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Morto don Ruggero Conti condannato in Cassazione a 14 anni e 2 mesi: Abusò di 7 bambini, Già garante per la famiglia di Alemanno. Non andò in prigione perché depresso e non risarcì le vittime

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view post Posted on 30/11/2009, 10:21
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http://www.ilgiornale.it/roma/don_ruggero_...ge=0-comments=1

Don Ruggero contro i giudici: «Malato, ma in carcere»
di Redazione

Udienza movimenta, giovedì pomeriggio, al processo contro don Ruggero Conti. Il parroco della chiesa della Natività di Maria Santissima di Selva Candida, finito in carcere il 30 giugno del 2008 con l’accusa di aver abusato sette ragazzini che frequentavano la sua chiesa, si è sentito male in aula, come era accaduto nel corso dell’udienza precedente. Proprio nel giorno in cui il suo legale, Fabio Marini, ha presentato in Procura un esposto in cui il religioso denuncia i giudici che si sono occupati della sua vicenda dal 7 agosto del 2009 sino al 24 novembre del 2009.
Secondo il prete si ostinerebbero a tenerlo in carcere, dove è tornato lo scorso marzo dopo un periodo agli arresti domiciliari per effetto del decreto legge sulla sicurezza, nonostante sia stato dichiarato dai medici del carcere di Regina Coeli «incompatibile con la detenzione» a causa di una grave ipertensione. Anche giovedì, prima che i giudici cominciassero ad ascoltare la testimonianza di due dei giovani che l’accusano, la pressione di don Ruggero è saltata alle stelle, tanto da costringerlo ad abbandonare l’aula. Il processo è andato avanti lo stesso e il giudice ha disposto che il religioso fosse ricoverato in una struttura sanitaria protetta di Viterbo. Le due presunte vittime degli abusi hanno sostanzialmente confermato le accuse.
Nella denuncia il religioso ripercorre la sua «storia carceraria». È luglio scorso quando due periti nominati dal Tribunale lo visitano e stabiliscono che soltanto il suo ritorno ai domiciliari avrebbe scongiurato il rischio di ulteriori complicanze, ecludendo il ricovero presso strutture cliniche penitenziarie. Il 19 agosto, su richiesta del Tribunale, è il carcere stesso a dire che il detenuto non poteva più rimanere in cella. Ciò nononstante i giudici dispongono il ricovero di don Ruggero presso una struttura ospedaliera. Il 22 agosto il prete viene portato all’ospedale Santo Spirito. E anche qui il responso è lo stesso: incompatibilità con l’isolamento e la permanenza in condizioni di restrizione a causa di un persistente stato depressivo. Due giorni più tardi don Ruggero viene trasferito e visitato nel reparto di medicina protetta del Pertini. Nella loro relazione i medici segnalano la necessità che fosse trasferito. Lì rimane fino ad ottobre quando, si legge nella denuncia, senza che il suo quadro clinico fosse migliorato, il religioso torna a Regina Coeli. Nella denuncia il prete chiede l’acquisizione e il sequestro delle cartelle cliniche e di valutare il comportamento dei giudici che hanno trattato il suo caso.
Secondo il pm Francesco Scavo il sacerdote avrebbe abusato tra il ’98 e il 2008 di sette ragazzini che gli erano stati affidati durante i campi scuola o le vacanze.


 
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http://www.dalpaesedeibalocchi.com/2010/03...ale-poi-i-voti/

Dal Giornale di Reggio

Pedofilia in aula i racconti choc delle vittime.

Raccolte a Rubiera le prime testimonianze contro un ex parroco romano.

RUBUERA – Sta proseguendo nella Capitale il processo contro don Ruggero Conti, l’ex parroco di Roma accusato di numerosi abusi sessuali su minori. Un processo che ha preso il via anche grazie all’attività dell’associazione La Caramella Buona di Reggio, che ha raccolto le prime testimonianze dei presunti abusi insieme ai carabinieri di Rubiera. Il sacerdote è accusato da pm Francesco Scavo di abusi sessuali avvenuti tra il 1998 e il 2008 su almeno 7 minorenni, alcuni dei quali inferiori ai 14 anni. Le testimonianze in aula riguardano però fatti avvenuti molto prima, ma che nel frattempo si sono prescritti. Il parroco, 56 anni, era stato arrestato nel giugno 2008 mentre stava per partire per Sydney per partecipare, con alcuni ragazzi, alla Giornata mondiale della gioventù.

Non tutti comunque credono alle accuse. Più di cento persone, tra cui il sindaco di Roma Gianni Alemanno, hanno chiesto di essere ascoltati per testimoniare a favore dell’ex parroco. Per ora la parole è però all’accusa, con le testimonianze di alcuni padri di famiglia che denunciano presunti abusi subiti ben 28 anni fa quando l’imputato non era ancora sacerdote ma insegnante di educazione sessuale a Legnano, nel milanese.

“nel corso del processo – afferma Roberto Mirabile presidente de La Caramella Buona Onlus – si confermano le pesantissime accuse contro l’imputato. Tutti i testimoni vittime descrivono rapporti sessuali con il sacerdote, che sceglieva le proprie prede normalmente tra ragazzini con difficoltà famigliari.”

