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Scandali a ripetizione alla Curia di Salerno., Processi e indagini sui maneggi dei preti

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GalileoGalilei
view post Posted on 17/7/2008, 09:25 by: GalileoGalilei
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http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/4686900

Citta' di Salerno, La
"L'ombra della massoneria nel dossier al Vaticano"
Data: 17/07/2008
IL GIORNALE DI OGGI, GIOVEDÌ 17 LUGLIO 2008 › ATTUALITA

Pagina 2

Sospetti e veleni sull’affidamento degli incarichi
L’ombra della massoneria nel dossier al Vaticano

• salerno.Si allunga l’ombra della massoneria nel dossier di accuse arrivato prima sulle scrivanie del Vaticano e subito dopo negli uffici della Procura.Un fascicolo in cui si parla di «poteri forti, finanche massonici» che farebbero sentire il loro peso sulla Diocesi. «Grazie a don Comincio - si legge nella denuncia firmata dai vecchi vertici dell’istituto per il sostentamento del clero - la massoneria è entrata nella Curia salernitana».

• Sotto accusa finiva proprio il villaggio San Giuseppe, che secondo gli estensori del documento (capeggiati da don Matteo Notari), "don Comincio Lanzara ha affittato gratis a se stesso e ai suoi amici massoni". Il riferimento è a Giovanni Sullutrone, presidente dell’associazione che gestisce l’ex colonia e fratello dell’ingegnere Nicola, uno dei "fratelli"storici della loggia salernitana Mentana, giá in passato "maestro venerabile" e "gran rappresentante" internazionale del Grande Oriente d’Italia. Tre anni fa, da giudice della corte centrale del Goi, si espresse a favore della svolta di trasparenza in cui erano impegnati i vertici della massoneria. Adesso è nel registro degli indagati per aver progettato i lavori di ristrutturazione della vecchia colonia, finanziati nel 2002 per due milioni e mezzo di euro.

• Sulla gestione della struttura il dossier andava giù durissimo: "E’ una vergogna che un bene della nostra Diocesi è amministrato da privati". E ancora: "I guai per don Matteo (Notari n.d.r.) e i suoi amici sono iniziati quando non ha voluto dare 1 miliardo di lire a don Comincio", soldi che sarebbero serviti per realizzare la spiaggia privata del villaggio San Giuseppe. La vicenda viene citata anche dall’arcivescovo nella lettera aperta ai fedeli.Secondo monsignor Pierro, l’istituto per il sostentamento del clero aveva inizialmente offerto quei soldi, poi la cosa non andò in porto ma - afferma il prelato - «se l’arcivescovo avesse riconfermato il presidente dell’Istituto nell’incarico, i 500mila euro sarebbero stati disponibili». Del dossier, in Vaticano, si stanno occupando la Nunziatura apostolica, il prefetto della sacra congregazione dei vescovi, cardinale Giovan Battista Re, il segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone e il cardinale Claudio Hummes, prefetto della congregazione del clero. (c.d.m.)





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Citta' di Salerno, La
"E il Vaticano aspetterá fino al 2010"
Data: 17/07/2008


IL GIORNALE DI OGGI, GIOVEDÌ 17 LUGLIO 2008 › ATTUALITA

Pagina 3 - Attualita Stampa questo articolo

RETROSCENA
E il Vaticano aspetterá fino al 2010

• salerno. L’inchiesta che sta travolgendo la Curia di Salerno è giá all’attenzione dei più stretti collaboratori del papa, Benedetto XVI. Attualmente il pontefice è in Australia, in occasione della XXIII Giornata Mondiale della Gioventù. Rientrerá in Vaticano il 21 luglio prossimo, lunedì. E c’è da giurarci che uno dei primi argomenti che si ritroverá sul tavolo sará proprio quello riguardante l’inchiesta che vede indagato l’arcivescovo Pierro.In questi giorni, i funzionari del Vaticano stanno nel frattempo acquisendo tutte le informazioni utili per ricostruire quanto sta accadendo al vertice della Curia di Salerno.

