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Scandali a ripetizione alla Curia di Salerno., Processi e indagini sui maneggi dei preti

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GalileoGalilei
view post Posted on 21/6/2013, 07:18 by: GalileoGalilei
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18/06/2013
Salerno. I favori romani di don Nunzio Scarano agli amici. Immobili della Santa Sede acquistati a prezzi vantaggiosi


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Don Nunzio Scarano

Salerno. Case in disponibilità della Santa Sede acquistate a Roma a prezzi vantaggiosi grazie all’intercessione di don Nunzio Scarano, indagato dalla Procura di Salerno con altre 56 persone con l’accusa di riciclaggio e sospeso dall’incarico di addetto tecnico di prima categoria dell’Amministrazione per il patrimonio della sede apostolica con sede a Città del Vaticano. E proprio in virtù del suo incarico il monsignore di Salerno, che aveva ottenuto tale nomina in occasione dell’inizio attività in seno all’Apsa, era al corrente delle unità immobiliari che l’amministrazione vaticana intendeva dismettere per fare cassa ed impiegare il ricavato in opere di bene a vantaggio di bisognosi. Una vera e propria mappatura immobiliare grazie alla cui disponibilità diversi salernitani hanno potuto acquistare a prezzi spesso non di mercato, inferiori rispetto alle quotazioni ufficiali, case di più vani. Alcuni dei proprietari sarebbero anche tra coloro a vario titolo interessati dall’inchiesta a Salerno coordinata dal sostituto procuratore Elena Guarino e che vede coinvolti costruttori, politici, imprenditori, operatori commerciali, avvocati, commercialisti e medici. Persone con cui don Nunzio Scarano intratteneva a Salerno rapporti più che cordiali ed a cui in alcuni casi chiedeva attenzione per trovare una soluzione ai bisogni di persone in difficoltà economiche che a lui si rivolgevano. Ed egli stesso, grazie ai proventi dell’attività immobiliare di proprietà prima della cessione di quote a persone a lui care, era solito mostrarsi estremamente generoso. Poi le difficoltà economiche per il tracollo della società immobiliare e la richiesta di aiuti ai facoltosi amici che gli hanno consegnato assegno con somme variabili da tremila a diecimila euro per un ammontare accertato dalla magistratura salernitana pari ad oltre mezzo milione di euro. Con il danaro che, poi, sarebbe stato successivamente riconsegnato dal sacerdote in contanti, eludendo le normative anti riciclaggio. Accusa che don Nunzio Scarano ha comunicato ai vertici dell’Amministrazione per il patrimonio della sede apostolica che ne hanno disposto la sospensione. Ed ora l’arcivescovo di Salerno dovrà anche decidere quale incarico o parrocchia assegnargli dal momento che don Nunzio Scarano è incardinato presso la Curia di via Roberto il Guiscardo. (Alfredo Boccia – Metropolis)


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Annalisa Cinque


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19/06/2013
Salerno. Donazioni con il trucco: sconfessato don Nunzio Scarano. Interrogata una prima parte dei 56 indagati

Salerno. Donazioni con il trucco, sconfessato il prete ex bancario. In tribunale sfilano i rappresentanti di quella che è definita la “Salerno bene” e che ora, in gran parte dei casi, prende le distanze da don Nunzio Scarano, indagato con altre 56 persone per riciclaggio in seguito alle donazioni che non convincono gli inquirenti. Riscontri che già in avvio delle indagini avrebbero portato ad intrecci con alcune delle persone monitorate per la vicenda legata al fallimento del pastificio Amato: punto di convergenza sempre le donazioni. Una formula che si sarebbe sviluppata ad inizio 2009 e che avrebbe raggiunto i picchi nel 2011 in occasione delle prime difficoltà che l’attività della società immobiliare a cui partecipava don Nunzio Scarano iniziò a far registrare. E proprio la necessità di ripianare il disavanzo, garantito per circa quattrocentomila euro con un immobile di proprietà del sacerdote, avrebbe indotto lo Scarano a richiedere le donazioni. Al cospetto del sostituto procuratore Elena Guarino già si sono presentati una ventina di personaggi eccellenti fra cui facoltosi imprenditori, professionisti e sia parenti che amici del prete sospeso in Vaticano, proprio per le indagini in corso, dall’incarico di addetto tecnico di prima categoria dell’Amministrazione per il patrimonio della sede apostolica. Tutti apparsi meravigliati delle accuse nei loro confronti e pronti a sottolineare che, in virtù dell’autorevolezza di don Scarano, si sono limitati ad erogare somme di danaro convinti di effettuare una donazione utile a venire incontro alle esigenze di persone o di nuclei familiari in difficoltà. Centinaia di migliaia di euro che, con assegni variabili dai 3 ai 10mila euro, ma in alcuni casi anche cifre più modeste come mille euro, sarebbero stati negoziati da don Nunzio anche presso la banca vaticana Ior dove divenivano contanti nella disponibilità del sacerdote. Che, successivamente, anche restituiva le somme, sempre in contanti, a quanti avevano erogato le stesse come donazione. Di qui l’accusa di riciclaggio da parte della Procura di Salerno che coordina le indagini caratterizzate anche da accurati controlli sui patrimoni oltre che dello stesso sacerdote anche delle 56 persone coinvolte, le quali entro la fine di questo mese saranno tutte ascoltate dal sostituto Elena Guarino per delineare al meglio una vicenda che potrebbe far emergere ulteriori responsabilità. (Alfredo Boccia - Metropolis)