Particolarmente toccante un passaggio nella testimonianza di un uomo: “Ho tenuto nascosto questo fatto e ho deciso di raccontare degli abusi subiti solo dopo tanti anni, esattamente quando mia moglie mi chiese di far celebrare il nostro matrimonio proprio da don Ruggero Conti. A quel punto mi sono confidato con mia moglie. Mi sento in colpa per non aver denunciato prima quanto subito, avrei potuto evitare forse altri abusi.”

Nel corso del processo, dice il presidente Mirabile, sono stati ripetutamente chiamati in causa alcuni alti prelati di Legnano e Roma che avevano ricevuto segnalazioni ma non avrebbero fatto abbastanza. Le stesse segnalazioni sono state raccolte anche da La Caramella Buona, che ovviamente si è subito preoccupato di verificare quanto accaduto.

“Pochi anni fa – dice Mirabile – al termine di un convegno organizzato in Vaticano per parlare di lotta alla pedofilia, sono stato avvicinato da un sacerdote che mi ha parlato di Don Ruggero. Abbiamo subito avviato le prime verifiche e dopo poco tempo, insieme ai carabinieri di Rubiera abbiamo raccolto le prime testimonianze”.

Testimonianze, che come dicevamo, al punto che centinaia di genitori sono pronti a testimoniare che il sacerdote è un educatore ineccepibile. La sentenza di primo grado in questa oscura vicenda di presunta pedofilia è attesa nei prossimi mesi. Tra poco in aula inizieranno a parlare i testimoni chiamati dalla difesa.
 
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view post Posted on 26/3/2010, 17:51
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http://roma.corriere.it/roma/notizie/crona...726350981.shtml

IL PROCEDIMENTO CONTRO L'EX PARROCO DI SELVA CANDIDA, ACCUSATO DI PEDOFILIA

Processo a Don Ruggero Conti,
chiesta incriminazione per il vescovo
L'avvocato Marazzita: grave la posizione di monsignor Reali che sapeva degli abusi sui ragazzi e non fece nulla


ROMA - «Chiederò l’incriminazione per favoreggiamento del Vescovo Gino Reali, era perfettamente al corrente degli abusi compiuti da don Ruggero Conti e non ha fatto niente». L’avvocato Nino Marazzita è pronto a formalizzare la richiesta, lo farà alla prossima udienza quando il presule, responsabile della diocesi di Porto di Santa Rufina comparirà davanti alla corte della Sesta sezione del Tribunale di Roma nel processo in corso contro il parroco di Selva Candida.


«IL VESCOVO SAPEVA» - Nel processo iniziato nel giugno dello scorso anno e giunto all’undicesima udienza Marazzita, rappresentante dell’associazione antipedofilia «La Caramella buona», tutela due dei sette ragazzi che accusano il parroco. «Per molti altri casi precedenti è intervenuta la prescrizione – spiega Marazzita -. A Selva Candida gli abusi sono stati perpetrati per molto di più dei dieci anni presi in considerazione. E proprio per questo appare gravissima la posizione di chi aveva il dovere di sorvegliare, il diretto superiore di don Ruggero Conti, il vescovo». «Monsignor Reali è stato sentito dal pubblico ministero Francesco Scavo Lombardo il primo dicembre del 2008 – aggiunge Marazzita -. E’ una deposizione molto significativa. All’inizio il vescovo cade dalle nuvole, poi pian piano domanda dopo domanda ha dovuto ammettere che sapeva. Per questo chiederò che risponda di favoreggiamento. Lo farò non appena si siederà in aula per essere sentito dalla corte presieduta dalla dottoressa Russo».

IL LIBRO - Il caso di don Ruggero Conti è anche al centro di un libro appena pubblicato da Nutrimenti, Il peccato nascosto. Il curatore Luigi Irdi colloca questo caso sottoposto al dibattito giudiziario nel contesto degli altri gravi scandali che hanno attraversato la chiesa cattolica, partendo dai risultati della commissione Murphy in Irlanda che nel dicembre scorso ha reso pubblico il suo rapporto d’indagine sugli abusi sessuali commessi dai preti della Chiesa irlandese nei confronti di minori: sono stati presi in esame, nella sola diocesi di Dublino, i casi di 46 sacerdoti che, dal 1975 al 2004, hanno fatto 320 vittime.

Paolo Brogi
26 marzo 2010
 
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Il testo della deposizione del vescovo Gino Reali

«Beh, ci furono diverse persone che furono coinvolte…Ma io faccio il vescovo, non l’istruttore»

Una sintesi dal verbale della deposizione del Vescovo Gino Reali sentito dal Pm Francesco Scavo Lombardo il 1 dicembre 2008. Il verbale è anche in libreria colo libro a cura di Luigi Irdi, “Il peccato nascosto”, edizioni Nutrimenti, a pagina 109.

