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Scandali a ripetizione alla Curia di Salerno., Processi e indagini sui maneggi dei preti

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GalileoGalilei
view post Posted on 19/8/2013, 05:17 by: GalileoGalilei
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Ombre sull’ex economo della Curia

Residenti denunciano: «Rizzo ha autorizzato don Siglioccolo a prelevare 100mila euro dal conto della parrocchia»

Il vecchio parroco è stato allontanato perché ha due figli


di Clemy De Maio

Non c’è solo l’ex parroco don Mimmo Siglioccolo nello scandalo che avrebbe visto sparire dal conto corrente di San Michele in Rufoli 600mila euro. Secondo la denuncia che un gruppo d parrocchiani ha fatto arrivare in Curia, in quella vicenda potrebbe aver avuto un ruolo anche l’ex economo diocesano don Enzo Rizzo, accusato di aver autorizzato don Mimmo al prelievo in contanti di 100mila euro. «Soldi di cui si sono perse le tracce» affermano i denuncianti, secondo cui di quella cifra si sarebbe appropriato l’ex parroco. Due settimane fa una delegazione dei residenti di Rufoli ha incontrato l’arcivescovo Luigi Moretti, per evidenziare tutte le zone grigie della vecchia gestione parrocchiale e chiedere che la Chiesa faccia chiarezza portando l’intera vicenda alla luce del sole.

Don Siglioccolo non è più a Rufoli dal 3 ottobre del 2011, quando Moretti inviò al suo posto monsignor Michele Alfano. Allora non si parlava ancora di soldi spariti, ma il sacerdote, originario di Mercato San Severino, era finito nell’occhio del ciclone perché in Curia si era saputo che anni addietro aveva avuto due figli, pare con una donna di Montoro. Sussurrata da tempo, la voce si era fatta sempre più insistente e lui non aveva potuto negare. Adesso è nel Lazio, in una comunità residenziale gestita da “La tenda” nella campagna romana, dove il vescovo l’ha invitato a trascorrere una pausa di riflessione prima di scegliere tra l’abito talare e la vita mondana. «Da anni sollevavamo dubbi sulla moralità di quel prete – dichiara uno dei parrocchiani – Non avevamo ancora capito come funzionava la gestione del denaro, ma certi atteggiamenti, soprattutto con le donne, non ci parevamo consoni alle vesti di un religioso. Il precedente arcivescovo, però, non ha voluto darci retta. Anzi, pare che una volta abbia detto che quel prete, volente o nolente, ce lo dovevamo tenere».

Poi l’arcivescovo è cambiato, a Gerardo Pierro è subentrato Moretti e quelle segnalazioni si sono sommate alle altre che arrivavano dalla Valle dell’Irno, dove don Mimmo Siglioccolo era stato nominato commissario arcivescovile della confraternita del Ss Rosario in San Giovanni in Parco, a Mercato San Severino. Anche su quella gestione economica sono stati sollevati sospetti di anomalie, che aggiunti alle testimonianze sulla vita privata del sacerdote hanno indotto la Chiesa a intervenire. Finora negli ambienti della Diocesi si era riusciti a mantenere il riserbo, ma dopo gli ultimi incontri con l’arcivescovo e con monsignor Alfano alcuni fedeli hanno deciso di premere il piede sull’acceleratore e annunciano un esposto alla Guardia di Finanza, per sollecitare le indagini della magistratura. In ballo ci sono 600mila euro, denaro arrivato in gran parte dalle casse comunali per l’esproprio di un terreno dove sono stati realizzati una piazza e nuovi alloggi di edilizia pubblica. Per quei suoli l’ente versò 437mila euro, che secondo i parrocchiani sono spariti nel nulla. Così come non ci sarebbe più traccia dei 18mila euro all’anno che il Comune pagava per il fitto di alcune casette prefabbricate collocate a Rufoli dopo il terremoto del 1980 e fino a qualche tempo fa ancora occupate dai senzatetto. Intanto che arrivavano i versamenti, il tam tam sul tenore di vita del sacerdote si faceva più insistente. Tuttora si parla di un’auto di grossa cilindarata (un Suv) e di una barca acquistata da un commerciante di San Mango Piemonte. Voci arrivate anche in Curia e che presto potrebbero diventare oggetto di un’indagine penale. La vicenda è già all’attenzione della magistratura, a cui nei prossimi giorni potrebbe essere inoltrata anche una denuncia formale da parte della Curia o, in alternativa, un esposto dei residenti, che anche sotto il profilo giudiziario sono decisi ad andare fino in fondo.

18 agosto 2013
 
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