http://www.orvietonews.it/index.php?page=n...data=1291230120Don Luca torna alla sua Matino: "dove tutti sanno che bella persona era"
di Laura Ricci
Una giornata pesante, a Orvieto, quella che ha seguito l'inatteso e terribile suicidio del giovane diacono Luca Seidita, che ha posto fine alla sua vita, ieri verso le 22, abbandonandosi nel vuoto nel luogo tristemente famoso delle cosiddette "colonnacce", che dalla rupe si affacciano sui giardini dell'Arlecchino. Una giornata che si è aperta con la pioggia e ha proseguito con un vento freddo e sferzante, in cui anche il clima sembra aver partecipato alla drammatica vicenda che si è abbattuta sulla città e che, purtroppo, l'ha posta tristemente all'attenzione delle cronache nazionali.
Prima di compiere il tragico gesto, il giovane ha scritto una lettera, messa agli atti insieme al suo computer dagli inquirenti. Poco si sa del testo, in cui comunque Seidita ringrazia il Vescovo, Padre Giovanni Scanavino, dell'affetto e dell'attenzione che gli sono stati dedicati e chiede di essere sepolto a Matino, il suo paese di origine nel territorio di Lecce. Nella lettera, che sarà consegnata alla famiglia quando il caso sarà archiviato, don Luca allude chiaramente alla sua fragilità e al gesto del suicidio, fatto che autorizza gli inquirenti, insieme allo stato dei fatti, a non proseguire oltre le indagini.
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E' chiaro, come riferisce lo stesso Vescovo, che il dramma è stato scatenato dalla notizia, pervenuta lunedì pomeriggio con un fax della Nunziatura, che l'ordinazione sacerdotale prevista per il 7 dicembre era sospesa. Martedì, Luca e il Vescovo Scanavino si erano recati alla Congregazione dei vescovi, ma non c'era stato nulla da fare, senza che peraltro fossero date spiegazioni plausibili e convincenti del diniego. Il giovane, già osteggiato e provato da esperienze precedenti relative al suo forse "poco ortodosso" percorso di fede e al suo diaconato, nonostante il conforto del Vescovo non ce l'ha fatta ad accettare la nuova delusione e il naufragio di un desiderio e di un ideale da tempo perseguiti.
Dopo un primo periodo nel seminario di Molfetta, don Luca Seidita era passato a quello di Fermo e aveva concluso i suoi studi teologici all'Università Lateranense. Giunto a Orvieto, aveva trascorso due anni nella parrocchia di San Venanzo e tre in quella di Ficulle. Nell'ultimo anno aveva ricoperto il ruolo di segretario del vescovo di Orvieto, anche perché Monsignor Scanavino, per essere certo della sua vocazione sacerdotale, lo aveva voluto accanto a sé. Del tutto positivo il giudizio del Vescovo sul giovane, molto amato e apprezzato anche da una vasta area di cattolici e di persone che lo frequentavano.
Alla base dell'esclusione da cui il giovane è stato in vari frangenti colpito, non ci sarebbero affatto problemi legati a una presunta omosessualità che una serie di maldicenze cittadine va rimestando da tempo, quanto invece un dissidio più profondo tra modi diversi di intendere la chiesa e la missione sacerdotale: secondo la Santa Sede, il diacono "non era maturo" per diventare sacerdote, ma secondo il Vescovo di Orvieto, che sicuramente ha avuto modo di conoscerlo più da vicino, don Luca era pronto ad abbracciare con responsabilità e consapevolezza la sua missione. Da un lato una chiesa dell'amore, della comprensione e del perdono, dall'altro una chiesa più formale e cattedratica che sembra non considerare la possibilità di redenzione.
Due settimane fa, don Luca Seidita aveva perso il padre, venuto a mancare dopo una lunga malattia. A Orvieto, dopo la tragica notizia, è subito accorsa la madre. Domani pomeriggio, dopo una semplice cerimonia religiosa in Duomo, il feretro di don Luca Seidita lascerà Orvieto per tornare nella natale terra di Puglia.
"Si parla sempre di crisi di vocazioni nella Chiesa - scrive in un commento alla nostra precedente notizia una concittadina di Luca Seidita - ma io qui dal profondo sud, a qualche centinaio di metri da casa di Luca, vorrei sapere perché si nega a un bravo ragazzo come Luca di coronare il sogno della sua vita. Quale è stato mai il suo peccato, e perché la Santa Sede afferma di non dover dare nessuna giustificazione in merito. Forse la vita di Luca non vale così tanto? Oggi qui a Matino è una tristissima giornata per tutti, perché tutti sanno che bella persona veramente era".
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/not...DNotizia=386607Dalla Provincia di Lecce a Orvieto
MOLFETTA – Aveva cominciato dieci anni fa nel Seminario vescovile di Molfetta il percorso che doveva portarlo al sacerdozio Luca Seidita, il giovane diacono salentino che si è ucciso ieri sera lanciandosi dalla Rupe di Orvieto perchè la sua ordinazione sacerdotale era stata fermata dalla Santa Sede. Quello che emerge è che, sin dal principio, da quando Luca aveva deciso di intraprendere il suo percorso spirituale, questo era stato intermittente e frammentato.
Luca Seidita era nato a Matino, minuscolo comune in provincia di Lecce. A 19 anni, nel 2000, era andato in seminario a Molfetta, ma da lì venne mandato via dopo un anno, pare per uno scarso rendimento negli studi e per problemi di carattere. Sulle motivazioni che lo indussero ad andar via da Molfetta, tuttavia, non vengono forniti altri elementi, anche perchè nella struttura ecclesiastica sono in questi anni trascorsi cambiati i dirigenti. Della permanenza di Luca Seidita a Molfetta dal 2000 al 2001, infatti, si apprende solo dagli annuari del seminario, a quei tempi retto dal sacerdote Giovanni Fiorentino.
Poi, Luca passò nel seminario marchigiano di Fermo per concludere i suoi studi teologici all’Università Lateranense.
Un altro stop, prima di quello della Santa Sede che ne ha ostacolato l’ordinazione a sacerdote, si ebbe – a quanto si è saputo – poco più di un anno fa: Luca all’epoca avrebbe dovuto prendere i voti minori in Duomo, ma, anche in questo caso, il giovane era stato osteggiato per motivi non noti. La cerimonia si era così tenuta a Ficulle, dove egli era rimasto qualche tempo come aiuto del parroco, don Maurizio.
01 Dicembre 2010
http://www.orvietonews.it/index.php?page=n...data=1291233900Cronaca - mercoledì 01 dicembre 2010 - 21:05
Fiaccolata per Don Luca, questa sera ore 9,45 in Piazza del Duomo
Questa sera, alle ore 9,45, in piazza del Duomo, nei pressi del Vescovado, è stata organizzata una fiaccolata, per pregare per Don Luca, tutti insieme, in silenzio, e per testimoniare l'affetto della città al Vescovo, S.E. Padre Giovanni Scanavino, in questo momento così duro e difficile per tutta la comunità orvietana.