Pm. Dobbiamo parlare di don Ruggero Conti e lei, naturalmente mi deve dire tutta la verità. Reali Gino – Sì.
PM – Allora, le dicevo. Vogliamo parlare di don Conti e un po’ di tutte le sue vicissitudini da quando lei l’ha conosciuto.
Reali Gino – Dunque, io ho conosciuto don Conti nel maggio 2002 quando sono entrato in questa diocesi come vescovo. Era parroco di una parrocchia grande, la parrocchia della Natività di Maria Vergine in Selva Candida ed era impegnato, molto impegnato nella pastorale con grande seguito e grande consenso da parte della gente. Era alla vigilia di un’occasione molto importante e cioè la costruzione di una nuova chiesa. La parrocchia è cresciuta moltissimo negli ultimi anni e io ho sempre notato grandi iniziative da parte sua. Poi nel 2006 ho ricevuto dallo stesso don Conti una notizia di queste accuse, proprio alla festa patronale della parrocchia. La sera mi si avvicinò e disse: “Sembra che ci siano delle persone che mi accusano di comportamento scorretto nei confronti dei bambini”.
PM – Le disse qualcosa di più? Chi erano le persone che lo accusavano? Reali Gino – Mi disse che aveva l’impressione che queste accuse fossero portate avanti da un sacerdote collaboratore, uno dei vicari parrocchiali, don Claudio Peno Brichetto. Io gli chiesi che consistenza avevano queste accuse e lui smentì in modo piuttosto deciso. Io mi ripromisi di incontrare questo prete che lo accusava.
PM – Lo fece?
Reali Gino – Sì. Circa una settimana più tardi. Mi disse che aveva raccolto queste voci dalla gente, che aveva visto don Ruggero prendere in braccio dei ragazzi e baciarli. In quella stessa circostanza gli dissi che avrebbe dovuto lasciare la parrocchia e lui, piuttosto alterato, mi raccontò, appunto, queste cose. PM – Entrò nei dettagli? A noi risulta che don Peno Brichetto abbia assistito a alcuni episodi, che abbia visto don Ruggero mettere le mani in mezzo alle gambe di alcuni bambini.
Reali Gino – Io questo non lo so. So che mi disse: “Ma lei manda via me e dovrebbe mandar via lui. L’ho visto io che prendeva in braccio i bambini, baciarli”. Io dissi soltanto: “Vabbè, queste cose poi le vedremo e cercheremo di approfondirle”.
PM – Ma lei è rimasto incuriosito a proposito di questa faccenda? E’ senz’altro una situazione un po’ preoccupante.
Reali Gino – L’ho interpretata come una difesa da parte di don Brichetto, non mi ha preoccupato, nel senso che, voglio dire, questa voce era una delle tante che si possono raccogliere. I rapporti tra i due erano piuttosto conflittuali.
PM – Ma lei, Eccellenza, aveva avuto già qualche sentore di queste voci?
Reali Gino – La prima voce l’avevo sentita da don Ruggero stesso, come le spiegavo. Poi alla fine del mese di ottobre don Ruggero venne da me dicendo: “Mah, queste voci continuano”. Ma io non ebbi nessuna informazione. Io, è chiaro, non vivo nella parrocchia, e in quel periodo ero molto in giro. Poi don Ruggero mi disse: “ma, sai, io vorrei tirarmi un pochino fuori, vedere un po’…”, e chiese di assentarsi dalla parrocchia.
PM – Eccellenza, nessun altro ne parlò degli abusi commessi da don Ruggero?
Reali Gino – Beh, ci furono diverse persone che furono coinvolte, non so a che titolo, nella comunità parrocchiale. Io fui raggiunto da qualcuno, poi successivamente si aggiunsero altre persone insomma, ecco. Un giorno venne un uomo che era stato responsabile dell’oratorio, accompagnando due ragazzi, e mi riferì di nuovo queste voci. Uno di questi ragazzi mi raccontò di essere stato molestato alcuni anni prima durante un campeggio. Tutti erano usciti per una passeggiata sui monti e lui no perché non stava bene. Mi disse che anche don Ruggero era rimasto a l’aveva molestato. Io cosa feci? Davanti a una cosa del genere chiesi che queste voci, perché non rimanessero a livello di voci, fossero messe per iscritto.
PM – Ma lei credette al ragazzo?
Reali Gino – Mah, vede, io non tanto gli ho creduto. Feci qualche verifica, ebbi modo di verificare chiedendo a qualcuno che partecipava al campeggio. Credo ci sia stato un atteggiamento non prudente da parte del sacerdote. Alcuni che erano andati al campeggio dicevano che il ragazzo se ne usciva con battute del tipo “don Ruggero c’ha provato”. Però mi tranquillizzò abbastanza il fatto che la cosa fosse arrivata a conoscenza dei genitori.
PM – L’episodio non le fece venire in mente che potesse esistere una situazione un po’ delicata? Reali Gino – Lei sa bene che di voci ne arrivano tante, ed è chiaro che…
PM – Bisogna esser cauti, certo. Reali Gino – Non posso correre dietro a tutte le voci. PM – Non c’è dubbio.
Reali Gino – Chiesi a loro, ormai adulti e responsabili, di fornire delle prove che permettessero anche l’avvio di una procedura canonica secondo quelle regole di comportamento che noi abbiamo in casi simili.
PM – Qualche altro sacerdote le ha parlato di don Ruggero? Reali Gino – No.
PM – E’ sicuro?
Reali Gino – Sì, sì.
PM – Ma lei convocò alcuni preti per verificare le voci su don Ruggero? Non convocò don Giorgio Mantecca?
Reali Gino – Beh, chiesi agli immediati collaboratori, certo. Mi parlarono di un atteggiamento che poteva prestarsi a equivoci, ma non mi riferirono fatti precisi.
PM –Magari, forse approfondendo con i ragazzi, soprattutto di ragazzi che si trovano in famiglie disagiate e che non hanno punti di riferimento, forse sarebbe stato diverso?
Reali Gino – Ma vede dottore, io faccio il vescovo, non è che faccio l’istruttore. Gli strumenti che abbiamo noi a disposizione sono gli strumenti che ci offre…
PM – Eccellenza, questi sono fatti gravi.
Reali Gino – Certo. Ma io non poteva fare un’indagine in assenza di una denuncia precisa.