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Annalisa Cinque


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20/06/2013
Salerno. L’Arcivescovo monsignor Luigi Moretti scarica don Nunzio Scarano. Per Don Mario Salerno "aspettiamo di sapere"
Monsignor Luigi Moretti
Monsignor Luigi Moretti

Garantista l’arcivescovo di Salerno monsignor Luigi Moretti, ma senza assumerne la difesa a spada tratta, sul prete ex bancario con il pallino delle attività immobiliari. “Caso Nunzio Scarano? Sicuramente ho fiducia della buona fede delle persone, poi si vedrà”, ha affermato ieri mattina l’arcivescovo metropolita della Diocesi Salerno-Campagna-Acerno a precisa domanda sulla vicenda giudiziaria che vede indagate presso la Procura di Salerno per riciclaggio di danaro 56 persone ed il prete, il quale è incardinato presso la diocesi di Salerno-Campagna -Acerno. Invece, il massimo responsabile della Curia salernitana glissa sull’incarico o la parrocchia a cui sarà destinato don Nunzio Scarano che la scorsa settimana è stato sospeso in Vaticano (per decisione del cardinale Domenico Calcagno in qualità di presidente dell’Apsa) dall’incarico di addetto tecnico di prima categoria proprio dell’Amministrazione per il patrimonio della sede apostolica: “Non dipende certo da me. Lui opera a Roma. Questa è una decisione che non compete di certo a noi”. Null’altro proferito da Luigi Moretti a cui, comunque, dalla Santa sede è stata comunicata la decisione assunta nei riguardi di don Nunzio Scarano, il quale non ha osservato le regole del Diritto Canonico che prevedono il divieto per i sacerdoti di acquistare e detenere quote di società o di partecipare all’attività delle stesse. Il prete in questione è proprietario, infatti, del novanta per cento del capitale della Nuen, la cui sede è ubicata a Salerno e che dall’ottobre 2012 è attiva per la costruzione di immobili residenziali. Ma l’interesse di don Nunzio Scarano per le attività immobiliari risale al 2006 quando partecipò alla creazione della Prima Luce srl ed è proseguita nell’anno successivo con la costituzione della Effegi Gnm. Partner societario in entrambe le società a responsabilità limitata Giovanni Fiorillo di Baronissi. Quote che don Nunzio nei mesi scorsi aveva deciso di cedere al parente Domenico Scarano di 46 anni. Mentre il socio di minoranza nella Nuen è il costruttore di Alba Adriatica, in provincia di Teramo, Enrico Vallese. Partecipazioni che sono al vaglio degli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore presso il Tribunale di Salerno, Pubblico ministero Elena Guarino, per comprendere l’origine e la destinazione dell’oltre mezzo milione di euro in donazioni effettuate da imprenditori, professionisti e politici tramite don Nunzio Scarano, che poi restituiva in contanti agli stessi le somme erogate tramite assegni la cui somma variava da tremila a diecimila euro. E mentre sono partite le accuse contro la commercialista, rea di aver tradito don Nunzio, il prelato ha definito, invece, “persone amiche” quelle che gli hanno dato assegni - per ripianare i debiti di una di queste società - per oltre mezzo milione. La linea garantista dell’arcivescovo della Diocesi di Salerno- Campagna-Acerno, monsignore Luigi Moretti, riguarda anche la posizione di don Mario Salerno alla guida dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero e che ha concordato con l’Agenzia delle entrate il pagamento di circa undicimila euro in seguito a discordanze nelle dichiarazioni dei redditi presentate. “La riconferma di don Mario Salerno alla guida dell’Istituto? Queste sono cose che non decido io”, ha detto il pastore della Chiesa salernitana . “Le ribadisco che ho piena fiducia nella buona fede delle persone. Aspettiamo”, conclude Moretti ribadendo la stessa linea usata con don Nunzio Scarano. (Alfredo Boccia – Metropolis)



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Annalisa Cinque
 
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