romane avevano poi avanzato una richiesta danni per un totale di dieci milioni di euro: distrutto dal processo e minato nel fisico, Conti ha passato i suoi ultimi anni in silenzio. Fino a ieri, quando è arrivata la notizia che ha messo la parola fine alla sua storia.
Luigi Crespi
 
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view post Posted on 27/2/2020, 21:46

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https://piemontenews.wordpress.com/tag/e-i...cidi-don-conti/

Alemanno&;co e il prete degli orrori TUTTI GLI “ AMICI”DI DON CONTI, EX DELEGATO DEL SINDACO, CONDANNATO PER PEDOFILIA (Aledanno e i suoi amici)
GIU 2

Pubblicato da piemontenews
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Fatto Quotidiano 2/06/2013 Angela Camuso attualità

Un sacerdote moderno e carismatico, idolatrato dalla gente, corteggiato dai politici. Un potente uomo di Chiesa, a capo di una popolosa parrocchia romana ed economo della Curia, braccio destro dell’attuale vescovo della diocesi di Porto Santa Rufina di Roma e nominato dall’allora futuro sindaco della Capitale Gianni Alemanno quale suo delegato alle politiche della famiglia. Non è un prete qualsiasi don Ruggero Conti, condannato a Roma venerdì in secondo grado a14 annie 2 mesiper violenzasessuale nei confronti di sette tra bambini e adolescenti che frequentavano l’oratorio di Selva Candida, bor- gata alla periferia nord-ovest della metropoli. Viene dal ricco Nord Italia, don Conti, nato nel 1953 a Legnano (Milano). AVEVA TRENT’ANNI e non eraancora sacerdote, anzi ufficialmente era fidanzato, quando secondo le indagini iniziò a violentare adolescenti maschi approfittando del suo ruolo di animatore del vi- vace oratorio di San Magno nel centro storico del- la cittadina lombarda. Allegro, generoso, disponibile, don Ruggero era amato dalla gente di Le- gnano. Datempofrequentava ComunioneeLiberazione e faceva persino l’insegnante di educazione ses- suale in una scuola media. Nel 1986 stravinse le elezioni comunali di Legnano, diventando assessore alle Politiche sociali. Diventò sacerdote nel ‘91, a 38 anni. Arrivò a Selva Candida nel ‘96 e alla gente del posto sembrò di passare, di colpo, dalla notte al giorno: quel prete non era soltanto un ec- cellente organizzatore di eventi che coinvolgeva- no i giovani, ma pure un formidabile collettore di donazioni che si trasformavano in opere vi- sibili a beneficio della comuni- tà. La parrocchia di Selva Candida rientrò così nel progetto pilota della Cei per la costruzione in tutta Italia di 50 nuove chiese. Sempre con tanta disponibilità di contanti, che utilizzava in realtàancheper sedurreiragaz- zini che lo interessavano ses- sualmente, il prete organizzava in parrocchia eventi in grande stile. Nel 2008 arrivò in quella borgata Gianni Alemanno, che quando era ministro delle Poli- tiche agricole aveva sovvenzio- nato i giardini esterni alla nuova chiesa. Anche Giuliano Ferrara, a quel tempo impegnato nella sua crociata contro l’aborto, at- tinse a quel bacino elettorale. Pure Walter Veltroni, di cui il parroco raccontava di essere amico. E Francesco Storace. Il vicesindaco di Roma Mauro Cu- trufo e Mario Baccini, ex ministro della Funzione pubblica nel secondo governo Berlusconi, si mi- sero a parlare in chiesa durante la messa domenicale, tra il mormorio dei fedeli di diverso orientamento elettorale. Dopo la funzione, Baccini era andato a banchettare nella canonica. Don Ruggero era intimo anche dell’opinionista monsignor Giovanni d’Ercole, volto popolare della Rai: lui è LA PREDA LE CONFESSIONI DI UNA VITTIMA Angela Camuso Castelvecchi, pag 288 14,88 ¤ l’uomo che aveva introdotto don Ruggero nella Segreteria di Stato della Santa Sede. Ora su Conti pesa un nuovo verdetto, arrivato a più di due anni dalla condanna in primo grado e a cinque anni di distanza dall’ar – resto del prete, senza che le vit- time abbiano ancora ottenuto alcun risarcimento, perché il tri- bunale non ha riconosciuto né la parrocchia nél a dio cesi responsabili civili di quanto commesso dal sacerdote. Questo nonostante l’acclarato comportamento omissivo del vescovo, monsi- gnor Gino Reali, indagato per concorso in violenza sessuale ma subito prosciolto su richiesta del pm, Francesco Scavo. UN’ARCHIVIAZIONE che nelle sue motivazioni fa intendere le responsabilità morali del monsignore. Scriveva il pm: “Reali ha tenuto un comportamento eccessivamente passivo o indolente nella conduzione della vicen- da che (seppur rilevante sotto altri profili) non è in alcun modo idoneo a costituire il fondamento di una responsabilità penale”. Dei suddetti altri pro- fili non risulta si sia occupata in alcun modo l’Au – torità ecclesiastica. Il vescovo, che pur ricevette se- gnalazioni dai parrocchiani e un’accorata lettera di un ragazzo violentato, riconfermò nel 2006, per i successivi nove anni, don Ruggero parroco di Sel- va Candida. Reali non è mai stato oggetto di prov- vedimenti disciplinari e a settembre del 2012 fu ricevuto con tutti gli onori da Papa Benedetto XVI al terminedi un’udienza generale. D’altraparte il processo a don Conti, sin da subito, ha diviso in due l’opinione pubblica: un nutrito gruppo di innocentisti ha gridato al complotto fino all’ultimo ed era in aula anche l’altroieri.

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