• Chi, però, si aspetta provvedimenti drastici o avvicendamenti rimarrá deluso. L’arcivescovo Pierro resterá al suo posto, così come accaduto al cardinale Michele Giordano in passato. L’arcivescovo di Napoli, ora in pensione, fu raggiunto da due avvisi di garanzia. Uno riguardava dei presunti abusi edilizi a Napoli, il secondo un’inchiesta della procura di Lagonegro, guidata all’epoca dal magistrato salernitano Michelangelo Russo, su un giro di usura. In entrambi i casi, Giordano venne prosciolto. Solo nel 2006, il cardinale Crescenzio Sepe ha poi preso il posto di Giordano. Del resto, Pierro ha ora 73 anni e, tra due, dovrá presentare formale rinuncia al governo della diocesi per raggiunti limiti d’etá. Una procedura che prevede l’accettazione o il rifiuto da parte del Papa che, di solito, prima respinge l’istanza, nominando nel frattempo un successore per l’incarico vacante. (a. d. m.)


http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/4686898

Citta' di Salerno, La
"Dal 1992 quanti conflitti"
Data: 17/07/2008

IL GIORNALE DI OGGI, GIOVEDÌ 17 LUGLIO 2008 › ATTUALITA

Pagina 3

Il vescovo spesso è stato accusato di autoritarismo. Il caso del "Gregge"
Dal 1992 quanti conflitti
Dallo scorso gennaio lo scontro più duro

veleni in diocesi Dissidi ben noti anche in Vaticano

• salerno. Dal 1992, quando da lasciò Avellino per guidare la diocesi salernitana, monsignor Pierro di "nemici" se n’è conquistato parecchi. E’ nello scorso gennaio, però che lo scontro diventa più duro e prende le forme di una denuncia formale arrivata sulle scrivanie del Vaticano.La firmano in sei, quattro prelati e due laici.In calce al documento c’è per primo il nome di don Matteo Notari, l’ex presidente dell’Istituto interdiocesano per il sostentamento del clero, che l’arcivescovo ha sostituito respingendo le istanze di rinnovo del mandato. Poi altri componenti di quel vecchio consiglio d’amministrazione: il padre domenicano Gennaro Lo Schiavo (vice presidente dell’istituto e unico confermato nell’incarico), don Giuseppe Greco (cappellano provinciale della Questura), monsignor Donato De Mattia (parroco a Montoro Inferiore), e i professionisti laici Luca De Franciscis e Giuseppe Vicidomini, giá revisori dei conti nell’istituto interdiocesano. Nel testo inviato a Roma si lanciano accuse che vanno dalla gestione del villaggio San Giuseppe a una lottizzazione edilizia a Baronissi, adombrando che il rinnovo del cda servisse a togliere di mezzo chi ostacolava la conclusione degli affari.La Curia da principio non rispose, limitandosi a osservare che nessun consiglio d’amministrazione precedente aveva ottenuto la riconferma dopo il primo mandato. E’ stato due settimane fa che, nella lettera aperta ai fedeli, Pierro è passato al contrattacco, parlando di un "palese intento di colpire il vescovo".

• Non è la prima volta che il Vaticano è costretto a occuparsi dei guai della Chiesa salernitana.Nel 2005 i parroci del "Gregge", il gruppo di preghiera che si riuniva a Pagliarone attorno alla carismatica "zia Rina". Furono tutti richiamati all’ordine, con l’invito perentorio a tornare nei binari della Chiesa ufficiale, ma in tredici non vollero firmare il documento di obbedienza al vescovo. Una scelta che a don Franco Fedullo, parroco di San Domenico, costò la rimozione dalla direzione della Caritas diocesana. Con lui, nel fronte dei dissidenti, c’erano don Paolo Castaldi, don Carlo De Filippis, don Massimo Della Rocca, don Ugo De Rosa, don Michele Di Martino, don Aldo Fulgione, don Carlo Magna, don Francesco Massa, don Salvatore Nobile, don Pietro Rescigno, don Julian Rumbold e don Emmanuel Vivo. Alla fine il Vaticano riabilitò l’esperienza del Gregge, ma monsignor Pierro non ha dimenticato: «Si può anche avere ragione a Roma - ha scritto due settimane fa nella lettera aperta - ma chi si sottrae all’obbedienza, disattende quanto ci è stato insegnato».