27 marzo 2010
 
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view post Posted on 27/4/2010, 18:23
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PEDOFILIA
Processo a don Ruggero Conti
«Prime violenze quando non era prete»
Un'associazione costituitasi parte civile: «Ci furono
abusi 28 anni fa e il vescovo di Legnano non denunciò»

ROMA - Nuova udienza al processo contro don Ruggero Conti, ex parroco della chiesa della Natività di Maria Santissima, a Roma, arrestato il 30 giugno 2008 con l’accusa di aver abusato sessualmente di alcuni bambini.
Secondo l’associazione anti-pedofilia «La caramella buona», parte civile nel processo, nell’aula della sesta sezione del tribunale penale di Roma sono stati ascoltati altri adulti che denunciano abusi subiti ben 28 anni fa quando l’imputato non era ancora sacerdote ma insegnante di educazione sessuale a Legnano, nel milanese.

QUARANTENNI AL BANCO - «Nel corso del processo si vanno confermando le pesantissime accuse contro l'imputato - sostiene Roberto Mirabile, presidente de La Caramella Buona Onlus - e non tutte le persone quarantenni che diceno di essere state sue vittime tanti anni fa si presenteranno in tribunale. Ma sono state ascoltate sia da noi de La Caramella Buona sia dai Carabinieri».
Tutti i testimoni vittime descrivono «rapporti sessuali col sacerdote - precisa Mirabile - che sceglieva le proprie prede normalmente tra ragazzini con difficoltà familiari». L’associazione comunica che al processo sono stati chiamati in causa monsignor Carlo Galli di Legnano e il vescovo Gino Reali, di Porto Santa Rufina, come prelati che avrebbero saputo dei fatti senza denunciarli. (fonte Apcom)
 
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Pedofilia/ Pg Vaticano: Su don Conti non avevo tutte informazioni
Scicluna: Associazione Caramella buona non mi ha fornito dettagli
postato 3 ore fa da APCOM
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Il 'procuratore generale' del Vaticano, mons. Charles J. Scicluna, respinge l'accusa di essere stato adeguatamente informato su don Ruggero Conti, il sacerdote sotto processo a Roma con l'accusa di pedofilia. L'associazione Caramella buona, parte civile nel procedimento, ha riferito di aver denunciato il caso a mons. Scicluna senza ricavarne un impegno preciso. "Caramella buona aveva tutte le informazioni. Il loro rifiuto di condividerle con me lascia l'onere a loro carico", ha detto Scicluna ai microfoni della 'Cnn'. "Alla fine dell'incontro con Caramella buona nel 2007 non mi è stata lasciata alcuna reale informazione su cui agire. Non avevo alcuna singola informazione da riferire al vescovo". Il presule, promotore di giustizia della Congregazione per la dottrina della fede, ha riferito alla 'Cnn' di aver consigliato all'associazione anti-pedofilia di rivolgersi alla polizia. Il vescovo di Fiumicino, mons. Gino Reali, verrà sentito al processo il prossimo 20 maggio.
 
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Processo sugli abusi commessi nella Parrocchia di Selva Candida a Roma
Scambio di accuse tra la Chiesa e la Caramella buona

Roma, 29-04-2010

Due giorni dopo le dichiarazioni di innocenza rese in aula da don Ruggero Conti, responsabile della parrocchia romana di Selva Candida accusato di pedofilia, il promotore di Giustizia dell'ex Sant'Uffizio, mons.Charles Scicluna, ha negato, in una dichiarazione alla Cnn, di avere mai coperto il caso. Ed ha accusato l'associazione antipedofilia 'La Caramella buona', promotrice del procedimento, di non avergli fornito "tutte le informazioni" in suo possesso.

Una presa di posizione su cui e' arrivata la controreplica del presidente dell'associazione, Roberto Mirabile: "Questa dichiarazione di sorprende e ci scandalizza, perche' e' una bugia vera e propria", ha detto conversando con l'ANSA.

Il 20 maggio ci sara' la prossima udienza del processo contro don Ruggero Conti in cui sara' chiamato a testimoniare il vescovo di Porto-Santa Rufina, mons. Gino Reali. "Sara' l'occasione - afferma Mirabile - per appurare dove si fermano le responsabilita"'. Accuse pesanti, nate, ricorda il presidente della Caramella Buona, da una proposta di collaborazione, "di fatto respinta dalla Santa Sede
 
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Pedofilia/ Domani vescovo di Fiumicino depone a processo a Roma
Per processo a don Conti. Caramella buona:Ipotesi favoreggiamento
postato 5 ore fa da APCOM
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* anas/ ciucci: completati lavori…
* camorra: arrestato a roma latitante…
* fiumicino/ enac: primi 3 mesi migliora…
* Altri

Il vescovo di Fiumicino, monsignor Gino Reali, deporrà domani al processo in corso a Roma a carico di don Ruggero Conti, parroco di Selva Candida accusato di pedofilia: lo ricorda l'associazione anti-pedofilia Caramella buona, parte civile nel processo. L'udienza è "cruciale", scrive in una nota l'associazione, perché "vedrà sul banco dei testimoni l'emblematica figura del Vescovo di Porto Santa Ruffina Mons. Gino Reali chiamato a rispondere su eventuali responsabilità nel caso don Conti, definito nell'ultima udienza 'il suo braccio destro'". "Finalmente conosceremo la verità", dichiara nella nota Roberto Mirabile, presidente della Caramella Buona. "Nessuno mosse un dito di fronte a voci insistenti su don Conti nonostante lettere scritte dai ragazzi e appuntamenti presso la Santa Sede. Se Mons. Reali, venuto a conoscenza dei fatti in tempi non sospetti, informò i suoi superiori allora qualcuno dovrà rispondere a tempo debito ma se, diversamente da quanto avrebbe dovuto, egli abbia omesso di riferire a chi di competenza la grave condotta del prete il nostro avvocato Nino Marazzita ne richiederà l'incriminazione per favoreggiamento". La udienza di domani - l'undicesima del processo a don Conti - si svolgerà alle 12 presso la sesta sezione penale del Tribunale di Roma a Piazzale Clodio. "Screditata dalle false dichiarazioni di un contraddittorio mons.Scicluna, promotore di giustizia del Sant'Uffizio e attaccata, ovviamente, dall'imputato don Conti, La Caramella Buona forte della sua serietà e coerenza, assicura, non ci saranno sconti per nessuno - conclude la nota - e rinnova l'appello al Papa di essere ascoltata poichè sempre più numerose sono le segnalazioni alla Onlus di abusi da parte di sacerdoti italiani".
 
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http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/05/...uggero-4224645/

Pedofilia: minacce per il caso di don Ruggero
"Faremo saltare in aria di palazzo di giustizia"
Una lettera con un proiettile e la minaccia di "far saltare il tribunale in aria" se si fosse consentito
a monsignor Gino Reali, vescovo della diocesi di Porto Rufina, di testimoniare nel corso del processo
a carico di don Conti accusato di abusi sessuali. L'udienza si è svolta regolarmente

Una lettera con un proiettile e la minaccia di "far saltare il tribunale in aria" se fosse stato permesso a monsignor Gino Reali, vescovo della diocesi di Porto Rufina di testimoniare nel corso del processo nei confronti di don Ruggero Conti accusato di aver abusato di alcun giovani parrocchiani. La missiva, in base a quanto si apprende, è stata recapitata al presidente del tribunale capitolino Paolo De Fiore e indirizzata anche al pm Francesco Scavo, titolare del procedimento. In relazione a tale lettera anonima, che non è la prima di questo tenore e sempre relativa a questo processo, è stato organizzato un particolare servizio di sicurezza rafforzato nell'aula.

Nel corso della sua deposizione monsignor Reali ha cercato di ricostruire la vicenda "Conobbi don Ruggero nel 2000 quando mi insediai - ha detto - fu lo stesso don Ruggero che nel 2006 in occasione della festa patronale a dirmi che giravano voci sul suo conto in merito ad un presunto su comportamento non corretto verso i ragazzi. Mi smenti che fosse vero e disse che era una lettura malevola dei suoi atteggiamenti espansivi e che aveva l'impressione che tali voci fossero coordinate da un altro sacerdote, don Claudio. Sapevo che tra i due vi era tensione da tempo".

Il prelato incontrò in tre occasioni il vicario: "Le sue affermazioni non mi sembravano affidabili - ha detto - Non gli ho creduto". Poi il monsignore ha riferito delle diverse segnalazioni avute e di come avesse consigliato alle presunte vittime di abusi di scrivere tali circostanze e anche di fare denuncia all'autorità giudiziaria, pur ritenendo "che avessero avuto una rilettura di quanto loro accaduto alla luce delle voci che circolavano". In un caso però la lettera arrivò e il procedimento fu avviato anche se, sentite circa venti persone vicine al parroco non trovò riscontri, tutto finì perchè il ragazzo si tirò indietro e non volle denunciare i fatti alla polizia perchè non voleva che i genitori sapessero quello che gli era successo. Poi l'incontro, avvenuto dopo che don Ruggero era stato arrestato, con monsignor Gallo di Legnano: "Mi riferì che si sentiva in colpa per non aver denunciato quanto gli fu detto molti anni fa da un ragazzo che gli disse che don Ruggero, all'epoca laico responsabile dell'oratorio, ne aveva abusato".

"Incontrai don Ruggero più' volte e gli feci alcune raccomandazioni - ha aggiunto - Gli dissi di dedicarsi di più alla spiritualità, di avere un atteggiamento più prudente, di essere meno espansivo e di non accogliere ragazzi in casa". "Dopo tutto ciò non le è venuto in mente che altri minori potessero subire abusi? Non si poteva fare nulla senza qualcosa di scritto?", ha chiesto il pm.