• Uno degli ultimi attriti lo ha vissutoin autunno con la comunitá di Casa Betania, dopo l’intimazione di sfratto dalla sede di Montevergine e l’avvio della procedura di rimozione del responsabile, padre Antonio Tomay. I volontari tuonarono contro i «modi autoritari» del vescovo, contrari alla «chiesa della comunione». (c.d.m.)


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Citta' di Salerno, La
"Il caso "corre" sul web"
Data: 17/07/2008


IL GIORNALE DI OGGI, GIOVEDÌ 17 LUGLIO 2008 › ATTUALITA

Pagina 3 -

Il caso "corre" sul web
Preti e fedeli si affidano alla preghiera

E don Biagio auspica vocazioni sincere seguendo San Gregorio

• Salerno. Il caso Pierro corre anche sul web. Lo testimoniano i numerosi commenti lasciati dagli utenti del sito www.salernonotizie.it e l’attenzione dedicata dal portale della parrocchia San Pietro Apostolo di Acquamela di Baronissi, guidata da don Nello Senatore, responsabile dell’area comunicazione della Curia.

• «In questi giorni la Chiesa di Salerno ed il suo vescovo sono continuamente al centro delle attenzioni, noi, vivendo l’amaro dispiacere e l’acuta tristezza, sentiamo di ribadire la nostra piena adesione alla comunitá diocesana, rispettosi del lavoro degli organi istituzionali -si legge sulla home page - Ricordiamo a noi stessi che la Chiesa è il prolungamento di Cristo nella storia, in Essa aleggia lo Spirito Santo e i suoi Pastori rappresentano questo anello di congiunzione che ci permette di essere Chiesa apostolica e cattolica. Intanto preghiamo con assiduitá per la nostra diocesi, affidando tutte le nostre preoccupazioni alla Beata Vergine Maria del Carmelo».

• Segue poi la preghiera, nel giorno della celebrazione della Madonna del Carmine e la nota attraverso la quale lo stesso arcivescovo, ribadendo piena fiducia nell’operato della magistratura, chiarisce la sua posizione. Tanti i commenti. Scorrendo il sito si legge: «Per la Chiesa che è in Salerno-Campagna-Acerno ... per tutte le famiglie della nostra diocesi, considerato il continuo stato di disagio, continuiamo a pregare». La preghiera a cui si affidano i fedeli è quella per la famiglia di Giovanni Paolo II («Fa’ infine , te lo chiediamo per intercessione della Sacra Famiglia di Nazareth, che la Chiesa in mezzo a tutte le nazioni della terra possa compiere fruttuosamente la sua missione nella famiglia e mediante la famiglia. Tu che sei la Vita, la Veritá e l’Amore, nell’unitá del Figlio e dello Spirito Santo»).

• C’è anche un commento di don Biagio: «Affidiamo alla Vergine le sorti della nostra diocesi e preghiamo perchè nelle nostre famiglie nascano vocazioni sacerdotali e religiose, per una chiesa sempre più pura, casta e cattolica, come si augurava San Gregorio VII». E come auspicano tanti fedeli.

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Citta' di Salerno, La
"Milioni di euro per l'Angellara Home"
Data: 17/07/2008

IL GIORNALE DI OGGI, GIOVEDÌ 17 LUGLIO 2008 › ATTUALITA

Pagina 2 - Attualita Stampa questo articolo


«Milioni di euro per l’Angellara Home»
La Guardia di Finanza ricostruisce l’ingente flusso di denaro pubblico
terremoto in curia

In due casi la proposta di inserire i progetti arrivò dalla Provincia
DI TOMMASO SIANI

• salerno. Due milioni e 75mila euro (con una integrazione di 500mila euro); 1 milione di euro ed altri 700mila euro. E’ intorno a questi finanziamenti regionali - di cui soltanto il primo materialmente erogato - che ruota l’inchiesta che, l’altro ieri, ha portato al sequestro dell’Angellara Home - Villaggio San Giuseppe; la ex colonia estiva della curia salernitana che, secondo il pm Roberto Penna, sarebbe stata trasformata con soldi pubblici in un albergo di lusso e, per lo più, in un’area che, secondo il Puc, era destinata ad altro.