"E' quello che ho cercato di fare - ha replicato il prelato - quello che potevo ma sul tavolo di un vescovo arrivano tante lettere. La mia diocesi è grande: conta circa cinquecentomila persone, cento preti e 55 parrocchie"
. Prima di lui ha deposto don Claudio che ha raccontato di aver raccolto confidenze su abusi e di aver visto "nel 2006, don Ruggero toccare un ragazzo all'inguine mentre lo stava confessando". Una testimonianza anche questa non facile: al sacerdote è stato contestato dalla difesa di non avere un carattere facile: tre trasferimenti di parrocchie in sei anni, un altro quando ancora non era stato ordinato prete e il dato che fu anche cacciato dal primo seminario dove era entrato.

(20 maggio 2010)
 
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view post Posted on 21/5/2010, 08:24
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http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca...i,24404184.html

Pedofilia/ Associazione Caramella buona: Incriminare mons. Reali
Per favoreggiamento in processo a don Ruggero Conti

Roma, 20 mag. (Apcom) - L'associazione Caramella buona chiederà l'incriminazione per favoreggiamento della pedofilia di monsignor Gino Reali, vescovo di Porto-Santa Rufina, ascoltato oggi come testimone nel processo a carico di don Ruggero Conti, arrestato nel 2008 con l'accusa di abusi sessuali sui minori. Lo ha preannunciato nel corso dell'udienza odierna Nino Marazzita, avvocato di parte civile per l'associazione e per due delle sette vittime presunte.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 21/5/2010, 12:27




Minacciare di morte qualcuno è molto cristiano, vero?
Che schifo, viscidi lobotomizzati, difendere un pedofilo conclamato e chi lo protegge! Tutti in galera, dove sanno cosa fare a chi tocca i bambini...
 
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view post Posted on 21/5/2010, 16:36
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http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/10...055680326.shtml

Il capo della diocesi di porto e santa rufina

Processo Don Conti, il vescovo testimone
«Dieci denunce, non avvertii nessuno»


In aula monsignor Reali, testimone nel processo per pedofilia all'ex parroco: gli dissi di essere più prudente. I legali dei ragazzi molestati: è favoreggiamento


ROMA - Drammatica udienza giovedì mattina davanti alla VI sezione del Tribunale di Roma che sta giudicando don Ruggero Conti, l’ex parroco della Natività di Maria Santissima accusato di pedofilia nei confronti di sette giovani parrocchiani. L’udienza è stata monopolizzata dalla testimonianza del vescovo della diocesi di Porto e Santa Rufina, monsignor Gino Reali.

IL VESCOVO - «Non ho informato il Vaticano e la Congregazione per la dottrina della fede – si è difeso il vescovo - perché non ritenevo sufficienti gli elementi raccolti e non ho denunciato i fatti all'autorità giudiziaria italiana perché non conoscevo l'iter da seguire». Al termine della sua deposizione gli avvocati Nino Marazzita e Fabrizio Gallo, difensori dei ragazzi molestati, hanno chiesto che gli atti siano trasmessi alla Procura perché il vescovo risponda di concorso esterno in atti di pedofilia e di favoreggiamento. Venerdì i due legali delle parti offese presenteranno una formale denuncia alla Procura. Dall'interrogatorio di monsignor Reali avvenuto davanti ai giudici della VI sezione del Tribunale penale è emerso che dieci persone si rivolsero al vescovo per segnalare il comportamento anomalo di don Conti. Ma nessun provvedimento fu preso nei riguardi del religioso.

TESTIMONIANZE - L'udienza di giovedì è iniziata con la testimonianza di un altro religioso, don Claudio Brichetto che fu vicario di don Conti e che fu poi allontanato dalla parrocchia. Fu lui a denunciare i fatti ai carabinieri e da questa sua iniziativa si è sviluppata l'inchiesta affidata al pubblico ministero Francesco Scavo. «Io stesso ho visto don Ruggero toccare un ragazzo all’inguine durante la confessione», ha detto l’ex viceparroco. La difesa gli ha contestato di non avere un carattere facile: tre trasferimenti di parrocchie in sei anni. Il clou è stata subito dopo la deposizione di Monsignor Reali. Il vescovo si è difeso cercando di ricostruire la vicenda cominciando dalla conoscenza con don Conti risalente al 2000. Secondo il vescovo fu proprio Conti ad informarlo, nel 2006, in occasione di una festa patronale, delle voci che giravano sul suo conto. Secondo il parroco erano voci malevole nei suoi riguardi a causa dei suoi atteggiamenti espansivi. Don Conti avrebbe avanzato anche il sospetto che ad alimentare le voci potesse essere stato il vicario don Claudio Brichetto.

«PERCHE' NON INTERVENNE?» - Al vescovo è stato però contestato che furono ben dieci le persone che si rivolsero a lui segnalando «anomalie» nel comportamento di don Ruggero Conti. Perché non fu dato preso a queste segnalazioni, alcune delle quali provenienti da ragazzi che avrebbero ricevuto le attenzioni del prete? «Incontrai don Ruggero più volte e gli feci alcune raccomandazioni - ha spiegato il vescovo- Gli dissi di dedicarsi di più alla spiritualità, di avere un atteggiamento più prudente, di essere meno espansivo e di non accogliere ragazzi in casa». Ma non le è venuto in mente che altri ragazzi avrebbero potuto subire abusi, gli ha chiesto il Pm Francesco Scavo. «Ho cercato di fare quello che potevo - ha replicato il prelato -, sul tavolo di un vescovo arrivano tante lettere. La mia diocesi è grande: conta circa cinquecentomila persone, cento preti e 55 parrocchie». Poi monsignor Reali ha rivelato però di avere avuto un incontro, dopo l'arresto di Don Ruggero,con monsignor Gallo di Legnano: «Mi riferì che si sentiva in colpa per non aver denunciato quanto gli fu detto molti anni fa da un ragazzo che gli aveva riferito di abusi subiti da don Ruggero».