• Ieri il magistrato ha a lungo esaminato la documentazione ed il rapporto fornito dai finanzieri della Tributaria - guidati dal maggiore Francesco Mazzotta - che hanno materialmente eseguito il sequestro preventivo d’urgenza. Nelle prossime ore (e comunque entro stamattina) l’intero fascicolo sará trasferito al gip chiamato a convalidare il provvedimento.

• Tre, dunque, i finanziamenti pubblici finiti nel mirino della Procura, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro. Il primo - per il quale è contestata la truffa aggravata a Pierro, Lanzara, Giuliana Rago, Giovanni e Nicola Sullutrone - risale ad una procedura attivata nel febbraio del 2001 quando alla Regione arrivò una scheda firmata dalla Rago, corredata da una descrizione tecnica di Giovanni Sullutrone (nominati dal vescovo Pierro responsabile unico del procedimento e progettista), nella quale si chiedeva un finanziamento di 4,4 miliardi di lire «per la realizzazione di un progetto di ristrutturazione di alcuni fabbricati (della Colonia San Giuseppe) da destinare a ricettivitá in favore dell’intera comunitá». Il progetto veniva inserito nell’Accordo di programma quadro "Infrastrutture per i Sistemi urbani" col via libera al finanziamento di poco più di 2 milioni di euro, avvenuto nel luglio del 2002 (l’erogazione avvenne in 5 rate, per una somma complessiva di 1,9 milioni di euro). Dopo aver incassato la prima rata (6 maggio del 2003) sul tavolo della Regione arriva un’altra richiesta di finanziamento - un milione di euro - finalizzato «al completamento del progetto di ristrutturazione di alcuni fabbricati (della Colonia San Giuseppe) da destinare a ricettivitá in favore dell’intera collettivitá». L’integrazione di un milione di euro di finanziamento fu avanzata perché si ritenne insufficiente la somma giá concessa per ultimare gli impianti tecnologici e meccanici, la sistemazione dell’area esterna. La Regione acconsentì alla richiesta e deliberò, nel maggio del 2005, l’assegnazione di altri 500mila euro.
• Nel dicembre del 2004, intanto, era sorta una nuova opportunitá: il presidente della Giunta regionale, Antonio Bassolino, infatti, aveva chiesto al presidente della Provincia di Salerno, Angelo Villani, «di individuare degli interventi nel settore delle infrastrutture per i sistemi urbani». Nel febbraio del 2005 Villani - «su verosimile istanza di Pierro», chiosa il pm - redigeva un elenco di 20 interventi: 19 pubblici che dovevano essere realizzati dai Comuni; l’ultimo, invece, riguardava «il progetto di completamento del secondo edificio e delle aree esterne della Colonia San Giuseppe di proprietá dell’Arcidiocesi». Il progetto veniva inserito nell’Accordo di programma Ministero delle Finanze-Regione Campania, con una ipotesi di finanziamento di 1 milione di euro. Nell’agosto del 2007 viene trasmesso anche il progetto esecutivo, redatto dall’architetto Pompeo Paolo Mazzucca e da Nicola Sullutrone, che riceveva l’ok del Comitato tecnico regionale. I soldi, però, non sono mai stati trasferiti. Analoga sorte ha subito anche l’ultima richiesta di finanziamento finita nel mirino della magistratura (anche questa passata attraverso la richiesta di Bassolino a Villani ad individuare altri «interventi nel settore delle infrastrutture per i sistemi urbani»: 26 quelli proposti da Palazzo Sant’Agostino, 25 dei Comuni l’ultimo sempre per la Colonia San Giuseppe) quella da 700mila euro, che riguardava sempre il completamento funzionale e di attrezzature delle aree esterne della Colonia San Giuseppe, con un riferimento specifico alla dependance che doveva essere destinata a casa per ferie per il turismo di tipo familiare, ecclesiale e sociale (il progetto era firmato da Mazzucca e Sullutrone). La dependance era ubicata «accanto al primo edificio, con funzione alberghiera, completato e funzionante dal 2007». Appunto.

 
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