«FAVOREGGIAMENTO» - Al termine della lunga deposizione gli avvocati Marazzita e Gallo hanno chiesto alla Procura di «procedere nei confronti di monsignor Gino Reali per i favoreggiamento e concorso esterno nei reati di pedofilia compiuti tra il 2002 e il 2006 da don Ruggero Conti, per non aver impedito un reato e una condotta che era suo dovere interrompere al fine di arricchire economicamente la parrocchia in relazione all'ampliamento dell'oratorio». I due penalisti hanno chiesto in particolare al tribunale di inviare gli atti alla procura perché proceda per le contestazioni formulate, in relazione alle quali è stata annunciata una denuncia. Gli avvocati chiedono anche che si proceda per il reato di favoreggiamento.

Paolo Brogi
20 maggio 2010
 
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Pedofilia/ Denunciato vescovo di Fiumicino: non ha impedito abusi

Avvocato Fabrizio Gallo: parole Bagnasco mi hanno dato coraggio

"Il vescovo è stato più volte avvertito della perpetrazione di tali fatti delittuosi dai genitori dei bambini abusati. Monsignor Gino Reali ha di fatto favorito il compimento di reati che aveva la possibilità di fermare, in quanto nel nostro ordinamento penale all'articolo 40 si afferma 'non impedire un evento che si ha l'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo'". Così ha affermato l'avvocato Fabrizio Gallo, difensore di uno dei ragazzi vittima di violenza sessuale da parte di don Ruggero Conti, il parroco di Selva Candida arrestato nel luglio del 2008 e da tempo ai domiciliari. Il penalista, insieme con l'avvocato Marco Malara, ha presentato una denuncia all'ufficio primi atti della Procura di Roma, proprio nei confronti di Gino Reali. Nell'atto si ricorda l'esame testimoniale reso dal vescovo nel processo a don Conti il 20 maggio scorso davanti ai giudici della VI sezione del tribunale di Roma. Nell'atto si legge: "Il vescovo Reali si è limitato ad affermare che la sua era una diocesi molto grande con 500mila abitanti e che non poteva provvedere a tutte le richieste che arrivavano sul suo tavolo in forma di lettere". "Anche se in una diocesi così grande fatti del genere non erano mai stati portati alla conoscenza del Vercovo - si spiega - e comunque nonostante sia tanto grande la diocesi, fatti del genere non possono essere avvertiti e fermati". In udienza il vescovo "affermava - ancora secondo la denuncia dell'avvocato Gallo - di aver chiamato più volte don Ruggero Conti e di avergli riferito che, dopo la voce che circolavano e dopo i fatti appresi, avrebbe dovuto avere un atteggiamento più prudente con i ragazzini ed evitare di portare questi ultimi in casa sua". "Ma per tutta risposta don Conti continuava a fare quello che faceva prima ed il vescovo, che non può nascondersi dietro i 'non potevo fare e 'ho una diocesi numerosa', avrebbe dovuto prendere drastici provvedimenti come quello di allontanare e sospendere il prete Conti in attesa di avere contezza di quello che accadeva nella comunità al fine di evitare prudentemente ed in via cautelativa, possibili consumazioni di altri reati gravissimi". Invece "il vescovo Reali è stato così solerte - continua il penalista - contro il vice parroco reo di aver denunciato l'accaduto e di avere continui litigi con don Ruggero Conti da allontanarlo immediatamente dalla parrocchia". "In pratica il Vesco ha coperto don Ruggero Conti in quanto come dice il vice parroco don Pino Brichetto, sentito anche lui all'udienza del 20 maggio scorso, egli aveva insabbiato tutto per difendere Conti. Ma un vescovo aveva l'obbligo, in presenza di reati così gravi, di intervenire drasticamente ed energicamente in quanto, quando i vescovi tacciono, il prete pedofilo continua a commettere crimini ed il silenzio diventa una forma molto grave di complicità così come è avvenuto nel caso di specie ed invece il vescovo don Gino Reali addirittura riconferma don Conti allungando la sua permanenza presso quella parrocchia di altri 9 anni". L'avvocato Gallo ricorda in tal senso, rispetto all'obbligo del responsabile della diocesi, anche una nota diffusa dal Vaticano il 12 aprile e norme presenti sul sito internet della santa Sede rispetto a norme del 2003. "E lui invece non ha interessato l'autorità giudiziaria italiana e nemmeno la Congregazione per la dottrina della fede". Il penalista poi aggiunge: "Le parole del cardinale Angerlo Bagnasco mi hanno dato coraggio. Lui ha detto di recente che bisogna essere di sostegno alle vittime, alle loro famiglie. Gino Reali non l'ha fatto. Anzi secondo quanto riferito da un ragazzo in aula, nel 2005, quando il monsignore ascoltò certe cose avvertì che poteva scattere una denuncia per calunnia"".


L'avvocato Gallo ha poi continuato: "Se monsignor Reali fosse intervenuto forse si sarebbe evitato il compimento di reati di abusi sessuali nei confronti di minori avvenuti nella parrocchhia di Selva Candida. Infatti sino a due settimane prima dell'arresto, don Conti continuava ad abusare dei ragazzi" stando alle dichiarazioni di uno dei giovani che hanno testimoniato in aula. Monsignor Reali è responsabile di Porto Santa Rufina. La denuncia depositata oggi dal penalista secondo quanto spiegato dall'avvocato, "sarà presto trasmessa all'attenzione del pm Francesco Scavo, responsabile dell'inchiesta su don Conti e rappresentante dell'ufficio dell'accusa nel processo in cui è imputato il sacerdote".
 
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view post Posted on 17/6/2010, 15:16
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Pedofilia, processo a don Conti sarà sentito il sindaco Alemanno

Repubblica — 16 giugno 2010 pagina 115 sezione: ROMA
NUOVA udienza ieri per Ruggero Conti, l' ex parroco di Selva Candida accusato di pedofilia. La difesa ha presentato una lista di oltre 100 testimoni: tra questi il sindaco Gianni Alemanno. NEL corso dell' udienza di ieri sono stati sentiti altri tre testimoni dell' accusa. Si tratta di tre ragazzi, di cui due maggiorenni da qualche giorno, che all' epoca dei fatti avevano 11 anni. Secondo l' accusa don Conti da anni - regalando quando 50 euro, quando 20, quando magliette o scarpe o altro - induceva i ragazzini a subire rapporti sessuali. Accusa confermata da numerose testimonianze di adolescenti e anche di quarantenni che subirono le violenze di Ruggero Conti quando il "don" non era ancora tale ma insegnava educazione sessuale in un istituto tecnico di Legnano. Nell' udienza del 20 maggio era stato chiamato a deporre anche monsignor Gino Reali, vescovo della diocesi nella cui giurisdizione cadeva la parrocchia dell' accusato, che aveva ricevuto denunce e segnalazioni di quanto stava accadendo. «Non ho informato il Vaticano e la Congregazione per la dottrina della fede perché non avevo prove degli abusi commessi da don Ruggero» aveva detto al pm Francesco Scavo. «E non ho denunciato i fatti all' autorità giudiziaria italiana perché non conoscevo l' iter da seguire». La prossima udienza si terrà il 16 settembre. Saranno sentiti i testi della difesa, anche se ieri il giudice ha chiesto agli avvocati di Conti di ridurre il numero dei convocati: sarebbero infatti oltre 100. Specificando che, in caso non sia possibile, verrà fissata un' ulteriore udienza. Tra quanti saranno chiamati a deporre c' è anche il sindaco Gianni Alemanno: in campagna elettorale, infatti, don Conti figurava tra i suoi garanti. Era il garante per le periferie e la famiglia, accanto al garante per le politiche culturali Luca Barbareschi, fondatore di una onlus a favore dei bambini vittime di abusi sessuali: proprio Barbareschi nel giugno del 2008 ha presentato una proposta di legge contro la pedofilia, e ha istituito, il 5 maggio, la Giornata Nazionale contro la pedofilia. - RORY CAPPELLI
 
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view post Posted on 30/9/2010, 16:27
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Pedofilia/ Pm: per monsignor Reali archiviare accuse omissione
Il prelato era stato denunciato dopo sua testimonianza


Roma, 30 set. (Apcom) - Va archiviata la denuncia a carico di monsignor Gino Reali. Non ha responsabilità il 'superiore' di Don Ruggero Conti, il sacerdote imputato di violenze sessuali su minori che frequentavano la sua parrocchia di Selva Candida, a Roma. La Procura ha chiesto al giudice delle indagini preliminari di chiudere il procedimento avviato dopo la querela presentata dall'avvocato Fabrizio Gallo il 31 maggio scorso. Il penalista contestava a Reali di aver "favorito il compimento di reati che aveva la possibilità di fermare". Sul punto il pm Francesco Scavo e il procuratore capo Giovanni Ferrara spiegano che "al Reali non può attribuirsi la penale responsabilità delle condotte ascritte a Don Conti, non essendovi la prova che, ove l'indagato avesse tenuto la condotta omissiva doverosa, ciò avrebbe impedito la consumazione dell'evento delittuoso".

I magistrati, nell'atto, a fronte degli elementi raccolti "si ritiene che non vi sia alcun nesso eziologico tra l apresunta omissione e l'evento hic et nunc contestato a Don Ruggero, attesa soprattutto la difficoltà di verificare che il Reali si sia effettivamente rappresentato come possibile il verificarsi dell'evento delittuoso". Insomma "Reali ha tenuto un comportamento eccessivamente passivo o indolente nella conduzione della vicenda che (seppure rilevante sotto altri profili) non è in alcun modo idoneo a costituire il fondamento di una responsabilità penale che, nel caso di specie, non può prescindere dall'individuazione di una fonte legale dell'obbligo giuridico di impedire l'evento".
 
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